REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 8 GIUGNO 2007 - N. 26
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 2 maggio 2007.
Approvazione del progetto relativo al piano particolareggiato del centro storico del comune di Niscemi.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 7 maggio 1976, n. 70;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457;
Vista la legge regionale 6 maggio 1981, n. 86;
Visto l'art 68 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10;
Viste le altre leggi nazionali e regionali regolanti la materia urbanistica;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il foglio pervenuto a questo Assessorato privo di riferimenti di registrazione ed assunto al protocollo generale di questo Assessorato il 23 maggio 2006 al n. 35673, con il quale il comune di Niscemi ha trasmesso per l'approvazione a questo Assessorato gli atti e gli elaborati del piano particolareggiato del centro storico, adottato in variante allo strumento urbanistico vigente;
Visto l'ulteriore foglio, prot. n. 6364/URB del 2 agosto 2006, con il quale il comune di Niscemi ha riscontrato la richiesta di integrazione atti ed elaborati formulata da questo Assessorato con la nota prot. n. 39262 del 24 luglio 2006;
Vista la delibera n. 66 del 19 dicembre 2005, con la quale la commissione straordinaria, nominata presso il comune di Niscemi, ha adottato il progetto relativo al piano particolareggiato di recupero del centro storico, ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78, in variante al vigente piano regolatore generale;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito, resi ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, relativi alla delibera commissariale n. 66/2005;
Viste le certificazioni, entrambe datate 9 febbraio 2006, a firma del segretario generale del comune di Niscemi, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano in argomento e all'avvenuta presentazione di 11 osservazioni/opposizioni avverso il piano particolareggiato adottato;
Viste le osservazioni/opposizioni di cui alla superiore certificazione nonché i relativi elaborati di visualizzazione e deduzioni redatti dai progettisti;
Vista la delibera n. 13 del 23 marzo 2006, con la quale la commissione straordinaria nominata presso il comune di Niscemi ha formulato le deduzioni sulle osservazioni/opposizioni al piano particolareggiato in argomento;
Vista la nota datata 29 gennaio 2004 di trasmissione del parere n. 2/2004 del 27 gennaio 2004, con il quale l'ufficio del Genio civile di Caltanissetta, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, sul piano particolareggiato in argomento;
Vista la nota prot. n. 1970 del 27 maggio 2003, con la quale la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Caltanissetta ha espresso parere favorevole, a condizioni, sul progetto di piano in argomento;
Vista la nota prot. n. 4536 del 22 dicembre 2003, con la quale la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Caltanissetta, nell'integrare il precedente parere, ha apposto il visto sugli elaborati sostitutivi di cui alle tavv. nn. 11.1, 13a.1 e 13b.1;
Vista la nota prot. n. 18/PE del 6 febbraio 2004, con la quale l'A.S.L. n. 2 di Caltanissetta, sotto il profilo igienico-sanitario, ha espresso parere favorevole, a condizioni, sul progetto di piano in argomento;
Vista la nota prot. n. 72 del 13 novembre 2006, con la quale l'unità operativa 4.2/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi al piano in argomento, la proposta di parere n. 8 del 25 ottobre 2006, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
SITUAZIONE URBANISTICA
Il comune di Niscemi è dotato di un piano regolatore generale approvato con decreto n. 117 del 23 settembre 1974. Con decreto n. 71 del 9 marzo 1984, è stata approvata una variante.
Successivamente è stata adottata una revisione generale con delibera del consiglio comunale n. 55 del 3 luglio 1996, per la quale il Consiglio regionale dell'urbanistica ha espresso il voto n. 577 del 19 novembre 1997. In tale voto, esprime parere di doversi rielaborare parzialmente lo strumento urbanistico, sulla base delle indicazioni contenute nei considerata, ai sensi dell'8° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78.
Tale adeguamento al suddetto ultimo voto, così come è riportato nella relazione tecnica dei progettisti, è stato predisposto dall'ufficio tecnico comunale di Niscemi e trovasi in fase istruttoria ai fini dell'adozione, tenendo presente, per l'individuazione della zona A, il parere espresso dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Caltanissetta, con nota prot. n. 3561 del 23 dicembre 1994, recepito dal suddetto voto del Consiglio regionale dell'urbanistica.
