REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 29 GIUGNO 2007 - N. 29
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 7074930 - ABBONAMENTI TEL 7074926 INSERZIONI TEL 7074936 - FAX 7074927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


Visto che la complessità dell'organizzazione regionale non consente la stesura di un documento unico, che sia applicabile nei peculiari contesti organizzativi delle singole aziende U.S.L.;
Considerato che, proprio sulla base di tali considerazioni, in fase di definizione dei programmi regionali, si era convenuto di affidare alle aziende U.S.L. l'elaborazione dei "Piani attuativi locali" da redarre tenendo conto delle indicazioni assessoriali già formulate nel "Piano regionale della prevenzione" di cui al decreto n. 6065/2005 e delle indicazioni che sarebbero state fornite dalle "Direttive regionali per la predisposizione dei protocolli operativi aziendali per l'attivazione o l'adeguamento dei programmi di screening" una volta emanate;

Visto che, ai sensi del D.M. 2 dicembre 2004 con il quale viene approvato il "Piano per lo screening del cancro del seno, della cervice uterina e del colon-retto", il Ministero della salute ha stipulato una convenzione con l'Osservatorio nazionale screening, per la definizione delle modalità di monitoraggio dei programmi e a supporto tecnico-scientifico per il perseguimento degli obiettivi di cui alla legge n. 138/2004;
Visto il "Manuale per il monitoraggio degli interventi e la verifica degli adempimenti", elaborato dal Ministero della salute, Centro per il controllo delle malattie (CCM) e dall'Osservatorio nazionale screening (ONS) in attuazione della citata convenzione, che ha identificato le modalità di rendicontazione che le Regioni dovranno adottare per trasmettere al CCM e all'ONS le informazioni necessarie per il controllo dello stato di avanzamento dei programmi di screening e per la certificazione, da parte del Ministero della salute, del raggiungimento degli adempimenti previsti;
Considerato di dovere definire le modalità di trasmissione delle informazioni necessarie per tale rendicontazione e, contestualmente, identificare i soggetti incaricati della loro elaborazione;
Ravvisata, in ultimo, la necessità di istituire una tecnostruttura regionale con funzioni di coordinamento e supporto ai programmi di screening da realizzare, ai sensi del citato decreto 29 luglio 2005, n. 6065, all'interno del dipartimento IRS;

Decreta:


Art. 1

Per le motivazioni di cui in premessa, sono approvate le "Direttive regionali per la predisposizione dei protocolli operativi aziendali per l'attivazione o l'adeguamento dei programmi di screening", di cui all'allegato 1 facente parte integrante del presente decreto.

Art. 2

Dare atto che il citato documento "Direttive regionali per la predisposizione dei protocolli operativi aziendali per l'attivazione o l'adeguamento dei programmi di screening" è costituito da due parti:
"1ª parte: ruoli e funzioni", consistente nel documento approvato dalle aziende U.S.L. della Sicilia nella riunione del 29 novembre 2006 citata in premessa;
"2ª parte: protocolli tecnico-operativi", consistente nel documento pubblicato dal Ministero della salute nel novembre 2006 dal titolo: "Raccomandazioni per la pianificazione e l'esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del cancro della mammella, del cancro della cervice uterina e del cancro del colon-retto", elaborato dai tre gruppi di lavoro istituiti con i decreti ministeriali del 3 novembre 2004 e del 18 ottobre 2005.
In considerazione della voluminosità del documento, lo stesso sarà fornito ai direttori sanitari delle aziende U.S.L. in formato elettronico. Il documento, già disponibile al seguente indirizzo web:
http://www.ccm.ministerosalute.it/ccm/documenti/Screening_oncologici_bookmarks.pdf, sarà anche inserito sul sito web dell'Assessorato della sanità.

Art. 3

I direttori sanitari delle aziende U.S.L., sulla scorta delle indicazioni fornite con le citate "Direttive regionali per la predisposizione dei protocolli operativi aziendali per l'attivazione o l'adeguamento dei programmi di screening" emanate con il presente decreto, dovranno formalizzare un "Protocollo attuativo locale" elaborato tenendo conto di quanto disposto nel "Piano regionale della prevenzione" approvato con decreto 29 luglio 2005, n. 6065 armonizzato con le indicazioni formulate nella "1ª parte: ruoli e funzioni" e nella "2ª parte: protocolli tecnico-operativi" di cui all'art. 2. Il "Protocollo attuativo locale" dovrà indicare le strutture di 1°, 2° e 3° livello coinvolte, i percorsi diagnostici e i protocolli tecnico-operativi da utilizzare nelle attività di screening.

Art. 4

I direttori sanitari delle aziende U.S.L., entro 60 giorni dalla pubblicazione del presente decreto, dovranno inviare il "Protocollo attuativo locale" all'Assessorato della sanità, dipartimento IRS, per la successiva approvazione.
Ad approvazione avvenuta, il "Protocollo attuativo locale" dovrà essere adottato dal direttore generale dell'Azienda U.S.L. con formale atto deliberativo.

