REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 6 AGOSTO 1999 - N. 37
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Avv.Michele Arcadipane

SOMMARIO

DECRETI ASSESSORIALI
Assessorato dei lavori pubblici

DECRETO 23 luglio 1999.
Scorrimento delle graduatorie definitive provinciali, di cui all'art. 2 della legge 25 marzo 1982, n. 94, degli ammessi alla concessione del contributo finalizzato all'acquisto delle prima unità abitativa  pag.

Assessorato del lavoro, della previdenza sociale, della formazione professionale e dell'emigrazione

DECRETO 3 marzo 1999.
Fissazione, in via definitiva, del termine per la presentazione dei progetti di utilità collettiva di cui agli artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85, per l'anno 1998 e annualità successive  pag.

Assessorato della sanità

DECRETO 5 luglio 1999.
Criteri per il riconoscimento delle carni bovine prodotte da animali nati e allevati in Sicilia  pag.


DECRETO 21 luglio 1999.
Disposizioni relative al rilascio delle autorizzazioni sanitarie all'uso delle acque per il consumo umano e per altri scopi ed usi igienico-sanitari  pag.


DECRETO 22 luglio 1999.
Disposizioni in materia di guardia medica turistica per la stagione 1999  pag.

Assessorato del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti

DECRETO 19 maggio 1999.
Revoca di contributo ed assegnazione della relativa somma ad altra ditta per la ristrutturazione di un antico fabbricato rurale in territorio di Caltagirone  pag.

DISPOSIZIONI E COMUNICATI

Presidenza:
Deliberazione della Giunta regionale n. 105 del 27 aprile 1999. Programmazione delle somme ex legge 23 dicembre 1996, n. 662 - Art. 2, comma 63, lett. d), decreto ministeriale n. 1113 dell'8 aprile 1997  pag.
Costituzione del comitato per il coordinamento della gestione dell'utilizzo e della distribuzione delle risorse idriche nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro dell'Istituto Giavanti in Noto  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro dell'ex chiesa del Ritiro in Siracusa  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa di S. Giuseppe in Siracusa  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa di S. Luca in Lentini  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa di S. Sebastiano in Sortino.  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa SS. Crocifisso in Noto  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa dell'Immacolata in Lentini  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa Santi Angeli in Pachino  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Ragusa per la realizzazione dell'intervento relativo al recupero della chiesa Madonna del Rosario in Pozzallo  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo all'Istituto Casa Madre Morano in Catania  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo al convitto Cutelli in Catania  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa SS. Crocifisso e locali annessi in Licodia Eubea  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa e convento dell'Idria in Catania  pag.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa S. Nicolò al Borgo in Catania  pag. 10 
Finanziamento alla prefettura di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo alla riparazione e all'adeguamento antisismico del gruppo di 24 alloggi (1° stralcio) di proprietà dell'IACP di Siracusa, siti in Augusta, contrada Saline  pag. 10 
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla riparazione danni sismici nella chiesa Cuore Immacolato di Maria in Picanello  pag. 10 
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa dell'Annunziata in Avola.  pag. 10 

Assessorato dell'agricoltura e delle foreste:
Comunicato relativo all'indisponibilità delle somme indicate nell'art. 3 del decreto 11 marzo 1999  pag. 10 

Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione:
Elezione dei rappresentanti del personale nei comitati di gestione dei centri regionali  pag. 10 
Ricostituzione della commissione speciale, ex art. 24 R.D. n. 1357/40, nominata per la valutazione delle proposte dei piani territoriali paesistici del comune di S. Flavia, dell'arcipelago delle isole Pelagie e dell'arcipelago delle isole Eolie  pag. 10 

Assessorato degli enti locali
Avviso pubblico per sollevare manifestazioni d'interesse pubblico alla realizzazione di interventi sperimentali di cui all'art. 41/ter della legge 5 febbraio 1992, n. 104  pag. 10 

CIRCOLARI
Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione

CIRCOLARE 21 maggio 1999, n. 18.
Cap. 38819 - Esercizio finanziario 1999. Richiesta sussidio per l'assistenza educativa agli alunni svantaggiati psico-fisici della scuola dell'obbligo. Anno scolastico 1998/99  pag. 11 


CIRCOLARE 21 maggio 1999, n. 19.
Cap. 37003 - Esercizio finanziario 1999. Sussidi e contributi agli istituti non statali per ciechi e sordomuti.
  pag. 12 

Assessorato del lavoro, della previdenza sociale, della formazione professionale e dell'emigrazione

CIRCOLARE 9 luglio 1999, n. 355.
Disposizioni in materia di finanziamento e avviamento dei progetti di utilità collettiva (PUC) di cui agli artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85 e successive modifiche e integrazioni. Interpretazione circolare assessoriale n. 351/99  pag. 12 


CIRCOLARE 23 luglio 1999, n. 356.
Mobilità nei e tra i progetti di lavori socialmente utili rivolti ai soggetti di cui all'art. 1, commi 2 e 3, della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85, e di cui all'art. 1 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 24. Estensione dei trasferimenti tra e nei progetti di lavori di pubblica utilità  pag. 12 

Assessorato della sanità

CIRCOLARE 22 luglio 1999, n. 1000.
La febbre tifoide in Sicilia - Libretti di idoneità sanitaria  pag. 13 


CIRCOLARE 22 luglio 1999, n.1001.
Linee guida per le ispezioni nella ristorazione collettiva  pag. 17 

RETTIFICHE ED ERRATA-CORRIGE
ERRATA-CORRIGE
Assessorato dell'agricoltura e delle foreste

DECRETO 11 marzo 1999.
Approvazione del programma poliennale di interventi idraulico-forestali di cui agli artt. 28 e 29 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16  pag. 20 


DECRETI ASSESSORIALI





ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI


DECRETO 23 luglio 1999.
Scorrimento delle graduatorie definitive provinciali, di cui all'art. 2 della legge 25 marzo 1982, n. 94, degli ammessi alla concessione del contributo finalizzato all'acquisto delle prima unità abitativa.
L'ASSESSORE PER I LAVORI PUBBLICI

Visto lo Statuto della Regione;
Visto l'art. 2, comma 10°, della legge 25 marzo 1982, n. 94 (buoni casa);
Visto il bando di concorso per l'assegnazione dei contributi in conto capitale per l'acquisto della prima unità abitativa di cui alla citata legge n. 94/82, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n.41 del 4 settembre 1993;
Visti i decreti del dicembre 1996, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 1 del 4 gennaio 1997, con i quali sono state approvate le graduatorie provvisorie relative agli ammessi alla concessione del contributo, nonché l'elenco degli esclusi, con il motivo di esclusione, assegnando agli stessi 30 giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione, per eventuali osservazioni alle graduatorie stesse;
Visti i decreti del 10 settembre 1997, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 20 settembre 1997, con i quali sono state approvate le graduatorie definitive relative agli ammessi alla concessione del contributo de quo assegnando agli effettivi beneficiari, come sotto individuati, 360 giorni di tempo, decorrenti dalla data di pubblicazione, per la presentazione della documentazione prevista dall'art. 4 del succitato decreto;
Visti i decreti del 17 marzo 1999, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 9 aprile 1999, con i quali è stato disposto lo scorrimento delle graduatorie definitive di che trattasi sino alla concorrenza di n. 638 posti resisi disponibili a seguito della mancata presentazione di alcuni beneficiari della documentazione prescritta entro i termini;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, che disciplina il trasferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni anche in materia di edilizia residenziale pubblica, demandando alle Regioni la definizione delle linee di intervento e degli obiettivi del predetto settore;
Visto il comma 14 dell'art. 45 della legge 22 dicembre 1998, n. 448, con il quale si dispone che le assegnazioni finanziarie alla Regione siciliana attuative di leggi di settore nazionali che, alla data del 31 dicembre 1998 risultano non impegnate o per le quali non sia stato ancora identificato il soggetto beneficiario, possono, con legge regionale, essere riutilizzate per interventi nel settore in cui erano originariamente destinate;
Visto il comma 1 dell'art. 49 della legge 27 aprile 1999, n. 10, con il quale si dispone che, in attuazione delle disposizioni di cui al sopracitato comma 14 dell'art.45 della legge n. 448/98 per le assegnazioni finanziarie dello Stato, assegnata alla Regione siciliana con deliberazione del CIPE, relative ad interventi non appaltati al 30 giugno 1999, il Presidente della Regione è autorizzato a predisporre ed attuare appositi piani di utilizzo delle predette risorse;
Visto il prospetto riassuntivo predisposto dal Ministero dei lavori pubblici - Comitato per l'edilizia residenziale - dal quale risulta assegnata alla Regione Sicilia, per interventi di edilizia agevolata, la complessiva somma di L. 449.223.533.328;
Vista la delibera n. 144 dell'1 giugno 1999, con la quale la Giunta regionale di Governo su proposta dell'Assessore regionale per i lavori pubblici ha espresso parere favorevole all'utilizzo di parte delle risorse finanziarie di cui sopra, ammontanti a lire 20.000 milioni per il completamento di tutte le graduatorie degli ammessi alla concessione del contributo in conto capitale ex art. 2, legge 5 agosto 1982, n. 94;
Ritenuto, pertanto, di dovere ammettere al beneficio del contributo de quo tutti i soggetti inseriti utilmente nelle graduatorie definitive provinciali previste dal citato art. 2, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Regione n. 52 del 20 settembre 1997;

Decreta:


Art. 1

Per i motivi di cui in narrativa, è disposto lo scorrimento sino al completamento di tutte le graduatorie definitive provinciali, previste dall'art. 2 della legge n. 94/82 pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Regione n. 52 del 20 settembre 1997.

Art. 2

Sono ammessi al beneficio del contributo di che trattasi tutti i soggetti utilmente inseriti nelle graduatorie definitive provinciali di cui alle premesse, susseguenti, nell'ordine della graduatoria ai soggetti subentrati con i citati decreti del 17 marzo 1999.

Art. 3

La relativa concessione di contributi di cui alla citata legge sarà subordinata alla presentazione, da parte dei soggetti subentranti, della documentazione, prevista dallo stesso art. 4 del decreto assessoriale 10 settembre 1997 di cui in premessa, entro e non oltre il 360° giorno decorrente dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione.
Palermo, 23 luglio 1999.
  LO MONTE 

(99.31.1375)
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ASSESSORATO DEL LAVORO, DELLA PREVIDENZA SOCIALE, DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELL'EMIGRAZIONE


DECRETO 3 marzo 1999.
Fissazione, in via definitiva, del termine per la presentazione dei progetti di utilità collettiva di cui agli artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85, per l'anno 1998 e annualità successive.
L'ASSESSORE PER IL LAVORO, LA PREVIDENZA SOCIALE, LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELL'EMIGRAZIONE

Visto lo Statuto della Regione;
Visti gli artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85 e successive modifiche ed integrazioni, concernenti la realizzazione di progetti di utilità collettiva;
Visto l'art. 1 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 24;
Visti gli artt. 21, comma 5°, e 24 della legge 7 agosto 1997, n. 30;
Visto l'art. 1, commi 2° e 8°, della legge regionale 23 gennaio 1998, n.3;
Visto l'art. 1, comma 2°, del proprio decreto 3 ottobre 1997, n. 774 nella parte in cui dispone "i progetti devono pervenire all'Assessorato regionale del lavoro, pena l'esclusione, entro il termine massimo di 60 giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana";
Visto l'art. 1, comma 11°, del decreto assessoriale 2 aprile 1998, nella parte in cui prevede che "il termine di 60 giorni, previsto dall'art. 1, comma 2°, del decreto assessoriale 3 ottobre 1997, n. 744, per la presentazione dei progetti, decorre dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana";
Visto il proprio decreto 30 luglio 1998, n. 870, nella parte in cui il predetto termine è stato prorogato al 15 settembre 1998;
Visto il proprio decreto 17 novembre 1998, n. 1689, nella parte in cui prevede che il predetto termine non è perentorio;
Visto il rilievo alla registrazione del decreto assessoriale 17 novembre 1998, n. 1689, avanzato dalla Corte dei conti con foglio di trasmissione n. 1\ 00 del 4 gennaio 1999, con l'osservazione "che la certezza del termine ... costituisce elemento fondamentale per valutare in concreto l'efficienza dell'azione amministrativa e la capacità della stessa di soddisfare gli interessi dei destinatari secondo i criteri di buona amministrazione costituzionalmente sanciti";
Considerato che l'assunzione di un termine per la presentazione dei progetti di cui agli artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85, deve essere tale da permettere il ricevimento del maggior numero di progetti per arginare le problematiche occupazionali relative ai soggetti utilizzati nei lavori socialmente utili;
Considerato che i progetti di che trattasi non sono uno strumento una tantum, bensì uno strumento che, a regime, dovrà svolgere la sua funzione per almeno un triennio per potere ragionevolmente svuotare il contenitore dei soggetti utilizzati nei lavori socialmente utili;
Ritenuto, pertanto, di dovere stabilire un termine per la presentazione dei progetti relativi all'annualità 1998 e un termine per le annualità successive;

Decreta:


Art. 1

Il termine per la presentazione dei progetti ex artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85, per l'anno 1998, è definitivamente stabilito nel 31 dicembre 1998.

Art. 2

Il termine per la presentazione dei progetti di cui all'articolo precedente, per gli anni successivi al 1998, viene fissato, inderogabilmente, nel 30 giugno di ogni anno.

Art. 3

Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e, successivamente, alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione.

Art. 4

Il dirigente coordinatore del gruppo X è incaricato dell'esecuzione del presente provvedimento.
Palermo, 3 marzo 1999.
  PAPANIA 



Registrato alla Corte dei conti, Sezione controllo per la regione siciliana, addì 6 maggio 1999.
Reg. n. 1, Assessorato del lavoro, della previdenza sociale, della formazione professionale e dell'emigrazione, fg. n. 31.
(99.30.1363)
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ASSESSORATO DELLA SANITA'


DECRETO 5 luglio 1999.
Criteri per il riconoscimento delle carni bovine prodotte da animali nati e allevati in Sicilia.
L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il regio decreto 20 dicembre 1928, n. 3298;
Visto il Regolamento di polizia veterinaria approvato con D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320;
Vista la legge 30 aprile 1962, n. 283 e successive modifiche e integrazioni;
Visto il D.P.R. 26 marzo 1980, n. 327;
Visto il D.P.R. 13 maggio 1985, n. 256;
Visto il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 118;
Visto il decreto ministeriale 28 maggio 1992;
Visto il decreto legislativo 18 aprile 1994, n.286;
Visto il decreto ministeriale 23 novembre 1995;
Visto il decreto ministeriale 13 giugno 1994;
Vista la nota del Dipartimento alimenti, nutrizione e sanità pubblica veterinaria del Ministero della sanità prot. n. 600.VII/24475/AG39/3975 del 29 maggio 1996, che prevede, tra l'altro, che i coloranti da utilizzare nella bollatura delle carni sono esclusivamente: E133 Bleu Brillante FCF, E129 Rosso Allura AC, E155 Bruno HT, raccomandando di utilizzare l'E133 Bleu Brillante FCF;
Visto il D.P.R. 30 aprile 1996, n. 317;
Visto il Regolamento n. 820 Ce del 21 aprile 1997;
Considerato che nel territorio della Regione siciliana l'allevamento dei bovini si realizza in larga prevalenza in forme estensive con l'impiego di alimenti autoctoni e naturali;
Considerato che si rende utile e necessario procedere ad una regolamentazione per individuare criteri di riconoscibilità, in sede di distribuzione al dettaglio, delle carni bovine prodotte da animali nati e allevati in Sicilia, anche in relazione alle emergenze sanitarie verificatesi recentemente in altre parti del territorio nazionale e comunitario;
Ritenuto di potere individuare un meccanismo supplementare di bollatura delle carni macellate in Sicilia e provenienti da animali nati e allevati nella stessa regione mediante l'utilizzo di apposito marchio e del colorante E129 Rosso Allura AC;

Decreta:


Art. 1

Gli allevatori o i macellatori che introducono al macello bovini i cui marchi auricolari e la cui documentazione di accompagnamento, modello 4 previsto dall'art. 31 del D.P.R. n. 320/54, dichiarazione ex art. 14 del decreto legislativo n. 118/92, cedola identificativa prevista dalD.P.R. n. 317/96 e passaporto previsto dal Regolamento n. 820/97, comprovino la nascita e l'allevamento in Sicilia, possono richiedere l'identificazione delle carni con un marchio supplementare di origine e provenienza regionale.

