REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 5 NOVEMBRE 1999 - N. 52
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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Avv.Michele Arcadipane

SOMMARIO


INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA E LA GIUNTA REGIONALE SICILIANA  pag.

LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETO PRESIDENZIALE 16 giugno 1999.
Rettifica del decreto presidenziale 3 novembre 1998, concernente approvazione della sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari fra il comune di Blufi di nuova istituzione e il comune di origine di Petralia Soprana  pag. 16 


DISPOSIZIONE COMMISSARIALE 27 luglio 1999.
Nomina del vice commissario per la predisposizione dello schema del piano di interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella Regione siciliana  pag. 17 

DECRETI ASSESSORIALI
Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione

DECRETO 6 settembre 1999.
Rettifica del decreto 21 maggio 1999, concernente approvazione degli elenchi degli aspiranti alla nomina di revisori dei conti di competenza dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione  pag. 17 

Assessorato del bilancio e delle finanze

DECRETO 30 luglio 1999.
Variazioni al bilancio della Regione per l'esercizio finanziario 1999  pag. 18 


DECRETO 24 agosto 1999.
Variazioni al quadro sintetico delle previsioni di cassa del bilancio della Regione per l'anno 1999.   pag. 19 

DECRETO 27 agosto 1999.
Variazioni al quadro sintetico delle previsioni di cassa del bilancio della Regione per l'anno 1999.   pag. 19 

Assessorato della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca

DECRETO 10 agosto 1999.
Liquidazione coatta amministrativa della cooperativa SIMEL, con sede in Salemi, e nomina del commissario liquidatore  pag. 19 

Assessorato della sanità

DECRETO 12 agosto 1997.
Determinazione del budget, per l'anno 1997, per le case di cura private convenzionate  pag. 20 


DECRETO 19 gennaio 1998.
Modifica del decreto 12 agosto 1997, concernente determinazione del budget, per l'anno 1997, per le case di cura private convenzionate  pag. 22 


DECRETO 29 luglio 1999.
Approvazione dell'accordo di programma tra l'Assessore per la sanità ed il presidente regionale dell'A.I.O.P. e disposizioni alle Aziende unità sanitarie locali per l'effettuazione della contrattazione con le case di cura private  pag. 23 


DECRETO 27 agosto 1999.
Modalità relative alla corresponsione dell'indennità di collaboratore di studio medico in favore dei medici pediatri di libera scelta  pag. 26 


DECRETO 27 agosto 1999.
Modalità relative alla corresponsione dell'indennità di collaborazione informatica in favore dei medici pediatri di libera scelta  pag. 27 


DECRETO 23 settembre 1999.
Aggiornamento dell'elenco regionale delle aziende pubbliche e private abilitate a fornire, con spesa a totale carico del servizio sanitario nazionale, i presidi previsti dal nomenclatore tariffario, approvato con decreto ministeriale ai sensi dell'art. 26 della legge 23 dicembre 1978, n. 833  pag. 28 

Assessorato del territorio e dell'ambiente

DECRETO 30 agosto 1999.
Approvazione di variante al piano regolatore del comune di Siracusa  pag. 29 

DISPOSIZIONI E COMUNICATI

Assessorato dell'industria:
Proroga dei termini di scadenza della concessione mi-neraria per idrocarburi liquidi e gassosi denominata "Irminio"  pag. 31 

CIRCOLARI
Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione

CIRCOLARE 6 ottobre 1999, n. 31.
Contributo per l'acquisto di mezzi audiovisivi in favore delle scuole materne e dell'obbligo ubicate nei comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti - Esercizio finanziario 1999 - Cap. 79351  pag. 31 

RETTIFICHE ED ERRATA-CORRIGE
AVVISO DI RETTIFICA
Assessorato dei lavori pubblici

Autorizzazione alla Provincia regionale di Trapani all'occupazione in via temporanea e d'urgenza di beni siti nei comuni di Modica e Ragusa  pag. 32 






INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA E LA GIUNTA REGIONALE SICILIANA

Visto l'art. 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662;
Vista la delibera CIPE del 21 marzo 1997, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'8 maggio 1997, n. 105;
Vista la delibera CIPE del 21 aprile 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 luglio 1999, n. 177;
Vista la legge regionale 30 marzo 1998, n. 5, art. 9, comma 2, che introduce il documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF regionale), che costituisce "il quadro di riferimento della programmazione regionale" con la validità e l'efficacia giuridica del programma regionale di sviluppo previsto dall'art. 2 della legge regionale 19 maggio 1988, n. 6;
Visto il documento di programmazione economica e finanziaria approvato dalla Giunta della Regione siciliana in data 18 dicembre 1998;
Visto il rapporto interinale regionale, predisposto ai sensi della delibera CIPE del 22 dicembre 1998, n. 140, assentito dalla Giunta regionale nella seduta del 15 marzo 1999;
Visto il rapporto di sintesi, predisposto dal Comitato nazionale per i fondi strutturali comunitari 2000-2006, ai sensi della delibera CIPE del 22 dicembre 1998, approvato, previo parere della Conferenza unificata, dal CIPE in data 14 maggio 1999;
Vista la delibera del CIPE del 6 agosto 1999, relativa al programma di sviluppo del Mezzogiorno nel periodo 2000-2006, approvazione del quadro finanziario programmatico;
Considerati gli obiettivi e le priorità programmatiche espressi nei predetti documenti;
Considerato che l'obiettivo di accelerazione e qualificazione del processo di sviluppo territoriale deve essere perseguito attraverso una più stretta cooperazione tra Governo e Regione siciliana, che veda come un complesso unitario le molteplici iniziative promosse dai diversi soggetti pubblici e privati, in modo da assicurare una loro coordinata e funzionale programmazione e realizzazione;
Considerato che l'intesa istituzionale di programma costituisce il quadro di riferimento degli atti di programmazione negoziata da realizzarsi nella Regione siciliana;
Considerato che nel vigente quadro legislativo, ai sensi della legge n. 662/96 e successive integrazioni e della delibera CIPE del 21 marzo 1997, l'intesa costituisce lo strumento con il quale sono stabiliti congiuntamente tra il Governo e la Giunta gli obiettivi da conseguire nei quali è indispensabile l'azione congiunta degli organismi predetti;
Considerato che l'intesa costituisce un impegno tra le parti contraenti per porre in essere ogni misura necessaria per la programmazione, la progettazione e l'attuazione delle azioni concertate, secondo le modalità e i tempi specificati in ciascuno degli strumenti attuativi;
Precisato che la destinazione delle risorse deve essere determinata secondo modalità di partenariato che valorizzino, nel quadro delle funzioni di indirizzo e di coordinamento statale, la funzione di programmazione della Regione circa le azioni e gli interventi da realizzare nel proprio territorio;
Considerata la ricognizione avviata sulla situazione economico-sociale della Regione, sui punti di forza del suo modello di sviluppo, sui punti critici sui quali intervenire, sulla connessione tra programmazione regionale e programmazione nazionale, sul grado d'attuazione degli interventi in essere, sulle risorse pubbliche e private utilizzabili per la realizzazione degli obiettivi dell'intesa;
Considerato che con l'intesa vengono indicati i parametri e le modalità attraverso le quali determinare le risorse (ordinarie e straordinarie, nazionali e comunitarie) attribuite all'intesa e da attivare mediante gli accordi di programma quadro da stipularsi tra il Govemo e la Giunta regionale per la definizione:
-  delle azioni che le parti, direttamente per quanto di loro competenza, o indirettamente, mediante interventi di indirizzo, vigilanza e controllo, si impegnano a svolgere per accelerare le procedure concernenti la realizzazione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati, rientranti nelle attribuzioni delle diverse articolazioni dei poteri centrali dello Stato e del sistema delle autonomie, di cui dovranno essere specificate le attività e gli interventi da realizare, i relativi tempi e le relative modalità di attuazione;
-  dei soggetti, degli organi responsabili, delle procedure di attuazione e di tutti gli strumenti amministrativi che facilitino l'attivazione e la realizzazione dell'accordo, ivi compresi quelli relativi ad autorizzazioni, nulla osta, permessi, e quant'altro condizioni gli investimenti degli operatori privati;
-  del fabbisogno finanziario di ciascun accordo di programma quadro nell'ambito delle complessive risorse destinate all'intesa e della sua articolazione temporale;
-  delle procedure e dei soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati;
Sentita, nella seduta del 1° luglio 1999, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome;
Vista la delibera CIPE del 6 agosto 1999 con cui è approvato lo schema della presente intesa;

si stipula la presente
INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA

tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, on.le Massimo D'Alema
ed il Presidente della Regione siciliana, on.le Angelo Capodicasa

Titolo I
OGGETTO E DISPOSIZIONI GENERALI


Art. 1
Recepimento delle premesse

Le premesse formano parte integrante del presente atto.

Art. 2
Oggetto dell'intesa

Costituiscono oggetto della presente intesa gli obiettivi di sviluppo in ambito regionale verso cui far convergere l'azione delle parti, i piani e i programmi pluriennali di intervento nei settori di interesse comune le cui singole iniziative saranno individuate - in sede di definizione degli strumenti di attuazione - tenendo conto dell'esigenza di assicurarne i collegamenti funzionali, il quadro delle risorse impegnate per le realizazioni in corso, nonché di quelle impegnate nell'orizzonte temporale considerato, gli strumenti istituzionali di attuazione e, in particolare, gli accordi di programma quadro per i quali vengono stabiliti i criteri, i tempi e i modi per la loro sottoscrizione.

Art. 3
Durata dell'intesa

La presente intesa, costituendo strumento ordinario del rapporto di programmazione economica tra l'Amministrazione centrale e la Regione siciliana, impegna le parti contraenti al periodico aggiornamento e ad operare per l'inserimento al suo interno del complesso degli interventi di carattere economico che interesseranno il territorio della Regione (comunitari, nazionali, regionali e locali).
In ogni caso la presente intesa impegna le parti contraenti fino alla completa attuazione degli interventi in essa previsti.

Art. 4
Obiettivi dell'intesa

Le parti, dato atto che le finalità di carattere generale dell'azione di sviluppo della Regione riguardano la massimizzazione dell'occupazione produttiva, lo sviluppo del sistema produttivo, la minimizzazione dell'impatto ambientale, il riequilibrio territoriale e il miglioramento della vita associata, con l'intento di incorporare la dimensione delle pari opportunità nel complesso delle azioni e delle politiche di intervento, concordano nell'identificare i seguenti settori di intervento:
 1)  trasporti;
 2)  approvvigionamento idrico e risanamento delle acque;
 3)  energia;
 4)  risorse umane e formazione professionale;
 5)  ricerca scientifica e tecnologica;
 6)  sviluppo locale;
 7)  aree urbane;
 8)  difesa del suolo e protezione della fascia costiera;
 9)  aree naturalistiche;
10)  gestione rifiuti;
11)  beni culturali;
12)  turismo;
13)  sistema agroalimentare;
14)  reti della comunicazione;
15)  sanità;
16)  pari opportunità per donne e uomini.

Art. 5
Quadro finanziario dell'intesa

Le risorse finanziarie (ordinarie e straordinarie, nazionali e comunitarie) destinate all'intesa saranno individuate nel loro complesso avendo a riferimento:
1) per le risorse straordinarie: la ripartizione concordata tra le Regioni per l'attribuzione dei fondi comunitari;
2) per le risorse ordinarie: in prima applicazione la proiezione della spesa storica, per la Regione, del bilancio dello Stato ed, in prospettiva, la proiezione delle quantificazioni risultanti dal processo di regionalizzazione del bilancio dello Stato in corso, da realizzarsi, previo accordo tra le Regioni, con parametri che incrocino:
a) popolazione;
b) territorio;
c) PIL.
Tali risorse saranno attribuite agli specifici obiettivi individuati e ripartite tra i singoli accordi di programma quadro.
Le parti concordano che il quadro finanziario di ciascun accordo comprenderà le risorse ordinarie del bilancio regionalizzato, le risorse destinate alle aree depresse, le risorse comunitarie, le somme destinate al cofinanziamento nazionale degli interventi comunitari, le risorse regionali, le risorse degli enti locali, le eventuali risorse private.

Titolo II
MODALITA' DI ATTUAZIONE E VERIFICA


Art. 6
Accordi di programma quadro

1. Le parti concordano di stipulare accordi di programma quadro nelle aree di seguito indicate:
-  viabilità stradale;
- rete ferroviaria;
- aeroporti;
-  porti;
-  risorse idriche;
-  energia;
-  ricerca e formazione;
-  sviluppo locale;
-  legalità, pari opportunità e recupero marginalità sociale;
-  sanità.
I contenuti e le linee di intervento degli accordi di programma quadro da stipulare, relativi alle sopra indicate aree, sono specificatamente descritti nell'allegato "A", che costituisce parte integrante della presente intesa e al quale si rimanda.
Le parti si danno atto che i predetti accordi non esauriscono il complesso delle misure necessarie per conseguire gli obiettivi di sviluppo nei settori di comune interesse e pertanto si riservano di valutare l'opportunità di stipulare ulteriori accordi relativi agli altri settori dell'art. 4.

TABELLA 1 - Collegamento fra settori (art. 4) e aree in cui verranno individuati gli APQ (art. 6 e allegato A)

  Settori prioritari (art. 4) Aree prioritarie in cui verranno ndividuati gli APQ (art. 6 e allegato A) Termine per la definizione degli APQ 
Trasporti Viabilità (settore 1) Gennaio 2000 
      Collegamenti ferroviari (settore 1) Gennaio 2000 
      Aeroporti (settore 1) Gennaio 2000 
      Porti (settore 1) Gennaio 2000 
Approvvigionamento idrico e risana mento delle acque Risorse idriche (settore 2) Marzo 2000 
Energia Energia (settore 3) Marzo 2000 
Risorse umane e formazione professionale 
      Ricerca e formazione (combina obiettivi dei settori 4 e 5) Marzo 2000 
Ricerca scientifica e tecnologica 
Sviluppo locale Sviluppo locale (combina obiettivi dei settori 6 e 7) Marzo 2000 
Aree urbane Legalità, pari opportunità e recupero della marginalità sociale (combina obiettivi dei settori 4, 6 e 7) Marzo 2000 
   
Sanità Sanità (settore 15 - area prioritaria 8) Gennaio 2000 



2. Le parti si impegnano, ciascuna nell'esercizio del proprio ruolo istituzionale, ad avviare ogni attività propedeutica e necessaria alla definizione, entro quattro mesi dalla sottoscrizione della presente intesa, degli schemi degli accordi di programma quadro relativi alle aree prioritarie: viabilità stradale, rete ferroviaria, aeroporti, porti, sanità ed entro sei mesi dalla sottoscrizione dell'intesa degli schemi degli accordi di programma quadro relativi alle aree prioritarie: risorse idriche, energia, ricerca e formazione, sviluppo locale, legalità, pari opportunità e recupero marginalità sociale.
3. Le parti concordano che, in sede di periodica verifica ed aggiornamento, gli accordi potranno essere integrati con iniziative ulteriori rispetto a quelle originariamente individuate e che si rendano necessarie per l'effettivo conseguimento degli obiettivi di sviluppo nei settori di comune interesse.
Nei predetti accordi saranno indicati:
a) le risorse complessive, la loro scansione temporale, le modalità di una loro utilizzazione con particolare riferimento alle procedure di cui all'art. 2, comma 203, lettera b) della legge 23 dicembre 1996, n. 662, come modificata dall'art. 15, comma 4 del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito con modificazioni dalla legge 30 marzo 1998, n. 61;
b)  i soggetti responsabili della conclusione dell'intervento e quelli titolari di singole fasi di esso;
c)  i tempi di completamento dell'intervento, con l'indicazione di scadenze intermedie che consentano specifiche attività di verifica con cadenze definite negli accordi e, in ogni caso, almeno semestrali;
d)  le condizioni e le modalità di apertura delle procedure per l'esercizio di poteri sostitutivi.
Le parti convengono che i termini fissati negli accordi di programma quadro per l'emissione di pareri obbligatori o facoltativi siano assunti a riferimento per l'applicazione dell'art. 16, commi 1 e 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, così come modificato dall'art. 17, comma 24, della legge 15 maggio 1997, n.127, salvo diverse disposizioni di leggi speciali, nonché dall'art. 17, commi 1 e 2, della legge regionale n. 10/91 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 7
Estensione della disciplina dell'intesa

Dal momento della stipula degli accordi di programma quadro, che discendono dalla presente intesa e per le materie in essi previste, accordi, intese, patti e analoghe fattispecie negoziali stipulate anteriormente tra amministrazioni centrali e Regione siciliana, sono resi funzionali all'intesa ed inclusi tra gli strumenti di attuazione della stessa.

Art. 8
Comitato istituzionale di gestione

1. Al fine di adottare iniziative e provvedimenti idonei a garantire la celere e completa realizzazione degli interventi, nonché la possibile riprogrammazione e riallocazione delle risorse, è istituito il "Comitato istituzionale di gestione", composto di otto membri, di cui quattro in rappresentanza del Governo e quattro in rappresentanza della Giunta della Regione siciliana.
2. Esso è composto come segue:
Rappresentanti del governo:
-  prof. Giorgio Macciotta - Sottosegretario di Stato al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
-  on.le avv. Antonio Bargone - Sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici;
-  on.le Luca Danese - Sottosegretario di Stato al Ministero dei trasporti e della navigazione;
-  on.le prof. Giampaolo D'Andrea - Sottosegretario di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali.
Rappresentanti della Giunta regionale.
-  on.le Vladimiro Crisafulli - Assessore regionale alla Presidenza;
-  on.le Carmelo Lo Monte - Assessore regionale ai lavori pubblici;
-  on.le Vincenzo Lo Giudice - Assessore regionale al territorio e ambiente;
-  on.le Domenico Rotella - Assessore regionale al turismo, comunicazione e trasporti.
3. Il Comitato istituzionale è presieduto dal Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica o suo delegato.
4. Il Comitato istituzionale di gestione può essere modificato nella sua composizione, su indicazione del presidente del Comitato, per quanto concerne la delegazione del Governo, e su indicazione del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta regionale, per quanto riguarda la delegazione regionale. Analogamente può essere modificato nella sua composizione il Comitato paritetico d'attuazione di cui al successivo art. 9.
5. Il Comitato istituzionale si riunisce almeno due volte l'anno sulla base di rapporti predisposti dal Comitato paritetico di attuazione di cui al successivo art. 9. La convocazione è disposta dal presidente, anche a richiesta dei soli rappresentanti regionali.
6. Il Comitato istituzionale può essere integrato, in modo paritetico, da rappresentanti del Governo e della Regione in relazione a specifici argomenti.
7. Il Comitato delibera a maggioranza, con possibilità di ricorso alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, per un riesame della decisione, secondo forme e modalità che verranno stabilite dalla Conferenza stessa.
8. Nel caso di verificato inadempimento degli impegni assunti da una pubblica amministrazione nell'ambito degli accordi di programma quadro, il Comitato istituzionale di gestione assegna un congruo termine per adempiere, decorso inutilmente il quale assume le determinazioni necessarie affinché l'autorità competente, individuata nell'accordo di programma quadro, provveda ad esercitare i poteri sostitutivi.
9. Ove non sia consentito o efficacemente praticabile l'esercizio del potere sostitutivo, il CIPE o la Regione siciliana, su richiesta del Comitato istituzionale di gestione, dispone la revoca immediata del finanziamento, senza pregiudizio per le eventuali azioni nei confronti della persona cui sia imputabile l'inadempimento e per l'esercizio di pretese risarcitorie. Le risorse revocate possono essere riprogrammate con la procedura di cui al successivo art. 10.

Art. 9
Comitato paritetico d'attuazione

1. E' istituito il Comitato paritetico d'attuazione con compiti di supporto tecnico al Comitato istituzionale di gestione, composto di otto membri di cui quattro designati dal Governo e quattro designati dalla Giunta regionale.
Designati dal governo:
-  dott.ssa Antonella Manno - Direttore generale Servizio per le politiche di sviluppo territoriale - Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
- arch. Gaetano Fontana - Direttore generale della Direzione generale del coordinamento territoriale - Ministero dei lavori pubblici;
- dott. Arturo Pane - Servizio pianificazione - programmazione - Ministero dei trasporti e della navigazione;
-  prof. Pietro Graziani - Vice Capo di Gabinetto vicario - Ministero per i beni e le attività culturali.
Designati dalla Giunta regionale:
- dr. Francesco Paolo Busalacchi - Direttore regionale alla programmazione;
-  dr. Stefano Impastato - Direttore regionale dei lavori pubblici;
-  dr. Agostino Porretto - Direttore regionale del turismo
-  ing. Ignazio Sciortino - Direttore regionale del territorio
2. Alle sedute del Comitato paritetico possono essere invitati a partecipare, ogni qualvolta ciò sia necessario, rappresentanti delle amministrazioni centrali, degli enti locali o di altri soggetti pubblici o privati coinvolti nella programmazione, nel finanziamento, o nella realizzazione degli interventi, nonché nei procedimenti amministrativi preordinati all'attuazione degli interventi medesimi.
3. Il Comitato paritetico, sulla base delle risultanze dei periodici monitoraggi effettuati in ordine allo stato di attuazione dei singoli interventi, predispone rapporti semestrali sullo stato di attuazione dell'intesa per il Comitato istituzionale di gestione corredandoli, ove necessario, delle proposte in ordine alle iniziative e misure idonee per la celere e completa realizzazione degli interventi compresi nel programma triennale, ovvero in ordine alla revoca dei finanziamenti assegnati e alla riprogrammazione degli interventi.
4. Il Comitato paritetico è presieduto da un rappresentante del Governo, che provvede alle convocazioni, anche su richiesta dei membri di parte regionale.

