REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 24 OTTOBRE 2008 - N. 49
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI


DECRETO PRESIDENZIALE 8 ottobre 2008.
Nuova programmazione delle risorse del F.N.P.S. 2006 destinate ma non utilizzate nell'ambito delle "Integrazioni e modifiche del documento Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000 - Triennio 2004/2006".

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE

Visto lo Statuto della Regione;
Viste le leggi regionali 22 dicembre 1962, n. 28 e 10 aprile 1978, n. 2;
Vista la legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", ed, in particolare, l'art. 18 della legge medesima che prevede l'adozione del piano nazionale e dei piani regionali degli interventi e dei servizi sociali;
Visto il D.P.R.S. 4 novembre 2002, relativo al documento "Linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario della Regione siciliana";
Visto il D.P.R.S. 28 ottobre 2005, relativo al documento "Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/ 2000 - Triennio 2004/2006";
Visto il D.P.R.S. 8 maggio 2006, relativo al documento "Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento "Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000 - Triennio 2004/2006"";
Visto il D.P.R.S. 23 marzo 2007, relativo al documento "Integrazioni e modifiche del documento Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/ 2000 - Triennio 2004/2006";
Preso atto della nota n. 2106 del 28 luglio 2008, con la quale l'Assessore regionale per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali trasmette la programmazione delle risorse del F.N.P.S. 2006 destinate ma non utilizzate nell'ambito delle integrazioni e modifiche del documento "Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000 - Triennio 2004/2006", D.P. n. 72 del 23 marzo 2007 - Modifica;
Preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 194 del 9 agosto 2008, che approva la programmazione delle risorse del F.N.P.S. 2006 destinate ma non utilizzate nell'ambito delle integrazioni e modifiche del documento "Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000 - Triennio 2004/2006", D.P. n. 72 del 23 marzo 2007 - Modifica;
Su proposta dell'Assessore regionale per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali;

Decreta:


Articolo unico

E' approvata la programmazione delle risorse del F.N.P.S. 2006 destinate ma non utilizzate nell'ambito delle integrazioni e modifiche del documento "Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000 - Triennio 2004/2006", D.P. n. 72 del 23 marzo 2007 - Modifica.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 8 ottobre 2008.
  LOMBARDO 
  SCOMA 

Allegato 1
NUOVA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE DEL F.N.P.S. 2006 DESTINATE MA NON UTILIZZATE NELL'AMBITO DELLE "INTEGRAZIONI E MODIFICHE DEL DOCUMENTO STESURA AGGIORNATA DELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DI CUI AL DOCUMENTO ANALISI, ORIENTAMENTI E PRIORITA', LEGGE N. 328/2000 - TRIENNIO 2004/2006"

