REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 19 SETTEMBRE 2008 - N. 43
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 7074930 - ABBONAMENTI TEL 7074926 INSERZIONI TEL 7074936 - FAX 7074927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI


DECRETO 9 settembre 2008.
Linee guida e criteri aggiuntivi provvisori per lo sviluppo del sistema regionale del servizio civile in Sicilia.

L'ASSESSORE PER LA FAMIGLIA, LE POLITICHE SOCIALI E LE AUTONOMIE LOCALI

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 6 marzo 2001, n. 64 (Istituzione del servizio civile nazionale) e successive modifiche e integrazioni, con la quale è stato istituito il servizio civile nazionale ed è stata conferita delega al Governo per l'emanazione dei decreti legislativi d'attuazione;
Visto il decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77 (Disciplina del servizio civile nazionale a norma dell'art. 2 della legge 6 marzo 2001, n. 64) e successive modifiche e integrazioni, con il quale stata approvata la disciplina del servizio civile nazionale, in attuazione della delega suddetta, e, in particolare, l'art. 6, che dispone, al comma 5, che le regioni e le province autonome provvedano all'esame ed all'approvazione dei progetti di servizio civile nazionale presentati dagli enti ed organizzazioni che svolgono attività sul loro territorio, con l'esclusione dei progetti di rilevanza nazionale;
Vista la legge regionale 28 aprile 2003, n. 6, che istituisce l'Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali;
Vista la prima intesa tra l'Ufficio nazionale per il servizio civile e le regioni e province autonome, approvata dalla Conferenza Stato-regioni nella seduta del 26 gennaio 2006, per l'attuazione condivisa dell'entrata in vigore integrale del decreto legislativo n. 77 del 2002;
Vista la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio nazionale per il servizio civile del 2 febbraio 2006, recante norme sull'accreditamento degli enti del servizio civile nazionale;
Visto il decreto del Ministro della solidarietà sociale del 3 agosto 2006, concernente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale, nonché i criteri per la selezione e l'approvazione degli stessi;
Richiamati, in particolare, i paragrafi del succitato decreto:
-  4.3 "Criteri di selezione" che prevede la possibilità per le regioni e province autonome di stabilire ulteriori criteri di valutazione, per un punteggio aggiuntivo a quello massimo complessivo raggiungibile sulla base dei criteri di valutazione adottati dall'UNSC di non oltre 20 punti;
- 3.1 "Limiti" che consente alle regioni e province autonome di prevedere che gli enti iscritti nel proprio albo possano presentare congiuntamente lo stesso progetto (co-progettazione);
Visto il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano della seduta del 27 luglio 2006, espresso ai sensi dell'art. 6, comma 1, del richiamato decreto legislativo n. 77/2002, che dispone gli indirizzi per la formulazione dei criteri per l'assegnazione dell'incremento del punteggio di valutazione di cui sopra;
Visto il parere favorevole espresso dalle regioni e le province autonome nella riunione di coordinamento del 23 luglio 2008;
Vista l'avvenuta attivazione dell'albo regionale di servizio civile nazionale della Regione Sicilia, di cui al proprio decreto n. 4473 del 18 dicembre 2006;
Preso atto che, con l'avviso agli enti per la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzarsi in Italia e all'estero per l'anno 2009, in data 30 luglio 2008, il direttore generale dell'Ufficio nazionale per il servizio civile, previo parere favorevole delle regioni e province autonome, ha stabilito che:
-  nel periodo dall'1 al 31 ottobre 2008 gli enti di servizio civile iscritti all'albo nazionale e agli albi regionali e delle province autonome possono presentare progetti per l'impiego di volontari in servizio civile nazionale in Italia e all'estero;
-  entro il 20 settembre 2008 le regioni e le province autonome potranno stabilire ulteriori criteri di valutazione per un punteggio aggiuntivo a quello massimo raggiungibile sulla base dei criteri adottati dall'Ufficio di non oltre 20 punti;
Visti i lavori dei tavoli tematici avviati nel corso del 2008 su "Linee guida per un sistema regionale del servizio civile in Sicilia" e su "Criteri aggiuntivi di valutazione per il 2009", frutto della concertazione con gli enti di servizio civile presenti sul territorio regionale;
Dato atto, in considerazione delle peculiarità e delle dimensioni degli enti di servizio civile di competenza regionale nonché della popolazione giovanile in Sicilia, che gli enti accreditati di competenza regionale possano presentare congiuntamente lo stesso progetto di servizio civile (co-progettazione), finalizzato al maggior beneficio dei giovani e della comunità;
Considerato opportuno favorire il pluralismo delle opportunità offerte ed il rafforzamento della rete e del sistema allargato, nonché favorire la distribuzione geografica dei progetti su tutto il territorio regionale;
Considerato, inoltre, che il numero potenziale di giovani impiegabili dagli enti accreditati risulta superiore agli effettivi giovani che possono essere impiegati nei progetti di servizio civile nazionale nel territorio regionale;
Dato atto che risulta, pertanto, utile rapportare il numero massimo dei giovani da prevedersi per singolo ente alla quota di giovani assegnata alla Regione Sicilia, quota che, in occasione del riparto del Fondo nazionale per il servizio civile adottato per finanziare il primo bando nazionale del 6 giugno 2008, è stata determinata in 2.433 unità, e differenziare percentualmente il contingente dei giovani per le diverse classi di accreditamento degli enti di servizio civile, così come individuate nella già citata circolare del 2 febbraio 2006;
Ritenuta conseguentemente necessaria l'adozione delle linee guida e dei criteri regionali aggiuntivi rispetto a quelli fissati a livello nazionale da utilizzare per i progetti da presentare e realizzare sul territorio siciliano, da attribuire secondo la griglia di assegnazione di cui all'allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto, esclusivamente ai progetti di servizio civile nazionale presentati in ambito regionale, che prevedano un numero massimo di volontari per ogni ente così come determinati nel dispositivo;
Ritenuto, altresì, opportuno approvare la nota tecnica contenuta nell'allegato 2 che è parte integrante e sostanziale del presente atto, esplicativa dei criteri e modalità con i quali vengono attribuiti i punteggi regionali aggiuntivi per i progetti di servizio civile nazionale presentati in ambito regionale;
Dato atto che i criteri aggiuntivi e le valorizzazioni che si vanno a introdurre con il presente provvedimento sono da ritenersi a carattere sperimentale da applicarsi ai progetti che verranno presentati nel mese di ottobre del corrente anno 2008;
Considerato che tali criteri potranno essere rideterminati dopo la fase di prima applicazione a seguito delle opportune verifiche e valutazioni;

Decreta:


Art.  1

Si prende atto, per quanto esposto in premessa che qui deve intendersi integralmente richiamato, dell'avviso UNSC del 30 luglio 2008, che prevede la conferma delle previsioni del prontuario concernente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzarsi in Italia e all'estero, nonché i criteri per la selezione e l'approvazione degli stessi, approvato con decreto 3 agosto 2006 del Ministro della solidarietà sociale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 189 del 31 agosto 2006, limitatamente alle previsioni riguardanti i progetti di servizio civile da realizzare in Italia a valere sui progetti da presentare dall'1 al 31 ottobre 2008 per l'attivazione nel 2009.