Art. 2

Il veterinario ufficiale, verificata la regolarità della documentazione di provenienza, fermo restando ogni obbligo previsto dal decreto legislativo n. 286/94 e dalle successive modifiche e integrazioni, ivi compresa la bollatura sanitaria delle carni, apporrà - anche ai fini della valorizzazione della produzione dell'isola - un ulteriore marchio regionale rispondente alle caratteristiche di cui al successivo art. 3 e conforme all'allegato al presente decreto.
La procedura supplementare di marchiatura delle carni bovine regionali è autorizzata presso gli impianti di macellazione che rientrano negli artt. 5, 13 e 14 del decreto legislativo n. 286/94.
Il veterinario ufficiale è tenuto a riportare nota nel registro delle macellazioni, previsto dall'art. 17 del R.D. n. 3298/28, dell'avvenuta apposizione del marchio.
In tali casi, oltre alla prevista acquisizione del modello 4 e della dichiarazione di scorta prescritta dal decreto legislativo n. 118/92 e dal decreto ministeriale 28 maggio 1992, agli atti del mattatoio dovrà essere trattenuta e custodita per almeno un anno copia fotostatica della cedola identificativa o del passaporto del capo riprodotti sia nel fronte che nel retro.
A richiesta del macellatore il veterinario ufficiale apporrà nel documento di trasporto copia del marchio regionale apposto sulle carni.

Art. 3

La marchiatura dovrà avvenire con un marchio di forma triangolare, con una lunghezza di cm. 8 per ciascun lato, che riporti internamente la scritta con caratteri di altezza 0,7 cm., posta parallelamente ad ogni lato, "CARNE BOVINA SICILIANA" ed utilizzando esclusivamente il colorante E129 Rosso Allura AC.

Art. 4

Il presente decreto sarà trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana ed entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione.
Palermo, 5 luglio 1999.
  SANZARELLO 



(99.28.1261)
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DECRETO 21 luglio 1999.
Disposizioni relative al rilascio delle autorizzazioni sanitarie all'uso delle acque per il consumo umano e per altri scopi ed usi igienico-sanitari.
L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Vista il testo unico delle leggi sanitarie;
Vista la legge n. 833/78;
Visto il D.P.R. n. 515/82;
Visto il D.P.R. n. 236/88;
Vista la legge n.71/90;
Vista la legge regionale n. 30/93;
Vista la legge regionale n. 33/94;
Visto il decreto n. 3446/92;
Visto il decreto n. 13306 del 18 novembre 1994;
Atteso che con il decreto n. 13306 del 18 novembre 1994 sono state trasferite alle Aziende UU.SS.LL., in applicazione dell'art. n. 40 della legge regionale n. 30/93 e dell'art. 18 della legge regionale n. 33/94, le competenze in materia di igiene e sanità pubblica, non espressamente riservate alla Regione, ad eccezione dei provvedimenti autorizzativi di cui al punto t) dell'art. 2 e del punto i) dell'art. 4, del predetto decreto (rilascio della autorizzazione sanitaria per l'uso delle acque per il consumo umano), che la Regione, nella prima fase di applicazione, ha ritenuto di riservare alle proprie competenze ed ai sindaci;
Ritenuto di completare il decentramento amministrativo, dando piena attuazione all'art. 40 della legge regionale n. 30/93 ed all'art. 18 della legge regionale n. 33/94, al fine di uniformare le procedure istruttorie ed il conseguenziale regime autorizzativo in ordine al rilascio delle autorizzazioni sanitarie per l'uso delle acque per il consumo umano, si individua nei direttori generali delle Aziende UU.SS.LL. l'autorità amministrativa deputata al rilascio di dette autorizzazioni, nel Servizio igiene pubblica la struttura deputata all'istruttoria tecnica ai fini del rilascio dell'autorizzazione ed nel Servizio igiene alimenti SIAN, quella deputata al giudizio di idoneità per le acque idonee al consumo umano in distribuzione;

Decreta:


Art. 1

A parziale modifica degli artt. 2 e 4 del decreto n. 13306 del 18 novembre 1994, rispettivamente nei punti t) ed i), le compenze, già regionali e sindacali, relative al rilascio delle autorizzazioni sanitarie all'uso delle acque per il consumo umano, ricadenti in ambito provinciale sono trasferite alle Aziende UU.SS.LL., secondo le procedure previste dal decreto n. 3446/92, mentre l'autorizzazione ad uso consumo umano e per gli altri scopi ed usi igienico-sanitari, delle risorse da utilizzare al di fuori dell'ambito provinciale in cui la risorsa ricade resta di competenza esclusiva dell'Assessorato regionale della sanità.

Art. 2

Restano di competenza della Regione i provvedimenti di classificazione delle acque superficiali ai sensi del D.P.R. n. 515/82 e successiva legge n. 71/90 e l'esercizio del potere di deroga per le acque da destinare al consumo umano ai sensi dell'art. 18 del D.P.R. n. 236/88.

Art. 3

Per le pratiche in corso di istruttoria alla pubblicazione del presente decreto, le autorizzazioni devono essere rilasciate dall'autorità amministrativa di cui all'art. 1 del presente decreto.

Art. 4

Con cadenza semestrale il settore igiene pubblica dovrà inviare a quest'ufficio copia delle autorizzazioni rilasciate.
Il presente decreto viene inviato alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione.
Palermo, 21 luglio 1999.
  SANZARELLO 

(99.30.1366)
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DECRETO 22 luglio 1999.
Disposizioni in materia di guardia medica turistica per la stagione 1999.
L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Visti gli artt. 22 e 23 delle legge regionale 12 agosto 1980, n. 87;
Visto il proprio decreto n. 28739 del 21 aprile 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 19 del 23 aprile 1999, con il quale è stato emanato il bando per la formazione della graduatoria dei medici aspiranti ad incarichi temporanei di guardia medica turistica per l'anno 1999, demandando all'Azienda USL n.7 di Ragusa il compito di formare la graduatoria medesima, nonché di individuare gli aventi diritto agli incarichi stessi, a condizione comunque che i medici aspiranti fossero inclusi nella vigente graduatoria unica regionale definitiva di medicina generale valida per il 1997, ed avessero inoltrato formale domanda;
Considerato che con l'ordinanza n. 1158/99 il TAR sezione 2ª di Catania ha sospeso in via cautelare gli effetti del decreto 1 ottobre 1998, con il quale è stata approvata in via definitiva la graduatoria di medicina generale valida per il 1997, per cui, essendo venuto meno uno dei presupposti in base ai quali dovevasi formulare da parte dell'Azienda USL n. 7 di Ragusa la graduatoria per il conferimento degli incarichi di GMT 1999, si è reso necessario nel superiore interesse pubblico ricercare un'immediata soluzione giuridicamente perseguibile per attivare la GMT al fine di tutelare la salute del cittadino;
Visto il proprio decreto 16 giugno 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana 2 luglio 1999, n. 31, con il quale, per le considerazioni sopra espresse, l'Azienda USL n. 7 di Ragusa è stata autorizzata a formare la graduatoria dei medici aspiranti al conferimento degli incarichi temporanei di GMT 1999 senza tenere conto del punteggio attribuito con la graduatoria di medicina generale 1997, seguendo invece i criteri così ordinati: voto di laurea, anzianità di laurea e, infine, maggiore età, con l'espressa riserva che gli incarichi così attribuiti sarebbero stati assegnati in via provvisoria, in ragione di eventuali successive situazioni di fatto e di diritto che avrebbero potuto modificare i criteri sopra menzionati;
Vista l'ordinanza n. 624 emessa in data 9 luglio 1999 dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana, con la quale, a seguito dell'appello proposto da questo Assessorato, viene annullata l'ordinanza n. 1158/99 del TAR diCatania sopracitata;
Considerato che per effetto della decisione del CGA sopra menzionata viene ripristinata l'efficacia della graduatoria di medicina generale valida per il 1997 e, pertanto, può procedersi al conferimento degli incarichi di GMT 1999 secondo i criteri formulati con il citato decreto n. 28739 del 21 aprile 1999, previa revoca del decreto 16 giugno 1999;

Decreta:


Art. 1

Per la causale di cui in narrativa, è revocato il decreto 16 giugno 1999 sopraspecificato. L'Azienda USL n. 7 di Ragusa è autorizzata, pertanto, a riformulare la graduatoria dei medici aspiranti al conferimento degli incarichi temporanei di guardia medica turistica 1999, già pubblicati con decreto n. 28864 del 10 maggio 1999 nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 24 del 21 maggio 1999, utilizzando i criteri già stabiliti con il decreto n. 28739 del 21 aprile 1999, i cui effetti, in esecuzione dell'ordinanza n. 624/99 del CGA, vengono interamente ripristinati.

Art. 2

Il presente decreto, nelle more della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, viene immediatamente notificato alle Aziende UU.SS.LL. interessate.
Palermo, 22 luglio 1999.
  SANZARELLO 

(99.31.1401)
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ASSESSORATO DEL TURISMO, DELLE COMUNICAZIONI E DEI TRASPORTI


DECRETO 19 maggio 1999.
Revoca di contributo ed assegnazione della relativa somma ad altra ditta per la ristrutturazione di un antico fabbricato rurale in territorio di Caltagirone.
L'ASSESSORE PER IL TURISMO, LE COMUNICAZIONI ED I TRASPORTI

Visto il reg. C.E.E. n. 2081/93 del 20 luglio 1993 del Consiglio che modifica il regolamento C.E.E. n. 2082/88;
Visto il reg. C.E.E. n. 2082/93 del 20 luglio 1993 del Consiglio che modifica il regolamento C.E.E. n. 4255/88;
Visto il reg. C.E.E. n. 2083/93 del 20 luglio 1993 del Consiglio che modifica il regolamento C.E.E. n. 4254/88;
Visto il Programma operativo plurifondo Sicilia 1994/99, approvato dalla Commissione europea con decisione n. C (95) 2194 del 28 settembre 1995, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 3 del 13 gennaio 1996, supplemento ordinario n. 1;
Visto il decreto n. 991/14-Tur del 3 luglio 1997, re-gistrato alla Corte dei conti il 17 settembre 1997, reg. 1, fg. 100, con il quale si è provveduto a determinare le procedure per la presentazione delle istanze relati- ve al Programma operativo plurifondo Sicilia 94/99, Sottoprogramma 2 - Misura 2,3 "Aiuti per il turismo rurale";
Visto il decreto n. 798/14-Tur del 2 luglio 1998, con il quale è stata approvata la graduatoria dei progetti di recupero di edifici rurali, bagli, casali, masserie, da adibire a strutture ricettive extralberghiere per lo svolgimento di attività di turismo rurale, e dell'elenco dei progetti ammessi a contributo per la realizzazione di aree per lo sport ed il tempo libero;
Visto il decreto n. 886/14-Tur del 16 luglio 1998, con il quale sono state impegnate le somme in favore dei beneficiari per la realizzazione dei progetti di recupero sopra citati, che fra l'altro prevedeva l'impegno di L. 599.911.750 in favore della ditta Catanzaro Rosa per il recupero ed adeguamento funzionale di una masseria in località Bifarera-Monreale (PA);
Vista la nota n. 1290 del 2 ottobre 1998, con la quale si comunicava l'impegno e contestualmente si richiedevano gli atti necessari al seguito di competenza di questo Assessorato;
Vista la nota n. 223 del 10 marzo 1999, con la quale si diffidava la ditta a fare pervenire gli atti richiesti;
Vista la nota del 29 aprile 1999, con la quale la ditta Catanzaro rinuncia al contributo impegnato;
Considerato che, in seguito alla sopracitata rinuncia, risulta disponibile la somma di L. 559.911.750 che consente di dare corso allo scorrimento della graduatoria, come previsto dal decreto n. 886/14-Tur;
Ritenuto, pertanto, di poter revocare l'impegno in favore della ditta Catanzaro Rosa e di potere procedere ad assegnare la sopracitata somma in favore della ditta Tasca Loredana per ristrutturazione di un antico fabbricato rurale in contrada Fontana Pietra nel comune diCaltagirone (CT), che figura al 37° posto nella graduatoria sopracitata per l'importo di L. 599.911.750;

Decreta:


Art. 1

Per i motivi esposti in premessa, è revocato il contributo impegnato col decreto n. 886/14-Tur in favore della ditta Catanzaro Rosa per il recupero ed adeguamento funzionale di una masseria in località Bifarera, Monreale (PA).

Art. 2

E' assegnata la somma di L. 599.911.750 in favore della ditta Tasca Loredana per ristrutturazione di un antico fabbricato rurale in contrada Fontana Pietra nel comune di Caltagirone (CT), presentato nell'ambito del P.O.P. 94/99 Misura 2.3 di cui al bando, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 55 del 7 ottobre 1997.

Art. 3

Alla suddetta spesa si farà fronte così come previsto dal bando d'impegno n. 866/14-Tur gravando su capitoli 87524/UE, 87525/Stato, 87526/Regione.

Art. 4

All'erogazione del contributo pubblico nella misura di cui all'art. 2, salvo diversa rideterminazione a seguito di valutazione di congruità prezzi da parte dell'I.R.T., si provvederà con successivi provvedimenti dopo la presentazione del 1° stato di avanzamento lavori a dimostrazione della realizzazione della quota del 45% a proprio carico.

Art. 5

Le spese per l'eventuale attività di promozione turistica verranno regolate come previsto dagli artt. 4 e 5 del decreto n. 986/14Tur del 16 luglio 1998.

