REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 29 OTTOBRE 1999 - N. 51
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETO 10 agosto 1999.
Approvazione del piano regolatore generale, del regolamento edilizio e delle prescrizioni esecutive del comune di Castellana Sicula.

L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 2 febbraio 1974, n. 64;
Vista la nota prot. n. 17128 del 3 dicembre 1996, con la quale il comune di Castellana Sicula ha trasmesso il Piano regolatore generale, regolamento edilizio e prescrizioni esecutive per l'approvazione ai sensi dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78;
Vista la deliberazione commissariale n. 1 del 18 giugno 1996, con la quale è stato adottato il suddetto strumento urbanistico generale;
Visto il progetto di P.R.G., R.E. e P.E. composto dai seguenti elaborati:
Piano regolatore generale e regolamento edilizio
I.1.a.  - il territorio comunale: i vincoli, le preesistenze archeologiche, edifici di interesse architettonico ed ambientale, scala 1:10.000; 
I.1.b.  - il territorio comunale: i vincoli, le preesistenze archeologiche, edifici di interesse architettonico ed ambientale, scala 1:10.000; 
I.1.c.  - il territorio comunale: i vincoli, le preesistenze archeologiche, edifici di interesse architettonico ed ambientale, scala 1:10.000; 
I.2.a.  - il territorio comunale: le infrastrutture a rete, le attrezzature ed impianti pubblici esistenti, scala 1:10.000; 
I.2.b.  - il territorio comunale: le infrastrutture a rete, le attrezzature ed impianti pubblici esistenti, scala 1:10.000; 
I.2.c.  - il territorio comunale: le infrastrutture a rete, le attrezzature ed impianti pubblici esistenti, scala 1:10.000; 
I.3.1.  - i centri urbani: Castellana, Calcarelli, Catalani e Nociazzi. Attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali, immobili soggetti a tutela e di interesse architettonico e ambientale, interventi urbanistici preventivi già esecutivi, scala 1:2.000; 
I.3.2.a.  - i borghi rurali: Donna Legge. Attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali, immobili soggetti a tutela e di interesse architettonico e ambientale, interventi urbanistici preventivi già esecutivi, scala 1:2.000; 
I.3.2.b.  - i borghi rurali: Xireni. Attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali, immobili soggetti a tutela e di interesse architettonico e ambientale, interventi urbanistici preventivi già esecutivi, scala 1:2.000; 
I.3.2.c.  - i borghi rurali: Tudia. Attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali, immobili soggetti a tutela e di interesse architettonico e ambientale, interventi urbanistici preventivi già esecutivi, scala 1:2.000; 
I.3.2.d.  - i borghi rurali: Vicaretto. Attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali, immobili soggetti a tutela e di interesse architettonico e ambientale, interventi urbanistici preventivi già esecutivi, scala 1:2.000; 
P.1.  - relazione generale; 
P.2.a.  - destinazioni d'uso del territorio comunale, scala 1:10.000; 
P.2.b.  - destinazioni d'uso del territorio comunale, scala 1:10.000; 
P.2.c.  - destinazioni d'uso del territorio comunale, scala 1:10.000; 
P.3.1.  - destinazioni d'uso dei centri urbani: Castellana, Calcarelli, Catalani e Nociazzi, scala 1:2.000; 
P.3.2.a.  - destinazioni d'uso dei borghi rurali: Donna Legge, scala 1:2.000; 
P.3.2.b.  - destinazioni d'uso dei borghi rurali: Xireni, scala 1:2.000; 
P.3.2.c.  - destinazioni d'uso dei borghi rurali: Tudia, scala 1:2.000; 
P.3.2.d.  - destinazioni d'uso dei borghi rurali: Vicaretto, scala 1:2.000; 
P.4.  - sezioni stradali tipo, scala 1:100; 
P.5.  - tabella dei tipi edilizi; 
P.6.  - norme tecniche di attuazione; 
P.7.  - regolamento edilizio; 

Prescrizioni esecutive - Viale Risorgimento
1.  - stralcio di P.R.G., scala 1:2.000; 
2.  - rilievo dello stato di fatto, scala 1:1.000; 
3.  - relazione generale e costi di attuazione; 
4.  - superfici fondiarie ed aree pubbliche, scala 1:1.000; 
5.  - indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso, scala 1:1.000; 
6.  - lottizzazione aree edificabili, scala 1:1.000; 
7.A.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.B.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.C.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
8.  - sezioni stradali tipo, scale varie; 
9.  - norme tecniche di attuazione; 
10.  - progetto tipo - tipologie residenziali, scala 1:200; 
11.A.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - planimetria, scala 1:1.000; 
11.B.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - particolari costruttivi, scale varie; 
12.A.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - planimetria, scala 1:1.000; 
12.B  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - particolari costruttivi, scale varie; 
13.A.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - planimetria, scala 1:1.000; 
13.B.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - particolari costruttivi, scale varie; 
14.A.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - planimetria, scala 1:1.000; 
14.B.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - particolari costruttivi, scale varie; 
15.A.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - planimetria, scala 1:1.000; 
15.B.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - particolari costruttivi, scale varie; 
16.  - elementi catastali delle aree con allegata planimetria catastale, scala 1.2.000; 