Art. 10
Verifica e aggiornamento dell'intesa

1. La verifica complessiva degli obiettivi dell'intesa e dei suoi strumenti attuativi sarà effettuata con cadenza almeno annuale dal Comitato istituzionale di gestione sulla base della relazione che sarà predisposta dal Comitato paritetico di attuazione.
2. Sulla base delle risultanze della verifica, nonché delle eventuali nuove esigenze di sostegno allo sviluppo economico regionale o territoriale, il Comitato istituzionale di gestione può procedere all'aggiornamento degli obiettivi e dei settori di intervento dell'intesa, di cui all'art. 4, e alla riprogrammazione delle relative risorse.
3. Sulla medesima base e tenuto altresì conto delle variazioni eventualmente apportate agli obiettivi di cui sopra, il Comitato istituzionale di gestione può decidere la modifica o la ridefinizione degli interventi di attuazione dell'intesa e di riprogrammazione delle risorse.
4. Le decisioni di cui ai precedenti commi 2 e 3 sono prese all'unanimità dei componenti del Comitato.
Roma, 13 settembre 1999.
  Il v. Presidente del Consiglio dei Ministri: MATTARELLA 
  Il Presidente della Regione siciliana: CAPODICASA 

Allegato A


INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA DELLA REGIONE SICILIANA


Allegato tecnico



Parte Prima
QUADRO ECONOMICO E PROGRAMMATICO GENERALE


Il documento "Orientamenti per il Programma di sviluppo per il mezzogiorno (PSM) 2000/2006", elaborato ed adottato con delibera CIPE del 14 maggio 1999, costituisce il punto d'arrivo del processo di concertazione fra Amministrazioni centrali, Regioni, autonomie locali e parti economico sociali, per quanto riguarda gli indirizzi programmatici, gli assi prioritari di sviluppo, le ipotesi di allocazione delle risorse, l'elaborazione del programma di sviluppo per le Regioni ob. 1 e le scelte metodologiche per la redazione dei programmi operativi.
La nuova programmazione dei fondi strutturali comunitari deve inserirsi nell'ambito di un disegno unitario di programmazione. Lo strumento per la realizzazione di tale disegno è l'intesa istituzionale di programma, che costituisce il mezzo attraverso il quale sono stabiliti congiuntamente tra il Governo nazionale e il Governo regionale gli obiettivi da conseguire.
Il processo di verifica di coerenza degli obiettivi della programmazione regionale, esplicitati nel DPEF 98/2000 e nel rapporto interinale assentito dalla Giunta regionale con delibera n. 59 del 15 marzo 1999, con la programmazione nazionale è finalizzato alla stipula dell'intesa istituzionale di programma e degli accordi quadro che verranno stipulati nei settori di intervento prioritari.
LE PRINCIPALI CRITICITÀ DELL'ECONOMIA REGIONALE
Le principali criticità del sistema economico e sociale regionale possono essere sinteticamente ricondotte ai seguenti punti:
-  alta incidenza della disoccupazione e del precariato;
-  marginalità e dipendenza dall'esterno;
-  bassi standard di vita civile e associata;
-  forte squilibrio tra entrate e spese del bilancio regionale e patologico rapporto tra spese correnti e spese in conto capitale;
-  scarsa efficienza del sistema pubblico regionale.
Il mercato del lavoro regionale continua a segnalare anche nel primo trimestre del 1999 una situazione strutturalmente grave. Dopo i modesti incrementi nel numero degli occupati nella II parte del 1998, l'occupazione è rimasta stagnante. Il tasso di disoccupazione ad aprile 1999 risultava del 25,2%, ancora in lieve crescita rispetto a 12 mesi prima; con l'attuale scenario economico, è prevedibile il permanere di tale livello di disoccupazione per tutto il 1999.
Dalla lettura dei principali indicatori economico-sociali, pur in presenza di un tasso di crescita simile a quello nazionale (1,6% del PIL), emerge la posizione di marginalità dell'economia siciliana caratterizzata dal forte squilibrio esistente tra il peso demografico della Regione e le performance economiche che invece essa esprime.
Un altro aspetto critico riguarda la composizione della produzione regionale. Emerge con evidenza, con il peso preponderante del terziario e quello invece scarso dell'industria in senso stretto, un tessuto produttivo debole, scarsamente interconnesso al suo interno, e la presenza di tipologie produttive rivolte principalmente al mercato locale ed a bassa produttività.
Collegato a tali aspetti appare il problema della dipendenza dell'economia siciliana dal resto del mondo. Un saldo permanentemente negativo, infatti, accompagna gli interscambi effettuati con il resto d'Italia e con l'estero, segnalando così un deficit di produzione interna.
E' tuttavia da sottolineare che, pur in presenza di un quadro generale complessivamente negativo, si registrano alcuni fenomeni fortemente innovativi dal punto di vista qualitativo: insediamento di alcune multinazionali che producono in settori avanzati, esistenza di alcune realtà imprenditoriali innovative ed aperte all'esterno, rafforzamento di alcune aree a produzione diffusa, dinamismo di alcune aree agricole.
Tra i punti di disagio sociale e di disgregazione della convivenza - oltre alla piaga della disoccupazione e di un mercato del lavoro asfittico - occorre riconoscere che il degrado urbano e la carenza degli standard civili di vita in generale su tutto il territorio regionale hanno giocato un ruolo frenante dei processi più positivi appena richiamati. La carenza di verde pubblico, i guasti dell'abusivismo, l'inquinamento ambientale, le difficoltà nell'assicurare un'assistenza sanitaria efficiente e la crescente problematicità della raccolta e del trattamento dei rifiuti costituiscono fattori negativi che ostacolano l'instaurarsi di un processo di crescita socio-economica sostenibile.
Non si possono comprendere i nodi dello sviluppo regionale siciliano senza il corretto apprezzamento di una delle rilevanti anomalie della Sicilia nel panorama nazionale: i flussi di spesa pubblica in rapporto alle grandezze economiche regionali.
La spesa per servizi collettivi pubblici rappresenta il 23% circa del valore aggiunto prodotto in Sicilia (14% a livello nazionale).

GLI OBIETTIVI MACROECONOMICI DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Il meccanismo dello sviluppo regionale deve collegarsi strettamente agli obiettivi macroeconomici perseguiti dai documenti di programmazione statale e comunitaria.
In particolare, si farà riferimento al PSM 2000/2006 e al patto di stabilità interno previsto dall'art. 28 della legge n. 448/98 (Finanziaria '99).
L'obiettivo generale del PSM prevede la riduzione significativa del divario economico sociale tra le aree del Mezzogiorno e il resto d'Europa, attraverso l'accrescimento della competitività di lungo periodo, e la creazione di condizioni di accesso pieno e libero al lavoro e in particolare:
- di conseguire entro il quarto anno del settennio 2000/2006 un tasso di crescita del Mezzogiorno pari al doppio di quello medio dell'UE;
-  di ridurre drasticamente il disagio sociale.
Parallelamente l'obiettivo primario del patto di stabilità interno è quello di ridurre progressivamente il disavanzo del bilancio regionale e di ridurre il rapporto tra ammontare del debito e PIL.
In questo quadro si collocano le finalità generali che il Governo regionale si propone di conseguire per il prossimo periodo di programmazione:
a) risanamento del bilancio regionale;
b) massimizzazione dell'occupazione produttiva;
c) crescita economica e sviluppo del sistema produttivo;
d) miglioramento della qualità della vita.
Il complesso di tali obiettivi rappresenta la strategia che l'Amministrazione regionale intende mettere in atto per partecipare al processo di convergenza nazionale.
La prima finalità andrà perseguita attraverso un più razionale utilizzo delle risorse finanziarie disponibili, l'incremento della spesa in conto capitale rispetto a quella corrente, il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei servizi, la riconversione dell'occupazione regionale indiretta (precariato, LSU, forestali, ecc.), l'incremento degli investimenti in opere e servizi pubblici da parte del capitale privato.
Per quanto riguarda la seconda finalità, ci si propone di massimizzare l'occupazione stabile nei settori produttivi dell'industria e dei servizi, non trascurando l'apporto aggiuntivo dei lavoratori temporanei impiegati nel settore delle costruzioni.
La crescita economica e lo sviluppo del sistema produttivo regionale saranno perseguiti attraverso l'incremento del grado di utilizzazione delle risorse endogene e l'aumento degli investimenti, sia pubblici che privati, nei settori ad alto tasso di internalizzazione (ad es. agro-alimentare, turismo, ecc.); parallelamente occorrerà puntare all'aumento delle esportazioni regionali ed all'attivazione di partnership di rete, con particolare riferimento all'ambito euromediterraneo.
Considerato che lo sviluppo regionale non è legato esclusivamente a fattori di tipo economico e territoriale, e che la coesione sociale è messa in crisi dall'insicurezza sociale, dal degrado civile e dall'alto tasso di criminalità presenti in Sicilia, il miglioramento della qualità della vita associata informerà le azioni programmatiche attraverso la valorizzazione del terzo settore, la promozione di politiche inclusive per le fasce deboli, il miglioramento delle infrastrutture sanitarie e la realizzazione di quelle condizioni che consentano un pieno inserimento nel mercato del lavoro soprattutto della componente femminile.

GLI OBIETTIVI SPECIFICI
Si individuano cinque grandi aree prioritarie di intervento.
I settori prioritari individuati sono:
1) infrastrutture;
2)  tutela e risanamento ambientale;
3) beni culturali, ambientali e turismo;
4) innovazione, ricerca e risorse umane;
5) sviluppo locale ed aree urbane.
1. Infrastrutture
Il completamento ed il potenziamento del sistema infrastrutturale siciliano si rende necessario per attenuare la persistente situazione di isolamento e di perifericità in cui tuttora si trova la Sicilia. Con questo obiettivo si intende aumentare la competitività del sistema produttivo regionale, operando, nel contempo, in direzione di un riequilibrio territoriale tra aree forti e aree deboli, aree costiere ed aree interne. Il potenziamento del sistema infrastrutturale, inoltre, avrebbe un forte impatto occupazionale.
L'obiettivo posto di un livello ottimale di infrastrutturazione richiede la messa a punto di una strategia complessiva dai caratteri strutturali e quindi nuova rispetto al passato.
Per le opere non completate si potrà fare riferimento alla ricognizione già avviata dall'Osservatorio regionale sulle opere pubbliche e contestualmente potrà essere attivato un tavolo tecnico-operativo che fissi, tenuto conto della normativa vigente, parametri di selezione e scelte che consentano di valorizzare il parco progetti esistente. Per il settore idrico in particolare dovrà essere completata la ricognizione delle opere esistenti con riferimento agli individuandi ambiti territoriali ottimali.
Per quanto riguarda le nuove infrastrutture il disegno strategico di attuazione prende spunto dai sei ambiti prioritari già individuati in sede nazionale, e per i quali sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici:
TRASPORTI
- miglioramento della connettività interna al territorio regionale a scala sia di area vasta (collegamenti infra ed interprovinciali) che di sistemi urbani con particolare riferimento agli ambiti metropolitani di Palermo, Catania e Messina;
- relazioni tra la Sicilia, il resto del paese ed il continente europeo, con l'obiettivo di migliorare il grado di accessibilità da e per l'isola;
-  riqualificazione della posizione baricentrica della Sicilia nel bacino del Mediterraneo, con l'ampia gamma di proiezioni economico-produttive da rivalorizzare in senso longitudinale (est-ovest) e sud con i paesi transfrontalieri del continente africano.
Ciascuno dei tre livelli enumerati richiede una politica di investimenti mirati.
Il miglioramento della connettività interna comporta le declinazione di interventi nel campo della mobilità viaria, ferroviaria e dell'intermodalità.
Le tradizionali relazioni lungo l'asse nord-sud comporteranno anch'esse interventi migliorativi per la mobilità lungo la direttrice del corridoio plurimodale tirrenico-ionico.
Particolare attenzione viene, altresì, accordata ai sistemi di trasporto marittimo ed aereo per le economie in termini di costo del trasporto e la rapidità dei collegamenti che ne scaturisce.
Analoghe prospettazioni vengono attribuite alla dimensione euromediterranea che una migliore fruizione dei collegamenti marittimi ed aerei possono dare alla Sicilia.
RISORSE IDRICHE
-  individuazione e costituzione degli A.T.O. entro il 31 dicembre 1999;
-  creazione ed attuazione dei presupposti e delle condizioni che consentano agli A.T.O. di assicurare la corretta gestione delle acque, nonché di avviare in modo completo il servizio idrico integrato (legge Galli n. 36/94, come recepita con legge regionale n. 10/99);
-  miglioramento degli standard quantitativi e qualitativi di fornitura della risorsa idrica e della qualità delle acque superficiali;
-  ottimizzazione della gestione del servizio idrico integrato e dell'uso programmato delle risorse idriche destinate ad uso irriguo;
-  incremento della capacità di captazione e adduzione, secondo quanto previsto dal nuovo piano regolatore generale degli acquedotti per la Regione siciliana;
-  completamento dei sistemi irrigui attraverso la realizzazione di reti di distribuzione e la riqualificazione del sistema distributivo.
Per raggiungere gli obiettivi, si procederà, negli accordi di programma quadro, ad indicare a) le iniziative mirate a garantire l'approvazione del programma degli interventi e del piano economico finanziario per la gestione del servizio idrico integrato, per ciascun ambito territoriale ottimale, ai sensi della legge n. 36/94, come recepita con legge regionale n. 10/99, e b) i termini e le condizioni per l'attivazione delle gestioni del servizio idrico integrato ai sensi della legge n. 36/94, come recepita con legge regionale n. 10/99.
INFRASTRUTTURE DEL SISTEMA PRODUTTIVO
-  miglioramento della capacità di rendere disponibile alle imprese la risorsa "territorio";
-  aumento della competitività del sistema produttivo regionale e rafforzamento dei sistemi produttivi locali, attraverso il potenziamento delle filiere produttive e la razionalizzazione delle aree di scambio;
-  aumento della capacità di attrazione di grandi insediamenti produttivi dall'esterno;
-  pianificazione settoriale delle aree attrezzate o da attrezzare in una logica di attrazione e supporto ai comparti produttivi.
RETI ENERGETICHE
-  realizzazione di infrastrutture energetiche in grado di garantire uno standard europeo di continuità e di qualità del servizio elettrico nella Regione;
-  aumentare la capacità di esportazione dell'energia;
-  estensione anche agli usi agricoli del miglioramento degli standard quantitativi di fornitura di risorse energetiche;
-  innalzamento della qualità della vita nei comuni dell'isola.
RETI DELLA COMUNICAZIONE
-  miglioramento delle capacità endogene locali in termini di innovatività e competitività delle PMI siciliane e della pubblica amministrazione attraverso l'accesso ai servizi di livello superiore ed il miglioramento della capacità di condivisione e scambio delle informazioni;
-  realizzazione di un sistema di monitoraggio permanente del sistema produttivo locale;
-  introduzione stabile delle politiche innovative della pubblica amministrazione mirate alla garanzia della trasparenza dell'attività, allo snellimento procedurale, all'accesso alle informazioni da parte di cittadini, enti, istituzioni ed associazioni.
INFRASTRUTTURE SANITARIE
-  miglioramento della qualità dell'assistenza attraverso la riorganizzazione della rete ospedaliera per pervenire all'ottimale utilizzo dei presidi, fondandone la gestione su criteri di economicità ed efficienza;
-  creazione di strutture di assistenza dedicate per condizioni croniche, in modo da ricondurre l'ospedale alla sua funzione di trattamento delle patologie in fase acuta.
2. Tutela e risanamento ambientale
La "risorsa ambiente" riveste una particolare importanza per la promozione di politiche di sviluppo della Regione siciliana in quanto, in forza della sua diffusione e diversificazione nell'ambito territoriale regionale, una sua attenta valorizzazione può rappresentare un volano per la ripresa civile, economica e d'immagine della Sicilia.
Sia sul versante della protezione delle risorse che sul versante delle condizioni della loro valorizzazione, le azioni programmatiche sulle quali è incardinata prioritariamente la politica ambientale regionale riguardano i seguenti obiettivi specifici:
DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE DELLA FASCIA COSTIERA
-  la messa in sicurezza delle strutture e degli insediamenti che risultano a rischio idrogeologico, da conseguire attraverso l'attuazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 180/98 relativamente alla perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico;
-  la predisposizione degli strumenti di pianificazione a livello di bacino, anche mediante le forme semplificate ed accelerative introdotte con il decreto legislativo n. 180/98, previa individuazione del soggetto competente;
-  la compatibilità ambientale e la coerenza degli interventi con i programmi e gli strumenti di pianificazione:
-  la protezione e la salvaguardia dei litorali sabbiosi, con interventi prioritari nel litorale tirrenico messinese;
-  l'elaborazione di una legge organica sulla difesa dei litorali e la definizione del piano regionale di difesa delle coste;
-  la protezione e la salvaguardia delle superfici boschive e delle aree degradate.
AREE NATURALISTICHE
-  chiudere il processo di primo impianto delle aree protette attraverso interventi di perimetrazione, tabellazione, sentieristica e acquisizione dove necessario;
-  costruire il tessuto di relazioni fondato sulla partecipazione di soggetti istituzionali e, di fatto, per la promozione di iniziative di sviluppo locale finalizzate alla valorizzazione delle risorse endogene.
AMBIENTE ED ENERGIA
-  pervenire innanzitutto ad una revisione dello schema di piano energetico regionale, predisposto dall'ESPI, anche alla luce della normativa statale in materia (legge n. 10/91);
-  razionalizzare i consumi energetici nel settore dei trasporti, la cui incidenza si rivela, in Sicilia, molto più elevata rispetto agli altri comparti energivori (industria, terziario);
-  incentivare l'uso di materiali e di tecniche costruttive orientate al risparmio energetico;
-  avviare campagne di informazione mirate alla sensibilizzazione ed all'orientamento verso forme di risparmio energetico;
-  creare maggiore connessione con il comparto della gestione dei rifiuti, al fine di promuovere attività di termovalorizzazione dei RSU.
GESTIONE RIFIUTI
Obiettivo prioritario è colmare lo scarto con le previsioni nazionali, attraverso misure tendenti alla riduzione della quantità di rifiuti da smaltire, potenziando progressivamente il ciclo della raccolta differenziata presso comuni e provincie. Altro obiettivo di carattere prioritario riguarda il completamento della revisione del piano regionale, estendendola alla fase di lungo periodo.
3. Beni culturali, ambientali e turismo
La consapevolezza del nesso organico che lega risorse ambientali e beni culturali, delle opportunità per lo sviluppo che i relativi interventi di protezione e valorizzazione offrono al sistema economico siciliano e della diversificazione che può derivarne per l'offerta turistica regionale motiva la scelta di connettere in un'unica politica di carattere territoriale gli interventi relativi a beni culturali, ambientali e turismo. Le iniziative vanno sviluppate in ambiti territoriali determinati, all'interno dei quali le azioni di recupero e valorizzazione ambientale, di protezione e promozione del patrimonio culturale siano finalizzate alla definizione e alla fruizione di itinerari tematici o territoriali, di un prodotto turistico cioè in grado di raggiungere i diversi segmenti della domanda turistica, contribuendo al contempo ad ampliare gli stretti confini della stagionalità.
Gli obiettivi specifici individuati sono:
BENI CULTURALI
Salvaguardia del patrimonio culturale:
a) sistematizzazione delle conoscenze e miglioramento della loro diffusione finalizzata alla tutela, fruizione culturale e valorizzazione turistica;
b) miglioramento dell'accessibilità dei beni attraverso il sostegno ad applicazioni tecnologiche e servizi avanzati di informazione e comunicazione;
c) miglioramento dell'efficienza dei servizi e introduzione modelli gestionali innovativi.
Recupero e fruizione del patrimonio culturale ed ambientale con particolare riferimento a:
a) circuiti museali;
b) sistema delle biblioteche;
c) circuito delle aree archeologiche;
d) circuito monumentale.
TURISMO
-  adeguamento dell'offerta alle esigenze del mercato della domanda;
-  miglioramento delle performances del sistema turistico siciliano;
-  incremento della produttività degli investimenti;
-  attivazione di procedure di auditing;
-  incremento dell'efficacia commerciale del sistema turistico;
-  incremento dei flussi turistici;
-  riposizionamento del prodotto turistico regionale;
-  confezionamento di un'immagine capace di intervenire sulle motivazioni dei potenziali turisti;
-  sviluppo della "cultura dell'ospitalità" nelle popolazioni residenti;
-  favorire la crescita di un turismo compatibile ed equilibrato;
-  rafforzare la filiera dell'offerta turistica siciliana;
-  diversificazione dell'offerta;
-  destagionalizzazione;
-  promozione delle tradizioni culturali locali.
4. Risorse umane, ricerca, innovazione
Condizione necessaria per l'efficacia delle altre politiche è lo sviluppo delle risorse umane e più in generale delle "politiche della conoscenza e dell'innovazione". Le azioni prioritarie devono comprendere sia interventi a sostegno della domanda di innovazione proveniente soprattutto da parte delle imprese che interventi a sostegno dell'offerta, promuovendo il coordinamento e la cooperazione tra i diversi centri di ricerca pubblici e privati.
La valorizzazione delle risorse umane deve concorrere a produrre e diffondere innovazione nel tessuto economico e sociale. Per far questo è necessaria una seria riforma della formazione professionale per raccordarla maggiormente al sistema scolastico da una parte e alle esigenze del mondo produttivo dall'altra.
I principali obiettivi specifici sono i seguenti:
RISORSE UMANE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
-  un raccordo più stretto con il mondo della scuola, al fine di riportare all'interno della scuola la "cultura del lavoro" e di rafforzare la cultura organizzativa e d'impresa;
-  una maggiore integrazione con il mondo del lavoro, facendo riferimento ai fabbisogni di formazione professionale delle aziende e ai nuovi profili professionali emergenti, con un'attenzione particolare al settore della piccola e media impresa, agricola, artigianale e industriale;
-  la promozione di una formazione continua permanente, soprattutto per gli adulti a bassa scolarità, per le fasce deboli e per la riqualificazione delle donne;
-  una riqualificazione dei docenti con riguardo alle nuove funzioni del sistema;
-  una migliore qualificazione e specializzazione delle professionalità operanti nella pubblica amministrazione regionale nel campo della programmazione e attuazione dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali;
-  un sostegno formativo alle amministrazioni locali interessate all'avvio di iniziative di sviluppo locale.
RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
-  creare le migliori condizioni per l'incontro tra domanda e offerta, al fine di potenziare la competitività dell'intero sistema economico regionale;
-  stimolare e potenziare la domanda di ricerca direttamente nelle imprese coinvolte in processi innovativi;
-  supportare le aziende in grado di gestire direttamente le proprie attività di ricerca e sviluppo, anche grazie a strutture di ricerca interne od all'ausilio di strutture di ricerca esterne delle quali si possa valutare l'efficacia;
-  rafforzare il coordinamento e la cooperazione fra università siciliane, centri pubblici di ricerca e Amministrazione regionale;
-  stimolare indirettamente il mercato attraverso il supporto all'offerta di ricerca scientifica e tecnologica;
-  favorire il rafforzamento dei poli di eccellenza o la cooperazione dei centri di ricerca pubblici e privati;
-  favorire la diffusione ed il trasferimento tecnologico attraverso strutture idonee, indipendenti e specializzate;
-  favorire lo spin off di nuove imprese innovative dalle strutture universitarie e centri di ricerca e formazione tecnologico - scientifica;
-  ridurre il divario del sistema scientifico e tecnologico con le altre regioni;
-  potenziare il sistema ricerca attraverso la realizzazione delle necessarie infrastrutture, di adeguate attrezzature nonché l'accrescimento e la valorizzazione delle risorse umane;
-  avviare azioni di ricerca applicata finalizzate alla soluzione di pressanti problematiche inerenti i diversi comparti del settore agricolo e silvicolo.
INNOVAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO
-  creazione di una rete di servizi reali alle PMI industriali e artigianali;
-  creazione di un sistema integrato delle iniziative di sviluppo locale;
-  sostegno alle attività innovative delle PMI industriali e artigianali;
-  innovazione nei modelli organizzativi e gestionali dei Consorzi ASI e delle aree attrezzate industriali e artigianali.
SISTEMA AGRO-ALIMENTARE
-  ammodernare il sistema produttivo agro-zootecnico siciliano in maniera da renderne competitive le relative produzioni assicurando al contempo agli imprenditori retribuzioni tali da contenere e razionalizzare l'attuale fenomeno migratorio a favore di altri settori produttivi;
-  assicurare agli operatori della filiera un'adeguata formazione professionale di base;
-  collegare in maniera efficace i diversi anelli della filiera tramite il supporto informativo necessario per favorire l'affermazione delle migliori tecniche produttive ed organizzative;
-  incrementare le quote di prodotto vendute nel mercato del fresco e trasformato con contemporanea riduzione del ricorso agli interventi di sostegno;
-  incrementare il numero degli imprenditori agricoli riuniti in associazioni con conseguente concentrazione dell'offerta e, indirettamente, stabilizzazione dei relativi redditi.
Nel settore della pesca il primo fattore strategico è quello di attivare lo strumento del piano regionale triennale.
Inoltre, nella definizione di una politica di decentramento per il settore, assume una funzione strategica l'istituzione e l'attuazione dei "Distretti marini" quali forme di autogoverno (attivazione del piano di distretto) e gestione delle aree di pesca e dei territori costieri.
5. Sviluppo locale ed aree urbane
Accanto alle politiche finalizzate allo sviluppo di settori si sono individuate politiche rivolte ad aree territoriali specifiche, con l'intento di favorire sinergie, valorizzare le risorse endogene, individuare percorsi autonomi di sviluppo. Tali politiche-riguardano trasversalmente tutti i quattro assi prioritari individuati, all'interno dei quali sono individuati specifici programmi di intervento.
Gli obiettivi di questo percorso si possono così sintetizzare:
-  creare un quadro di riferimento programmatico e legislativo capace di orientare le iniziative di sviluppo locale;
-  favorire un collegamento stabile - una rete - fra tutte le iniziative di sviluppo locale, aiutando la crescita dei soggetti intermedi;
-  creare un supporto tecnico a livello centrale - agenzia - per l'assistenza, l'orientamento e l'accompagnamento delle attività di progettazione e attuazione.
L'altro versante delle politiche più strettamente territoriali riguarda le aree urbane. In tale ambito sono già state avviate alcune iniziative di carattere innovativo, alcune delle quali finanziate dall'Unione europea. Occorre dare organicità a queste iniziative individuando una politica di sviluppo delle aree urbane basata su alcuni principi chiave che possono così riassumersi:
-  controllo dell'espansione delle città;
-  integrazione delle funzioni e dei gruppi sociali nel tessuto urbano;
-  corretta gestione dell'ecosistema urbano (acqua, energia, rifiuti);
-  miglioramento dell'accessibilità nel rispetto dell'ambiente;
-  recupero, conservazione e sviluppo del patrimonio culturale.