Art. 6

Il presente decreto sarà trasmesso alla Ragioneria centrale turismo per il visto e successivamente sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 19 maggio 1999.
  ROTELLA 



Annotato dalla Ragioneria centrale per l'Assessorato del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti alla nota n. 172 del 25 maggio 1999.
(99.25.1141)
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DISPOSIZIONI E COMUNICATI






PRESIDENZA

Deliberazione della Giunta regionale n. 105 del 27 aprile 1999. Programmazione delle somme ex legge 23 dicembre 1996, n. 662 - Art. 2, comma 63, lett. d), decreto ministeriale n. 1113 dell'8 aprile 1997.
La Giunta regionale

Visto lo Statuto della Regione;
Viste le leggi regionali 29 dicembre 1962, n. 28 e 10 aprile 1978, n. 2;
Visto il proprio regolamento interno;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20;
Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 63, lett. d), con la quale è stata ripartita tra le Regioni la complessiva somma di lire 800 miliardi, da utilizzare per le finalità di cui all'art. 11 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493, nonché per la realizzazione, con le modalità previste dall'art. 9 del suddetto decreto legge, di alloggi da cedere in locazione per uso abitativo al fine di garantire la mobilità dei lavoratori dipendenti;
Considerato che con D.M. n. 1113 dell'8 aprile 1997 è stata attribuita, tra l'altro, alla Regione siciliana la somma di L. 64.813.600.000, della quale una quota non superiore al 25% da destinare alla realizzazione di alloggi da cedere in locazione per uso abitativo ai lavoratori dipendenti al fine di garantirne la mobilità;
Vista la deliberazione n. 445 del 5 dicembre 1997, con la quale la Giunta regionale ha approvato le localizzazioni delle somme di cui alla legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 63, lett. d) accantonando una somma pari al 10% dell'attribuzione complessiva da destinare alla realizzazione di alloggi da cedere in locazione per uso abitativo ai lavoratori dipendenti;
Vista la nota n. 2 dell'8 gennaio 1999, con la quale l'Assessorato regionale dei lavori pubblici rappresenta che ha riscontrato difficoltà alla localizzazione del 10% dei fondi suddetti sia per la esiguità degli stessi da ripartire per ambiti provinciali sia per la carenza dei comuni all'individuazione delle aree idonee agli interventi e, pertanto, propone alla Giunta regionale di destinare anche la somma relativa al 10% ammontante a L. 6.481.360.000 accantonata con la suddetta deliberazione n. 445/97 per le finalità di recupero urbano e opere di urbanizzazione di cui all'art. 11 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 398 convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493 e trasmette a tal fine un programma di localizzazione per ambiti comunali (allegatoA);
Vista la successiva nota n. 0903 del 20 aprile 1999 (allegato B), con la quale l'Assessorato regionale dei lavori pubblici, a seguito delle molteplici richieste pervenute da parte delle Amministrazioni comunali, inerenti le finalità di cui all'art. 11 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493 (recupero urbano ed opere di urbanizzazione) e considerato che nel precedente programma erroneamente è stata assegnata a favore del comune di Mazzarà S. Andrea la somma di L. 800.000.000 a fronte di una richiesta dello stesso comune di L. 600.000.000, trasmette un nuovo programma di localizzazione opportunamente modificato, ripartito per ambiti comunali, per le finalità di cui all'art. 11 del citato decreto legge n. 398/93;
Su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici,

delibera

di approvare il programma di localizzazione di cui all'art. 11 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493, in conformità alla proposta di cui alla nota n. 0903 del 20 aprile 1999 dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici, allegato B alla presente deliberazione.
Il Presidente: CAPODICASA
Il Segretario: RUFFINO

Allegato A
Agrigento
-  Bivona - OO.UU. connesse al PEEP L. 686.000.000 (richieste dall'I.A.C.P. di Agrigento);
-  Porto Empedocle - OO.UU. L. 6.500.000.000 (richiesta dall'I.A.C.P. di Agrigento);
-  Caltabellotta - la richiesta specificatamente inoltrata per le finalità di cui all'art. 11, legge n. 493/93 non quantifica l'importo;
-  Favara - OO.UU. L. 4.000.000.000;
-  Naro - OO.UU. L. 4.575.895.000;
-  Palma di Montechiaro - recupero urbano L. 3.500.000.000;
-  Raffadali - OO.UU. L. 2.300.000.000;
-  Santa Elisabetta - recupero urbano L. 3.200.000.000;
Caltanissetta
-  Gela - richiesta recupero urbano art. 11, legge n. 493/93 L. 15 miliardi (circa). Il comune era stato già inserito per lire 2 miliardi art. 4 legge n. 179/92, per lire 4.500 miliardi art. 16, legge n. 179/92;
Catania
- Vizzini - OO.UU. domanda insufficiente, non risulta neanche l'importo richiesto;
-  Maniace - OO.UU. L. 4.500.000.000 non si tratta di quartiere di edilizia economica e popolare;
-  Licodia Eubea - art. 11, legge n. 493/93, L. 7.366.000.000;
-  Milo - OO.UU. L. 1.255.000.000 non si riferisce all'art. 11 della legge n. 493/93;
-  San Giovanni La Punta - OO.UU. L. 14.000.000.000;
-  S. Maria Licodia - art. 11, legge n. 493/93, L. 10.000.000.000;
-  Valverde - OO.UU. L. 7.900.000.000;
Messina
- Condrò - richiesta art. 11, legge n. 493/93, L. 18.900.000.000;
-  Mazzarrà S. Andrea - art. 11, legge n. 493/93, L. 600.000.000;
-  Taormina - art. 11, legge n. 493/93, L. 10.450.000.000;
-  Giardini Naxos - OO.UU. L. 1.000.000.000;
- Piraino - OO.UU. L. 2.195.000.000;
-  Capo d'Orlando - OO.UU. L. 3.357.000.000;
-  Novara diSicilia - L. 10.000.000.000 le richieste non sembrano interessare quartieri di edilizia residenziale pubblica;
- Venetico - non si riferisce a quartieri di edilizia economica e popolare art. 11, legge n. 493/93, L. 8.980.000.000;
- Capizzi - non si riferisce a quartieri di edilizia economica e popolare;
-  Monforte S. Giorgio - art. 11, legge n. 493/93, L. 11.000.000.000;
-  Francavilla di Sicilia - non si riferisce a quartieri di edilizia economica e popolare;
-  S. Agata di Militello - richiesta art.11, legge n. 493/93, L. 2.075.000.000;
-  Montalbano Elicona - OO.UU. L. 7.000.000.000 non si riferisce a quartieri di edilizia economica e popolare;
Palermo
-  Bolognetta - OO.UU. L. 7.000.000.000 non si riferisce a quartieri di edilizia economica e popolare;
-  Collesano - L. 12.000.000.000 recupero urbano, non si tratta di quartieri di edilizia economica e popolare;
-  Montelepre - L. 2.230.000.000 recupero urbano, non si tratta di quartieri di edilizia economica e popolare;
-  Torretta - L. 2.500.000.000 non si riferisce a quartieri di edilizia economica e popolare;
-  Montemaggiore Belsito - OO.UU. L. 3.000.000.000;
-  Palazzo Adriano - recupero urbano L. 3.000.000.000;
-  Castronovo diSicilia - OO.UU. (da non accogliere in quanto non trattasi di quartieri di E.R.P.)
-  Polizzi Generosa - art. 11, legge n. 493/93, L. 4.650.000.000;
-  Bisacquino - art. 11, legge n. 493/93, L. 11.350.000.000;
-  Chiusa Sclafani - art. 11, legge n. 493/93, L. 3.612.000.000;
-  Isnello - OO.UU. L. 3.150.000.000.
Visto quanto sopra si individuano i seguenti comuni:
-  Bivona      L. 686.000.000 
-  Condrò      L. 1.500.000.000 
-  MazzaràS. Andrea      L. 800.000.000 
-  Montemaggiore Belsito      L. 3.000.000.000 
-  Bisacquino      L. 495.360.000 
Totale      L. 6.481.360.000 


Allegato B

-  Bivona      L. 686.000.000 
-  Condrò      L. 500.000.000 
-  MazzaràS. Andrea      L. 600.000.000 
-  Taormina      L. 450.000.000 
-  Giardini Naxos      L. 445.000.000 
-  Limina      L. 505.000.000 
-  Montemaggiore Belsito      L. 1.400.000.000 
-  Isnello      L. 1.400.000.000 
-  Bisacquino      L. 495.360.000 
Totale      L. 6.481.360.000 

(99.25.1151)
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Costituzione del comitato per il coordinamento della gestione dell'utilizzo e della distribuzione delle risorse idriche nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani.
Con D.P. n. 32/Gab del 4 giugno 1999, è stato istituito un comitato per il coordinamento della gestione dell'utilizzo e della distribuzione delle risorse idriche, nonché della definizione e l'utilizzo degli impianti relativi, nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, composto da:
-  il presidente dell'Ente acquedotti siciliani, che lo presiede;
-  dagli ingegneri capo degli uffici del Genio civile di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani;
-  dal responsabile del Servizio tecnico idrografico regionale;
-  dal dirigente coordinatore del gruppo VI dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici.
Il comitato opererà sino al 31 dicembre 1999.
(99.29.1316)
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Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro dell'Istituto Giavanti in Noto.

Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 10/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 69 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 4.400.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro dell'Istituto Giavanti in Noto (SR), ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.
Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro dell'ex chiesa del Ritiro in Siracusa.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 11/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 70 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 1.558.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa del Ritiro in Siracusa, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa di S. Giuseppe in Siracusa.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 12/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 71 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 1.200.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro chiesa di S. Giuseppe in Siracusa, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa di S. Luca in Lentini.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 13/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 72 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 500.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro chiesa di S. Luca in Lentini, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa di S. Sebastiano in Sortino.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 14/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 76 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 800.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro chiesa di S. Sebastiano in Sortino (SR), ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa SS. Crocifisso in Noto.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 15/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 75 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 3.500.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa SS. Crocifisso in Noto, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa dell'Immacolata in Lentini.

Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 16/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 74 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 200.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro chiesa dell'Immacolata in Lentini, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa Santi Angeli in Pachino.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 18/II DR4 del 25 gennaio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 73 del 5 febbraio 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 808.469.470 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa Santi Angeli, in Pachino (SR), ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Ragusa per la realizzazione dell'intervento relativo al recupero della chiesa Madonna del Rosario in Pozzallo.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 20/VI/II DRP dell'1 marzo 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 712 del 12 marzo 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Ragusa il finanziamento di L. 216.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al recupero della chiesa Madonna del Rosario in Pozzallo (RG), ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo all'Istituto Casa Madre Morano in Catania.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 21/VI/II DRP dell'1 marzo 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 711 del 12 marzo 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Catania il finanziamento di L. 999.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo all'Istituto casa madre Morano in Catania, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo al convitto Cutelli in Catania.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza n. 32/VI/II DRP dell'8 marzo 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza della Regione, con annotazione n. 999 del 2 aprile 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Catania il finanziamento di L. 355.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al convitto Cutelli in Catania, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa SS. Crocifisso e locali annessi in Licodia Eubea.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza della Regione n. 33/VI/II DRP dell'8 marzo 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza, con annotazione n. 1001 del 2 aprile 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Catania il finanziamento di L. 330.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa SS. Crocifisso e locali annessi in Licodia Eubea (CT), ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa e convento dell'Idria in Catania.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza della Regione n. 35/VI/II DRP del 10 marzo 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza, con annotazione n. 1189 del 16 aprile 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Catania il finanziamento di L. 1.035.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa e convento dell'Idria, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa S. Nicolò al Borgo in Catania.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza della Regione n. 48/VI/II DRP del 18 marzo 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza, con annotazione n. 1020 del 6 aprile 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Catania il finanziamento di L. 550.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo alla chiesa S. Nicolò al Borgo in Catania, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento alla prefettura di Siracusa per la realizzazione dell'intervento relativo alla riparazione e all'adeguamento antisismico del gruppo di 24 alloggi (1° stralcio) di proprietà dell'IACP di Siracusa, siti in Augusta, contrada Saline.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza della Regione n. 75/VI/II DRP del 9 aprile 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza, con annotazione n. 1/P del 26 aprile 1999, è stato concesso alla prefettura di Siracusa il finanziamento di L. 2.504.018.022 per la realizzazione dell'intervento relativo alla riparazione e adeguamento antisismico del gruppo di 24 alloggi (1° stralcio) di proprietà dello IACP diSiracusa, siti in Augusta, contrada Saline, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.
Il prefetto di Siracusa è stato nominato a tutti gli effetti funzionario delegato ai sensi dell'art. 13, comma 3, della legge regionale n. 47/77.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo alla riparazione danni sismici nella chiesa Cuore Immacolato di Maria in Picanello.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza della Regione n. 76/VI/II DRP del 9 aprile 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza, con annotazione n. 1225 del 21 aprile 1999, è stato concesso all'ufficio del Genio civile di Catania il finanziamento di L. 153.700.000 per la realizzazione dell'intervento relativo alla riparazione danni sismici nella chiesa Cuore Immacolato diMaria in Picanello (CT), ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.


Finanziamento all'ufficio del Genio civile di Catania per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa dell'Annunziata in Avola.
Con decreto dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza della Regione n. 84/VI/II DR4 del 10 febbraio 1999, registrato alla Ragioneria centrale della Presidenza, con annotazione n. 629 del 10 marzo 1999, è stato concesso al Genio civile di Siracusa il finanziamento di L. 880.000.000 per la realizzazione dell'intervento relativo al consolidamento e restauro della chiesa dell'Annunziata in Avola, ricompreso tra gli interventi di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 433/91.
(99.25.1142)
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ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE

Comunicato relativo all'indisponibilità delle somme indicate nell'art. 3 del decreto 11 marzo 1999.

In relazione al decreto dell'Assessore per l'agricoltura e le foreste n. 637 dell'11 marzo 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n.30 del 26 giugno 1999, parte prima, con il quale è stato approvato il programma poliennale di interventi idraulico-forestali previsto dagli artt. 28 e 29 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, "Riordino della legislazione in materia forestale e di tutela della vegetazione", si comunica che le somme indicate nell'art. 3 del predetto decreto, stanziate nell'esercizio finanziario 1998 e mantenute quali residui nel bilancio 1999, non risultano più disponibili in seguito all'entrata in vigore della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, art. 30.
(99.29.1315)
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ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Elezione dei rappresentanti del personale nei comitati di gestione dei centri regionali.