Nella relazione tecnica, lo strumento urbanistico vigente è quello approvato con decreto n. 117/74 e la variante successiva decretata con decreto n. 71/84.
Gli elaborati, riguardanti la zona A, insieme al P.P.E., costituiscono quindi per il comune variante generale al piano regolatore generale vigente, ai sensi della legge regionale n. 71/78 e della circolare D.R.U. n. 3/2000.
Inoltre, la presente variante, come è riportato nella relazione tecnica, "risulta in linea con le previsioni di adeguamento del piano regolatore generale ancora in itinere, cui è stata rapportata per quanto attiene alla zona A".
Alla data odierna invece risulta agli atti di questo Assessorato per il piano regolatore generale in parola, che è stato adottato con atto deliberativo del consiglio comunale n. 54 del 13 giugno 2003, avente per oggetto: "Adozione del piano regolatore generale rielaborato e adeguato al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica del 19 novembre 1997, n. 577" e per lo stesso piano è stata formulata la proposta di parere n. 1 dell'1 febbraio 2006, di questa unità operativa 4.2/CI, trasmessa al Consiglio regionale dell'urbanistica, in attesa dell'approvazione definitiva del piano.
L'adozione del P.P.C.S. comporta una conseguente e leggera modifica nella perimetrazione della zona A, infatti sono stati inglobati anche gli ultimi due isolati, posti a sud, a margine della città.
In particolare, la perimetrazione del centro storico contenuta nel P.P.C.S. risulta infatti leggermente più ampia, sul lato sud della città, rispetto a quella contenuta nella nota prot. n. 3561 del 23 dicembre 1994, da parte della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali assunta all'interno del piano regolatore generale, adottato con la citata deliberazione di consiglio comunale n. 54/2003, infatti come già detto sopra, sono stati inglobati gli ultimi due isolati, posti a sud, a margine della città.
CENNI STORICI E DATI SULLA POPOLAZIONE
Niscemi sorge a 332 mt. sul livello del mare.
Nel suo territorio vi sono dei ritrovati archeologici che risalgono all'età del bronzo. Il paese è stato dominato dai Greci, Bizantini, Arabi e Normanni.
Niscemi, in età Sveva angioina, fa parte della contea di Garsiliato, che includeva i territori di Terranova di Sicilia e Gela.
La moderna Niscemi inizia con la Licentia populandi del 30 giugno 1626, concessa a donna Giovanna Branciforti in nome del figlio Giuseppe, dal viceré Cardinale Giovanni Doria.
L'impianto della città moderna è quello degli insediamenti sorti tra il XVII e la prima metà del XVIII secolo, con delle strade rettilinee che s'incrociano ad angolo retto, secondo un modulo funzionale all'aggregazione multipla delle unità abitative.
Niscemi, sorta come un piccolo borgo rurale, si sviluppa dopo il 1650. Le case vengono edificate secondo un piano regolatore preciso, rispettando gli allineamenti stradali. Sorgono tre nuclei distinti: il primo nel quartiere delle Sante Croci, il secondo nel quartiere delle Grazie e il terzo lungo la via Scarfaiaccio.
Il terremoto del 1693 provocherà gravi danni alla città. La chiesa madre viene riedificata intorno al 1745.
Altri quartieri sorgono verso la fine del settecento: S. Antonio, Purgatorio, Banchitelli e S. Giuseppe. La città si espande secondo la regola della scacchiera con un tessuto compatto.
Il vero sviluppo economico si ha nel secolo XIX, con l'edificazione, da parte della borghesia agiata e di pochi nobili locali, di alcuni palazzi lungo gli assi principali della città. Nel 1824 viene eretto il palazzo della duchessa Margherita Branciforte che oggi risulta in stato di abbandono, il Palazzo di città (1870), Palazzo Malerba (1835-1890), ecc.
Nel 1889 si ha l'ampliamento e la sistemazione del Belvedere (1889-1925) ecc.
Nella seconda metà del secolo XX, Niscemi ha uno sviluppo caotico delle zone periferiche con una urbanizzazione dissennata, abusiva e incontrollata.
Il tessuto storico con le demolizioni e sostituzioni effettuate viene degradato.