Prescrizioni esecutive - Via Toniolo
1.  - stralcio di P.R.G., scala 1:2.000; 
2.  - rilievo dello stato di fatto, scala 1:1.000; 
3.  - relazione generale e costi di attuazione; 
4.  - superfici fondiarie ed aree pubbliche, scala 1:1.000; 
5.  - indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso, scala 1:1.000; 
6.  - lottizzazione aree edificabili, scala 1:1.000; 
7.A.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.B.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.C.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
8.  - sezioni stradali tipo, scale varie; 
9.  - norme tecniche di attuazione; 
10.A.  - progetto tipo - tipologie residenziali - T.1, scala 1:200; 
10.B.  - progetto tipo - tipologie residenziali - T.2, scala 1:200; 
11.A.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - planimetria, scala 1:1.000; 
11.B.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - particolari costruttivi, scale varie; 
12.A.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - planimetria, scala 1:1.000; 
12.B.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - particolari costruttivi, scale varie; 
13.A.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - planimetria, scala 1:1.000; 
13.B.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - particolari costruttivi, scale varie; 
14.A.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - planimetria, scala 1:1.000; 
14.B.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - particolari costruttivi, scale varie; 
15.A.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - planimetria, scala 1:1.000; 
15.B.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - particolari costruttivi, scale varie; 
16.  - elementi catastali delle aree con allegata planimetria catastale, scala 1:2.000; 

Prescrizioni esecutive - Zona per l'edilizia economica e popolare (P.E.E.P.)
1.  - stralcio di P.R.G., scala 1:2.000; 
2.  - rilievo dello stato di fatto, scala 1:1.000; 
3.  - relazione generale e costi di attuazione; 
4.  - superfici fondiarie ed aree pubbliche, scala 1:1.000; 
5.  - indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso, scala 1:1.000; 
6.  - lottizzazione aree edificabili, scala 1:1.000; 
7.A.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.B.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.C.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
8.  - sezioni stradali tipo, scale varie; 
9.  - norme tecniche di attuazione; 
10.  - progetto tipo - tipologie residenziali, scala 1:200; 
11.A.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - planimetria, scala 1:1.000; 
11.B.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - particolari costruttivi, scale varie; 
12.A.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - planimetria, scala 1:1.000; 
12.B.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - particolari costruttivi, scale varie; 
13.A.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - planimetria, scala 1:1.000; 
13.B.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - particolari costruttivi, scale varie; 
14.A.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - planimetria, scala 1:1.000; 
14.B.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - particolari costruttivi, scale varie; 
15.A.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - planimetria, scala 1:1.000; 
15.B.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - particolari costruttivi, scale varie; 
16.  - elementi catastali delle aree con allegata planimetria catastale, scala 1:2.000; 

Prescrizioni esecutive - Zona per insediamenti produttivi (P.I.P.)
1.  - stralcio di P.R.G., scala 1:2.000; 
2.  - rilievo dello stato di fatto, scala 1:1.000; 
3.  - relazione generale e costi di attuazione; 
4.  - superfici fondiarie ed aree pubbliche, scala 1:1.000; 
5.  - Destinazioni d'uso, scala 1:1.000; 
6.  - lottizzazione aree edificabili, scala 1:1.000; 
7.A.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.B.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
7.C.  - profili regolatori e sezioni regolatrici, scala 1:200; 
8.  - sezioni stradali tipo e particolare svincolo connessione S.P., scale varie; 
9.  - norme tecniche di attuazione; 
10.  - progetti tipo - tipologie opifici artigianali, scala 1:200; 
11.  - progetti tipo - tipologie blocco servizi, scala 1:200; 
12.A.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - planimetria, scala 1:1.000; 
12.B.  - impianti tecnologici a rete - rete fognaria e acque bianche - particolari costruttivi, scale varie; 
13.A.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica - planimetria, scala 1:1.000; 
14.A.  - impianti tecnologici a rete - rete antincendio - planimetria, scala 1:1.000; 
13-14.B.  - impianti tecnologici a rete - rete idrica e antincendio - particolari costruttivi, scale varie; 
15.A.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - planimetria, scala 1:1.000; 
15.B.  - impianti tecnologici a rete - illuminazione pubblica - particolari costruttivi, scale varie; 
16.A.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - planimetria, scala 1:1.000; 
16.B.  - impianti tecnologici a rete - rete elettrica di distribuzione all'utenza - particolari costruttivi, scale varie; 
17.A.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - planimetria, scala 1:1.000; 
17.B.  - impianti tecnologici a rete - rete telefonica - particolari costruttivi, scale varie; 
18.  - elementi catastali delle aree con allegata planimetria catastale, scala 1:2.000; 

Studio agricolo forestale
1.  - studio agricolo forestale; 
2.  - carta degli indirizzi colturali; 

Studio geologico generale
1.  - relazione; 
2.  - carta geomorfologica; 
3.  - carta idrogeologica; 
4.  - carta classificazione del territorio; 

Studio geologico sui piani particolareggiati attuativi
1.  - relazione; 
2.  - carta geomorfologica; 
3.  - carta idrogeologica; 
4.  - carta zonizzazione tecnica; 
5.  - sezioni geologiche; 
6.  - indagini geofisiche; 
7.  - integrazione studio geologico area destinata a zona P.E.E.P.; 
8.  - relazione geologica tecnica integrativa; 