Art.  2

Sono adottati, per le motivazioni evidenziate in premessa, le linee guida per un Sistema regionale del servizio civile in Sicilia e i criteri aggiuntivi regionali per la selezione e l'approvazione dei progetti di servizio civile nazionale riportati nell'allegato 1 parte integrante del presente atto, ai sensi del citato decreto ministeriale 3 agosto 2006 e ad integrazione del prontuario.

Art.  3

E' approvata la nota tecnica esplicativa dei criteri con i quali vengono attribuiti i 20 punti aggiuntivi regionali di cui all'allegato 2 del presente atto, che ne costituisce parte integrante e sostanziale.

Art.  4

Gli enti accreditati di competenza regionale possono presentare congiuntamente lo stesso progetto di servizio civile (co-progettazione).

Art.  5

E' disposto che il punteggio aggiuntivo regionale (20 punti) ad integrazione del punteggio previsto nel prontuario allegato al decreto ministeriale del 3 agosto 2006, venga attribuito ai soli enti che:
-  sottoscrivano l'impegno al rispetto delle linee guida per un Sistema regionale del servizio civile in Sicilia, riportato nell'allegato 3 parte integrante del presente atto;
-  prevedano il coinvolgimento di un numero complessivo di giovani volontari nel rispetto dei limiti massimi, così come in tabella individuato e differenziato per classi di accreditamento ed il cui computo percentuale è stato effettuato sulla base della quota di 2.433 giovani, corrispondente a quella attribuita alla Regione Sicilia nel riparto del Fondo nazionale per il servizio civile in occasione del 1° bando nazionale 2008:






Agli enti che faranno richiesta di un numero superiore di giovani verrà effettuata la valutazione sulla base del punteggio nazionale di cui al decreto ministeriale 3 agosto 2006.

Art.  6

E' disposto che, in caso di progetti con pari punteggio:
-  verranno primariamente finanziati quei progetti appartenenti ad enti con nessun progetto finanziato nella medesima graduatoria;
-  qualora non fosse possibile finanziare tutti i progetti con pari punteggio appartenenti ad enti con nessun progetto finanziato nella medesima graduatoria, fra questi ultimi verrà presa in considerazione la data di ricezione da parte dell'ufficio competente del progetto stesso;
-  qualora i progetti con medesimo punteggio appartenessero tutti allo stesso ente e fosse possibile finanziarne solo una parte di essi, è facoltà dell'ente concordare con la Regione Sicilia un ordine prioritario di finanziamento di questi ultimi.

Art.  7

I criteri aggiuntivi e le valorizzazioni introdotte con il presente provvedimento sono da ritenersi a carattere sperimentale da applicarsi ai progetti che verranno presentati nel mese di ottobre del corrente anno 2008 e potranno essere rideterminati dopo la fase di prima applicazione a seguito delle opportune verifiche e valutazioni.

Art.  8

Il dirigente generale del dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali provvederà con propri atti alla nomina della commissione di valutazione dei progetti, secondo i criteri di cui al paragrafo 3 del regolamento per le attività del servizio V "Inclusione sociale e pari opportunità - Ufficio servizio civile", allegato al decreto n. 267 del 18 febbraio 2008.

Art.  9

La graduatoria dei progetti e lo/gli schemi di bando per individuare i giovani da avviare al servizio civile, da inoltrare all'Ufficio nazionale di servizio civile, sono approvati con provvedimento del dirigente responsabile del servizio regionale competente per il servizio civile.

Art.  10

In conformità a quanto fissato dall'avviso UNSC del 30 luglio 2008, i progetti di servizio civile nazionale da realizzare nel territorio della Regione siciliana devono pervenire entro le ore 14 del 31 ottobre 2008 per la valutazione di competenza alla Regione siciliana, servizio V "Inclusione sociale e pari opportunità - ufficio servizio civile", via Trinacria n. 34/36 - 90100 Palermo.

Art.  11

Il presente provvedimento verrà trasmesso alla ragioneria centrale di questo Assessorato per il visto, ai sensi dell'art. 62 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10 e successive modifiche ed integrazioni e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana nonché nel sito della Regione Sicilia: www.regione.sicilia.it.
Palermo, 9 settembre 2008.
  SCOMA 



Vistato dalla ragioneria centrale per l'Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali in data 12 settembre 2008 al n. 700.
Allegato 1
LINEE GUIDA E CRITERI AGGIUNTIVI PROVVISORI PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA REGIONALE DEL SERVIZIO CIVILE IN SICILIA

