REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 5 SETTEMBRE 2008 - N. 41
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 29 luglio 2008.
Approvazione del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e del regolamento edilizio del comune di Militello in Val di Catania.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge regionale n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 della legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decreto legislativo n. 302/02, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Premesso che:
-  con delibera commissariale n. 174 del 10 maggio 1994 è stato adottato il piano regolatore generale del comune di Militello in Val di Catania;
-  il suddetto strumento urbanistico è stato sottoposto all'esame di questo Assessorato per gli adempimenti previsti dall'art. 4 della legge regionale n. 71/78;
-  con nota di questo Assessorato prot. n. 533/V del 2 maggio 1996, in aderenza a quanto espresso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con voto n. 297 del 21 marzo 1996, il piano in argomento è stato restituito al comune per la rielaborazione totale;
Visti i fogli prot. n. 14020 del 16 novembre 2006 e prot. n. 14364 del 22 novembre 2006, assunti rispettivamente al protocollo generale di questo Assessorato il 17 novembre 2006 al n. 79994 ed il 27 novembre 2006 al n. 82236, con i quali il comune di Militello in Val di Catania ha trasmesso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, gli atti ed elaborati relativi al piano regolatore generale, alle prescrizioni esecutive ed al regolamento edilizio;
Visto l'ulteriore foglio prot. n. 4159 del 4 aprile 2007, assunto al protocollo di questo Assessorato il 16 aprile 2007 al n. 28494, con il quale il comune di Militello in Val di Catania ha riscontrato la nota di questo Assessorato, prot. n. 86452 del 15 dicembre 2006, integrando la documentazione relativa al piano in argomento;
Vista la delibera n. 43 del 28 aprile 2005, con la quale il consiglio comunale di Militello in Val di Catania ha adottato il piano regolatore generale, le prescrizioni esecutive ed il regolamento edilizio;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla sopra citata delibera di adozione;
Vista la certificazione prot. n. 3354 del 15 marzo 2007, a firma del segretario generale del comune di Militello in Val di Catania, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione, nonché attestante l'acquisizione di n. 25 osservazioni e/o opposizioni, di cui una fuori termine, avverso il piano adottato;
Viste le osservazioni di cui alla suddetta certificazione nonché i relativi elaborati di visualizzazione redatti dal progettista, unitamente alla relazione contenente le deduzioni sulle stesse;
Vista l'osservazione a firma Scirè Giuseppe ed altri pervenuta direttamente a questo Assessorato;
Vista la delibera n. 61 del 14 settembre 2006, con la quale il consiglio comunale di Militello in Val di Catania ha controdedotto le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico adottato con la delibera n. 43/05;
Visto il parere n. 15552 del 9 giugno 2004, con il quale l'ufficio del Genio civile di Catania, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, si è espresso favorevolmente, con prescrizioni, in merito alle previsioni dello strumento urbanistico in argomento;
Vista la nota prot. n. 71 del 4 dicembre 2007, con la quale l'U.O. 5.2/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta di parere n. 14 del 4 dicembre 2007, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
B) Il progetto di piano - fabbisogno:
Dalla relazione generale si rileva che la redazione degli elaborati definitivi di progetto è stata preceduta dall'analisi del territorio riassunta in dieci temi e raccolta in quattordici tavole che "comprendono l'individuazione della rete delle principali vie di comunicazione e la viabilità locale, la rappresentazione dell'andamento demografico della popolazione, il censimento degli edifici di proprietà comunale e di altri enti, quello delle attrezzature esistenti, delle emergenze architettoniche..., la perimetrazione dei vincoli ex decreto legislativo n. 490/99..., delle classi di suscettività...dal punto di vista geologico...".
Il piano è stato redatto su cartografia costantemente aggiornata, sin dal 1988, "con l'inserimento degli edifici realizzati... ed individuati attraverso la consultazione delle concessioni edilizie regolarmente rilasciate e le richieste di concessione edilizia in sanatoria, oltreché dai numerosi sopralluoghi di campagna eseguiti".
Dalla ricerca storica riportata dal progettista in relazione, sinteticamente, si rileva che il territorio di Militello Val di Catania, esteso 6.124 ettari, con un'altitudine compresa tra i 90 ed i 660 mt. (il centro è posto ad un'altitudine di 413 mt.) è costituito prevalentemente da declivi agevolmente praticabili. Tale morfologia e la presenza di numerosi corsi d'acqua ha agevolato, in epoca romana e bizantina e nel corso del XVI e XVII secolo, uno sfruttamento estensivo dei boschi sostituiti da impianti di cereali, pascoli e più recentemente, di agrumi, lasciando alla crescita spontanea dei ficodindia le pareti rocciose. Il paesaggio agrario è caratterizzato dalle diverse colture nonché dalla presenza dei mulini, delle chiese rurali, degli abbeveratoi e delle pregevoli strutture abitative sette-ottocentesche. La presenza di un cospicuo numero di siti archeologici (insediamenti e necropoli), la vegetazione naturale e la particolare morfologia del territorio conferiscono al paesaggio una straordinaria bellezza primitiva.
Dallo studio sulle origini del territorio si desume che lo stesso è stato in epoche diverse, sin dall'età del rame, oggetto di insediamenti umani testimoniati dalla presenza di tombe, necropoli, grotte, affreschi, ecc. Secondo lo storico prof. Giuseppe Pagano, i monumenti più antichi esistenti entro l'attuale abitato e la parte più arcaica dell'impianto urbano (il castello, di cui rimane poco, e le frange dei quartieri San Pietro, San Giovanni e Purgatorio) si possono far risalire al XIV secolo.
Dall'analisi demografica effettuata dal progettista mettendo a confronto i dati ISTAT degli anni 1991 e 2001, si rileva che la popolazione "insediata pressoché totalmente entro il centro urbano" ha subito un decremento di circa il 20% passando da 10.185 residenti nel 1991 a 8191 nel 2001. In effetti la tendenza al decremento della popolazione residente nel comune di Militello Val di Catania, da un controllo effettuato da quest'ufficio, risulta riconfermata dal dato ISTAT rilevato al 31 dicembre 2006 che rileva la presenza a quella data di 7.984 abitanti. A tal riguardo, nel paragrafo dedicato al dimensionamento del piano il progettista sostanzialmente ritiene che "le ragioni dell'abbandono della città da parte dei giovani e delle giovani coppie, che spesso lasciano Militello non per stabilirsi a Catania, ma nella vicina Scordia", molto probabilmente derivano dalla ricerca di una maggiore qualità della vita derivante da una più ampia dotazione di servizi e non solo quelli individuati dal D.I. n. 1444/68 ma anche quelli determinati da operatori commerciali e finanziari. Per determinare migliori condizioni non solo dell'abitare ma della socialità nel suo complesso e per scongiurare l'abbandono del paese d'origine da parte dei giovani è ormai indispensabile la presenza della "banca, la posta, lo sportello bancomat, il distributore automatico di carburante, il cinema, il supermercato, il ristorante, la discoteca, il commercio, etc...". "Una maggiore qualità della vita, a cui può contribuire la cura dell'ambiente nella sua globalità, una più estesa ed ampia dotazione di servizi, ma soprattutto una maggiore possibilità di lavoro possono contribuire a raggiungere questa finalità". L'opportunità di nuovo lavoro non è individuato nel settore dell'edilizia ma nelle "possibilità che un centro storico di grossa importanza storica-artistica, un territorio ricco di valenze archeologiche, ambientali e paesaggistiche offrono dapprima per l'impegno che richiede la loro conservazione e poi per le possibilità che apre la loro valorizzazione". In relazione al decremento demografico sopra descritto non risulterebbe congruente prevedere nuove aree da destinare ad edilizia residenziale, oltre a quelle derivanti dalla programmazione già in corso (alloggi I.A.C.P., programmi costruttivi, lottizzazioni convenzionate), tuttavia, così come espresso nel capitolo 4 - metodologia del piano - della relazione generale è stato ritenuto opportuno prevedere piccole zone "C" al fine di "ricucire" quelle parti del territorio e del tessuto urbano di Militello che negli ultimi anni si sono sviluppati in maniera disorganica.
Dalla tav. "D2" e dalla scheda allegata alla relazione generale, relative alla determinazione del fabbisogno abitativo, si rileva che il piano riconferma le zone di espansione, ove vengono insediati 784 abitanti, già oggetto di edilizia in corso di realizzazione e/o di recente ultimazione per effetto di approvazione di P. di L., programmi costruttivi ed insediamenti di edilizia economica e popolare. Le previste nuove zone di espansione sono tali da poter insediare ulteriori 496 abitanti.
Dalla relazione generale si evince inoltre che dagli studi condotti è emerso che lo sviluppo del territorio, soprattutto negli ultimi anni, è stato disomogeneo e disordinato e, pertanto l'individuazione e definizione delle nuove previsioni (zone omogenee di espansione ed attrezzature) è stata effettuata con il fine di procedere ad una "ricucitura" del tessuto urbano.
Per quanto attiene il calcolo del fabbisogno di attrezzature e servizi, risulta dalla relazione generale che è stata preliminarmente condotta una ricognizione delle recenti realizzazioni di tali impianti e delle programmazioni già in atto o comunque avviate da parte del comune, della Provincia, della Regione ed, in un caso, dallo Stato.
Da una parte il piano individua le attrezzature puntuali ed isolate quali l'ospedale (del quale se ne prevede l'ampliamento), aree per la protezione civile, l'elisuperficie e la caserma dei VV.FF.; d'altra parte "sono stati individuati sistemi funzionali diffusi... che prefigurano un autentico sistema di funzionamento della città nel suo complesso". E' stata prevista, ad esempio, la rifunzionalizzazione di edifici e strutture esistenti nel centro storico, di carattere monumentale, per destinarli ad attività compatibili con le loro caratteristiche. Il comune è già proprietario di diverse strutture quali ad esempio l'ex Chiesa di San Domenico, l'annesso convento, il Monastero Benedettino, dell'ex carcere, del Convento San Leonardo e dell'ex asilo "Mulinello-Rizzo"; per tali immobili è in atto e/o prevista la trasformazione ad attrezzature culturali, amministrative e di interesse collettivo (auditorium, sede municipale, teatri, ecc.). "Il piano prevede, per questi edifici un settore funzionale di appartenenza" attorno ai quali, per il raggiungimento di un buon funzionamento della città (finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo di piano che impone di scongiurare l'abbandono del paese da parte dei giovani) sono previsti parcheggi, spazi di verde e parchi.
Dalle schede allegate alla relazione generale si rileva che il piano prevede una dotazione di attrezzature di interesse generale denominate "F" - attrezzature a scala territoriale (viabilità e trasporti, protezione civile, VV.FF., pubblici servizi, ecc.) di 155.060 mq., ed una dotazione di servizi a scala urbana di quartiere, denominati "S" (istruzione inferiore, aree attrezzate, centri sociali, piazze, parcheggi, cultura e sport, sedi amministrative, verde attrezzato, parchi, ecc.) pari a 397.825 mq.; di questi ultimi oltre la metà (mq. 289.200) sono destinati a verde attrezzato e parchi. Il totale delle attrezzature e servizi risultano essere pertanto complessivamente pari a 552.885 mq.