La popolazione insediata a Niscemi così come è riportato nella relazione tecnica, secondo l'ultimo censimento del 1991, ha raggiunto 26.998 abitanti. La crescita demografica negli ultimi anni è stata crescente: secondo i rilevamenti fatti dall'lstat si è passati, infatti, da 24.053 unità del 1971 alle 27.245 del 1995.
VARIANTE GENERALE ZONA A
Analisi del centro storico
L'impianto storico più significativo della città è costituito da un sistema a croce bloccata, formato da via Regina Margherita e dalla via Mazzini, bloccato perché spazialmente concluso nei suoi terminali. Questo sistema unitario è la vera struttura storica della città, con delle lunghe prospettive stradali, concluse da una edilizia monumentale barocca.
La città si espande e ripropone un altro sistema portante a croce, che risulta più esteso e più aperto del primo, costituito dalla via XX Settembre e la via IV Novembre-Umberto I. La via XX Settembre attraversa tutta la città da nord a sud, collegando la stessa al territorio extraurbano. La seconda via si estende da est a ovest e si conclude nel Belvedere.
L'elemento tipologico di base dell'intero tessuto storico è il lucale, cioè l'abitazione contadina.
La modularità di base, cioè il lucale, modulo architettonico-costruttivo, è riscontrabile anche negli edifici più grandi di proprietari terrieri che si sviluppano su due piani, quasi identici ai lucali terrani nella parte inferiore della facciata e con un balcone centrale al primo piano.
Questo elementare principio insediativo influenzerà il massimo sviluppo storico della città attraverso l'edificazione di palazzi intorno alla fine del XIX e i primi anni del XX secolo.
I palazzi della borghesia ottocentesca risentono del modulo di base, sia nel dimensionamento dei prospetti sulla strada principale, ma anche nella profondità del lotto occupato.
Queste preesistenze (i lucali) nel loro insieme costituiscono la testimonianza concreta della città e rappresentano segni di una civiltà contadina.
I lucali, con i diversi palazzetti borghesi dislocati sulle arterie più centrali e il numero di chiese edificate, costituiscono quello che si chiama il netto storico, cioè l'insieme organico di preesistenze architettoniche quale parte residuale di un tessuto urbano profondamente sconvolto dall'avvento della cultura industriale.
OBIETTIVI DEL PIANO
Obiettivo della variante generale, integrata con l'area P.P.E., è quello, da una parte, di salvaguardare il cosiddetto netto storico cioè le innumerevoli presenze di valore ancora esistenti, che costituiscono l'unica vera identità del centro storico e dell'intero sistema urbano, dall'altra avviare un processo di riqualificazione architettonico e ambientale sul costruito.
PREVISIONI DI PIANO
Perimetrazione della zona A
L'area compresa all'interno della zona A è di circa 30 ettari ed è perimetrata da alcune strade, così come è riportato nella tav. 0 - Relazione tecnica a pag. 16. Tale perimetro è stato individuato dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Caltanissetta con parere n. 3561 del 23 dicembre 1994 e fu fatto proprio dal Consiglio regionale dell'urbanistica nel voto n. 507 del 20 gennaio 1998. Nell'ipotesi di progetto vengono proposti due ampliamenti del perimetro:
1.  Il primo ampliamento, nell'area delle SS. Croci, include n. 2 isolati di margine: il primo compreso tra le vie: via Buonarroti, via della Cinta, via XX Settembre, via Gradini e il secondo compreso fra via XX Settembre, via della Cinta, via Iudica Galeazzo, via Gradini, di cui al foglio 56 del nuovo catasto edilizio urbano, oltre che una piccola parte di territorio del Piano Canalicchio.
2.  Il secondo ampliamento include l'antico abbeveratoio ubicato dietro la chiesa della Madonna del Bosco, in quanto notevole testimonianza di cultura materiale, oltre che luogo simbolico connesso al santuario della Madonna del bosco.
La superficie complessiva della zona A, così come perimetrata nel progetto, ha un'estensione di Ha. 31.43, mentre l'area particolareggiata in essa contenuta si estende per Ha. 15.90.