La Regione siciliana, nel rispetto dei principi sanciti dagli articoli 2, 11 e 52 della Costituzione e ispirandosi ai principi previsti dalla legislazione nazionale vigente in materia di servizio civile (legge n. 64/2001 e seguenti), ritiene di dovere orientare la propria azione allo sviluppo e alla valorizzazione del servizio civile nel territorio regionale, al fine di qualificare il SCN in Sicilia quale:
-  elemento centrale delle politiche e delle iniziative per promuovere la pace, la cooperazione allo sviluppo decentrata, confronto interculturale, promozione, tutela e valorizzazione dei diritti umani, forme alternative di difesa ed i corpi civili di pace;
-  elemento fondante le politiche giovanili per favorire la partecipazione creativa, motivata e solidale dei giovani, ragazzi e ragazze; passaggio importante del ciclo di vita integrato con l'educazione, l'istruzione, la formazione tecnica e professionale, gli studi universitari, il lavoro e la formazione continua; periodo di crescita personale sul piano della cultura della solidarietà civile, orientato a bisogni delle comunità locali, della nazione e del livello internazionale, teso a prevenire l'esclusione sociale dei giovani;
-  strumento a sostegno delle progettualità improntate alla valorizzazione di esperienze innovative, a percorsi di formazione, scambi di esperienze, nuove competenze, passaggio e alternanza formazione-lavoro;
-  investimento sul futuro a partire dalla considerazione che cittadini/e con adeguata formazione ed esperienza in molteplici ambiti, rappresentano un capitale sociale che aumenta il senso di appartenenza riducendo l'insicurezza, diffonde buone prassi consolidando la coesione sociale e riducendo la spesa sociale.
Mission del servizio civile
Una politica attiva del servizio civile deve tendere a:
-  costituire un "servizio civile regionale" che sia coerente con le linee definite dalle normative nazionali e regionali sulle politiche giovanili, sociali, formative, educative;
-  garantire un servizio civile effettivamente fruibile da tutti i giovani della Regione, senza distinzione di appartenenza culturale, sociale o di ceto;
-  qualificare il servizio civile definendo standard che abbiano come riferimento gli standard minimi definiti per tutti a livello centrale, superando la frammentarietà, costituendo un sistema regionale di monitoraggio, teso anche ad evitare abusi;
-  garantire la rispondenza fra progetti di servizio civile ed i reali bisogni della comunità regionale, individuati, quest'ultimi, sulla base di un raccordo sinottico tra gli studi di settore già svolti negli ambiti di intervento del SCN;
-  promuovere ed incentivare ambiti di particolare interesse per la crescita dei giovani: es. protezione ambientale, corpi civili di pace, intercultura, promozione della legalità, ...
-  mantenere i settori in cui svolgere il servizio civile sulla base di quanto definito dalla legislazione nazionale, indicando eventuali priorità solo per incentivare la progettazione negli ambiti statisticamente meno favoriti;
-  garantire tempi e modalità di programmazione regionale coordinatamente con la programmazione nazionale.
Coerentemente a tale mission si ritiene che l'Ufficio regionale di servizio civile, per quanto collocato all'interno dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, debba mantenere il carattere trasversale del servizio civile volto a educare i giovani a impegnarsi nella vita civile e a concorrere con modalità non violente alla costruzione della pace, con la chiara scelta di non introdurre priorità di settore nella valutazione dei progetti.
Il quotidiano contatto con le tematiche della solidarietà sociale rischia infatti di provocare confusioni lasciando intendere che il SCN sia strumentale a interventi nel settore sociale contraddicendo in tal modo la visione di un SCN che mette al centro i giovani e la loro libertà di scelta.
Nel contesto di una grandissima difficoltà a accedere agli strumenti dell'autonomia individuale (lavoro, istruzione efficace, formazione continua), ad una piena cittadinanza (accesso alle sedi decisionali nelle istituzioni), accanto all'onnipresenza della dis-cultura della raccomandazione, della clientela che rendono estremamente difficile vivere il futuro come sfida positiva, il servizio civile può essere uno degli strumenti che la politica e le istituzioni mettono a disposizione dei giovani per ribaltare tale tendenza negativa che indebolisce l'intero nostro Paese.
Il servizio civile rappresenta infatti il momento privilegiato di un percorso di cittadinanza rivolto ai giovani e con i giovani, percorso frutto di una scelta anche delle istituzioni oltre che delle associazioni e dei singoli cittadini.
La centralità del giovane coinvolto in attività di servizio civile e la valenza formativa dei progetti di servizio civile sono il fulcro delle presenti linee guida che si propongono come indirizzi operativi finalizzati alla costituzione di un sistema di servizio civile di qualità.
Occorre trasformare l'esperienza dei volontari in un momento di crescita personale e di miglioramento delle capacità dei giovani, favorirne l'inserimento in un ambiente socio culturale che trasmette loro valori, norme, atteggiamenti, comportamenti già praticati e condivisi dallo stesso ente che presenta i progetti.
Pertanto a fronte della molteplicità delle posizioni e dei comportamenti messi in atto dagli enti accreditati, siano essi di natura pubblica o senza scopo di lucro, si ritiene che siano da considerare enti di servizio civile nazionale coloro che collocano la scelta di accreditarsi nelle politiche educative, di cittadinanza attiva e di promozione della pace, mettendo il giovane al centro degli obiettivi progettuali.
La presenza di enti espressione della pubblica amministrazione e del sistema della autonomie locali nella progettualità di servizio civile nazionale va inserita nell'ambito più generale della sussidiarietà fra soggetti pubblici, senza scopo di lucro e privati che viene regolata dall'art. 118, comma 4, della Costituzione italiana.
All'interno di un unico processo che impegna gli enti accreditati nella relazione con i giovani, si ritiene opportuno distinguere e qualificare le seguenti fasi che concorrono ad instaurare un efficace rapporto tra il giovane e l'ente:
1)  La comunicazione
Fondamentale nel rapporto tra enti di servizio civile e giovani, per essere efficace deve tener conto della cultura e dei linguaggi dei destinatari, ma deve soprattutto essere coerente, coordinata e chiara rispettando lo spirito ed i valori del servizio civile.
Le singole organizzazioni concorrono, con il coordinamento e supporto dell'Ufficio regionale, alla creazione di un sistema integrato di comunicazione in cui si affiancano:
-  comunicazione di "sistema";
-  sostegno della creatività e l'originalità con cui le singole organizzazioni valorizzano le specificità organizzative e progettuali.
Fermo restando che l'invito all'uso di strumenti operativi specifici non potrà mai esaurire le possibili combinazioni collegate alla complessità organizzativa di ogni singolo ente, che resta libero di adottare le misure più idonee al pieno rispetto delle disposizioni sull'accreditamento, si ritiene di individuare quale strumento privilegiato per la comunicazione il sito internet ufficiale dell'ente, che dovrà essere adeguatamente implementato e aggiornato.
L'attività di promozione e di sensibilizzazione potrà essere esperita mediante partecipazione diretta dei giovani volontari prevedendo nel progetto un monte ore per tale finalità. Ciò contribuirebbe a collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i volontari del SCN prestano servizio, portando alla luce (tramite la loro testimonianza diretta) le positive ricadute del progetto nel contesto in cui esso interviene. Potranno altresì fornire informazioni generali sul servizio civile nazionale, grazie alle conoscenze acquisite durante la formazione generale.
La promozione delle iniziative nell'ambito dell'intero contesto territoriale, anche mediante incontri a tema, è di fondamentale importanza affinché attraverso il progetto e le altre iniziative territoriali ad esso collegate, si incida concretamente sul cambiamento culturale di abitudini e modi di fare consolidati nel tempo.
In tale prospettiva, già con il decreto n. 326/S5 del 21 febbraio 2008 "Promozione del servizio civile in Sicilia. Programmazione della spesa per lo svolgimento delle attività di formazione e d'informazione da realizzare nell'anno 2008", è stato approvato il documento di programmazione delle attività di formazione e informazione nell'ambito del servizio civile per il triennio 2008/2010, con l'intento di attuare una strategia complessiva volta a promuovere e valorizzare il servizio civile come percorso di cittadinanza attiva e di crescita umana, civile e sociale per i giovani del territorio della Regione Sicilia. Il raggiungimento di tale finalità è stato collegato alla realizzazione delle seguenti iniziative:
-  piano di comunicazione istituzionale;
-  partecipazione mediante patrocini a iniziative meritevoli di sostengo in quanto miranti alla promozione del sistema di servizio civile in Regione;
-  campagna di sensibilizzazione ed informazione sul servizio civile;
-  conferenza regionale sul servizio civile;
-  workshop itineranti nelle nove province siciliane;
-  assemblea annuale dei giovani volontari in servizio civile;
-  produzione di materiale informativo da distribuire nel corso delle iniziative di cui ai precedenti punti.
Nell'ambito delle iniziative collegate all'informazione sul servizio civile si ritiene prioritario sperimentare forme di programmazione partecipata che coinvolgano in modo paritario tutti gli attori coinvolti nel SCN in particolare attivando un percorso di avvicinamento dei giovani in servizio attraverso il coinvolgimento degli stessi nelle iniziative di sensibilizzazione. In tal senso trasversale alla promozione del servizio civile va considerato il supporto alle azioni di rappresentanza e partecipazione diretta dei giovani.
2)  La progettazione
Gli enti accreditati elaborano progetti di utilità sociale per rispondere alla mission del servizio civile promuovendo una cultura di pace con una prospettiva etica in grado di progettare la convivenza e di costruire percorsi per l'arricchimento sociale, modi positivi per interagire, momenti importanti da condividere che hanno le capacità di innescare dinamiche di gruppo e di motivare ciascuno nella propria attività.
Il progetto deve combinare, con coerenza e originalità, valori di riferimento dell'organizzazione e del servizio civile, destinatari, risultati, attività, responsabilità e risorse; in tal senso non si ritiene confacente l'ipotesi di progetti di sola partecipazione.
Alla definizione degli obiettivi più generali deve seguire l'individuazione e la formulazione di obiettivi specifici che dovranno conciliare le diverse esigenze dell'organizzazione, dei giovani e della collettività.
Il coinvolgimento dei giovani va perseguito già come elemento del progetto di SCN. I vantaggi dell'ente utilizzatore per la sua attività non solo vanno trascurati, ma collocati in un ordine di priorità successivo, come benefici collaterali di un valido impegno del giovane volontario in servizio civile.
Nel presentare il progetto ai giovani è importante che l'organizzazione mostri ciò che è e ciò che desidera raggiungere con la realizzazione del progetto.
I progetti debbono essere caratterizzati dall'originalità, dalla innovazione, con un impatto sociale rilevante e con significativa ricaduta sui fruitori. In tal senso la mancata realizzazione dell'obiettivo o il parziale raggiungimento di essi deve essere rilevato e divenire oggetto di approfondimento.
3)  L'avvicinamento
A valle delle attività di divulgazione e promozione è opportuno che l'ente di servizio civile elabori una strategia di informazione e di orientamento al giovane.
Dopo un primo contatto, le attività di avvicinamento prevedono l'instaurarsi di una relazione diretta tra l'ente e i giovani interessati allo specifico progetto, durante la quale l'organizzazione invita il giovane presso la propria sede ed avvia un percorso di reciproca conoscenza compatibile con i tempi dei bandi.
L'informazione deve essere approfondita e rispondere alle specifiche richieste di conoscenza che il giovane rivolge in merito all'organizzazione e al progetto, ma anche alla necessità dell'ente di saperne di più del candidato che ha di fronte.
In questa fase l'ente orienta il giovane a compiere una scelta coerente con le proprie risorse e i propri futuri progetti di vita.
4)  La selezione
Riguarda le attività messe in atto per individuare i soggetti "più adatti" al contesto strutturale e valoriale dell'ente e "più idonei" a svolgere i compiti previsti dal progetto.
L'ente si predispone alla selezione con un profilo desiderato, ma adottando, nel confronto con i candidati, un atteggiamento di apertura e di valorizzazione dei profili più prossimi a quello tracciato. Ciò richiede che per ciascun candidato, in occasione del colloquio, sia valutata la possibilità di superare durante il progetto le "distanze" tra il candidato ideale e quello reale, tenendo presente l'esigenza di riconoscere le potenzialità, le attitudini e le capacità dei singoli, di valorizzarle e di renderle "spendibili".
Il punto di incontro può essere trovato agendo sia sull'operatività del progetto utilizzando i margini di flessibilità, sia sulle attività di accompagnamento che possono far crescere motivazioni e capacità operative.
Presupposto essenziale per arrivare alle selezioni è la conoscenza da parte del candidato del progetto in ogni sua parte, altrettanto indispensabile è la conoscenza, almeno di base, della materia specifica del progetto.
Tra le cause di abbandono infatti vanno annoverate la facilità, l'ingenuità, la superficialità e la scarsa condivisione con cui i candidati si avvicinano al progetto.
Correttezza, chiarezza, imparzialità, trasparenza debbono essere gli elementi caratterizzanti le selezioni, in tal senso il luogo, la data e le sedi, gli argomenti oggetto del colloquio, debbono essere comunicati con largo margine di anticipo sul sito degli enti accreditati.
5)  L'accoglienza
L'ente deve creare le condizioni di un incontro funzionale allo svolgimento del progetto tra ente e giovani con azioni volte a facilitare l'inserimento dei giovani nella vita dell'organizzazione che propone il progetto.
Per giungere ad un'intesa soddisfacente l'operatore locale di progetto è impegnato a raggiungere l'equilibrio tra le aspettative e le risorse della propria organizzazione e quelle dei giovani.
Il risultato atteso dal periodo di accoglienza è l'apertura all'altro, la testimonianza di una stima reciproca come premessa di solidità del percorso progettuale.
I volontari in servizio civile nazionale debbono avere la possibilità di integrarsi pienamente con le risorse umane dell'ente vivendo una esperienza nuova ed integrandosi con il gruppo con pari dignità e dando ognuno il proprio apporto intellettuale e materiale a favore della collettività. A conclusione della fase di accoglienza sarà così possibile predisporre i successivi passaggi operativi più rispondenti alle aspettative del team di progetto. Una comunicazione circolare, pertanto, è attiva perché la conoscenza e il confronto facciano superare i momenti critici.
Il primo giorno di avviamento al servizio dei volontari è opportuno che tutte le figure dell'ente impegnate nel servizio civile siano presenti. Vengono ricordati i diritti e i doveri di ognuno e, firmati i contratti, i volontari in SCN vengono affidati ai rispettivi OLP che li "accompagnano" nelle sedi accreditate. L'OLP affianca costantemente i volontari trasferendo le proprie competenze ai volontari fino a renderli autonomi nella esecuzione dei loro compiti.
Il flusso continuo di comunicazione fa sì che si instauri tra i volontari e l'ente un rapporto di reciproca fiducia.
6)  L'attuazione
L'attuazione avverrà mediante l'articolazione del progetto in piani di servizio ovvero, una base tangibile dell'esperienza che giorno per giorno si sviluppa. La progressiva realizzazione del progetto è il primo elemento cui dare visibilità perché i giovani rimangano ancorati ad una motivazione solida e soddisfacente.
Un progetto che si articola per un anno può avere andamenti discontinui: alla gestione quotidiana delle attività, che evolve nell'ambito di una programmazione concordata, si alternano momenti di gestione degli imprevisti. L'operatore locale di progetto deve essere attento a prevenire e fronteggiare eventuali difficoltà, per non compromettere la tenuta del progetto e assicurare la costruzione di un risultato finale che sia aderente a quanto dichiarato nel progetto approvato.
E' importante strutturare l'esperienza quotidiana in piani di attività, anche semplici, con cadenze temporali vicine o più estese a seconda dei passaggi progettuali, affinché le attività si rendano compatibili oltre alle esigenze progettuali anche a quelle del volontario. La programmazione delle attività, così come un'eventuale rettifica, deve prevedere il coinvolgimento dei giovani. Queste occasioni di confronto tra operatore locale di progetto e giovani possono coincidere con gli appuntamenti di monitoraggio.
