REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 30 GENNAIO 2009 - N. 5
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


DECRETO 24 dicembre 2008.
Indirizzi e criteri per l'applicazione del Piano di rientro di cui all'art. 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n.  111, stipulato dalla Regione siciliana in data 31 luglio 2007 e approvato dalla Giunta regionale l'1 agosto 2007.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto l'accordo attuativo del Piano previsto dall'art. 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 111 ed il Piano di rientro, di riorganizzazione, di riqualificazione, di individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico del servizio sanitario regionale sottoscritto dal Ministro della salute, dal Ministro dell'economia e delle finanze e dal Presidente della Regione in data 31 luglio 2007 successivamente approvato dalla Giunta della Regione siciliana con delibera n. 312 dell'1 agosto 2007;
Visto l'art. 1, comma 796, lett. b, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a tenore del quale gli interventi individuati dal Piano "sono vincolanti per la regione che ha sottoscritto l'accordo e le determinazioni in esso previste possono comportare effetti di variazione di provvedimenti normativi ed amministrativi già adottati dalla medesima regione in materia di programmazione sanitaria";
Visto l'art. 6 dell'accordo sopra richiamato sottoscritto in data 31 luglio 2007, secondo il quale "gli interventi individuati dal Piano allegato al presente accordo sono vincolanti, ai sensi dell'art. 1, comma 796, lett. b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per la Regione siciliana e le determinazioni in esso previste comportano effetti di variazione dei provvedimenti normativi ed amministrativi già adottati dalla medesima regione in materia di programmazione sanitaria";
Considerato che con la suddetta delibera n. 312 dell'1 agosto 2007, l'Assessore regionale per la sanità è stato incaricato dalla Giunta regionale di dare esecuzione all'accordo e al Piano relativo e di provvedere all'attuazione delle misure e degli interventi contenuti in tale atto per il triennio 2007/2009, che sono stati resi noti con decreto dell'Assessore per la sanità 6 agosto 2007;
Visti, in particolare, gli obiettivi B e C di detto piano attinenti "la riorganizzazione della rete territoriale" e "la riduzione delle risorse destinate all'assistenza ospedaliera attraverso la revisione della rete ospedaliera e la riduzione dell'attività correlata" che comportano la revisione dell'offerta assistenziale e la correlata riduzione dei ricoveri inappropriati e il contenimento della mobilità;
Ritenuto necessario, in piena conformità agli obiettivi del suddetto piano, riordinare i servizi per la salute a favore dei cittadini della Regione siciliana, modulando le azioni di intervento su tre piani:
1)  revisione dell'offerta ospedaliera;
2)  consolidamento e miglioramento dei servizi territoriali;
3)  promozione di azioni che affrontino le criticità epidemiologiche della Regione;
Ritenuto, altresì, di procedere sul piano organizzativo a razionalizzare, migliorare e rendere efficaci le azioni di verifica e controllo per raggiungere l'equilibrio della spesa, garantendo nel contempo il pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza;
Visto lo schema di decreto recante "Rimodulazione della rete ospedaliera e riordino della rete territoriale" approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 212 del 23 settembre 2008, con i relativi allegati, validato con provvedimento dell'11 novembre 2008 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze - rif.: Sicilia-DGPROG - 27 ottobre 2008 - 0000349-P;
Considerato non più derogabile, per l'anno 2009, il pieno raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di rientro, che nei due anni precedenti hanno trovato solo parziale attuazione;
Rilevato che devono in particolare trovare puntuale attuazione le misure finalizzate a:
a)  limitare i ricoveri, secondo l'Accordo Stato Regioni del marzo 2005, alla quota del 120 per mille per i ricoveri ordinari e del 60 per mille per i ricoveri in DH prevedendo:
-  per le aziende sanitarie pubbliche la riduzione dei pp.ll. per acuti effettivamente attivati nella misura di n. 2.138 nel triennio 2007/2009;
-  per le strutture private la riduzione di 435 pp.ll., oltre la riconversione di 153 posti letto da acuti a lungodegenza nel triennio 2007/2009;
