REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 4 APRILE 2008 - N. 15
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CIRCOLARI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


CIRCOLARE 26 febbraio 2008, n. 1230.
Direttive per il miglioramento della qualità e completezza del Flusso CEDAP.

ALLE AZIENDE UNITA' SANITARIE LOCALI
ALLE AZIENDE OSPEDALIERE
ALLE AZIENDE POLICLINICO
ALL'AIOP
e, p.c.  AL DIPARTIMENTO REGIONALE ASO 

AL DIPARTIMENTO REGIONALE IRS
La salute della madre e del bambino è indice delle condizioni sanitarie, socio-economiche e culturali della popolazione. Nel tempo i principali indicatori della salute materno-infantile (età materna, tipo di parto, peso alla nascita, età gestazionale, natimortalità, mortalità infantile) si sono notevolmente modificati in relazione a mutate condizioni sociali e ai cambiamenti nell'assistenza.
Va sottolineata quindi l'importanza e l'esigenza di monitorare eventi e azioni che interessano le fasi della gravidanza, del parto e del primo anno di vita del neonato e che tale processo può avvenire soltanto attraverso la costruzione di una pluralità di indicatori ormai ampiamente riconosciuti nel panorama nazionale ed internazionale.
Sulla base del decreto del Ministero della salute del 16 luglio 2001, n. 349, con decreto 2 aprile 2002, è stato istituito, nella Regione siciliana, il flusso CEDAP che prevede l'invio al dipartimento Osservatorio epidemiologico, con periodicità trimestrale, dei dati contenuti nei certificati di assistenza al parto (CEDAP).
Le informazioni rilevate attraverso i CEDAP costituiscono debito informativo nei confronti del livello centrale, pertanto, il dipartimento Osservatorio epidemiologico invia al Ministero della salute i dati rilevati con tale flusso informativo.
Sono stati analizzati i dati relativi al 2006, riguardanti tutte le nascite in Sicilia, valutando le differenze nel tempo per alcuni indicatori e il ricorso al parto cesareo ed alla mobilità sanitaria in relazione alle caratteristiche della madre e delle strutture. I risultati completi di tale indagine sono consultabili nel sito www.doesicilia.it.
In Sicilia, nonostante l'aumento negli ultimi venti anni dell'età materna, del basso peso alla nascita e della prematurità, i tassi di mortalità neonatale si sono consistentemente ridotti nel tempo e ciò probabilmente è da ricondurre ad un complessivo miglioramento della qualità del percorso assistenziale in gravidanza e dell'accesso alle cure perinatali.
Nonostante ciò, emergono problemi non trascurabili, come un verosimile eccessivo ricorso al parto cesareo (53%): la Sicilia è la Regione in cui dopo la Campania si effettua il maggior numero di tagli cesarei, all'interno di una realtà nazionale che peraltro registra tassi tra i più alti del mondo e i più alti d'Europa (la maggior parte delle nazioni ha valori inferiori al 25%).
Inoltre, è stata evidenziata una marcata differenza nei tassi di parti cesarei tra differenti tipologie di strutture (maggiore carico di cesarei nel privato rispetto al pubblico).
Sono pertanto da intraprendere a livello aziendale percorsi e programmi di comprovata efficacia per il miglioramento dell'appropriatezza del ricorso al parto cesareo.
Le schede di dimissioni ospedaliere (SDO) ed i certificati di assistenza al parto (CEDAP), unitamente al Registro nomitativo regionale delle cause di morte per la mortalità infantile, rappresentano le fonti di dati correnti o database di tipo amministrativo attualmente disponibili in Sicilia, che consentono di effettuare un monitoraggio dell'evento nascita. Dalle SDO, in particolare, è possibile desumere informazioni minime relative alla madre e all'esito del parto, mentre la quantità di variabili previste all'interno del CEDAP consentono di costruire retrospettivamente l'intero percorso assistenziale, dalla gravidanza al parto, e di descrivere nel dettaglio le caratteristiche sia della madre che del neonato. Ciò consente di costruire diversi indicatori statistici (del concepimento, di gravidanza, del neonato), adottati a livello internazionale, mediante i quali è possibile descrivere alcuni determinanti dello stato di salute materno-infantile e che possono orientare la programmazione in tale area di interesse.
Si evidenzia, in particolare, che il CEDAP costituisce l'unico nodo informativo che collega madre e neonato, permettendo finalmente di superare una logica trasversale che considera come blocchi informativi separati gravidanza, parto e neonato, e di descrivere e analizzare la catena degli eventi che caratterizzano questa fase della vita secondo una logica prospettica.
Pertanto, senza dover ricorrere a studi ad hoc o ad altre rilevazioni occasionali (spesso con costi non indifferenti), i flussi correnti disponibili, se correttamente gestiti, possono essere impiegati, oltre che per ordinari scopi di natura amministrativa, anche per finalità epidemiologiche e di conseguenza di programmazione sanitaria.
Dal confronto effettuato tra il numero dei parti rintracciati dalle schede di dimissione ospedaliera (attraverso procedure di record linkage con grado di complessità e livelli di definizione diversificati) ed i certificati di assistenza al parto, è emerso che la copertura dei CEDAP sull'intero territorio siciliano, per l'anno 2006, al momento della rilevazione era circa del 73,6%, con notevoli differenze di copertura fra le diverse realtà provinciali, come risulta dalla tabella 1.1.
Tabella 1.1: confronto fra numero di schede CEDAP pervenute all'Osservatorio epidemiologico della Regione Sicilia nell'anno 2006 e numero di parti rilevati attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO) dello stesso anno:





Riguardo alla qualità del flusso, il controllo dettagliato sui principali campi contenuti nei CEDAP evidenzia che le più importanti informazioni anagrafiche e socio-demografiche della madre e quelle sul percorso assistenziale e del neonato risultano abbastanza complete (i dati mancanti o non validi non superano mai l'8%), mentre alcune variabili legate soprattutto alle caratteristiche del padre o a informazioni sulla presenza di malformazioni o di malattie rilevate in gravidanza sono praticamente del tutto assenti; incomplete risultano inoltre le informazioni su eventuali parti precedenti.
Alla luce di tale evidenza, si invitano le direzioni aziendali e i sistemi informativi locali (SIL) delle aziende in indirizzo a volere garantire completezza e tempestività al flusso CEDAP attraverso i presidi di ricovero e cura pubblici e privati sede di punti nascita secondo le modalità e la tempistica prevista dalle citate disposizioni nazionali e regionali, nonché da precisi obblighi di legge, sensibilizzando al riguardo tutto il personale coinvolto nella rilevazione.
In tal senso si comunica che, a partire dai dati relativi all'anno 2007, le SDO relative ad evento parto troveranno valorizzazione soltanto in presenza del corrispettivo CEDAP, in sede di determinazione delle risorse derivanti da attività.
Infine, si rappresenta che la copertura regionale del flusso CEDAP costituisce uno degli indicatori per il monitoraggio dei LEA di cui al decreto 12 gennaio 2001, per cui, onde scongiurare possibili penalizzazioni a carico della Regione, eventuali responsabilità, in caso di mancato raggiungimento dello standard atteso, potranno essere ribaltate a carico delle direzioni generali inadempienti.
Il dirigente generale dell'Osservatorio epidemiologico: CASTELLUCCI
(2008.12.926)102
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
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