Il progetto, comunque, va sempre monitorato con incontri con i volontari e con visite periodiche nelle strutture accreditate da parte del personale dell'ente e del tutor (se previsto) dei volontari della sede accreditata.
7)  La formazione dei giovani
La valenza formativa dell'esperienza è obiettivo prioritario del servizio civile indipendentemente dalle caratteristiche specifiche del progetto e dagli ambiti in cui questo viene realizzato.
La partecipazione del giovane al progetto è strettamente connessa con un percorso formativo che si realizza attraverso modalità e momenti diversi come disposti dalla normativa. Si tratta di un percorso di formazione civica, culturale e professionale, di esperienza, di solidarietà, di attività di cooperazione, di salvaguardia del patrimonio nazionale. Agli incontri di formazione generale, che consentono ai giovani di approfondire le tematiche proprie della cittadinanza attiva e della solidarietà, seguono i momenti di formazione specifica dedicati ai contenuti più tecnici dell'idea progettuale e la formazione pratica, basata sull'apprendere facendo ciò che l'operatore locale propone durante l'intero arco dell'anno.
Il progetto deve esplicitare ai giovani in modo chiaro e convincente il percorso formativo che intende offrire, descrivendo queste tre diverse situazioni formative nelle loro finalità e modalità di svolgimento e collegandole tra loro.
In merito alla formazione specifica che i volontari ricevono dall'ente attuatore dei progetti si ritiene che vada fornita da personale qualificato in relazione alla specificità del progetto e prevalentemente attraverso il metodo della formazione d'aula. Poiché tale è progettata per essere tradotta e sperimentata dal giovane negli impegni quotidiani è auspicabile che in corso d'anno il ciclo di incontri venga implementato per rispondere alle esigenze formative espresse dal singolo giovane.
8)  La formazione degli operatori
Tra i principi fondanti del servizio civile vi è il diritto dei giovani volontari a lavorare in affiancamento a persone più esperte in grado di guidarli ed insegnare loro facendo insieme nonché di disporre di momenti di formazione, verifica e discussione del progetto proposti in modo chiaro ed attuati con coerenza. Il tema della formazione è cruciale nella realizzazione e conduzione dei progetti e la qualificazione delle figure è elemento che sia nel rapporto con i giovani che nella valenza formativa del servizio civile, senza un sistema di enti ben qualificati ad accogliere i giovani e a valorizzarli si corre infatti il rischio di deluderne le aspettative.
Si considera, pertanto, prioritario l'avvio di percorsi di formazione/sensibilizzazione al fine di elevare la qualità professionale delle diverse figure che operano per la gestione e lo sviluppo del servizio civile, con particolare riferimento agli operatori locali di progetto, ai formatori ma anche alle figure di SCN attualmente "non coperte" dalla formazione strutturata dell'UNSC, al fine di sviluppare un modello culturale di SCN autonomo, condiviso, partecipato e diffuso fondato sulla centralità del percorso educativo proposto ai giovani.
9)  Il monitoraggio
E' uno strumento a supporto della tenuta del progetto rispetto alle finalità originarie, agli obiettivi intermedi e al rapporto con i giovani.
Si articola in una serie di occasioni di confronto tra le parti sull'andamento del progetto e sulla reciproca soddisfazione in merito alla qualità dei risultati individuali e collettivi raggiunti. OLP e responsabile del monitoraggio affiancano il giovane nella comprensione dell'apporto dato, dei compiti svolti, delle conoscenze e delle abilità dimostrate, ed in generale del percorso di crescita individuale e professionale.
La verifica della rispondenza dell'impiego di ciascun singolo giovane con le attività riportate nel piano delle attività e tra queste e gli obiettivi progettuali è il presupposto per scongiurare l'ipotesi di un diverso "utilizzo" del giovane rispetto alle finalità progettuali e per l'adozione delle necessarie azioni correttive.
Ciascun progetto di servizio civile contiene già "il dettaglio delle attività di monitoraggio e dei metodi di verifica interna del progetto e dei suoi risultati, in relazione sia agli obiettivi dichiarati, che al miglioramento delle conoscenze e delle capacità che deve essere assicurato ai volontari". In tal modo si affida di fatto, agli stessi enti, la verifica delle corretta attuazione dei progetti di servizio civile: un vero e proprio auto-monitoraggio.
Si ritiene necessario che l'ente sia lasciato meno solo nel corso delle attività di monitoraggio attraverso la predisposizione "di meccanismi di accompagnamento che supportino, con la ricerca, la sperimentazione e lo studio di buone pratiche, la crescita del sistema".
Il monitoraggio dovrà rispondere a criteri fissati preventivamente ed essere impostato secondo precisi standard quantitativi e qualitativi. Negli appuntamenti di monitoraggio le parti, muovendo dai piani delle attività realizzati nel periodo esaminato, rivedono in modo puntuale le attività svolte, per verificarne la tenuta, soppesarne il valore, concordare la futura programmazione.
Il monitoraggio è un valido sistema per misurare il livello di inserimento del volontario in SCN nel progetto, nei gruppi di lavoro, nelle relazioni con risorse umane dell'ente e gli utenti, per sentire l'opinione dei volontari in SCN anche sul raggiungimento degli obiettivi rivolti sia alla struttura accreditata che agli stessi volontari in SCN.
E' necessario che il monitoraggio, che consente di intervenire per correggere o sanare gap, disservizi, zone d'ombra, venga realizzato da soggetti che abbiamo chiaro il sistema servizio civile in Sicilia e che non siano solo in possesso dei dati complessivi degli enti.
10)  Il bilancio dell'esperienza di servizio civile
La partecipazione ad un progetto di servizio civile è un'importante occasione di formazione per i giovani. Oltre ad assicurarsi una minima autonomia economica, con l'esperienza di servizio civile nazionale, i giovani vogliono ampliare i propri orizzonti, fare una importante esperienza di cittadinanza attiva, esperienza dalla quale possa scaturisce un arricchimento professionale oltre che umano. L'intento è di riconoscere al giovane alcune abilità di cui dispone. Per riconoscerne, anche formalmente, il valore, si auspica che al termine dell'esperienza l'ente titolare del progetto rilasci un bilancio di esperienza.
Il documento che si propone va articolato in tre parti:
-  nella prima sono riportati i dati dell'ente, del giovane e del progetto;
-  nella seconda è proposta una sintesi dei risultati conseguiti dal progetto e la soddisfazione dell'ente nei confronti della partecipazione del giovane;
-  nella terza sono indicate alcune competenze, tecniche o trasversali, che il giovane ha sviluppato con maggior profitto nell'arco dell'esperienza.
Per gli enti il bilancio d'esperienza comporta indubbiamente un impegno aggiuntivo. Ma si tratta di un impegno importante e produttivo non solo dal punto di vista della corretta impostazione del progetto, ma anche perché rende più appetibile l'esperienza.
11)  La valutazione
Poiché il servizio civile si attua esclusivamente attraverso progetti, è evidente che la valutazione dei progetti comporta contestualmente una valutazione dell'esperienza complessiva del servizio civile. L'effettiva corrispondenza delle diverse attività in cui si sostanzia oggi il servizio civile con il dovere di difesa della Patria nel suo duplice significato di formazione alla cittadinanza attiva e di utilità sociale, comporta che la valutazione dovrà essere guidata da entrambi i parametri e dirigersi ad entrambi gli aspetti. Essa, quindi, dovrà, da una parte, concernere la verifica del corretto svolgimento e dell'utilità effettiva dei progetti di servizio civile rendendo conto delle risorse messe a disposizione dalla collettività e valutando il rapporto tra costi e benefici impliciti ed espliciti collegati alle attività dei volontari e, dall'altra, riguardare una valutazione della "crescita formativa" stimando gli effetti che il periodo di servizio produce sui giovani impegnati in tale esperienza sia dal punto di vista della crescita umana, formativa e professionale sia con riferimento al livello di partecipazione alla vita associativa e al livello di consapevolezza civica sviluppato dai giovani volontari.
Un rinnovato sistema di valutazione, che tenga conto in modo equilibrato sia degli aspetti formativi ed educativi del giovane sia dell'impatto concreto dei progetti sulla società civile, è la condizione imprescindibile affinché tale esperienza possa costituire un fermento nella società dei valori civili e sociali di solidarietà, di cittadinanza e di pace.







