Gruppo II Prot. N. /146.01.11


Oggetto: POR 2000-2006: atti gestionali ed atti di indirizzo.




Allegati n...........................


Segreteria Generale

e, p.c.  On.le Presidente della Regione 


On.le Assessore destinato alla Presidenza

Dirigente generale del Dipartimento

della Programmazione

Dirigente generale del Dipartimento

Territorio ed Ambiente

Dirigente generale del Dipartimento

dei Lavori Pubblici
(rif. nota 1246/SD del 12 aprile 2001)

L O R O S E D I

1. - Con la suindicata nota viene chiesto un parere sul tema in oggetto in particolare per quanto attiene alla titolarità del potere di emanare circolari attuative del complemento di programmazione.
Detta problematica è stata evidenziata dal Dirigente generale del Dipartimento dei Lavori pubblici (al quale tuttavia si ritiene per mero errore, non risulta inidirizzata la nota cui si risponde), che nutre qualche perplessità su recenti circolari del Dirigente generale del Dipartimento territorio e ambiente (in GURS 6 aprile 2001, n. 16).
Ciò perché le stesse, in quanto finalizzate alla formazione dell'atto di programmazione di individuazione dei beneficiari finali di ciascuna linea di intervento, potrebbero essere ricondotte alla tipologia di atti che l'art. 2 della l.r. 15 maggio 2000, n. 10 attribuisce alla competenza del vertice politico.
L'orientamento manifestato in linea generale da codesta Segreteria generale può sinteticamente riasssumersi nel modo seguente:
a) le circolari attuative del complemento di programmazione che si sostanzino in atti di indirizzo esplicativi dei piani e dei programmi dovrebbero promanare dal vertice politico competente per materia di intervento, mentre per quelle che si limitano ad estrinsecare in concreto modalità di gestione ovvero indicazioni particolari connesse all'attuazione dei piani e di programmi è competente il Dirigente generale.
b) sia nella prima che nella seconda ipotesi, sono opportuni previ raccordi con la Presidenza della Regione, responsabile del coordinamento del POR per l'insieme dei fondi strutturali.

2. - Se può concordarsi in astratto con il criterio distintivo indicato da codesta Segreteria generale, scendendo nel concreto residuano invero pochi spazi per applicarlo considerato che la deliberazione della Giunta regionale (n. 260 del 18 ottobre 2000 esternata con D.P. 20 novembre 2000), che approva il documento finale del programma operativo regionale 2000/2006, ha riservato alla sede collegiale di governo, cioè alla giunta stessa, gli atti di definizione di obiettivi e priorità e di fissazione di criteri e indirizzi per l'attuazione.
Di conseguenza, con riferimento alle singole misure del POR 2000-2006 risulta molto limitato il novero di ulteriori atti che, in quanto riconducibili al concetto di indirizzo politico-amministrativo, debbano essere adottati dal vertice politico del ramo di amministrazione competente in ordine alla misura. Infatti una volta che, concluso ormai il procedimento programmatorio con l'emanazione del complemento di programmazione, si passi all'attuazione delle misure l'attività da porre in essere fa capo ai vertici burocratici, siano essi responsabili dell'attuazione della singola misura o dell'efficacia e regolarità della gestione e dell'attuazione, in quanto autorità di gestione. Ciò fermo restando ovviamente la necessità che promanino dal vertice politico del singolo ramo di amministrazione gli atti di indirizzo politico-amministrativo (ad es. di pianificazione settoriale) con riferimento ai quali vanno esercitati i poteri di gestione.
In altri termini la circostanza che con riguardo agli interventi previsti dal POR, la maggior parte del complesso di attribuzioni inerente l'indirizzo politico-amministrativo sia stata attribuita alla Giunta regionale non vale comunque a giustificare l'allocazione in sede politica monocratica di atti ed attività non appartenenti all'indicata funzione di indirizzo.
Alla luce di quanto sopra si appalesano esenti da vizi di incompetenza le circolari diramate dal vertice burocratico del Dipartimento territorio ed ambiente.
Al pari delle circolari per l'acquisizione delle istanze di finanziamento o di contributo, che rientrano infatti tra gli atti che il POR attribuisce al Direttore regionale (oggi Dirigente generale) responsabile di misura, quelle in discorso sono espressione di potestà gestionale in quanto presuppongono e attuano le scelte operate dal vertice politico nella fase di programmazione.

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Ai sensi dell'art. 15, co. 2 del D.P. Reg. 16 giugno 1998, n. 12, lo Scrivente acconsente sin d'ora all'accesso presso codesta Amministrazione al presente parere da parte di eventuali soggetti richiedenti.
Si ricorda poi che in conformità alla circolare presidenziale dell'8 settembre 1998, n. 16586/66.98.12, trascorsi 90 giorni dalla data di ricevimento del presente parere senza che codesta Amministrazione ne comunichi la riservatezza, lo stesso potrà essere inserito nella banca dati "FONS".


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