Art. 5

Viene istituita, all'interno del dipartimento ispettorato regionale sanitario, una tecnostruttura di coordinamento e supporto ai programmi di screening regionali denominata "Coordinamento regionale screening". Con successivo atto, da definire a cura di detto dipartimento, si provvederà ad individuare le dotazioni organiche e strumentali necessarie al suo funzionamento.

Art. 6

I referenti gestionali dei singoli programmi di screening delle aziende U.S.L., per come meglio identificati nella 1ª parte del documento "Direttive regionali" di cui all'art. 2, sono responsabili della rendicontazione periodica sulle attività svolte, secondo le modalità definite dal Ministero della salute, dal CCM e dall'ONS.
Le informazioni richieste dovranno essere trasmesse al dipartimento IRS, che provvederà a curare i successivi adempimenti e gestirà tutte le comunicazioni con il Ministero della salute, CCM e ONS finalizzate al controllo dello stato di avanzamento dei programmi di screening, alla partecipazione alle survey nazionali e alla certificazione del raggiungimento degli adempimenti previsti.

Art. 7

E' fatto obbligo ai direttori generali delle aziende U.S.L. della Sicilia di dare esecuzione al presente decreto, ribadendo che la puntuale attuazione dei programmi di screening, ancorché essere inserita tra i LEA, rientra tra gli obiettivi primari ad essi assegnati.

Art. 8

Il presente decreto è inviato alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione in parte I.
Palermo, 14 giugno 2007.
  LAGALLA 