Popolazione residente nella zona A attuale e nella previsione di piano
Così come riportato nella relazione tecnica del piano, nella tavola 5 (perimetrazione del C.S. e sezioni censuarie 1991), sono evidenziate le sezioni censuarie con il numero di abitanti riferito a ogni singolo isolato.
Da questa tavola si è ottenuto un numero di abitanti attualmente insediati nel centro storico di 4.725, pari al 17% dell'intera popolazione.
In seguito alla frana del 1997, al parere della commissione prefettizia del 30 gennaio 2001 e all'ordinanza D.P.C.M. 27 marzo 1997, sono stati demoliti alcuni isolati ed altri sono da demolire.
Inoltre dallo studio geologico risulta un'area a rischio idrogeologico, indicata negli elaborati, che parzialmente investe il tessuto di margine verso sud-ovest e pertanto gli abitanti si prevede che saranno trasferiti.
Da queste considerazioni si desume che gli abitanti in trasferimento per delocazione e/o demolizione sono n. 244 e quindi il totale degli abitanti in previsione risulta n. 4.725-244 = n. 4.481.
Dalle analisi del piano particolareggiato esecutivo che è parte integrante della variante generale, risulta un numero di unità edilizie completamente disabitate e altre parzialmente abitate.
La volumetria complessiva delle prime è di mc. 66.568 e quella delle u.e. parzialmente abitate è di mc. 105.307.
Considerando di quest'ultima una percentuale disponibile a nuovo insediamento pari al 25% si ottiene una volumetria di mc. 26.327.
Considerando, ai sensi del decreto interministeriale n. 1444 del 2 aprile 1968 lo standard di 100 mc. per abitante, si ha all'interno dell'area della zona A, a recupero ultimato, che sono insediabili n. 665+263 = n. 928 nuovi abitanti.
Pertanto il totale di previsione residenti in zona A è di 4.481+928 = n. 5.409.
Calcoli attrezzature esistenti e verifica degli standard urbanistici nella zona territoriale omogenea A
Per determinare la quantità di attrezzature all'interno della zona A, i progettisti attuano un'analisi dello stato di fatto e delle previsioni di progetto. Nella relazione tecnica sono riportate delle tabelle (A, B, C, D, E,) che mostrano i calcoli delle superfici per determinare gli standard urbanistici.
Le verifiche degli standard urbanistici esistenti e di progetto sono invece riassunte nella tabella F. Nella situazione attuale si ha un totale di attrezzature pari a mq. 54.992 che diviso per il numero di abitanti insediati da un indice di mq. 11,63 per ab.
Con le previsioni di progetto il totale delle attrezzature è pari a mq. 98.820 con uno standard di mq. 18 per ab.
Classificazione in categorie tipologiche e individuazione delle zone omogenee
Le unità edilizie, in funzione di tipologie edilizie di valore storico, sono riportate nelle tavv. 7a, 7b, 7c, 7d, 7e, 7f, 7g, 7h, in scala 1:500.
Dall'analisi tipologica è emersa una possibilità di classificazione del tessuto nelle seguenti categorie:
-  edifici di valore storico-artistico - zona territoriale omogenea A1;
-  edilizia di interesse storico-ambientale - zona territoriale omogenea A2;
-  edilizia di impianto storico con parziale o totale sostituzione delle strutture - zona territoriale omogenea A3;
-  edilizia di sostituzione con strutture intelaiate in cemento armato - zona territoriale omogenea A4;
-  lacune architettoniche;
-  lacune edilizie - zona territoriale omogenea A5;
-  lacune urbane.
Nella tav. 9, in scala 1:1.000, sono indicate le varie tipologie edilizie (edifici monumentali, edifici specialistici, religiosi, edifici da delocazione), oltre che gli ambiti d'intervento diretto, circ. A.T.A - D.R.U. n. 3/2000, area particolareggiata, area da assoggettare a programma integrato e interventi P.I.T.
Nella tav. 11.1, che sostituisce la tav. 11, ad ogni unità edilizia viene specificata la categoria dell'intervento nelle zone omogenee A1, A2, A3, A4 e A5.
In attuazione della circolare A.T.A n. 3/2000, è stata individuata la zona sottoposta a pianificazione particolareggiata, perimetrata da alcune strade riportate nella tav. 0 della relazione tecnica a pag. 31. L'area misura complessivamente mq. 156.000 circa ed è costituita da n. 970 unità edilizie.