Visti gli atti relativi alla pubblicazione ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78 e constatata la regolarità degli stessi;
Rilevato che a seguito della suddetta pubblicazione sono state presentate n. 96 osservazioni ed opposizioni al piano, giusta certificazione del segretario comunale del 28 novembre 1996;
Rilevato, altresì, che dopo la chiusura dei termini sono pervenute direttamente a questo Assessorato ulteriori n. 48 osservazioni ed opposizioni;
Vista la relazione di deduzioni alle osservazioni ed opposizioni e i relativi elaborati tecnici recanti la visualizzazione delle stesse, redatti dall'ufficio tecnico comunale quale redattore del progetto di P.R.G., R.E. e P.E.;
Visti i pareri favorevoli a condizioni resi dall'ufficio del Genio civile di Palermo rispettivamente con note prot. 19433 del 21 luglio 1994 sul P.R.G. e R.E. e prot. 6297 dell'8 marzo 1996 sulle prescrizioni esecutive;
Visto il parere dell'Ente parco delle Madonie espresso con nota prot. n. 4338 del 25 novembre 1994, ai sensi dell'art. 17 legge regionale n. 14/88, atteso che il territorio del comune di Castellana Sicula rientra in parte entro il perimetro del suddetto parco;
Visto il parere espresso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 37 del 3 dicembre 1998 che così recita:
«...Omissis...
Considerato
1.  Procedure
Relativamente agli aspetti formali e procedurali gli atti del P.R.G. sono stati positivamente riscontrati dal Gruppo XXVI/DRU con la nota di trasmissione prot. n. 251 del 3 giugno 1997 con allegata istruttoria.
Va al riguardo evidenziato che:
-  l'adozione del progetto di P.R.G. è avvenuta contestualmente all'adozione del R.E., di cui all'art. 33 della legge n. 1150/42, in conformità a quanto prescritto dall'art. 2 comma 4 della legge regionale n. 71/78;
-  il progetto di P.R.G. è corredato delle prescrizioni esecutive, ai sensi dell'art. 2 della legge regionale n. 71/78 e successive modifiche e integrazioni;
-  il progetto di P.R.G. e le prescrizioni esecutive sono stati sottoposti al preventivo parere dell'ufficio del Genio civile di Palermo, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74;
-  il progetto di P.R.G. e le annesse prescrizioni esecutive sono supportati dallo studio geologico prescritto dall'art. 5 della legge regionale n. 65/81;
-  il progetto di P.R.G. è supportato dallo studio agricolo forestale prescritto dall'art. 3 della legge regionale n. 15/91;
-  sulle osservazioni ed opposizioni presentate a seguito della pubblicazione del P.R.G. e delle prescrizioni esecutive sono state formulate le deduzioni da parte dell'ufficio tecnico comunale.
2.  Aspetti geologico-agricolo forestali
La compatibilità delle prescrizioni urbanistiche con le condizioni geomorfologiche e geologiche del territorio è stata verificata dall'ufficio del Genio civile di Palermo ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74 con i pareri favorevoli a condizioni espressi con note del 22 dicembre 1995 sul P.R.G. e dell'8 maggio 1996 sulle prescrizioni esecutive.
Fatte proprie le condizioni dell'ufficio del Genio civile di Palermo con le note soprarichiamate si sottolinea quanto segue:
1) aree urbane
Poiché lo studio geologico ha evidenziato la presenza di fenomeni di instabilità in corrispondenza o in prossimità di aree urbanizzate, in tali aree l'edificabilità sarà subordinata alla effettuazione di un rilievo geologico di dettaglio eseguito in scala almeno 1:2.000, volto a verificarne le condizioni di stabilità e l'effettiva estensione delle aree instabili, studio prodromico alla consequenziale analisi di stabilità dei settori in pendio delle aree di piano, la cui verifica deve essere effettuata anche in presenza dell'edificato di piano prevedibile così come richiesto dal punto H del D.M. 11 marzo 1988; nelle aree in cui siano effettivamente presenti fenomeni di dissesto l'edificabilità sarà subordinata alla realizzazione delle relative opere di presidio e stabilizzazione dei siti interessati;
2) prescrizioni esecutive
-  via Toniolo: in accordo al punto H. 3 primo comma del D.M. 11 marzo 1988 prima della progettazione delle singole opere per le quali valgono le norme specifiche dei piani di zona adottati occorre in ogni caso verificare e documentare con relazione tecnica la fattibilità dell'insieme delle opere previste dal punto di vista geologico e geotecnico e, se necessario, individuare i limiti imposti al progetto dalle caratteristiche del sottosuolo con particolare riguardo, per quel che riguarda la ristretta area tra via Toniolo e corso Mazzini, l'edificabilità dovrà essere subordinata alla compiuta verifica di stabilità del pendio, ivi presente tenuto conto dell'edificato di piano;
-  viale Risorgimento: l'edificabilità del sito è subordinata alla preliminare verifica di stabilità delle aree di zona omogenea in accordo al punto H.2 del D.M. 11 marzo 1988;
-  zona P.I.P.: secondo i dati evidenziati dallo studio geologico, tale area ricade lungo un breve pendio argilloso che non fornisce garanzie circa il mantenimento delle attuali condizioni di stabilità, né le opere previste dal progettista, peraltro insufficientemente caratterizzate sotto il profilo tecnico, risultano supportate da un adeguato progetto sia sotto il mero aspetto delle verifiche di dimensionamento che della quantificazione economica per la valutazione di un corretto rapporto costi-benefici; l'individuazione di tale area, pertanto, appare sconsigliabile e, quindi, non ammissibile;
-  zona P.E.E.P.: l'edificabilità del sito è subordinata alla preliminare verifica di stabilità del pendio interessante detta area di zona omogenea, in accordo al punto H.2 del D.M. 11 marzo 1988;
