Pos. 1   Prot. N. 108.11.05 



Oggetto: Attribuzioni e competenze del dirigente di struttura intermedia




Allegati n...........................



ASSESSORATO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE
Dipartimento Regionale Territorio ed Ambiente

PALERMO









1.Con la nota n. 27425 del 29 aprile 2005,codesto Dipartimento ha chiesto, in relazione al combinato disposto degli artt. 7, lett. c) ed 8, lett. b), della l.r. 10/2000, se un dirigente preposto ad una struttura intermedia di un Dipartimento sia legittimato a:
1) revocare e/o modificare qualunque provvedimento concernente la materia attribuita ( ex art. 8 della l.r. 10/2000) alla struttura intermedia cui il dirigente è preposto, anche se emesso da un Assessore o da un dirigente di massima struttura nell'ambito delle competenze ad essi attribuite dalla l.r. 10/2000;
2) revocare un provvedimento emesso da un dirigente generale in forza di un atto di avocazione del procedimento, allorquando adottato l'atto da parte del suddetto dirigente generale, la competenza nel procedimento sia stata restituita alla struttura intermedia.

2. Ai fini della soluzione dei quesiti sottoposti all'attenzione dello Scrivente, sembra opportuno, preliminarmente, fare riferimento alla figura ed alle funzioni del dirigente di massima struttura, così come delineate dalla riforma attuata dalla l.r. 10/2000, alle funzioni del dirigente di struttura intermedia, nonché dei rapporti intercorrenti tra gli stessi.
Ed invero l'art. 4 della l.r. 10/2000, rubricato " Tipologia delle struttura operative" descrive l'organizzazione amministrativa della Regione siciliana come articolata in strutture di massima dimensione, strutture di dimensione intermedia, denominate aree e servizi e unità operative di base.
A proposito delle funzioni dirigenziali la l.r. 10/2000 ha dedicato due precise disposizioni normative, gli artt. 7 e 8, a completamento di quanto previsto dall'art. 2, comma 2, che sancisce l'autonomia dirigenziale nell'adozione degli atti e provvedimenti compresi quelli che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo stabilendone la correlativa responsabilità.
I citati artt. 7 e 8 forniscono un'elencazione meramente esemplificativa delle funzioni dei responsabili degli uffici di livello dirigenziale generale e non che risulta completata dalla previsione dell'art. 9, comma 6 della medesima legge che fa riferimento a funzioni dirigenziali ispettive e di consulenza, di studio e di ricerca per i dirigenti ai quali non sia affidata la titolarità di uffici dirigenziali.
Da un'analisi del testo normativo, ed in particolare dell'art 8 della l.r. 10/2000, emerge il ruolo di sopraordinazione gerarchica dei i dirigenti preposti ad uffici dirigenziali generali nei confronti degli altri ( Cfr. " La dirigenza nelle pubbliche amministrazioni" Giuffrè editore, p. 129 e ss)
Si può infatti rilevare come ai primi competano rispetto ai secondi: 1)l'attribuzione degli incarichi ai dirigenti unitamente alla definizione degli obiettivi e l'attribuzione delle necessarie risorse umane, finanziarie e materiali; ( art. 7, comma 1, lett. c)
2)l'adozione degli atti relativi all'organizzazione degli uffici di livello dirigenziale non generale ( art. 7, comma 1, lett. d);
3)il potere di decidere sui ricorsi gerarchici proposti contro atti non definitivi dei dirigenti ( art. 7, comma 1, lett.m).
Tuttavia la previsione che più delle altre sembra confermare la sussistenza di tale rapporto gerarchico è data dall'art. 7, comma 1, lett. g) " dirigono, controllano e coordinano l'attività dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia e propongono l'adozione, nei confronti dei dirigenti, delle misure previste dal comma 3 dell'art. 10 "( revoca dell'incarico).
Nell'ambito di questi limiti i dirigenti subordinati collaborano con i dirigenti generali, formulando proposte e pareri ( art. 8, comma1, lett a); hanno poteri gestionali per l'attuazione dei progetti ed il conseguimento degli obiettivi assegnati dagli uffici dirigenziali, adottando nella materia gli atti ed i provvedimenti necessari ed esercitando i relativi poteri di spesa e di acquisizione delle entrate, svolgendo altresì tutti i compiti delegati dal dirigente generale ( lett. b e c); ed infine dirigono, controllano e coordinano l'attività degli uffici da essi dipendenti anche con poteri sostitutivi in caso di inerzia e provvedono alla gestione del personale e delle risorse finanziarie e strumentali assegnate ai loro uffici ( lett d ed e).
Ora, stante il rapporto di subordinazione gerarchica che lega i dirigenti ai titolari degli uffici dirigenziali generali non può che darsi risposta negativa al primo quesito essendo del tutto precluso ad un dirigente di struttura intermedia di revocare e/o modificare un provvedimento emesso da un Assessore o dal dirigente generale di massima struttura nell'ambito delle competenze ad essi attribuite dalla l.r. 10/2000.
A maggior ragione è da ritenersi preclusa tale possibilità allorquando il dirigente di massima struttura avochi a sé un atto del dirigente di struttura intermedia anche nell'ipotesi di successiva restituzione alla competenza di quest'ultimo del relativo procedimento.


Nelle superiori considerazioni è il parere dello Scrivente.



3. A termini dell'art.15, comma 2, del " Regolamento del diritto di accesso ai documenti dell'Amministrazione regionale", approvato con D.P. Reg. 16 giugno 1998, n.12, lo Scrivente comunica preventivamente di acconsentire all'accesso presso codesta Amministrazione al presente parere da parte di eventuali soggetti richiedenti.
Codesta Amministrazione vorrà a sua volta comunicare, entro novanta giorni dalla ricezione, l'eventuale possibilità che il parere stesso inerisca ad una lite, ovvero se intenda differirne l'accesso fino all'adozione di eventuali provvedimenti amministrativi cui la richiesta consulenza fosse preordinata. Decorso detto termine senza che sia pervenuta alcuna comunicazione in tal senso, si procederà, giusta delibera della Giunta regionale n.229 dell'8 luglio 1998, all'inserimento del presente parere nella banca-dati "FONS", ed alla conseguente diffusione.


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