In "relazione generale" i progettisti asseriscono che "la dotazione per legge risulta ampiamente soddisfatta, eccetto che per le aree destinate all'istruzione. Tuttavia c'è da dire che già attualmente Militello non soffre alcuna carenza di aule scolastiche ... nonostante ciò il piano prevede la realizzazione di un edificio scolastico...".
C - Zonizzazione:
Zona "A" - Centro storico:
Dalla relazione generale emerge che la perimetrazione del centro storico è stata individuata... in accordo con le indicazioni contenute nelle circolari n. 2/2000 e n. 3/2000 della D.R.U. ...ma anche con quanto, ancor prima, espresso dal voto C.R.U. del 21 marzo 1996 che ha prescritto... la necessità di un ampliamento ed una definizione della zona "A".
La zona "A" di centro storico è suddiviso in quattro sottozone così testualmente definite in relazione generale:
-  "A1" - Comprende l'area sottoposta a piano particolareggiato di cui alla delibera n. 157 del 28 ottobre 1985 (medesima definizione è riportata in legenda sulla tavola B1.A relativa alla zonizzazione);
-  "A2" - Comprende l'area sottoposta a piano di recupero (ai sensi della legge n. 457/78) di cui alla delibera di C.C. n. 156 del 29 dicembre 1979 (medesima definizione è riportata in legenda sulla tavola B1.A relativa alla zonizzazione);
-  "A3" - Comprende l'area di nuova classificazione e sottoposta alle prescrizioni esecutive di cui al presente piano (in legenda sulla tav. B1.A relativa alla zonizzazione la zona "A3" è così definita: centro storico);
-  "A4" - Comprende gli edifici e complessi isolati di interesse storico, architettonico e paesaggistico, sottoposti alle prescrizioni esecutive di cui al presente piano (sulla tav. B1.A sono stati individuati n. 2 edifici in legenda così identificati: 1) edificio contrada Mole proprietà Iatrini; 2) edificio contrada Piano Mole proprietà Iadorna).
La zona "A" suddivisa come sopra specificato è normata dall'art. 9 delle N.T.A.
Zona "B" - di completamento:
La zona "B" comprende parti del territorio comunale parzialmente o totalmente edificate diverse dalla zona "A". Nelle zone "B", normate dall'art. 10 delle N.T.A., oltre alle residenze, sono consentite attività di pubblici esercizi e commerciali sia al dettaglio che all'ingrosso. Altresì, gli edifici possono essere destinati ad attività terziaria, ad artigianato produttivo non nocivo, ad attrezzature culturali e per il tempo libero a strutture ricettive ecc.
La zona "B" è suddivisa nelle seguenti sottozone individuate e distinte nella tav. D1, scala 1:2.000:
-  "B1"  -  tessuti urbani edificati - via Umberto Stazione;
-  "B2"  -  tessuti urbani edificati - zona Carcere;
-  "B3"  -  tessuti urbani edificati - via De Gasperi;
-  "B4"  -  tessuti urbani edificati - via San Francesco-Immacolata;
-  "B5"  -  tessuti urbani edificati - zona Vallone;
-  "B6"  -  tessuti urbani edificati - zona Caltuso;
-  "B7"  -  tessuti urbani edificati - Cooperativa Oxena;
-  "B8"  -  tessuti urbani edificati - Cooperativa La Rotaia;
-  "B9"  -  tessuti urbani edificati - zona Piano Mole.
Nelle zone B1, B2, B3, B4 e B5, quasi totalmente edificate, sono consentiti il cambio di destinazione d'uso, nuove costruzioni e la trasformazione degli edifici esistenti anche mediante la demolizione e ricostruzione, la sopraelevazione. Nelle suddette zone, disciplinate dall'art. 10.2 delle N.T.A., l'indice di densità fondiaria non può superare i 5 mc./mq. e l'altezza massima è fissata in 11 mt.
Con la destinazione di zona "B6" è stata individuata l'area interposta tra la zona "A" di centro storico e lo spazio, totalmente libero da edificazione, destinato a parco. Da quanto si rileva dal testo dell'art. 10.2 che disciplina tale zona, proprio questa è una di quelle aree in fase di degrado e disordine urbanistico e pertanto per la stessa è stato ritenuto "indispensabile indicare con esattezza la trama viaria ed eventuali spazi pubblici al fine di garantire l'assoluta continuità con la morfologia del tessuto urbano storico individuando la trama viaria e consentendo la saturazione degli isolati in linea".
Le zone "B7" e "B8" sono aree nelle quali sono stati recentemente realizzati, a seguito di rilascio di concessione edilizia, due complessi edilizi, pertanto per le stesse, a norma dell'art. 10.4, gli interventi di manutenzione, restauro, ristrutturazione, demolizione e ricostruzione, nonché il cambio di destinazione d'uso, potrà avvenire nel rispetto delle caratteristiche degli edifici esistenti.
La zona "B9" e suddivisa in tre aree, vicine tra loro, poste a nord ed al di fuori del centro abitato. Nella zona "B9", disciplinata dall'art. 10.5 delle N.T.A, sono consentiti gli interventi di cambio di destinazione d'uso, l'ampliamento, la sopraelevazione, la demolizione e ricostruzione ed anche la nuova edificazione nel rispetto di un indice di fabbricabilità fondiaria di 1,5 mc./mq., un altezza di 7,5 mt.con un numero massimo di piani pari a due.
Zona "C" - aree nuovi insediamenti abitativi:
"Costituiscono le zone "C" del piano le parti di territorio che non possono rientrare tra quelle "B", perimetrate a norma dell'art. 2 del D.I. 2 aprile 1968, n. 1444".
Sulla tav. D2 sono individuate e messe a confronto l'attività edilizia in corso (programmata e/o di recente ultimazione) e quella prevista dal P.R.G.
Dal suddetto elaborato e dalla relazione generale di piano si rileva che l'attività edilizia in corso, costituita da piani di lottizzazione, programmi costruttivi e insediamenti I.A.C.P., è disposta lungo un arco che va da nord a nord-ovest. Per la realizzazione dei piani di lottizzazione e dei programmi costruttivi, i proprietari hanno ceduto al comune aree per la realizzazione di urbanizzazione secondaria nella misura di 7 mq./ab. ed hanno realizzato parcheggi ed aree a verde sempre in conformità alle prescrizioni di cui all'art. 4 della legge regionale n. 86/81. Da ciò, come si rileva dalla relazione ne deriva il fatto che l'amministrazione comunale ... corre il rischio di trovarsi proprietaria di aree disposte a macchia di leopardo e sulle quali non può procedersi ad una seria programmazione di opere di urbanizzazione secondaria, vista la limitata estensione delle stesse. Fatte tali premesse in relazione generale viene evidenziata la possibilità, disponendo opportunamente le zone di espansione di P.R.G., di rispondere da un lato a quella esigenza metodologica di "ricucitura" del tessuto urbano riconnettendo alla nuova edilizia i margini consolidati, dall'altra, di dare continuità e quindi consistenza e peso alle aree di urbanizzazione secondaria...
La zona "C" è suddivisa nelle seguenti sottozone individuate e distinte nella tav. D1, scala 1:2.000:
-  "C1"  -  San Filippo - Rena Rossa;
-  "C2"  -  Piano Vanella;
-  "C3"  -  Via Stazione;
-  "C4"  -  piano di lottizzazione "Grotte Bianche";
-  "C5"  -  I.A.C.P. (40 alloggi);
-  "C6"  -  area di edilizia già programmata da intervento I.A.C.P. (60 alloggi);
La zona "C1" comprende un'area già impegnata da programmazione urbanistica già realizzata o in corso di realizzazione, ed un'area libera oggetto di prescrizioni esecutive del presente piano.
La zona "C2" localizzata a nord-est del centro abitato ed ha un'estensione di circa 16.700 mq. La zona "C3" localizzata ad ovest del centro abitato, estesa circa 11.600 mq., impegna un'area in parte già destinata ad espansione ed in parte a verde agricolo dal P. di F. approvato con decreto n. 147/1974.
Per le suddette zone "C2" e "C3" sono stati redatti gli elaborati denominati "Proposte esemplificative di progetto" (tavv. G2a; G2b; G3a; G3b) composti da: stralcio aerofotogrammetrico; stralcio P.R.G. stralcio planimetria catastale; planimetria di progetto; schemi di zonizzazione; dati di progetto; stralcio N.T.A - prescrizioni esecutive; planivolumetria; planimetrie della rete pubblica di illuminazione, della rete idrica e dell'energia elettrica e della rete fognante.
Le zone "C2" e "C3" sono disciplinate dall'art. 12 delle N.T.A. e dalle norme riportate sulle tavv. G2a e G3a; l'attuazione delle stesse, a norma del su citato art. 12 delle N.T.A., dovrà avvenire a mezzo di piani di lottizzazione convenzionata di iniziativa privata, ai sensi della legge regionale n. 71/78, estesi su una superficie non inferiore a mq. 5.000.
La zona "C4", localizzata ad ovest è una piccola, destinata in parte a zona di espansione ed in parte a verde pubblico (giardino) dal P. di F. approvato con decreto n. 147/1974. In legenda della tav. B1A "Progetto P.R.G. zonizzazione" tale zona è definita come: "Area di edilizia già programmata da piano di lottizzazione (vedi P. L. "Grotte Bianche" di cui alla comm. ed. del 23 maggio 1997 verb. n. 12)".
La zona "C5" e la limitrofa zona "C6" sono aree già impegnate dalla realizzazione di n. 40 e n. 60 alloggi dell'I.A.C.P.
Zona "D" - aree attività produttive e commerciali:
Le suddette zone sono suddivise nelle seguenti sottozone:
Zona "D" - Zona per attrezzature produttive - Dalla relazione generale, dalle N.T.A. e da quanto specificato in legenda della tav. B1A - Progetto P.R.G., Zonizzazione - il piano assume l'estensione (circa 20 Ha.) della zona perimetrata dal P.I.P. approvato da quest'Assessorato con decreto n. 1736/97.
Nelle N.T.A (pag. 43) si legge che "In virtù di tale approvazione nel corso degli ultimi anni,... sono stati eseguiti i lavori riguardanti le opere di urbanizzazione della zona denominata D2a (questa non risulta individuata nella tavola di zonizzazione del piano) e recentemente in tale zona, sono stati intrapresi i lavori per la realizzazione dei capannoni artigianali. Il piano assume l'estensione della zona destinata ad insediamenti produttivi anche se nell'ottica di una revisione del relativo piano particolareggiato".
In sostanza il piano prevede esclusivamente la destinazione di zona "D" dell'area individuata sulla tav. relativa alla zonizzazione (tav. B1A), rimandando ad una successiva redazione di piano particolareggiato la disciplina della stessa, fermo restando la possibilità di realizzare, da parte dei privati, insediamenti produttivi secondo le disposizioni di cui all'art. 15 della legge regionale n. 34 del 18 maggio 1996 e dell'art. 89, comma 4, della legge regionale n. 6/2001.
La zona "D1" - Attrezzature produttive di tipo ricettivo - Il piano riconferma la previsione di un insediamento produttivo di tipo ricettivo approvato con decreto D.R.U. n. 1164 del 12 novembre 2004.
La zona "D2" - Zona di attrezzature produttive di tipo commerciale. Il piano riconferma la previsione di un insediamento produttivo di tipo commerciale all'interno della zona "B1".
La zona "D5" - Zona per insediamenti di media e grande strutture di vendita a dettaglio.
A pag. 44 delle N.T.A si legge che recentemente, con altro atto deliberativo, il consiglio comunale ha adottato il piano di urbanistica commerciale redatto ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1999 n. 28. Il P.R.G. recepisce le indicazioni contenute in detto piano commerciale prevedendo per la zona D5 destinata all'insediamento di medie strutture di vendita e di grandi strutture di vendita e centri commerciali, secondo le norme previste dallo stesso piano commerciale a cui si rinvia.
In sede di adozione del piano in esame, con emendamento n. 9, ha previsto l'individuazione di nuove aree da destinare a detta zona "D5", così denominata in analogia alla definizione attribuita a tale destinazione dal piano commerciale adottato.
Zona "E" - aree agricole
Sono le parti di territorio destinate agli usi ed attività agricole, ad allevamento di animali, similari e connessi. Tale zona è disciplinata dall'art. 14 delle N.T.A.
Zona "F" - impianti ed attrezzature di interesse generale e Zona "S" - attrezzature a scala urbana e di quartiere:
Le zone "F" sono distinte in:
-  "F1"  - attrezzature sanitarie di interesse collettivo; 
-  "F2"  - attrezzature scolastiche superiori;  
-  "F3"  - cimitero; 
-  "F4"  - attrezzature territoriali per viabilità e trasporti; 
-  "F5"  - aree per attrezzature di protezione civile e VV.FF.; 
-  "F5a"  - area per elisuperficie; 
-  "F6"  - area per nuovo centro comunale raccolta differenziata;      
-  "F7"  - attrezzature per lo sport. 