3)  In accordo al punto H.3 primo comma del D.M. 11 marzo 1988 prima della progettazione delle singole opere occorre in ogni caso verificare e documentare con relazione tecnica la fattibilità dell'insieme delle opere previste dal punto di vista geologico e geotecnico e, se necessario, individuare i limiti imposti al progetto dalle caratteristiche del sottosuolo per cui, in coerenza alla vigente normativa e secondo quanto confermato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con voto n. 61 del 24 febbraio 1983, nel regolamento edilizio dovrà essere chiaramente inserito che la richiesta di ogni concessione edilizia dovrà essere supportata da uno studio geologico che evidenzi la fattibilità dell'opera sia riguardo alle condizioni di stabilità del sito sia ai rapporti con le fondazioni degli eventuali edifici limitrofi ed alla loro stabilità nel corso dei lavori di sbancamento e costruzione; inoltre, nelle aree non servite da pubblica fognatura lo studio dovrà accertare le condizioni di compatibilità sotto il profilo idrogeologico e geopedologico dello smaltimento dei reflui secondo le prescrizioni dell'allegato 5 della delibera Citai 4 febbraio 1977;
4)  ogni piano attuativo successivamente progettato dovrà in ogni caso essere corredato da studi geologici rispondenti ai criteri indicati dalla circolare 2222 anche se eseguito da professionista già incaricato per lo studio geologico del piano regolatore generale.
La compatibilità delle previsioni urbanistiche contenute nel piano regolatore generale con lo studio agricolo forestale è stata accertata dall'ingegnere capo del comune di Castellana, come da attestazione in data 28 novembre 1996.
Lo studio agricolo forestale indica i boschi e le aree interessate da terreni qualificati come "colture specializzate o irrigue" e le aree su cui esistono "infrastrutture produttive".
Inoltre l'agronomo incaricato dello studio agricolo-forestale ha reso una dichiarazione in data 8 aprile 1998 con la quale si attesta la congruenza del predetto studio alle disposizioni contenute nella legge regionale n. 16/96.
Al riguardo occorre precisare che la declassificazione delle zone definite "bosco" nel progetto di piano regolatore generale, prescritta con la deliberazione commissariale di adozione del piano, non appare condivisibile senza la preventiva revisione dello studio agricolo-forestale.
Pertanto si devono ritenere valide le indicazioni dello studio agricolo-forestale e le analoghe contenute nel progetto di piano regolatore generale relativamente a tutte le aree boscate e relative fasce di rispetto ai sensi della legge regionale n. 16/96.
3.  Dimensionamento - Zonizzazione
Il progetto di piano propone un modello di sviluppo urbanistico che tende a superare la marginalità economica del comune attraverso il tentativo di valorizzazione e di rafforzamento del sistema insediativo residenziale, turistico e produttivo e dei servizi connessi e la contestuale valorizzazione delle emergenze culturali, ambientali, naturalistiche.
Obiettivi della strategia del piano per il prossimo ventennio risultano, quindi, un deciso elevamento dello standard abitativo, la possibilità di offrire, altresì, opportunità edificatorie per soddisfare eventuali esigenze insediative esterne al comune, elevare lo standard dei servizi, per rendere "appetibile" la permanenza nel territorio, valorizzare in generale le suscettività offerte dalla particolare collocazione del comune, come "porta" del Parco delle Madonie.
Il dimensionamento residenziale del piano si basa anche su una ipotesi di dinamica demografica positiva che, sebbene coerente con gli indirizzi del piano, tuttavia può non apparire del tutto realistica se confrontata con i dati censimentali pubblicati dall'Istat, i quali mostrano nella migliore delle ipotesi una tendenza alla stazionarietà della popolazione in termini assoluti, che evidentemente non esclude una dinamica interna in termini per esempio di aumento del numero delle famiglie.
Pur condividendo nelle prospettive di fondo l'impostazione del piano si ritiene necessario introdurre nel piano alcune modifiche e prescrizioni, nel seguito specificate, al fine di corrispondere:
-  all'esigenza di un equilibrato assetto del territorio, rispetto a fabbisogni attendibili senza mortificarne le aspettative di crescita e di promozione;
-  all'esigenza di valorizzare il patrimonio edilizio esistente di antica formazione riconoscendone e salvaguardandone l'identità storica;
-  alla necessità di assicurare che i nuovi insediamenti si sviluppino compatibilmente con le condizioni geomorfologiche dei luoghi in situazione di massima sicurezza, in una corretta prospettiva di costi-benefici;
-  all'obbligo di rispettare i vincoli territoriali.
3.1.  Il piano regolatore generale individua zone "A" nel centro di Castellana, nella frazione di Calcarelli e nella parte alta della frazione Nociazzi.
Benché ciò rappresenti un significativo tentativo verso la tutela dei nuclei edificati storici, che il precedente programma di fabbricazione ignorava, non si può fare a meno di sottolineare che tale individuazione sembra il risultato di un certo empirismo piuttosto che il risultato di un'approfondita analisi dell'impianto urbanistico di Castellana, antico o di recente formazione, con le sue varie frazioni ed i piccoli nuclei abitati facenti capo a masseria o residenze baronali.
Dalla osservazione della cartografia di piano, nonché dalla visione diretta della trama urbana e delle tipologie edilizie, la individuazione delle zone "A" appare insufficiente rispetto alla realtà degli impianti urbani e dei piccoli nuclei edificati meritevoli di tutela urbanistica.
In assenza di una documentazione storica e di studi specifici, a corredo del piano, si ritiene necessario prescrivere in via cautelativa, ai fini dell'osservanza dell'art. 2 del D.I. 2 aprile 1968, n. 1444 per la zona "A" e dell'art. 55 della legge regionale n. 71/78, quanto segue:
3.1.1.  estendere la perimetrazione della zona "A" nel centro di Castellana così come indicata con linea rossa sulla tav. P.3.1., sulla base delle indicazioni contenute nella scheda a suo tempo redatta dal Ministero della pubblica istruzione nel quadro della formazione dell'inventario di protezione del patrimonio culturale europeo (scheda I.P.E./C.S.U. n. I-19-82-024);
3.1.2.  estendere la destinazione a zona omogenea "A" di tutte quelle porzioni edificate, impropriamente classificate dal piano regolatore generale zone "B3" di completamento, in quanto si tratta di parti dei centri edificati caratterizzati da un tessuto edilizio tradizionale meritevole di tutela;
3.1.3. la residenza baronale in contrada Donna Legge impropriamente classificata zona "F" per attrezzature ricettive agrituristiche deve essere destinata a zona "A" comprese le relative pertinenze. Si tratta del manufatto edilizio di maggiore pregio del borgo rurale per il quale s'impone il mantenimento del suo carattere architettonico in relazione all'effettivo stato di fatto e non alle indicazioni di piano, anche se ciò non può escludere un utilizzo per attrezzature ricettive agrituristiche nell'ambito di un progetto di recupero conservativo. Inoltre appare opportuno prevedere:
-  una fascia di rispetto attorno al complesso edilizio per una larghezza di almeno 200 metri, in modo da evitare che attività costruttive possano modificare i rapporti percettivi intessuti con la strada, rispetto alla quale si pone come punto visuale privilegiato in un'area povera di alberature;
-  l'eliminazione del parcheggio a margine della zona "A1" di immediato impatto percettivo, ritenendosi necessario una sua più adeguata previsione, se necessario, nell'ambito di un piano di recupero esteso a tutta la zona "A" del borgo rurale; l'area di risulta va evidentemente ricompresa nella fascia di rispetto stradale;
3.1.3. la residenza baronale Xireni, la chiesa e tutto il borgo rurale vanno destinate a zona "A". Inoltre si reputa necessario prescrivere:
-  il mantenimento del carattere architettonico di tutti gli edifici in relazione all'effettivo stato di fatto e non alle indicazioni grafiche di piano;
-  analogamente al punto 3.1.2., una fascia di rispetto di 200 metri;
-  il mantenimento dell'immissione viaria, dinanzi al complesso edilizio, nell'attuale configurazione, al fine di ridurne l'impatto precettivo sull'architettura;
-  l'eliminazione del parcheggio antistante al borgo, assolutamente fuori scala in rapporto alle dimensioni del borgo; la previsione di un parcheggio adeguato all'effettivo fabbisogno potrà essere studiata nell'ambito di un piano di recupero esteso all'intero borgo; l'area di risulta va destinata come la limitrofa zona "E2" fermo restando la fascia di rispetto stradale;
3.1.4. la masseria in contrada Tudia così come le limitrofe zone "B4" ed i servizi esistenti, al fine di salvaguardare l'identità paesaggistico-architettonica del borgo vanno destinate a zona "A";
3.1.5.  il borgo rurale di Vicaretto (zone "B4" ed area per attrezzatura) va interamente destinato a zona "A"; la nuova trama viaria, i parcheggi e le attrezzature necessarie vanno ristudiate nell'ambito di un piano di recupero;
3.1.6.  dalla lettura della trama urbana e dalla osservazione delle tipologie edilizie presenti nella frazione di Calcarelli si reputa necessario ampliare il perimetro della zona "A" alla stecca edilizia di via Matteotti.
3.2. Come prima osservato, il piano regolatore generale sotto il profilo del dimensionamento residenziale appare relazionato ad ipotesi di incremento demografico non in linea con l'andamento della popolazione registratosi negli ultimi decenni, che in via favorevole può considerarsi costante. Ciò presuppone il contenimento delle zone di espansione ad una misura ragionevole, per evitare immotivati usi del suolo e processi urbanizzativi non giustificati da reali fabbisogni abitativi, anche se non si può escludere un fabbisogno di nuovi vani derivante dai normali processi di ristrutturazione e di migliore utilizzazione del patrimonio edilizio esistente oltre che da altri vari fattori tecnico-socio-economici (composizione media dei nuovi nuclei familiari, standard edilizi abitativi più elevati, propensione alla differenziazione delle tipologie edilizie abitative, ricerca di standard strutturali di maggiore sicurezza dal rischio sismico, esigenze fisiologiche del mercato edilizio di sostituzione) e non ultimo da una possibile fluttuazione della popolazione residente.
Per quanto sopra si propone di eliminare dal piano regolatore generale le seguenti zone di espansione, che vanno quindi destinate a zona agricola "E1", salvo diversa indicazione:
3.2.1.  tutte le zone "C4" di espansione residenziale, previste in aggiunta al dimensionamento progettuale del piano regolatore generale, come rilevasi dalla stessa relazione tecnica; per altro la localizzazione di talune zone "C4", contigue a zone "A", non risulta tipologicamente compatibile sotto il profilo urbanistico in quanto dissonante con tessuti edilizi di antico impianto;
3.2.2.  la zona "C1" sul prolungamento della via Mazzini, perimetrata in rosso sulla tav. P.3.1., che interrompe artificiosamente la continuità del parco campagna;
3.2.3.  le zone "C1" ad est di via Leopardi, contigue al centro storico di Castellana, per le quali valgono le analoghe considerazioni di cui al punto 3.2.1. precedente;
3.2.4.  la zona "C1" adiacente alla zona "A1" (rione Ospizio), per altro tipologicamente incompatibile dal punto di vista urbanistico;
3.2.5.  le zone "C1" di Nociazzi e Catalani, per altro controindicate anche dal punto di vista geomorfologico;
3.2.6.  la zona P.E.E.P. in contrada Calcarelli, perimetrata in rosso con attrezzature e viabilità; l'area per altro si dispone su di una vallata e ciò determina una netta separazione dell'impatto percettivo in riferimento alla lettura del territorio e del costruito, in contrasto con i delicati equilibri intessuti dai diversi nuclei urbani e l'orografia del sito;