b)  raggiungere un tasso di occupazione di tutte le UU.OO. non inferiore all'80%;
c)  ridurre i ricoveri afferenti ai DRG ad elevato rischio di inappropriatezza rispettando almeno lo standard nazionale;
d)  aumentare i pacchetti di prestazioni ambulatoriali in luogo dei ricoveri in DH non appropriati;
e)  rideterminare gli aggregati regionali e provinciali sulla specialistica convenzionata con riferimento ai budget su base provinciale e per branca specialistica (riduzione nel triennio 2007/2009 del 10, 11 e 12%);
f)  ridurre le strutture dirigenziali complesse e semplici, nella misura non inferiore al 5% a seguito della rimodulazione delle piante organiche e dell'assetto ospedaliero;
g)  integrare funzionalmente i presidi ospedalieri viciniori con conseguente riduzione delle posizioni organizzative apicali dei servizi comuni;
h)  rimodulare le piante organiche in armonia con la rimodulazione dell'assetto ospedaliero e territoriale;
i)  ridurre le liste di attesa secondo il Piano nazionale;
j)  ridurre la spesa farmaceutica (come da obiettivi di Piano di rientro);
k)  ridurre la mobilità passiva extraregionale del 20%;
l)  attuare il blocco del turn-over del personale nella misura del 90% per il personale delle aree professionale, tecnica e amministrativa e nella misura del 75% per il personale dell'area sanitaria;
m)  rispettare il divieto di istituzione di nuove unità operative senza preventiva autorizzazione assessoriale;
n)  attuare la revisione delle modalità di applicazione degli istituti contrattuali;
o)  ridefinire la collaborazione con i policlinici universitari attraverso la stipula di nuovi protocolli d'intesa e l'emanazione degli atti aziendali da parte dei policlinici stessi;
p)  consolidare le collaborazioni pubblico privato attraverso il superamento delle sperimentazioni gestionali in atto, rivedendo in maniera organica le forme di collaborazione stessa;
q)  ridurre il numero delle aziende ospedaliere;
r)  individuare livelli ottimali per le procedure di gara provvedendo in forma consorziata all'acquisizione di beni e servizi rispettando l'obiettivo specifico per i prodotti farmaceutici;
s)  contenere i costi per noleggi e leasing, fatti salvi quelli strettamente necessari per l'erogazione dell'assistenza sanitaria;
t)  ridurre, nella misura del 10%, i costi per la formazione professionale, introducendo criteri che portino ad una migliore qualità della formazione e ad un bilanciamento costi/benefici;
u)  contenere la spesa energetica;
v)  ridurre gli investimenti programmati con risorse proprie delle aziende del 10% per ciascun anno nel triennio 2007/2009;
Preso atto che per realizzare alcune delle azioni di cui al precedente comma, tenendo conto dei bisogni di salute della popolazione e degli specifici assetti provinciali, il piano di rientro individua i seguenti criteri:
a)  riconversione e/o accorpamento dei presidi ospedalieri, tenendo conto:
-  della densità demografica del bacino di riferimento;
-  delle condizioni di viabilità e dei collegamenti nel territorio di pertinenza;
- della distanza chilometrica dall'ospedale viciniore e del tempo occorrente per raggiungerlo;
- del basso livello di complessità e attività con scarso rilievo strategico;
b)  integrazione funzionale di PP.OO. viciniori secondo lo schema di decreto approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 212 del 23 settembre 2008, perseguendo logiche di appropriatezza, complementarietà e di omogeneità dell'intensità assistenziale e di efficienza produttiva secondo i principi dell'ottimizzazione delle risorse, della sinergia funzionale e dei servizi in rete, ivi compresi quelli resi dai privati;
c)  adozione di modelli di gestione dipartimentale, a fini di trattamento integrato delle patologie di maggiore complessità e rilevanza sociale, nonché di ottimizzazione dell'uso di risorse umane e tecnologiche;
d)  integrazione/accorpamento dell'UU.OO. affini, con assegnazione di pp.ll. anche ad aree interdipartimentali;
e)  disattivazione e/o accorpamento (in chiave dipartimentale) delle UU.OO. duplicate;
f)  riduzione dei P.L. (fino all'eventuale accorpamento o disattivazione) in UU.OO. aventi tassi di utilizzo inferiori al 75% e/o valore del DRG medio della casistica trattata, inferiore ai valori di seguito riportati e differenti per tipologia di struttura ospedaliera:

Strutture ospedaliere      DRG chirurgico     DRG medico     DRG alta specialità 
Policlinici-ARNAS      1,25     1,10     1,80 
DEA II livello      1,25     1,00     1,25 
P.O. >140 P.L.      1,20     0,90      
P.O. <140 P.L.      1,10     0,85      

g)  mantenimento dei valori nazionali di "degenza media" nelle UU.OO. in cui specifici DRG hanno degenza media superiore a quella nazionale;
h)  disattivazione/riconversione delle strutture chirurgiche che hanno effettuato ricoveri con peso di DRG a bassa complessità (<=0,60), ovvero con indice operatorio (<=50%);
i)  messa in sicurezza dei "punti nascita", con disattivazione (salvo eccezionali motivi connessi in particolare alle condizioni territoriali ed ambientali) di quelli caratterizzati da meno di 400 parti/anno e individuazione, in quelli mantenuti, di idonei protocolli atti a garantire la sicurezza del neonato e della madre;
j)  progressiva riconversione della produzione (ospedaliera e ambulatoriale) non coerente con i parametri di appropriatezza, tenendo a riferimento il DPCM sui livelli essenziali di assistenza (LEA) del 21 novembre 2001 e delle modifiche dello stesso in corso di adozione;
k)  sperimentazione di modelli organizzativi introducendo per l'emergenza le metodiche di OBI (Osservazione breve intensiva), forme di "five day hospital" (week hospital), consistenti nella predisposizione di percorsi diagnostico-terapeutici per il trattamento, in regime di ricovero ordinario, di patologie a ciclo prefissato in cinque giorni (dal lunedì al venerdì) e sospensione delle attività nei fine settimana (sabato e domenica);
l)  riconversione di PP.OO., secondo lo schema di decreto approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 212 del 23 settembre 2008, in strutture ospedaliere e/o in presidi territoriali di riabilitazione e lungoassistenza, RSA e altre forme residenziali a favore della disabilità, delle patologie psichiatriche e delle patologie a responsività minimale, riorganizzando nel complesso la continuità assistenziale ospedale-territorio;
m)  centralizzazione e razionalizzazione dei servizi radiologici e di laboratorio nel settore pubblico e privato.
Considerato inoltre che in relazione ai criteri sopra illustrati, ai dati di popolazione e al fabbisogno emergente nei diversi territori, in questa fase, la rimodulazione dei posti letto dovrà avvenire garantendo standars minimi omogenei e provvedendo, nel contempo, ad un riequilibrio territoriale atto a garantire, anche attraverso la riqualificazione dell'offerta sanitaria, una uniformità assistenziale ed una potenziale autosufficienza dei territori, secondo le indicazioni delle seguenti tabelle:




Preso atto che sulla base della metodologia di rimodulazione già indicata nello schema di decreto, approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 212 del 23 settembre 2008 e validato dai competenti Ministeri, e tenuto conto della necessità di ampliare lriabilitativa e di lungo assistenza sino al raggiungimento - in questa prima fase, atteso il necessario rispetto della compatibilità economica che si impone anche nella fase programmatoria, - di un numero pari a 3.218 posti letto (ferma restando lsuccessiva attivazione degli ulteriori posti letto di riabilitazione e lungoassistenza previsti dal piano) in modo da integrare la rete esistente, risultata carente, articolata attualmente in soli 1.218 posti letto, l'ipotesi di distribuzione provinciale dei complessivi posti letto ospedalieri per riabilitazione e lungoassistenza, risulta essere la seguente:




Considerato che con riferimento alla spedalità privata, fermo restando il numero di complessivi 588 posti letto per acuti da disattivare, non si è proceduto all'individuazione di una puntuale distribuzione per provincia sia con riferimento alla riduzione che alla contestuale rimodulazione in posti letto per lungodegenza/riabilitazione, poiché con decreto 24 settembre 2008, n. 2384 relativo alla determinazione, per l'anno 2008, dell'aggregato di spesa regionale delle case di cure accreditate di media e alta specialità, si è stabilito, tra l'altro, che la predetta disattivazione e conseguente riconversione avverrà sulla base di criteri tecnico-sanitari da convenirsi con l'associazione di categoria al fine della successiva fase operativa a decorrere dall'1 gennaio 2009;
Ritenuto che alla rimodulazione della rete ospedaliera debba corrispondere contestualmente, "il consolidamento e miglioramento dei servizi territoriali", per tendere all'ottimizzazione di tutta la rete di assistenza, cui si provvederà con apposito decreto assessoriale da emanarsi entro il 30 aprile 2009, rimodulando anche l'offerta delle attività svolte dai distretti e da altri presidi che insistono nel territorio a favore di anziani, malati cronici, disabili, minori e famiglia, riorganizzando (ogni 80.000/ 120.000 abitanti) i servizi in relazione ai fabbisogni di salute in Presidi territoriali di assistenza (PTA) che dispongano di un punto di accesso alla rete territoriale, dotati o connessi con il Centro unico di prenotazioni (CUP) attivi nelle 24 ore, collegati in modo capillare con i singoli comuni; considerando il PTA, non necessariamente una singola struttura, ma una aggregazione funzionale composta da prestazioni erogate anche da unità operative diverse, in materia di:
1)  cure primarie (accoglienza, servizi sanitari di base e specialistici);
2)  servizi sociosanitari integrati con le prestazioni sociali, con funzioni di presa in carico, valutazione multidisciplinare e formulazione del piano personalizzato di assistenza, attraverso l'integrazione professionale di operatori appartenenti alle Aziende sanitarie locali e ai comuni, a favore di persone e famiglie con bisogni complessi;
3)  servizi a favore dei minori e delle famiglie con problemi sociosanitari e sociali;
4)  servizi di salute mentale, i SERT, uffici del dipartimento di prevenzione.
Sottolineato che all'interno delle cure primarie troveranno sede, in particolare:
a)  le UTAP (Unità territoriali di assistenza primaria) con l'importante funzione di continuità assistenziale (assistenza notturna e/o a chiamata) e supporto alla lungo assistenza;
b)  le cure domiciliari con diversa intensità: dalle prestazionali, all'ADI integrata e ADI di secondo livello comprensiva delle cure palliative e di quelle a favore dei malati terminali (anche neurologici);
c)  le prestazioni di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche per la piccola chirurgia di emergenza;
d)  attività degenziali di bassa e media complessità clinica (residenziali e semiresidenziali), da realizzarsi con la riduzione dei posti letto per acuti e la conversione in posti di RSA, cure riabilitative e presidi di lungo assistenza per patologie croniche, nonché posti semiresidenziali da adibire a centri diurni (es: per malati Alzheimer, disabili, pazienti psichiatrici e persone con responsività minimale etc.);
Ritenuto, che in relazione all'obiettivo "promozione di azioni che affrontino le criticità epidemiologiche della Regione", è necessario disporre maggiori investimenti, pari al 5% della quota territoriale del Fondo sanitario regionale assegnato alle aziende sanitarie provinciali, per innalzare il livello di salute della popolazione siciliana, promuovendo azioni che riducono la mortalità infantile (la Regione Sicilia è tra le regioni con più alto tasso di mortalità infantile) e azioni per la prevenzione del diabete mellito, delle malattie oncologiche e del sistema cardiocircolatorio, valorizzando in particolare il lavoro di "rete" (integrazione ospedale - territorio) e la diagnosi precoce;