1  -  Analisi di contesto e priorità di intervento
Il D.P. n. 72 del 23 marzo 2007 che approva il documento "Integrazioni e modifiche del documento Stesura aggiornata della programmazione degli interventi di cui al documento Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000 - Triennio 2004/2006", al paragrafo 5.1 (I programmi di iniziativa regionale), lett. c) e d), destinava rispettivamente la somma di E 6.000.000,00 alla realizzazione di centri di accoglienza e orientamento (CAO) per minori stranieri non accompagnati ed E 10.000.000,00 per un programma di prestiti senza garanzie materiali denominato: "Progetto di vita".
Per quanto concerne il punto 5.1.c, alla data odierna non sono stati definiti i percorsi attuativi in quanto si sono registrate notevoli difficoltà in ordine alla individuazione di strutture adeguate e all'affidamento della gestione dei CAO.
Condividendo pienamente la necessità espressa nel richiamato D.P. n. 72 del 23 marzo 2007 di dare "una risposta, nell'ambito dei programmi di iniziativa regionale, in termini di integrazione sociale e culturale, soprattutto per quanto attiene alle problematiche dei minori che vengono introdotti clandestinamente, spesso non dai propri genitori, e poi abbandonati, nel presupposto della legge nazionale che ne impedisce il rimpatrio" si ravvisa l'esigenza di adeguare la qualità dell'offerta ricettiva delle strutture iscritte o autorizzate al funzionamento ai sensi degli artt. 26 e 28 della legge regionale n. 22/86, che già ospitano minori stranieri, e di verificare l'efficacia di metodi sperimentali attuati, per la medesima tipologia, da strutture che, pur riconosciute e sostenute economicamente da altre istituzioni pubbliche, non risultano iscritte al richiamato albo regionale.
Analoga esigenza si riscontra per i minori da 0 a 7 anni che sarebbero da destinare alla tipologia "Casa famiglia" i cui standard strutturali e organizzativi stabiliti dal D.P. n. 311 del 26 maggio 2006 appaiono eccessivamente restrittivi se si considera che, alla data odierna, soltanto 3 strutture risultano iscritte all'albo per la suddetta tipologia.
A ciò si aggiunge la considerazione che, a parità di costi generali, le case famiglia possono ospitare un massimo di sei bambini, per cui appare inadeguata la retta in convenzione assimilata a quella dei minori dagli 8 ai 18 anni, che invece possono essere ospitati fino a un numero di dieci per ciascuna comunità alloggio.
Ulteriori criticità sono state riscontrate nell'accoglienza di minori con disagio psichico per i quali, in atto, non è previsto alcuno standard specifico con la conseguenza che questi soggetti vengono assegnati a comunità prive di adeguate figure professionali, idonee a garantire assistenza specializzata e integrazione con gli altri minori ospiti.
Individuata la tipologia di intervento occorre garantire anche la formazione delle figure professionali che saranno ritenute necessarie all'adeguamento degli standard organizzativi per le categorie di minori interessate alla sperimentazione, con particolare riguardo al mediatore culturale-linguistico e al tutore volontario dei minori, per consentire la personalizzazione di un incarico che, attualmente, viene conferito a rappresentanti istituzionali impossibilitati a seguire il percorso educativo del minore affidato alle strutture ricettive.
Anche in relazione al punto 5.1.d del D.P. n. 72 del 23 marzo 2007, alla data odierna, non sono stati definiti i percorsi attuativi e sono emerse problematiche relative alla previsione delle spese per interessi nei bilanci della Regione, nonché alla possibilità per gli istituti di credito da convenzionare, di procedere all'erogazione di prestiti senza garanzie materiali.
Considerato che dal mese di marzo 2007 è stata destinata al programma di iniziativa regionale denominato "Progetto di vita" la rilevante somma di E 10.000.000,00, appare necessario e urgente individuare un provvedimento alternativo che possa configurare un efficace e tempestivo sostegno ad una fascia debole della popolazione siciliana, alla luce dell'evoluzione sociale e demografica.
Dal rapporto ISTAT "100 statistiche per il Paese" pubblicato in data 26 giugno 2008, ma riferito ai dati sulla spesa sociale raccolti nell'anno 2005, risulta che i 313 comuni siciliani che hanno partecipato alla rilevazione hanno destinato al comparto, in forma singola o associata (distretti socio-sanitari) E 377.856.385: considerata la mancanza del dato di ben 77 comuni, appare più opportuno e significativo rifarsi alle percentuali per le varie categorie di intervento.
Nella nostra regione sono destinate alla famiglia e ai minori il 44,7% delle risorse (media Italia 38,5%); agli anziani il 21,7% (media Italia 23,4%); ai disabili il 17,4% (media Italia 20,4%); al contrasto alla povertà degli adulti il 12,2% (media Italia 7,4%); agli immigrati lo 0,5% (media Italia 2,4%); alle dipendenze lo 0,6% (media Italia 1%).
Occorre però rilevare che dal 2006 è stato attivato fra i programmi di iniziativa regionale il buono socio-sanitario che ha aumentato di circa il 20% la spesa per i disabili, di fatto adeguandola alla media nazionale.
Dai dati suddetti si rileva che la categoria maggiormente penalizzata risulta essere (oltre agli immigrati già oggetto di attenzione nel presente documento di programmazione) quella degli anziani, atteso che anche le indicazioni di priorità della spesa contenute nel piano di riequilibrio economico e temporale dei piani di zona dei distretti socio sanitari, approvato con il richiamato D.P. n. 72 del 23 marzo 2007, sono riferite alle aree minori e disabili.
Considerato che al disagio economico si associa spesso l'esclusione sociale in assenza di una rete familiare in grado di fungere da supporto, si ritiene opportuno individuare negli anziani ultrasessantacinquenni soli, percettori di assegno sociale come unico reddito e senza proprietà immobiliari al di fuori della prima casa, la categoria destinataria del beneficio previsto nella presente programmazione.