Allegato 1
DIRETTIVE REGIONALI PER L'ESECUZIONE DEGLI SCRENNING ONCOLOGICI IN SICILIA
1ª PARTE: RUOLI E FUNZIONI

LIVELLO REGIONALE
L'articolazione territoriale della Regione Sicilia comprende 9 aziende unità sanitarie locali che corrispondo ai territori delle 9 province siciliane.
Il coordinamento generale degli screening su base regionale viene effettuato dalla direzione del dipartimento ispettorato regionale sanità che si avvale di un comitato tecnico-scientifico (presieduto dal dirigente generale del dipartimento ispettorato regionale sanità) i cui componenti sono scelti tra gli esperti delle professionalità coinvolte nei diversi programmi.
Competenze dipartimento ispettorato regionale sanità:
1)  emanazione delle linee guida per la predisposizione dei protocolli operativi aziendali di attuazione degli screening;
2)  programmazione attività di formazione;
3)  raccolta ed elaborazione dati sulle attività di screening a livello regionale;
4)  monitoraggio e valutazione dei risultati;
5)  controllo qualità.
Competenze comitato tecnico-scientifico regionale:
1)  definizione tecnico/scientifica delle linee guida per la predisposizione dei protocolli operativi aziendali di attuazione degli screening;
2)  definizione tecnico/scientifica delle attività di formazione;
3)  definizione indicatori per il monitoraggio delle attività e la verifica della qualità.
LIVELLO AZIENDALE
Il direttore sanitario dell'azienda U.S.L. è il responsabile organizzativo del programma di screening ed ha il compito di garantire l'attuazione delle attività in maniera conforme alle indicazioni assessoriali.
Per tali finalità individua le strutture già operanti o da coinvolgere che insistono sul proprio territorio e definisce i rapporti operativi di collaborazione e interdisciplinarietà tra le strutture dell'azienda U.S.L. e le aziende ospedaliere e/o universitarie coinvolte.
Propone all'Assessorato della sanità, per la ratifica, le modalità organizzative individuate.
Indipendentemente da quale struttura esegua le attività (dell'azienda U.S.L. o di aziende ospedaliere/universitarie), la responsabilità dell'esecuzione e/o verifica dei percorsi di screening individuati dalla Regione è a carico dell'azienda U.S.L. territoriale verso i cui residenti il direttore sanitario esercita il ruolo di garante del diritto alla salute.
Presso ciascuna azienda U.S.L. è istituito un comitato tecnico-scientifico (CTS) provinciale con funzioni di consulenza tecnico/scientifica ed un centro gestionale screening (CGS), centro di snodo dei flussi informativi gestionali e statistici.
Comitato tecnico scientifico provinciale
E' istituito dal direttore sanitario dell'azienda U.S.L. con formale atto deliberativo.
Il CTS provinciale è presieduto dal direttore sanitario dell'azienda U.S.L. e prevede al suo interno l'istituzione di tre sottogruppi, uno per ogni screening, con il compito di fornire specifico supporto tecnico/scientifico.
Composizione del comitato tecnico-scientifico provinciale:
1)  direttore sanitario dell'azienda U.S.L. territorialmente competente;
2)  tre sottogruppi specifici, uno per ogni screening, al cui interno potranno essere coinvolti i responsabili delle strutture territoriali e ospedaliere che partecipano alle attività di screening (siano esse dell'azienda U.S.L. che di aziende ospedaliere o universitarie);
3)  responsabile del dipartimento di prevenzione e/o del servizio di epidemiologia;
4)  un rappresentante dei medici di medicina generale per ogni screening;
5)  responsabile del sistema informatico aziendale.
Competenze del comitato tecnico-scientifico provinciale:
1)  predisposizione dei protocolli attuativi aziendali degli screening;
2)  controllo qualità.
Per ogni sottogruppo specifico di screening, il direttore sanitario individua un "referente gestionale" cui compete la gestione effettiva delle attività (1°, 2° e 3° livello). Tranne che per l'acquisizione delle liste dei soggetti da reclutare e l'invio del 1° invito, infatti, tutte le altre funzioni gestionali sono svolte dal referente di ciascuno screening al quale il centro gestionale screening garantisce le funzioni di supporto sul corretto uso del software, la supervisione sui flussi informativi verso gli organi superiori e le analisi epidemiologico/statistiche (vedi oltre).
Nello specifico compete al referente gestionale di ciascuno screening:
1)  collaborazione con CGS per la pulizia delle liste dei soggetti da sottoporre a screening: ricerca negli archivi storici, accesso agli archivi ospedalieri, etc...;
2)  verifica esecuzione test 1° livello. Gestione percorsi 2° e 3° livello (individuazione soggetti positivi al 1° livello da avviare al 2° livello e dei soggetti da avviare al 3° livello);
3)  gestione comunicazione risultati ai soggetti positivi al 1° livello e dei risultati del 2° e 3° livello;
4)  ricezione dei dati e caricamento sul server dei risultati dei test di 1°, 2° e 3° livello non inseriti in automatico sul sistema informatizzato del centro gestionale screening dalle strutture di 1°, 2° e 3° livello;
5)  gestione sportelli informativi di counselling per tutte le fasi del programma di screening.
I rapporti tra aziende U.S.L. ed Assessorato saranno garantiti da un "gruppo ristretto", all'uopo istituito, formato dalle seguenti figure:
1)  il direttore sanitario dell'azienda U.S.L.;
2)  responsabile del dipartimento di prevenzione e/o del servizio di epidemiologia;
3)  il referente gestionale di ogni sottogruppo screening (tot. 3 unità);
4)  il referente del centro gestionale screening;
5)  il rappresentante dei medici di medicina generale.
Centro gestionale screening
E' istituito dal direttore sanitario dell'azienda U.S.L., con formale atto deliberativo, nell'ambito del dipartimento di prevenzione, servizio di epidemiologia.
Rappresenta il centro di snodo dei flussi informativi gestionali e statistici presso il quale allocare il server su cui risiederanno i software gestionali. Trattandosi di una attività di nuova istituzione, si ritiene indispensabile prevedere che il "Centro gestionale screening" sia organizzato all'interno del servizio di epidemiologia come unità operativa semplice e che le unità di personale da inserire, da reperire all'interno del dipartimento di prevenzione, siano da considerare come aggiuntive, proporzionate alla popolazione di riferimento dell'azienda U.S.L.
Competenze del centro gestionale screening informatizzato:
1)  definizione delle liste dei soggetti da arruolare negli screening;
2) collaborazione con MMG e con i referenti gestionali di ciascun sottogruppo screening per la pulizia delle liste;
3)  gestione informatizzata degli inviti al 1° livello (solo 1° invito);
4)  supervisione sul corretto utilizzo del software gestionale da parte dei referenti gestionali di ciascun sottogruppo screening;
5)  gestione manutenzione, upgrade e modifiche del software gestionale (sia ordinaria che a seguito di specifiche indicazioni fornite dal CTS);
6)  gestione rapporti con i MMG;
7)  valutazione dei risultati;
8)  elaborazione statistica ed epidemiologica dei dati.
Protocollo operativo aziendale di attuazione degli screening
Il direttore sanitario, sulla base delle indicazioni assessoriali e della proposta formulata dal comitato tecnico-scientifico provinciale, dovrà formalizzare un programma attuativo che stabilisca, per ciascun screening, il programma operativo generale, le modalità di reclutamento, i percorsi diagnostici e i percorsi clinici per i soggetti positivi.
Tale protocollo dovrà essere inviato all'Assessorato della sanità, dipartimento IRS, per essere approvato dal comitato tecnico scientifico regionale.
Ad approvazione avvenuta, dovrà essere adottato dal direttore generale dell'azienda U.S.L. con formale atto deliberativo, su proposta del direttore sanitario.
2ª PARTE: PROTOCOLLO TECNICO-OPERATIVO






Il documento integrale è disponibile al seguente indirizzo web: http://www.ccm.ministerosalute.it/ccm/documenti/Screening_oncologici_bookmarks.pdf.
(2007.24.1816)
Torna al Sommariohome


102*

MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 70 -  54 -  59 -  29 -  42 -  49 -