Allegato 2
NOTA TECNICA ESPLICATIVA DEI CRITERI CON I QUALI VENGONO ATTRIBUITI I PUNTEGGI REGIONALI AGGIUNTIVI PER I PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE PRESENTATI IN AMBITO REGIONALE

Voce scheda progetto 6) - Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale
Descrizione del contesto centrata sulla realtà locale
Razionale regionale: si tende a valorizzare i progetti che siano il più possibile "situati" nella realtà locale sulla quale intendono intervenire, indicando in modo circoscritto le specifiche zone o quartieri di intervento e le condizioni delle stesse in termini di risorse e fabbisogni.
Punteggio attribuibile: 1.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Descrizione della rete formale e/o informale con cui si collabora per realizzare il progetto corroborata dalla contestuale presenza nel box 25 di un adeguato numero di partner
Razionale regionale: si tende a valorizzare l'intervento di rete, non solo "sulla carta" ma attraverso il continuo collegamento del progetto con l'intervento dei partner.
Punteggio attribuibile: 1.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Voce scheda progetto 7) - Obiettivi del progetto
Esplicitazione dello specifico obiettivo della dimensione della crescita personale del giovane e alla sua valorizzazione intesa in termini non professionali
Razionale regionale: si valorizzano i progetti che, in coerenza con l'analisi completa e attendibile delle voci 6, 7 e 8 della scheda progetto, prevedano finalità legate al servizio civile quale occasione di crescita e valorizzazione della persona con riferimento al mondo giovanile, per il raggiungimento di più alti livelli di coscienza civica.
Dovrà essere evidenziato in maniera chiara e precisa un/degli obiettivo/i specifici che abbia/no le finalità indicate nel razionale suindicato e finalizzato/i ai giovani in s.c.
Punteggio attribuibile: 1.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Progetti mirati a favorire la partecipazione al s.c. da parte di giovani con minori opportunità (bassa scolarizzazione; minori opportunità socio-culturali; disabilità compatibili con le attività previste dal progetto; reinserimento post-affido ai servizi sociali; migranti di seconda generazione con cittadinanza italiana) e connessione box 19
Razionale regionale: si valorizzano i progetti che, in coerenza con l'analisi completa e attendibile delle voci 6, 7 e 8 della scheda progetto, si pongano obiettivi di pari opportunità che per propria natura e per modalità di svolgimento favoriscano l'accesso al servizio civile ai giovani di bassa scolarità e/o a rischio di esclusione sociale e a giovani in condizione di disabilità.
Punteggio attribuibile: 2.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Voce scheda progetto 8) - Descrizione del progetto e tipologia dell'intervento
Previsione di specifiche attività legate all'obiettivo della crescita personale del giovane (momenti di incontro, gruppi di riflessione, occasioni di socializzazione dell'esperienza e attività congiunte tra i giovani del servizio civile nel medesimo progetto o di più progetti, nonché tra gli stessi e il territorio quale momento integrante del progetto e di crescita per i giovani
Razionale regionale: si valorizzano i progetti che, in coerenza con l'analisi completa e attendibile delle voci 6, 7 e 8 della scheda progetto, si caratterizzano per l'offerta ai giovani di un'esperienza di gruppo articolata in maniera organica nei progetti, in continuità con quanto indicato nelle linee guida sulla formazione generale dei giovani. Si intende, inoltre, valorizzare la dimensione di gruppo nel corso dell'esperienza di servizio civile, non limitandosi ai momenti della formazione, ma prevedendo occasioni e opportunità di incontro tra i giovani del servizio civile, forme di cooperazione tra giovani interne al servizio e la loro partecipazione ad attività di equipe degli operatori dell'ente. L'attenzione alle relazioni con gli altri può così diventare un valore aggiunto sia per il percorso di crescita dei giovani, sia per le attività del progetto.
Tale obiettivo deve essere contestualizzato nel progetto attraverso la presentazione di una scheda, allegata al progetto, che descriva dettagliatamente le attività connesse (voci 8.1, 8.2 e 8.4) di momenti d'incontro, gruppi di riflessione, occasioni di socializzazione dell'esperienza e attività congiunte tra i giovani del servizio civile del medesimo progetto o di più progetti, nonché tra gli stessi e il territorio, quale momento integrante del progetto e di crescita dei giovani. Momenti inseriti organicamente nel progetto in un'ottica di favorire l'esperienza di gruppo e la crescita del giovane.
Punteggio attribuibile: 1.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Previsione di specifiche attività legate all'obiettivo della partecipazione al s.c. da parte di giovani con minori opportunità
Razionale regionale: si valorizzano i progetti che, in coerenza con l'analisi completa e attendibile delle voci 6, 7 e 8 della scheda progetto, definiscano azioni che per propria natura e per modalità di svolgimento favoriscano l'accesso al servizio civile ai giovani di bassa scolarità e/o a rischio di esclusione sociale e a giovani in condizione di disabilità.
Punteggio attribuibile: 2.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Descrizione dei motivi che avvalorino le richieste e/o dichiarazioni box 15, 23, 24, 26, 29
Razionale regionale: si valorizzano i progetti che, in coerenza con l'analisi completa e attendibile delle voci 6, 7 e 8 della scheda progetto, siano caratterizzati da una forte coerenza interna e prevedano delle strette connessioni tra contesto, obiettivi e attività e le seguenti successive voci:
15)  eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio;
23)  eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64;
24)  eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all'interno del progetto;
26)  risorse tecniche e strumentali necessarie all'attuazione del progetto;
29)  competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l'espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae.
Punteggio attribuibile: 1.
Tale punteggio è indipendente e non incrementa il punteggio per la "rilevanza" e "coerenza" previsto nella griglia nazionale.
Voce scheda progetto 18) - Attività di promozione e sensibilizzazione
Previsione di un piano articolato di promozione e sensibilizzazione con la specifica delle attività ex ante, in itinere e ex post coerenti con la specificità del progetto e con il coinvolgimento attivo dei giovani volontari
Razionale regionale: si valorizzano i progetti che, nel rispetto delle linee guida regionali, prevedano e descrivano le specifiche modalità di realizzazione di articolate campagne di diffusione dell'iniziativa progettuale con il coinvolgimento diretto dei giovani volontari allo scopo di collegare il progetto alla comunità locale dove i volontari del SCN operano portando alla luce, tramite la loro testimonianza diretta, le positive ricadute del progetto nel contesto in cui si interviene.
Punteggio attribuibile: 1.
Voce scheda progetto 21) - Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto
Monitoraggio tramite strumenti standardizzati di raccolta sistematica dei dati relativi al progetto. Previsione di idonei strumenti di rilevazione rispetto a: crescita del giovane e suo percorso formativo, raggiungimento degli obiettivi, relazione operatori/volontari/utenti; individuazione di specifiche modalità di partecipazione dei giovani in SCN ai processi di monitoraggio e di modalità e strumenti di comunicazione degli esiti del monitoraggio stesso
Razionale regionale: si intendono valorizzare quei progetti che, nel rispetto delle linee guida regionali, prevedono un sistema di monitoraggio in cui siano individuate le specifiche modalità della partecipazione dei giovani volontari e che, tramite strumenti standardizzati di raccolta sistematica dei dati relativi al progetto, consentano una rilevazione articolata sulle dimensioni del servizio civile, con particolare attenzione alla crescita del giovane e percorso formativo, al raggiungimento degli obiettivi, alla relazione operatori/volontari/utenti.
Andranno poi definiti appositi strumenti per rendere pubblici i risultati dell'attività interna di monitoraggio, in un'ottica di trasparenza e di condivisione del servizio civile come bene pubblico.
Il piano di monitoraggio andrà evidenziato attraverso la presentazione di una scheda allegata al presente documento.
Punteggio attribuibile: 2.
Tale punteggio non è cumulabile con il punteggio di cui alla voce scheda progetto n. 22 nazionale.
Valutazione degli esiti del progetto in SCN e ricaduta nella comunità locale
Razionale regionale: si intendono valorizzare quei progetti che individuino ex ante le modalità e gli strumenti per valutare gli esiti complessivi del progetto in termini di valutazione del rapporto tra costi e benefici impliciti ed espliciti collegati alle attività dei volontari con riferimento ai volontari, all'ente e alla collettività e per rendere pubblici i risultati.
Punteggio attribuibile: 2.
Tale punteggio non è cumulabile con il punteggio di cui alla voce scheda progetto n. 22 nazionale.
Voce scheda progetto 40) - Tecniche e metodologie di realizzazione previste
Sviluppo della formazione tramite tecniche e metodologie attive che favoriscano la partecipazione dei giovani
Razionale regionale: la formazione specifica rappresenta il cuore dell'attività che il volontario andrà a svolgere. Inoltre l'acquisizione di nuove conoscenze ed esperienze è parte integrante del percorso stesso. Si tende a valorizzare i progetti che sperimenteranno tecniche e metodologie attive volte a favorire la partecipazione dei giovani all'interno dei singoli moduli formativi.
Punteggio attribuibile: 1.
Voce scheda progetto 41) - Contenuti della formazione
Descrizione dei moduli formativi tramite l'uso di voci standardizzate in grado di rendere chiara, comprensibile e completa la proposta formativa indirizzata ai giovani
Razionale regionale: la formazione specifica rappresenta il cuore dell'attività che il volontario andrà a svolgere. Inoltre l'acquisizione di nuove conoscenze ed esperienze è parte integrante del percorso stesso. Si tende a valorizzare i progetti che valorizzeranno la formazione specifica secondo i seguenti indicatori di qualità:
1)  i moduli della formazione specifica;
2)  i contenuti del modulo;
3)  il nominativo del formatore specifico per singolo contenuto (già indicato alle voci 38 e 39);
4)  il numero di ore;
5)  la metodologia di insegnamento utilizzata all'interno del singolo modulo.
Punteggio attribuibile: 1.
Voce scheda progetto 43) - Modalità di monitoraggio del piano di formazione generale e specifica predisposto
Procedure di audit, tese a misurare gli esiti del percorso formativo
Razionale regionale: si intende valorizzare quei progetti che prevedano apposite procedure di audit, certificate esclusivamente da enti terzi a tal fine autorizzati, sulla qualità e gli esiti del percorso formativo complessivamente realizzato.
Punteggio attribuibile: 1.
Voce scheda progetto 44) - Bilancio di esperienza
Previsione di un bilancio dell'esperienza che supporti il giovane in SCN nell'analisi critica del percorso di servizio civile volto a identificare le potenzialità individuali e competenze acquisite
Razionale regionale: è valorizzata l'attuazione di un bilancio delle esperienze individuale per ogni giovane in s.c. La finalità è aiutare il giovane a costruire un progetto personale partendo dai cambiamenti prodotti dall'anno di esperienza nel servizio civile.
E' necessario indicare il nominativo della persona che avrà cura di svolgere questa attività, specificando il rapporto che ha con l'ente, e di una breve indicazione delle motivazioni rispetto alle quali è stata attuata questa scelta.
Il bilancio di esperienza andrà predisposto secondo la scheda allegata al presente documento.
Punteggio attribuibile: 3.
SCHEDA PIANO DI MONITORAGGIO