Con decreto dell'Assessore per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione n. 5996 del 6 maggio 1999, ai sensi dell'art. 10 della legge regionale 1 agosto 1977, n. 80, visti i risultati delle elezioni che hanno avuto luogo in data 30 marzo 1999 presso le rispettive sedi dei centri regionali, sono risultati eletti quali rappresentanti del personale in seno ai comitati di gestione del Centro regionale per la progettazione, il restauro e per le scienze naturali ed applicate ai beni culturali i sigg. Mineo Salvatore, Vento Domenico e Salerno Marco; del Centro regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotografica, audiovisiva i sigg. Passante Pierantonio; Di Dio Michele e Castorina Salvatore.
(99.25.1162)
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Ricostituzione della commissione speciale, ex art. 24 R.D. n. 1357/40, nominata per la valutazione delle proposte dei piani territoriali paesistici del comune di S. Flavia, dell'arcipelago delle isole Pelagie e dell'arcipelago delle isole Eolie.
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 24 del R.D. 3 giugno 1940, n. 1357, è stata ricostituita, con decreto n. 6661 del 22 giugno 1999 dell'Assessore per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione, per un biennio a decorrere dalla data del 22 giugno 1999 la commissione speciale per la valutazione delle proposte dei piani territoriali paesistici del comune di S. Flavia, dell'arcipelago delle isole Pelagie e dell'arcipelago delle isole Eolie, composta da:
1)  Assessore regionale per i beni culturali ed ambientali o suo delegato che la presiede;
2)  rappresentante dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente;
3)  prof. Franco Maria Raimondo;
4)  prof. Giovanni Campo;
5)  prof. Pietro DiLeo;
6)  prof. Emanuele Lo Giudice;
7)  prof. Alberto Ziparo;
8)  avv. Carlo Modica.
Detta commissione resterà in carica sino alla data in cui essa renderà all'Amministrazione regionale dei beni culturali ed ambientali i provvedimenti finali e, comunque, sino a due anni dalla data del decreto di nomina.
(99.30.1319)
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ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI

Avviso pubblico per sollevare manifestazioni d'interesse pubblico alla realizzazione di interventi sperimentali di cui all'art. 41 ter della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Con decreto del 6 agosto 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 229 dell'1 ottobre 1998, il Ministro per la solidarietà sociale ha fissato modalità e criteri per la presentazione e valutazione dei progetti sperimentali previsti dall'art. 41 ter della legge 5 febbraio 1992, n. 104, introdotte dall'art. 1, 1° comma, lett. d) della legge 21 maggio 1998, n. 162, riguardanti interventi e servizi in favore di soggetti portatori di handicap gravi.
Con decreto del 25 febbraio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 134 del 10 giugno 1999, viene fissato il termine di 90 giorni dalla pubblicazione del decreto medesimo per la presentazione per l'anno 1999 da parte delle Regioni dei suddetti progetti sperimentali alla Presidenza delConsiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari sociali.
In tale ottica questa Amministrazione intende promuovere uno o più progetti aventi i contenuti previsti dal citato decreto del 6 agosto 1998, da attuare direttamente a cura degli enti proponenti o, qualora ne ravvisi la necessità in relazione alla tipologia progettuale proposta ed alla natura del soggetto richiedente, in convenzione con questa Amministrazione.
L'Assessore regionale per gli enti locali provvederà alla selezione dei progetti mediante l'istituzione di un apposito nucleo di valutazione, che opererà sulla scorta delle indicazioni contenute nel più volte citato decreto del 6 agosto 1998 ed i progetti selezionati saranno trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Potranno presentare progetti i comuni singoli o associati, le province regionali, anche attraverso le convenzioni di cui all'art. 38 della legge n. 104/92 per le finalità di cui all'art. 10 della medesima legge.
Tali soggetti dovranno far pervenire, pena l'esclusione, in busta chiusa il progetto sperimentale di cui all'art. 41 ter della legge n. 104/92, in triplice copia, all'Assessorato regionale degli enti locali, Direzione affari sociali, gr. XI/AA.SS., via Trinacria n. 34/36 - Palermo, entro e non oltre quindici giorni dalla pubblicazione del presente avviso. Non fa fede il timbro postale.
I progetti presentati dai comuni, singoli o associati, e dalle provincie regionali andranno corredati, pena l'esclusione, con la seguente documentazione:
1)  istanza di finanziamento del progetto a firma del legale rappresentante dell'ente;
2)  atto deliberativo di approvazione del progetto e di richiesta del finanziamento;
3)  protocollo d'intesa stipulato dall'ente locale con l'azienda A.U.S.L. territoriale competente;
4)  per progetti a valenza sovracomunale è necessario accompagnare la superiore documentazione con l'atto d'intesa dei comuni aderenti e l'individuazione dell'ente capofila deputato alla realizzazione del progetto ed alla gestione dei fondi;
5)  scheda informativa sull'ente attuatore, idonea a documentare gli elementi di valutazione previsti dall'art. 2 del citato decreto 6 agosto 1998.
(99.32.1446)
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CIRCOLARI





ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE


CIRCOLARE 21 maggio 1999, n. 18.
Cap. 38819 - Esercizio finanziario 1999. Richiesta sussidio per l'assistenza educativa agli alunni svantaggiati psico-fisici della scuola dell'obbligo. Anno scolastico 1998/99.
Ai Provveditori agli studi della Regione siciliana
In attuazione del D.P.R. 14 maggio 1985, n. 246, in materia di assistenza educativa agli handicappati ed in conformità delle disposizioni di cui alle circolari del Ministero della pubblica istruzione - Direzione generale dell'istruzione elementare - rispettivamente n. 1091 del 15 marzo 1984 e n. 91 prot. n. 750 del 20 marzo 1982, si pregano le SS.LL. di portare a conoscenza degli enti interessati che possono produrre a questo Assessorato, per il tramite delle SS.LL., istanze dirette alla richiesta di sussidi per l'assistenza agli alunni portatori di handicaps psico-fisici che, nell'anno scolastico 1998/99 frequentano le scuole speciali dell'obbligo, statali o parificate.
Le istanze, in due copie originali, perverranno alle SS.LL. entro il termine perentorio dell'1 settembre 1999, corredate dalla documentazione giustificativa delle spese sostenute.
Nelle istanze dovrà, inoltre, essere specificato:
1)  numero ed intestazione del conto corrente postale o bancario;
2)  codice fiscale dell'ente interessato;
3)  generalità del rappresentante legale dell'ente incaricato a riscuotere.
In proposito, si rileva che il sussidio attiene unicamente:
a)  alle spese di manutenzione e di ristrutturazione delle aule scolastiche e dei locali destinati ad attività educativo-scolastiche, quali palestre, aule, laboratori, sale per attività espressive. Sono escluse le spese di mero funzionamento (luce, riscaldamento, telefono...);
b)  alle spese relative a prestazioni di psicologi, degli psicomotricisti, degli assistenti sociali e del personale educativo, retribuito direttamente dall'Istituto, munito di apposita qualifica, adibito ad attività sportive, espressive ed all'avvio al lavoro manuale, nonché ad interventi precoci per favorire la scolarizzazione.
Appare opportuno precisare che ove esistano intese tra scuola ed enti locali ed AA.SS.LL., di cui alla circolare ministeriale n. 258 del 22 settembre 1983, che prevede, tra l'altro, interventi nell'ambito del servizio socio-psico-pedagogico, le spese degli enti gestori che siano state in tutto o in parte finanziate dagli enti locali non possono costituire oggetto della richiesta di sussidio.
Per quanto riguarda l'acquisto di attrezzature specialistiche, sussidi didattici o materiale di consumo, occorrenti per il funzionamento delle classi di scuola speciale statale, le spese relative gravano sul bilancio dei rispettivi circoli didattici; sono prese, invece, in considerazione al fine della concessione del sussidio, le medesime spese, sostenute dagli enti gestori di scuole elementari parificate, purché non rimborsate da altri enti statali o pubblici e l'ente richiedente il sussidio rilasci apposita dichiarazione in tal senso.
La documentazione delle spese sostenute deve essere prodotta in originale e una copia autenticata, relativamente alle fatture quietanzate con timbro della ditta e sigla autografa del suo titolare con la dicitura "per quietanza" o "pagata"; per le spese relative al personale occorre allegare, in duplice copia autenticata, i mandati di pagamento o i cedolini-paga, o le buste-paga.
Alla documentazione deve essere, altresì, allegato il parere degli organi sanitari competenti per territorio.
Si pregano le SS.LL., nel trasmettere a questo Assessorato - gruppo XIII P.I. - le domande corredate dalla preelencata documentazione degli enti interessati entro il termine perentorio dell'1 ottobre 1999, di non limitarsi a esprimere un generico "parere favorevole" ma di avere cura di motivare ampiamente lo stesso parere, tenuto conto delle specifiche necessità dell'ente e con riguardo al numero delle classi effettivamente funzionanti.
Si confida nella fattiva collaborazione delle SS.LL. affinché le disposizioni della presente circolare siano portate tempestivamente a conoscenza degli enti interessati, per la puntuale osservanza.
La presente circolare sarà trasmessa alla Corte dei conti per la registrazione ai sensi della lettera C dell'art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
  L'Assessore: Morinello 

(99.30.1371)
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CIRCOLARE 21 maggio 1999, n. 19.
Cap. 37003 - Esercizio finanziario 1999. Sussidi e contributi agli istituti non statali per ciechi e sordomuti.
Ai Provveditorati agli studi di Catania, Messina, Palermo
e, p.c.  All'Istitutio per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania 

All'Istituto per sordomuti Maddalena di Canossa di Catania
All'Istituto per sordomuti Annibale M. di Francia di Messina
All'Istituto per sordomute Figlie del Divino Zelo di Faro Superiore (ME)
All'Istituto padri rogazionisti Annibale M. di Francia di  Palermo
All'Istituto per ciechi Florio e Salamone di Palermo
Al fine della concessione del contributo per l'anno 1999 gravante sul capitolo indicato in oggetto, s'indica la data del 20 settembre 1999 quale termine per la presentazione, tramite codesti uffici scolastici provinciali, delle domande degli istituti in indirizzo, che dovranno essere sollecitamente trasmesse a questo Assessorato e, comunque, non oltre il 15 ottobre 1999, corredate del motivato parere delle SS.VV., nonché della necessaria documentazione delle spese sostenute dagli istituti nel corso dell'anno scolastico precedente.
Si ricorda che la documentazione riguarda:
1)  manutenzione e rinnovamento strutture della scuola elementare annessa;
2)  acquisto e manutenzione attrezzature didattiche per la scuola elementare annessa;
3)  realizzazione di programmi di attività metodologico-didattiche.
A tale ultimo riguardo, si precisa che possono essere ammesse a contributo le sole spese per:
a)  materiale didattico occorrente;
b)  visite a musei, biblioteche, centri industriali, ecc. (spese di viaggio ed eventuali spese di ingresso);
c)  gite scolastiche a scopo culturale e ricreativo, di durata giornaliera, per le quali occorre acquisire apposita relazione illustrativa a cura dei responsabili degli istituti.
Sono escluse le spese per compensi al personale che realizza le attività metodologico-didattiche.
Si pone in evidenza che:
-  la domanda di contributo dovrà essere prodotta dagli istituti in due esemplari originali. Dovrà contenere l'indicazione dell'attuale numero di conto corrente postale o bancario e la denominazione esatta dell'intestatario nonché l'indicazione del numero di codice fiscale;
-  la documentazione delle spese sostenute, consistente in mandati di pagamento, fatture quietanzate con timbro della ditta e sigla autografa del suo titolare con la dicitura "per quietanza" o "pagata", dovrà essere esibita in duplice copia, di cui una originale e una copia, convalidate per conformità all'originale dal rappresentante dell'ente.
Le spese attinenti al capitolo, sostenute dagli enti gestori, ove siano state in tutto o in parte finanziate da altri enti, ovviamente, non possono essere presentate a corredo della domanda di sussidio.
Gli istituti dovranno, inoltre, comunicare il numero delle classi funzionanti e degli alunni per ciascuna classe, distinguendo, se esistano, le classi integrate da quelle speciali.
Codesti provveditorati sono pregati di facilitare le operazioni degli istituti in indirizzo affinché le medesime vengano concluse nei tempi previsti, onde evitare che insorgano difficoltà in ordine all'ulteriore corso della pratica, presso gli organi di controllo.
La presente circolare sarà trasmessa alla Corte dei conti per la registrazione ai sensi della lettera C, dell'art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

  L'Assessore: Morinello 

(99.30.1371)
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ASSESSORATO DEL LAVORO, DELLA PREVIDENZA SOCIALE, DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELL'EMIGRAZIONE


CIRCOLARE 9 luglio 1999, n. 355.
Disposizioni in materia di finanziamento e avviamento dei progetti di utilità collettiva (PUC) di cui agli artt. 11 e 12 della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85 e successive modifiche e integrazioni. Interpretazione circolare assessoriale n. 351/99.
Agli enti promotori dei progetti di utilità collettiva
All'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione
All'Ispettorato regionale del lavoro e della massima occupazione
Agli Uffici provinciali del lavoro e della massima occupazione
Agli Ispettorati provinciali del lavoro
Alle Sezioni circoscrizionali per l'impiego
All'Agenzia regionale per l'impiego e la formazione professionale
Al Coordinamento delle misure di politiche attive del lavoro
Sono sorte perplessità sulla interpretazione della circolare assessoriale n. 351/99 del 30 giugno 1999 nella parte in cui dispone che gli uffici provinciali del lavoro e della massima occupazione provvederanno alla pubblicazione dei progetti integrali approvati dalla Commissione regionale per l'impiego entro 8 giorni dalla data di pubblicazione della circolare stessa.
Infatti, mentre è pacifico che in caso di progetti già approvati dalla Commissione regionale per l'impiego il termine di 8 giorni decorre dalla data di pubblicazione della circolare, ai più non è chiaro da quando decorre il termine di 8 giorni nell'ipotesi di progetti non ancora approvati dalla Commissione regionale per l'impiego.
Al fine di fare chiarezza, pertanto, si specifica che nel caso in cui i progetti di che trattasi non siano ancora approvati alla data della pubblicazione della circolare, il termine di 8 giorni decorre dalla data di approvazione dei progetti stessi da parte della Commissione regionale per l'impiego.
  L'Assessore: PAPANIA 

(99.30.1363)
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CIRCOLARE 23 luglio 1999, n. 356.
Mobilità nei e tra i progetti di lavori socialmente utili rivolti ai soggetti di cui all'art. 1, commi 2 e 3, della legge regionale 21 dicembre 1995, n. 85, e di cui all'art. 1 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 24. Estensione dei trasferimenti tra e nei progetti di lavori di pubblica utilità.
Agli enti promotori dei progetti di utilità collettiva
Al Coordinamento delle misure di politiche attive del lavoro
Al gruppo X/L
Ai gruppi dell'Assessorato del lavoro
All'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione
All'Ispettorato regionale del lavoro e della massima occupazione
Agli Uffici provinciali del lavoro e della massima occupazione
Agli Ispettorati provinciali del lavoro
Alle Sezioni circoscrizionali per l'impiego
All'Agenzia regionale per l'impiego e la formazione professionale
Al fine di consentire i trasferimenti dei soggetti utilizzati nei progetti di lavori socialmente utili "straordinari", previsti dalla circolare assessoriale n. 347 del 2 giugno 1999 anche verso i progetti di quegli enti che hanno presentato progetti di pubblica utilità, nelle more che vengano effettuate tutte le procedure per l'approvazione e l'attuazione dei progetti di pubblica utilità rivolti ai soggetti di cui all'art. 1, commi 2 e 3, della legge regionale 21 dicembre 1985, n. 85 e di cui all'art. 1 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 24, atteso che i tempi di attuazione potrebbero arrecare nocumento ai soggetti stessi, l'ufficio competente è autorizzato ad istruire e sottoporre alla firma dell'Assessore i trasferimenti di che trattasi.
Si confida nella puntuale applicazione della disposizione.
  L'Assessore: PAPANIA 

(99.30.1363)
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ASSESSORATO DELLA SANITA'


CIRCOLARE 22 luglio 1999, n. 1000.
La febbre tifoide in Sicilia - Libretti di idoneità sanitaria.
Ai sindaci dei comuni della Sicilia
Ai direttori generali delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai direttori generali delle Aziende ospedaliere della Sicilia
Ai capi settore I.P. delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai capi settore di medicina veterinaria delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai capi servizio I.P. delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai capi servizio igiene, alimenti e nutrizione delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai capi servizio medicina veterinaria delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai capi servizio epidemiologia delle Aziende sanitarie locali della Sicilia
Ai responsabili di igiene dei distretti ex Unità sanitarie locali della Sicilia
e, p.c.  Al Ministero della sanità Dipartimento della prevenzione 