Parte Seconda
AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO


1. SETTORE TRASPORTI (AREE PRIORITARIE: VIABILITA' STRADALE, RETE FERROVIARIA, AEROPORTI, PORTI)

1.1 Premessa
L'obiettivo di fondo della strategia di intervento regionale consiste nell'attenuazione progressiva di un duplice ordine di gap infrastrutturali che limitano e vincolano la traiettoria di crescita del sistema socio-economico e produttivo della Sicilia. Il primo è riferito ai circuiti di interscambio nazionali ed internazionali. Il secondo alla connettività interna del sistema dei trasporti regionale.
Rispetto al primo punto, è noto come la Sicilia, per la sua posizione geografica, può rivestire un ruolo primario nei collegamenti con i paesi che si affacciano nel bacino mediterraneo e, per questo, ha necessità di interventi per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto esistenti e per la creazione di nuove infrastrutture per potere assolvere a questo suo ruolo specialmente in un momento, quale quello presente, in cui i rapporti economici e commerciali con i paesi mediterranei e dell'Europa dell'est sembrano destinati ad intensificarsi.
Di converso, l'instaurazione e lo sviluppo di nuovi rapporti economici, passano e si ricollegano all'accessibilità di tutto il territorio regionale, che può essere assicurata dal potenziamento dei trasporti, la cui attuale articolazione mostra caratteristiche di forte insufficienza.
Tale potenziamento costituisce elemento indispensabile per aumentare la competitività del sistema produttivo regionale, per contribuire al riequilibrio territoriale e per esplicare una forte azione sul piano occupazionale.
Gli sforzi che si stanno compiendo per migliorare il livello di competitività della Sicilia nel più ampio contesto europeo e mediterraneo saranno vani se non accompagnati da significativi interventi volti ad elevare, quantitativamente e qualitativamente, la dotazione infrastrutturale del sistema dei trasporti visto nel suo complesso e nelle sue interazioni.
L'attenzione riposta, sotto quest'ultimo punto di vista, sul settore dei trasporti trova motivazione nell'esigenza di una nuova strategia complessiva, che accanto al ruolo primario e basilare che possono svolgere le opere infrastrutturali, si rivolge ad un'organizzazione di nuovi processi che, spaziando in tutte le componenti sociali (sicurezza, ambiente, protezione civile, informatica), creano necessità di nuove professionalità.
In particolare, la necessità del monitoraggio continuo, da parte delle Amministrazioni competenti, dei livelli di sicurezza e di inquinamento nel campo dei trasporti, lo sviluppo di sistemi telematici per l'informazione ai guidatori, in generale agli operatori del settore (passeggeri e merci), ma anche agli utenti, la continua verifica degli standard infrastrutturali e di esercizio del sistema al fine di effettuare interventi rapidi ed efficaci in caso di calamità naturali, e, infine, l'esigenza dell'organizzazione di "osservatori" per la creazione di complesse banche dati necessarie per l'attività di pianificazione a tutti i livelli territoriali, pongono in primo piano la stretta correlazione fra evoluzione e controllo del sistema dei trasporti e formazione di nuove competenze e professionalità specialistiche.
A scala di maggior dettaglio analitico, le carenze nel settore delle infrastrutture viarie, che sono evidenziabili attraverso pochi indici significativi (1) (dotazioni infrastrutturali del territorio: km/1.000 kmq., 860 per la Sicilia e 1.015 per l'Italia e km/100.000 abitanti, 435 contro 534), emergono principalmente dai valori scadenti dei livelli di servizio maggiormente diffusi sulla rete delle strade statali, dai livelli di incidentalità, e dagli indici (per esempio, i tempi) di accessibilità tra le varie zone dell'isola con particolare riguardo alle aree metropolitane, dove si evidenziano elevati livelli di congestione veicolare in ogni zona dell'area urbana, bassi valori delle velocità commerciali per gli spostamenti interzonali, limitate capacità degli itinerari di attraversamento per i collegamenti di lunga distanza.
Le stesse considerazioni possono farsi per la rete ferroviaria, le cui carenze emergono sia nelle linee commerciali (le due dorsali tirrenica e ionica) sia, e maggiormente, nelle altre linee.
La Sicilia ha una rete ferroviaria in esercizio estesa 1.445 chilometri, di cui solo 25 a doppio binario, di fronte ai 6.400 della rete nazionale (lo 0,3%), e 664 elettrificati, circa il 43% della rete regionale contro il 63% della rete nazionale.
La valutazione quali-quantitativa della rete ferroviaria regionale siciliana in termini di "potenzialità di circolazione" e di funzione di collegamento tra i diversi punti del territorio ha portato alla determinazione di indici di qualità e quantità che per la Sicilia si attestano al di sotto di 1,00 (2). Quanto detto a conferma della carenza delle ferrovie siciliane sia dal punto di vista della disponibilità di una vasta rete di collegamenti diffusi sul territorio sia da quello della qualità del servizio ferroviario potenzialmente ottenibile dalla già limitata rete esistente.
L'apporto che può dare il cabotaggio al perseguimento di alcuni obiettivi di carattere generale della politica nazionale (riequilibrio della ripartizione modale del traffico merci, decongestionamento della rete viaria, riduzione dei consumi energetici e dell'impatto ambientale, utilizzazione delle tecniche intermodali) pone con forza il rilancio della portualità siciliana.
L'inadeguatezza dei fondali, dei moli foranei, delle banchine, delle attrezzature e delle comunicazioni stradali deve essere superata in un'ottica di sistema, che, superando la logica degli interventi a pioggia, ponga come prioritari gli interventi sui porti di Palermo - Termini Imerese e Catania come poli delle due aree principali della regione (lunghe percorrenze per i trasporti stradali).
Il sistema aeroportuale sconta l'inadeguatezza degli interventi sui due aeroporti di Punta Raisi e Fontanarossa, in continua crescita in termini di traffico movimentato.
Il quasi raggiungimento della soglia di saturazione nei due impianti pone con urgenza la necessità di interventi di potenziamento e di ammodernamento, come pure interventi sugli altri scali per un miglioramento complessivo del sistema.
Data, inoltre, la particolare connotazione urbanistica in cui l'aeroporto di Fontanarossa è inserito, si reputa necessaria la creazione di un terzo polo a supporto dello scalo catanese. A tal riguardo è stato proposto uno studio di fattibilità per Comiso, anche in relazione al livello infrastrutturale esistente in atto ed alla valenza territoriale e produttiva dell'area interessata.
Per ultimo, ma non per ordine di importanza, va ricordato il ruolo che nell'isola può esercitare il ricorso all'intermodalità, attraverso la realizzazione di alcuni centri di interscambio modale di diverso livello, soprattutto per il riequilibrio della ripartizione modale nel settore del trasporto merci.
In particolare l'attivazione dei centri intermodali di Termini Imerese e di Bicocca vuole essere uno stimolo, per l'intera economia regionale, al fine di minimizzare il costo generalizzato del trasporto da e per l'isola. L'ottica di sistema perseguita, infatti, privilegia lo sviluppo di anelli di congiunzione efficienti per ottimizzare, da un lato, le prestazioni delle singole reti di trasporto e ottenere un sinergismo capace di esaltare le caratteristiche peculiari di ciascun modo di trasporto; e dall'altro, per candidare l'isola al ruolo di nodo di interscambio nevralgico nell'ambito delle reti intercontinentali, grazie anche alla posizione geografica favorevole soprattutto in ambito marittimo.
Alla luce delle considerazioni esposte, emerge l'importanza di un processo di infrastrutturazione della Sicilia, che deve articolarsi su tutte le modalità di trasporto e nell'ottica del raggiungimento di una rete diffusa nel territorio e con alto grado di connettività.
A questo scopo gli interventi individuati rispondono ai seguenti obiettivi:
-  riassetto e potenziamento della rete viaria ai vari livelli al fine di creare una intelaiatura infrastrutturale di supporto ai collegamenti di breve, media e lunga percorrenza con caratteristiche tali da migliorare i livelli di servizio e conseguentemente ridurre i livelli di inquinamento e di sicurezza;
-  riequilibrio della ripartizione modale sia nel campo del trasporto passeggeri che in quello merci per recuperare quote di traffico alle modalità ferroviaria e marittima;
-  potenziamento del sistema portuale regionale, articolato su due livelli: due poli destinati ad un ruolo primario per il trasporto di cabotaggio e di feederaggio, gli altri con funzioni specifiche legate alle attività produttive e vocazionali del territorio circostante;
-  definizione di un sistema articolato a servizio del trasporto merci fortemente basato sulla logistica e sull'intermodalità;
-  potenziamento del sistema aeroportuale siciliano, basato principalmente sullo sviluppo degli aeroporti di Palermo e Catania, anche attraverso il miglioramento della loro accessibilità, e sulla creazione di un polo aeroportuale secondario in funzione delle potenzialità produttive e socio-economiche del territorio regionale;
-  miglioramento delle qualità socio-economiche ed ambientali nelle aree urbane e metropolitane, attraverso il riordino e la ristrutturazione dei servizi di trasporto pubblico locale, nell'ottica di quanto previsto nel decreto legislativo n. 422/97;
-  recupero di efficienza nel sistema ferroviario, attraverso interventi di ammodernamento e di potenziamento infrastrutturale, anche ai fini di quanto esposto nel punto precedente, ed in vista della "regionalizzazione" del trasporto ferroviario locale.
1.2  Programmi europei e politiche regionali in materia di trasporti
Dal documento di programmazione economico-finanziario 1998 - 2000 della Regione siciliana emerge un chiaro intento volto all'infrastrutturazione del territorio isolano. In particolare, si sottolinea la necessità di:
-  completare le grandi arterie autostradali in modo da dare concretezza al corridoio plurimodale tirrenico e quindi consentire la piena integrazione dell'isola nel sistema trasportistico nazionale ed europeo;
-  ammodernare e potenziare gli aeroporti di Falcone - Borsellino (Punta Raisi) e Fontanarossa;
-  completare il raddoppio delle dorsali ferroviarie Palermo - Messina e Messina - Catania - Siracusa;
-  completare - realizzare importanti itinerari trasversali che consentano di migliorare l'accessibilità di vaste zone interne dell'isola al contesto infrastrutturale ed economico più evoluto.
Gli interventi proposti nel settore ferroviario trovano inoltre riscontro nel contratto di programma 1994 - 2000 (25 marzo 1996) e successivo Addendum (10 settembre 1996) delle Ferrovie dello Stato S.p.A., nonché in una risoluzione del Parlamento europeo (emendamento n. 80 del 18 maggio 1998 in sede di esame dello schema della rete ferroviaria transeuropea) che inserisce il tracciato Siracusa - Gela nello schema della rete ferroviaria transeuropea.
Gli interventi proposti nel settore stradale sono supportati dal piano triennale ANAS 1997/99, dalla sua proposta d'integrazione per gli anni 1997/2000 e dalla proposta di piano triennale 2000/2003.
Ulteriore riscontro delle proposte avanzate in questa sede si hanno infine:
-  nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006 - Rapporto interinale Regione siciliana;
-  nella programmazione per i fondi Q.C.S. 2000/2006;
-  nel piano regionale dei trasporti (in via di definizione e di approvazione).
-  nello studio propedeutico alla redazione del piano provinciale dei trasporti della provincia di Palermo.
1.3. Programmi di intervento specifici individuati per la definizione degli accordi di programma quadro nel settore dei trasporti
Allo stato attuale il quadro di insieme può essere specificato nelle tematiche di seguito indicate:
-  completamento della rete autostradale e di grande comunicazione;
-  completamento linee ferroviarie Messina - Palermo e Messina - Siracusa (raddoppi ed elettrificazione);
-  potenziamento porti Palermo - Termini Imerese e Catania come porti principali del sistema regionale;
-  potenziamento e ammodernamento degli aeroporti di Falcone - Borsellino (Punta Raisi) e Fontanarossa;
-  miglioramento dell'accessibilità e della connettività della rete viaria, nei suoi diversi livelli, nelle aree interne della regione, con particolare riferimento al collegamento delle aree medesime con la rete viaria costiera;
-  accessibilità ferro-stradale ai principali poli portuali ed agli aeroporti di Palermo e Catania;
-  centri logistici per l'interscambio modale;
-  integrazione nel campo del trasporto pubblico locale, con particolare riguardo alla valorizzazione del rapporto ferrovia-strada e del miglioramento delle condizioni del traffico nelle aree metropolitane;
-  sistemi di trasporto in sede propria nelle aree urbane e metropolitane;
-  riassetto a livello regionale del sistema aeroportuale;
-  riassetto a livello regionale del sistema portuale (commerciale, turistico, industriale), con particolare riguardo ai collegamenti con le isole minori.
Nell'ambito della procedura di negoziazione dell'accordo di programma quadro in materia di trasporti saranno attivate opportune metodologie per l'elaborazione di proposte destinate a migliorare il sistema di collegamento da e per l'isola.
2. AREA PRIORITARIA RISORSE IDRICHE
L'area richiede interventi articolati in tre linee operative:
-  approvvigionamento idropotabile;
-  approvvigionamento idrico irriguo;
-  risanamento delle acque.
2.1. Approvvigionamento idropotabile
L'approvvigionamento idrico dei grandi e piccoli centri urbani continua a presentare gravi deficienze sia qualitative che quantitative; la vetustà e le inadeguate gestioni degli impianti per i turni di distribuzione provocano gravi perdite specialmente nelle reti capillari di distribuzione con dispendio delle risorse idriche particolarmente deficitarie in alcune zone dell'isola e soprattutto nelle isole minori.
L'azione che sarà volta alla realizzazione di altre reti idriche interne, di acquedotti esterni o extracomunali è quindi finalizzata ad incrementare la disponibilità e la fruibilità di acqua per usi civili: essa, oltre che determinare un indubbio miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni residenti, è anche una condizione indispensabile per ipotesi di sviluppo turistico.
Le linee di intervento riguardano:
a) miglioramento degli standard quantitativi e qualitativi di fornitura della risorsa idrica;
b) ottimizzazione della gestione del servizio idrico integrato in attuazione della legge Galli n. 36/94, come recepita con legge regionale n. 10/99;
c) incremento della capacità di captazione ed adduzione, secondo quanto previsto dal nuovo piano regolatore degli acquedotti per la Regione siciliana.
2.2. Approvvigionamento idrico irriguo
In Sicilia sono oggi in esercizio 16 grandi sistemi irrigui collettivi. Il complesso delle opere realizzate ed in fase di completamento a cura dei Consorzi di bonifica include:
-  11 grandi serbatoi in esercizio, 5 in fase di costruzione, per una capacità utile di oltre 550 milioni di metri cubi destinati all'uso irriguo;
-  circa 7.000 km. di condotte e canali di adduzione e distribuzione per una superficie irrigabile di 140 mila ha.
Un notevole limite alla normalizzazione dell'approvvigionamento irriguo è ancora oggi rappresentato dal mancato completamento di alcuni sistemi idrici. In alcuni casi i ritardi nella realizzazione delle reti a valle delle opere di regolazione ed accumulo dei deflussi superficiali ha comportato danni rilevanti alle aziende.
La strategia che si prevede di attuare riguarda quindi la razionalizzazione delle reti irrigue primarie e secondarie al fine di ottimizzare la funzionalità dei relativi impianti e la realizzazione degli interventi volti a salvaguardare la capacità d'invaso dei serbatoi irrigui (sfangamento, messa in sicurezza, etc.) e delle opere di captazione e di adduzione.
2.3. Risanamento delle acque
Il settore fognario e depurativo va inquadrato nella logica del servizio idrico integrato volto a migliorare le condizioni di fruizione e di vivibilità, alla tutela della qualità della risorsa idrica per i vari usi, nonché alla sua salvaguardia e conservazione.
Il gap infrastrutturale e la carenza organizzativa e gestionale sono dà ritenersi i principali nodi critici per garantire l'erogazione di un servizio rispondente ai requisiti minimi ormai definiti dal DPCM 4 marzo 1996.
Il fabbisogno conseguenziale risiede pertanto nella realizzazione di interventi infrastrutturali atti a consentire una dotazione di infrastrutture sufficienti per l'erogazione delle prestazioni minime, ma anche nella definizione e implementazione di modelli gestionali soddisfacenti in termini di efficacia, efficienza ed economicità.
L'obiettivo di fondo è il miglioramento del servizio di fognatura e depurazione attraverso l'incremento di dotazione di capitale infrastrutturale che consenta il successivo avvio del servizio idrico integrato. Per raggiungere tale obiettivo, si ritiene dover agire seguendo alcuni criteri generali quali:
-  concentrazione degli interventi sulla base di orientamenti ed indirizzi di indiscutibile valore;
-  miglioramento della qualità della programmazione, assicurando per gli interventi scelti la progettazione, il finanziamento ed un iter celere;
-  definire una strategia di intervento unitaria che coinvolga i soggetti istituzionali competenti e si basi su fonti di finanziamento diverse (regionali, statali, comunitarie) ma coordinate;
-  fornire gli strumenti idonei per la formulazione di un quadro conoscitivo e per la realizzazione di un sistema di monitoraggio dei corpi idrici e dei presidi depurativi necessari per orientare ad una corretta ed efficace azione di risanamento delle acque;
-  favorire il riuso delle acque reflue depurate.
3. AREA PRIORITARIA ENERGIA
L'area prioritaria richiede interventi articolati in due linee operative:
-  reti energetiche;
-  risparmio energetico ed energie alternative.
1.  Reti energetiche:
L'asse del sistema elettrico in Sicilia, relativamente alle grandi linee di trasporto a 380/220/150 KV non consente di garantire uno standard "europeo" di continuità e di qualità del servizio elettrico, intesa come mantenimento di valori ottimali di frequenza e di tensione dell'energia elettrica distribuita.
La rete elettrica siciliana non è sicuramente una "rete matura" nei confronti del resto del paese: è, infatti, incapace di soddisfare pienamente gli utenti siciliani per le sue peculiarità che comportano gravi ripercussioni sull'economia della Regione: in alcune aree della Sicilia - in particolare l'area occidentale - è attualmente impossibile garantire eventuali nuovi insediamenti produttivi.
Per quanto riguarda le reti di metanizzazione in atto i comuni serviti sono 106 con una popolazione di circa 3,5 milioni di abitanti; restano ancora da metanizzare 283 comuni per una popolazione pari a circa 1,8 milioni di abitanti. Pertanto si reputa necessario il completamento di tali reti.
Altra emergenza degna di interesse è quella attinente la metanizzazione a servizio delle imprese agricole dell'isola e l'uso della cogenerazione delle celle a combustibile per le strutture ospedaliere pubbliche e private.
Gli obiettivi da conseguire:
-  potenziamento - quantitativo, ma soprattutto qualitativo - dell'offerta di energia elettrica;
-  riequilibrio del sistema della produzione e del sistema della distribuzione su tutto il territorio siciliano;
-  miglioramento degli standard quantitativi di fornitura di risorse energetiche destinati agli usi agricoli;
-  potenziamento della rete di metanizzazione dei comuni siciliani;
-  creazione della rete di metanizzazione a fini produttivi.
2. Risparmio energetico ed energie alternative
Lo sviluppo di politiche energetiche mirate a ridurre l'impatto della produzione dell'energia, attraverso il contenimento e la razionalizzazione dei consumi pubblici e privati, la differenziazione delle fonti ed, in particolare, il ricorso a quelle rinnovabili, la razionalizzazione dei cicli produttivi, è incentrato sull'innovazione tecnologica nei campi:
-  della produzione energetica;
-  della produzione industriale;
-  della realizzazione di prodotti ad uso civile.
In forza di queste interconnessioni, le politiche energetiche vanno disposte in modo integrato e sorrette da una mirata politica di ricerca scientifica.
Pertanto, vanno prioritariamente promosse, anche alla luce del quadro normativo più recente ed agli accordi internazionali sui gas clima-alteranti, forme di concorso con le politiche ambientali, urbane e dei trasporti.
Gli obiettivi da conseguire possono riassumersi in:
-  pervenire innanzitutto ad una revisione dello schema di piano energetico regionale, predisposto dall'ESPI, anche alla luce della normativa statale in materia (legge n. 10/91);
-  razionalizzare i consumi energetici nel settore dei trasporti, la cui incidenza si rivela, in Sicilia, molto più elevata rispetto agli altri comparti energivori (industria, terziario);
-  incentivare l'uso di materiali e di tecniche costruttive orientate al risparmio energetico;
-  avviare campagne di informazione mirate alla sensibilizzazione ed all'orientamento verso forme di risparmio energetico;
-  creare maggiore connessione con il comparto della gestione dei rifiuti, al fine di promuovere attività di termovalorizzazione dei RSU.
4. e 5. AREA PRIORITARIA RICERCA E FORMAZIONE
L'area prioritaria richiede interventi articolati in due linee operative:
-  ricerca scientifica e tecnologica;
-  risorse umane e formazione.
1. Ricerca scientifica e tecnologica
L'analisi del settore ricerca scientifica e tecnologica, degli enti impegnati nelle relative attività e della realtà imprenditoriale regionale rileva una scarsa presenza di centri di ricerca applicata e una ridotta cooperazione tra centri di ricerca e sistema produttivo locale.
Il tessuto imprenditoriale presenta una dimensione ridotta delle imprese ed una loro frammentazione con aggregazioni di tipo "distrettuale" ancora scarsamente sviluppate.
Considerata la esigua presenza sul territorio di imprese di medie dimensioni, la ricerca applicata rischia di non avere una base economica sufficientemente ampia in grado di sostenerla.
Si registra, inoltre, una bassa propensione del sistema imprenditoriale ad investire in attività di ricerca scientifica e tecnologica ed innovazione legata al basso livello di export.
Inoltre, fra i nodi del sistema scientifico e tecnologico sul territorio siciliano, si individua una insufficiente dotazione del sistema infrastrutturale; permane un forte squilibrio strutturale rispetto agli standard del centro nord e si rileva, in particolare, una carenza di infrastrutture di comunicazione telematica per il trasferimento di tecnologie e di capacità di innovazione delle PMI isolane.
Le principali linee di intervento:
-  sostenere il trasferimento tecnologico mediante la sensibilizzazione del sistema delle imprese alle tematiche dell'innovazione, e, in particolare, attraverso l'introduzione di nuove figure professionali, che operano su scala regionale, specializzate nei vari settori produttivi;
-  sostenere le strutture di interfaccia tra ricerca e impresa, attraverso il potenziamento dei consorzi misti (pubblico privati), attualmente esistenti;
-  sostenere i poli, i parchi scientifici e i centri di innovazione (parchi scientifici e tecnologici, BIC, incubatori e centri servizi) secondo una strategia unitaria;
-  favorire la creazione di una struttura stabile di coordinamento delle azioni di ricerca;
-  perseguire il rafforzamento e la riqualificazione dei poli di ricerca in poli di eccellenza, mediante il concentramento, la specializzazione e la cooperazione dei vari centri ed organizzazioni di ricerca;
-  sensibilizzare il sistema della ricerca alle esigenze di innovazione delle imprese, attraverso la creazione di uffici di liason e di marketing della ricerca, all'interno delle università e degli enti pubblici di ricerca;
-  sostenere la creazione di una rete di centri di ricerca;
-  verificare la fattibilità di un'agenzia regionale per l'innovazione;
-  promuovere azioni di ricerca e sperimentazioni settoriali, in particolare nell'ambito della filiera agro-alimentare (nelle componenti della produzione agricola, agroindustriale ed attività complementari) e della silvicoltura.
2.  Risorse umane e formazione
Il patrimonio di risorse umane della Sicilia è caratterizzato da un lato da un alto grado di scolarizzazione non sufficientemente valorizzato, dall'altro da una qualificazione generica e poco orientata ai bisogni del mondo produttivo e del settore pubblico allargato.
Il sistema della formazione professionale appare appesantito da un gran numero di interventi, ma ancora scarsamente collegato con il sistema scolastico da un lato e con il mondo della produzione dall'altro.
Un altro aspetto da sottolineare riguarda il livello di professionalità delle risorse umane operanti nella pubblica amministrazione pubblica, regionale e locale. Rispetto ai nuovi compiti dell'operatore pubblico si ravvisa una situazione di deficit qualitativo e quantitativo, soprattutto a livello locale.
Un ultimo nodo problematico fa riferimento ad un settore in espansione, ma ancora poco sviluppato in Sicilia: il terzo settore (cooperative, associazioni, imprese sociali).
Si può operare puntando sulle seguenti azioni:
-  costituire, a livello sperimentale, alcune agenzie polifunzionali che dovrebbero prefigurare il nuovo sistema ed i nuovi rapporti tra Regione e centri di formazione oggi in convenzione;
-  continuare l'opera di riqualificazione dei docenti della formazione professionale in maniera più mirata;
-  sperimentare percorsi di integrazione con la scuola, sul versante dell'orientamento e della promozione della cultura organizzativa e d'impresa, attraverso la stipula di accordi e protocolli d'intesa con Ministero della pubblica istruzione, enti locali, associazioni imprenditoriali e sindacali e strutture formative;
-  incentivare e diffondere quelle iniziative di alta formazione già avviate con il POP 1994-99 e con alcuni programmi operativi multiregionali in raccordo con la ricerca scientifica e miranti alla qualificazione di risorse umane, in settori di punta, quali turismo, beni culturali, ambiente e servizi alle imprese (si fa riferimento in particolare al finanziamento del diploma di laurea in "Tecnologia e gestione delle piccole e medie organizzazioni nel turismo" e al programma "Parco progetti");
-  sperimentare attività informative e di orientamento in raccordo con provveditorati, organismi bilaterali, associazioni datoriali ed autonomie funzionali;
-  incentivare l'apprendistato e la qualificazione giovanile presso le PMI;
-  incentivare la formazione per agenti di sviluppo locale;
-  costituire istituti di formazione di livello universitario rivolti ad utenze internazionali, nelle materie della P.A. e nei diversi campi della didattica tecnico-scientifica (Politecnico del Mediterraneo).
6. AREA PRIORITARIA SVILUPPO LOCALE
La necessità di rimettere in moto il processo di sviluppo siciliano - partendo dalla consapevolezza che la produzione di valore aggiunto, e dunque di benessere, non ha più come protagonista esclusivo nè lo Stato nè il singolo imprenditore - implica una maggiore attenzione da una parte alle diverse realtà territoriali ed ai relativi fenomeni di concentrazione (demografici, infrastrutturali, produttivi, di servizio) e dall'altra alle iniziative delle autonomie locali e al ruolo propulsivo del sistema urbano regionale. Obiettivo principale è pertanto quello di una valorizzazione della progettualità locale, sia essa espressione di singoli soggetti economici, sia delle aggregazioni di rappresentanza e cura degli interessi sia, infine, delle amministrazioni locali.
a) Negli ultimi anni sono state avviate in Sicilia diverse iniziative di sviluppo locale. Associazioni imprenditoriali, forze sindacali ed amministratori locali hanno iniziato a definire progetti di sviluppo per il proprio territorio, partendo da problemi e potenzialità specifiche delle aree direttamente coinvolte; ciò è stato favorito anche dalle importanti riforme che hanno coinvolto gli enti locali e che hanno reso più stabili le amministrazioni di comuni e province.
Si sono diffuse esperienze quali i patti territoriali, i piani di azione locale (programma Leader), i contratti d'area, i programmi di riqualificazione urbana (PRUSST), in stretto raccordo con l'impostazione della programmazione regionale comunitaria e nazionale, che vanno adesso ancora di più supportate e sostenute.
Il nuovo approccio allo sviluppo locale, già sperimentato in alcune realtà territoriali come evidenziato nell'analisi svolta nel rapporto interinale regionale, presuppone un processo di animazione propedeutico alle azioni e la costruzione di metodologie e strumenti utili a realizzare un efficace processo decisionale di attuazione e monitoraggio delle politiche di sviluppo.
In applicazione del principio di sussidiarietà, ciò può consentire la promozione di nuove configurazioni territoriali e la costruzione delle premesse di uno sviluppo più maturo: un processo di sensibilizzazione capillare e di connessione dei gruppi partecipanti agli investimenti integrati, capace di fare emergere filiere con atti vincolanti, necessari all'efficacia delle iniziative.
Questo processo è il presupposto essenziale per la corretta utilizzazione dei nuovi strumenti di programmazione negoziata e per attuare con maggiore efficacia le politiche strutturali dirette al raggiungimento degli obiettivi di occupazione e di coesione politica economica e culturale dell'Europa.
Si indicano di seguito gli obiettivi articolati in azioni:
-  creare un quadro di riferimento programmatico e legislativo capace di orientare le iniziative di sviluppo locale.
Questo primo obiettivo, propedeutico agli altri, prevede una serie di attività centrate sulla conoscenza dei processi in atto, sul loro monitoraggio e sulla individuazione degli strumenti normativi più idonei per favorire lo sviluppo delle iniziative;
-  favorire un collegamento stabile - una rete - fra tutte le iniziative di sviluppo locale, aiutando la crescita di soggetti intermedi.
La promozione di un processo reale di animazione e concertazione presuppone il supporto di strutture di assistenza tecnica locali. L'obiettivo di creare consensi sulle linee individuate per lo sviluppo delle potenzialità endogene potrebbe essere agevolata dalla creazione di agenzie con compiti di promozione e concertazione tra attori locali ed istituzioni, prima di procedere alla progettazione dei singoli patti o altri strumenti di attuazione. Le agenzie assumeranno poi il compito di supporto funzionale ed operativo per le azioni di elaborazione, coordinamento, integrazione, attuazione e monitoraggio delle politiche di sviluppo e gestione dei servizi;
-  creare un supporto tecnico a livello centrale per l'assistenza, l'orientamento e l'accompagnamento delle attività di progettazione ed attuazione.
Occorrerà coordinare le azioni di sostegno allo sviluppo locale, accompagnando tutto il processo al fine di massimizzare l'impatto positivo delle iniziative. Tali azioni hanno come obiettivo l'innesco di un processo di sperimentazione-attuazione che potrà condurre in futuro alla costruzione di un'agenzia regionale per lo sviluppo locale. Lo scopo è di supportare gli attori locali nella progettazione e nella individuazione di metodologie e strumenti appropriati, al fine di facilitare anche il collegamento tra le azioni integrate di sviluppo dei vari comprensori, integrandoli così nel processo di programmazione regionale.
b) parallelamente alla vitalità dimostrata dai soggetti dello sviluppo locale si è assistito negli ultimi anni ad un nuovo protagonismo delle autonomie locali ed al rafforzamento del ruolo propulsivo del sistema urbano regionale. D'altra parte la Regione è consapevole della gravità dei problemi (sociali, economici ed ecologici) che caratterizzano le città e della inadeguatezza di risposte di tipo settoriale; la strada da intraprendere riguarda, pertanto, la definizione di progetti territoriali integrati.
Occorrerà individuare una politica di sviluppo delle aree urbane basate su alcuni principi chiave che possono così riassumersi:
-  orientamento dell'espansione delle città con l'incentivazione delle politiche di manutenzione e recupero urbano;
-  l'integrazione delle funzioni e dei gruppi sociali nel tessuto urbano;
-  una corretta gestione dell'ecosistema urbano (con particolare riferimento all'acqua, all'energia ed ai rifiuti);
-  miglioramento dell'accessibilità nel rispetto dell'ambiente;
-  il recupero, la conservazione e lo sviluppo del patrimonio culturale.
7. AREA PRIORITARIA LEGALITA', PARI OPPORTUNITA' E RECUPERO MARGINALITA' SOCIALE
L'analisi dei principali indicatori sociali e i risultati delle ricerche più recenti evidenziano il persistere di problematiche sociali che influenzano negativamente la qualità della vita dei cittadini siciliani e che richiedono quindi strategie di azione integrate tra pubblico e privato. Infatti, pur in presenza di forti segnali positivi da parte della società civile in termini di nuova progettualità diretta a contrastare queste tendenze e dell'emergere di una crescente consapevolezza dell'urgenza di intervento, permane una vasta area di sfiducia sociale sulla possibilità di riscatto e una forte "crisi di legalità". Permangono, infatti, alcuni punti di debolezza del contesto sociale, in particolare identificabili nei fenomeni di:
-  insufficiente sicurezza. Nonostante i progressi in campo investigativo e giudiziario, la situazione si presenta ancora grave (gli indicatori statistici relativi a omicidi, rapine denunciate, diffusione del racket ed attentati mostrano per la Sicilia valori significativamente più alti rispetto alla media del Mezzogiorno, che la portano al primo posto nella graduatoria nazionale insieme alla Campania);
-  degrado urbano. Soprattutto nelle grandi aree urbane e nei centri più urbanizzati si assiste ad un progressivo degrado fisico, urbanistico, igienico-sanitario che conduce a gravi forme di disgregazione socio-economica, minacciando la normale vivibilità;
-  criminalità minorile. Nonostante la tendenza ormai consolidata di allontanare dal sistema penale gli interventi di trasgressione minorile, è ancora insufficiente la presa in carico del fenomeno da parte delle istituzioni pubbliche;
-  carenza di servizi di cura ed assistenza alla persona.
Sui segnali di novità è tuttavia possibile costruire una strategia. E' da sottolineare che negli ultimi anni sono emersi segnali innovativi che potrebbero portare ad un mutamento del quadro appena descritto.
In particolare emerge:
-  la vitalità di una nuova soggettualità sociale capace anche di progettare e gestire interventi contro il degrado e l'esclusione sociale;
-  la crescita della scolarizzazione delle donne;
-  la diffusione di esperienze significative di educazione alla legalità nelle scuole;
-  un nuovo protagonismo delle istituzioni locali nel campo delle politiche sociali.
La forte caduta del tasso di legalità può essere combattuta soltanto con un progetto coordinato di politiche sociali, economiche, d'ordine pubblico e giudiziario affinché il bene legalità possa risultare appetibile alla maggior parte dei cittadini.
In considerazione di quanto sopra evidenziato gli obiettivi degli "Accordi di programma quadro" riguardano l'avvio di azioni volte alla prevenzione e recupero dalla devianza e dalla marginalità sociale, alla diffusione di una nuova cultura della responsabilità, della partecipazione e della legalità, alla promozione di politiche di inclusione dei soggetti a rischio. Si tratta di avviare un percorso che, a partire da un primo momento di conoscenza territoriale finalizzato alla individuazione delle aree più compromesse e di quelle "in bilico", si articoli successivamente in un ventaglio di interventi con il coinvolgimento del settore pubblico, dell'associazionismo tra imprese e del privato sociale, volti alla realizzazione di:
a) offerta di sicurezza e controllo del territorio;
b) politiche di inclusione in e di autopromozione dei soggetti a rischio; azioni di contrasto del disagio sociale anche attraverso il rafforzamento dell'azione contro la dispersione scolastica e il recupero della devianza; iniziative, anche attraverso capillari campagne informative, di sensibilizzazione alla cultura della legalità e dei suoi vantaggi sociali ed economici, da realizzarsi prioritariamente nei contesti che presentano maggiori elementi di rischio e indirizzati sia ai giovani, sia agli adulti;
c) azioni di recupero anche fisico dei territori caratterizzati da forte degrado;
d) politiche di promozione delle pari opportunità attraverso un sistema di servizi finalizzato a rimuovere le cause che ostacolano un'adeguata partecipazione delle donne alle misure di politiche attive del lavoro.
8. AREA PRIORITARIA SANITA'
Nel settore della sanità, le priorità sono il miglioramento della qualità dell'assistenza e l'assicurazione della continuità dell'erogazione dei servizi sanitari in una situazione di risorse scarse. L'azione prioritaria consiste quindi in una riorganizzazione della rete ospedaliera in modo da pervenire all'ottimale utilizzo dei presidi, fondandone la gestione su criteri di economicità ed efficienza.
Per ottenere questi obiettivi, bisogna:
-  puntare al riequilibrio territoriale delle strutture;
-  riattare, adeguare alle norme di sicureza e ammodernare i presidi ospedalieri per acuti;
-  riordinare la rete dei presidi, con un incremento della disponibilità di posti letto residenziali, al fine di ottimizzare il circuito assistenziale del paziente in modo da garantire allo stesso l'intervento specifico per gli eventi acuti e la disponibilità di aree adeguate per le terapie di lunga durata, riducendo i cosiddetti "ricoveri impropri".
Le priorità per gli interventi nel settore includono:
-  completamenti di strutture ospedaliere;
-  adeguamenti a norma;
-  creazione di strutture territoriali, particolarmente nelle aree di disagio sociale;
-  ristrutturazione di poliambulatori e distretti socio-sanitari;
-  adeguamento dei laboratori di igiene e profilassi;
-  riorganizzazione degli uffici amministrativi;
-  verifica dei fabbisogni di strutture per la riabilitazione e altre strutture territoriali;
-  definizione di un programma in tema di malattie infettive;
-  attivazione di un sistema informativo regionale;
-  proposta relativa agli interventi programmati dai policlinici universitari, dall'Istituto zooprofilattico sperimentale per la Sicilia, dall'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.