Si propone il seguente piano di monitoraggio, un vero e proprio diario, articolato in sezioni distinte, una che raccoglie le annotazioni del giovane in servizio civile, l'altra che rileva le osservazioni del responsabile dell'attività per conto dell'ente.
Ciascun giovane in servizio civile dispone di un proprio diario che condivide con il responsabile del monitoraggio e con l'ente.
In particolare a ciascun giovane si chiede la compilazione delle schede per tutta la durata del progetto con indicazioni sintetiche settimanali.
Gli appuntamenti di monitoraggio che si collocano a fine del 1°, del 3°, del 6° e 9° mese vedono impegnati il responsabile del monitoraggio ed il giovane a riflettere e confrontarsi sull'andamento del progetto in generale e sullo specifico contributo personale.
L'adozione di uno strumento unitario consentirà il confronto tra esperienze e l'individuazione di eventuali esigenze di supporto dell'Ufficio regionale.
La scheda mensile a cura del giovane in servizio civile
La compilazione della scheda, consistente nella registrazione delle attività secondo i punti sotto elencati, può essere gestita in modo flessibile dal volontario che può scegliere come compilarla di settimana in settimana.
1.  Attività e i compiti svolti
E' importante fotografare le cose fatte. Al giovane non è chiesto di scrivere un diario particolareggiato di ciascuna attività o compito a cui ha preso parte, ma di annotare una sorta di titolo indicativo delle mansioni svolte (esempi: il giovane non scrive "sala da pranzo" oppure "gestione cucina", ma scrive "apparecchiato tavola da pranzo, relazionato con utenti"; il giovane non scrive "lavoro di segreteria" oppure "lavoro al pc", ma scrive "compilazione tabelle, redazione testi").
2.  Attività e i compiti prevalenti
Il giovane fotografa le attività e i compiti che lo hanno visto impegnato per più tempo nell'arco della settimana osservata.
3.  Relazioni interne
Il giovane indica le persone a fianco alle quali trascorre il maggior tempo in virtù delle attività e dei compiti svolti. In tal modo, ripensando alle cose fatte, il giovane fotografa la rete delle relazioni e i principali contenuti.
4.  Relazioni con altri giovani in servizio
Il giovane indica se nella settimana ha avuto occasione di confrontarsi con altri amici o giovani in servizio civile che partecipano allo stesso progetto o che sono inseriti in altre realtà.
5.  Note
In questa parte il giovane appunta idee, soddisfazioni, disagi, ...
La scheda di sintesi periodica a cura del responsabile del monitoraggio

