REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 30 OTTOBRE 2009 - N. 50
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 5 ottobre 2009.
Approvazione del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e del regolamento edilizio del comune di Cerami.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5, legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto l'art. 59 della legge regionale n. 6 del 14 maggio 2009, recante "Disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica", nonché la successiva deliberazione n. 200 del 10 giugno 2009, con la quale la Giunta regionale ha approvato il "modello metodologico" di cui al comma 1 della medesima norma;
Visto il foglio prot. n. 695 del 21 gennaio 2008, pervenuto il 22 gennaio 2008 ed assunto al protocollo generale di questo Assessorato in pari data al n. 5831, con il quale il comune di Cerami ha trasmesso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale, con annessi le prescrizioni esecutive ed il regolamento edilizio, adottati con delibera del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007;
Vista la nota dirigenziale prot. n. 58161 del 22 luglio 2008, con la quale, preso atto che il piano in argomento risulta privo dello studio di incidenza ex art. 5 del D.P.R. n. 357/97 e successive modifiche ed integrazioni, è stato evidenziato al comune di Cerami che in assenza di tale adempimento non decorrono i termini di approvazione dello strumento urbanistico di che trattasi;
Visto il foglio prot. n. 7775 del 25 settembre 2008, pervenuto il 30 settembre 2008 ed assunto al protocollo generale di questo Assessorato in data 2 ottobre 2008 al n. 74727, con il quale il comune di Cerami ha trasmesso al servizio 2 V.I.A.-V.A.S. gli elaborati relativi allo studio di incidenza, ai sensi del D.P.R. n. 357/97 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la delibera del commissario ad acta del comune di Cerami n. 9 del 15 marzo 2007, avente ad oggetto: "Adozione piano regolatore generale, regolamento edilizio, prescrizioni esecutive, zona territoriale omogenea C1, DA e A e piano urbanistico commerciale";
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007;
Vista la certificazione datata 16 gennaio 2008 a firma del sindaco del comune di Cerami in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano, nonché attestante l'acquisizione, entro i termini di legge, di n. 18 osservazioni e/o opposizioni, e di n. 2 fuori termini, avverso il piano adottato;
Visto l'elenco delle osservazioni presentate avverso il piano, nonché i relativi elaborati di visualizzazione redatti dal progettista unitamente alla relazione contenente le determinazioni in ordine alle medesime;
Visto il parere prot. n. 7821 del 2 settembre 2005, con il quale l'ufficio del Genio civile di Enna, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, si è espresso favorevolmente, con condizioni, in merito al piano regolatore generale in argomento;
Vista la nota prot. n. 29 del 9 ottobre 2008, con la quale l'unità operativa 4.3/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta di parere n. 11 dell'8 ottobre 2008, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Il territorio è gravato dai seguenti vincoli:
-  vincolo idrogeologico;
-  vincolo sismico;
-  vincolo paesaggistico;
-  Parco dei Nebrodi;
-  S.I.C.: ITA060005 lago di Ancipa;
-  S.I.C.: ITA060006 monte Sambughetti, Monte Campanito;
-  S.I.C.: ITA060008 contrada Giammaiano.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI PIANO
Indirizzi progettuali
Le finalità del piano regolatore generale secondo il quadro di problematiche tracciato sono:
La conservazione del tessuto urbano del centro storico, riproponendo secondo gli usi della società modernamente organizzata.
La determinazione ed il dimensionamento delle aree necessarie per soddisfare le nuove esigenze abitative, non assorbibili della struttura urbana consolidata (la "città storica") con la determinazione e localizzazione dei servizi occorrenti per pervenire, in ogni punto del paese, ad una qualità di vita urbana non inferiore allo "standard" determinato secondo le risorse disponibili.
La conservazione del patrimonio naturalistico, per utilizzarlo correttamente come elemento necessario e propulsivo della rivitalizzazione di giacimenti turistico-ricreativi nonché agrituristici.
L'individuazione delle attività produttive compatibili con l'assetto territoriale senza alterarne traumaticamente il contesto socio-economico.
La regolamentazione dell'attività turistica e/o agrituristica sia nella forma individuale ("villino in campagna") che in quella collettiva.
Il controllo delle modificazioni territoriali conseguenti alla necessaria trasformazione del tessuto produttivo.
Il controllo delle modificazioni urbane.
La riconfigurazione potenziata dell'attuale sistema e i collegamenti tra il centro urbano e i centri vicini e per quanto possibili con le "porte" della Regione, i capoluoghi e soprattutto tra le diverse parti del territorio e ciò assumendo, nella composizione generale: la viabilità principale, quella secondaria e quella di penetrazione rurale.
Lo studio del piano regolatore generale ha focalizzato tre temi portanti della progettazione e da cui dipende in gran parte la capacità del piano di indirizzare correttamente lo sviluppo dell'area:
I rapporti e le connessioni tra Cerami ed i comuni contermini.
I fabbisogni residenziali, dei servizi e di attrezzature ed il dimensionamento del piano.
La selezione delle aree.
Nello specifico,
-  Il primo dei temi: è quello che richiede l'attenzione maggiore per la capacità specifica dell'argomento di incidere sui processi di crescita socio-economica.
-  Il secondo tema: ha imposto il ricorso a procedure e metodologie raffinate, nel convincimento della sua corretta valutazione dipenda la possibilità di attuazione rigorosa del piano.
-  Il terzo tema: è stato affrontato con una complessa applicazione di una metodologia scientifica che si basa sull'ottimizzazione dei costi di infrastrutturazione urbanistica del territorio nella convinzione che principalmente essa consente di operare scelte rigorosamente razionali e sostenibili.
Determinazione dei fabbisogni
Per quanto desumibile dalla relazione emerge la massima attenzione dedicata alla valutazione dei fabbisogni abitativi, prendendo in considerazione le principali variabili che entrano in gioco nella loro definizione, quali la struttura del patrimonio edilizio esistente, la composizione e la struttura sociale dei nuclei che lo abitano e la formazione dei nuovi nuclei familiari, senza trascurare il contributo di altre variabili più difficilmente definibili quali:
-  La propensione al consumo abitativo, attuale e futuro della popolazione residente;
-  La struttura della proprietà fondiaria;
-  La struttura del mercato abitativo.
La valutazione dei fabbisogni di edilizia residenziale, anche se centrale, non è stata però esclusiva; è stata presa in considerazione anche la problematica emergente nei settori produttivi: agricoltura, artigianato, turismo di ricreazione e ricettivo e i bisogni connessi al potenziamento e sviluppo di ciascun settore.
Il fabbisogno di aree residenziali, produttive, dei servizi, ecc. è stato calcolato, sulla base di dati ISTAT, per 20 anni.
Dimensionamento delle aree residenziali
-  Il piano regolatore generale
Riferendosi alle analisi di fabbisogno sin qui sviluppate ed alle considerazioni svolte può prospettarsi un dimensionamento delle aree residenziali, da prevedersi nel piano regolatore generale, basato sui seguenti dati quantitativi:
A)  Domanda
Essa è data dalla somma di diverse componenti:
-  quella espressa da nuclei familiari già esistenti e privi di abitazione (coabitanti);
-  quella espressa da nuclei familiari esistenti che abitano in alloggi inadatti sotto il profilo dimensionale;
-  quella espressa dai nuclei familiari che nel prossimo ventennio si costituiranno attraverso il matrimonio o rientreranno dall'estero o da altri comuni;
-  quella espressa dai nuclei familiari in trasferimento da altri comuni per l'insediamento lavorativo, fenomeno attualmente in evoluzione.
In complesso la domanda riguarderà 1.100 nuclei familiari.
B)  Offerta
Essa è la risultante di diverse componenti che determinano un'offerta sul mercato:
-  le abitazioni primarie esistenti non occupate;
-  le abitazioni attualmente occupate in condizioni di sovraffollamento che si renderanno disponibili una volta che i nuclei familiari che attualmente le occupano si trasferiranno in alloggi più grandi; queste ultime in gran parte di piccola o piccolissima quadratura daranno luogo, accorpandosi, ad un'offerta di alloggi di dimensione standard.
Nel bilancio tra domanda ed offerta, considerate le componenti principali e la popolazione di progetto:
-  popolazione residente (censimento 2001): abitanti 2.460;
-  popolazione fluttuante: abitanti 500;
-  popolazione marginale: abitanti 40;
-  popolazione di progetto: abitanti 3.000.
Restano scoperti circa n. 630 nuclei familiari, ai quali dovrà garantirsi il soddisfacimento del fabbisogno abitativo attraverso la riqualificazione, la rivalorizzazione urbanistica ed il recupero edilizio della zona territoriale omogenea A; le attività edilizie di completamento e ampliamento realizzabili nella zona territoriale omogenea B; la nuova offerta residenziale derivante dal riassetto urbanistico con una più razionale utilizzazione e densificazione delle aree già urbanizzate zona territoriale omogenea C1 ed eventualmente zona territoriale omogenea C4.
Ai fini del calcolo di progetto ad ogni alloggio (considerato nel suo corredo complessivo: abitazione, garage, magazzino, locali accessori, collegamenti verticali, ecc...) si assegna una volumetria urbanistica media di 600 mc.
I servizi saranno rapportati, per ogni zona, al numero di abitanti previsti secondo il dispositivo del decreto interministeriale n. 1444/68 con le modifiche ed integrazioni della normativa urbanistica della Regione siciliana.
-  Individuazione e scelta delle strategie di crescita
Premesso che dall'analisi del centro edificato e del territorio di Cerami, dei dati statistici rilevati, risulta:
-  che la salvaguardia e la rivitalizzazione del patrimonio esistente sono l'obiettivo primario del piano regolatore generale di Cerami;