3.2.7. la zona P.E.E.P. ad est del centro storico di Castellana; la stessa per altro, localizzata improvvidamente a conclusione della trama storica in posizione elevata, può determinare situazioni di insostenibilità urbanistica così come osservato per la limitrofa zona "C4" anch'essa da eliminare per quanto considerato al precedente punto 3.2.1.
3.3.  Le nuove previsione di spazi per attrezzature pubbliche, salvo quanto in precedenza osservato o appresso viene prescritto, appaiono in linea di massima condivisibili ed atte a soddisfare ampiamente gli standard urbanistici di cui all'art. 3 del D.I. 2 aprile 1968, n. 1444, tenuto conto della particolare conformazione dell'abitato di Castellana articolato in vari nuclei urbani.
Parimenti condivisibili sono in linea di massima, salvo quanto appresso specificato, le previsioni di spazi per attrezzature ed impianti di interesse generale, impropriamente definiti come zone "F" di cui al D.I. 2 aprile 1968, n. 1444 per le categorie relative alle seguenti attrezzature:
-  culturali, per lo spettacolo, sport, tempo libero e culto;
-  socio-sanitarie;
-  tecnico-distributive;
-  impianti turistico-alberghieri ed agroturistici.
Ciò premesso non si può fare a meno di osservare quanto segue:
3.3.1.  le attrezzature, gli impianti o gli insediamenti previsti dal piano regolatore generale nell'ambito del perimetro zonale del Parco delle Madonie vanno disattesi e le relative aree vanno destinate a verde agricolo o alla disciplina speciale del parco;
3.3.2.  le previsioni urbanistiche ricadenti nell'ambito delle fasce di protezione boschiva vanno subordinate all'ottenimento della deroga ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 16/96, ad eccezione del verde pubblico e dei parchi;
3.3.3.  la fascia di rispetto cimiteriale va riportata alla larghezza regolamentare di 200 metri; le previsioni urbanistiche entro detta fascia si intendono pertanto non valide, salva la dimostrazione dell'acquisita autorizzazione di riduzione;
3.3.4.  la previsione relativa alla discarica consortile è comunque subordinata alla fattibilità tecnica del l'impianto, che allo stato degli atti non è valutabile; dal punto di vista urbanistico la sua localizzazione non interferisce con previsioni insediative del piano regolatore generale.
Riguardo poi agli insediamenti turistico-ricettivi va osservato, inoltre, che la loro quantificazione è affidata alla suscettività turistica dei luoghi ed è orientata ad offrire opportunità urbanistiche localizzative, senza un'analisi dei flussi turistici attuali o di quelli prevedibili.
Pur condividendo l'esigenza di potenziare le strutture ricettive esistenti, data la palese vocazione turistica del comune, si ritiene necessario prescrivere quanto segue:
3.3.5.  l'eliminazione della previsione dell'area destinata dal piano per l'ostello della gioventù, in quanto è localizzata in un contesto geomorfologicamente precario e a ridosso del nucleo storico della frazione di Nociazzi alta; tale attrezzatura, di cui se ne condivide la previsione, potrà essere rilocalizzata altrove e preferibilmente nell'ambito di attività di recupero edilizio rivolto a sfruttare i volumi edilizi abbandonati, per esempio, della stessa frazione; l'area di risulta va destinata a verde agricolo;
3.3.6.  fermo restando quanto osservato al precedente punto 3.3.2., la riduzione della zona per attrezzature ricettive turistico-alberghiere, in prosecuzione del parco campagna, limitando la larghezza a 50 metri dal ciglio stradale, al fine di evitare di impegnare i terreni più acclivi e di proporzionare l'insediamento previsto; l'area di risulta va destinata a verde agricolo.
3.4.  L'individuazione delle zone "De" artigianali esistenti non dà luogo ad osservazione di natura urbanistica, essendo coerente con i criteri informatori del precedente programma di fabbricazione.
Vanno tuttavia prescritti per la zona "De", posta alla conclusione della via Toniolo all'interno del contesto urbano di Castellana, interventi di riqualificazione dei manufatti industriali e più in particolare un intervento di recupero conservativo dell'immobile di archeologia industriale presente in questa area.
Analogamente per la zona "De" individuata a ridosso dell'antico borgo rurale Tudia va consentita la sola riqualificazione edilizia dell'opificio esistente senza alterazione volumetrica.
L'individuazione della zona "De" a carattere commerciale, giustificata dall'esistenza di strutture commerciali e da aree di completamento intercluse che necessitano di un riassetto urbanistico, può ritenersi condivisibile.
4. Viabilità
La rete viaria prevista dal piano regolatore generale a supporto degli insediamenti e per favorire le comunicazioni territoriali ed i collegamenti esterni è nelle linee essenziali di tracciato progettuale condivisibile.
Essa tende a realizzare un sistema integrato di relazioni tra le varie parti, razionalizzando nello stesso tempo con opportuni potenziamenti e completamenti la rete viaria esistente.
Tuttavia anche in relazione ai precedenti considerata si ritiene necessario prescrivere l'eliminazione delle seguenti previsioni viarie (indicate in rosso sulla tav. P.3.1.) destinando le aree di risulta a verde agricolo salvo diversa indicazione:
4.1.  nuovi tratti viari (sez. tipo 3) a contorno del parco campagna e della zona C4 e P.E.E.P. ad est di Castellana centro;
4.2.  nuovo tratto viario (sez. tipo 5) tra le due zone C1 a sud di Castellana centro;
4.3.  nuovi tratti viari (sez. tipo 3, 4 e 6) ricadenti su terreni estremamente impervi e di scarsa utilità urbanistica; gli accessi alle aree previste per attrezzature a verde di parco dovranno avvenire preferibilmente mediante percorsi pedonali;