Le zone "S" sono distinte in:
-  "S1i"  - istruzione inferiore; 
-  "S1s"  - centro sociale; 
-  "S1a"  - attrezzature amministrative; 
-  "S1c"  - attrezzature culturali o per spettacoli; 
-  "S..s"  - attrezzature sanitari e assistenziali; 
-  "S2.ic"  - attrezzature generali di interesse collettivo; 
-  "S3"  - aree attrezzate; 
-  "Piazze";   
-  "P"  - parcheggi pubblici; 
-  "Va"  - verde attrezzato; 
-  "Va.1"  - parco casa di riposo per anziani; 
-  "Va.2"  - parco Bottazza - Calvario; 
-  "Va.3"  - parco Aldonza Santapau; 
-  "Va.4"  - parco Santa Maria la Vetre; 
-  "Va. q"  - parco giochi Poggio Mineo; 
-  "Va.p"  - verde attrezzato di pertinenza; 
-  "Vs"  - verde di completamento del sistema stradale. 

Le zone "F" e le zone "S", disciplinate dall'art. 15 delle N.T.A., individuate nel piano comprendono sia attrezzature esistenti che quelle già programmate e finanziate di prossima realizzazione. Altresì, sono state individuate le zone destinate alla realizzazione delle aree di protezione civile e VV.FF. nonché dell'elisuperficie, la cui programmazione è di natura sovraccomunale.
D)  Viabilità
Dalla relazione generale si rileva che il piano prevede la previsione di nuove arterie stradali limitatamente all'effettiva possibilità realizzativa delle stesse da parte dell'amministrazione comunale.
La viabilità prevista insieme alle nuove previsioni di zone omogenee ed attrezzature concorre a ricucire il tessuto urbano delle aree della città più compromesse dal fenomeno di sfrangiamento avvenuto negli ultimi anni per effetto di un'edilizia disorganizzata.
Sostanzialmente il piano prevede una nuova strada di ingresso al centro abitato che consente di ridurre il compito della SP28/I e della via Ugo La Malfa a semplici strade urbane di quartiere. Altresì, sono previsti i tratti stradali denominati "Variante di nord-est tratto 1" e "Variante di nord-est tratto 2" della S.P. 28/I insieme ai nodi d'incrocio ed una bretella di collegamento con la stessa S.P.
Le suddette nuove previsioni stradali sono state oggetto di verifiche, evidenziate sulle tavole D3A e D3B di piano, al fine di valutare la possibilità di realizzazione delle stesse.
Altresì, è stato ritenuto necessario prevedere, nell'area Parco Calvario-Bottazza, un collegamento alle vie di esodo rappresentate dalla connessione con la strada "Zizza" e quindi con la S.P.28/II. Il piano originariamente prevedeva a tal fine la realizzazione di una strada ad est del Parco Bottazza, ma in sede di adozione il consiglio comunale (emendamento n. 3) ha deciso che tale collegamento dovesse essere costituito, così come riportato sulle tavole del piano in esame, "dall'ammodernamento dell'attuale pista che esiste tra i due parchi".
La parte ovest della città è interessata dalla sistemazione del colle Calvario e del tratto finale di via Roma e di una strada a servizio dell'esistente casa di riposo per anziani.
E)  Norme tecniche di attuazione
L'elaborato è costituito da 21 articoli suddivisi in:
-  capitolo I:  Norme generali; 
-  capitolo II:  Norme per le singole zone. 

F)  Regolamento edilizio
L'elaborato è costituito da 127 articoli suddivisi in:
-  parte I:  Norme generali; 
-  parte II:  Norme procedurali. 