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Sono elementi costitutivi della variante generale zona A. Sono costituite dal titolo I (Disposizioni generali), che contiene gli artt. 1, 2, 3 e 4; titolo II (Attuazione variante generale - zona A), che contiene gli artt. 5, 6 e 7; titolo III (Disciplina delle singole zone); capitolo I, che contiene gli artt. 8, 9, 10, 11, 12 e 13; capitolo II, che contiene gli artt. 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, e 21; titolo IV (Norme generali finali), che contiene gli artt. 22, 23 e 24.
REGOLAMENTO EDILIZIO
Costituisce allegato integrativo.
Esso è costituito dal titolo primo (Disposizioni generali), composto da 4 capitoli; titolo secondo (Disciplina urbanistica), composto da 1 capitolo; titolo terzo, composto da 7 capitoli; titolo quarto (Disposizioni transitorie), composto da 1 capitolo.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
Dati storici, caratteristiche dell'area e sua perimetrazione
L'area particolareggiata è il nucleo più antico della città, in quanto all'interno del suo perimetro vi sono i maggiori palazzi storici e gli spazi più rappresentativi, quali l'asse di via IV Novembre-via Umberto, il Belvedere, la via Regina Margherita e la piazza Vittorio Emanuele III.
Ad est delimitata dalla via XX Settembre, che risulta più recente e costituisce uno degli assi principali di centralità urbana.
L'area presenta i maggiori problemi legati ai dissesti idrogeologici, confinando nel lato sud-ovest con il ciglio interessato dalla frana del 1997.
Essa, che risulta pianeggiante, è perimetrata da alcune strade riportate nella relazione tecnica e, come già detto sopra, misura complessivamente mq. 156.000 circa, pari a circa il 50% dell'intera zona A ed è costituita da n. 970 unità edilizie.
Gli aspetti storici e le dinamiche evolutive dell'area sono legati alla variante generale della zona A già detta sopra.
Analisi dell'area
Le analisi del tessuto edilizio sono state condotte sulla base cartografica aerofotogrammetrica del 1993, aggiornata con il rilievo aerofotogrammetrico del 1999, a seguito dell'evento franoso del 1997.
L'individuazione delle unità edilizie è stata fatta con la cartografia catastale del nuovo catasto edilizio urbano (fogli di mappa nn. 31, 48, 49, 56, 89, 90, 91 e 92), ricomposti in un unico foglio di unione dell'intera zona A, nella tav. 6 della variante generale zona A.
L'area, nel progetto di massima, è stata suddivisa in nove settori. All'interno di ogni settore ricadono un certo numero di unità urbane o isolati numerati con numero progressivo che riportano segnate le varie unità edilizie, anch'esse numerate con numero progressivo.
I progettisti hanno schedato ogni singola unità edilizia, estraendo i dati necessari, identificandone la posizione sulla mappa catastale, rilevandone l'immagine fotografica.
Dalle schede sono stati estratti i dati per compilare n. 6 carte tematiche riferite ai seguenti parametri:
1)  consistenza edilizia (tav. 6);
2)  degrado fisico (tav. 7);
3)  stato d'uso (tav. 8);
4)  uso dei piani terra (tav. 9);
5)  tipologie strutturali (tav. 10);
6)  parametri murari (tav. 11).
Le schede costituiscono la base fondamentale della conoscenza del tessuto e nella fase esecutiva sono state prodotte quelle relative all'edilizia d'interesse storico che sono n. 277 e si trovano negli elaborati nn. 5a, 5b, 5c e 5d.
Tutti gli edifici di interesse storico in tutta la zona A sono stati individuati su un'unione di fogli catastali, prodotta tra gli elaborati della variante di zona A (piano regolatore generale variante zona A - tav. 7a, 7b, 7c, 7d, 7e, 7f, 7g e 7h). Inoltre, la struttura del tessuto urbano è costituita dalle unità strutturali, che sono le unità minime del tessuto, in quanto aggregato spaziale e funzionale, oltre all'isolato, denominato unità urbana, che è la più elevata possibilità aggregativa del sistema.