Al Ministero della sanità Dipartimento alimenti e nutrizione
Al Presidente della VI Commissione legislativa dell'Assemblea regionale siciliana
Alle associazioni di categoria
La febbre tifoide
La febbre tifoide si presenta ancora in molte regioni meridionali con livelli d'endemia nettamente superiori ad un caso per centomila abitanti, valore che si riscontra nella maggior parte delle nazioni dell'Europa occidentale ed è considerato il livello-soglia, raggiunto il quale la malattia non è più da considerarsi a circolazione autoctona.
Le regioni a più elevato tasso di notificazione con valori, per alcune aree metropolitane ed in certi anni, a due cifre per 100.000 abitanti, sono alcune regioni meridionali; la Sicilia è fra queste e presenta valori medi regionali di notificazione intorno a 5 casi per 100.000 abitanti. In effetti, nella regione Sicilia l'andamento dei casi di febbre tifoide non appare uniforme su tutto il territorio, bensì, prendendo come riferimento i dati delle notificazioni, si distribuisce a pelle di leopardo.
Le tabelle 1 e 2 riportano i dati delle notificazioni su scala nazionale ed evidenziano negli anni il diverso impatto della malattia nelle varie regioni e confermano come ormai il problema febbre tifoidea sia peculiarità delle regioni meridionali. Se i tassi di notificazione sono in diminuzione in tutte le regioni è in ogni modo da notare come nel 1998 il 75% delle notifiche provengono dalle Puglie, Campania e Sicilia e di queste il 25% dalla nostra Sicilia. Il dato siciliano, disaggregato nella successiva tabella (n. 3), mostra come nella provincia di Messina nell'ultimo anno si è rilevato un tasso di notificazione ancora intorno a 5 casi per 100.000 abitanti e nello stesso tempo, nella provincia di Enna valori di 2 casi per 100.000 abitanti a fronte di tassi di notificazione degli anni precedenti nettamente superiori, frutto probabilmente di una sottostima della notificazione.
Inoltre, alcune osservazioni epidemiologiche supportano, ulteriormente l'ipotesi che la febbre tifoide sia ancora un problema non completamente risolto in Sicilia. Ad esempio, la sorveglianza attuata dai presidi di sanità pubblica territoriali, con il contributo del centro per gli enterobatteri patogeni della Sicilia, ha dimostrato come nell'autunno 1995 vi sia stato nella città di Palermo un numero di casi nettamente superiore all'atteso, con la circolazione autoctona simultanea di almeno 3 stipiti diversi di S. typhi. Le notificazioni, d'altra parte, non necessariamente producono, nel caso di questa malattia, una sottostima della reale morbosità incidente: infatti, la diagnosi, più frequentemente nei comuni privi di presidi ospedalieri, si basa spesso sul test sierologico classico di Widal, le cui insoddisfacenti caratteristiche di predittività sono ulteriormente compromesse in questo momento epidemiologico dalla pandemia di S. enteritidis, che coinvolge anche il nostro territorio (tab. n. 4). Questo sierotipo, che si rende in alcuni casi responsabile di quadri clinici impegnativi soprattutto nell'età infantile, è veicolato prevalentemente dalle uova di gallina e da alimenti a base di uova è condivide con S. typhi le caratteristiche antigeniche somatiche, potendo perciò stimolare un movimento anticorpale rilevabile con l'aglutinazione verso l'antigene O nella prova di Widal.
La S. typhi, microrganismo a parassitismo esclusivo, riconosce nell'uomo l'unico reale serbatoio e fonte di contagio e trova nella fecalizzazione ambientale, che si realizza con la contaminazione del comparto idrico e della catena alimentare, il modo esclusivo di diffusione.
Come in tutte le malattie a trasmissione feco-orale, a modalità di trasmissione esclusivamente a lungo raggio, la prevenzione di esposizione è il presupposto indispensabile del successo della lotta. Nell'attuale situazione epidemiologica siciliana, se è prioritaria, quindi, la bonifica della fecalizzazione ambientale con la tutela della qualità delle acque potabili, compiti, che in parte esulano dalle possibilità di intervento dell'Assessorato alla sanità, per quanto riguarda gli alimenti non appare conveniente in termini di costo-vantaggio il mantenimento dell'obbligo della vaccinazione negli alimentaristi, in quanto questa vaccinazione non annulla del tutto il rischio d'infezione.
Al riguardo si ricordano le circolari sull'argomento e, in particolare, la circolare n. 894 del 30 settembre 1996, con la quale si è voluto creare uno strumento di consultazione operativo, agile e sintetico per gli operatori sanitari nei riguardi di questa malattia.
L'O.M.S. da tempo ha affermato che la prevenzione delle malattie a trasmissione alimentare ha nell'educazione e nella formazione degli addetti del settore la sua principale arma d'intervento.
Tale affermazione è anche suffragata dal fatto che negli scoppi epidemici su base alimentare è facile riscontrare alla base dell'attivazione della catena contagionistica un non corretto comportamento del personale addetto, frutto dell'insufficiente conoscenza dei principi di buona prassi igienica.
Il recente decreto legislativo n. 155/97 ha, di fatto, sancito il cambio di filosofia rispetto a quanto previsto dal decreto legislativo n. 283/62 e D.P.R. n. 327/80. Infatti, non prevede interventi di sorveglianza sanitaria sugli operatori del settore (visita medica, esami, vaccinazioni, rilascio del libretto sanitario) ma d'obbligo, da parte del datore del lavoro, di informare e formare il personale dipendente secondo i programmi di formazione di cui al decreto n. 27151 dell'11 novembre 1998.
Si precisa anche per chiarire le numerose richieste al riguardo che i corsi per gli alimentaristi dovranno avere una durata non inferiore alle 8 ore mentre quelli per i responsabili di azienda o di processo dovranno avere una durata non inferiore alle 16 ore.
Inoltre si puntualizza che eventuali corsi di formazione sull'HACCP e sull'autocontrollo, anche se indetti da Unità sanitaria locale o da enti pubblici se non preventivamente approvati dall'Assessorato regionale della sanità ai sensi del citato decreto non hanno alcuna validità né può essere rilasciata la conseguenziale attestazione.
In particolari situazioni epidemiologiche territoriali sarà compito del responsabile di sanità pubblica valutare l'opportunità di intervenire con armi vaccinali, tenendo ben presente di limitare temporalmente quest'intervento.
Rimane il problema dei residenti che si recano per motivazioni lavorative o ludiche in Paesi ad alta endemia. In questi casi ricorrere alla vaccinazione, specialmente con i preparati dell'ultima generazione (vaccino vivo attenuato Ty21a, vaccino polisaccaridico Vi), è opportuno, fermo restando la necessità di informare sulle buone prassi alimentari che sono alla base della riduzione o, in molti casi, dell'annullamento del rischio del contagio.
Libretti di idoneità sanitaria
Questo Assessorato è reiteratamente oggetto di quesiti da parte di enti pubblici e privati finalizzati a conoscere a quali categorie rilasciare i libretti sanitari e quali e quanti esami richiedere al fine del rilascio.
In atto la materia è ancora regolata dall'art. 14 della legge n. 283/64 e dall'art. 37 del D.P.R. n. 327/80. Le regioni componenti della commissione nazionale alimenti hanno più volte rappresentato l'incongruità della norma che non è coerente né alla legislazione europea direttiva CEE n. 43/93 del settore alimentare né ai recenti decreti legislativi nn. 155/97 e 156/97.
A tal riguardo si ritiene di dover condividere facendolo proprio e quindi proponendo con modifiche per adeguarlo alla nostra realtà sanitaria con la presente circolare il protocollo per il rilascio e rinnovo di libretti sanitari elaborato dal gruppo II della commissione nazionale alimenti con cui, fermo restando i riferimenti normativi precitati si è proceduto ad un riesame di tutta la problematica al fine di uniformare e disciplinare le procedure di rilascio individuando altresì le categorie di alimentaristi per cui si debba ancor oggi procedere al rilascio e al rinnovo del libretto di idoneità sanitaria.
L'O.M.S. già da parecchi anni sostiene che nella prevenzione delle malattie di origine alimentare una delle armi strategiche è rappresentata dall'educazione degli addetti del settore alimentare.
Tale affermazione poggia su fondate motivazioni di carattere epidemiologico in quanto, nella maggior parte dei casi, il verificarsi di queste patologie è correlata a comportamenti non corretti da parte di chi manipola gli alimenti, talvolta per una insufficiente conoscenza dei principi di buona prassi igienica.
Il decreto legislativo n. 155/97, che ha recepito la direttiva europea n. 43/93, concernente l'igiene dei prodotti alimentari, ha modificato ed integrato il quadro legislativo definitivo dalla legge n. 283/62 e dal D.P.R. n. 327/80.
In particolare il decreto legislativo n. 155/97, come già detto, non ha previsto la sorveglianza sanitaria del personale alimentarista finora eseguita mediante visita medica ed eventuali accertamenti sanitari sulla persona.
Invece il decreto ha previsto in capo al responsabile dell'attività il compito di informare e formare il proprio personale alimentarista in materia di corretta prassi igienica e di igiene personale.
In tal modo ha confermato le linee guida, più volte emesse dall'O.M.S., che non prevedevano sorveglianze sanitarie sulla persona dell'alimentarista, sostenendo invece che la formazione degli alimentaristi è una fondamentale arma strategica nella prevenzione delle malattie di origine alimentare ed ha tradotto nella legislazione nazionale le norme comunitarie dell'Unione europea.
Si ritiene superata la prassi del libretto di idoneità sanitaria, come da D.P.R. n. 327/80, ed inoltre contraria al criterio di efficienza economica, ma fino a quando saranno vigenti le attuali norme gli alimentaristi dovranno dotarsi di libretti di idoneità sanitaria.
Il presente documento si prefigge, pertanto, lo scopo di uniformare, in tutte le Aziende sanitarie locali le modalità di rilascio/rinnovo del libretto di idoneità sanitaria per il personale alimentarista (art. 14, legge n. 283/62 e art. 37, D.P.R. n. 327/80), atteso che sono stati segnalati comportamenti difformi nelle procedure.
A tal fine, oltre a ribadire la competenza esclusiva del settore I.P. che opera tramite il servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, a controllare che i titolari delle attività alimentari adempino ai citati obblighi previsti dal decreto legislativo n. 155/97, si dovrà rendere disponibile ad opportune iniziative d'intesa con le Camere di commercio e le associazioni di categoria per l'attuazione dei piani di formazione già citati.
Quanto sopra al fine di prevenire i possibili effetti di eventuali contenziosi giuridici ove si continui in prassi e comportamenti non conformi alle disposizioni europee recepite con decreto legislativo n. 155/97, e non lasciare spazi e tempi vuoti con uno scadimento delle attività di prevenzione ed igiene degli alimenti.
«Il termine alimentaristi... si applica a tutte le persone suscettibili di entrare in contatto con tutto (o una parte di) un prodotto commestibile finito, a qualsiasi stadio, dalla sua origine... fino al consumatore».
Prioritariamente quindi vengono definite in dettaglio (all. "a" classificazione per categoria) le categorie tenute all'obbligo del libretto e quelle da ritenersi escluse.
Per quanto riguarda la visita medica, pur lasciando ampia discrezionalità al sanitario che la predispone, si è voluto limitare la prescrizione di accertamenti la cui utilità ai fini preventivi, in base alla più recente e accreditata letteratura scientifica, risulta estremamente ridotta, privilegiando invece gli aspetti anamnestici e il colloquio individuale.
Gli interventi informativi, connessi a quelli educativo-sanitari, vanno effettuati anche dal personale di vigilanza durante l'attività ispettiva, che deve privilegiare gli interventi atti a ridurre i comportamenti a rischio, pur mantenendo la tradizionale connotazione sanzionatoria.
In armonia con quanto previsto dal decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 155, deve essere anche garantito l'aggiornamento costante del personale deputato alla vigilanza e controllo.
Istruzioni per il rilascio/rinnovo dei libretti di idoneità sanitaria
Alla luce delle raccomandazioni dell'O.M.S. contenute nel Technical Report Series n. 785 - Genova 1989 (vedasi allegato n.......), constatate le disomogeneità esistenti sul territorio nazionale in tema di rilascio/rinnovo del L.I.S., si forniscono alcune indicazioni in proposito.
«Un modo efficace per prevenire la trasmissione di agenti patogeni dagli alimentaristi ai consumatori attraverso i prodotti alimentari consiste nell'osservare una buona prassi di igiene personale e nel rispettare le regole igieniche nella manipolazione degli alimenti. Si raccomanda di educare tutto il personale addetto alla manipolazione al rispetto di tali regole igieniche».
A)  Visita medica
La visita medica, che ha valore relativo solo al momento in cui viene eseguita, ha pertanto una importanza molto limitata ai fini della prevenzione delle malattie di origine alimentare, può essere così condotta:
1)  valutazione della dichiarazione anamnestica compilata dall'interessato mediante l'apposito modulo (vedasi allegato n.......) che deve tendere a mettere in evidenza la presenza di patologie infettive, o parassitarie in atto la cui trasmissione sia possibile attraverso gli alimenti;
2)  esame obiettivo con lo scopo di mettere in evidenza la presenza delle patologie di cui sopra ed il grado di igiene personale del visitato.
«Gli accertamenti medici sugli alimentaristi hanno valore solo relativamente al momento in cui vengono eseguiti: lo stesso vale per gli esami coprocolturali per la ricerca di agenti patogeni. Le visite mediche e gli esami di laboratorio eseguiti al momento dell'assunzione e poi rieseguiti periodicamente non hanno dunque alcun valore ai fini della prevenzione delle malattie di origine alimentare. Per questo insieme di ragioni, si raccomanda che i governi, le industrie, le istituzioni che attualmente si basano sugli accertamenti sanitari sugli alimentaristi per la prevenzione delle malattie di origine alimentare mettano fine a questo tipo di intervento».
Possono essere richiesti accertamenti nel caso in cui l'esito della visita ponga un sospetto di malattia infettiva o parassitaria trasmissibile con alimenti e bevande; si inquadrano tra tali accertamenti la ricerca di salmonella nelle feci o di stafilococco enterotossico nelle secrezioni rinofaringee.
In linea generale non è giustificata la prescrizione routinaria nell'ambito del rilascio/rinnovo del libretto di idoneità sanitaria di:
-  intradermoreazione alla tubercolina (test multipuntura, mantoux, a meno che il soggetto non rientri nei gruppi di rischio previsti dalle eventuali direttive regionali sulla tubercolosi);
-  esame radiologico del torace;
-  determinazioni sierologiche per sifilide, epatiti virali a trasmissione parenterale, AIDS.
B)  Interventi integrativi
Quanto sopra deve essere integrato:
1)  dalla verifica mediante questionario delle specifiche conoscenze possedute dagli alimentaristi in materia di igiene degli alimenti e delle bevande e successivo breve colloquio in merito alle eventuali lacune riscontrate, per correggere errori o per fornire delucidazioni, ecc.;
2)  dall'attuazione dei programmi di aggiornamento e formazione diretti agli alimentaristi di cui al decreto assessoriale n. 27151 dell'11 novembre 1998, con particolare attenzione alle categorie che manipolano alimenti.
Per poter attivare gli interventi di cui al punto B) si rende necessaria l'istituzione dell'archivio suddiviso per categorie anche ai fini della pianificazione del numero di interventi e del progressivo inserimento degli alimentaristi nel piano di formazione.
I capi settore di igiene pubblica ed i capi settore di medicina veterinaria sono tenuti a trasmettere la presente direttiva a tutte le altre signorie in indirizzo oltre che ai sindaci, ai direttori sanitari degli Ospedali e delle Aziende ospedaliere ed alle associazioni provinciali di categoria e a darne la massima diffusione a tutti gli operatori del settore alimentare.
  L'Assessore: SANZARELLO 


Allegato A
CLASSIFICAZIONE PER CATEGORIA

Categoria A
(Coloro che manipolano alimenti a rischio, cioè li producono, preparano, cucinano, confezionano):
A1  -  cuochi e personale di cucina per mense, ristoranti, pizzerie, fiere, sagre, feste campestri, ecc.;
A2  -  gelatieri artigianali;
A3  -  pasticcieri (anche commessi);
A4  -  addetti rosticcerie, gastronomie, pastifici, bar, con tavola calda o fredda, ecc...;
A5  -  lavoratori stabilimenti di prodotti d'uovo, gastronomici, dolciari, caseifici, ecc.;
A6  -  addetti lavorazione carni (macelli, salumifici, ecc...);
A7  -  addetti lavorazione prodotti da forno;
A8  -  addetti manipolazione prodotti dietetici, per la prima infanzia e destinati ad una alimentazione particolare;
A9  -  allievi scuola alberghiera.
Categoria B
(Coloro che distribuiscono vitto o manipolano alimenti sfusi a rischio non elevato o trascurabile):
B1  -  addetti somministrazione nelle mense, camerieri;
B2  -  addetti supermercati, rivendite formaggi, salumi, pesci e carne;
B3  -  addetti vendita di sola frutta/verdura e scatolame.
Esclusi
(Casi in cui non è giustificato l'obbligo del possesso del libretto di idoneità sanitaria):
1  -  coloro che maneggiano imballaggi contenenti le singole unità di vendita confezionate, per i quali non sussiste la possibilità di contatto diretto con gli alimenti (trasportatori, magazzinieri, tabaccai, ecc.) come previsto dalla circolare dal Ministero della sanità - Direzione generale alimenti e nutrizione, divisione 1ª, n. 79 dd. 18 ottobre 1980;
2  -  personale con qualifica di cassiere che non viene a contatto diretto con gli alimenti;
3  -  farmacisti e personale di farmacia; a meno che non si proceda alla produzione di preparati estemporanei;
4  -  altre categorie di lavoratori (insegnanti, personale di assistenza delle case di riposo, ecc.) per i quali non rientri nelle rispettive attività, la manipolazione di alimenti;
5  -  personale infermieristico e socio-sanitario; tale personale resta comunque tenuto ad adempimenti di legge per quanto riguarda la prevenzione delle malattie infettive in ambiente ospedaliero.