4.4.  il nuovo tratto viario di accesso con parcheggio alla zona "A" alta di Calcarelli, ricadente su terreni impervi la cui realizzazione ha un notevole impatto ambientale;
4.5.  il nuovo tratto viario a contorno della zona P.E.E.P. di Calcarelli fino all'attrezzatura esistente.
5.  Prescrizioni esecutive
Le prescrizioni esecutive relative ai fabbisogni residenziali privati e pubblici appaiono rispondenti alle finalità di cui all'art. 2 della legge regionale n. 71/78 e successive modifiche e integrazioni ed in particolare soddisfano ampiamente il prevedibile fabbisogno decennale.
Si ritiene invece problematica la fattibilità delle prescrizioni esecutive relative ai fabbisogni produttivi (P.I.P.) in quanto come già evidenziato al precedente punto 2, la relativa area non presenta le migliori condizioni dal punto di vista geologico-tecnico.
La particolare natura dei terreni, che richiede costosi interventi di consolidamento preventivo, come già rilevato, potrà rappresentare un fattore decisamente negativo secondo una valutazione costi-benefici per la realizzazione, prima delle opere di infrastrutturazione e successivamente per l'allocazione dei rustici artigianali.
Per altro non si può fare a meno di evidenziare che nessuna analisi sistematica dei fabbisogni produttivi è stata condotta a giustificazione di tale previsione, a meno di generiche ed aleatorie indicazioni.
Anche per questo aspetto la previsione della zona P.I.P. va eliminata dal piano regolatore generale.
6.  Norme di attuazione - Regolamento edilizio
In linea di massima le norme di attuazione del piano regolatore generale sono condivisibili e conformi alle disposizioni di legge.
Alcune indicazioni normative devono intendersi superate o eliminate ove la norma abbia ad oggetto scelte di piano non condivise nei precedenti considerata.
Ciò premesso si ritiene necessario suggerire o prescrivere quanto segue:
-  art. 18: le altezze massime stabilite per le attrezzature urbane di interesse locale appaiono eccessive; si ritiene che le stesse vadano convenientemente determinate in sede di progettazione esecutiva in modo consono al contesto urbano o ambientale circostante, fatte salve inderogabili esigenze di natura tecnico funzionale;
-  art. 19: vale quanto prescritto per l'art. 18; per gli insediamenti a carattere ricettivo turistico-alberghiero si condivide l'altezza massima fissata al comma 19.5.1.;
-  art. 21.4: va escluso l'intervento di cui alla lette-ra d);
-  art. 23.2.1.b.2): va cassato in quanto la previsione di parcheggio di urbanizzazione primaria refluisce nelle previsioni del piano regolatore generale;
-  art. 23.2.3.a): sostituire "indice" con "densità" ed aggiungere "in caso di demolizione e ricostruzione";
-  art. 23.4.a): come sopra;
-  art. 24.2.3.a): come sopra;
-  art. 24.2.3.b.2): va cassato come l'analogo art. 23.2.1.b.2);
-  art. 24.4.a): come sopra;
-  art. 25: va eliminato;
-  art. 26: va eliminato;
-  art. 28.6: va eliminato;
-  artt. 34 e 35: vanno cassate le disposizioni riguardo alla previsione di parcheggi di urbanizzazione primaria e di attrezzature a verde pubblico ed attività collettive, in quanto esse refluiscono nelle previsioni del piano regolatore generale;
-  art. 38: va eliminato;
-  art. 39.4: va eliminato.
In linea di massima si condivide il testo di regolamento edilizio allegato al piano regolatore generale.
Tuttavia si reputa necessario precisare che essendo il contenuto e i limiti dello stesso fissati dall'art. 33 della legge n. 1150/42 e successive modifiche e integrazioni, contenuti di altra natura, specie se disciplinati per legge vanno, evidentemente, rinviati alle specifiche disposizioni di legge.
Ciò al fine di evitare discrasie lessicali o riferimenti non aggiornati che possono ingenerare confusioni interpretative o incertezze applicative.
Pertanto a prescindere dalle osservazioni sotto riportate, nel caso che il contenuto dell'articolo è già precipuamente disciplinato per legge, si intende che un'eventuale divergenza va risolta a favore di quest'ultima.
Ciò premesso si ritiene di dover prescrivere quanto segue:
-  artt. 11, 12 e 13: vanno coordinati alla luce delle disposizioni contenute nell'art. 10 della legge regionale n. 25/97;
-  art. 80.1: aggiungere "va comunque escluso l'impiego di:
-  sistemi di canalizzazione a vista delle acque in PVC;
-  serbatoi in plastica pesante posti sulle coperture;
-  infissi in alluminio anodizzato;
-  intonaci plastici, minerali, sintetici;
-  zoccalature e fasce marcapiano;
-  serrande;
-  saracinesche cieche;
-  tegumenti di copertura diversi dai coppi siciliani.".
7.  Osservazioni e opposizioni
Avverso al piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive risultano presentate al comune, come si evince dalla relazione generale di deduzione predisposta dall'ufficio tecnico comunale, 96 osservazioni/opposizioni.
Sulle osservazioni ed opposizioni, secondo l'ordine di trattazione proposto dall'ufficio tecnico comunale e con la precisazione che, in caso di eventuale discordanza interpretativa con i precedenti considerata questi ultimi sono prevalenti, si propone quanto segue:
-  osservazioni nn. 1, 21, 19, 87, 83, 95: l'accoglimento in aderenza all'ufficio tecnico comunale;
-  osservazioni nn. 4, 20, 56, 5, 6, 24, 45, 49, 84-b: l'accoglimento;
-  osservazioni nn. 39, 18, 34, 38, 8, 2, 3, 7, 9, 10, 13, 14, 16, 17, 22, 23, 25, 28, 36, 86, 88, 26, 27, 29, 32, 35, 79, 82, 96, 30, 31, 37, 40, 50, 41, 48, 42, 43, 44, 46, 47, 52, 53, 57, 58, 59, 62, 64, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 74, 75, 80, 81, 85, 89, 91, 92, 93, 94: il rigetto in aderenza all'ufficio tecnico comunale;
-  osservazione n. 90: il rigetto del punto 1); il rigetto del punto 2); l'accoglimento del punto 3); l'accoglimento del punto 4); il rigetto del punto 5); l'accoglimento del punto 6); l'accoglimento del punto 7); la precisazione nei termini dell'ufficio tecnico comunale dei punti 8) e 9);