G) Prescrizioni esecutive
Dalla relazione generale di piano emerge che sono state redatte ed adottate le seguenti prescrizioni esecutive:
1)  piano particolareggiato del centro storico, zona "A3" che comprende l'area di nuova classificazione.
Gli elaborati del suddetto piano particolareggiato sono costituiti da:
-  tav. F2 - unità edilizia centro storico zona "A3" - tecnologie costruttive consistenza (n. elevazioni);
-  tav. F3 - unità edilizia centro storico zona "A3" - stato di conservazione.
Le suddette tavole riportano la planimetria, relativa alla individuazione degli isolati ricadenti in zona "A1", "A2" e "A3", in scala 1:4.000.
2) piano particolareggiato di edilizia residenziale, zona "C1" di San Filippo-Rena Rossa. Lo stesso ricade all'interno di una più vasta zona "C1", già realizzata e/o in fase di attuazione (piani di lottizzazione e programmi costruttivi).
Gli elaborati del piano particolareggiato sono i seguenti:
-  tav. E1A - planimetrie - scala 1:2.000;
-  tav. E1B - planimetrie - scala 1:1.000;
-  tav. E1C - sezioni di progetto - scala 1:1.000;
-  tav. E1D - planivolumetria - scala 1: 2.000 e reti impianti tecnologici - scala 1:1.000.
H) Programmazione commerciale ex legge regionale n. 28/99
Il piano prevede la localizzazione di aree da destinare all'insediamento di attività di media e grande struttura di vendita.
I) Osservazioni e/o opposizioni
Avverso al P.R.G. in esame, adottato dal consiglio comunale di Militello Val di Catania, con deliberazione n. 43 del 28 aprile 2005, sono state presentate le seguenti n. 25 osservazioni, visualizzate su apposita planimetria e raccolte in un fascicolo:
 1)  Capuana Santi;
 2)  Ruggieri Salvatore;
 3)  Blanco Malerba Rita +1;
 4)  Iannello Giuseppina;
 5)  Seria Franca Maria;
 6)  Sinatra Salvatore G.;
 7)  Onorato Sebastiano;
 8)  Rosa Sebastiano;
 9)  Costanzo Francesco;
10)  Sibilla Guzzone Giuseppe;
11)  Fagone Gaetano;
12)  Licciardino Giovanna, procuratrice di Licciardino Pietro;
13)  Licciardino Giovanna, procuratrice di Anzalone Giuseppe;
14)  Compagnino Lucia;
15)  Di Salvo Salvatore;
16)  Rivela Gaetano;
17)  Guzzone Alfio;
18)  Blanco Pasquale;
19)  Vitali Salvatore;
20)  Tramontana Giovanni;
21)  Vitali Francesco;
22)  Portuso Salvatore;
23)  Cilauro Nicolò e Di Girgi Salvatore;
24)  Astorina Antonio;
25)  Compagnino Giuseppa.
Inoltre, con nota prot. n. 5520 dell'8 maggio 2007, l'area servizi tecnici di Militello Val di Catania ha trasmesso l'osservazione presentata fuori termine dal sig. Guglielmino Giuseppe ed un'attestazione relativa alla destinazione urbanistica dell'area oggetto di osservazione. Altresì, è pervenuta a quest'Assessorato l'osservazione a firma dei sigg. Scirè Francesco, Giuseppe e Roberto.
Considerazioni
A) Fabbisogno abitativo e di attrezzature
Sulla base della documentazione prodotta si ritiene regolare l'iter procedurale relativo alla adozione del piano in esame.
Le aree destinate ad edilizia residenziale prevedono l'insediamento di circa 1.300 abitanti di cui 785 nelle aree oggetto di programmi costruttivi e/o di piani di lottizzazione già programmati, ed i rimanenti 500 in nuove zone residenziali. Ad ogni modo, pur potendo condividere, come sopra detto, le strategie di piano, occorre evidenziare che dalla relazione di piano non è desumibile l'arco temporale necessario alla definizione del programmato insediamento dei nuovi 1.300 abitanti.
In ordine alle attrezzature e servizi, esistenti e di previsione, si rileva che la verifica effettuata dai progettisti nelle schede allegate alla relazione generale si limita al semplice computo delle superfici senza determinare il rapporto tra queste e gli abitanti.
Al riguardo, dalle verifiche effettuate da quest'ufficio, posto che gli abitanti residenti siano in atto 8.191 (dato ISTAT 31 dicembre 2001) e che le previsioni di piano ipotizzano un insediamento di nuovi 1.300 abitanti, si desume che il totale degli abitanti, insediabili nell'arco temporale di un decennio, è pari a circa 9.500. Considerato che, in ottemperanza all'art. 3 del D.I. n. 1444/68, ad ogni abitante devono corrispondere 12 mq. di spazi destinati a servizi ed attrezzature, ne deriva che il fabbisogno di tali aree è di circa 114.000 mq. a fronte dei 552.885 mq. di piano che esorbitano dal minimo prescritto di oltre il triplo. Pur in considerazione che, secondo quanto previsto dall'art. 4, comma 5, del D.I. n. 1444 del 2 aprile 1968, quando risulti l'esigenza di prevedere aree destinate a parchi pubblici urbani e territoriali, queste devono essere reperite in misura non inferiore 15 mq./ab. Al riguardo si rileva che il piano in esame prevede aree di verde attrezzato e parchi in misura di circa 290.000 cioè in misura doppia del fabbisogno previsto, secondo le prescrizioni di cui alla superiore norma, che ammonterebbe a mq. 142.500 (15 mq. x 9.500 ab.).
Per quanto sopra, pur condividendo la necessità, per il raggiungimento delle finalità di piano, di prevedere attrezzature e servizi in quantità maggiore del minimo prescritto, si ritiene che la maggiorazione effettuata, sopra descritta, non è ragionevolmente giustificata.
B) Previsioni di piano
Nell'elaborazione del P.R.G. risultano essere state osservate le disposizioni contenute nei DD.II. n. 1404/68 e n. 1444/68, nonché quelle delle vigenti norme in materia urbanistiche e pertanto si condividono le perimetrazioni e localizzazioni delle zone omogenee come appresso specificato:
-  Zona "A" - Centro storico:
L'enucleazione del centro storico comprendente le sottozone "A1", "A2" e "A3", è in linea generale condivisibile giacché risulta individuata in aderenza alle istruzioni contenute nella circolare D.R.U. n. 3/2000.
In ordine alle sottozone "A1" e "A2" si rileva che, secondo quanto riportato in legenda della tav. B1.A ed al comma 3, dell'art. 9 delle N.T.A., per le stesse dovranno essere redatte rispettivamente un piano particolareggiato del centro storico ed un piano di recupero.
La sottozona "A3" è costituita dalle aree che possiedono le caratteristiche di zona "A" individuate in ampliamento del centro storico esistente; per detta zona sono state adottate, in uno all'esaminando P.R.G., le prescrizioni esecutive.
Si ritiene poter condividere, in linea generale, la perimetrazione della suddetta zona "A3", tuttavia, in ordine alle prescrizioni esecutive occorre evidenziare che malgrado risulti essere stata condotta una dettagliata analisi in ordine all'individuazione delle unità edilizie, alle tecnologie costruttive, alla consistenza e numero di piani ed allo stato di conservazione dell'edilizia nell'area denominata zona "A3", non sono state avanzate proposte progettuali né sono state redatte specifiche norme di attuazione con l'indicazione degli interventi previsti per ogni tipo edilizio e/o unità edilizia.
Pertanto, le suddette prescrizioni esecutive, carenti di numerosi elaborati elencati al punto 3.8 della circolare D.R.U. n. 3/2000, inviata a tutti i comuni dell'Isola con prot. n. 4159 dell'11 luglio 2000, così come proposte, non sono meritevoli di approvazione fermo restando per l'area individuata la destinazione di "centro storico" dove l'intervento diretto sui singoli edifici è disciplinato dall'art. 9.2 delle norme tecniche di attuazione generali di piano.
In ordine alla zona "A4", si rileva che sugli elaborati di piano (tav. B1A, tav. B1B e tav. B1C) non risulta enucleata alcuna perimetrazione di tale zona omogenea; è stata invece effettuata una puntuale individuazione, che si condivide, di n. 19 edifici di interesse storico, proposte progettuali e specifiche norme attuative,
-  Zona "B" - di completamento:
Sono condivisibili nella considerazione che il P.R.G. in esame individua quali zone "B" quelle parti di territorio parzialmente o totalmente edificate diverse dalla zona "A", che posseggono i requisiti di cui all'art. 2 del D.I. n. 1444/1968.
-  Zona "C" - aree nuovi insediamenti abitativi:
L'individuazione e perimetrazione delle zone "C" comprendenti le sottozone "C1", "C2", "C3", "C4", "C5" e "C6", delle quali alcune totalmente libere ed altre parzialmente edificate è in linea di massima condivisibile tranne quanto appresso specificato per le singole sotto- zone.
Si ritiene congruente agli obiettivi e finalità di piano la localizzazione e perimetrazione della zona "C1" che oltre a comprendere un'area già impegnata da programmazione urbanistica già realizzata e/o in corso di realizzazione, prevede un ampliamento della stessa, su aree limitrofe. Per tali aree sono state redatte le prescrizioni esecutive del presente piano.
In ordine alle suddette prescrizioni esecutive, i cui elaborati (tavole E1.A; E1.B; E1.C ed E1.D) sovente sono mancanti di apposite legende, si rileva che sono carenti degli elaborati di cui ai punti 4, 5, 7 e 11 del capitolo 2.2.2 della circolare D.R.U. n. 2/98 (trasmessa a tutti i comuni dell'Isola e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 63 del 19 dicembre 1998), con la quale sono state impartite "Istruzioni per la trasmissione della documentazione" dei piani regolatori generali ed annessi strumenti urbanistici attuativi.
In assenza dunque dei necessari elaborati grafici contenenti particolari di progetto in scala 1:200, del piano particellare d'esproprio, delle previsioni di costo determinato anche in funzione degli espropri da effettuare, non si ritiene poter procedere all'esame di merito delle prescrizioni esecutive proposte e pertanto per le aree oggetto delle stesse, si condivide esclusivamente la destinazione di zona residenziale da attuare secondo le norme di cui si dirà appresso al paragrafo "norme tecniche di attuazione".
La zona "C2" estesa 16.700 mq. e la zona "C3" estesa circa 11.600 mq., rispettivamente localizzate a nord-est del centro abitato ed ad ovest dello stesso, riconfermano aree già destinate, dal vigente P. di F., ad espansione residenziale prevedendone il loro ampliamento.
Si ritengono condivisibili le suddette previsioni di espansione residenziale.
Occorre evidenziare che tali zone "C2" e "C3", sebbene oggetto di studio da parte dei progettisti che hanno redatto le tavv. G2a; G2b; G3a; G3b denominate "Proposte esemplificative di progetto", non sono oggetto di prescrizioni esecutive di piano e pertanto i suddetti elaborati (riportanti tra l'altro norme attuative in contrasto con l'art. 12 delle N.T.A. di piano), devono intendersi, così come chiarito dai progettisti nel corso di un colloquio presso questo ufficio, semplicemente una ipotesi di disegno urbanistico. Pertanto, i suddetti elaborati, pur rappresentando un discreto esempio di disegno urbanistico del territorio interessato, non hanno valore prescrittivo per l'attuazione delle zone "C2" e "C3" e conseguentemente non si entra nel merito del loro contenuto ai fini dell'approvazione del P.R.G.