L'area particolareggiata e l'intero centro storico dal punto di vista tipologico presentano una certa omogeneità.
Le classi tipologiche della variante di zona A nel P.P.E. sono state ulteriormente suddivise nei seguenti tipi edilizi:
-  tipi edilizi storici (palazzi, palazzetti, edifici specialistici civili, edifici specialistici religiosi, lucali, magazzini, stalle, depositi, garage);
-  tipi edilizi di trasformazione (U.E. di testata, U.E. d'angolo, U.E. a spina, U.E. passanti, U.E. isolate);
-  tipi edilizi di sostituzione;
-  tipologie dei vuoti (lacuna architettonica, lacuna edilizia, lacuna urbana).
Dimensionamento
Il totale degli abitanti nel centro storico è di 4.725 unità pari al 17% dell'intera popolazione.
Nell'area particolareggiata, gli abitanti nei settori analizzati (S1, S2, S3, S4, S5, S6, S7, S8 e S9), risultano 2.100.
Questi dati del calcolo sono contenuti nella tabella A della relazione area particolareggiata.
Nella previsione di piano regolatore generale - Variante generale zona A, sono stati previsti un numero di abitanti totali di 5.409, di cui 4.725 esistenti e 928 di nuovo insediamento nelle unità edilizie di recupero.
Inoltre sono previsti in trasferimento per delocazione n. 244 abitanti.
Poiché, sia le unità edilizie in disuso o parzialmente in uso, sia gli abitanti in trasferimento per delocazione, ricadono all'interno dell'area particolareggiata si ha in totale n. 2.100+928 = 3.028, pari a 0,55% dell'intera zona A.
All'interno dell'area particolareggiata sono previsti il maggior numero di servizi ed attrezzature che sono:
-  attrezzature generali (F1);
-  attrezzature pubbliche di interesse collettivo (F2) Istruzione (F2);
-  servizi amministrativi (F2);
-  verde pubblico e attrezzato;
-  parcheggi.
Nella variante di zona A sono stati quantificati i servizi e le attrezzature relativamente agli abitanti previsti del centro storico che sono n. 5.409, raggiungendo lo standard di legge di 18 mq./ab.
Essendo soddisfatto il fabbisogno rispetto all'intera zona territoriale omogenea A, anche l'area particolareggiata, i cui abitanti sono 2.100 (esistenti) + 928 (previsione) = 3.028, risulta rispondere ai suddetti parametri di legge.
L'analisi delle volumetrie edilizie esistenti, così come è riportato in alcune tabelle della relazione dell'area particolareggiata tav. 1, ha rilevato una volumetria totale dell'area particolareggiata pari a mc. 805.177, di cui mc. 66.568 in disuso e mc. 105.307 parzialmente in uso.
Dall'analisi si ha: volumetria complessiva: mc. 805.177.
Abitanti esistenti: 2.100 - indice di affollamento teorico 3,83 vano/ab.
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Le norme tecniche di attuazione, tav. 2, sono costituite dal titolo I (Norme generali), che contiene gli artt. 1 e 2; titolo II (Attuazione del P.P.E.) con il cap. I. Definizioni, che contiene gli articoli 3 e 4; cap. II Interventi, che contiene gli articoli 5, 6 e 7; cap. III Modalità d'intervento, che contiene gli articoli 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 e 23; cap. IV Destinazioni d'uso, che contiene l'art. 24, cap. V Tipologie edilizie, che contiene gli articoli 25, 26, 27, 28 e 29; titolo III (Aree non edificate), con il cap. 1, che contiene gli artt. 30, 31 e 32 e cap. II, che contiene l'art. 33; titolo IV (Norme tecniche esecutive), con il cap. I N.T.E. per i fabbricati e cap. II N.T.E. per i servizi.
Indice di affollamento nelle previsioni di progetto
Così come è riportato nella relazione tecnica, considerato il patrimonio edilizio non utilizzato e parzialmente in uso, (di questo ipotizzandone disponibile per nuovi insediamenti il 25%, si ha:
Volumetria in uso: mc. 805.177 - (66.568+25% * 105.307) = mc. 712.282.
Come già detto sopra, gli abitanti esistenti risultano n. 2100.