-  osservazione n. 33: l'accoglimento, in relazione a quanto considerato sull'argomento, della lettera a); la precisazione nei termini proposti dall'ufficio tecnico comunale delle lettere b) e c);
-  osservazioni nn. 76, 11, 51, 60: accoglimento parziale nei termini proposti dall'ufficio tecnico comunale;
-  osservazioni nn. 77, 15: la precisazione nei termini proposti dall'ufficio tecnico comunale;
-  osservazioni nn. 12, 84.a): il rigetto;
-  osservazioni nn. 54, 55, 61, 63, 65, 73, 78: decisione nei termini proposti dall'ufficio tecnico comunale.
Riguardo alle osservazioni di opposizioni indirizzate direttamente all'A.R.T.A. che non si rinvengono tra gli atti trasmessi al consiglio, eccetto quelle che sono duplicato delle osservazioni ed opposizioni sopra trattate, si ritiene necessario che siano restituite al comune di Castellana affinché siano visualizzate e valutate dall'ufficio tecnico comunale, ove evidentemente non siano superate alla luce dei considerata precedenti.
Tutto ciò premesso e considerato, esprime parere che il piano regolatore generale, con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Castellana Sicula adottato con deliberazione commissariale n. 1 del 18 giugno 1996, sia meritevole di approvazione con le prescrizioni indicate nei precedenti considerata.";
Vista la nota prot. n. 389 del 19 ottobre 1998, con la quale l'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente, nel condividere il superiore parere, ha notificato lo stesso al comune di Castellana Sicula per le controdeduzioni di competenza;
Vista la deliberazione consiliare n. 22 del 18 febbraio 1999, con la quale il consiglio comunale di Castellana Sicula in sede di controdeduzioni al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37/98 ha manifestato l'intendimento di rigettare il piano regolatore generale e con esso le modifiche e prescrizioni impartite dall'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente;
Considerato che il comune di Castellana Sicula non essendo stato il titolare della regolamentazione urbanistica del proprio territorio non poteva richiedere la non approvazione del piano regolatore generale adottato dal commissario ad acta, ostando la norma di cui all'art. 4 della legge regionale 21 agosto 1984, n. 66;
Visto il successivo parere del Consiglio regionale dell'urbanistica espresso con il voto n. 138 del 3 giugno 1999 che così recita:
«...Omissis...
-  Ritenuto che non possa essere presa in esame la proposta di controdeduzioni al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37 del 3 dicembre 1998, formulata dall'amministrazione comunale in aderenza alla relazione dell'ufficio tecnico comunale, in quanto non condivisa dal consiglio comunale, organo competente a trattare la materia;
-  Considerato pertanto che si debba confermare il voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37 del 3 dicembre 1998, condiviso dall'A.R.T.A. con nota prot. 389 del 19 ottobre 1998;
Esprime parere che il piano regolatore generale, con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio, adottato con deliberazione commissariale n. 1 del 18 giugno 1996, sia meritevole di approvazione con l'introduzione delle modifiche e prescrizioni indicate nel voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37 del 3 dicembre 1998, condiviso dall'A.R.T.A. con nota prot. 389 del 19 ottobre 1998.»;
Considerato che con il superiore parere vengono confermate le modifiche e prescrizioni di cui al precedente voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37 del 3 dicembre 1998;
Ritenuto di potere condividere il superiore parere;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti del combinato disposto di cui alla legge 17 agosto 1942, n. 1150 e legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, è approvato e reso esecutivo il piano regolatore generale, il regolamento edilizio e le prescrizioni esecutive del comune di Castellana Sicula adottati con deliberazione commissariale n. 1 del 18 giugno 1996, ad eccezione delle P.E. relative al P.I.P. non ritenute approvabili, con le modifiche e prescrizioni contenute nel voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37 del 3 dicembre 1998, nonché nel rispetto della condizione di cui ai pareri dell'ufficio del Genio civile di Palermo prot. n. 19433 del 21 luglio 1994 e prot. n. 6297 dell'8 marzo 1996.

Art. 2

Sono allegati al presente decreto per costituirne parte integrante gli atti ed elaborati descritti in narrativa, ad eccezione degli elaborati relativi alle P.E. (P.I.P.).

Art. 3

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso il piano regolatore generale, R.E. e PP.EE. vengono decise in conformità al parere del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 37 del 3 dicembre 1998.

Art. 4

Il comune di Castellana Sicula resta onerato ad apportare sugli elaborati costituenti lo strumento urbanistico tutte le modifiche, limitazioni e prescrizioni nascenti da quanto disposto dall'art. 1 del presente decreto.

Art. 5

Le prescrizioni esecutive approvate, di cui al piano regolatore generale sopraindicato, hanno validità di anni dieci, decorrenti dalla pubblicazione del presente decreto, anche ai fini dell'esproprio.

Art. 6

Il presente decreto sarà trasmesso al comune di Castellana Sicula per l'esecuzione nonché alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione integrale con esclusione degli allegati.
Palermo, 10 agosto 1999.
  LO GIUDICE 


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FRANCESCO CASTALDI: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa della Tipografia Pezzino & F.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane

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