In ordine alla zona "C4" zona residenziale, localizzata ad ovest del centro abitato, si rileva che è definita, in legenda degli elaborati di piano "Area di edilizia già programmata da piano di lottizzazione (vedi P. L. "Grotte Bianche" di cui alla comm. ed. del 23 maggio 1997 verb. n. 12)".
Considerato che l'area in oggetto, estesa circa 5.500 mq., limitrofa ad un corso d'acqua ed intersecata da una previsione di viabilità, ricadeva in zona "E" di verde agricolo del previgente P. di F., si ritiene non potersi includere tra quelle destinate alla realizzazione di edilizia residenziale già programmata e/o in corso di attuazione atteso che l'edilizia residenziale di cui al menzionato P. di L. non risulta approvato in variante né in sede comunale né da parte di quest'Assessorato.
Altresì, si rileva che è impossibile l'attuazione della zona omogenea in argomento atteso che la stessa non è disciplinata da apposite norme di attuazione e pertanto viene disattesa la previsione della zona "C4" e l'area assumerà la destinazione di zona " di verde agricolo in analogia al previgente strumento urbanistico.
Nulla si ha da rilevare sulla localizzazione e perimetrazione delle zone "C5" e "C6" che sono interessate rispettivamente dalla realizzazione di n. 40 e 60 alloggi degli I.A.C.P., assentiti con concessioni edilizie n. 5182/121 del 15 novembre 2000 e n. 5329/093 del 18 settembre 2002.
-  Zona "D" - aree attività produttive e commerciali:
Nulla si rileva sulla localizzazione e perimetrazione della zona "D" che riconferma la destinazione di zona dell'area sottoposta a piano particolareggiato (in parte attuato) approvato da quest'Assessorato con decreto n. 1736 del 30 dicembre 1997.
Parimenti si condividono le localizzazioni della zona "D1" - Attrezzature produttive di tipo ricettivo - e della zona "D2" - Zona di attrezzature produttive di tipo commerciale essendo le stesse riconferme rispettivamente della previsione di un insediamento produttivo di tipo ricettivo approvato con D.D.G./D.R.U. n. 1164 del 12 novembre 2004 e di un insediamento produttivo di tipo commerciale, adottato in variante dal consiglio comunale con delibera n. 67 del 12 agosto 2004.
Relazionando in ordine alla zona "D5" - Insediamenti di media e grande struttura di vendita al dettaglio e centri commerciali - i progettisti, nella relazione generale, affermano che recentemente, con altro atto deliberativo, il consiglio comunale ha adottato il piano di urbanistica commerciale redatto ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1999, n. 28 e che il P.R.G. recepisce le indicazioni contenute in detto piano commerciale, prevedendo la zona D5 destinata all'insediamento di medie strutture di vendita e di grandi strutture di vendita e centri commerciali, secondo le norme previste dallo stesso piano commerciale a cui si rinvia. In sede di adozione del presente strumento, il consiglio comunale,... ha previsto l'allargamento di dette zone D5 così come risultano perimetrate dal P.R.G.
Al riguardo si rileva che il citato atto deliberativo relativo all'adozione della programmazione commerciale non è mai stato trasmesso a questo Assessorato per l'approvazione di competenza.
In assenza pertanto di approvazione del suddetto piano, per le valutazioni di competenza e per l'eventuale approvazione della programmazione urbanistica commerciale in uno al P.R.G., il comune avrebbe dovuto trasmettere, unitamente a quest'ultimo, gli atti ed elaborati del citato piano commerciale, previa pubblicazione ex art. 3 della legge regionale n. 71/78.
Altresì, si evidenzia che le scelte di piano relative alla individuazione e localizzazione, nonché al dimensionamento delle aree da destinare nel P.R.G. ad "Insediamenti di media e grande struttura di vendita al dettaglio e centri commerciali" che impegnano oltre 20 Ha. di territorio, non risultano giustificate in alcun modo né sono stati forniti ragguagli sulla metodologia applicata per pervenire a tali risultanze che avrebbe dovuto essere coerente con le direttive impartite con decreto presidenziale 11 luglio 2000.
In ultimo si rileva che la zona "D5" non risulta disciplinata da apposite norme di attuazione e pertanto la stessa risulta inattuabile.
Per quanto sopra rilevato si disattendono le destinazioni di zona "D5" delle aree individuate sugli elaborati di P.R.G. e le stesse assumeranno la destinazione di zona "E" di verde agricolo.
-  Zona "E" - verde agricolo:
Nulla si rileva sulla individuazione e localizzazione della zona "E" destinata agli usi ed attività agricole.
-  Zona "F" - impianti ed attrezzature di interesse generale;
-  Zona "S" - attrezzature a scala urbana e di quartiere:
Con riferimento a quanto specificato al superiore paragrafo "A" relativo al calcolo del fabbisogno, si ribadisce che la sovrabbondanza di aree da destinare ad attrezzature e servizi non può essere condivisibile.
In particolare si ritiene che le superfici destinate a verde attrezzato costituiscano un inutile imposizione di vincolo preordinato all'esproprio ed impegno di territorio giacché questo, come si evince dalle premesse della relazione di piano, è costituito da un "suggestivo" paesaggio agricolo "di straordinario interesse, di primitiva bellezza e caratterizzato da un'altissima naturalità". Ritenendo pertanto essenziale mantenere inalterato un paesaggio con siffatte caratteristiche, si disattendono le aree destinate a zona "VA" - Verde attrezzato", individuate con segno di colore blu sulla tavola B1.A, che per la loro natura assumeranno pertanto la destinazione di zona "E" di verde agricolo.
Rilevando che l'attrezzatura a scala urbana e di quartiere, denominata "S1s - centro sociale", è stata localizzata entro il perimetro della zona residenziale sottoposta a prescrizioni esecutive, disattese con la presente proposta di parere, si ritiene opportuno, disattendere la localizzazione della stessa affinché possa essere oggetto di ristudio in conseguenza ai piani particolareggiati che dovranno essere redatti per l'attuazione dell'intero ambito.
La zona "F3" - Cimitero risulta ampliata, nel lato est, rispetto alle previsioni del vigente P. di F. Pur ritenendo condivisibile tale ampliamento si rileva che la perimetrazione della fascia di rispetto cimiteriale non risulta conseguentemente traslata fino al limite di mt. 200 e pertanto si prescrive la suddetta rettifica degli elaborati di piano.
Inoltre si rileva che ad ovest del cimitero, entro la fascia di rispetto, sono stati previsti un parcheggio ed altri servizi ed attrezzature.
Tali previsioni, all'interno dell'area vincolata ad inedificabilità assoluta, non possono essere assentite e pertanto sono disattese.
Per tutte le altre zone "F" ed "S" previste dal piano e sulla "Viabilità" di nuova previsione nulla si ha da rilevare.
C) Norme tecniche di attuazione
Preliminarmente si rileva che le norme tecniche di attuazione, come sopra più volte evidenziato, risultano insufficienti al fine dell'attuazione di diverse zone omogenee.
Altresì, si evidenzia che sovente il testo delle suddette N.T.A. riporta elementi analoghi a quanto riferito in relazione generale di piano.
Per quanto sopra ed in conseguenza delle prescrizioni di cui al superiore paragrafo B), si ritiene che le N.T.A. dovranno essere modificate ed integrate come appresso specificato:
-  Art. 9 - Zona omogenea "A".
Il terzo capoverso è così modificato: "La zona A individuata nel centro urbano è stata suddivisa in tre sottozone": "A1" da sottoporre a piano particolareggiato di centro storico; "A2" da sottoporre a piano di recupero ai sensi dell'art. 28 della legge n. 457/78; "A3" di nuova individuazione.
Il 6° periodo, dalle parole "Le presenti..." fino a "(zone A1 e A2)" è cassato.
Il 9° e 10° periodo, dalle parole "Le norme" fino a "unità immobiliari" sono cassati;
-  Art. 9.1 - Destinazioni d'uso:
Sostituire la parola "bred" (comma 1, punto 9) con la parola "bed";
-  Art. 10.3 - Zona B6, Interventi consentiti:
Al terzo capoverso dopo le parole "con le seguenti caratteristiche" il testo è così modificato ed integrato (le modifiche ed integrazioni sono riportate in sottolineato):
-  le costruzioni debbono essere realizzate sull'allineamento delle strade come definite dal piano, salvo nei casi in cui il ritiro è necessario per il rispetto di specifiche norme regionali o nazionali. Tuttavia in questi casi il ritiro è consentito oltre il primo piano fuori terra;
-  le costruzioni debbono essere realizzate sul confine in aderenza od accomunamento;
-  è consentita la formazione di cortili chiusi;
-  l'altezza massima è pari alla larghezza dello spazio pubblico antistante, per un numero di tre elevazioni fuori terra, ed in ogni caso non può superare i mt. 11,00;
-  la superficie del lotto non occupata dalla costruzione deve essere opportunamente sistemata a verde;
-  gli eventuali distacchi fra pareti finestrate debbono essere pari a ml. 10,00;
-  l'indice di fabbricabilità fondiaria non può superare i 5,00 mc./mq.;
-  Art. 11 - Zone C:
Conseguentemente alle determinazioni assunte sulle zone "C" al superiore paragrafo "B - Previsioni di piano" della presente proposta di parere, è cassato l'ultimo capoverso dalle parole "Conformemente a..." fino a "Piano di lottizzazione".
Gli artt. 11.1; 11.2; 11.3; 11.4 sono cassati in conseguenza alle determinazioni assunte con la presente proposta di parere in ordine alle prescrizioni esecutive della zona residenziale "C1";
-  Art. 11.5 - Zona "C1" - San Filippo Rena Rossa:
Giacché la suddetta sottozona era stata sottoposta alle sopradette prescrizioni esecutive, in conseguenza alle superiori determinazioni assunte per l'area oggetto delle stesse il testo dell'art. 11.5 delle N.T.A. è così modificato ed integrato (le modifiche ed integrazioni sono riportate in sottolineato):
La zona "C1", il cui perimetro è indicato nelle tavole B1a e B1b di progetto del P.R.G., comprende una porzione del territorio comunale, in parte già edificata pur senza possedere le caratteristiche di zona B, ai sensi dell'art. 2 del D.I. n. 1444/68, ed in parte di aree libere da destinare a nuova edilizia residenziale.
Le aree libere di questa zona si attuano a mezzo di piani attuativi, di iniziativa pubblica o privata, la cui estensione minima dovrà essere determinata in conformità alle direttive di cui alla circolare D.R.U. n. 2/79.
Detti piani attuativi dovranno essere redatti in conformità alle prescrizioni di cui all'art. 3 del D.I. n. 1444/68 e dovranno prevedere la sistemazione delle strade, degli spazi di pertinenza (marciapiedi, aiuole ecc.) degli impianti e degli elementi di arredo.