-  che il rapporto di soglia costi di realizzazione volume realizzabile nella zona ex C1 di programma di fabbricazione risulta sottodimensionato per cui diventa necessario densificare lo standard in modo da adeguarlo ad una soglia edificatoria più consona alla realtà economica di Cerami;
-  che il piano regolatore generale valuta come risorse di crescita il patrimonio culturale: parchi, macchia mediterranea, beni monumentali, beni archeologici, beni paesistici;
-  che le attività produttive artigianali non inquinanti devono essere direttamente connesse con l'ambito urbano;
-  che il turismo stagionale dovrà essere contenuto in un'area determinata e prossima allo svincolo della costruenda arteria stradale (cosidetta nord-sud);
Pertanto il progetto di piano regolatore generale individua le seguenti strategie di crescita:
1)  il miglioramento dell'assetto urbano esistente;
2)  la valorizzazione del patrimonio culturale dell'intero territorio di Cerami;
3)  la localizzazione dell'area attività produttive connesse con l'abitato;
4)  il miglioramento della rete viabilistica esterna;
5)  il miglioramento della dotazione di attrezzature.
La configurazione del piano regolatore generale
-  Le zone residenziali
1.  Zona territoriale omogenea A
La conservazione dei caratteri morfologici e tipologici del centro storico che comprende le parti di agglomerato urbano di interesse storico, artistico e di pregio ambientale, residui archeologici, valori panoramici nonché le aree circostanti che, per tali caratteristiche, ne sono parte integrante. Il centro storico è stato definito e perimetrato anche attraverso un'analisi di netto storico rilevato da analisi dirette sul luogo, da una planimetria (scala 1:4.000) disegnata intorno al 1930 circa; dalla tavola IGM - 1935, dalla planimetria C.S.U. 1968 della Soprintendenza ai monumenti. L'estensione così ottenuta è di Ha. 16,70. All'interno della zona A saranno consentite tutte le opere di conservazione e valorizzazione dei caratteri morfologici e tipologici del tessuto edilizio.
2.  Zona B0
Area edificata satura zona: B0, diversa dalla zona A, di ristrutturazione e sostituzione edilizia, posta in continuità del centro storico. L'area anche se appartiene a quella di netto storico rilevato con le analisi sopra descritte, nel tempo, è stata soggetta a sostituzione edilizia con parametri edificatori accentuati circa 5 mc./mq. L'azione di sostituzione edilizia ha mantenuto in massima parte (spesso per ragioni di confine di proprietà fondiaria) la morfologia del netto storico devastando però la tipologia edilizia ormai non più riconoscibile, fatta eccezione per alcuni brandelli di isolati. Sono consentite opere di ristrutturazione dei corpi edilizi; di sostituzione nel rispetto del volume esistente e della normativa sismica vigente.
3.  Zona B0 puntuale
Area di ristrutturazione edilizia zona B0 puntuale; è riferita ai singoli fabbricati esistenti nell'area delimitata dalla linea del bosco e bosco misto a macchia e la linea di inviluppo dell'area di rispetto posta a mt. 150,00, nell'area di rispetto cimiteriale e in quella del depuratore in contrada Ramici Lavina, comprende inoltre i fabbricati non evidenziati dalla tav. 3.5 in scala 1:2.000, presenti nella zona sud-ovest del centro urbano lungo la strada che porta al santuario Signore della Santetta. Tali edifici sono sottoposti alla normativa edificatoria della zona B0.
4.  Zona territoriale omogenea B
Completamento delle aree in corso di avanzato consolidamento urbanistico: zona B, poste in continuità del centro storico a ridosso della via Regione verso nord-ovest.
5.  Zona territoriale omogenea C1
II contenimento delle aree destinate all'espansione urbana entro i limiti della zona territoriale omogenea C1 del programma di fabbricazione con le necessarie modifiche nell'assetto planimetrico e negli standards edilizi.
6.  Zona territoriale omogenea C4
II possibile recepimento, in deroga alla normativa regionale sui boschi, delle edificazioni provenienti da lottizzazioni approvate e ricadenti nell'area di protezione del territorio coperto da bosco - contrade: Grottelle - Zuccaleo - Ramici - Carcia - e da bosco misto a macchia - contrada Rocche di Lavina.
-  Le zone per attività produttive
Analizzando la struttura produttiva, si è visto come una delle remore certamente più gravi per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali consista tra l'altro nella mancanza di zone appositamente organizzate.
Il nuovo strumento urbanistico si caratterizza anche per la particolare strategia di localizzazione delle nuove attività produttive differenziata in base alla loro tipologia ed alla loro dimensione. La progettazione è orientata verso una precisa articolazione spaziale dell'offerta di aree.
La formazione di una o più zone attrezzate per l'insediamento di attività produttive è dunque una delle proposte qualificanti il piano.
Pertanto il piano individua tre aree tra loro connesse, quasi a comporsi in un'unica area integrata ubicate a monte del paese, a breve distanza dal centro abitato, ma da esso separato, che si ritenga possiedano tutti i requisiti idonei allo sviluppo di iniziative produttive:
-  Zona territoriale omogenea DA
Zona attività produttive artigianali non moleste, compresa l'attività di commercializzazione, espositiva, e distributiva al pubblico.
-  Zona territoriale omogenea DB
Zona per le attività produttive compatibili con attività turistico-ricreative e/o ricettive connessa con le attività rurali e zootecniche, una sorta di polo delle nuove funzioni turistico-culturali. E' la zona dove insediare attività di tipo ricettivo: alberghi, centri turistici, attività ricreative, centri equestri e ippici, campi di addestramento, parchi gioco per sport equestri, ecc.
-  Zona territoriale omogenea DC
Zona dedicata ad attività espositivo-fieristica. E' una ampia zona a verde rado con alti filari di contorno attrezzata per fiere di zootecnica agricola o campionarie dell'agricoltura e della zootecnia.
-  Area industriale esistente
-  Zona territoriale omogenea D1
Zona attività produttiva compatibile con i vincoli di cui al decreto legislativo n. 490/99.
Nel punto dove il torrente Giammaiano si incontra col fiume Cerami, lungo la S120, esiste un'area, estesa Ha. 12.00 circa, adibita ad attività produttiva nel campo dei bitumi per pavimentazioni stradali, betonaggio di calcestruzzo, deposito di materiale edilizio sciolto.
Tale area è ricadente, come già detto, entro il vincolo decreto legislativo n. 490/99, art.146, lett. c), in considerazione che è una delle poche attività produttive a carattere industriale attualmente presente nella zona, il piano regolatore generale ne prevede la permanenza come zona territoriale omogenea: D1; con la prescrizione che le attività produttive in atto dovranno essere riconvertite in altre compatibili con il sistema vincolistico della zona. Inoltre le attività produttive dovranno essere non inquinanti ed a basso impatto sui luoghi.
-  Le zone destinate ad insediamenti stagionali
Una trattazione a parte meritano le zone destinate ad insediamenti stagionali (agriturismo in forma individuale).
Come si è messo in evidenza nell'analisi dello stato di fatto, esiste a Cerami, così come in tutti i centri siciliani, una forte domanda di aree per la localizzazione di ville unifamiliari d'uso stagionale o di vacanza; tale domanda, esente da qualsiasi intento di speculazione fondiaria, è espressa sia da residenti sia, e soprattutto, da non più residenti che tornano a risiedere a Cerami per le vacanze.
Il piano individua una zona: zona territoriale omogenea C2, posta in posizione ottimale rispetto al possibile bacino d'utenza, alla grande e piccola viabilità e ai mezzi di collegamento ed agli elementi naturali del territorio. Tale zona è posta tra il parco Sambughetti e la contrada Gorgo, collegata perfettamente con il centro abitato di Cerami.
-  Le zone di investimento turistico
Il piano individua oltre che nell'uso agrario razionale e moderno del suolo nel turismo un'incisiva direttrice di sviluppo.
Viene perciò individuata una zona posta in posizione ottimale rispetto al possibile bacino d'utenza, alla grande e piccola viabilità e ai mezzi di collegamento ed agli elementi naturali del territorio (lago Ancipa, Parco dei Nebrodi, ecc...). Tale zona, che si trova in contrada Stagliata, è collegata perfettamente con il centro abitato di Cerami e con l'area attività produttive posta a monte nel versante nord.
In essa - zona C3 - sono previsti sistemi ricettivi e ricreativi all'aria aperta, di basso impatto ambientale, nel rispetto dello straordinario habitat.
-  Servizi di interesse generale
Le zone F (servizi di interesse generale e di interesse comune) soddisfano il fabbisogno dei servizi e delle attrezzature di interesse generale e di interesse comune, tale fabbisogno è stato soddisfatto tenendo conto dell'effettiva fruibilità e accessibilità e ai raggi di influenza.
Il comune di Cerami in atto è già dotato delle attrezzature di interesse comune: scuole, centro culturale, centro per anziani, che però andavano integrate con aree per parcheggio, verde attrezzato, ecc...
Nel piano regolatore generale tutte le zone F sono state dimensionate tenendo conto del fabbisogno dell'intera popolazione.
Inoltre i servizi sono stati dimensionati tenendo presente il soddisfacimento dello standard riferito all'intero comune di Cerami e non ovviamente alle singole zone territoriali omogenee.
Il piano regolatore generale individua anche una elisuperficie dimensionata per l'utilizzo di elicotteri di grandi dimensioni; tale area è posta a nord del paese a ridosso della zona attività produttive ed è ben collegata alle infrastrutture stradali più importanti.
-  Le aree di protezione
Sono aree che, per vincolo di legge, devono essere mantenute nella situazione attuale e delle quali devono essere conservate le condizioni ambientali e di utilizzo.
In tali aree a protezione, nel caso specifico di boschi, macchie mediterranee, fiumi e torrenti, laghi, parchi e riserve, vengono inibite o consentite con particolare criterio le opere di trasformazione dello stato dei luoghi che in esse ricadono, e specificamente per quanto attiene i boschi il piano prevede, per tutti i territori coperti da boschi da esso indicati nella tav. 3.5 in scala 1:2.000, tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in scala 1:10.000, in applicazione del decreto legislativo n. 490/99 e dell'art. 10 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, un'area di protezione larga:
-  mt. 50,00 per boschi di superficie da 0,5 a 1,00 Ha.;
-  mt. 75,00 per boschi di superficie da 1,01 a 2,00 Ha.;
-  mt. 100,00 per boschi di superficie da 2,01 a 5,00 Ha.;
-  mt. 150,00 per boschi di superficie da 5,01 a 10,00 Ha.;
-  mt. 200,00 per boschi di superficie superiore a 10,00 Ha.
L'area di protezione di cui sopra è stata segnata nelle tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in scala 1:10.000 e tav. 3.5 in scala 1:2.000.
Le zone sottoposte alla norma del decreto legislativo n. 490/99, art. 146, lett. c), ossia i territori finitimi a torrenti, fiumi e corsi d'acqua per un'estensione di 150,00 mt. dalla sponda o piede dell'argine, sono individuate nel piano regolatore generale nella tav. 3.5 in scala 1:2.000 per l'area urbana e nelle tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in scala 1:10.000 per l'intero territorio comunale. Dette aree sono sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 146, decreto legislativo del T.U. n. 490/99.
L'area contermine il lago Ancipa, per una profondità di mt. 300,00 dalla linea di battigia, ricade sotto le prescrizioni dell'art. 146, decreto legislativo del T.U. n. 490/99. Tale area viene individuata nelle tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 in scala 1:10.000.
-  Verde agricolo
II "verde agricolo" è stato assunto nel piano come bene produttivo in quanto tale, grazie alle sue caratteristiche agricole, turistiche e ambientali, i cui rinnovati caratteri si dovranno collegare al territorio avanzato, in termini di organizzazione e di imprenditorialità.
-  Le zone di rispetto
Si impongono come aree non aedificandi, e inibiscono qualsiasi intervento, e riguardano:
-  il cimitero, a sud-ovest del centro abitato per una fascia adiacente il suo perimetro di 50,00 mt. di raggio, individuata dalle tavv. 3.5 e 2.3 in scala 1:2.000, e dalla tav. 2.2 in scala 1:20.000;
-  il depuratore in contrada Lavina per una fascia profonda mt. 100,00 individuata dalle tavv. 3.5 e 2.3 in scala 1:2.000, e dalla tav. 2.2 in scala 1:20.000;
-  il depuratore in contrada Manile per una fascia profonda mt. 50 individuata dalle tavv. 3.5 e 2.3 in scala 1:2.000, e dalla tav. 2.2 in scala 1:20.000.
-  La viabilità
I problemi più importanti in campo viabilistico sono rappresentati dal collegamento tra il centro abitato di Cerami e la grande viabilità, oltre che dalla viabilità di distribuzione dell'intero territorio.
A tale scopo il territorio è stato diviso in comparti delimitati da due arterie principali (anelli), da arterie secondarie, da strade di servizio e di distribuzione.
I due grandi anelli formati dalle arterie principali percorreranno l'intero territorio tenendo come punto di raccordo la statale S120.
Alcune strade esistenti, per le loro caratteristiche peculiari e per i territori che attraversano, comunali e/o vicinali, il piano regolatore generale per esse ne prevede l'ammodernamento.
In questo modo non solo ogni singolo comparto potrà essere sottoposto a sviluppo agricolo o agrituristico (tutte le aziende attive presenti nel territorio rientrano in un comparto) ma sarà possibile integrare perfettamente tutti gli elementi dello sviluppo individuati:
-  i giacimenti culturali del territorio;
-  il patrimonio archeologico;
-  il patrimonio boschivo e ambientale presente e futuro;
-  l'insediamento turistico;
-  l'insediamento produttivo e commerciale.
-  Antenne radio-televisive - antenne e ripetitori per la telefonia e la radio-telefonia mobile
Nelle nuove costruzioni, ristrutturazioni, o nelle opere di manutenzione straordinaria, gli edifici, con più di una unità immobiliare o nei quali comunque possono essere installati più apparecchi radio o televisivi con necessità di antenna, potrà essere installata un'unica antenna radio-televisiva centralizzata o di una rastrelliera con apposita canalizzazione dove porre l'antenna, nel rispetto della normativa vigente di riferimento.
Le antenne e i ripetitori per la telefonia e radio-telefonia mobile, ecc..., potranno essere installati, nel rispetto della normativa sulle concessioni e/o autorizzazioni edilizie, della normativa relativa all'inquinamento elettromagnetico nonché di altre che riguardano la tipologia specifica dell'installazione, in qualsiasi luogo idoneo del territorio del comune di Cerami, fatta eccezione per le aree e le zone territoriali omogenee urbane e periurbane, per i siti di interesse monumentale, per quelli storico artistico, archeologico, paesistico, ambientale, comunitario nonché le aree ad essi contigue.
Prescrizioni esecutive
-  Zona territoriale omogenea C1
La progettazione delle prescrizioni esecutive, piano particolareggiato esecutivo ex art. 2, legge regionale siciliana n. 71/78, in zona C1, affronta il tema della trasformazione interna in quanto l'area, in parte edificata anche se in modo discontinuo, ha perso le caratteristiche di verde extraurbano per assumere quelle di area periurbana margine dell'abitato consolidato. L'area in questione, per la quale si può legittimamente parlare di riordino urbanistico, è contigua al centro storico ed alla zona B; è posta a sud del centro storico verso valle, ha acclività est-ovest del 15% circa.
L'area della zona territoriale omogenea C1, sottoposta a prescrizioni esecutive, ha indice di densità fondiaria di mc./mq. 3,00, una estensione di Ha. 7,097, un volume teorico di edilizia residenziale di mc. 114.912,00, una capacità insediativa di circa 1.000 abitanti, 410 nuclei familiari circa. Una parte del volume di edilizia residenziale è già stato realizzato con le lottizzazioni convenzionate e con i programmi costruttivi di iniziativa pubblica.
-  Zona territoriale omogenea DA
La progettazione delle prescrizioni esecutive, piano particolareggiato esecutivo ex art. 2, legge regionale n. 71/78, in zona DA, affronta il tema dell'area attrezzata per attività produttive e degli elementi ad essa connessi (parcheggi, servizi, reti, infrastrutture, ecc...).
L'area per attività produttive oggetto di prescrizioni esecutive si presenta con un unico contesto formato da n. 7 lotti oltre il parcheggio pubblico dimensionato per la sosta di mezzi pesanti (tir, autoarticolati, ecc...), la strada di disimpegno di lotti, il verde pubblico attrezzato. Essa ha una pendenza media del 5% sia nel versante nord-sud che in quello est-ovest.
L'area della zona territoriale omogenea DA, sottoposta a prescrizioni esecutive:
-  estensione totale Ha. 3,25;
-  estensione totale dei lotti (n. 7) mq. 16.030,00;
-  indice di densità fondiaria opifici mc./mq. 2,00;
-  indice di densità fondiaria per uffici mc./mq. 0,525;
-  indice di copertura opifici mq./mq. 0,25;
-  indice di coperture edifici per uffici mq./mq. 0,075;
-  superficie parcheggi automezzi trasporto merce, mq. 2.000,00;
-  superficie verde attrezzato mq. 1.450,00;
-  superficie infrastrutture varie mq. 13.000,00.
-  Zona territoriale omogenea A
Le scelte relative alle prescrizioni esecutive, ex art. 2, legge regionale n. 71/78 e successive modifiche ed integrazioni, in ambito del centro storico (zona territoriale omogenea A di piano regolatore generale) si fondano su una progettazione che non può prescindere da uno studio attento degli spazi esistenti e dalle loro relazioni che nel tempo si sono stratificate e rappresentano il modo in cui gli usi degli abitanti si sono organizzati trovando una definizione fisica, ma bisogna individuare il significato delle forme e degli spazi e l'uso possibile rispetto al modo di vivere contemporaneo.
Obiettivo da perseguire: il raggiungimento di un "modus vivendi" con il mantenimento dell'attuale conformazione della casa.
Il lavoro di progettazione delle prescrizioni esecutive per il centro storico si basa sull'analisi delle forme, delle relazioni e dei loro inevitabili rapporti con gli usi, all'interno di spazi pervenutici dalla storia del "luogo", e sulla individuazione dei complessi edilizi e spazi pubblici attraverso la lettura analitica dei caratteri ambientali e funzionali.
Attraverso la lettura degli spazi urbani, della morfologia del costruito e delle stratificazioni storiche, si è pervenuti alla definizione di un intorno minimo su cui operare.
Il "contesto" appunto rappresenta l'unità minima di intervento costituito generalmente da isolati, che, nel loro spessore differente, si relazionano ad altri non costruiti, che saranno pur essi coinvolti nella progettazione complessiva.
Il centro storico di Cerami è suddiviso in n. 7 contesti.
Si tratta per lo più di sistemi che possono essere aggregati:
a)  a schiera lungo le scalinate o le linee di massima pendenza;
b)  a schiera lungo le curve di livello, a volte con doppio affaccio su strade a quote diverse;
c)  palazzetto su strada principale (corso Umberto, via Monastero, ecc...) con lotto allungato e complesso con piccola corte interna, aggregato con gli edifici circostanti nel modo precedente.
Concorrono alla definizione del tessuto dei contesti anche gli elementi architettonici che li caratterizzano: porte di pietra, mensole, finestre, cornici, disegno della muratura.
Le relazioni tra spazi ed usi, gli elementi architettonici, l'aspetto delle apparecchiature murarie costituiscono le norme per gli interventi da attuarsi.
Le norme di attuazione delle prescrizioni esecutive per il centro storico di Cerami discendono direttamente dall'analisi morfologica e sono individuabili in:
1)  norme specifiche in relazione alle caratteristiche morfologiche dei contesti;
2)  norme di carattere generale valide per tutto il centro storico;
3)  norme relative alle singole unità edilizie.
Nell'ambito delle prescrizioni esecutive del centro storico di Cerami si intende per "unità edilizia" l'immobile realizzato secondo un unico atto costitutivo che presenta pertanto caratteri strutturali, morfologici, stilistici, tipologici unitari e che può o no contenere più unità immobiliari.
Regolamento edilizio
E' composto di n. 144 articoli suddivisi nei seguenti titoli:
Tit.  1  -  Disposizioni generali
-  capitolo  I  - Norme preliminari; 
-  capitolo  II  - Commissione edilizia ed urbanistica; 
-  capitolo  III  - Concessione ad edificare; 
-  capitolo  IV  - Richiesta ed istruttoria della concessione e delle autorizzazioni; 
-  capitolo  V  - Rilascio, condizioni e validità delle concessioni e delle autorizzazioni. 