_______________________________________________________________________
(1)  In sede di predisposizione degli APQ saranno effettuate analisi di domanda, sulla base delle più importanti variabili esplicative della medesima, sia con riferimento alla situazione attuale che allo sviluppo previsto.
(2)  L'indice di qualità funzionale è definito in base a quattro tipologie di linea ferroviaria, ovvero, la linea a binario semplice non elettrificato, la linea a binario doppio non elettrificato, la linea a binario semplice elettrificato e la linea a binario doppio elettrificato, assumendo come base di riferimento il livello qualitativo funzionale della rete nazionale.
L'indice quantitativo di rete ferroviaria è definito considerando il rapporto tra l'estesa chilometrica della rete ferroviaria e la superficie utile dell'unità territoriale considerata (superficie del territorio posto ad un'altitudine non superiore a 1.000 m. s.l.m.).
(99.38.1726)
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LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI







DECRETO PRESIDENZIALE 16 giugno 1999.
Rettifica del decreto presidenziale 3 novembre 1998, concernente approvazione della sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari fra il comune di Blufi di nuova istituzione e il comune di origine di Petralia Soprana.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto l'ordinamento amministrativo degli enti locali, approvato con legge regionale 15 marzo 1963, n. 16, e successive modifiche ed integrazioni, in particolare delle leggi regionali 11 dicembre 1991, n. 48; 26 agosto 1992, n. 7; 1 settembre 1993, n. 26; 15 settembre 1997, n. 35 e 7 settembre 1998, n. 23;
Rilevato che, con la legge regionale 16 marzo 1972, n. 10, la frazione Blufi del comune di Petralia Soprana è stata eretta comune autonomo con la denominazione di Blufi;
Rilevato, altresì, che l'art. 9, comma 2, del menzionato ordinamento, come sostituito dall'art. 1 della legge regionale 17 febbraio 1987, n. 5, prescrive che alla sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra i comuni, nella fattispecie in esame tra comune di nuova istituzione e quello di origine, provvede il Presidente della Regione con proprio decreto su proposta dell'Assessore regionale per gli enti locali, previa deliberazione della Giunta regionale;
Visto il proprio decreto n. 345/Gr. VIII S.G. del 3 novembre 1998, di approvazione della sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra i comuni di Blufi e di Petralia Soprana;
Vista la successiva relazione dell'Assessore regionale per gli enti locali n. 7 del 9 aprile 1999, con la quale viene proposta rettifica del riparto relativo agli usi civici;
Rilevato che detta proposta assessoriale è stata oggetto di deliberazione da parte della Giunta regionale con atto n. 96 del 20 aprile 1999;

Decreta:


Art. 1

Con modifica del decreto n. 345/Gr. VIII S.G. del 3 novembre 1998, è approvata la rettifica della sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra il comune di nuova istituzione di Blufi e quello di origine di Petralia Soprana, come proposta dall'Assessore regionale per gli enti locali con la relazione n. 7 del 9 aprile 1999, che fa parte integrante del presente decreto.

Art. 2

Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei conti per la prescritta registrazione.

Art. 3

Successivamente alla registrazione, il presente decreto sarà pubblicato, con la connessa relazione di proposta, nella Gazzetta Ufficiale della Regione e notificato alle amministrazioni comunali interessate.
Palermo, 16 giugno 1999.
  CAPODICASA 



Vistato dalla Ragioneria centrale per la Presidenza della Regione siciliana il 13 luglio 1999, con nota n. 2647.
Allegato

Sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra i comuni di Blufi e di Petralia Soprana. Relazione di proposta n. 135 del 9 marzo 1998 secondo l'art. 9, comma 2, dell'O.E.L., come sostituito dall'art. 1 della legge regionale 17 febbraio 1987, n. 5. Rettifica

Si premette:
a)  con la relazione n. 135 del 9 marzo 1998 è stata sottoposta a codesta Giunta, per la deliberazione di competenza secondo l'art. 9, comma 2, dell'O.E.L., come sostituito dall'art. 1 della legge regionale 17 febbraio 1987, n. 5, proposta relativa alla sistemazione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra il comune di nuova istituzione di Blufi e quello di origine di Petralia Soprana;
b)  detta proposta è stata oggetto di deliberazione da parte di codesta Giunta con atto n. 128 del 9 aprile 1998 e di seguito è intervenuto il decreto presidenziale di approvazione n. 345/Gr. VIII - S.G. del 3 novembre 1998, comunicato ai comuni interessati alla sistemazione dei rapporti di che trattasi con nota n. 3842-E3 del 30 dicembre 1998.
Con atto di significazione del 17 febbraio 1999, inviato allo scrivente e al sig. Presidente della Regione, che si allega alla presente, il comune di Petralia Soprana contesta il riparto degli usi civici, gravanti su beni ricadenti in territori non appartenenti esclusivamente a detto comune e a quello di Blufi, in quanto non effettuato in base al criterio della popolazione residente all'atto della legge istitutiva del comune di Blufi.
Detta richiesta attiva un riesame della proposta assessoriale e valutazioni anche sulle risultanze finali del riparto proposto dall'Assessorato.
Rilevato che il riparto degli usi civici, eseguito dall'Assessorato secondo le indicazioni del progetto dei tecnici incaricati dai due comuni interessati (cfr. allegato 4 della relazione assessoriale n. 135 del 9 marzo 1998), va corretto secondo il criterio percentuale della popolazione residente e, specificatamente, nelle misure percentuali dell'86,73% per il comune di Petralia Soprana e del 13,27% per il comune di Blufi, i criteri di attribuzione vengono rettificati come segue:
Comune di Petralia Soprana (cfr. pag. 6, lett. C, della relazione assessoriale n. 135 del 9 marzo 1998)
 1)  86,73% usi civici ex feudo Pomeri  L. 316.564.500 
 2)  86,73% usi civici Giummeti  » 124.891.200 
 3)  86,73% usi civici Canna o Dragù  » 80.103.828 
 4)  86,73% usi civici ex feudo Dragonara  » 138.724.635 
 5)  86,73% usi civici Monte Ferro o Monte Soprana  » 287.683.410 
 6)  86,73% usi civici ex feudo Sottano (1 zona)  » 62.575.695 
 7)  86,73% usi civici ex feudo Sottano (2 zona)  » 129.748.080 
 8)  86,73% usi civici Mandarini  » 110.307.551 
 9)  86,73% usi civici Grillo  » 44.319.030 
10)  86,73% usi civici fondo Agnelleria Fatuzza  » 46.110.005 
  L. 1.341.027.934 

Comune di Blufi (cfr. pag. 7, lett. C, della relazione assessoriale n. 135 del 9 marzo 1998)
 1)  13,27% usi civici ex feudo Pomeri  L. 48.435.500 
 2)  13,27% usi civici Giummeti  » 19.108.800 
 3)  13,27% usi civici Canna o Dragù  » 12.256.172 
 4)  13,27% usi civici ex feudo Dragonara  » 21.225.365 
 5)  13,27% usi civici Monte Ferro o Monte Soprano  » 44.016.590 
 6)  13,27% usi civici ex feudo Sottano (1 zona)  » 9.574.305 
 7)  13,27% usi civici ex feudo Sottano (2 zona)  » 19.851.920 
 8)  13,27% usi civici Mandarini  » 16.877.450 
 9)  13,27% usi civici Grillo  » 6.780.970 
10)  13,27% usi civici fondo Agnelleria Fatuzza  » 7.054.996 
  L. 205.182.068 

Considerato che la rettifica di attribuzione secondo il criterio ricorribile della percentuale della popolazione (non trovando titolo il criterio di riparto, suggerito nell'atto di significazione preso in esame, dei 4/5 e dell'1/5) non comporta variazioni sulle risultanze finali di conguaglio del riparto effettuato, si sottopone all'esame urgente di codesta Giunta a variazione operata da questo Assessorato alla proposta inoltrata con il menzionato atto n. 135 del 9 marzo 1998.
La presente relazione viene anche inviata alla Presidenza della Regione per l'emanazione del provvedimento finale conseguente di rettifica.
(99.39.1757)
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DISPOSIZIONE COMMISSARIALE 27 luglio 1999.
Nomina del vice commissario per la predisposizione dello schema del piano di interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella Regione siciliana

IL COMMISSARIO DELEGATO

Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Vista la legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 23 marzo 1971, n. 7 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il D.P.C.M. 22 gennaio 1999, con il quale è stato dichiarato, fino al 30 giugno 2000, lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella Regione siciliana;
Vista l'ordinanza del Ministero dell'interno, delegato per il coordinamento della protezione civile, n. 2983 del 31 maggio 1999, recante immediati interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella Regione siciliana;
Considerato che con l'art. 1, comma 1, dell'ordinanza ministeriale n. 2983 del 31 maggio 1999 il Presidente della Regione è nominato Commissario delegato per la predisposizione di un piano di interventi di emergenza nel settore della gestione dei rifiuti e per la realizzazione degli interventi necessari per far fronte alla situazione di emergenza; che l'art. 1, comma 3, della medesima ordinanza, dà facoltà al Commissario delegato Presidente della Regione siciliana di avvalersi di vice commissari per l'espletamento dell'incarico di cui alla medesima ordinanza;
Ritenuto, al fine di dare immediata attuazione a quanto disposto, di esercitare la facoltà di avvalersi di un vice commissario per gli adempimenti di cui all'art. 1, comma 2, dell'ordinanza ministeriale n. 2983 del 31 maggio 1999, affidando allo stesso la predisposizione dello schema del piano di interventi di emergenza nel settore della gestione dei rifiuti, da redigersi secondo le previsioni di cui all'art. 2 della stessa ordinanza;
Ritenuto di nominare per le finalità sopra specificate l'Assessore per il territorio e l'ambiente, on. Vincenzo Lo Giudice;

Dispone:


Art. 1

L'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente, on.le Vincenzo Lo Giudice, è nominato vice commissario per la predisposizione dello schema del piano di interventi di emergenza nel settore della gestione dei rifiuti di cui all'art. 1, comma 2, dell'ordinanza ministeriale n. 2983 del 31 maggio 1999, da redigersi secondo le previsioni di cui all'art. 2 della stessa ordinanza.
Il piano dovrà essere sottoposto alla valutazione del Commissario delegato in tempo utile per il rispetto del termine assegnato dall'art. 1, comma 2, sopra citato.

Art. 2

La presente disposizione sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 27 luglio 1999.
  Il Presidente della Regione Commissario delegato: CAPODICASA 

(99.37.1664)
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DECRETI ASSESSORIALI




ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE


DECRETO 6 settembre 1999.
Rettifica del decreto 21 maggio 1999, concernente approvazione degli elenchi degli aspiranti alla nomina di revisori dei conti di competenza dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione.

L'ASSESSORE PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto l'art. 9 della legge regionale 11 maggio 1993, n. 15 e successive modificazioni ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 19 del 20 giugno 1997;
Visto il decreto n. 183 del 21 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 34 del 16 luglio 1999, con il quale sono stati approvati gli elenchi integrativi degli aspiranti alla nomina di revisore dei conti di competenza dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, compilati in applicazione del decreto n. 657 del 4 settembre 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 49 del 30 ottobre 1998;
Considerato che il sig. Cocchiara Enzo, nato a Bivona (AG) il 14 settembre 1956 e residente a Ragusa in via Massabielle n. 60, è stato erroneamente inserito al n. 40 dell'elenco degli esterni all'Amministrazione regionale mentre lo stesso risulta essere dipendente dalla medesima Amministrazione e come tale ha diritto di essere incluso nell'elenco degli aspiranti alla nomina di revisore dei conti interni all'Amministrazione regionale;
Ritenuto necessario rettificare il citato decreto n. 183 del 21 maggio 1999, cancellando il sig. Cocchiara Enzo dall'elenco degli esterni all'Amministrazione regionale ed inserendolo al n. 11/bis dell'elenco degli interni all'Amministrazione regionale;

Decreta:


Art. 1

Il sig. Cocchiara Enzo, nato a Bivona (AG) il 14 settembre 1956 e residente a Ragusa in via Massabielle n. 60, è cancellato dall'elenco degli esterni all'Amministrazione regionale, facente parte integrante del decreto n. 183 del 21 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 34 del 16 luglio 1999.

Art. 2

Il sig. Cocchiara Enzo, nato a Bivona (AG) il 14 settembre 1956 e residente a Ragusa in via Massabielle n. 60, è inserito al n. 11/bis dell'elenco degli interni all'Amministrazione regionale facente parte integrante del decreto n. 183 del 21 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 34 del 16 luglio 1999.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 6 settembre 1999.
  MORINELLO 

(99.37.1648)
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ASSESSORATO DEL BILANCIO E DELLE FINANZE


DECRETO 30 luglio 1999.
Variazioni al bilancio della Regione per l'esercizio finanziario 1999.

L'ASSESSORE PER IL BILANCIO E LE FINANZE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione siciliana;
Vista la legge regionale 18 maggio 1999, n. 11, che approva il bilancio della Regione siciliana per l'anno finanziario 1999;
Vista la legge 5 agosto 1978, n. 468;
Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successive aggiunte e modificazioni;
Visto l'art. 17 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, concernente: "Recupero somme non utilizzate", in forza del quale sono stati istituiti nello stato di previsione dell'entrata del bilancio della Regione siciliana, per l'esercizio finanziario 1999 i capitoli 5444 e 5445 allocati nella categoria 15 - "Rimborsi di crediti e di anticipazioni";
Vista la nota n. 20194 del 14 giugno 1999, con cui il gruppo 7° - Tesoro - di questo Assessorato chiede in applicazione del citato art. 17 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, l'istituzione di due capitoli di entrata da allocare nella categoria 11 - Recuperi e rimborsi;
Ritenuto di dover procedere, in applicazione del citato art. 17 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, all'isti-tuzione di nuovi capitoli di entrata da allocare nella predetta categoria 11 - recuperi e rimborsi, riservandosi di presentare idonea iniziativa legislativa tendente alla soppressione degli analoghi capitoli 5444 e 5445 istituiti con la già richiamata legge regionale 18 maggio 1999, n. 11 ed impropriamente allocati nella categoria 15 - Rimborso di crediti e di anticipazioni;

Decreta:
Art. 1

Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio della Regione siciliana, per l'esercizio finanziario 1999, sono introdotte le seguenti variazioni:


  Capitolo DENOMINAZIONE Variazioni Nomenclatore 
   

TITOLO II - Entrate extra-tributarie
RUBRICA 2 -  BILANCIO E TESORO
CATEGORIA 11 - Recuperi e rimborsi

(Nuova istituzione)
  3746 Recupero delle somme erogate ai comuni, ai consorzi di comuni ed ai consorzi misti tra comuni ed enti pubblici o imprese, ai sensi degli artt. 10 e 11 della legge regionale 18 giugno 1977, n. 39 e successive modifiche ed integrazioni ed ai sensi degli articoli 49 e 58 della legge regionale 15 maggio 1986, n. 27 e delle disponibilità derivanti dalle economie conseguite a seguito della ultimazione delle opere realizzate con le somme medesime, non utilizzate alla data del 31 dicembre 1998. 
103610211011          P.M. L.R. n. 10/99, art. 17. 

(Nuova istituzione)
  3747 Recupero delle somme erogate ai comuni singoli o associati ed alle II.PP.A.B. ai sensi degli artt. 45 lett. B e 47 della legge regiona-le 9 maggio 1986, n. 22, non utilizzate alla data del 31 dicembre 1998. 
10361021101          P.M. L.R. n. 10/99, art. 17. 

Art. 2

Il presente decreto sarà trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione per la pubblicazione.
Palermo, 30 luglio 1999.
  PIRO 

(99.37.1672)
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DECRETO 24 agosto 1999.
Variazioni al quadro sintetico delle previsioni di cassa del bilancio della Regione per l'anno 1999.

L'ASSESSORE PER IL BILANCIO E LE FINANZE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione siciliana;
Visto l'art. 9 bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, aggiunto con l'art. 8 della legge 3 aprile 1997, n. 94;
Visto l'art. 32 della legge regionale 5 gennaio 1999, n. 4;
Vista la legge regionale 18 maggio 1999, n. 11, che approva il bilancio della Regione siciliana per l'anno finanziario 1999;
Viste le note nn. 573, gr. IX del 2 agosto 1999, 786 - gr. XIV del 3 agosto 1999, 925/VI/TUR del 30 luglio 1999 e 928/VI/TUR del 2 agosto 1999 dell'Assessorato regionale del turismo, con cui si chiede una variazione complessiva del plafond di cassa del titolo II di lire 3.484.758.660 al fine di provvedere al pagamento si spese indifferibili ed urgenti di cui lire 2.436.137.050 per spese connesse a finanziamenti statali e comunitari e lire 6.138.120 per spese connesse al pagamento di interessi e quote di ammortamento di mutui;
Vista la nota della Ragioneria centrale per il turismo n. 282940 del 6 agosto 1999, con la quale vengono trasmesse, corredate dal prescritto parere, le suindicate note assessoriali;

Decreta:


Art. 1

Al quadro sintetico delle previsioni di cassa allegato al bilancio della Regione, per l'anno 1999, sono apportate le seguenti variazioni:
          Titolo II Assessorato regionale | Spese in     | conto capitale 
Turismo      + 3.484.758.660 
Fondo di riserva di cassa      - 3.484.758.660 


Art. 2

Il presente decreto viene trasmesso alle amministrazioni interessate e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 24 agosto 1999.
  PIRO 

(99.37.1669)
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DECRETO 27 agosto 1999.
Variazioni al quadro sintetico delle previsioni di cassa del bilancio della Regione per l'anno 1999.

L'ASSESSORE PER IL BILANCIO E LE FINANZE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione siciliana;
Vista la legge regionale 18 maggio 1999, n. 11, che approva il bilancio della Regione siciliana per l'anno finanziario 1999;
Visto l'art. 32 della legge regionale 5 gennaio 1999, n. 4;
Visto il decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200;
Visto il fax prot. n. 3301 del 26 agosto 1999, con il quale la Presidenza della Regione chiede una variazione in aumento della dotazione di cassa del titolo I per lire 500 milioni per improrogabili esigenze di funzionalità dell'Amministrazione;
Ravvisata, pertanto, l'urgente necessità di apportare al quadro sintetico delle previsioni di cassa allegato al bilancio di previsione della Regione per l'anno 1999 la variazione in aumento di lire 500 milioni alla rubrica Presidenza, titolo I - Spese correnti;

Decreta:


Art. 1

Al quadro sintetico delle previsioni di cassa allegato al bilancio della Regione, per l'anno 1999, sono apportate le seguenti variazioni in milioni di lire:
          Titolo I Amministrazione | Spese correnti 
Presidenza della Regione      + 500 
Fondo di riserva di cassa      - 500 


Art. 2

Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 27 agosto 1999.
  PIRO 

(99.37.1671)
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ASSESSORATO DELLA COOPERAZIONE, DEL COMMERCIO, DELL'ARTIGIANATO E DELLA PESCA


DECRETO 10 agosto 1999.
Liquidazione coatta amministrativa della cooperativa SIMEL, con sede in Salemi, e nomina del commissario liquidatore.

L'ASSESSORE PER LA COOPERAZIONE, IL COMMERCIO, L'ARTIGIANATO E LA PESCA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale 26 giugno 1950, n. 45;
Vista la legge regionale 10 aprile 1978, n. 2;
Visto il decreto n. 2308/I/V del 16 ottobre 1997, con il quale il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale della cooperativa SIMEL, con sede in Salemi, venivano revocati ed il dott. Ruggero Avellone nominato commissario governativo con il compito di assicurare la ordinaria amministrazione dell'ente, rendere possibile l'effettuazione della revisione ordinaria da parte dell'A.G.C.I., valutare la possibilità dell'ente di realizzare lo scopo sociale ed in base alle risultanze procedere alla ricostituzione degli organi sociali o proporre la liquidazione della cooperativa;
Vista la relazione, pervenuta in data 30 marzo 1998, con la quale il predetto dott. Avellone ha prospettato un quadro assolutamente negativo riguardo alla possibilità dell'ente di realizzare gli scopi sociali, anche in considerazione della pesante situazione debitoria (perdite capitalizzate al 27 ottobre 1997 per più di 342 milioni). Il dott. Avellone, nel rappresentare, inoltre, che l'attività produttiva è cessata nel 1996 e che la mancanza di opportunità sul mercato ha indotto gli amministratori a locare lo stabilimento e le attrezzature, percependo, per altro, un canone non commisurato al reale valore dei beni, ha proposto la liquidazione del sodalizio in argomento;
Sentita la Commissione regionale per la cooperazione che, nella seduta dell'11 febbraio 1999, con parere n. 2417, si è espressa favorevolmente allo scioglimento ed alla messa in liquidazione coatta amministrativa della società sopra richiamata;
Considerato che la cooperativa in questione risulta aderente all'A.G.C.I. per cui deve farsi luogo alla riserva di cui all'art. 9, legge n. 400/75;
Vista la nota n. 1043 del 6 maggio 1999, con la quale la predetta associazione ha segnalato la terna di nominativi per la nomina del commissario liquidatore;
Visto l'art. 2540 c.c.;
Visto l'art. 2544 c.c.;

Decreta:


Art. 1

La cooperativa SIMEL, con sede in Salemi (TP), costituita il 28 aprile 1982 con atto omologato dal tribunale di Marsala in data 12 maggio 1982, iscritta al n. 2108 del registro delle società e nel registro prefettizio alla sezione produzione e lavoro con D.P. n. 7347 del 29 ottobre 1982, ric. B.U.S.C. n. 1666/2 dell'8 luglio 1982, è sciolta e messa in liquidazione coatta amministrativa.

Art. 2

La dott.ssa Bruscino Vincenza, nata a Nola (NA) il 17 marzo 1967 e residente in Trapani, corso Italia n. 73, è nominata, dalla data di notifica del presente decreto, commissario liquidatore della cooperativa di cui all'articolo precedente, con il compito di curare le operazioni di liquidazione fino alla definitiva cancellazione della stessa dal registro delle società.