Altresì, i suddetti piani, che dovranno prevedere la sistemazione delle strade, degli spazi di pertinenza (marciapiedi, aiuole, ecc.), degli impianti e degli elementi di arredo debbono osservare i limiti le prescrizioni inderogabili relative a tipologie edilizie, altezze massime, indici di fabbricabilità fondiaria di cui al presente articolo nonché a quelli di cui ai successivi artt. 11.6; 11.7; 11.8; 11.9; 11.10; 11.11:
Tipologie edilizie
a)  Ville singole con garages interrati o seminterrati.
b)  Ville accorpate con garages interrati o seminterrati.
c)  Case a schiera con piano garage seminterrato accessibile dal lato a valle.
Indice e altezze massime
Ville singole e accorpate:
-  altezza massima: 7,50 ml. per n. 2 piani fuori terra; l'altezza degli edifici non deve comunque, superare quella massima consentita dal D.M. 16 gennaio 1996, in funzione del tipo di struttura dell'edificio e della larghezza stradale;
-  indice di fabbricabilità fondiaria: 2,00 mc./mq.;
-  distanza minima tra pareti finestrate: 10,00 ml;
-  distanza minima dai confini dei lotti: 2,00 ml.
Case a schiera:
-  altezza massima: 7,50 ml. per n. 2 piani fuori terra; l'altezza degli edifici non deve comunque, superare quella massima consentita dal D.M. 16 gennaio 1996, in funzione del tipo di struttura dell'edificio e della larghezza stradale;
-  indice di fabbricabilità fondiaria: 4,00 mc./mq.;
-  distanza minima tra i confini: in aderenza o 5,00 ml.
-  distanza minima tra pareti finestrate: 10,00 ml;
-  Art. 11.8 - Strade e spazi pubblici:
Al primo capoverso cassare il periodo che va dalle parole "La sistemazione" fino a "...presente articolo".
-  Art. 11.12 - Attuazione:
E' così sostituito: Nel caso di piani da attuare da parte di privati, questi sono obbligati a realizzare tutte le opere di urbanizzazione previste nel piano particolareggiato secondo le norme vigenti in materia ed in particolare in conformità alle prescrizioni di cui al D.I. n. 1444/68. Deve inoltre essere ceduta o monetizzata la relativa quota delle aree da reperire per la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria.
In ogni caso, le opere di urbanizzazione primaria che saranno realizzate devono costituire uno stralcio funzionale, anche nel caso in cui ciò comporti il superamento della quota proporzionale alla volumetria di cui al comma precedente.
Inoltre, la realizzazione delle opere di urbanizzazione e la cessione delle aree a destinazione pubblica da parte dei privati, avverrà previa stipulazione di convenzione con modalità del tutto analoghe a quanto previsto per i piani di lottizzazione.
-  Art. 11.13 - Oneri di urbanizzazione:
Nel primo periodo è cassata la frase: "previste nelle presenti prescrizioni esecutive";
-  Art. 11.14 - Compenso oneri di urbanizzazione:
Nel primo periodo cassare le frasi: "dalle prescrizioni esecutive" e " ed in particolare dagli art. 11.8 e 11.11";
Il periodo che va dalle parole "In ogni caso" fino a "...al precedente articolo 11.11" è cassato.
-  Art. 12 - Zona D:
Conseguentemente alle determinazioni assunte con la presente proposta di parere sulla zona "D5" si prescrive l'eliminazione dell'ultimo periodo che va dalle parole " Recentemente, con altro atto..." fino a " ...dal Piano commerciale".
-  Art. 14.1 - Interventi consentiti:
Il periodo dell'ultimo capoverso, dopo le parole "in vigore", va così integrato: "e previa approvazione e/o autorizzazione dell'ARTA ove prevista per legge".
-  Art. 15 - Attrezzature ed impianti di interesse generale Zone F ed S:
La frase "Le specifiche destinazioni d'uso come definite dal P.R.G. sono inderogabili" va così integrata: "salvo quanto previsto dall'art. 9, comma 5, del D.P.R. n. 327/2001".
Conseguentemente alle determinazioni assunte con la presente proposta di parere sulla zona "S1s" va cassato il primo capoverso del paragrafo "Prescrizioni particolari"
-  Art. 17 - Strutture ed impianti tecnologici:
Contrasta con le prescrizioni di cui all'art. 7 della legge regionale n. 65/81 e pertanto è disatteso e va cassato.
-  Art. 19 - Nuova viabilità e verde di completamento del sistema stradale (Vs):
La norma contrasta con le vigenti norme in materia urbanistica secondo le quali qualsiasi modifica ai tracciati stradali previsti nel piano - deve essere sottoposta a variante urbanistica e pertanto la stessa è disattesa e va cassata.
D) Regolamento edilizio
Si ritiene condivisibile il contenuto del R.E.C. che risulta, in linea generale, redatto in conformità alle vigenti norme in materia. In caso di discordanza tra il R.E.C. e norme regionali o statali, queste ultime prevalgono.
Osservazioni e opposizioni
Preliminarmente si evidenzia che i progettisti del piano hanno regolarmente esaminato le osservazioni ed opposizioni presentate avverso il P.R.G. e controdedotto alle stesse redigendo l'elaborato denominato "Relazione sulle osservazioni ed opposizioni al progetto di P.R.G".
Successivamente il consiglio comunale, nella seduta del 14 settembre 2006, con deliberazione n. 61, ha approvato la suddetta relazione, facendo proprie pertanto le determinazioni sulle osservazioni espresse dai progettisti.
Inoltre si evidenzia che molte osservazioni non sono corredate da elaborati grafici con l'individuazione delle aree oggetto di ricorso e che la visualizzazione delle medesime osservazioni è stata effettuata dai progettisti apponendo, su planimetria a scala 1:10.000, semplicemente i numeri corrispondenti a ciascuna osservazione, senza individuare esattamente le aree di cui ai ricorsi. Tale circostanza non consente una facile individuazione delle suddette aree oggetto di ricorso in special modo quando le stesse, di modestissima estensione, interessano particelle limitrofe tra loro e ricadenti in ambiti territoriali caratterizzati da consistente edilizia esistente.
Determinazioni sulle osservazioni ed opposizioni
Osservazioni nn. 1; 4; 5; 17; 19; 20; 23: Le suddette osservazioni vertono tutte sull'eliminazione del vincolo preordinato all'esproprio per la realizzazione di attrezzature. Altresì, la maggior parte dei ricorrenti chiedono la riconferma delle destinazioni urbanistiche del previgente P. di F.
Per quanto sopra, in coerenza alle considerazioni espresse sul fabbisogno e sulla quantità di aree da destinare ad attrezzature e servizi ed in aderenza alla sentenza T.A.R. Catania n. 114/05, si accolgono le superiori osservazioni.
Osservazione n. 6: Il ricorrente chiede che l'area di pertinenza del proprio immobile sia destinata, come nel previgente P. di F., a zona residenziale invece che ad attrezzatura. Da quanto si rileva dalla medesima osservazione e dalla relazione dei progettisti, per la potenziale volumetria dell'area oggetto del ricorso risulta già sfruttata per la realizzazione dell'immobile.
Per quanto sopra ed in coerenza alle considerazioni espresse sul fabbisogno e sulla quantità di aree da destinare ad attrezzature e servizi, nonché in aderenza alla sentenza T.A.R. Catania n. 114/05, l'osservazione può essere parzialmente accolta nel senso che, eliminata l'attrezzatura prevista, l'area manterrà la destinazione di "cortile privato di pertinenza" senza possibilità edificatoria.
Osservazioni nn. 8; 25: Le osservazioni interessano uno stesso ambito territoriale ed entrambe sono finalizzate ad ottenere l'eliminazione della prevista attrezzatura e la conseguente riconferma della destinazione di zona residenziale già prevista dal P. di F.
Dalla relazione dei progettisti emerge che l'area in questione possiede caratteristiche idro-geologiche per le quali l'ufficio del Genio civile di Catania, con nota n. 2175 del 15 marzo 1994, ne aveva sconsigliato le possibilità edificatorie.
Per quanto sopra e considerato che presso questo servizio 5/D.R.U. non opera tecnico con specifica competenza in materia geologica, si ritiene che le previsioni relative a detto ambito, con conseguente determinazione sulle osservazioni in questione, debbano essere valutate dal C.R.U. ove è prevista la presenza del geologo.
Osservazione n. 2: Accolta in conformità alle deduzioni dei progettisti.
Osservazione n. 3: La ditta non si oppone ad alcuna previsione di piano. Si condividono le deduzioni dei progettisti
Osservazione n. 7: Respinta in aderenza alle controdeduzioni dei progettisti a meno del riferimento fatto in relazione generale, alle "Unità minime di progetto" di cui alle tav. E1B, G2A, G3A, non prese in esame per le motivazioni espresse con la presente proposta di parere.
Osservazioni nn. 9; 10; 11; 12; 13; 14: Le osservazioni, tutte copie una dell'altra, risulterebbero superate giacché interessano un'area la cui previsione di verde attrezzato è stata disattesa con la presente proposta di parere e conseguentemente destinata a zona "E" di verde agricolo.
Tuttavia, considerato che a seguito della richiesta dei ricorrenti volta ad ottenere la riconferma, rispetto al pre- vigente P. di F., della destinazione di zona residenziale, i progettisti hanno evidenziato, per l'area in questione, problemi di natura geologica, ed atteso che presso questo servizio 5/D.R.U. non opera tecnico con specifica competenza in materia geologica, si ritiene che le previsioni relative a detto ambito, con conseguente determinazione sulle osservazioni, debbano essere valutate dal C.R.U. ove è prevista la presenza del geologo.
Osservazione n. 15: L'osservazione è mirata a mantenere il paesaggio agricolo del proprio fondo e pertanto, congruentemente alle considerazioni di cui alla presente proposta di parere, la stessa, in parte già superata, viene accolta.
Osservazione n. 16: L'osservazione, mirata a mantenere il paesaggio agricolo del fondo, ricade in un'area già oggetto di considerazioni e determinazioni della presente proposta di parere e pertanto la stessa è superata.
Osservazione n. 18: L'osservazione non è corredata da alcuna planimetria con l'esatta individuazione dell'area interessata né fa riferimento alla destinazione di zona prevista dal piano e dall'eventuale nuova destinazione richiesta. D'altra parte neanche dalla relazione dei progettisti, che rimanda ad una eventuale "progettazione esecutiva", emergono i suddetti elementi. Dall'indicativa visualizzazione sulla planimetria di piano, sembrerebbe che l'area oggetto del ricorso interessi un'area già oggetto di considerazioni nella presente proposta di parere e, pertanto, in tal caso, l'osservazione sarebbe superata. In sede di controdeduzioni il comune potrà produrre i necessari chiarimenti al riguardo.
Osservazione n. 21: L'area oggetto del ricorso, così come individuata sulla planimetria di piano a scala 1:10.000, sembra ricadere all'interno della fascia di rispetto cimiteriale, pertanto, per le considerazioni espresse con la presente proposta di parere, l'osservazione sarebbe superata dalle determinazioni sopra assunte. In sede di controdeduzioni il comune potrà produrre i necessari chiarimenti in merito.