Il responsabile del monitoraggio compila la scheda indicando anche le persone che prendono parte all'incontro, (ad esempio l'operatore locale, un dirigente della struttura, un responsabile dell'area di inserimento del giovane).
In questa scheda si annotano:
1.  Elementi di competenza acquisiti attraverso le attività svolte
Il responsabile del monitoraggio, utilizzando il diario di monitoraggio compilato dal giovane per il periodo in osservazione, individua e ricompone le conoscenze, le abilità, i comportamenti funzionali attuati e sperimentati dal giovane per:
-  riconoscere e descrivere il percorso di apprendimento svolto dal giovane, al fine di condividere i passi compiuti;
-  affiancarlo nella consapevolezza delle competenze in acquisizione;
-  incoraggiarlo nella presa di nuove responsabilità ed autonomie;
-  verificare la coerenza con il progetto iniziale e con gli interessi delle parti.
2.  Elementi di competenza acquisiti attraverso le relazioni interne ed esterne
Il responsabile del monitoraggio si confronta con il giovane sugli esiti che hanno le relazioni in cui è inserito, in termini di crescita personale e di acquisizione di nuove conoscenze e abilità.
3.  Elementi di competenza acquisiti attraverso le relazioni con altri giovani in servizio civile
Il responsabile del monitoraggio riflette con il giovane sulle implicazioni delle relazioni con i pari, accompagnandolo a trarre dal confronto con le esperienze condotte da altri "colleghi" (nello stesso ente o in enti diversi) indicazioni utili per il proprio percorso progettuale.
Note
Il responsabile può annotare appunti utili per una valutazione generale del percorso compiuto e/o per la successiva programmazione delle attività.
E' bene sottolineare che con il termine "competenza" si intende il patrimonio di conoscenze, capacità e abilità individuali che il giovane acquisisce e sviluppa nel corso dell'esperienza di servizio civile. Il risultato è la descrizione di ciò che l'individuo è in grado di fare al termine del percorso progettuale.


Cliccare qui per visualizzare gli allegati in formato PDF



(2008.38.2633)012
Torna al Sommariohome


*


MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 70 -  31 -  36 -  18 -  32 -  81 -