DICHIARAZIONE ANAMNESTICA PER IL RILASCIO O RINNOVO DEL LIBRETTO DI IDONEITA' SANITARIA

Data .....................................
Cognome e nome del richiedente   ...............................................................  data di nascita ....................... indirizzo   ...............................................................;   comune   ....................... .......................;  tel. ..................... nazionalità ................................ mansione ....................... ....................... .......................   ditta ....................... ....................... .......................   A  -  Anamnesi familiare
1  -  Vi sono stati recentemente casi di salmonellosi
in conviventi/partner/contatti abituali?      SI NO 

2  -  Negli ultimi 2 anni vi sono stati casi di TBC in
conviventi/partner/contatti abituali?      SI NO 

B  -  Anamnesi personale
1  -  Avete avuto febbre tifoide o paratifoide o altre
infezioni intestinali?      SI NO 
2  -  Avete avuto TBC polmonare in passato?      SI NO 

3  -  Soffrite di:
-  eruzioni cutanee?       SI NO 
-  foruncolosi?      SI NO 

-  diarrea o vomito attualmnete o negli ultimi
7 giorni?      SI NO 
-  ipersecrezione a livello degli occhi?      SI NO 
-  ipersecrezione a livello delle orecchie?      SI NO 
-  ipersecrezione a livello del naso?      SI NO 
4  -  Avete vissuto all'estero?      SI NO 

-  In caso affermativo in che luogo?
-  In che periodo?
5  -  Vi siete recentemente recati all'estero (negli ul-
timi 3 mesi)?      SI NO 

-  In caso affermativo in che luogo?
-  In che periodo?
  Il medico curante 
   

C)  Note e osservazioni del medico del servizio
   
   


Tabella 1

ANNI   NORD   CENTRO   SUD   ISOLE   ITALIA 
      Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza 
1980      534 2,1 166 1,5 2610 19,4 646 9,9 3956 70 
1981      395 1,5 139 1,3 2606 19,4 438 6,7 3578 6,3 
1982      378 1,4 90 0,8 2382 17,7 600 9,2 3450 6,1 
1983      328 1,2 206 1,9 2078 15,4 449 6,9 3061 5,1 
1984      313 1,2 223 2 1814 13,5 375 5,8 2725 4,8 
1985      293 1,1 227 2,1 1600 11,9 221 3,4 2341 4,1 
1986      241 0,9 145 1,3 1313 9,3 337 4,9 2036 3,5 
1987      211 0,8 176 1,6 1162 8,2 227 3,3 1776
1988      227 0,8 180 1,6 1027 7,2 204 2,9 1638 2,8 
1989      206 0,8 165 1,5 938 6,6 162 2,3 1471 2,5 
1990      209 0,8 164 1,4 910 6,4 194 2,8 1477 2,5 


Tabella 2
FEBBRE TIFOIDEA


REGIONE   1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 (*) 
Piemonte      35 22 23 15 21 13 16 
Valle d'Aosta      0 0 0 0 0 0
Lombardia      39 35 35 21 6 10 11 
Trentino Alto Adige      3 1 2 0 4 0
Veneto      16 19 17 15 5 11
Friuli Venezia Giulia      2 9 3 2 2 0
Liguria      29 9 15 7 4 4
Emilia Romagna      8 11 11 10 11 7
Toscana      12 6 11 4 8 10
Umbria      7 2 13 3 3 1
Marche      43 9 2 3 5 4
Lazio      91 77 89 138 40 46 27 
Abruzzo      28 26 39 20 17 13
Molise      17 4 9 2 0 0
Campania      331 308 262 258 281 219 196 
Puglia      486 306 255 197 242 211 142 
Basilicata      37 22 20 20 17 7
Calabria      138 116 53 61 66 66 32 
Sicilia      216 178 188 171 168 142 151 
Sardegna      49 31 22 40 28 26 21 
Totali      1587 1191 1069 987 928 790 646 


Tabella 3
FEBBRE TIFOIDEA


PROVINCIA   Anno 1992   Anno 1993   Anno 1994   Anno 1995   Anno 1996   Anno 1997   Anno 1998 
      Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza Casi Incidenza 
Agrigento      19 3,9 17 3,5 24 5 15 3,1 16 3,3 8 1,6 10 2,8 
Caltanissetta      28 10,3 20 7,4 18 6,6 10 3,7 16 5,9 10 3,7 10 3,7 
Catania      59 5,6 45 4,2 53 5 33 3,1 37 3,5 36 3,4 18 1,7 
Enna      35 17,5 35 17,5 18 9 34 17 18 9 17 8,5 4
Messina      42 6,4 34 5,2 32 4,9 25 3,8 37 5,6 33 5,8 31 4,7 
Palermo      18 1,4 11 0,8 18 1,4 35 2,8 22 1,7 23 1,8 7 0,5 
Ragusa      0 0 2 0,66 4 1,3 2 4 3 1 4 1,3 2 0,67 
Siracusa      8 2 7 1,75 8 2 6 10,7 3 0,75 8 2 4
Trapani      7 1,6 7 1,6 13 3 11 2,5 16 3,7 8 1,8 15 3,4 


Tabella 4
SICILIA


ANNO   FEBBRE TIFOIDEA SALMONELLOSI N.T. 
      Casi not. Incidenza Casi not. Incidenza 
1992      216 4,25 505 10,03 
1993      178 3,59 460 9,14 
1994      188 3,67 592 11,76 
1995      171 3,51 546 10,85 
1996      168 3,45 619 12,3 
1997      147 2,9 558 11 
1998      101 2 509 10,1 


(99.31.1403)
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CIRCOLARE 22 luglio 1999, n.1001.
Linee guida per le ispezioni nella ristorazione collettiva.
Ai direttori generali delle AA.SS.LL. della Sicilia
Ai direttori sanitari delle AA.SS.LL. della Sicilia
Ai capi settore I.P. AA.SS.LL. della Sicilia
Ai capi servizio igiene alimenti AA.SS.LL. della Sicilia
Il recente susseguirsi negli ultimi mesi di episodi di tossinfezione alimentare particolarmente gravi per il numero di soggetti interessati tutti legati alla ristorazione collettiva (S. Teresa Riva, Piazza Armerina, Ragusa, Messina, etc.) da una parte ha dimostrato l'efficacia complessiva del sistema di allerta attivato da questa Regione nel mese di novembre u.s. con il decreto n. 27301 del 16 novembre 1998, dall'altra ha dimostrato gravi difformità nello svolgimento dell'attività di sorveglianza e di ispezione in detto delicato settore da parte dei servizi sia a livello centrale che periferico deputati a tale attività.
Pur avendo questa Regione, già con il decreto n. 27151/98 in materia di controlli, disciplinato anche le modalità di conduzione delle ispezioni stabilendo i relativi verbali di ispezione e di campionamento, nel richiamare le disposizioni a suo tempo impartite con l'assessoriale n. 336/04452 del 4 agosto 1998 in considerazione della rilevanza della materia, appare indifferibile dover ulteriormente intervenire emanando le linee guida di cui all'oggetto a cui le SS.LL. ed il personale dei servizi comunque deputati all'attività di controllo e vigilanza ed ispezione dovranno fare riferimento nello svolgimento dell'attività e ciò a decorrere dalla data in cui le stesse sono state consegnate ai capi settore.
Le linee guida in questione, che sono frutto di lavoro multidisciplinare a cui hanno preso parte i componenti del gruppo II della Commissione nazionale alimenti, sono state approvate nella Conferenza di servizio dai capi settore I.P. nella seduta del 21 gennaio 1999.
Inoltre, la pubblicazione delle linee guida in questio ne ha lo scopo di costituire un valido riferimento per tutti coloro (alimentaristi) che come indicato al punto 3 svolgono attività di ristorazione collettiva.
  L'Assessore: SANZARELLO 


Allegato
LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA ED ASSISTENZIALE

1.  PREMESSA E FINALITA'
Il comparto della "Ristorazione collettiva e assistenziale" per l'estensione del fenomeno, le fasce d'età coinvolte ed il numero di pasti confezionati, sta assumendo sempre più importanza nella storia dell'alimentazione moderna.
Un gruppo di lavoro multidisciplinare, coordinato dalla Regione Sicilia, ha individuato la metodologia di intervento nell'ambito del comparto della ristorazione, con l'elencazione delle fasi relative a:
-  controllo (identificazione dei pericoli e dei punti critici delle strutture, dei processi di lavoro e degli impianti di somministra zione);
-  ispezione (materie prime, semilavorati e prodotti finiti; mo dalità di distribuzione; materiali a contatto con gli alimenti; disinfezione e disinfestazione);
-  campionamento e analisi (materie prime e prodotti finiti);
-  verifica delle conoscenze dei principi igienico-sanitari del responsabile dell'impresa e degli addetti (promozione della qualificazione e responsabilizzazione).
Il presente documento è prioritariamente destinato agli organi che effettuano attività di controllo ufficiale degli alimenti, ex art. 2 del decreto legislativo n. 156/97.
Esso può tuttavia costituire una base utile per la definizione dei requisiti a cui fare riferimento per l'acquisizione di forniture e per l'elaborazione di capitolati d'appalto.
Quanto sopra al fine di raggiungere, attraverso un approccio metodologico uniforme, modalità operative omogenee sul territorio nazionale.
2.  OBIETTIVI
1.  Tutela della qualità igienico-sanitaria degli alimenti.
2.  Prevenzione delle malattie di origine alimentare (infezioni, intossicazioni alimentari).
3.  Verifica del grado di conoscenza delle buone pratiche igieniche degli operatori alimentari e dei responsabili dell'impresa.
4.  Verifica del piano di autocontrollo.
5.  Censimento di tutte le attività in esame.
3.  DEFINIZIONE
Per ristorazione collettiva e assistenziale si intende la preparazione di un pasto in anticipo, qualche ora prima o qualche giorno prima, conservato in maniera adeguata per essere somministrato tal quale o dopo riscaldamento contemporaneamente ad un numero rilevante di utenti.
Ai fini del presente manuale sono considerate attività di ristorazione collettiva la preparazione e/o la somministrazione di pasti in:
-  mense di ospedali e case di cura;
-  case di riposo;
-  istituti di assistenza;
-  mense scolastiche;
-  colonie, case per ferie;
-  mense aziendali;
-  mense di solidarietà;
-  centri fornitura pasti;
-  esercizi che, anche saltuariamente, producono e forniscono pasti pronti in occasione di banchetti, ricorrenze e similari.
4.  OPERATORI PREPOSTI ALLA SORVEGLIANZA
I vari aspetti inerenti alla ristorazione collettiva richiedono, per essere efficacemente affrontati, l'impegno integrato degli organi de putati al controllo ufficiale dei prodotti alimentari, anche se con so luzioni organizzative diversificate a seconda delle peculiarità locali.
L'attività deve essere espletata in maniera coordinata e pluridisciplinare.
L'équipe coordinata dal dirigente del S.I.A.N. (Servizio igiene alimenti e nutrizione) deve comprendere, preferibilmente, le professionalità elencate all'art. 2 del decreto legislativo n.156/97. Va presa in considerazione la peculiare realtà territoriale e approfondita la conoscenza relativa ai cicli tecnologici utilizzati e all'utenza servita.
5.  DOCUMENTAZIONE
Le imprese elencate nel cap. 3 "Definizione" devono mettere a disposizione degli operatori la seguente documentazione:
1)  autorizzazione sanitaria rilasciata dall'autorità competente corredata da adeguata planimetria non superiore a 1/500 o nulla osta igienico sanitario qualora si eserciti soltanto attività di somministrazione di prodotti preporzionati e confezionati.
2)  piano di autocontrollo con la documentazione prevista dal l'art. 3 del decreto legislativo n. 155/97 ivi comprese le verifiche relative ai fornitori (ad esempio autorizzazioni sanitarie, pareri igienico-sanitari, dichiarazioni in merito al piano di autocontrollo ed ai relativi aggiornamenti ecc...);
3)  manuale volontario di buona prassi igienica artt. 4 e 5 decreto legislativo n. 155/97, ove adottato.
6.  ISPEZIONI
Secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 123/93, al fine di assicurare la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette alla prevenzione dei rischi per la salute pubblica, alla protezione degli interessi dei consumatori, elementi fondamentali per l'effettuazione del controllo ufficiale dei prodotti della ristorazione collettiva e assistenziale sono: l'ispezione, il prelievo dei campioni, l'analisi degli stessi, il controllo dell'igiene del personale, l'esame del materiale scritto e dei documenti, l'esame dei sistemi di verifica eventualmente installati dall'impresa, il rispetto delle procedure previste nel piano di autocontrollo.
L'osservazione deve venire condotta facendo riferimento alla metodologia di rilevamento dei punti critici e dei loro sistemi di controllo in modo da evidenziare se:
1.  vengano mantenute le condizioni di idoneità e di igiene ge nerale nelle varie fasi della lavorazione, del magazzinaggio, del trasporto e della distribuzione;
2.  il lavoro è organizzato secondo il principio della marcia in avanti, cioè che proceda sempre nella stessa direzione e che gli scarti seguano vie di allontanamento autonome;
3.  le materie prime vengono immagazzinate correttamente e conservate a temperature idonee;
4.  esista separazione dei cicli cotto e crudo;
5.  vengano mantenute le temperature idonee dalla preparazione alla somministrazione;
6.  gli alimenti vengano riposti e conservati correttamente nei frigoriferi in modo da evitare promiscuità tra le diverse tipologie.
6.1.  LOCALI, CARATTERISTICHE GENERALI
Tutti i locali dell'esercizio della ristorazione collettiva e assistenziale devono essere rispondenti a quanto segue:
a)  Requisiti strutturali
-  pareti, lavabili fino a 2 metri da terra (per i depositi comunque fino all'altezza raggiunta dalla merce);
-  pavimenti in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile;
-  giunti di interconnessione tra pavimenti, pareti e soffitti, possibilmente ad angoli arrotondati;
-  finestre o altre aperture verso l'esterno provviste di protezione antimosche ed insetti e comunque rispondenti a quanto previsto dalla vigente normativa;
-  aerazione ed illuminazione secondo quanto previsto dagli artt. 9, 10 ed 11 del D.P.R. n.303/56 come sostituiti dal decreto legislativo n.626/94 modificato dal decreto legislativo n. 242/96.
b)  Attrezzature
I locali devono essere dotati di:
-  dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di insetti e di altri animali (non si devono utilizzare spruzzatori, elettroemanatori e nebulizzatori) posizionati in modo tale da non contaminare gli alimenti;
-  contenitori per i rifiuti in materiale lavabile e disinfettabile con coperchio azionato a pedale.
c)  Dotazione idrica
-  l'acqua in distribuzione deve essere conforme alle caratteristiche di cui al D.P.R. n. 236/88.
6.1.1.  Dispensa (deposito materie prime, deposito prodotti finiti)
Oltre alle caratteristiche generali riportate al punto 6.1 deve possedere:
a)  requisiti strutturali:
-  non indispensabile la finestratura e l'ubicazione fuori terra purché vengano garantite condizioni microclimatiche idonee alla conservazione dei prodotti stoccati;
b)  attrezzature:
-  scaffali, armadi ecc. con pareti lisce in materiale lavabile e resistente alla corrosione;
-  frigoriferi di adeguata potenza e capienza divisi in scomparti, con termometro o termoregistratori;
-  congelatori per la conservazione di alimenti surgelati e congelati alla temperatura inferiore o uguale a meno 18°C, muniti di termometro e preferibilmente di registratore di temperatura;
6.1.2.  Cucina (laboratorio di produzione)
Oltre alle caratteristiche generali riportate al punto 6.1 deve possedere:
a)  requisiti strutturali:
-  forma il più possibile vicina a quella di un quadrato, evitando le installazioni in senso longitudinale, che obbligano il personale a spostamenti faticosi e difficili;
-  altezza minima del locale non inferiore a m. 2,70 e comunque conforme a quanto stabilito dalla normativa urbanistica vigente;
-  pavimento con inclinazione verso tombino/i sifonato/i do tato/i di griglia a maglie fini, in materiale liscio, lavabile ed impermeabile (preferibilmente piastrellato con giunto di interconnessione) o zoccolatura alla base delle pareti ad angolo arrotondato (anch'esso in materiale facilmente lavabile e di larghezza tale da consentire una facile pulizia);
-  soffitto in materiale facilmente lavabile e disinfettabile;
-  verniciature a base di resine epossidiche (non è ammessa la verniciatura tradizionale a smalto).
La superficie totale dei locali dove si svolgono le operazioni di preparazione, cottura, porzionamento, ferma restando la specifica normativa regionale di settore, ove vigente, può fare riferimento ai seguenti parametri minimi indicativi:

N. coperti o pasti preparati contemporaneamente   Superficie della cucina (mq.)  
Fino a 100      minimo 25 
Tra 101 a 200      minimo 50 
Tra 201 e 500      minimo 80 
Tra 501 e 700      minimo 175 
Tra 701 e 1.000      minimo 210 
Tra 1.001 e 1.500      minimo 270 

Oltre i 1.500 pasti la superficie deve essere incrementata di mq. 0,1 per singolo pasto.
Oltre i 10.000 pasti l'ulteriore incremento sarà di mq. 0,05 per singolo pasto;
b)  attrezzature:
-  piani cottura sufficientemente ampi in relazione all'uso;
-  cappa di aspirazione dei fumi e dei vapori prodotti durante la cottura con immissione in canna fumaria a sbocco sul tetto;
-  piani di lavoro preferibilmente in acciaio inox, risponden ti alle norme ISO n. 2037/76 e n. 468/81, comunque in materiale facilmente lavabile e disinfettabile, liscio, impermeabile, resistente alla corrosione e idonei alla specifica tipologia di lavorazione;
-  lavelli, almeno due o uno a due vasche da utilizzare separatamente per la preparazione degli alimenti e per la sanificazione degli utensili, possibilmente in acciaio inox, dotati di acqua con i requisiti previsti dal D.P.R. n. 236/88 calda e fredda, con scarico sifonato in fognatura o in idoneo sistema di smaltimento delle acque reflue;
-  nelle varie aree di lavorazione devono essere disponibili un sufficiente numero di lavabi, adeguatamente collocati e indicati per lavarsi le mani, con la rubinetteria a comando non manuale né a leva lunga (pedale, ginocchio, fotocellula), dotati di asciugamani a perdere;
-  utensili e stoviglie in materiale idoneo a venire a contatto con alimenti e bevande.
Separazione aree di lavorazione: il locale e le attrezzature devono essere organizzati in modo da ottenere spazi distinti riservati alla:
a)  preparazione preliminare di carni;
b)  preparazione preliminare di verdure;
c)  preparazione di piatti freddi o pronti (affettatura, guarnizioni, ecc.);
d)  cottura;
e)  eventuale congelamento di alimenti (ad esclusione di carne e pesce), se autorizzato;
f)  lavaggio stoviglie ed utensili;
g)  distribuzione piatti pronti;
h)  ritorno stoviglie sporche (direttamente nella zona lavaggio "f").
6.1.3.  Deroghe
Per le cucine al servizio di piccole collettività, non superiore a 50 pasti preparati conteporaneamente, possono essere concesse deroghe ai requisiti previsti nel presente articolo, previo parere del competente servizio igiene alimenti del S.I.A.N. dell'A.S.S.L.
6.1.4.  Sala ristorazione
Oltre alle caratteristiche generali riportate al punto 6.1 deve possedere:
a)  requisiti strutturali:
-  altezza minima del locale non inferiore a m. 2,70 e comunque conforme a quanto stabilito dalla normativa urbanistica vigente;
-  per l'illuminazione ed aereazione si rinvia a quanto stabilito dal D.P.R. n.303/56, artt. 6, 9 e 10 come sostituito dal decreto legislativo n.626/94 modificato dal decreto legislativo n. 244/96;
-  pavimento: possibilmente in materiale impermeabile e lavabile;
-  parati preferibilmente in tinte lavabili e chiare;
-  soffitti in materiale facilmente lavabile e disinfettabile.
b)  attrezzature:
-  vetrinette espositive ove presenti, del tipo coperte, refrigerate per gli alimenti deperibili, termostatate per gli alimenti da consumarsi caldi, non esposte comunque direttamente alla luce solare e posizionate lontano da fondi di calore (termosifoni, caloriferi, caminetti, ecc.).
6.1.5.  Servizi igienici
Per il personale:
1.  servizi igienici costituiti da gabinetti dotati di acqua corrente, forniti di vaso a caduta d'acqua, lavabi ad acqua corrente fredda e calda con comando di erogazione non manuale né a leva lunga (pedale, ginocchio, fotocellula), distributore di sapone liquido o in polvere e con asciugamani a perdere; in numero adeguato secondo quanto previsto dal D.P.R. n. 626/94 e successive integrazioni e modifiche;
2.  aerazione naturale oppure artificiale a mezzo di elettroventola in grado di assicurare almeno 5 ricambi/ora;
3.  non comunicanti direttamente con cucina e sala ristorante;
4.  pareti, pavimenti e finestre secondo quanto riportato al punto 6.1 "Caratteristiche generali";
5.  porta dell'antibagno a ritorno automatico, con apertura verso l'esterno;
6.  protezione antimosche ed insetti all'apertura verso l'esterno;
7.  possibilità di accedervi direttamente dal laboratorio per evitare uscite all'esterno con abiti e scarpe di lavoro.
Spogliatoio e docce: si rinvia a quanto previsto dal D.P.R. n. 626/94 e successive integrazioni e modifiche.
Per il pubblico (distinti da quelli per il personale): idem come al punto 1), 2), 3) e 4) del paragrafo precedente, con possibilità di attenersi o meno alle prescrizioni relative alla rubinetteria a comando non manuale, agli erogatori automatici e alla porta a ritorno automatico; è comunque raccomandabile l'adozione di tali accorgimenti tecnici.
Disponibilità di almeno 2 servizi igienici (distinti per sesso) per i primi cento posti a sedere, per capacità ricettive superiori a 100 posti a sedere dovrà essere previsto un servizio igienico aggiuntivo per ulteriori 100 posti o frazione.
7.  APPROVVIGIONAMENTI
7.1.  MATERIE PRIME, INGREDIENTI, COADIUVANTI TECNOLOGICI E ALTRI PRODOTTI UTILIZZATI PER LA PREPARAZIONE E LA PRODUZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI
Si suddividono nelle seguenti categorie:
-  prodotti sigillati ermeticamente, sterilizzati (frutta in scatola, verdure, carne ecc.);
-  prodotti cotti/pastorizzati in confezioni sigillate;
-  prodotti crudi (frutta fresca, verdura, insaccati freschi, carni, prodotti ittici);
-  prodotti precotti sfusi o confezionati e prodotti pronti (formaggi, affettati, prodotti di gastronomia);
-  spezie, aromi ecc.
E' importante che il responsabile di impresa conosca le modalità di trattamento cui le materie prime sono state sottoposte in modo da verificare all'arrivo, la corretta tecnica di conservazione e provvedere al loro adeguato magazzinaggio (ove non specificato in etichetta).
7.2.  CONTROLLO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
Il controllo delle forniture che vengono utilizzate nel ciclo produttivo è finalizzato alla verifica della qualità delle stesse, al rispetto delle norme in materia sanitaria e commerciale, alle modalità di trasporto, conservazione, commercializzazione, protezione dal deterioramento.
Le ditte fornitrici devono possedere i requisiti di cui alla normativa nazionale e comunitaria, quando previsto; devono possedere requisiti strutturali ed operativi commisurati alla potenzialità produttiva e devono dimostrare di avere attivato un piano di autocontrollo.
Nel caso di ditta che distribuisca prodotti forniti da terzi dovranno essere documentati anche tutti i passaggi che la merce subisce nel percorso tra la produzione e la consegna.
Va verificato l'eventuale esercizio della facoltà di risolvere anticipatamente le forniture qualora i prodotti non rispondano alle caratteristiche concordate o previste da specifiche normative.
7.3.  DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA
La documentazione minima obbligatoria è costituita da:
-  elenco aggiornato materie prime;
-  schede registrazione fornitore;
-  dichiarazione di adozione del piano di autocontrollo da parte del fornitore;
-  risultati delle analisi effettuate dal fornitore;
-  moduli di ricevimento merci;
-  piano delle verifiche analitiche annuali eseguite dal responsabile dell'impresa;
-  comunicazione alla A.S.L. delle non conformità, secondo quanto previsto dalla circolare del Ministero della sanità n. 11 del 7 agosto 1998;
-  attestazione del fornitore sulle modifiche apportate a seguito della segnalazione di non conformità contestata dal titolare di impresa.
7.4.  PRODOTTI LAVORATI
7.4.1.  Prodotti semilavorati
Evidenziare se:
1.  vengono sottoposti a raffreddamento, qualora occorra, subito dopo la cottura in appositi abbattitori;
2.  vengono conservati opportunamente protetti nelle celle frigorifere al fine di evitare possibili contaminazioni da agenti esterni;
3.  vengono incorporati nel prodotto finito nel più breve tempo possibile (non oltre 90 minuti) dal prelievo dalle celle frigorifere.
7.4.2.  Prodotti finiti
Evidenziare se:
1.  vengono sottoposti a raffreddamento subito dopo la preparazione con appositi sistemi per il raffreddamento rigido (legame congelato);
2.  vengono conservati opportunamente protetti nelle celle frigorifere ad una temperatura non superiore ai +4°C se trattasi di alimenti con copertura, o farciti con panna e crema a base di uova e latte (crema pasticcera), di yogurt nei vari tipi, di bibite a base di latte non sterilizzato, di prodotti di gastronomia con copertura di gelatina alimentare (legame refrigerato);
3.  vengono conservati dopo la cottura, qualora non sia previsto un trattamento di raffreddamento (piatti pronti ecc.), ad una temperatura non inferiore a +60°C (legame caldo);
4.  vengono conservati dopo la cottura, qualora siano consumati freddi (rost-beef ecc.), a 4°C, nella fase di distribuzione devono essere mantenuti ad una temperatura non superiore a +10°C;
7.4.3.  Materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari
Controllo della rispondenza alla specifica normativa di settore.
7.4.4.  Trasporto pasti pronti e semilavorati
Nel caso particolare delle mense con cucina centralizzata e con diverse sedi periferiche di somministrazione dei pasti, è indispensabile che gli alimenti vengano posti in contenitori ermetici isotermici, tali da garantire la conservazione della temperatura:
-  tra 60°C ed i 65°C per gli alimenti deperibili cotti da consumarsi caldi;
-  non superiore ai 10°C per gli alimenti deperibili cotti da consumarsi freddi e le paste alimentari fresche con ripieno (se si tratta di trasporti brevi, altrimenti sono consigliabili i 4°-6°C);
-  non superiore ai 4°C per gli alimenti deperibili con copertura o farciti con panna e crema a base di uova e latte, yogurt, bibite a base di latte non sterilizzato e prodotti di gastronomia con copertura di gelatina alimentare e trasportati su automezzi furgonati chiusi tenuti in perfetto stato di pulizia ed utilizzati unicamente per il trasporto di sostanze alimentari.
E' opportuno che i locali di spedizione siano fisicamente separati dal laboratorio di produzione.
7.4.5.  Porzionatura di pasti pronti
La porzionatura dei pasti dovrebbe avvenire di norma all'interno della sede di produzione.
Nel caso non sia stata già effettuata, tale operazione dovrà essere svolta da personale idoneo presso un locale della struttura periferica che abbia le seguenti caratteristiche:
1.  requisiti strutturali rispondenti a quanto previsto al punto 6.1 "Caratteristiche generali";
2.  lavello con caratteristiche riportate al punto 6.1.2;
3.  piatti, bicchieri, posate e contenitori in ceramica, vetro e metallo idonei a venire a contatto con gli alimenti, da lavarsi con acqua calda e comuni detergenti specifici o, meglio, con lavastoviglie meccaniche. In alternativa è consentito l'uso di materiale a perdere idoneo a venire a contatto con gli alimenti.
7.4.6.  Distribuzione di pasti pronti
Nelle mense self-service la distribuzione potrà avvenire nello stesso locale della somministrazione, ovviamente in contenitori con le stesse caratteristiche di cui sopra, protetti da possibili contaminazioni a mezzo di paratie in vetro, plexiglas ecc. (banchi con protezione rompifiato).
E' pure ammessa la distribuzione delle razioni direttamente ai tavoli a mezzo di carrello termostatato e/o protetto da possibili contaminazioni.
7.3.7.  Controllo documentale
Evidenziare se:
1.  si fa riferimento al manuale volontario di corretta prassi igienica;
2.  esiste un piano di sanificazione, disinfestazione e derattizza zione che indichi i prodotti da utilizzare, le modalità di impiego, la frequenza, il responsabile dell'esecuzione;
3.  è stato approntato un piano di autocontrollo che specifichi i punti di verifica, i metodi utilizzati, i limiti critici, le azioni correttive da intraprendere in caso di valori fuori limite e se è stato indicato il responsabile della sua attuazione;
4.  vengono registrate le operazioni di controllo (ordinarie e straordinarie).
Si riportano, a titolo esemplificativo gli allegati riguardanti:
1)  scheda registrazione fornitore;
2)  modulo ricevimento merci.
8.  REQUISITI COMPORTAMENTALI DEL PERSONALE
1.  Essere in possesso di libretto di idoneità sanitaria (rinnovo annuale).
2.  Indossare abiti puliti, di colore chiaro.
3.  Mantenere un elevato livello di igiene personale.
4.  Lavarsi adeguatamente mani e unghie con prodotti idonei (sapone disinfettante) prima di iniziare il lavoro e dopo ogni assenza dal posto di lavoro, anche se temporanea e fra una fase e l'altra del lavoro (con particolare attenzione dopo aver manipolato uova, carni fresche ecc., dopo essersi soffiato il naso e dopo aver toccato i rifiuti o i contenitori della spazzatura; risciacquare abbondantemente con acqua).
5.  Considerare sempre la pericolosità del contatto con le superfici in comune (lavarsi le mani uscendo dalla toilette ed asciugarle con asciugamani non riutilizzabili).
6.  Togliere anelli e bracciali quando si manipolano i prodotti con le mani. Mantenere i guanti, nel caso vengano usati per manipolare gli alimenti, integri, ben lavati e disinfettati e sostituirli frequentemente.
7.  Indossare copricapi o altri mezzi efficaci per contenere i ca pelli.
8.  Non tenere oggetti personali od abiti, non consumare cibi e bevande e non fumare nelle zone di lavorazione del prodotto alimentare e negli ambienti destinati alla pulizia di attrezzature ed utensili.
10.  Astenersi dalla manipolazione di alimenti in condizioni di malattia, anche sospetta, trasmissibile per via orofecale e se presenti ferite e/o infezioni cutanee.
(99.31.1403)
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RETTIFICHE ED ERRATA CORRIGE