Allo scopo di definire l'ambito e le modalità di intervento sono in via di acquisizione dalla sede regionale INPS di Palermo i dati sui soggetti percettori di assegno o pensione sociale e sono stati acquisiti i dati della popolazione ultrasessantacinquenne residente in Sicilia all'1 gennaio 2007 (ultima rilevazione ISTAT), suddivisa per sesso e per categorie di vedovi, divorziati e celibi/nubili.
Complessivamente i maschi soli risultano essere 70.953, le femmine sole 300.653: da questo potenziale target occorre evidentemente estrapolare soltanto i soggetti che hanno i requisiti su indicati, per i quali lo stanziamento delle risorse previste dal punto 5.1.d più volte richiamato, può essere ritenuto sufficiente per un efficace intervento di sostegno al reddito.
Rimarcando il carattere sperimentale e una tantum del provvedimento, occorre anche prevedere un seguito a regime dell'intervento di sostegno.
A questo scopo la raccolta delle istanze dei richiedenti costituirà uno degli elementi di valutazione per definire la dimensione del fenomeno, con una suddivisione comunale e distrettuale dell'area del bisogno: le tipologie di intervento da adottare saranno oggetto dei successivi documenti di programmazione del governo regionale avendo cura di dare assoluta priorità ai servizi mirati alla persona, per evitare che i benefici economici, eventualmente concessi, vengano computati ai fini dei redditi da considerare per la concessione dell'assegno sociale, determinando un effetto perverso per i beneficiari.
Occorre rilevare che la categoria prescelta per l'intervento sperimentale meglio definito al successivo punto 2, non dà luogo alla citata controindicazione, in quanto l'integrazione al reddito prevista non determina il superamento della soglia stabilita per la concessione dell'intero assegno sociale.
2  -  Nuovi programmi di iniziativa regionale
a)  Sperimentazioni e relativa formazione per la qualità dell'accoglienza delle strutture residenziali per minori
Alla luce delle considerazioni esposte al punto 1, si ritiene di recepire il complesso di interventi per la sperimentazione esplicitato nel piano di riequilibrio distrettuale delle strutture residenziali per minori, contestualmente all'attenzione della Giunta regionale di governo, allo scopo di definire standard organizzativi di accoglienza più adeguati alle esigenze delle categorie dei minori stranieri, dei bambini 0-7 anni e dei minori con disagio psichico ospitati dalle strutture ricettive iscritte o autorizzate al funzionamento ex artt. 26 e 28 della legge regionale n. 22/86, o in strutture non iscritte, ma comunque riconosciute e finanziate da istituzioni pubbliche.
Modalità operative e requisiti specifici per l'accesso alla sperimentazione sostenuta economicamente saranno disciplinati da un successivo provvedimento amministrativo.
Contestualmente alla fase di sperimentazione è previsto un piano biennale di formazione per le figure professionali già individuate o da individuare in funzione dei percorsi di sperimentazione che verranno ritenuti più idonei, con riferimento anche alla figura del tutore volontario per minori, in grado di personalizzare questo ruolo fondamentale di sostegno che, in atto, viene assegnato a figure istituzionali impossibilitate ad intervenire realmente sui percorsi educativi del minore affidato alle strutture ricettive.
b)  Minimo vitale - Integrazione al reddito degli anziani ultrasessantacinquenni soli in condizioni di indigenza
Agli anziani ultrasessantacinquenni, soli, percettori di assegno sociale o pensione sociale come unico reddito e senza proprietà immobiliari al di fuori della prima casa viene concessa, a titolo sperimentale per la durata di dodici mesi, una integrazione al reddito massima di E 104,44 al mese pari alla differenza tra la somma di E 500,00 che viene indicata quale minimo vitale e la somma di E 395,56 stabilita come importo dell'assegno sociale per l'anno 2008, da erogare in due rate semestrali anticipate.
Qualora le richieste pervenute superassero la disponibilità di E 10.000.000,00 si procederà ad una ripartizione proporzionale delle risorse fra tutti i richiedenti aventi diritto.
Possono presentare domanda di accesso al beneficio anche coppie di coniugi o conviventi senza figli nelle medesime condizioni di reddito e patrimonialità sopra citate: qualora le richieste degli anziani soli, che hanno assoluta priorità, non dovessero esaurire le risorse disponibili, il beneficio sarà concesso anche alle coppie aventi diritto, secondo l'ordine cronologico di presentazione delle istanze.
Al fine di evitare strumentali variazioni nello status del richiedente, farà fede per l'accertamento del requisito di solitudine lo stato di famiglia al 30 giugno 2008, fatti salvi gli eventi naturali avvenuti dopo tale data.
3  -  Risorse destinate ai nuovi programmi di iniziativa regionale
Per il finanziamento dei nuovi programmi di iniziativa regionale, di cui al precedente punto 2, la Regione siciliana tiene conto delle risorse provenienti dal Fondo nazionale per le politiche sociali, anni 2004/2006, ed in particolare delle risorse destinate con il citato D.P. n. 72 del 23 marzo 2007 ai programmi di cui ai punti 5.1.c e 5.1.d, per un ammontare complessivo di E 16.000.000,00 così suddivisi:
1)  sperimentazioni di cui ai paragrafi 3 e 4 del piano di riequilibrio distrettuale delle strutture residenziali per minori E 3.000.000,00;
2)  progetti di formazione di cui al punto 2a E 3.000.000,00 che verranno affidati con modalità da definire con successivo provvedimento dell'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali competente per materia;
3)  minimo vitale - Integrazione al reddito degli anziani ultrasessantacinquenni soli in condizioni di indigenza, di cui al punto 2b E 10.000.000,00.
(2008.41.2878)012
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
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