Gli abitanti in trasferimento risultano n. 244, così come è riportato nella relazione variante generale di piano regolatore generale zona A, pertanto restano n. 1.856 abitanti.
Considerati gli abitanti reinsediati di n. 928, si hanno gli abitanti totali di previsione che sono n. 2784. La volumetria di demolizione è mc. 63.000 e la volumetria complessiva risulta mc. 805.177, mc. 63.000 = mc. 742.177.
L'indice di affollamento risulterà: 742.177/2784 = 266 mc./ab. = 2,6 vano/ab.
Il rapporto mc./ab. risulta al di sopra dello standard di 100 mc./ab. previsto dal decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.
Il progetto
In stretta correlazione con la variante generale di piano regolatore generale, il P.P.E. si articola su 5 livelli strategici:
1)  arrestare il processo di distruzione delle unità edilizie di interesse storico residue, tutelandole attraverso interventi mirati, che consentono un riuso compatibile degli stessi, senza cancellarne la connotazione storica;
2)  riqualificare il contesto ambientale attraverso interventi di riqualificazione delle unità edilizie sostituite o fortemente trasformate, interventi di demolizioni di piani superfetati sugli edifici storici, ed interventi di riduzione in altezza di alcuni organismi edilizi abusivi;
3)  sistemare il fronte sud-est particolarmente degradato sia perché storicamente marginale, sia perché sfigurato dalle demolizioni eseguite e ancora da eseguire a causa dell'evento franoso, attraverso la costruzione di un itinerario pedonale che ricollega il largo delle SS. Croci con il belvedere;
4)  consolidare il margine suddetto attraverso l'impianto di tessuti arborei, previa la messa in sicurezza degli strati rocciosi, con il duplice scopo di collaborare al drenaggio delle acque selvagge e di ridisegnare la morfologia delle aree relitte;
5)  indurre un generale processo di riqualificazione dell'ambiente dotandolo di servizi e di attrezzature pubbliche di cui è strettamente carente.
Le normative di intervento assegnate ad ogni singola unità edilizia e specificate nelle norme di attuazione sono:
-  manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione edilizia con salvaguardia, ristrutturazione edilizia, ripristino filologico, ripristino volumetrico, demolizione dei piani superfetati su edilizia di pregio, riqualificazione dei prospetti e demolizione parziale, demolizione degli ultimi "n" piani, demolizione e ricostruzione, demolizione senza ricostruzione, progettazione delle nuove fronti risultanti dalle demolizioni di U.E. contigue.
Il P.P.E. prevede la riqualificazione della città storica anche attraverso l'intervento pubblico o pubblico/privato nei seguenti ambiti:
Palazzo Palazzo, Palazzo Malerba, parco urbano, ampliamento del belvedere, itinerario pedonale di margine, Madonna del Bosco - Ospedale.
Considerato che:
-  Sono state osservate le prescrizioni di legge relative alla pubblicazione e al deposito del piano particolareggiato ai sensi della vigente legislazione;
-  La compatibilità delle previsioni contenute nel piano in argomento con le condizioni geomorfologiche del territorio interessato, è stata accertata dall'ufficio del Genio civile di Caltanissetta, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74 del 2 febbraio 1944, con il parere favorevole a condizione n. 2/2004 del 27 gennaio 2004, reso con nota prot. n. 506 del 29 gennaio 2004;
-  La Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina, servizio per i beni architettonici, paesistici ha rilasciato pareri favorevoli a condizione in data 27 maggio 2003, prot. n. 1970 e in data 22 dicembre 2003, prot. n. 4536;
-  Il P.P. è stato redatto in coerenza con il contenuto dell'art. 2 della legge regionale n. 70/76 in quanto le specifiche norme sono finalizzate alla conservazione, la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico, monumentale ed ambientale ed alla rivitalizzazione del centro attraverso la permanenza degli abitanti;
-  Gli interventi di ricostruzione ammissibili tengono conto di quanto disposto dall'art. 55 della legge regionale n. 71/78, prevedendo in merito il rispetto della tipologia e le caratteristiche della costruzione all'ambiente circostante;
-  In ordine al mancato raggiungimento degli standard minimi relativi alle aree destinate a parcheggio, rappresentato nella relazione tecnica descrittiva, tav. 0, nella considerazione che l'art. 4 del decreto interministeriale n. 1444 del 2 aprile 1968, stabilisce che nell'ambito delle zone A e B le aree per attrezzature saranno computate ai fini della determinazione delle quantità minime, in misura doppia di quelle effettive, si ritiene che le medesime aree destinate a parcheggio soddisfano gli standard di cui al suddetto decreto interministeriale n. 1444/68.