Art. 3

Il compenso spettante al commissario liquidatore per l'attività svolta sarà determinato in base ai criteri indicati nel decreto del Ministro del lavoro 28 gennaio 1992.
Il presente decreto sarà pubblicato integralmente nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 10 agosto 1999.
  BATTAGLIA 

(99.37.1654)
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ASSESSORATO DELLA SANITA'


DECRETO 12 agosto 1997.
Determinazione del budget, per l'anno 1997, per le case di cura private convenzionate.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833 istitutiva del S.S.N.;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nel testo modificato con il decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, sul riordino della disciplina in materia sanitaria, emanati a norma dell'art. 2 della legge delega n. 421 del 23 ottobre 1992;
Vista la legge regionale 3 novembre 1993, n. 30;
Vista la legge regionale 20 agosto 1994, n. 33;
Vista la legge regionale 11 aprile 1995, n. 34;
Vista la legge regionale 21 aprile 1995, n. 39;
Vista la legge 23 dicembre 1994, n. 724: «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica»;
Vista la legge 28 dicembre 1995, n. 549: «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica»;
Visto, in particolare, l'art. 2, comma 11, della legge n. 549/95, il quale prevede che la spesa sanitaria che dovesse risultare eccedente rispetto alla quota di F.S.N. assegnata alla Regione, resta a carico dei bilanci regionali, e che, pertanto, occorre contenere la spesa sanitaria regionale entro i limiti della quota di F.S.N.;
Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 662: «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica»;
Visto, in particolare, l'art. 1, comma 32, della legge n. 662/96, il quale prevede che le Regioni, per l'esercizio 1997, individuano, nel rispetto dei livelli di spesa stabiliti per l'anno 1996, le quantità e le tipologie di prestazioni sanitarie che possono essere erogate nelle strutture pubbliche e in quelle private con la fissazione del limite massimo di spesa sostenibile;
Visto il decreto n. 22673 del 22 luglio 1997, in corso di registrazione alla Corte dei conti, con il quale è stato determinato, tra l'altro, il tetto massimo di spesa regionale per l'anno 1997 per le case di cura private (escluse il centro cuore ISCAS di Pedara e Villa Maria Eleonora di Palermo) in L. 313.000.000.000;
Visto l'art. 8 del sopracitato decreto n. 22673 del 22 luglio 1997, il quale prevede, tra l'altro, per le strutture per le quali si è rilevato dall'elaborazione dei DRGs un peso maggiore della media regionale e una percentuale dei ricoveri complessi (cioè con peso maggiore di 2) superiore al 2% dei ricoveri, una quota aggiuntiva pari al 2% del bilancio 1996;
Visto l'art. 9 del citato decreto, con il quale l'Amministrazione regionale si è riservata, tra l'altro, di determinare il budget per singola struttura;
Visto il verbale dell'8 agosto 1997 della riunione tenutasi tra i rappresentanti dell'Assessorato della sanità e della casa di cura Basile;
Visto il verbale della riunione tenutasi il 7 agosto 1997 con i rappresentanti dell'AIOP, con il quale si è determinato quanto segue:
1)  tetti per singola struttura (gli importi sono indicati in migliaia):
Casa di cura      Budget Fondo aggiuntitivo extra budget 2% fatt. 96 Totale budget +2% 
      lire lire lire 

Provincia di Agrigento
Attardi      5.763.000 
S. Anna      6.261.000 

Provincia di Caltanissetta
S. Barbara      8.624.000 
Maira/Skema      4.441.000 

Provincia di Catania
Carmide      6.531.000 
Centro di oncologia      4.780.000 
Centro di med. e ch.      14.070.000 
Distefano Velona      4.684.000 
Gibiino      4.578.000 
Madonna del Rosario      2.179.000 
Morgagni      15.411.000 388.571 15.799.571 
Musumeci      6.527.000 
Russo/Mater Dei      6.828.000 184.843 7.012.843 
S. Rita      2.630.000 
San Vito      2.262.000 
Villa dei Gerani      2.946.000 
Villa Fiorita      2.456.000 
Basile      2.438.000 

Provincia di Messina
Carmona      5.393.000 
C.O.T.      8.785.000 
Cristo Re      9.559.000 
I.O.M.I.      22.667.000 455.962 23.122.962 
Santa Rita      2.994.000 
Villa Igea      3.444.000 
Villa Salus      7.860.000 162.777 8.022.777 
S. Camillo      8.918.000 

Provincia di Palermo
Candela      11.178.000 
Cosentino      3.662.000 
D'Anna      3.912.000 
Florio      3.083.000 
Latteri      5.099.000 117.040 5.216.040 
Macchiarella      13.097.000 
Noto-Pasqualino      15.858.000 
Orestano      9.495.000 
Serena      10.621.000 
Stagno      2.606.000 
Torina      8.012.000 163.105 8.175.105 
Triolo - Zancla      6.536.000 
Villa Margherita      3.723.000 
Igea diPartinico      5.302.000 

Provincia diSiracusa
Santa Lucia      6.677.000 
Villa Mauritius      2.765.000 
Villa Salus      12.133.000 

Provincia di Trapani
Morana      4.135.000 
S. Anna diErice      5.355.000 
Villa dei Gerani      6.722.000 

2)  decrementi tariffari da applicare alle tariffe in vigore:
-  oltre il budget e fino al 5% in più abbattimento del 50%;
-  oltre il 5% e fino al 50% in più abbattimento del 70%;
-  oltre il 50% abbattimento del 90%;
3)  nel caso in cui nell'ambito dell'Azienda provinciale U.S.L. si verificheranno economie rispetto al budget 1997 come determinata al punto 1, che deve essere determinato dall'Azienda U.S.L. entro il 28 febbraio 1998, detta economia deve essere ripartita, a tariffa piena, tra quelle strutture che eventualmente hanno superato il budget di cui al superiore punto 1;
4) di riaprire il tavolo, per definire i nuovi tetti per l'anno 1998 nel mese di ottobre 1997, fermo restando le disposizioni della nuova finanziaria;

Decreta:


Art. 1

Il budget, per l'anno 1997, per le case di cura private è così determinato (gli importi sono indicati in migliaia):
lire
Provincia di Agrigento
Attardi      5.763.000 
S. Anna      6.261.000 

Provincia di Caltanissetta
S. Barbara      8.624.000 
Maira/Skema      4.441.000 

Provincia di Catania
Carmide      6.531.000 
Centro di oncologia      4.780.000 
Centro di med. e ch.      14.070.000 
Distefano Velona      4.684.000 
Gibiino      4.578.000 
Madonna del Rosario      2.179.000 
Morgagni      15.799.571 
Musumeci      6.527.000 
Russo/Mater Dei      7.012.843 
S. Rita      2.630.000 
San Vito      2.262.000 
Villa dei Gerani      2.946.000 
Villa Fiorita      2.456.000 
Basile      2.438.000 

Provincia di Messina
Carmona      5.393.000 
C.O.T.      8.785.000 
Cristo Re      9.559.000 
I.O.M.I.      23.122.962 
Santa Rita      2.994.000 
Villa Igea      3.444.000 
Villa Salus      8.022.777 
S. Camillo      8.918.000 

Provincia di Palermo
Candela      11.178.000 
Cosentino      3.662.000 
D'Anna      3.912.000 
Florio      3.083.000 
Latteri      5.216.040 
Macchiarella      13.097.000 
Noto-Pasqualino      15.858.000 
Orestano      9.495.000 
Serena      10.621.000 
Stagno      2.606.000 
Torina      8.175.105 
Triolo - Zancla      6.536.000 
Villa Margherita      3.723.000 
Igea diPartinico      5.302.000 

Provincia diSiracusa
Santa Lucia      6.677.000 
Villa Mauritius      2.765.000 
Villa Salus      12.133.000 

Provincia di Trapani
Morana      4.135.000 
S. Anna diErice      5.355.000 
Villa dei Gerani      6.722.000 


Art. 2

I decrementi da applicare alle tariffe per l'anno 1997 per il fatturato che supera il budget così come determinato all'art. 1 sono i seguenti:
-  oltre il budget e fino al 5% in più decremento del 50%;
-  oltre il 5% del budget e fino al 50% in più decremento del 70%;
-  oltre il 50% del budget decremento del 90%.

Art. 3

Nel caso in cui il tetto provinciale dell'anno 1997 per le case di cura presenti una economia, la stessa dovrà essere ripartita, a tariffa piena e a consuntivo, tra le altre strutture che presentino un'eccedenza in proporzione a tale eccedenza.

Art. 4

Il tavolo, per definire i nuovi tetti per l'anno 1998, sarà aperto nel mese di ottobre 1997, fermo restando le disposizioni della nuova finanziaria.
Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione.
Palermo, 12 agosto 1997.
  PAGANO 



Registrato alla Corte dei conti, sezione controllo per la Regione siciliana, addì 2 dicembre 1997.
Reg. n. 1, Assessorato della sanità, fg. n. 103.
(99.44.2013)
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DECRETO 19 gennaio 1998.
Modifica del decreto 12 agosto 1997, concernente determinazione del budget, per l'anno 1997, per le case di cura private convenzionate.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833 istitutiva del S.S.N.;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nel testo modificato con il decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, sul riordino della disciplina in materia sanitaria, emanati a norma dell'art. 2 della legge delega n. 421 del 23 ottobre 1992;
Vista la legge regionale 3 novembre 1993, n. 30;
Vista la legge regionale 20 agosto 1994, n. 33;
Vista la legge regionale 11 aprile 1995, n. 34;
Vista la legge regionale 21 aprile 1995, n. 39;
Vista la legge 23 dicembre 1994, n. 724: «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica»;
Vista la legge 28 dicembre 1995, n. 549: «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica» e, in particolare, l'art. 2, comma 11, della legge n. 549/95, il quale prevede che la spesa sanitaria che dovesse risultare eccedente rispetto alla quota di F.S.N. assegnata alla regione, resta a carico dei bilanci regionali, e che pertanto, occorre contenere la spesa sanitaria regionale entro i limiti della quota di F.S.N.;
Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 662: «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica», e, particolare, l'art. 1, comma 32, della legge n. 662/96, il quale prevede che le Regioni, per l'esercizio 1997, individuano, nel rispetto dei livelli di spesa stabiliti per l'anno 1996, le quantità e le tipologie di prestazioni sanitarie che possono essere erogate nelle strutture pubbliche e in quelle private con la fissazione del limite massimo di spesa sostenibile;
Visto il decreto n. 22673 del 22 luglio 1997, registrato alla Corte dei conti il 2 dicembre 1997, reg. n. 1, fg. n. 102, con il quale è stato determinato, tra l'altro, il tetto massimo di spesa regionale per l'anno 1997 per le case di cura private (escluse il centro cuore ISCAS di Pedara e Villa Maria Eleonora di Palermo);
Visto il decreto n. 22832 del 12 agosto 1997, registrato alla Corte dei conti il 2 dicembre 1997, reg. 1, foglio 103, con il quale sono stati fissati per l'anno 1997 i budget per le singole case di cura convenzionate;
Visto l'art. 1 del predetto decreto che stabilisce i budget per ogni singola case di cura come segue:

Provincia di Agrigento
Attardi      5.763.000 
S. Anna      6.261.000 
Totale provincia di Agrigento      12.024.000 

Provincia di Caltanissetta
S. Barbara      8.624.000 
Maira/Skema      4.441.000 
Totale provincia di Caltanissetta      13.065.000 

Provincia di Catania
Carmide      6.531.000 
Centro di oncologia      4.780.000 
Centro di med. e ch.      14.070.000 
Distefano Velona      4.684.000 
Gibiino      4.578.000 
Madonna del Rosario      2.179.000 
Morgagni      15.799.571 
Musumeci      6.527.000 
Russo/Mater Dei      7.012.843 
S. Rita      2.630.000 
San Vito      2.262.000 
Villa dei Gerani      2.946.000 
Villa Fiorita      2.456.000 
Basile      2.438.000 
Totale provincia di Catania      78.893.414 

Provincia di Messina
Carmona      5.393.000 
C.O.T.      8.785.000 
Cristo Re      9.559.000 
I.O.M.I.      23.122.962 
Santa Rita      2.994.000 
Villa Igea      3.444.000 
Villa Salus      8.022.777 
S. Camillo      8.918.000 
Totale provincia di Messina      70.238.739 

Provincia di Palermo
Candela      11.178.000 
Cosentino      3.662.000 
D'Anna      3.912.000 
Florio      3.083.000 
Latteri      5.216.040 
Macchiarella      13.097.000 
Noto-Pasqualino      15.858.000 
Orestano      9.495.000 
Serena      10.621.000 
Stagno      2.606.000 
Torina      8.175.105 
Triolo - Zancla      6.536.000 
Villa Margherita      3.723.000 
Igea diPartinico      5.302.000 
Totale provincia di Palermo      102.464.145 

Provincia diSiracusa
Santa Lucia      6.677.000 
Villa Mauritius      2.765.000 
Villa Salus      12.133.000 
Totale provincia di Siracusa      21.575.000 

Provincia di Trapani
Morana      4.135.000 
S. Anna diErice      5.355.000 
Villa dei Gerani      6.722.000 
Totale provincia di Trapani      16.212.000 

Rilevato che la tabella di cui sopra non contempla, per mero errore, tra le strutture convenzionate la casa di cura "Argento" di Catania, in regime di accreditamento provvisorio giusta decreto n. 22055 del 9 maggio 1997;
Ritenuto di dover determinare il budget per il 1997 anche per la struttura in questione mantenendo, comunque, invariato il tetto regionale di spesa stabilito dal citato decreto n. 22832 del 12 agosto 1997;
Rilevato che i criteri utilizzati per la determinazione dei budget 1997 per le case di cura non sono di fatto applicabili, per la casa di cura "Argento", poiché considerano parametri riferiti all'attività svolta nell'esercizio 1995 e 1996 (come ad esempio fatturato DRG, peso medio delle prestazioni erogate, fatturato storico etc.);
Ritenuto, pertanto, che la determinazione del budget per la casa di cura "Argento" non può che essere fatta applicando il criterio dei costi storici sostenuti, rivalutandoli in lire correnti e rapportare il risultato ottenuto ai mesi di effettiva attività (da maggio 1997). In termini più analitici nella tabella seguente vengono riportati i dati e la metodologia utilizzata per il calcolo del budget:
CASA DI CURA ARGENTO DICATANIA Tabella calcolo budget 1997

Descrizione  | Dati 
Posti letto convezionati      34 
Fascia     
Parametro      110 
Retta      175.000 

Fatturato giornate di degenza a costi 1994
= 365 gg. x p.l. x retta      2.171.750.000 

Costo personale presunto
= (70% fatturato a giornate di degenza)      1.520.225.000 
Costo beni e servizi presunto      651.525.000 = (30% fatturato a giornate di degenza) 

Costo del personale rivalutato - Applicazione
contratto di lavoro 1995-96 = Costo del personale presunto incrementa-
to del 10% e poi del 9%      1.822.750.000 

Costo beni e servizi rivalutato
=  Costo beni e servizi presunto incrementato degli indici di svalutazione Istat (anno 1995
=5,4%; anno 1996=3,9% anno 1997=2,5%)      731.326.000 

Budget 1997 =  Costo del personale rivalutato + costo be-
ni e servizi rivalutato      2.554.076.000 

Budget 1997 rapportato ai mesi di attività=7/12
del budget 1997      1.489.878.000 

Considerato, quindi, che il budget 1997 per la casa di cura "Argento" di Catania è determinato in lire 1.490.000.000 (importo arrotondato per eccesso di lire 1.489.878.000) e che il tetto di spesa regionale per case di cura, fissato con decreto n. 22832 del 12 agosto 1997 vista la mancanza di risorse finanziarie, non può essere in alcun modo superato;
Ritenuto, pertanto, che la copertura finanziaria del budget 1997, per mantenere invariato il tetto di spesa regionale, debba essere trovata diminuendo il budget di ogni singola casa di cura, attribuito con il decreto n. 22832/97 citato, dell'0,474%, ovvero in lire 4.747.000 per miliardo di budget assegnato;
Visto il verbale della riunione, allegato al presente decreto, tenutasi il 22 ottobre 1997 tra i rappresentanti dell'AIOP (Associazione italiana ospedalità privata) e dell'Assessorato;
Ritenuto, altresì, di dover modificare l'art. 1 del so pra citato decreto n. 22832 del 12 agosto 1997;

Decreta:


Art. 1

L'art. 1 del decreto n. 22832 del 12 agosto 1997, registrato alla Corte dei conti il 2 dicembre 1997, reg. 1, foglio 102, è così modificato: Il budget per l'anno 1997, per le case di cura private convenzionate è così determinato (gli importi sono indicati in migliaia di lire):
Casa di cura  | Importo 
      budget 1997 

Provincia di Agrigento
Attardi      5.736.000 
S. Anna      6.231.000 
Totale provincia di Agrigento      11.967.000 

Provincia di Caltanissetta
S. Barbara      8.583.000 
Maira/Skema      4.420.000 
Totale provincia di Caltanissetta      13.003.000 

Provincia di Catania
Argento      1.490.000 
Carmide      6.500.000 
Centro di oncologia      4.757.000 
Centro di med. e ch.      14.003.000 
Distefano Velona      4.662.000 
Gibiino      4.556.000 
Madonna del Rosario      2.169.000 
Morgagni      15.725.000 
Musumeci      6.496.000 
Russo/Mater Dei      6.980.000 
S. Rita      2.618.000 
San Vito      2.251.000 
Villa dei Gerani      2.932.000 
Villa Fiorita      2.444.000 
Basile      2.426.000 
Totale provincia di Catania      80.009.000 

Provincia di Messina
Carmona      5.367.000 
C.O.T.      8.743.000 
Cristo Re      9.514.000 
I.O.M.I.      23.013.000 
Santa Rita      2.980.000 
Villa Igea      3.428.000 
Villa Salus      7.984.000 
S. Camillo      8.876.000 
Totale provincia di Messina      69.905.000 

Provincia di Palermo
Candela      11.125.000 
Cosentino      3.645.000 
D'Anna      3.893.000 
Florio      3.068.000 
Latteri      5.191.000 
Macchiarella      13.035.000 
Noto-Pasqualino      15.783.000 
Orestano      9.450.000 
Serena      10.571.000 
Stagno      2.594.000 
Torina      8.136.000 
Triolo - Zancla      6.505.000 
Villa Margherita      3.705.000 
Igea diPartinico      5.277.000 
Totale provincia di Palermo      101.978.000 

Provincia diSiracusa
Santa Lucia      6.645.000 
Villa Mauritius      2.752.000 
Villa Salus      12.076.000 
Totale provincia di Siracusa      21.473.000 

Provincia di Trapani
Morana      4.115.000 
S. Anna diErice      5.330.000 
Villa dei Gerani      6.690.000 
Totale provincia di Trapani      16.135.000 

Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione.
Palermo, 19 gennaio 1998.
  PAGANO 



Registrato alla Corte dei conti, sezione controllo per la Regione siciliana, addì 15 aprile 1998.
Reg. n. 1, Assessorato della sanità, fg. n. 18.
(99.44.2013)
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DECRETO 29 luglio 1999.
Approvazione dell'accordo di programma tra l'Assessore per la sanità ed il presidente regionale dell'A.I.O.P. e disposizioni alle Aziende unità sanitarie locali per l'effettuazione della contrattazione con le case di cura private.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione.
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del S.S.N.;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, successivamente modificato con il decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, sul riordino della disciplina in materia sanitaria, emanati a norma dell'art. 2 della legge delega n. 421 del 23 ottobre 1992;
Vista la legge regionale 3 novembre 1993, n. 30;
Vista la legge regionale 20 agosto 1994, n. 33;
Vista la legge regionale 11 aprile 1995, n. 34;
Vista la legge regionale 21 aprile 1995, n. 39;
Vista la legge 28 dicembre 1995, n. 549;
Visto l'art. 1, comma 32, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, concernente le "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica";
Visto il decreto n. 22832 del 12 agosto 1997, registrato alla Corte dei conti in data 2 dicembre 1997, reg. n. 1, foglio 103, così come modificato dal decreto n. 24397 del 19 gennaio 1998 e registrato alla Corte dei conti in data 15 aprile 1998, reg. n. 1, foglio 18, con il quale sono stati determinati i budget per l'anno 1997, per le case di cura private;
Vista la legge 27 dicembre 1997, n. 449 "Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica" ed, in particolare, l'art. 32, comma 8, che stabilisce che "le regioni, in attuazione della programmazione sanitaria ed in coerenza con gli indici di cui all'art. 2, comma 5, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e successive modificazioni, individuano preventivamente per ciascuna istituzione sanitaria pubblica e privata, ivi compresi i presidi ospedalieri di cui al comma 7, o per gruppi di istituzioni sanitarie, i limiti massimi annuali di spesa sostenibile con il Fondo sanitario, nonché gli indirizzi e le modalità per la contrattazione di cui all'art. 1, comma 32, della legge 23 dicembre 1996, n. 662".
Ritenuto neccessario definire, nel quadro generale del contenimento della spesa pubblica, gli obiettivi di politica sanitaria come segue:
-  aumento delle prestazioni di ricovero per le quali vi è un maggiore ricorso a strutture ubicate fuori regione o fuori provincia (incentivazione della mobilità finanziaria attiva);
-  dirimere il contenzioso 1998;
Visto l'accordo firmato in data 21 luglio 1999 tra l'Assessore per la sanità ed il presidente regionale dell'A.I.O.P. a seguito della contrattazione effettuata ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, comma 32, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e dell'art. 32, comma 8, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 avvenuta nelle riunioni del 24 febbraio 1999 giusta convocazione prot. n. 2N21/835 del 22 febbraio 1999, del 15 aprile 1999 giusta convocazione prot. n. 2N21/1725 del 14 aprile 1999, del 2 giugno 1999 giusta convocazione prot. n. 2N21/2460 del 24 maggio 1999, del 6 luglio 1999 giusta convocazione prot. n. 856/Gab dell'1 luglio 1999 e del 21 luglio 1999 giusta convocazione prot. n. 2N21/3492 del 19 luglio 1999, che prevede:
1) Tetti di spesa
a) Vengono fissati per l'anno 1999, per singola casa di cura, gli stessi tetti di spesa determinati per l'anno 1997 rivalutati del tasso di inflazione (indice di variazione dei prezzi al consumo) determinato dall'ISTAT per gli anni 1997 e 1998 pari in totale al 3,5% (rispettivamente +1,7% +1,8%).
b)  Per le case di cura S. Anna di Agrigento, Argento di Catania, Ge.Cas (ex Musumeci) di Catania e Basile di Catania, poiché l'entità dei loro budget nel 1997 è risultata sottostimata in quanto a suo tempo determinata sulla base dell'attività sanitaria erogata nel 1996 non a pieno regime, a causa di reparti chiusi o parzialmente utilizzati per ristrutturazione, come già evidenziato, i tetti di spesa 1999 vengono rideterminati secondo la seguente tabella:
  | P.I. |Budget 1999 
S. Anna  Agrigento 85 7.484.000.000 
Musumeci  Catania 90 9.316.000.000 
Argento  Catania 34 3.185.000.000 
Basile  Catania 50 4.653.000.000 