AVVERTENZA.  -  L'avviso di rettifica dà notizia dell'avvenuta correzione di errori materiali contenuti nell'originale o nella copia del provvedimento inviato per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. L'errata-corrige rimedia, invece, ad errori verificatesi nella stampa del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale.

ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE
ERRATA CORRIGE


DECRETO 11 marzo 1999.
Approvazione del programma poliennale di interventi idraulico-forestali di cui agli artt. 28 e 29 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16.

Gli elenchi allegati al decreto di cui in epigrafe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 30 del 25 giugno 1999, a pag. 1, vanno sostituiti con quelli di seguito riportati:
Elenco A
PROGRAMMA POLIENNALE DI INTERVENTI AI SENSI DELL'ART. 28 DELLA LEGGE REGIONALE N. 16/96

Lett. a) - Opere di difesa e conservazione del suolo a presidio degli invasi già realizzati o in corso di realizzazione

  OPERA ï Importo ï Stato         lire     progettaz. 

Ufficio SP.PA (provincia di Agrigento)
 1)  Lavori di s.i.f. a nord-est dell'abitato di Naro a difesa dell'invaso di S. Giovanni, 2° lotto      4.050.000.000

 2)  Lavoro di s.i.f. del b.m. del fiume Carboj a difesa dell'invaso Arancio e dei bacini allacciati nei co-
muni di Sambuca di Sicilia, S. Margherita Belice e Contessa Entellina, 2° lotto      5.000.000.000

IRF Caltanissetta
 1)  Lavori di s.i.f. e riqualificazione ambientale a monte dell'invaso Disueri, 2° stralcio (C.B. Piana del
Gela)      6.000.000.000

 2)  Lavori di s.i.f. e riqualificazione ambientale a monte dell'invaso Comunelli, 2° stralcio (C.B. Piana
del Gela)      5.200.000.000

IRF Enna
 1)  Intervento di difesa e conservazione a presidio dell'invaso di Villarosa (5° lotto). Completamento      7.500.000.000

 2)  Riqualificazione bacino invaso del Pozzillo con interventi per il controllo dell'interrimento del serba-
toio (opere nuove)      9.000.000.000
 3)  Interventi di difesa e conservazione del suolo a presidio della diga Olivo (3° lotto). Completamento      5.000.000.000

Ufficio SP.PA (provincia di Palermo)
 1)  Lavoro di conservazione del suolo e riqualificazione ambientale mediante s.i. e rimboschimento di
terreni vincolati dei sottobacini emissari dell'invaso Rosamarina, 2° lotto e 1° stralcio del 2° lotto      16.700.000.000
 2)  Lavori di s.i.f. del b.m. del fiume Jato a difesa dell'invaso Poma. Prog. generale      7.000.000.000

IRF Trapani
 1)  Sistema idrico del fiume Delia a monte dell'invaso Trinità (C.B. Delia Nivolelli). Progr. generale      5.800.000.000
  Sommano lett. a)     71.250.000.000 

Elenco B
Lett. b)  -  Opere di sistemazione dei bacini, di regolazione dei corsi d'acqua, di ristrutturazione e di difesa del suolo nei bacini imbriferi montani particolarmente degradati.

  OPERA ï Importo ï Stato         lire     progettaz. 

Ufficio SP.PA (provincia di Agrigento)
 1)  Lavoro di sistemazione del suolo e riqualificazione ambientale mediante S.I. e rimboschimento di
terreni del bacino del vallone Della Gessa in contrada S. Anna nel comune di Caltabellotta, 1° lotto      4.100.000.000

Ufficio SP.PA (provincia di Caltanissetta)
 1)  Lavori c/s di terreni di sottobacini del fiume Gallo d'Oro nei comuni di Mussomeli e Sutera, 1° lotto      4.750.000.000

IRF Caltanissetta
 1)  S.i. torrenti Mastra e Contessa in territorio di Mazzarino (C.B. Salso Inferiore)      4.650.000.000

Ufficio spec. Catania
 1)  Riequilibrio ambientale nell'interland di Caltagirone. Lavori di sistemazione del vallone Acquanova      1.500.000.000

 2)  Torrente Sambuco: lavori di collegamento tra la sistemazione per capisaldi a monte e la sistema-
zione del tratto regimante a valle      1.500.000.000

 3)  Lavori di sistemazione dei valloni Valanche e Biddirini in prossimità di Caltagirone danneggiati a
se guito degli eventi alluvionali stagione invernale 95/96      3.400.000.000

 4)  Interventi di difesa del suolo, di consolidamento, modellamento, rinverdimento e recupero di forma-
zioni naturali, Caltagirone, 2° stralcio      4.100.000.000
 5)  Lavori di riequilibrio ambientale nell'interland di Caltagirone      75.667.000.000
 6)  Lavori di riequilibrio ambientale del b.m. del torrente Saracena      12.537.000.000
 7)  Lavori di ripristino della rete idraulica del b.m. del Cavagrande dell'Etna      4.705.000.000

IRF Enna
 1)  S.i.f. contrade Brucchito, Salinella, Tremurli e Moncaderso in agro di Enna. Opera nuova      7.000.000.000
 2)  S.i.f. vallone Molino in territorio di Enna. Ristrutturazione      2.000.000.000

 3)  S.i.f. del fiume Gela e del suo affluente in contrada Uccelli in territorio di Piazza Armerina. Opera
nuova      5.000.000.000

 4)  Manutenzione di opere idrauliche nel torrente Difesa in contrada Marmore - Minnè in territorio di
Centuripe. Opera Nuova      500.000.000

 5)  Completamento della s.i.f. e manutenzione di opere idrauliche nel fiume Grisa in territorio di Leon-
forte. Completamento      5.000.000.000

CBM AltoSimeto Bronte (Messina)
 1)  Lavori di s.i. del torrente Ganno in comune di Capizzi, 2° stralcio di completamento      7.400.000.000

 2)  Opere di consolidamento e s.i. torrente Acquasanta - Scavo sul versante sud-est dell'abitato di Ce-
sarò, 2° stralcio di completamento      5.500.000.000

CBM Valle Alcantara (Messina)
 3)  Lavori di difesa e s.i. del torrente S. Venera in comune di Taormina      2.395.000.000

 4)  Opere per la regolarizzazione del deflusso centrato delle acque nell'alveo del fiume Alcantara. Manu-
tenzione      1.500.000.000

 5)  S.i. e regimazione ambientale bacino asta alta torrente S. Paolo in comune di Francavilla diSici-
lia, 2° lotto      8.500.000.000
 6)  S.i. e riequilibrio ambientale bacino torrente Zavianni in comune di Francavilla diSicilia, 2° lotto      8.500.000.000
 7)  S.i. e riequilibrio ambientale del torrente Fortino a difesa dell'abitato di Moio Alcantara      9.000.000.000 

Ufficio spec. Palermo
 1)  Lavori di conservazione del suolo mediante S.I. e rimboschimento di terreni vincolati dei bacini
dei torrenti Canalicchio, Borghesaccio e Marcatazzo in comune di S. Mauro Castelverde, 1° lotto      2.800.000.000

IRF. Palermo
 1)  S.i.f. torrente Rio Secco, comune Polizzi Generosa      12.000.000.000
 3)  S.i.f. vallone Zacca, comune Polizzi Generosa      9.500.000.000

Ufficio SP.PA. (provincia di Palermo)
 3)  Lavori di conservazione del suolo e c/s s.b. fiume Imera settentrionale, comune di Caltavuturo, 1° lotto      5.100.000.000

IRF Palermo
 5)  S.i.f. vallone Carreca - Mattana - Sparacogna - S. Domenica, comune di Vicari      9.887.000.000

Ufficio SP.PA. (provincia di Palermo)
 5)  Lavori c/s s.b. fiume Imera meridionale nel comune di Petralia Sottana, 1° lotto      4.900.000.000

IRF Palermo
 7)  S.i.f. del fiume S. Leonardo tratto ponte S. Giuseppe torrente Azziriolo, comune di Vicari      2.700.000.000
 8)  S.i. vallone Panarello e affluente, comune di Castelbuono      2.400.000.000
 9)  S.i. torrente S. Calogero e vallone Madonna del Palmento, comune diCastelbuono      2.300.000.000
10)  S.i.f. dei torrenti Maimone - Lume Secco e Avanellafrazzucchi, comune di Castellana Sicula      7.500.000.000
11)  S.i.f. del bacino della foce del fiume Milicia, comune di Casteldaccia      4.678.000.000

12)  Riqualificazione ambientale del vallone Mulini dalla contrada Canale alla contrada Folletto, co-
mune di Ciminna      3.000.000.000
13)  Lavori per il consolidamento del costone roccioso a monte del centro abitato, comune di Capaci      8.500.000.000

IRF Trapani
 1)  Realizzazione dei lavori di regolazione corsi d'acqua, di difesa del suolo e di rinaturazione del ver-
sante sud-est di M. S. Giuseppe sito nel territorio del comune di Vita      1.200.000.000
  Sommano lett. b)     255.669.000.000 

Elenco C
Lett. c)  -  Nuove opere di rimboschimento e costituzione di fasce boschive con particolare riguardo a quelle necessarie per il consolidamento di terreni gravati da dissesto, con gli interventi idraulici connessi, su terreni demaniali della Regione, ecc.

  OPERA ï Importo ï Stato         lire     progettaz. 

IRF Caltanissetta
 1)  Nuove opere di rimboschimento da effettuarsi su terreni da acquisire nei comuni di Mazzarino,
Riesi e Sommatino       2.500.000.000
 2)  Realizzazione di una s.i.f. mirata alla riqualificazione ambientale (C.B. Salito)      6.800.000.000

IRF Enna
 1)  Progetto di difesa e conservazione del suolo delle pendici a valle del centro abitato di Enna. Opera
nuova      57.000.000.000

 2)  Rimboschimento di terreni nudi acquisiti al demanio forestale ai sensi delle leggi regionali nn.
2/86 e 11/86. Opera nuova      20.790.000.000
 3)  Consolidamento e restauro costone roccioso in contrada Gaspalatorre, lungo la SS. 290. Opera nuova      5.000.000.000
 4)  Interventi di forestazione e bonifica in contrada S. Polo, territorio di Nicosia. Opera nuova      2.500.000.000

 5)  Interventi di forestazione e bonifica in contrada Scala e nelle pendici dell'abitato di Leonforte.
Opera nuova      4.000.000.000

IRF Messina
 1)  Comune di Antillo, s.i.f. del territorio a monte del centro urbano e delle frazioni Ferraco, Cicala,
Camigliari      4.412.891.906

 2)  Comune di Roccafiorita, s.i.f. del territorio a monte del centro urbano in contrade Area Monta-
gna, Cancello, torrente Paolazzo      1.050.108.811
 3)  Comune di Limina, s.i.f. del torrente Caprinaro e del torrente Porcheria      3.387.548.000

 4)  Comune di S. Salvatore di Fitalia, s.i.f. degli impulsi torrentizi che si dipartono dal versante ovest
del centro abitato      4.798.464.000
 5)  Comune di Alì Superiore, s.i.f. del torrente Alì da contrada Pantano a contrada Petrolivo      4.689.587.747
 6)  Comune di S. Pier Niceto, s.i.f. di alcune zone del comune      3.342.925.707
 7)  Comune di S. Marco d'Alunzio, s.i.f. dei torrenti Baldassaro, Favaro e S. Basilio      3.700.000.000
 8)  Comune di Pagliara, s.i.f. del territorio contrada Canceddo      4.223.094.300
 9)  Comune di Savoca, s.i.f. torrente Spanò      3.073.632.930

IRF Palermo
 1)  Intervento di forestazione su terreni acquisiti ai sensi della legge regionale n. 11/89, località varie
dei comuni di Corleone e Contessa Entellina      1.323.725.685
 2)  Intervento c/s, località Serre, agro di Vicari      650.000.000
 3)  Intervento c/s, località Caruso, agro Lercara      485.000.000

 4)  Lavori di rimboschimento su terreni acquisiti ai sensi della legge regionale n. 11/89, località Monte-
scuro, agro di Palazzo Adriano      577.940.640

 5)  Interventi di forestazione su terreni acquisiti ai sensi della legge regionale n. 11/89, località Mi-
locco, comune di Castelbuono      3.200.000.000
 6)  Interventi c/s, località Timpe di Mendola, agro di Polizzi Generosa      1.625.000.000

 7)  Opere di forestazione e bonifica di aree degradate ai fini della conservazione del suolo ecc., loca-
lità Spinasanta, agro di Polizzi Generosa      3.970.000.000

 8)  Progetto di opere destinate alla valorizzazione del patrimonio ambientale e collinare del comune
di Cinisi      5.500.000.000

 9)  Opere di consolidamento e rimboschimento a salvaguardia dell'abitato e sue immediate periferie,
comune di Caltavuturo      2.713.800.000

10)  Opere di interventi conservativi area verde, località Comuni Grandi e Fontanella, comune di Ma-
rineo      399.000.000

11)  Opere di consolidamento della zona a valle del centro abitato Pasciovalli e Fontanazzi e conse-
guente riassetto ambientale, comune di Alimena      7.500.000.000
12)  Progetto per la realizzazione di un parco sub-urbano, località Colle Cesarò, comune di Partinico      8.500.000.000
  Sommano lett. c)     167.692.719.700 

(99.29.1315)


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