Osservazione n. 22: L'area oggetto del ricorso, ricadente all'interno della perimetrazione della zona "C4", è stata oggetto di considerazioni della presente proposta di parere e, pertanto, l'osservazione risulta superata dalle determinazioni sopra assunte.
Osservazione n. 24: L'osservazione interessa previsioni di piano relative ad un'area di "Verde attrezzato" già oggetto di considerazioni della presente proposta di parere, ad una zona "C1" ed infine ad una previsione di viabilità.
L'osservazione è in parte superata dalle determinazioni sopra assunte ed in parte respinta in conformità alle deduzioni dei progettisti.
Osservazione a firma Guglielmino Giuseppe, trasmessa dal comune di Militello Val di Catania con nota prot. n. 5520 dell'8 maggio 2007:
Il ricorrente contesta le previsioni di piano, inerenti il proprio fondo, e chiede che venga preso atto dell'esistenza di un fabbricato rurale "e che tale destinazione venga confermata nello strumento urbanistico".
Considerato che le argomentazioni e la richiesta formulata non appaiono chiare e che pertanto non sussistono elementi per una corretta valutazione dell'osservazione, la stessa, in questa sede non può trovare accoglimento, fermo restando che, in sede di controdeduzioni, il comune potrà produrre i necessari chiarimenti in merito.
Osservazione a firma Scirè Giuseppe + 2, pervenuta direttamente all'A.R.T.A:
I ricorrenti chiedono la riconferma della destinazione urbanistica del precedente strumento urbanistico che classificava il loro fondo zona "B" invece di quella di zona "E" di verde agricolo proposta nel P.R.G. adottato.
In aderenza alla decisione del T.A.R. Catania di cui alla sentenza n. 114/05, l'osservazione deve trovare accoglimento.
Per tutto quanto sopra si è del parere che il P.R.G., con annessi prescrizioni esecutive, norme tecniche di attuazione e regolamento edilizio, adottato dal consiglio comunale di Militello in Val di Catania, con deliberazione n. 43 del 28 aprile 2006, sia meritevole di approvazione con gli stralci, modifiche e prescrizioni di cui ai superiori considerata.";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 51 del 27 febbraio 2008, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
-  Considerato che, nel corso della discussione, è emerso l'orientamento di approvare il piano in oggetto, in conformità alla proposta di Ufficio, che fa parte integrante del presente voto, con le seguenti integrazioni e precisazioni:
1)  Z.T.O. "A"
1.1)  Vanno inclusi nella Z.T.O. A.3 gli edifici prospicienti il corso Umberto I, tra corso XX Settembre e via Niceforo, quelli prospicienti il Corso XX Settembre, tra Corso Umberto I e via Cavour, vanno classificati A.3 nonché gli edifici prospettanti la via Giovanna D'Austria compresi tra la via G.B. Basile e la via Canalicchio;
1.2)  Va, altresì, classificato zona A.3 il nucleo urbano situato nel settore Sud del centro abitato che include la via Gulinello, la via A. Diaz etc., che il P.R.G. in atto classifica quale zona B.5;
1.3) L'area posta a sud del predetto nucleo, destinata ad "Area attrezzata S.3" va ricompresa nella contermine zona V.a.4, Parco S. Maria La Vetere, in cui, peraltro, è previsto un intervento di riqualificazione da parte della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania;
1.4)  Sono da assimilare a zone A4, edifici e complessi isolati, gli immobili di cui al seguente elenco:
-  l'ex Ospizio Bisicchia in viale Regina Margherita;
-  l'edificio in via Gesù nn. 5, 7, 9;
-  ex orfanotrofio Gulinello Rizzo in viale Regina Margherita;
-  l'edificio in via Principe di Branciforte n. 131, ang. via Campisi;
-  l'edificio in via Principe di Branciforte, nn. 123-125-127;
-  l'edificio in cortile Zafferana n. 7;
-  fontana Ninfa della Zizza;
-  piazza o piano del Purgatorio;
-  giardino di Palazzo Baldanza;
-  i fronti di cortile Frazzetto;
-  l'edificio in di via Zisa n. 10;
-  l'edificio in via Alberto Deni, angolo via Catuso;
-  l'edificio in SP 128-via Calvario, 2 di fronte al civico 25;
-  l'edificio in via Savoia nn. 82-86;
-  l'edificio in Largo dello Spasimo nn. 1-9.
2)  Norme tecniche di attuazione.
2.1)  L'art. 9, comma 10, va modificato nel senso che gli interventi previsti negli edifici delle zone A.1 e A2, in assenza del previsto piano particolareggiato, vanno sottoposti al preventivo parere della competente Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali
2.2)  Per gli interventi di cui all'art. 9, commi 11 e 12, riguardanti gli edifici inclusi nella Z.T.O. A.3, va, altresì, acquisito il preventivo parere della competente Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali
2.3) Sono da cassare gli artt. 11.1, 11.2, 11.3, 11.4 e 11.5 e 11.12 in quanto relativi alla prescrizione esecutiva San Filippo-Rena Rossa disattesa.
2.4)  Art. 12 - Zone "C" - Il primo capoverso va così modificato: "Le zone C.1, C.2 e C.3 si attuano mediante la predisposizioni di piani particolareggiati o piani di lottizzazione convenzionata ex art. 14 della legge regionale n. 71/78, estesi ad un ambito di intervento di almeno 5.000 mq., nel rispetto dei parametri urbanistici-edilizi e delle prescrizioni di cui ai precedenti articoli 11.6, 11.7, 11.8, 11.9, 11.10 e 11.11".
2.5)  Art. 13 - Zona D - Va interamente riformulato come appresso specificato: "La zona D è destinata agli insediamenti produttivi industriali, artigianali, commerciali e direzionali. La zona D potrà essere attuata medianti piani particolareggiati di iniziativa pubblica o piani di lottizzazione di iniziativa privati estesi almeno 2 Ha. Detti piani attuativi dovranno essere redatti nel rispetto di quanto prescritto dall'art. 5 punti 1 e 2 a seconda che riguardino insediamenti di tipo artigianale-industriale o commerciale-direzionale. Gli insediamenti commerciali dovranno, altresì, attenersi alle disposizioni di cui al D.P.R.S. 11 luglio 2000".
2.6)  Art. 14 - Zona E - Gli artt. 14.2.d) e 14.2.e) vanno modificati prevedendo che l'indice di densità fondiario sia di 0.03 mc./mq. in conformità a quanto prescritto dall'art. 2 della legge regionale n. 71/78.
3)  Osservazioni ed opposizioni: sono decise in conformità alla proposta di parere dell'Ufficio.
Per tutto quanto sopra visto, ritenuto e considerato il Consiglio esprime il parere che il piano regolatore generale di Militello Val di Catania, adottato con deliberazione consiliare n. 43 del 28 aprile 2005, sia meritevole di approvazione con le modifiche e le prescrizioni di cui ai considerata che precedono.";
Vista la propria nota, prot. n. 63 del 9 aprile 2008, con la quale è stato richiesto al Consiglio regionale dell'urbanistica di integrare il sopra citato parere, reso con il voto n. 51 del 27 febbraio 2008, esplicitando le motivazioni che hanno condotto alla formulazione delle prescrizioni di cui ai punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 2.1, 2.4 e 2.5 del medesimo voto;
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 56 del 24 aprile 2008, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Sentiti i relatori che hanno illustrato le motivazioni che hanno condotto alla formulazione delle superiori prescrizioni, come appresso specificato:
1)  Z.T.O. "A"
Punti 1.1 e 1.2: nel corso del sopralluogo è emerso che i nuclei ed i tessuti urbani da includere nella zona "A.3", posteriori alla redazione delle mappe del catasto grafico di epoca borbonica (1830-1850), risalgono alla fine dell'800 ed all'inizio del 900 e presentano caratteri morfologici e tipologici tipici da tutelare, secondo quanto indicato al punto 3.4 della circolare A.R.T.A. n. 3/2000.
Punto 1.3: l'area in questione, già soggetta a vincolo paesaggistico ed archeologico ex decreto legislativo n. 490/1999, è limitrofa alla zona S. Maria La Vetere, interessata da un progetto di parco archeologico da parte della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania;
Punto 1.4: Nel corso del sopralluogo, per gli immobili segnalati, sono state riconosciute le caratteristiche di pregio storico-ambientale cui fa riferimento la circolare ARTA n. 3/2000, anche sulla scorta delle indicazione delle schede C.S.U. redatte dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania.
2)  Norme tecniche di attuazione.
Punto 2.1: si è ritenuto di estendere l'obbligo della preventiva acquisizione del parere della Sovrintendenza, nelle more dell'approvazione del piano di recupero, per gli interventi che "interessano l'aspetto esteriore degli edifici" per tutti gli immobili compresi nella zona A.2, in quanto facenti parte del nucleo storico di epoca borbonica.
Punti, 2.4 e 2.5: per come già evidenziato nella proposta di parere n. 14 del 4 dicembre 2007, le N.T.A. proposte risultano prive delle necessarie indicazioni per l'attuazione delle Z.T.O "C" e "D" rendendosi, pertanto, necessario formulare precise prescrizioni in merito.
Per tutto quanto sopra il Consiglio esprime il parere di integrare il proprio voto n. 51 del 27 febbraio 2008 con le precisazioni sopra esplicitate.";
Vista la nota dirigenziale, prot. n. 36137 del 9 maggio 2008, con la quale il comune di Militello in Val di Catania è stato invitato a formulare, ai sensi del comma 6, dell'art. 4, della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, controdeduzioni alle determinazioni assessoriali di cui al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 51 del 27 febbraio 2008, come integrato con il voto n. 56 del 24 aprile 2008, integralmente condivisi;
Vista la nota dell'U.O. 5.2/D.R.U., prot. n. 43 del 17 giugno 2008, con la quale il piano in argomento, in dipendenza della presa d'atto delle determinazioni di questo Assessorato da parte del comune di Militello in Val di Catania, formulata con delibera consiliare n. 16 del 4 giugno 2008, trasmessa con foglio prot. n. 8222 del 10 giugno 2008, pervenuto il 12 giugno 2008 ed acquisito al protocollo di questo Assessorato il 13 giugno 2008 al n. 47569, è stato sottoposto per la conseguente emanazione del provvedimento di approvazione;
Ritenuto di poter condividere il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 51 del 27 febbraio 2008, integrato con il voto n. 56 del 24 aprile 2008;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità al parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 51 del 27 febbraio 2008, come integrato con il voto n. 56 del 24 aprile 2008, nonché alle prescrizioni contenute nel parere dell'ufficio del Genio civile di Catania in premessa citato, è approvato il piano regolatore generale con annesse le prescrizioni esecutive ed il regolamento edilizio del comune Militello in Val di Catania, adottato con delibera consiliare n. 43 del 28 aprile 2005.