La disposizione di cui alla presente lettera b) avendo carattere eccezionale trova applicazione solo per il presente provvedimento.
c)  Per l'anno 1999 ai fini del potenziamento delle strutture in grado di erogare prestazioni sanitarie per le quali vi è maggiore ricorso a strutture ubicate fuori regione o per quali vi è carenza nell'ambito provinciale, finalizzato al recupero della mobilità finanziaria oggi sostenuta dalla Regione siciliana, ai direttori generali delle Aziende UU.SS.LL. viene attribuita un'ulteriore quota di lire 25 miliardi, per la negoziazione periferica, secondo quanto previsto dal comma 8 dell'art. 2 della legge n. 549/95. Tale somma verrà ripartita alle Aziende UU.SS.LL. interessate sulla base del fatturato registrato nel 1998 per l'ospedalità privata, secondo la tabella di seguito riportata:
  AUSL Provincia | Quota assegnata 
  1 Agrigento     1.343.000.000 
  2 Caltanissetta     954.000.000 
  3 Catania     6.976.000.000 
  5 Messina     5.130.000.000 
  6 Palermo     7.327.000.000 
  8 Siracusa     2.072.000.000 
  9 Trapani     1.198.000.000 

Il direttore generale, ai fini dell'attribuzione alle singole case di cura, delle somme di cui sopra, previa intesa sulle modalità con l'Assessorato, deve tenere conto:
- della tipologia delle prestazioni, soprattutto di quelle per le quali vi è maggiore ricorso a strutture ubicate fuori regione o per le quali vi è carenza nell'ambito provinciale;
- delle potenzialità di crescita delle singole strutture provvisoriamente accreditate nell'ambito provinciale e della qualità della tipologia delle prestazioni;
-  del progressivo processo di riallineamento del budget della singola struttura rispetto a quelle strutture che effettuano prestazioni della stessa tipologia.
La negoziazione aziendale dovrà essere effettuata, previa convocazione dell'A.I.O.P., per l'anno 1999 entro 30 giorni dalla notifica del presente decreto e per gli anni 2000 e 2001 entro il 31 dicembre dell'anno precedente.
L'atto sottoscritto dalle singole case di cura comporta la rinuncia alle eventuali forme di contenzioso in corso per il 1998 e dovrà essere trasmesso in copia all'Assessorato regionale della sanità e alla sede regionale dell'A.I.O.P..
2. Abbattimenti tariffari
A decorrere dall'anno 1999 alle prestazioni sanitarie che dovessero superare il budget assegnato si applicano i seguenti abbattimenti tariffari. Se il fatturato prodotto è compreso tra il 100% e il 110% del budget assegnato, sulla parte eccedente il tetto di spesa si applica l'abbattimento del 20%.
Al fatturato prodotto oltre il 10% del budget assegnato si applica l'abbattimento dell'80%.
Fermi restando i budget per le case di cura così come assegnati con il presente decreto, in ambito provinciale, nel caso in cui il tetto di spesa provinciale dell'anno in questione presenti una economia, limitatamente all'ammontare della stessa, essa sarà utilizzata per consentire il pagamento delle prestazioni rese a tariffa piena, in eccedenza al budget assegnato, dalle case di cura ricadenti nell'ambito provinciale.
Dall'economia sarà detratto l'ammontare del budget delle case di cura che non abbiano svolto alcuna attività nell'anno precedente.
3.  Prestazioni sanitarie a cittadini non residenti nella Regione siciliana
I ricoveri a favore dei cittadini non residenti si considerano fuori dal budget assegnato e pertanto non sono soggetti agli abbattimenti tariffari di cui al punto precedente, qualora superino il fatturato dei ricoveri fuori regione registrato dalla singola casa di cura nel 1997, in quanto la Regione avrà rimborsato le quote attraverso il meccanismo della mobilità finanziaria interregionale.
4.  Tetti di spesa e abbattimenti tariffari per 1998
Per l'anno 1998 vengono confermate le prescrizioni degli artt. 2 e 3 del decreto n. 22832 del 12 agosto 1997.
5.  Determinazione budget per gli anni 2000-2001
I budget per ogni struttura sanitaria vengono rideterminati annualmente, previa contrattazione con convocazione dell'A.I.O.P., con provvedimento del direttore generale dell'Azienda USL del territorio in cui ricade la casa di cura, entro il mese di dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento.
Ferma restando l'attribuzione alle singole case di cura del tetto di spesa stabilito nel 1999, il direttore generale utilizzerà per la negoziazione con le case di cura solo la somma di cui all'art. 1, lettera c), incrementata del tasso di inflazione rilevato dall'Itat nell'anno precedente a cui va aggiunta la somma relativa all'indice Istat calcolato sugli importi di cui alle lettere a) e b) dell'art. 1, applicando gli stessi criteri di cui all'art. 1, lettera c) e tenendo conto dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati nell'anno precedente.
6. DRG n. 391 "Neonato normale"
Con decreto n. 17273 del 7 novembre 1995 sono state approvate le tariffe per le prestazioni ospedaliere per la Regione siciliana in vigore dall'1 gennaio 1995. Le suddette tariffe sono state emanate sulla base del decreto ministeriale 14 dicembre 1994 che non prevedeva ilROD n. 391 "Neonato normale". Considerato che con decreto ministeriale 30 giugno 1997 sono state aggiornate le tariffe delle prestazioni di assistenza ospedaliera, di cui al citato decreto ministeriale sanità 14 dicembre 1994, con decorrenza dall'1 gennaio 1998 e considerato, altresì, che ai sensi dell'art. 4 del precitato decreto ministeriale è previsto l'obbligo della compilazione della SDO anche ai neonati sani ospitati nel nido e tal fine è stata individuata apposita tariffa, questo Assessorato emanerà un decreto che aggiornerà il citato decreto n. 17273/95 e, in analogia con il decreto ministeriale 30 giugno 1997, prevederà, tra l'altro, una tariffa per il ROD n. 391 "neonato normale" con decorrenza dall'1 gennaio 1998.
7.  L'Assessorato provvederà alla notifica a ciascuna casa di cura dei singoli decreti di determinazione dei budget nei quali si andrà a specificare che l'accettazione del decreto costituisce formale rinuncia a tutte le forme di contenzioso in corso per il 1998.
Ritenuto, pertanto, di dovere approvare il predetto accordo e con successivi provvedimenti definire i budget per singola casa di cura per l'anno 1999, nonché di dover impartire disposizioni, alle predette Aziende UU.SS.LL., affinché provvedano ad effettuare la contrattazione con le singole case di cura in base ai criteri e principi stabiliti nel presente decreto;

Decreta:


Art. 1

E' approvato l'accordo firmato in data 21 luglio 1999 tra l'Assessore per la sanità ed il presidente regionale dell'A.I.O.P. a seguito della contrattazione effettuata ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, comma 32, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e dell'art. 32, comma 8, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Con successivi provvedimenti saranno emanati i decreti per singola casa di cura.

Art. 2

A)  Sono fissati per l'anno 1999, per singola casa di cura, gli stessi tetti di spesa relativi all'anno 1997 rivalutati del tasso di inflazione (indice di variazione dei prezzi al consumo) determinato dall'Istat per gli anni 1997 e 1998 pari in totale 3,5% (rispettivamente +1,7% +1,8%).
B)  Per le motivazioni in premessa riportate, i tetti di spesa 1999 delle case di cura S. Anna diAgrigento, Argento di Catania, Ge. Cas (ex Musumeci) diCatania e Basile diCatania, vengono rideterminati secondo la seguente tabella:
  | P.I. | Budget 1999 
S. Anna  Agrigento 85 7.484.000.000 
Musumeci  Catania 90 9.316.000.000 
Argento  Catania 34 3.185.000.000 
Basile  Catania 50 4.653.000.000 

La disposizione di cui alla presente lettera B) avendo carattere eccezionale trova applicazione solo per il presente provvedimento.
C)  Per l'anno 1999, ai fini del potenziamento delle strutture in grado di erogare prestazioni sanitarie per le quali vi è maggiore ricorso a strutture ubicate fuori regione o provincia, ai direttori generali delle Aziende UU.SS.LL. viene attribuita un'ulteriore quota di lire 25 miliardi, per la negoziazione periferica, secondo quanto previsto dal comma 8 dell'art. 2 della legge n. 549/95. Tale somma, finalizzata anche al recupero della mobilità finanziaria oggi sostenuta dalla Regione siciliana, verrà ripartita alle Aziende UU.SS.LL. interessate sulla base del fatturato registrato nel 1998 per l'ospedalità privata, secondo la tabella di seguito riportata:
  AUSL |Provincia | Quota assegnata 
  1 Agrigento     1.343.000.000 
  2 Caltanissetta     954.000.000 
  3 Catania     6.976.000.000 
  5 Messina     5.130.000.000 
  6 Palermo     7.327.000.000 
  8 Siracusa     2.072.000.000 
  9 Trapani     1.198.000.000 
  Totale     25.000.000.000 

Il direttore generale, ai fini dell'attribuzione alle singole case di cura, delle somme di cui sopra, previa intesa sulle modalità con l'Assessorato, deve tenere conto:
- della tipologia delle prestazioni, soprattutto di quelle per le quali vi è maggiore ricorso a strutture ubicate fuori regione o per le quali vi è carenza nell'ambito provinciale;
- delle potenzialità di crescita delle singole strutture provvisoriamente accreditate nell'ambito provinciale e della qualità della tipologia delle prestazioni;
-  del progressivo processo di riallineamento del budget della singola struttura rispetto a quelle strutture che effettuano prestazioni della stessa tipologia.
La negoziazione aziendale dovrà essere effettuata con tutti i rappresentanti delle singole case di cura e con convocazione dell'A.I.O.P. per l'anno 1999 entro 30 giorni dalla notifica del presente decreto e per gli anni 2000 e 2001 entro il 31 dicembre dell'anno precedente.
L'atto di accettazione del budget sottoscritto dalle singole case di cura per il 1999 comporta contestuale rinuncia alle eventuali forme di contenzioso in corso per il 1998 e dovrà essere trasmesso in copia all'Assessorato regionale della sanità e alla sede regionale dell'A.I.O.P.

Art. 3

A decorrere dall'anno 1999 alle prestazioni sanitarie che dovessero superare il budget assegnato si applicano i seguenti abbattimenti tariffari:
a) al fatturato prodotto oltre il budget assegnato e fino al 10% dello stesso si applica l'abbattimento del 20%;
b)  al fatturato prodotto oltre il 10% del budget assegnato si applica l'abbattimento dell'80%.
Fermi restando i budget per le case di cura così come assegnati con il presente decreto, nel caso in cui il tetto di spesa provinciale dell'anno in questione presenti un'economia, limitatamente all'ammontare della stessa, essa sarà utilizzata per consentire il pagamento a tariffa piena delle prestazioni rese, in eccedenza al budget assegnato, dalle case di cura ricadenti nell'ambito provinciale.
Dall'economia sarà detratto l'ammontare del budget delle case di cura che non abbiano svolto alcuna attività nell'anno precedente.

Art. 4

I ricoveri a favore dei cittadini non residenti nella Regione siciliana si considerano oltre il budget assegnato e, pertanto, non sono soggetti agli abbattimenti tariffari di cui al punto precedente, qualora superino il fatturato dei ricoveri fuori regione registrato dalla singola casa di cura nel 1997.

Art. 5

Per l'anno 1998 vengono confermate le prescrizioni degli artt. 2 e 3 del decreto n. 22832 del 12 agosto 1997.

Art. 6

I budget per ogni struttura sanitaria vengono rideterminati annualmente per gli anni 2000 e 2001, previa contrattazione con tutti i rappresentanti delle singole case di cura e con convocazione dell'A.I.O.P. con provvedimento del direttore generale dell'Azienda U.S.L., entro il mese di dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento.
Ferma restando l'attribuzione alle singole case di cura del tetto di spesa stabilito nel 1999, il direttore generale utilizzerà per la negoziazione con le case di cura solo la somma di cui all'art. 2, lettera C), incrementata del tasso di inflazione rilevato dall'Istat nell'anno precedente a cui va aggiunta la somma relativa all'indice Istat calcolato sugli importi di cui alle lettere A) e B) dell'articolo 2, applicando gli stessi criteri di cui all'art. 2, lettera C), del presente decreto e tenendo conto dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati nell'anno precedente.

Art. 7

Con successivo decreto sarà aggiornato il citato decreto n. 17273/95 e, in analogia con il decreto ministeriale 30 giugno 1997, sarà prevista, tra l'altro, una tariffa per il ROD n. 391 "neonato normale" con decorrenza dall'1 gennaio 1998.

Art. 8

L'Assessorato provvederà ad emanare successivi provvedimenti per singola casa di cura, con i quali cui sarà determinato il budget per singola struttura sanitaria per l'anno 1999.
Il presente decreto sarà inviato alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la conseguente pubblicazione.
Palermo, 29 luglio 1999.
  SANZARELLO 

(99.38.1690)
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DECRETO 27 agosto 1999.
Modalità relative alla corresponsione dell'indennità di collaboratore di studio medico in favore dei medici pediatri di libera scelta.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto l'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialistici pediatri di libera scelta, reso esecutivo con D.P.R. n. 613 del 21 ottobre 1996, ed, in particolare, l'art. 43, comma 3, lett. l), del predetto accordo, ai sensi del quale ai pediatri individuati dalla Regione, entro la percentuale massima del 5% degli iscritti, sentito il Comitato consultivo regionale ex art. 12, che utilizzano un collaboratore di studio professionale assunto secondo il contratto nazionale dei dipendenti degli studi professionali, categoria IV, e/o fornito da società, cooperative e associazioni di servizio o comunque utilizzato secondo le normative vigenti, è corrisposta un'indennità annua nella misura di L. 4.500 per assistibile in carico fino al massimale o quota individuale;
Visto l'accordo regionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialistici pediatri di libera scelta, sottoscritto in data 19 gennaio 1998, reso esecutivo con decreto n. 24472 del 28 gennaio 1998 che, all'art. 7, prevede la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana dell'avviso con cui rendere noti i termini e le modalità di presentazione delle domande tendenti ad ottenere l'indennità di collaboratore di studio medico;
Dato atto che la graduatoria degli aventi diritto all'indennità sarà redatta secondo un criterio fondato sul rapporto tra numero di anni di assunzione del dipendente e numero di anni di inserimento del pediatra negli elenchi della pediatria di libera scelta, tra i pediatri che faranno domanda entro 30 giorni da quello successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del presente avviso, secondo lo schema allegato;
Vista la nota prot. 4N39/1368 del 20 ottobre 1998, con cui l'Ispettorato regionale sanitario esprime il proprio parere tecnico-sanitario favorevole sui punteggi da attribuire ai fini della predisposizione della graduatoria di cui trattasi a condizione che il relativo settore di medicina di base di ciascuna Azienda USL accerti, periodicamente, l'effettivo svolgimento del servizio del collaboratore ed il rispetto del contratto nazionale dei dipendenti degli studi professionali;
Visto il parere favorevole del comitato consultivo regionale di pediatria espresso nella seduta del 30 giugno 1999;
Vista la nota prot. 1N8/4679 del 21 luglio 1999;

Decreta:


Art. 1

Sono aperti i termini per la presentazione delle domande da parte dei pediatri iscritti negli elenchi regionali che aspirano alla corresponsione dell'indennità di collaboratore di studio medico prevista all'art. 43, comma 3, lett. l), del D.P.R. n. 613/96, così come regolamentato dall'art. 7 dell'accordo regionale di pediatria, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 21/98.

Art. 2

L'indennità di collaboratore di studio medico verrà corrisposta al 5% dei pediatri iscritti negli elenchi regionali secondo la graduatoria che verrà formulata fra tutti coloro che, utilizzando un collaboratore di studio medico assunto secondo il contratto nazionale dei dipendenti degli studi professionali, categoria IV, e/o fornito da società, cooperative associazioni di servizio o comunque utilizzato secondo le normative vigenti, presenteranno domanda di partecipazione, secondo lo schema allegato, all'Assessorato regionale della sanità, piazza O. Ziino n. 24 - Palermo, nel termine di 30 giorni decorrenti da quello successivo alla pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Ai sensi dell'art. 10, comma 1, della legge n. 675/96, i dati comunicati saranno raccolti esclusivamente per le operazioni relative allo svolgimento delle procedure concorsuali.

Art. 3

La graduatoria verrà formulata secondo un criterio fondato sul rapporto tra numero di anni di assunzione del dipendente e numero di anni di inserimento del pediatra negli elenchi della pediatria di libera scelta, secondo il seguente punteggio:
-  per il 1° e 2° anno di assunzione: punti 1 per mese;
-  per il 3° e 4° anno di assunzione: punti 1,5 per mese;
-  per il 5° e 6° anno di assunzione: punti 2 per mese;
-  per il 7° e 8° anno di assunzione: punti 2,5 per mese;
-  dal 9° anno di assunzione in poi: punti 3 per mese;
-  per i primi 9 anni di convenzionamento: punti 1 per mese;
-  dal 10° anno di convenzionamento in poi: punti 0,5 per mese.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 27 agosto 1999.
  SANZARELLO 

Allegato
SCHEMA DI DOMANDA DI INDENNITA' DI COLLABORATORE DI STUDIO MEDICO

Il/la sottoscritt........ dr. __________________________________________________________________ nat._ a ______________________________________________ il _________________________________________ pediatra di libera scelta convenzionato con l'Azienda USL n. _______ di ___________________________________________________________________________________ cod. reg. _______________________________________
Visto l'art. 26 della legge 4 gennaio 1968, n. 15 concernente le dichiarazioni mendaci e l'uso di atti falsi.

Chiede

ai sensi dell'art. 43, comma 3, lett. l) D.P.R. n. 613/96 e dell'art. 6 dell'accordo regionale di pediatria reso esecutivo con decreto assessoriale 28 gennaio 1998 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 21/98), la corresponsione dell'indennità di collaboratore per studio medico.
A tal fine:
a) allega certificato rilasciato dall'Azienda U.S.L. dal quale risulta la data di convenzionamento per la pediatria di libera scelta;

ovvero

dichiara sotto la propria personale responsabilità di essere convenzionato dal .......................................................................;
b)  allega copia del contratto di assunzione del dipendente, categoria IV;

ovvero

dichiara sotto la propria personale responsabilità di utilizzare personale dipendente, categoria IV, regolarmente assunto dal ........................
Si allega fotocopia di documento di riconoscimento (solamente nell'ipotesi in cui ci si avvalga della facoltà di presentare dichiarazione sostitutiva di atto notorio).
Data .......................................................
FIRMA

 
 

(99.37.1651)
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DECRETO 27 agosto 1999.
Modalità relative alla corresponsione dell'indennità di collaborazione informatica in favore dei medici pediatri di libera scelta.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto l'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialistici pediatri di libera scelta, reso esecutivo con D.P.R. n. 613 del 21 ottobre 1996, ed, in particolare, l'art. 43, comma 3, lett. i), del predetto accordo;
Visto l'accordo regionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialistici pediatri di libera scelta, sottoscritto in data 19 gennaio 1998, reso esecutivo con decreto n. 24472 del 28 gennaio 1998 che, all'art. 6, prevede la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana dell'avviso con cui rendere noti i termini e le modalità di presentazione delle domande tendenti ad ottenere l'indennità di collaborazione informatica;
Considerato che hanno diritto alla predetta indennità il 20% dei pediatri iscritti negli elenchi regionali, a condizione che siano in possesso di:
a)  computer con processore 486 o superiore;
b)  software idoneo alla gestione informatizzata della cartella pediatrica o alla rilevazione di dati epidemiologici e statistici;
Dato atto che la graduatoria degli aventi diritto all'indennità sarà redatta privilegiando i pediatri di libera scelta di più recente inserimento negli elenchi, che faranno domanda entro 30 giorni da quello successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del presente avviso, secondo lo schema allegato;
Vista la nota prot. 4N39/1367 del 20 ottobre 1998, con cui l'Ispettorato regionale sanitario esprime il proprio parere tecnico-sanitario favorevole sui punteggi da attribuire ai fini della predisposizione della graduatoria di cui trattasi a condizione che il settore di medicina di base di ciascuna Azienda USL accerti la presenza della dotazione di apparecchiature informatiche e, periodicamente, il loro funzionamento in relazione alle finalità previste dall'accordo regionale di pediatria;
Visto il parere favorevole espresso dal comitato consultivo regionale di pediatria nella seduta del 30 giugno 1999;

Decreta:


Art. 1

Sono aperti i termini per la presentazione delle domande da parte dei pediatri iscritti negli elenchi regionali che aspirano alla corresponsione dell'indennità di collaborazione informatica, prevista all'art. 43, comma 3, lett. i), del D.P.R. n. 613/96, così come regolamentato dall'art. 6 dell'accordo regionale di pediatria, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 21/98.