Tit.  2  -  Lottizzazioni di terreno a scopo edilizio e opere soggette
-  capitolo  I  - Lottizzazioni; 
-  capitolo II  - Disciplina delle altre autorizzazioni. 

Tit.  3  -  Esecuzione delle opere
-  capitolo  I  - Esecuzione e controllo delle opere. 

Tit.  4  -  Disciplina urbanistica
-  capitolo  I  - Criteri per la determinazione degli indici e dei parametri; 

Tit.  5  -  Disciplina della fabbricazione
-  capitolo  I  - Aspetto dei fabbricati ed arredo urbano;  
-  capitolo  II  - Prescrizioni igienico-edilizie; 
-  capitolo  III  - Caratteristiche dei locali per abitabilità o agibilità; 
-  capitolo  IV  - Norme riguardanti la godibilità generale delle attrezzature e delle strutture edilizie; 
-  capitolo  V  - Norme relative alle aree scoperte; 
-  capitolo  VI  - Norme di buona costruzione; 
-  capitolo  VII  - Uso di suolo, spazi e servizi pubblici; 
-  capitolo  VIII  - Disciplina della fabbricazione delle abitazioni e attrezzature rurali; 
-  capitolo  IX  - Garanzie della pubblica incolumità; 
-  capitolo  X  - Sanzioni e disposizioni transitorie. 

Osservazioni e opposizioni
Sono state presentate n. 18 osservazioni e/o opposizioni entro i termini di legge e n. 2 osservazioni e/o opposizioni fuori i termini di legge:
-  osservazione  n.    1: Sillaro Biagio 
-  opposizione  n.    2: Casabona Giovanni ed altri 
-  osservazione  n.    3: Schillaci Maurizio 
-  osservazione  n.    4: Chiovetta Sebastiano Gaetano 
-  osservazione  n.    5: Valenti Jole ed altri  
-  osservazione  n.    6: Proto Giovanni 
-  osservazione  n.    7: Cipria Giovanni e Michele 
-  osservazione  n.    8: Proto Luigi ed altri 
-  osservazione  n.    9: Loibiso Michele 
-  opposizione  n.  10: Testa Carmelo  
-  osservazione  n.  11: Schillaci Maurizio 
-  osservazione  n.  12: Cavalieri Michele 
-  osservazione  n.  13: Stilava Michele  
-  osservazione  n.  14: Callozzo Cifalà Giacomo ed altri 
-  osservazione  n.  15: Cipolla Giacomo 
-  osservazione  n.  16: Galvagno Francesco 
-  opposizione  n.  17: D'Amico Carmelina 
-  opposizione  n.  18: Sutera Giovanna ed altri 
-  osservazione  n.  19: Gagliano Michele 
-  osservazione  n.  20: Giordano Michele 