Art. 2

Le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 51 del 26 febbraio 2008, come integrato con il voto n. 56 del 24 aprile 2008.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
 1)  proposta di parere n. 14 del 4 dicembre 2007, resa dall'U.O. 5.2/D.R.U.;
 2)  voto n. 51 del 27 febbraio 2008 reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
 3)  voto n. 56 del 24 aprile 2008 reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
 4)  delibera C.C. n. 43 del 28 aprile 2005;
 5)  delibera C.C. n. 61 del 14 settembre 2006;
 6)  delibera C.C. n. 16 del 4 giugno 2008;
Elenco elaborati P.R.G.:
 7)  allegato 1 - relazione generale;
 8)  allegato 2 - norme tecniche di attuazione;
 9)  allegato 3 - regolamento edilizio;
Stato di fatto:
10)  A1a  - corografia generale - scala 1:25.000; 
11)  A1b  - aerofotogrammetria - scala 1:10.000; 
12)  A1c  - aerofotogrammetria - scala 1:2.000; 
13)  A1d  - aerofotogrammetria - scala 1:2.000; 
14)  A1e  - area cimiteriale - scala 1:200; 
15)  A2  - rete delle principali vie di comunicazione e viabilità locale; 
16)  A3  - andamento demografico della popolazione; 
17)  A4  - proprietà comunali e di altri enti - scala 1:2.000; 
18)  A5  - attrezzature esistenti - scala 1:2.000; 
19)  A6  - emergenze architettoniche - scala 1:2.000; 
20)  A7a  - vincoli di cui al decreto legislativo n. 490/99 - scala 1:10.000; 
21)  A7b  - vincoli di cui al decreto legislativo n. 490/99 - scala 1:10.000; 
22)  A8a  - classi di suscettività Genio civile - scala 1:2.000; 
23)  A8b  - classi di suscettività Genio civile - scala 1:2.000; 
24)  A9a  - programma triennale OO.PP. - scala 1:2.000; 
25)  A9b  - programma triennale OO.PP. - scala 1:2.000; 
26)  A9c  - programma triennale OO.PP. - scala 1:2.000; 
27)  A10  - strumento urbanistico vigente - scala 1:2.000; 
28)  A11  - cartografia storica; 

Progetto di P.R.G.:
29)  B1a  - zonizzazione (centro urbano) - scala 1:2.000; 
30)  B1b  - zonizzazione (zona cimitero) - scala 1:2.000; 
31)  B1c  - zonizzazione (terr. comunale) - scala 1:10.000; 

Confronti P. di F. vigente e P.R.G.:
32)  C1  - confronti delimitazione zona "A" P. di F. e zona "A" P.R.G. - scala 1:2.000; 
33)  C2  - confronti delimitazione zona "A" P. di F. e zona "A" P.R.G. - scala 1:2.000; 
34)  C3  - confronti delimitazione zona "A" P. di F. e zona "A" P.R.G. - scala 1:2.000; 

Verifiche ipotesi progettuali:
35)  D1  - verifiche di delimitazioni delle zone "B" - scala 1:2.000; 
36)  D2  - confronto tra l'attività edilizia in corso (programmata e/o di recente ultimazione) e quella prevista da P.R.G. - scala 1:2.000; 
37)  D3a  - tracciati stradali - scala 1:2.000; 
38)  D3b  - tracciati stradali - scala 1:2.000; 
39)  D4  - classi di suscettività secondo il parere del Genio civile, espresso con nota n. 2175 del 15 marzo 1994, apposto su stralcio del progetto di zonizzazione - scala 1:2.000; 
40)  D5  - forme e processi di natura geologica apposti su progetto di zonizzazione - scala 1:2.000; 

Elaborati piani particolareggiati:
41)  E1a  - piano particolareggiato San Filippo-Rena Rossa - scala 1:2.000; 
42)  E1b  - piano particolareggiato San Filippo-Rena Rossa - scala 1:1.000; 
43)  E1c  - piano particolareggiato San Filippo-Rena Rossa - scala 1:1.000; 
44)  E1d  - piano particolareggiato San Filippo-Rena Rossa - scala 1:2.000 e 1:1.000; 

Centro storico:
45)  F1  - unità edilizie centro storico - scala 1:1.000; 
46)  F2  - unità edilizie centro storico - scala 1:1.000; 
47)  F3  - unità edilizie centro storico - scala 1:1.000; 

Proposte esemplificative di progetto:
48)  G1a  - disegno urbano (centro urbano) - scala 1:2.000; 
49)  G1b  - disegno urbano (zona cimitero) - scala 1:2.000; 
50)  G2a  - piano particolareggiato piano Vanella - scala 1:2.000 e 1:500; 
51)  G2b  - piano particolareggiato piano Vanella - scala 1:1.000 e 1:500; 
52)  G3a  - piano particolareggiato via Stazione - scala 1:2.000 e 1:500; 
53)  G3b  - piano particolareggiato via Stazione - scala 1:1.000 e 1:500; 

Elaborati studio geologico:
54)  relazione generale;
55)  risultati delle indagini, stratigrafie e prove sismiche (GA);
56)  carta geologica (tav. GG01) - scala 1:10.000;
57)  carta geologica (tav. GG02) - scala 1:10.000;
58)  carta geologica (tav. GG03) - scala 1:10.000;
59)  carta geologica (tav. GG04) - scala 1:2.000;
60)  carta geomorfologica (tav. GM01) - scala 1:10.000;
61)  carta geomorfologica (tav. GM02) - scala 1:10.000;
62)  carta geomorfologica (tav. GM03) - scala 1:10.000;
63)  carta geomorfologica(tav. GM04) - scala 1:2000;
64)  carta idrogeologica (tav. GI01) - scala 1:10.000;
65)  carta idrogeologica (tav. GI02) - scala 1:10.000;
66)  carta idrogeologica (tav. GI03) - scala 1:10.000;
67)  carta litotecnica (GL) - scala 1:2.000;
68)  carta della pericolosità geologica (tav. GP01) - scala 1:10.000;
69)  carta della pericolosità geologica (tav. GP02) - scala 1:10.000;
70)  carta della pericolosità geologica (tav. GP03) - scala 1:10.000;
71)  carta della pericolosità geologica (tav. GP04) - scala 1:2.000;
72)  carta della pericolosità sismica locale (GS) - scala 1:2.000;
Studio geologico integrativo:
73)  relazione integrativa;
74)  verifica geologica zona "A" - scala 1:2.000;
75)  verifica geologica zona "B" - scala 1:2.000;
76)  verifica geologica zona "C" - scala 1:2.000;
77)  verifica geologica zona "D" - scala 1:2.000;
Elaborati studio agricolo-forestale:
78)  relazione;
79)  adeguamento D.P.R.S. 28 giugno 2000 e art. 89 - comma 8 - della legge regionale n. 6/2001;
80)  tav. 1A  - carta morfologica - scala 1:10.000; 
81)  tav. 1B  - carta morfologica - scala 1:10.000; 
82)  tav. 1C  - carta morfologica - scala 1:10.000; 
83)  tav. 2A  - carta pedologica - scala 1:10.000; 
84)  tav. 2B  - carta pedologica - scala 1:10.000; 
85)  tav. 2C  - carta pedologica - scala 1:10.000; 
86)  tav. 3A  - carta della vegetazione e dell'uso del suolo - scala 1:10.000; 
87)  tav. 3B  - carta della vegetazione e dell'uso del suolo - scala 1:10.000; 
88)  tav. 3C  - carta della vegetazione e dell'uso del suolo - scala 1:10.000; 
89)  tav. 4A  - carta delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura - scala 1:10.000; 
90)  tav. 4B  - carta delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura - scala 1:10.000; 
91)  tav. 4C  - carta delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura - scala 1:10.000; 
92)  tav. 5A  - carta del grado di antropizzazione - scala 1:10.000; 
93)  tav. 5B  - carta del grado di antropizzazione - scala 1:10.000; 
94)  tav. 5C  - carta del grado di antropizzazione - scala 1:10.000. 


Art. 4

Ai sensi dell'art. 13, comma III, del D.P.R. n. 327/01 e successive modifiche, i decreti di espropriazione relativi alle aree destinate dalle prescrizioni esecutive all'espropriazione per pubblica utilità, possono essere emanati entro il termine di cinque anni dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto, fatta salva la proroga fino a due anni che potrà essere disposta ai sensi del comma V del citato art. 13.

Art. 5

Il comune di Militello in Val di Catania dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo.

Art. 6

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 7

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 29 luglio 2008.
  LIBASSI 

(2008.33.2485)114
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
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Trasposizione grafica curata da
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