Decreta:


Articolo unico

Sono approvati gli indirizzi, gli obiettivi e le metodologie illustrati in premessa che recepiscono integralmente le indicazioni, i criteri e le finalità del piano di rientro e per effetto dei quali si provvederà a:
a)  revisionare la rete ospedaliera per acuti con una diminuzione di 2.574 posti letto effettivamente attivati (come da tabelle in premessa), e la contestuale riorganizzazione dei servizi territoriali (da attuare con apposito provvedimento, che individui la risposta riabilitativa e della lungoassistenza, per un totale di circa 3.218 posti letto in modo da integrare l'offerta attuale con ulteriori 2.000 posti), in maniera da offrire una continuità assistenziale appropriata, complementare e sostenibile all'interno delle risorse economiche indicate nel Piano di rientro e rispettare nell'esercizio 2009 il budget preventivato;
b)  definire entro il 28 febbraio 2009 con i direttori generali, in coerenza ai criteri elencati in premessa, la contrattazione per assegnare a ciascuna azienda sanitaria e ospedaliera le risorse di bilancio 2009;
c)  considerare obiettivo dei direttori generali (Aziende sanitarie locali e AO) la riorganizzazione e rimodulazione ospedaliera e territoriale, nei termini sopra indicati, per ciascuna provincia, da definire con apposito atto programmatico, sentite le conferenze dei sindaci, da trasmettere all'Assessorato della sanità entro il 31 marzo 2009, ai fini del riscontro di coerenza con gli obiettivi del piano;
d)  effettuare la verifica dei sopradetti atti programmatici entro la data del 30 aprile 2009 e dare integrale esecuzione alla riorganizzazione programmata entro il 30 giugno 2009;
e)  istituire, all'interno dell'Assessorato, l'ufficio del Piano, che provveda ad organizzare, anche con l'apporto di esperti esterni, un sistema di rilevazione, controllo e verifiche periodiche con sistemi random, dei costi e delle attività delle aziende, in base ai flussi CE, SDO, ambulatoriale e farmaceutica, ed ogni altro eventuale costo e/o attività non rilevabile dal modello CE e dai flussi informativi regionali, e che esegua il monitoraggio sulla conformità agli obiettivi del Piano valutando le economie realizzate attivando, se del caso, ogni adeguata nuova azione di risparmio ai fini del puntuale conseguimento degli obiettivi del Piano di rientro;
f)  disporre che direttori generali siano valutati semestralmente sui flussi CE, sugli stati di attivazione dei servizi territoriali e PTA, sulla riduzione dell'ospedalizzazione con particolare riferimento alla diminuzione dei ricoveri in day hospital e alla trasformazione dei DH in pacchetti ambulatoriali, alla riduzione delle liste di attesa ed alla riduzione della mobilità passiva;
g)  provvedere al rinnovo dei protocolli tra Regione e Università di Palermo, Catania e Messina, entro 90 giorni dalla emanazione del presente decreto, in quanto azione propedeutica all'assegnazione definitiva delle risorse per l'anno 2009;
h)  quantificare allo stato, le economie derivanti dalla manovra illustrata in un importo pari a E 53.013.979,00, derivanti in quanto ad E 31.561.493,00 dalla riduzione dei posti letto ed in quanto ad E 21.452.486,00 dall'abbattimento dell'inappropriatezza nei ricoveri.
Palermo, 24 dicembre 2008.
  RUSSO 

(2009.1.54)102
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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