Considerato che:
1.  Procedure
Occorre evidenziare che, in base agli atti pervenuti, le procedure di adozione del piano sono regolari in quanto: la deliberazione del commissario ad acta di adozione del piano, con allegato regolamento edilizio e prescrizioni esecutive, ed adeguato alla programmazione commerciale, risulta legittima.
Il piano con i relativi allegati è supportato dallo studio geologico generale ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 65/81.
Il piano è supportato dallo studio agricolo-forestale redatto ai sensi dell'art. 3, comma 11, della legge regionale n. 15/91 ed adeguato alle norme di cui alle leggi regionali nn. 16/96 e 13/99 e successive modifiche ed integrazioni.
Il piano con i relativi allegati è stato sottoposto, preventivamente all'adozione, all'esame e parere dell'ufficio del Genio civile di Enna, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74.
Il piano con i relativi allegati è stato regolarmente depositato e pubblicizzato, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78.
Il piano è corredato dello studio di valutazione di incidenza.
Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso il piano regolatore sono state debitamente visualizzate e sulle stesse sono state formulate le deduzioni del progettista. In ossequio all'art. 8 del disciplinare d'incarico, con verbale del 14 dicembre 2004, è stato accertato lo stato di consistenza delle aree destinate ad attrezzature e servizi pubblici.
2.  Dimensionamento
Alla luce delle analisi effettuate nella relazione può condividersi la stima di crescita determinata dal progettista nel ventennio di un numero di abitanti pari a 540ca., da aggiungersi ai residenti attuali.
3.  Progetto di piano
Il progetto di piano corrisponde ai contenuti progettuali stabiliti nel disciplinare tipo regionale, approvato con decreto 17 maggio 1979, n. 91 e successive modifiche ed integrazioni ed è corredato di una adeguata relazione tecnica.
Il piano riferito al ventennio 2001-2020 appare correttamente dimensionato per soddisfare il fabbisogno di aree residenziali, produttive, turistiche e dei servizi connessi, tenuto conto delle analisi e delle ipotesi previsionali effettuate sulla base dei dati ISTAT più recenti. Nel dimensionamento del piano si è tenuto conto della possibilità di recupero del patrimonio edilizio esistente.
In generale sono condivisibili le scelte urbanistiche fondamentali, gli indirizzi assunti per la redazione del piano ed i criteri adottati per le più importanti sistemazioni urbanistiche.
Nella redazione del piano sono state osservate le disposizioni contenute nei decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444 e delle vigenti disposizioni urbanistiche.
In particolare la zona A, relativa al centro storico, appare correttamente delimitata. Inoltre il piano individua le aree e le zone di interesse ambientale che sono sottoposte ad un regime di tutela urbanistica.
Le zone B appaiono correttamente enucleate, in base alle indicazioni di piano, dalle quali si evince che tali zone possiedono i requisiti tecnici prescritti dall'art. 2 del decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.
Si rileva che alcune previsioni urbanistiche localizzate ad ovest del centro abitato, ed in particolare la zona C4 ed aree a servizi, ricadano interamente entro la fascia di rispetto dei boschi, e pertanto l'attività edilizia resta subordinata alla disciplina contenuta nella vigente legislazione in materia forestale e di tutela della vegetazione (leggi regionali nn. 16/96 e 13/99 e successive modifiche ed integrazioni).
La previsione della zona C4 discende per quanto rilevato in atti da una preventiva valutazione della compatibilità delle costruzioni con l'assetto urbanistico avviato in quelle aree, ai fini di riordinare e completare un ambito di espansione del precedente strumento urbanistico, parzialmente attuato.
Fermo restando tale previsione, anche alla luce del parere reso dall'Ufficio legislativo e legale della Regione in merito alle attività edilizie consentite entro tali fasce, l'inserimento di nuove costruzioni può tuttavia essere consentito all'interno della predetta zona in deroga a quanto stabilito dalla legge regionale n. 16/96 e successive modifiche ed integrazioni per una densità territoriale massima di 0,03 mc./mq.
Mentre per le opere pubbliche, in deroga alle limitazioni contenute nella predetta legge regionale n. 16/96, la densità fondiaria massima è consentita fino a 1,5 mc./mq.
La dotazione di spazi pubblici o riservati all'attività collettiva, a verde pubblico o a parcheggio, prevista nel piano è contenuta entro i limiti inderogabili fissati dal decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, ed è ripartita di massima secondo i criteri specificati nello stesso decreto e secondo gli standards specifici fissati per legge.
Il piano conferma e precisa i vincoli discendenti da leggi specifiche ed in particolare:
-  vincoli boschivi con relative fasce di rispetto sono individuati in base alla vigente legislazione in materia forestale e di tutela vegetazionale e secondo le indicazioni contenute;
-  vincoli previsti dalle leggi nn. 1089 e 1497 del 1939, n. 431 del 1985, d'inedificabilità ex art. 5 della legge regionale n. 15/91;
-  vincolo idrogeologico di cui al R.D. n. 3267 del 1923;
-  vincoli di rispetto stradale, corsi d'acqua, cimiteriali, pozzi di presa d'acqua potabile, di depurazione, di discarica;
-  vincoli da parco regionale.
La viabilità prevista dal piano nonché le previsioni di adeguamento della viabilità esistente appaiono idonee a soddisfare le esigenze della mobilità urbana ed extraurbana, fatte salve le prescrizioni dettate dalll'ufficio del Genio civile.
Il piano è stato sottoposto alla valutazione di incidenza e già all'esame del servizio 2 V.I.A.-V.A.S. dell'A.R.T.A., nelle more dell'acquisizione della suddetta valutazione le previsioni urbanistiche ricadenti nell'ambito delle zone dei siti di natura 2000 sono stralciate.
4.  Norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale
In linea di massima tali norme appaiono conformi alle vigenti disposizioni di legge con particolare riferimento alle disposizioni contenute nel decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 ed appaiono idonee a definire i vincoli edilizi nelle varie zone del territorio comunale.
L'art. 30 delle suddette norme tecniche dovrà essere interamente riformulato alla luce delle considerazioni espresse in merito predetta zona C4.
5.  Regolamento edilizio
Il regolamento edilizio è stato redatto in conformità ai contenuti dell'art. 33 della legge n. 1150/42 e successive modifiche ed integrazioni ed appare idoneo a limitare ed orientare l'attività edificatoria privata nel rispetto delle leggi vigenti in materia di edilizia.
6.  Prescrizioni esecutive
Le prescrizioni esecutive appaiono conformi ai criteri fissati dall'art. 2 della legge regionale n. 71/78 e successive modifiche ed integrazioni.
In particolare l'elaborazione progettuale appare rispondente ai contenuti di cui all'art. 9 della legge regionale n. 71/78 ed ai criteri progettuali stabiliti nel disciplinare tipo regionale approvato con decreto 17 maggio 1979, n. 91 e successive modifiche ed integrazioni.
7. Osservazioni ed opposizioni trasmesse entro i termini
Riguardo alle osservazioni presentate avverso il piano regolatore generale, numerate in base all'elenco predisposto dal comune, si propongono le seguenti determinazioni:
-  osservazione n. 1: Sillaro Biagio. L'osservazione sugli argomenti: area artigianale, area elicotteri non contiene alcun elemento visualizzabile, progettuale e di modifica al piano regolatore generale, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  opposizione n. 2: Casabona Giovanni ed altri. Si è proceduto alla visualizzazione di tale opposizione e si è controdedotto che l'area interessata, localizzata al centro di servizi pubblici di interesse comune, potrà divenire un indispensabile servizio a completamento delle strutture pubbliche già esistenti, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'opposizione;
-  osservazione n. 3: Schillaci Maurizio. L'osservazione rileva una presunta discrasia catastale non essendo riportato il fabbricato al foglio 32, particella 54, limitrofo a uno di sua proprietà. Nella tav. 7.2 delle prescrizioni esecutive nell'immobile segnato è previsto il restauro e/o risanamento conservativo, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  osservazione n. 4: Chiovetta Sebastiano Gaetano. L'osservazione rileva la non inclusione di un piccolo appezzamento di terreno sia nella zona B, che nel parco suburbano, chiedendo l'inclusione in zona B. Premettendo che l'appezzamento di terreno ricade all'interno del bosco, si deduce che, date le dimensioni, la sua inclusione in zona B non consentirebbe alcuna edificazione, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  osservazioni nn. 5 e 16: Valenti Jole ed altri - Galvagno Francesco. Le osservazioni attengono la destinazione a parcheggio nel piano regolatore generale adottato di un'area posta lungo la via della Regione. Si precisa che tale localizzazione si è resa necessaria per tener conto della distanza massima di mt. 300,00 di percorrenza dagli esercizi commerciali, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento delle osservazioni;
-  osservazione n. 6: Proto Giovanni. L'osservazione non contiene alcun elemento visualizzabile, progettuale e di modifica al piano regolatore generale, quindi non si ritiene di poter controdedurre, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  osservazione n. 7: Cipria Giovanni e Michele. L'osservazione attiene la possibilità di includere in zona B un'area ricadente nel nuovo piano regolatore generale in zona E1. Tale area in questione ricade in ampia zona di tutela, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  osservazione n. 8: Proto Luigi ed altri. L'osservazione propone la destinazione a "servizi pubblici" di alcuni edifici ricadenti in zona A. Gli interventi di rivalorizzazione previsti per l'isolato potranno avere legittimo riguardo a tali proposte, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  osservazione n. 9: Loibiso Michele. Con tale osservazione l'esponente proprietario di alcuni terreni nella lottizzazione denominata "quadrifoglio" chiede l'individuazione come area edificabile. Pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  opposizione n. 10: Testa Carmelo. Tale opposizione rileva il mancato inserimento nella tav. 7.2 delle prescrizioni esecutive in zona A della particella 467, foglio 32, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone l'accoglimento dell;
-  osservazione n. 11: Schillaci Maurizio. Tale osservazione rileva che per i fabbricati relativi al foglio 31, particelle 170, 169, 161, 162, 166, 165, 167 e 168, sono state riportate erronee classificazioni. Si deduce, quindi, che l'area effettivamente è un'area di attività agricola, e dunque da includere in zona E, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone l'accoglimento dell'osservazione;
-  osservazione n. 12: Cavalieri Michele. L'osservazione riguarda un declassamento di strada comunale Manile. A tal proposito si deduce che tale materia rientra tra le competenze del consiglio comunale previa istruttoria tecnica dell'U.T.C., pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  osservazioni nn. 13, 14 e 15: Stilava Michele - Callozzo Cifalà Giacomo ed altri - Cipolla Giacomo. Le osservazioni propongono l'inclusione di talune aree (estese ca. 3,00 Ha.) nella zona DA, con le medesime prerogative dei lotti previsti nel piano esecutivo. L'inclusione delle suddette aree verrebbe a sconvolgere la previsione dell'area DA, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'osservazione;
-  opposizione n. 17: D'Amico Carmelina. Tale opposizione attiene la possibilità di mantenimento in zona B di un'area con fabbricato, ricadente nel nuovo piano regolatore generale in zona B0, area edificata satura. Il mantenimento nella zona B risulterebbe assolutamente estraneo al contesto della zona territoriale omogenea B0, pertanto in conformità al parere reso dal progettista si propone il non accoglimento dell'opposizione;
-  opposizione n. 18: Giovanna Sutera ed altri. L'opposizione riguarda la richiesta di modifica di un'area estesa mq. 1.000 ca facente parte di una zona a "verde pubblico attrezzato" da destinarsi a "orti e giardini privati con morfologia edificabile". In considerazione che la destinazione proposta con l'opposizione salvaguarda l'assetto urbanistico e morfologico della zona, in conformità al parere reso dal progettista, si ritiene di poter accogliere l'opposizione.
Osservazioni e/o opposizioni trasmesse fuori termine
-  osservazioni nn. 19 e 20: Gagliano Michele - Giordano Michele. Non si ritiene di entrare nel merito perché pervenute "fuori termine".
Parere
Per quanto sopra esposto, questa unità operativa del servizio 4 del D.R.U. è del parere che il piano regolatore generale con annesso il regolamento edilizio comunale e le prescrizioni esecutive delle zone A, C1 e DA, del comune di Cerami (EN), possa essere approvato alla luce delle considerazioni e le prescrizioni del presente parere, oltre alle condizioni poste dall'ufficio del Genio civile di Enna, con la nota prot. n. 6821 del 6 settembre 2005, fatte salve le decisioni del servizio 2 V.I.A.-V.A.S. in ordine allo studio d'incidenza ambientale inerente i S.I.C.: ITA060005 lago di Ancipa, ITA060006 monte Sambughetti, monte Campanito ed ITA060008 contrada Giammaiano.";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 147 del 21 maggio 2009, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Sentiti i relatori che hanno illustrato la proposta di parere favorevole dell'ufficio;
Valutata l'impostazione complessiva del piano regolatore generale in esame, gli aspetti contenuti nella proposta dell'ufficio, gli esiti del sopralluogo, secondo quanto riferito dai relatori, e oggetto del verbale agli atti, come pure quanto rappresentato dall'amministrazione comunale in sede di audizione e da quanto emerge dagli atti integrativi prodotti dalla medesima amministrazione, il Consiglio ritiene di condividere la proposta dell'ufficio, che è parte integrante del presente voto, con l'introduzione delle prescrizioni che di seguito si riportano:
-  sistema vincolistico
Lago Ancipa
Nel rilevare che il territorio comunale è interessato dalla presenza di un lago, pur nella considerazione che lo stesso risulta inserito tra i siti d'interesse comunitario, si prescrive la visualizzazione della fascia di rispetto dallo stesso, all'interno della quale non potrà effettuarsi alcuna attività edificatoria, secondo quanto previsto dalla lett. d) dell'art. 15 della legge regionale n. 78/76.
Vincolo cimiteriale
Nel rilevare che non risulta agli atti del piano regolatore generale la dovuta autorizzazione per la riduzione della fascia di rispetto cimiteriale ex regio decreto n. 1265 del 24 luglio 1934 e successive modifiche ed integrazioni, occorrerà che il comune verifichi la preesistenza di detta autorizzazione, in assenza dovrà procedersi alla rettifica e visualizzazione di detta fascia. Nelle more dell'acquisizione di detta autorizzazione e della conseguente disciplina urbanistica da effettuarsi nelle forme di legge, è inibita qualsiasi attività non consentita dalla citata norma.
Zone di rispetto per uso idrico
Nelle aree ricadenti all'interno delle fasce di rispetto dei pozzi e sorgenti, le cui acque sono destinate a consumo umano, ai sensi dell'art. 6 del D.P.R. n. 236/88, modificato dall'art. 21 del decreto legislativo 11 maggio 1999, si prescrive l'introduzione del divieto di esercizio delle attività individuate nel predetto art. 6 del D.P.R. n. 236/88 e nell'art. 94 del decreto legislativo n. 152/2006, e le relative destinazioni saranno soggette alla disciplina di cui al citato art. 94 del decreto legislativo n. 152/2006.
Piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico
Nel rilevare che il comune di Cerami risulta tra quelli che ricadono all'interno del bacino del Simeto, così come individuato dal decreto 4 luglio 2000 e successive modifiche ed integrazioni, e come tale soggetto alle specifiche prescrizioni dettate con i decreti:
-  decreto presidenziale n. 538 del 20 settembre 2006. Approvazione del piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico del fiume Simeto. (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana 3 novembre 2006, n. 51);
-  decreto presidenziale 2 luglio 2007. Approvazione del piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico dell'area territoriale tra i bacini idrografici del fiume Simeto e del fiume Alcantara. (Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana, venerdì 14 settembre 2007, n. 43);
-  decreto presidenziale 25 settembre 2008. Aggiornamento del piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico del fiume Simeto e il bacino del fiume San Leonardo, lago di Pergusa e lago di Maletto e l'area territoriale tra i bacini del fiume Simeto e del fiume Alcantara. (Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana, venerdì 14 novembre 2008, n. 52);
si dovrà procedere alla verifica ed alla visualizzazione, sugli elaborati del piano regolatore, delle aree critiche che, ricadenti nel territorio comunale ed individuate negli stessi piani stralcio, dovranno essere sottoposte alle prescrizioni discendenti dal medesimo decreto.
Viabilità di previsione
Pur prendendo atto dell'individuazione e della localizzazione di alcune nuove arterie atte allo sviluppo del territorio comunale, si ritiene che la previsione di nuove strade, ancorché non coincidenti con i tracciati esistenti e cartograficamente individuati, o già oggetto di pianificazione approvata, in assenza di una loro certa attuabilità, debba essere disattesa, costituendo di fatto l'apposizione di un vincolo non sufficientemente motivato. Risulta evidente che per le stesse, in presenza della loro attuabilità, il comune potrà procedere mediante l'approvazione della progettazione preliminare o definitiva, nelle forme di legge. Restano comunque escluse le viabilità che, richiamate nel parere del Genio civile di Enna n. 7821 del 2 settembre 2005, sono da disattendere in ragione delle motivazioni espresse con lo stesso.
Zona A centro storico
Fatte salve le previsioni discendenti dalle condivise prescrizioni esecutive, in parziale diverso avviso dell'ufficio, l'art. 23 delle norme di attuazione, che riguarda le zone A del centro storico, potrà essere integrato, prevedendo la possibilità d'intervento ex art. 20, lett. d) (ristrutturazione edilizia) previa accertata documentazione tecnica laddove non è possibile limitare gli interventi prescritti nelle precedenti tre lettere del medesimo articolo, ma sempre con l'esclusione della totale demolizione e relativa sostituzione edilizia delle strutture murarie principali.
Zona B0
In diverso avviso dell'ufficio la zona B0 prevista nel piano regolatore generale è da disattendere, in quanto la stessa ricade all'interno della zona A, come indicata nelle schede CSU ed individuata nelle linee guida del Piano paesistico regionale come "nucleo storico archeologico". Pertanto, nelle more della predisposizione dei piani di recupero ex legge n. 457/78, l'attività edificatoria consentita nelle stesse aree è quella prevista dalle norme d'attuazione per la zona A, come riformulata a seguito del presente parere.
Zone  C2  -  edilizia rada - residenze turistiche stagionali
Zone  C3  -  turistico ricettivo all'aria aperta
Pur ritenendo dette previsioni condivisibili in ragione delle motivazioni che hanno portato a detta scelta e confermate dall'amministrazione in sede di audizione (in particolare in relazione alla loro localizzazione, accessibilità, facilità del loro allaccio ai sottoservizi esistenti, ecc.), si rileva che le stesse sono poste in prossimità dei due S.I.C., parzialmente coincidenti con la riserva Sambughetti e con il lago Ancipa, e come tali da attenzionare in relazione al particolare regime di tutela. Pertanto, in ragione della mancanza di valutazione d'incidenza, non ancora resa da parte dell'autorità competente, dette aree sono oggi da stralciare. Se ne prescrive pertanto in questa sede l'assoluta inedificabilità, nelle more dell'acquisizione di detta valutazione e della conseguente disciplina urbanistica da apporsi nelle forme di legge.
Zona  C4  -  interessata dalla fascia di rispetto del Bosco - oggi individuato in area limitrofa al parco suburbano
Pur prendendo atto della richiesta formulata dall'amministrazione comunale in ordine all'esigenza di poter andare in deroga alla vigente normativa che tutela i boschi e le relative fasce di rispetto, in parziale diverso avviso dell'Ufficio, non può che rilevarsi l'impossibilità di procedere in tal senso, in quanto la procedura prevista dall'art. 10 della legge regionale n. 16/96 e successive modifiche ed integrazioni, prevede la possibilità della deroga (commi 3bis e 4) sentita la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali, nonché il Comitato foreste regionale, secondo le procedure stabilite dal citato art. 10. In particolare l'autorizzazione all'edificabilità nella citata fascia di rispetto, entro i limiti di edificabilità territoriale dello 0,03 mc./mq. per la residenza e dello 1.5 mc./mq. per le opere pubbliche. Pertanto, fermo restando la facoltà per l'amministrazione comunale di procedere in variante nel rispetto delle procedure citate, dette aree sono in questa sede da stralciare, e pertanto se ne prescrive l'assoluta inedificabilità. Resta comunque salva la possibilità d'intervenire, sull'edilizia esistente, nei limiti previsti dall'art. 20 della legge regionale n. 71/78, lett. a), b), c) e d), ad esclusione della totale demolizione.
Norme d'attuazione
In generale occorrerà che in relazione alle prescrizioni di cui sopra dovranno essere cassati o riformulati gli articoli relativi alle relative zone omogenee oggetto delle stesse, in particolare si dovrà procedere alla riformulazione delle norme relative alle zone di seguito riportate:
Zona A
Ad esclusione delle aree oggetto delle prescrizioni esecutive o per aree non coincidenti con le stesse, l'attività consentita resta soltanto quella prevista dall'art. 20, lett. a), b) e c), della legge regionale n. 71/78 e lett. d), ad esclusione della demolizione e ricostruzione.
Zone C3
Fermo restando quanto sopra esposto, detta norma dovrà comunque essere riformulata in presenza di un riferimento normativo impreciso ed in assenza di parametri edificatori certi (sup. minima p di I lotto minimo ecc.).
Zone E
Dovrà essere cassato l'ultimo periodo della pag. 67 in quanto non può derogarsi attraverso atti regolamentari alle norme di legge che consentono l'attività edilizia residenziale e/o produttiva in verde agricolo.
Regolamento edilizio
Il regolamento edilizio dovrà essere riformulato nelle parti che si pongono in contrasto con il presente voto.
Osservazioni
Le osservazioni sono decise in conformità al parere reso sulle medesime dall'Ufficio, ad esclusione di quelle che si pongono in contrasto con il presente parere, per le quali conseguentemente non può che esprimersi avviso contrario.
Per quanto sopra, il Consiglio esprime parere favorevole all'approvazione del piano regolatore generale del comune di Cerami con annessi regolamento edilizio e prescrizioni esecutive, adottati con la deliberazione del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007, in conformità al parere dell'Ufficio n. 11 dell'8 ottobre 2008 e salvo quanto considerato nel presente voto.";
Vista la propria nota prot. n. 43069 del 10 giugno 2009, con la quale, ai sensi del 6° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è stato richiesto al comune di Cerami di adottare le controdeduzioni alle determinazioni assessoriali di cui al condiviso voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 147 del 21 maggio 2009;
Visto il foglio prot. n. 6087 del 21 luglio 2009, pervenuto il 22 luglio 2009 ed assunto al protocollo generale di questo Assessorato in pari data al n. 57276, con cui il comune di Cerami ha trasmesso la delibera n. 23 del 9 luglio 2009, con la quale il consiglio comunale ha formulato le proprie deduzioni alle determinazioni assessoriali di cui al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 147 del 21 maggio 2009;
Vista la nota prot. n. 19 del 27 luglio 2009, con la quale l'unità operativa 4.3/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta di parere n. 10 del 27 luglio 2009, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Premesso che: con il voto n. 147 del 21 maggio 2009, il Consiglio regionale dell'urbanistica ha espresso il parere che il piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio e le prescrizioni esecutive, adottato con deliberazione del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007, sia meritevole di approvazione con modifiche e prescrizioni in conformità alla proposta di parere resa dall'unità operativa 4.3/EN n. 11 dell'8 ottobre 2008;
Con nota prot. n. 43069 del 10 giugno 2009, questo Ufficio ha trasmesso il sopraddetto voto e parere, invitando il comune di Cerami a volere adottare, a mezzo delibera consiliare, le controdeduzioni da assumersi entro 30 giorni, previste dal comma 4 dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, in merito alle determinazioni assunte da questo Assessorato;
Con nota sindacale prot. n. 6087 del 20 luglio 2009, ns. prot. n. 57276 del 22 luglio 2009, pervenuta al servizio 4 del D.R.U. in pari data, il comune di Cerami ha trasmesso l'atto deliberativo n. 23 del 19 luglio 2009 di controdeduzioni;
Vista la deliberazione n. 23 del 18 luglio 2009, con la quale il consiglio comunale ha adottato le proprie controdeduzioni di cui al superiore voto del Consiglio regionale dell'urbanistica e parere del D.R.U. n. 11 dell'8 ottobre 2008;
Rilevato che le controdeduzioni rese dal comune si sostanziano nell'autocritica in ordine alla legittimità di adozione del piano regolatore generale e sulle previsioni urbanistiche adottate dal medesimo comune di cui alcune non sono state oggetto di rilievi da parte di questo Assessorato;
Considerato che, in ordine alla legittimità di adozione del piano regolatore generale, questo Assessorato, con parere n. 11 dell'8 ottobre 2008, ha riscontrato la regolarità sotto il profilo procedurale degli atti posti in essere.
In ordine alle osservazioni di carattere generale sulle previsioni del piano regolatore generale, non può che confermarsi quanto reso con il predetto parere e voto del Consiglio regionale dell'urbanistica, in quanto dette osservazioni risultano incongruenti con le richieste specifiche di controdeduzioni di cui all'art. 4 della legge regionale n. 71/78.
Per quanto sopra, non si ritiene accogliere alcuna controdeduzione comunale, prendere atto della documentazione prodotta in ordine alle autorizzazioni relative alla riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, pertanto è del parere che il piano regolatore generale con annesso il regolamento edilizio e le prescrizioni esecutive del comune di Cerami (EN) possa essere approvato alla luce del parere n. 11 dell'8 ottobre 2008, reso da questa unità operativa 4.3/EN e del voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 147 del 21 maggio 2009, fatte salve le decisioni del servizio 2 V.I.A.-V.A.S. in ordine allo studio d'incidenza ambientale sul piano regolatore generale relative ai S.I.C. ITA060005 (lago di Ancipa), ITA060006 (monte Sambuchetti, monte Campanito) e ITA060008 (contrada Giammaiano).";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 176 del 23 settembre 2009, che di seguito si trascrive:
"Vista la nota prot. n. 19 del 27 luglio 2009, con la quale l'unità operativa 4.3 del servizio 4 del D.R.U. ha trasmesso il parere n. 10 del 27 luglio 2009, reso sulle controdeduzioni formulate dal comune a seguito del voto espresso sul piano regolatore generale segnato in oggetto;
Visto il sopra citato voto reso da questo Consiglio nella seduta del 21 maggio 2009 sul piano regolatore generale in argomento;
Sentiti i relatori che hanno illustrato la proposta di parere dell'Ufficio;
Valutata la stessa, nel corso della discussione è emerso l'orientamento di condividerla, confermando, comunque, quanto già espresso con il citato voto n. 147 del 21 maggio 2009, ad esclusione delle parti dello stesso che, a seguito delle controdeduzioni proposte dal comune, ritenute parzialmente o totalmente condivise, possono essere formulate ed in particolare:
Zona B0
Si conferma quanto oggetto delle valutazioni espresse in merito alla riclassificazione della zona B0 in zona A, nella considerazione che con il rimando alla perimetrazione della zona A delle schede CSU, così come riconfermata nelle linee guida del Piano paesistico regionale quale "nucleo storico archeologico", si intende tutelare non soltanto l'edificato che seppur compromesso presenta ancor oggi alcuni elementi architettonici di una certa valenza, ma anche il tessuto urbanistico storico tuttora leggibile. Tuttavia si ritiene di poter parzialmente accogliere la controdeduzione nella parte in cui la stessa si chiede di ricondurre a zona B, regolandola con la specifica norma di piano regolatore generale, quella parte della previsione di B0 che risulta esterna alla zona A, così come individuata nella scheda CSU e riportata nell'allegata visualizzazione fornita dal comune unitamente alle controdeduzioni.
Vincolo cimiteriale
Nel prendere atto di quanto nel merito chiarito dal comune, si ritiene di poter considerare valida la previsione della riduzione della fascia cimiteriale prevista nel piano ed oggetto di apposita autorizzazione nei termini di legge.
Per quanto sopra, il Consiglio esprime parere favorevole all'approvazione del piano regolatore generale del comune di Cerami, con annessi regolamento edilizio e prescrizioni esecutive, adottati con deliberazione del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007, con l'introduzione della parte delle prescrizioni discendenti dal voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 147 del 21 maggio 2009 e confermate con il presente e salvo quanto considerato con il condiviso parere dell'unità operativa 4.3 del servizio 4, sopra richiamato, a seguito delle controdeduzioni comunali formulate con la deliberazione consiliare n. 23 del 19 luglio 2009.";
Rilevato che, ai sensi dell'art. 59, comma 3, lett. B), della legge regionale n. 6/2009, il piano in argomento resta escluso dalla valutazione ambientale strategica (V.A.S.) ex decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni;
Ritenuto di poter condividere i voti del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 147 del 21 maggio 2009 e n. 176 del 23 settembre 2009, rispettivamente assunti con riferimento alle proposte della struttura del D.R.U. n. 11 del 9 ottobre 2008 e n. 10 del 27 luglio 2009;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità ai pareri resi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 147 del 21 maggio 2009 e n. 176 del 23 settembre 2009, nonché alle prescrizioni contenute nei pareri degli organi citati in premessa, è approvato il piano regolatore generale, con annessi prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Cerami, adottato con delibera del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007.