Art. 2

L'indennità di collaborazione informatica verrà corrisposta al 20% dei pediatri iscritti negli elenchi regionali secondo la graduatoria che verrà formulata fra tutti coloro che, in possesso di computer con processore 486 o superiore e software idoneo alla gestione informatizzata della cartella pediatrica o alla rilevazione di dati epidemiologici e statistici, presenteranno domanda di partecipazione, secondo lo schema allegato, all'Assessorato regionale della sanità, piazza O. Ziino n. 24 - Palermo, nel termine di 30 giorni decorrenti da quello successivo alla pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Ai sensi dell'art. 10, comma 1, della legge n. 675/96, i dati comunicati saranno raccolti esclusivamente per le operazioni relative allo svolgimento delle procedure concorsuali.

Art. 3

La graduatoria verrà formulata privilegiando i pediatri di libera scelta di più recente inserimento negli elenchi dei medici convenzionati, secondo il seguente punteggio:
-  punti 0,30 per mese se convenzionato da meno di 5 anni;
-  punti 0,20 per mese se convenzionato da 5 a 10 anni;
-  punti 0,10 per mese se convenzionato da più di 10 anni.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 27 agosto 1999.
  SANZARELLO 


Allegato
SCHEMA DI DOMANDA DI INDENNITA' DI COLLABORAZIONE INFORMATICA

Il/la sottoscritt........ dr. _____________________________________________________________ nat........ a ________________________________________________ il __________________ pediatra di libera scelta convenzionato con l'Azienda USL n. _______ di ___________________________________________________________________ cod. reg. ________________________
Visto l'art. 26 della legge 4 gennaio 1968, n. 15 concernente le dichiarazioni mendaci e l'uso di atti falsi.

Chiede

ai sensi dell'art. 43, comma 3, lett. i) D.P.R. n. 613/96 e dell'art. 6 dell'accordo regionale di pediatria reso esecutivo con decreto assessoriale 28 gennaio 1998 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 21/98), la corresponsione dell'indennità di collaborazione informatica.
A tal fine:
a) allega certificato rilasciato dall'Azienda U.S.L. dal quale risulta la data di convenzionamento per la pediatria di libera scelta;

ovvero

dichiara sotto la propria personale responsabilità di essere convenzionato dal .......................................................................;
b)  dichiara di essere in possesso di computer con processore 486 o superiore;
c)  dichiara di essere in possesso di software idoneo alla gestione informatizzata della cartella pediatrica o alla rilevazione di dati epidemiologici e statistici.
Si allega fotocopia di documento di riconoscimento.
Data .......................................................
FIRMA

 
 

(99.37.1651)
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DECRETO 23 settembre 1999.
Aggiornamento dell'elenco regionale delle aziende pubbliche e private abilitate a fornire, con spesa a totale carico del servizio sanitario nazionale, i presidi previsti dal nomenclatore tariffario, approvato con decreto ministeriale ai sensi dell'art. 26 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del Servizio sanitario nazionale;
Visto il decreto 26 giugno 1986, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 38 del 19 luglio 1986, con il quale si è provveduto alla prima iscrizione nell'elenco regionale delle aziende pubbliche e private abilitate a fornire, con spesa a totale carico del servizio sanitario nazionale, le protesi, i presidi e gli ausili previsti dal nomenclatore tariffario approvato con decreto ministeriale ai sensi dell'art. 26 della legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto il decreto legislativo 8 agosto 1994, n. 490, relativo alle disposizioni attuative della legge 17 gennaio 1994, n. 47 e il D.P.R. n. 252 del 3 giugno 1998, in materia di comunicazioni e certificazioni previste dalla normativa antimafia;
Vista la legge del 29 dicembre 1990, n. 407;
Vista la legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernente l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate;
Vista la circolare n. 635 del 9 aprile 1992, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 21 del 18 aprile 1992, con la quale sono state fissate le modalità di iscrizione nell'elenco regionale anche per le farmacie della Regione;
Visto il decreto ministeriale 28 dicembre 1992 riguardante l'aggiornamento del nomenclatore tariffario delle protesi, revisionato ai sensi dell'art. 34 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 e prorogato con D.M. 29 luglio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 18 agosto 1994, n. 192;
Visto il decreto 5 marzo 1998, n. 24703, che detta nuove norme in ordine alle modalità di iscrizione nell'elenco regionale dei fornitori;
Ritenuto doversi procedere all'aggiornamento dell'e-lenco regionale in attuazione del disposto dell'art. 8 del decreto 5 marzo 1998, n. 247037, provvedendo all'iscrizione delle ditte di cui al presente decreto, la cui documentazione è risultata conforme alle direttive emanate con il succitato decreto 5 marzo 1998;

Decreta:


Art. 1

L'elenco regionale di cui al decreto 26 giugno 1986 viene aggiornato con le seguenti modifiche ed integrazione codici:
Farmacie provincia di Agrigento
Cambio titolarità da: dott. Vincenzo Pennino, iscritto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 54 del 21 novembre 1992 a: dott. Raimondo Sammartino (codici di famiglie di appartenenza: 101 - 501.21.21 - 501.21.25 nomenclatore tariffario). Sede: Agrigento, via Crispi, 72.
Farmacie provincia di Messina
Cambio titolarità da: dott. Bruno Antonio, già iscritto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 54 del 21 novembre 1992 a: dott. Crisafulli Giuseppe (codici di famiglie di appartenenza: 101 - 501.21.21 - 501.21.25 nomenclatore tariffario). Sede: S. Lucia del Mela, via Cattedrale, 1.
Farmacie provincia di Palermo
-  dott. Cuccia Antonino (codici di famiglie di appartenenza: 101 - 501.21.21 - 501.21.25 nomenclatore tariffario). Sede: Palermo, via Caduti sul lavoro, 104.
Sanitarie provincia di Catania
-  Ventrici Giuseppe (codici di famiglie di appartenenza: 101 - 501.21.21 - 501.21.25 nomenclatore tariffario). Sede: Acicastello, via Re Martino, 145.
-  Ortopedia e sanitaria Il Benessere s.a.s. di Strano Antonella & C. (codici di famiglie di appartenenza: 101 - 501 nomenclatore tariffario). Sede: Acireale, via S.Vigo, 21/A.

Art. 2

Nell'ambito delle Aziende ortopediche ed acustiche i recapiti istituiti devono svolgere esclusivamente l'attività di rilievo delle misure dei modelli e/o delle impronte e, se e quando possibile, provvedere anche alle prove, non costituendo, pertanto, essi stessi punto per collaudo, fatturazione e vendita.

Art. 3

Le Aziende unità sanitarie locali territorialmente competenti sono tenute, per il tramite del proprio primo settore sanitario, a vigilare sulle aziende iscritte nell'elenco regionale, quale risulta aggiornato e a trasmettere all'Assessorato regionale della sanità rapporto motivato in ordine a fatti, situazioni o altro che possano, comunque, comportare la cancellazione o la sospensione dall'iscrizione all'elenco. Le Aziende unità sanitarie locali sono altresì obbligate a provvedere ai controlli ex art. 10 bis della legge 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni ed integrazioni.

Art. 4

L'iscrizione nell'elenco regionale consente la fornitura al Servizio sanitario nazionale in tutto il territorio nazionale.

Art. 5

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 23 settembre 1999.
  SANZARELLO 




Vistato dalla Ragioneria centrale dell'Assessorato per la sanità il 5 ottobre 1999, alla nota n. 754.
(99.42.1922)
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 30 agosto 1999.
Approvazione di variante al piano regolatore del comune di Siracusa.

L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il decreto n. 167 del 9 giugno 1976, con il quale è stato approvato con stralci il piano regolatore generale del comune di Siracusa;
Visto il decreto n. 1611/88 del 16 dicembre 1988, con il quale questo Assessorato ha approvato, ai sensi del 7° comma dell'art. 4 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, le zone stralciate con il precedente decreto n. 167/76;
Visto il decreto n. 723 del 3 giugno 1989, con il quale questo Assessorato ha approvato il piano regolatore parte ovest, con l'onere a carico del comune di procedere alla rielaborazione di talune parti stralciate ed alla visualizzazione di specifiche prescrizioni riguardanti i punti di riferimento al decreto n. 723/89;
Visto il decreto n. 265/D.R.U. del 6 luglio 1999, con il quale questo Assessorato ha approvato il progetto di rielaborazione delle zone stralciate del piano regolatore generale approvato con decreto n. 723/89;
Viste le note prot. n. 49513 dell'1 luglio 1998 e prot. n. 77628 del 2 novembre 1998, con le quali il comune diSiracusa trasmette a questo Assessorato per l'approvazione di competenza gli atti e gli elaborati relativi alla variante al piano regolatore generale per la realizzazione di un impianto sportivo polivalente con annesse strutture per la riabilitazione dei disabili in contrada Frescura;
Vista la delibera n. 42 del 13 marzo 1998, riscontrata legittima dal CO.RE.CO. centrale con decisione n. 7094/6819 del 15 ottobre 1998, con la quale il consiglio comunale di Siracusa ha adottato la variante al piano regolatore generale per la realizzazione di un impianto polivalente con annesse strutture per la riabilitazione dei disabili in contrada Frescura;
Visti gli atti relativi alla procedura di deposito e pubblicazione di cui all'art. 3 della legge regionale 27 dicembre 1978, n.71;
Vista la certificazione del 29 giugno 1998 a firma del sindaco, attestante l'avvenuto deposito e pubblicazione della variante di che trattasi nonché la mancata presentazione di osservazioni ed opposizioni;
Visti gli elaborati relativi alla variante in argomento;
Vista la nota prot. n.2053/98 del 10 febbraio 1998, con la quale l'ufficio del Genio civile di Siracusa esprime, ai sensi dell'art. 13 della legge 2 febbraio 1974, n. 64, sulla variante di che trattasi parere favorevole;
Vista la nota prot. n. 5467 del 3 maggio 1999, con la quale la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali diSiracusa, pur rilevando che l'area interessata dalla variante non risulta sottoposta a tutela, evidenzia l'opportunità, attesa la vicinanza di zona di interesse archeologico, che eventuali realizzazioni vengano precedute da comunicazioni di inizio lavori affinché l'ufficio possa esercitare i compiti di studio e sorveglianza;
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 166 del 8 luglio 1999, che di seguito parzialmente si trascrive:
«...Omissis...
Premesso
- la variante in argomento è inerente la destinazione a zona F11 per attrezzatura sportiva polivalente e servizi connessi per portatori di handicap di un'area in atto destinata a verde agricolo nel vigente P.R.G.;
- con istanza del 16 ottobre 1997 acquisita al protocollo del comune di Siracusa al n. 11772 del 21 ottobre 1997 il sig. Grasso Giuseppe ha chiesto l'approvazione di un progetto per la realizzazione di un centro polivalente sportivo per disabili, in contrada Frescura, in variante allo strumento urbanistico;
-  il consiglio comunale diSiracusa, con delibera n. 42 del 13 marzo 1998, approvava la proposta n. 32 del 26 febbraio 1998 del responsabile del V Dipartimento 1° settore 1ª Divisione pianificazione urbanistica di variante di destinazione da zona E a zona F11 del P.R.G. vigente relativamente all'area di proprietà del sig. Grasso Giuseppe, ubicata in contrada Frescura sulla S.S. Siracusa-Floridia.
Considerato che:
-  il lotto di terreno oggetto della variante ha una superficie di circa 14.000 mq. ed un andamento pianeggiante è posto lungo la S.S. 124 Siracusa-Floridia in zona pressocchè baricentrica rispetto ai due centri in prossimità dello svincolo per Cassibile e dello svincolo autostradale per Catania e, pertanto, facilmente raggiungibile dai centri limitrofi alla città diSiracusa;
- con nota prot. n.5467 del 3 maggio 1999, la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali diSiracusa riteneva opportuno che, nonostante l'area interessata dalla variante in oggetto non risultasse sottoposta a tutela, data la vicinanza di zone di interesse archeologico, eventuali realizzazioni fossero precedute da comunicazione di inizio lavori onde poter esercitare i propri compiti di studio e sorveglianza;
- a ridosso dell'area risulta esistente il collettore fognario che trasferisce i reflui del comune di Solarino e Floridia all'impianto di depurazione di Siracusa, incorso di esecuzione, al quale è possibile allacciare i reflui di detto impianto sportivo;
-  il progetto proposto dal privato mira alla realizzazione di un centro per la riabilitazione dei disabili dai normodotati, favorendo inoltre la socializzazione ed un sano spirito competitivo tra i vari soggetti con un significativo risvolto sociale;
-  la proposta di variante prevede la destinazione a zona omogenea F11 per attrezzatura sportiva polivalente e servizi connessi per i portatori di handicap con le seguenti prescrizioni:
Strumento di attuazione
- piano particolareggiato convenzionato a cura dei privati da concordare secondo le direttive dell'ufficio.
Interventi consentiti
a) tutti quelli consentiti per le zone E di P.R.G.;
b)  attrezzature sportive e servizi connessi quali campi da tennis, calcetto in erba, basket, palestra, piscina, coerenti con la destinazione preferenziale.
Prescrizioni
- densità edilizia max 0,25 mc./mq.;
-  altezza massima consentita m. 3,50;
-  parcheggi marginali in ragione del 10% del lotto d'intervento;
- che venga mantenuta l'alberatura di pregio esistente;
-  l'intervento deve essere realizzato in armonia con le caratteristiche essenziali della zona agricola;
- è possibile derogare dall'altezza massima per comprovate esigenze legate alle pratiche di discipline che richiedono altezze superiori;
-  il centro deve anche contenere attrezzature destinate ad attività specifiche per le terapie riabilitative dei deficit motori;
-  appare necessario in considerazione del tipo di destinazione proposta limitare la superficie pavimentata e/o destinata ad attrezzature sportive nella misura massima del 40% della superficie del lotto destinando la restante parte del lotto a verde.
Tutto quanto sopra premesso e considerato, è del parere che la variante in argomento adottata dalConsiglio comunale di Siracusa con delibera n. 42 del 13 marzo 1998 sia meritevole di approvazione, nel rispetto di quanto sopra considerato.»;
Ritenuto di potere condividere il superiore parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 166 dell'8 luglio 1999;

Decreta:


Art. 1

E' approvata e resa esecutiva, ai sensi e per gli effetti della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, in conformità e secondo i considerata del parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 166 dell'8 luglio 1999, in premessa riportato, la variante al piano regolatore del comune di Siracusa adottata con delibera consiliare n. 42 del 13 marzo 1998.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati, che vengono vistati e timbrati d questo Assessorato:
1)  delibera consiliare n. 42 del 13 marzo 1998;
2)  relazione tecnica redatta dal tecnico di fiducia della ditta proponente;
3)  relazione del V Dipartimento della pianificazione urbanistica;
4) elaborato grafico contenente: certificato catastale, stralcio catastale con individuazione delle particelle interessate dall'intervento scala 1:2.000, stralcio del P.R.G. scala 1:10.000, planimetria stato di fatto scala 1:500, planimetria della sistemazione futura scala 1:500, n. 2 sezioni scala 1:500;
5)  relazione geologica.

Art. 3

Il comune di Siracusa resta onerato degli adempimenti conseguenziali al presente decreto che, con esclusione degli elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 30 agosto 1999.
  LO GIUDICE 

(99.37.1639)
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DISPOSIZIONI E COMUNICATI




ASSESSORATO DELL'INDUSTRIA

Proroga dei termini di scadenza della concessione mineraria per idrocarburi liquidi e gassosi denominata "Irminio".

Con decreto dell'Assessore per l'industria n. 1851 del 23 ottobre 1998, vistato dalla Ragioneria centrale per l'Assessorato dell'industria il 24 febbraio 1999 al n. 221 e registrato in pari data all'Ufficio registro atti civili di Palermo al n. 2029, il termine di scadenza della concessione mineraria per idrocarburi liquidi e gassosi denominata Irminio è stato prorogato al 25 gennaio 2000.
(99.42.1929)
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CIRCOLARI




ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE


CIRCOLARE 6 ottobre 1999, n. 31.
Contributo per l'acquisto di mezzi audiovisivi in favore delle scuole materne e dell'obbligo ubicate nei comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti - Esercizio finanziario 1999 - Cap. 79351.

Ai sindaci dei comuni della Sicilia
Il bilancio di previsione della Regione siciliana, per l'esercizio finanziario 1999, prevede sul cap. 79351 una spesa di L. 100.000.000.
I comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti, che sono interessati ad ottenere contributi per l'acquisto di mezzi audiovisivi da destinare alla scuola materna e dell'obbligo, devono inoltrare apposita istanza all'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, gruppo 19° P.I., entro trenta giorni dalla data di pubblicazione della presente circolare nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana; le relative domande dovranno essere formulate secondo lo schema che viene allegato.
Si ritiene opportuno, per uniformità di indirizzo, indicare le procedure che dovranno essere eseguite da parte dei comuni interessati all'ottenimento del contributo di cui alla legge regionale n. 40 del 20 aprile 1976, art. 1, lettera b.
Si precisa che il contributo concesso non può essere inferiore al 90% del costo totale imponibile, mentre rimane a carico del bilancio comunale la rimanente parte del costo e l'intero ammontare dell'I.V.A. nella misura del 20%.
A)  Procedure per la richiesta del contributo
1) Richiesta del capo d'istituto scolastico - rivolta all'amministrazione comunale, con la quale viene richiesta la fornitura di mezzi audiovisivi necessari all'attività didattica;
2) scelta del fornitore secondo modalità di legge ed importo netto dei mezzi audiovisivi da acquistare;
3)  dichiarazione del sindaco che il contratto delle forniture sarà stipulato dopo la concessione del contributo regionale.
B)  Istanza del finanziamento
Effettuate le procedure di cui al punto A), l'amministrazione comunale rivolgerà l'istanza all'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione - gruppo 19° P.I. - per il contributo, utilizzando l'apposito modello ed allegando i seguenti documenti:
1) richiesta del capo d'istituto di cui al punto A) 1;
2) atti relativi alle procedure di cui al punto A) 2.
C) Emissione decreto di finanziamento e notifica
L'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione emette il proprio decreto di finanziamento, che prevederà l'impegno di spesa del 90% al netto della spesa ed escluso I.V.A.
Il comune beneficiario provvederà ad impegnare sul proprio bilancio comunale le relative somme al restante 10% dell'importo netto ed all'intero ammontare dell'I.V.A., lo stesso procederà all'installazione del materiale audiovisivo nell'edificio scolastico destinatario.
D)  Documenti necessari per l'emissione del mandato di pagamento
Il mandato di pagamento del contributo assegnato verrà emesso, in unica soluzione, non appena i comuni interessati avranno fatto pervenire al gruppo 19° P.I. di questo Assessorato la seguente documentazione:
1)  fattura quietanza della ditta fornitrice (originale e copia autenticata);
2)  dichiarazione del capo dell'istituto scolastico sul l'avvenuta istallazione delle apparecchiature audiovisive (originale e copia);
3)  mandato di pagamento emesso dal comune in favore del fornitore, relativo alla quota a proprio carico (doppia copia autenticata).
La rendicontazione delle somme assegnate ai comuni dovrà essere effettuata secondo le disposizioni di legge attualmente in vigore.
La presente circolare sarà inviata alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la sua pubblicazione.
  L'Assessore: MORINELLO 


Allegato

All'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione
Gruppo 19°/P.I. - Edilizia scolastica
Via Notarbartolo, 17 - Palermo
Il sottoscritto _____________________________________________ Sindaco del comune di ___________________________________________________________, ai sensi della legge regionale 20 aprile 1976, art. 1, lettera B

Chiede

un contributo (1) di L. _________________________________ pari al ________% del costo cumulativo imponibile per l'acquisto dei seguenti audiovisivi:
   
   

da assegnare in dotazione alla scuola _________________________________________________
di _________________________________________________________________________________________
Lo stesso dichiara che la popolazione residente nel comune è inferiore ai 50.000 abitanti.
Il sindaco

 
 



(1)  Qualora si tratti di richieste avanzate da più scuole, il sindaco dovrà presentare istanze separatamente e il contributo dovrà riferirsi alla singola scuola.
(99.41.1905)
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RETTIFICHE ED ERRATA CORRIGE

AVVERTENZA.  -  L'avviso di rettifica dà notizia dell'avvenuta correzione di errori materiali contenuti nell'originale o nella copia del provvedimento inviato per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. L'errata-corrige rimedia, invece, ad errori verificatesi nella stampa del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale.

ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI

AVVISO DI RETTIFICA

Autorizzazione alla Provincia regionale di Trapani all'occupazione in via temporanea e d'urgenza di beni siti nei comuni di Modica e Ragusa.


Nel comunicato di cui in epigrafe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, parte I, n. 51 del 29 ottobre 1999, pag. 60 e 61, l'indicazione «Provincia regionale di Trapani» riprodotta sia nel titoletto che nel testo del comunicato, deve ritenersi corretta in «Provincia regionale di Ragusa».
(99.36.1615)


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FRANCESCO CASTALDI: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa della Tipografia Pezzino & F.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane

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