POS. II Prot._______________/16.11.2003


OGGETTO: Marinocoltura.. Richiesta di contributi ex L.R. 33/98.




ASSESSORATO REGIONALE COOPERAZIONE, COMMERCIO, ARTIGIANATO E PESCA Dipartimento Pesca-Biologia Marina


PALERMO




1. Con nota n. 206 del 23 gennaio 2003 codesto Dipartimento chiede il parere dello scrivente Ufficio sulla ammissibilità della istanza avanzata dalla ditta xxxx S.r.l tendente ad ottenere i benefici di cui alla L.R. 33/98, e successive modifiche e integrazioni, così come estesi dall'art. 46 L.R. 2/2002 agli impianti di marinocoltura.
La Ditta citata, proprietaria di quattro gabbie galleggianti poste a rimorchio di unità rimorchianti, contenenti tonno ingrassato, destinate ad un realizzando impianto di marinocoltura (per il quale gli è stata negata, dall'Assessorato Territorio e Ambiente concessione demaniale marittima e per il quale la Ditta è tutt'ora in attesa che si pronunci la Capitaneria di Porto di yyyy - competente, secondo il T.A.R kkkk a rilasciare la richiesta autorizzazione), nella notte del 23 novembre 2001, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, ha subito il danneggiamento delle gabbie e la quasi totale perdita dei tonni.
Codesto Dipartimento, sulla problematica prospettata, nutre " un consistente dubbio " circa l'assimilabilità delle gabbie galleggianti ad un vero e proprio impianto di marinocoltura.
Nell'ipotesi di ammissibilità dell'istanza, chiede di conoscere quali spese debbano essere ammesse a rimborso, se solamente quelle relative al ripristino delle gabbie o anche le spese relative all'acquisto dei tonni, il mancato guadagno nonché le spese vive sostenute in previsione della mattanza.




2. Sulla problematica in oggetto, lo scrivente non può che condividere le perplessità manifestate da codesto Dipartimento.
La marinocoltura è quel ramo dell'acquacoltura che permette di allevare i pesci direttamente nel loro ambiente naturale. Gli impianti a mare sono costituiti da gabbie di tipo galleggianti o sommerse, posizionate in zone costiere protette, quali rade o baie. Esistono anche i cosiddetti impianti off-shore, cioè posizionati in mare aperto e tuttavia collegati alle coste mediante pontili.
Non solo le gabbie debbono essere tali da resistere a condizioni metereologiche avverse, a mareggiate, collisioni e rotture, ma la localizzazione degli impianti non è lasciata al caso o all'iniziativa privata, essendo la conseguenza di approfonditi studi sui moti ondosi e le correnti.
Invero, poiché la marinocoltura è considerata attività industriale di pesca, la realizzazione di un impianto è subordinata a pareri, autorizzazioni, concessioni, nulla osta di organismi locali, regionali e/o nazionali, primo fra tutti il controllo di impatto ambientale, poiché solo le iniziative tecnicamente ed economicamente valide e rispettose dei vincoli ambientali e legislativi possono essere autorizzate.
Passando, quindi, alla fattispecie delineata nella nota che si riscontra, non sembra, allo scrivente Ufficio, che le gabbie poste a rimorchio di unità rimorchianti, possano ritenersi assimilabili ad un impianto di marinocoltura secondo i parametri prima esposti. Ma seppure si volessero ritenere assimilabili ad un impianto, va sottolineato che detto "impianto" non è stato autorizzato da alcun organismo né regionale né nazionale. Può, quindi, definirsi una iniziativa imprenditoriale privata il cui rischio di impresa ricade interamente su chi tale impresa ha attuato, come tale, ed in assenza, si ribadisce, di qualsivoglia autorizzazione, non sembra rientrare nelle previsioni di cui all'art. 46 L.R. 2/2002.
Le superiori considerazioni assorbono il secondo dei quesiti posti da codesto Dipartimento.



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Ai sensi dell'art. 15,co.2 del D.P. Reg. 16 giugno 1998,n.12, lo Scrivente acconsente sin d'ora all'accesso presso codesta Amministrazione al presente parere da parte di eventuali richiedenti.
Si ricorda poi che in conformità alla circolare presidenziale dell'8 settembre 1998,n.16586/66.98.12, trascorsi 90 giorni dalla data di ricevimento del presente parere senza che codesta Amministrazione ne comunichi la riservatezza, lo stesso potrà essere inserito nella banca dati "FONS".






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