Art.  2

Le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nei pareri resi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 147 del 21 maggio 2009 e n. 176 del 23 settembre 2009.

Art.  3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  proposta di parere n. 11 dell'8 ottobre 2008, resa dall'unità operativa 4.3/D.R.U.;
2)  voto n. 147 del 21 maggio 2009 del Consiglio regionale dell'urbanistica;
 3)  proposta di parere n. 10 del 27 luglio 2009, resa dall'unità operativa 4.3/D.R.U.;
 4)  voto n. 176 del 23 settembre 2009 del Consiglio regionale dell'urbanistica;
 5)  delibera del commissario ad acta n. 9 del 15 marzo 2007 di adozione del piano regolatore generale;
 6)  delibera di consiglio comunale n. 23 del 19 luglio 2009 di controdeduzioni al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 147 del 21 maggio 2009.
Elaborati del piano regolatore generale - regolamento edilizio - prescrizioni esecutive - programmazione commerciale
 7)  tav.  1.1  - relazione; 
 8)  tav.  1.2  - inquadramento regionale; 
 9)  tav.  1.3  - dati del territorio di Cerami e standards di piano regolatore generale; 
10)  tav.  1.4  - quaderno fotografico; 
11)  tav.  2.1  - vincoli e risorse, scala 1:25.000; 
12)  tav.  2.2.1  - vincoli e risorse, scala 1:10.000; 
13)  tav.  2.2.2  - vincoli e risorse, scala 1:10.000; 
14)  tav.  2.2.3  - vincoli e risorse, scala 1:10.000; 
15)  tav.  2.2.4  - vincoli e risorse, scala 1:10.000; 
16)  tav.  2.3  - vincoli e risorse, scala 1:2.000; 
17)  tav.  2.4  - vincolo idrogeologico, scala 1:50.000; 
18)  tav.  2.5  - urbanizzazioni - origine e distribuzione territoriale, scala 1:2.000; 
19)  tav.  3.1  - tessuto del territorio, scala 1:10.000; 
20)  tav.  3.2  - tessuto del territorio, scala 1:10.000; 
21)  tav.  3.3  - tessuto del territorio, scala 1:10.000; 
22)  tav.  3.4  - tessuto del territorio, scala 1:10.000; 
23)  tav.  3.5  - zonizzazione territorio urbano con attrezzature, servizi e viabilità in sede propria, scala 1:2.000; 
24)  tav.  3.6  - zonizzazione del territorio urbano - aree o zone con prescrizioni speciali, scala 1:5.000; 
25)  tav.  3.7  - norme di attuazione; 
26)  tav.  4.1  - regolamento edilizio (R.E.); 

27)  relazione descrittiva di accompagnamento;
Prescrizioni esecutive - zona territoriale omogenea C1, DA e A, composte dai seguenti elaborati
28)  tav.  5.1  - relazione; 
29)  tav.  5.2  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive, planimetria, scala 1:1.000; 
30)  tav.  5.3  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive, sezioni, scala 1:1.000; 
31)  tav.  5.4  - opere di urbanizzazione - Enel, Gas, Telecom, scala 1:1.000; 
32)  tav.  5.5  - opere di urbanizzazione - rete fognante ed idrica, scala 1:1.000; 
33)  tav.  5.6  - opere di urbanizzazione - sezione stradale, scala 1:20; 
34)  tav.  5.7  - opere di urbanizzazione - dettagli: chiusini, scala 1:10 e 1:5; 
35)  tav.  5.8  - opere di urbanizzazione - dettagli: pozzetti, caditoie, scala 1:50 e 1:20; 
36)  tav.  5.9  - piano particellare delle aree predisposte all'esproprio in attuazione delle prescrizioni esecutive, scala 1:2.000;  
37)  tav.  5.10  - norme di attuazione delle prescrizioni esecutive - zona territoriale omogenea C1; 
38)  tav.  6.1  - relazione; 
39)  tav.  6.2  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive - planimetrie, scala 1:1.000; 
40)  tav.  6.3  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive - contesti, scala 1:1.000; 
41)  tav. 6.4  - opere di urbanizzazione - Enel, Gas, Telecom, scala 1:1.000; 
42)  tav.  6.5  - opere di urbanizzazione - rete fognante ed idrica, scala 1:1.000; 
43)  tav.  6.6  - opere di urbanizzazione, sezione stradale, scala 1:20; 
44)  tav.  6.7  - opere di urbanizzazione, dettagli: chiusini, scala 1:10; 
45)  tav.  6.8  - opere di urbanizzazione, dettagli: pozzetti, caditoie, scala 1:50 e 1:20; 
46)  tav.  6.9  - piano particellare delle aree predisposte all'esproprio in attuazione delle prescrizioni esecutive e stima di massima delle opere di urbanizzazione, scala 1:2.000; 
47)  tav.  6.10  - norme di attuazione delle prescrizioni esecutive - zona territoriale omogenea DA; 
48)  tav.  7.1  - relazione; 
49)  tav.  7.2  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive - planimetria, scala 1:1.000; 
50)  tav.  7.3  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive - contesti, scala 1:1.000; 
51)  tav.  7.4  - articolazione generale delle aree e dei volumi soggetti a prescrizioni esecutive - sezioni, scala 1:1.000; 
52)  tav.  7.5  - opere di urbanizzazione - Enel, Gas, Telecom, scala 1:1.000; 
53)  tav.  7.6  - opere di urbanizzazione - rete fognante ed idrica, scala 1:1.000; 
54)  tav.  7.7  - opere di urbanizzazione - sezione stradale, scala 1:20; 
55)  tav.  7.8  - opere di urbanizzazione - dettagli: chiusini, scala 1:10 e 1:5; 
56)  tav.  7.9  - opere di urbanizzazione - dettagli: pozzetti, caditoie, scala 1:50 e 1:20; 
57)  tav.  7.10  - ingressi - portali, vani e infissi - abaco, scala 1:50; 
58)  tav.  7.11  - ingressi carrabili - abaco, scala 1:50; 
59)  tav.  7.12  - finestre e grate - abaco, scala 1:50; 
60)  tav.  7.13  - balconi - abaco; 
61)  tav.  7.14  - cantoni - angolate - abaco; 
62)  tav.  7.15  - apparecchi murari, cornici e coronamenti - abaco; 
63)  tav.  7.16  - norme di attuazione delle prescrizioni esecutive per il centro storico urbano - zona territoriale omogenea A di piano regolatore generale; 

Progetto pilota isolato n. 1 - contesto n. 3 Sant'Ambrogio
64)  tav.  7.17  - scheda analitico-progettuale, isolato n. 1 del contesto n. 3 Sant'Ambrogio, scala 1:500 e 1:1.000; 
65)  tav.  7.18  - quaderno fotografico; 
66)  tav.  7.19  - sezioni dello stato di fatto scala 1:200; 
67)  tav.  7.20  - quadro di riferimento tipologico progettuale - abaco delle piante, scala 1:200; 
68)  tav.  7.21  - quadro di riferimento tipologico progettuale - prospetti, scala 1:200; 

Studio geologico
 69)  relazione;
 70)  tav.  n.  1  - carta geologica, scala 1:10.000; 
 71)  tav.  n.  2  - carta geologica, scala 1:10.000; 
 72)  tav.  n.  3  - carta geologica, scala 1:10.000; 
 73)  tav.  n.  4  - carta geologica, scala 1:10.000; 
 74)  tav.  n.  1  - carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
 75)  tav. n.  2  - carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
 76)  tav. n.  3  - carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
 77)  tav. n.  4  - carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
 78)  tav. n.  1  - carta idrogeologica, scala 1:10.000; 
 79)  tav. n.  2  - carta idrogeologica, scala 1:10.000; 
 80)  tav. n.  3  - carta idrogeologica, scala 1:10.000; 
 81)  tav. n.  4  - carta idrogeologica, scala 1:10.000; 
 82)  tav. n.  1  - carta della pericolosità geologica, scala 1:10.000; 
 83)  tav. n. 2  - carta della pericolosità geologica, scala 1:10.000; 
 84)  tav. n. 3  - carta della pericolosità geologica, scala 1:10.000; 
 85)  tav. n. 4  - carta della pericolosità geologica, scala 1:10.000; 

 86)  profili geolitologici, scala 1:10.000;
Studio geologico prescrizioni esecutive
 87)  relazione;
 88)  verifiche di stabilità dei pendii;
 89)  prove geotecniche di laboratorio - stratigrafie sondaggi - documentazione fotografica - indagini sismiche;
 90)  tav. n.  1  - carta geologica, scala 1:2.000; 
 91)  tav. n.  1  - carta geomorfologica, scala 1:2.000; 
 92)  tav. n.  1  - carta litotecnica, scala 1:2.000; 
 93)  tav. n.  1  - carta pericolosità geologica, scala 1:2.000; 
 94)  tav. n.  1  - carta della pericolosità sismica, scala 1:2.000; 
 95)  tav. n.  1  - carta delle pendenze, scala 1:2.000; 

 96)  profili geolitologici, scala 1:2.000;
 97)  profilo geolitologico 1/1, 3/3, 4/4 e 5/5, scala 1:2.000;
Studio agricolo-forestale
 98)  relazione di commento alle rappresentazioni cartografiche;
 99.a carta morfologica, scala 1:10.000; 
100.b carta della vegetazione e dell'uso del suolo, scala 1:10.000; 
101.c carta delle infrastrutture al servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
102)  carta delle aree di espansione interessate da coltivazioni agricolo-forestali ai sensi dell'art. 2 della legge regionale n. 78/75, scala 1:10.000; 
103)  carta dei suoli del territorio in unità omogenee, scala 1:50.000; 
104)  carta di stratificazione del territorio in unità omogenee "unità di paesaggio", scala 1:25.000; 

Revisione ed adeguamento
105)  relazione tecnica descrittiva;
106)  carta della vegetazione e uso del suolo "area periurbana", scala 1:2.000;
107)  carta della vegetazione e uso del suolo "aree di espansione", scala 1:10.000;
108)  carta di stratificazione del territorio in unità omogenee "unità di paesaggio", scala 1:25.000;
Programmazione di urbanistica commerciale (PUC), composta dai seguenti elaborati
109)  tav.  1  - relazione; 
110)  tav.  2  - aree risorse commerciali - attrezzature, servizi e viabilità, scala 1:2.000; 
111)  tav.  3  - regolamento; 

Localizzazione siti d'importanza comunitaria
112)  relazione (piano regolatore generale S.I.C.), art. 5, D.P.R. n. 357/97 (valutazione d'incidenza);
113)  tav.  3.1  - tessuto del territorio (piano regolatore generale S.I.C.), scala 1:10.000; 
114)  tav.  3.2  - tessuto del territorio (piano regolatore generale S.I.C.), scala 1:10.000; 
115)  tav.  3.3  - tessuto del territorio (piano regolatore generale S.I.C.), scala 1:10.000; 
116)  tav.  3.4  - tessuto del territorio (piano regolatore generale S.I.C.), scala 1:10.000; 

Previsioni di piano regolatore generale per l'assetto idrogeologico del bacino Simeto (elaborazione piano regolatore generale DISS)
117)  tav.  3.1  - tessuto del territorio (piano regolatore generale PER), scala 1:10.000; 
118)  tav.  3.2  - tessuto del territorio (piano regolatore generale PER), scala 1:10.000; 
119)  tav.  3.3  - tessuto del territorio (piano regolatore generale PER), scala 1:10.000; 
120)  tav.  3.4  - tessuto del territorio (piano regolatore generale PER), scala 1:10.000; 

Previsioni di piano regolatore generale per l'assetto idrogeologico del bacino Simeto (elaborazione piano regolatore generale PER)
121)  tav.  3.1  - tessuto del territorio (piano regolatore generale DISS), scala 1:10.000; 
122)  tav.  3.2  - tessuto del territorio (piano regolatore generale DISS), scala 1:10.000; 
123)  tav.  3.3  - tessuto del territorio (piano regolatore generale DISS), scala 1:10.000; 
124)  tav.  3.4  - tessuto del territorio (piano regolatore generale DISS), scala 1:10.000. 


Art.  4

Il comune di Cerami dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo.

Art.  5

Ai sensi dell'art. 13, comma 3, del D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche, i decreti di espropriazione relativi alle aree destinate dalle prescrizioni esecutive all'espropriazione di pubblica utilità possono essere emanati entro il termine di 5 anni dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto, fatta salva la proroga fino a 2 anni che potrà essere disposta ai sensi del comma 5 del citato art. 13.

Art.  6

Nelle aree comprese entro gli ambiti territoriali Rete 2000 S.I.C. ITA 060005 "lago di Ancipa", ITA 060006 "monte Sambuchetti e monte Campanito" e ITA 060008 "contrada Giammaiano" oggetto di stralcio in relazione a quanto contenuto nelle citate proposte di parere n. 11 dell'8 ottobre 2008 e n. 10 del 27 luglio 2009, rese dall'unità operativa 4.3/D.R.U., ai sensi del comma 2, lett. c), della legge n. 1150/42, sono inibite tutte le previsioni di edificazione, nelle more della definizione del procedimento ex art. 5, D.P.R. n. 357/97 e, ove previsto per legge, della conseguente disciplina urbanistica.

Art.  7

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art.  8

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 5 ottobre 2009.
  AGNESE 

(2009.40.2633)114
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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