-  La perimetrazione del piano particolareggiato del centro storico, così come è riportato nel parere dell'ufficio del Genio civile di Caltanissetta n. 2/2004 "comprendeva aree all'interno della fascia individuata ad elevato rischio R4 dal decreto n. 666 del 19 agosto 2002, per le quali risultavano previsti, nella proposta individuata nelle tavole allegate, tipologie di interventi non consentiti per le zone a rischio R4". Lo stesso ufficio in merito a quanto sopra, "ha apportato delle correzioni in rosso nella tavola 11.1 di cui alla variante generale zona A e nelle tavole 13a1 e 13b1 del piano particolareggiato del centro storico, individuando il relativo ambito d'intervento alla zona che viene perimetrata dalla linea di separazione tra lo stesso P.P.C.S. e la zona R4".
Pertanto, così come è riportato nel parere suddetto "le zone che saranno oggetto di piano particolareggiato del centro storico sono solamente quelle ricadenti all'interno di tale delimitazione in rosso, fermo restando quanto consentito dalla normativa vigente per le zone R4".
Tuttavia si rende necessario porre le seguenti correzioni e prescrizioni:
-  Nella tav. 0 - Relazione tecnica piano regolatore generale variante generale zona A, al titolo 3 Classificazione in categorie tipologiche e individuazione delle zone omogenee, della pag. 28, al 20° rigo, correggere la parola "quattro" con "cinque". A pag. 32 nell'ambito dell'intervento diretto n. 1) Palazzo Palazzo, correggere al sesto rigo le parole "(vedi tav. 17.af 18a - ... con le parole "(vedi tav. 19a e 19b -...)". A pag. 34 al titolo 4) ampliamento del belvedere, al primo rigo, correggere la parola "d'ambito n. 5" con la parola "d'ambito n. 4.".
-  In ordine al regolamento edilizio variante generale piano regolatore generale, norme tecniche di attuazione variante generale zona A e norme tecniche di attuazione area particolareggiata, gli stessi elaborati dovranno essere adeguati secondo le indicazioni contenute nella relazione tecnica istruttoria a firma del capo della II ripartizione della gestione del territorio.
-  Per i locali con destinazione d'uso ad esercizi commerciali, devono essere rispettate le norme previste dalla legge regionale n. 28 del 24 dicembre 1999, relative alla disciplina del commercio.
OSSERVAZIONI
Avverso al piano particolareggiato adottato con delibera C.S. n. 66 del 19 dicembre 2005, sono state presentate al comune di Niscemi n. 11 osservazioni, presentate entro i termini.
Pertanto nel merito delle osservazioni oggetto di deduzioni da parte dei progettisti e della commissione straordinaria in sostituzione del consiglio comunale, si decide come segue:
-  nn. 1, 2, 3, 7, 8, 9 e 10 - Non accolte in conformità al parere reso dai progettisti e dalla commissione straordinaria;
-  n. 4 - L'osservazione è accolta in conformità alle deduzioni rese dai progettisti e dalla commissione straordinaria;
-  n. 5 - L'accoglimento dell'osservazione è subordinato al rilascio della concessione edilizia in sanatoria per il manufatto interessato;
-  n. 6 - L'osservazione è parzialmente accoglibile in conformità alle deduzioni rese dai progettisti e dalla commissione straordinaria;
-  n. 11 - L'osservazione è articolata in diversi punti che riguardano sia la variante di piano regolatore generale zona A, che il P.P.E. Le osservazioni al P.P.E, sono riferite solo alle norme tecniche di attuazione.
In riferimento ai punti A1, A5, A6, B1, B2 e B4 dell'osservazione, gli stessi, sono accolti in conformità alle deduzioni rese dai progettisti e dalla commissione straordinaria.
I punti A8 e B3 non sono accoglibili in conformità alle deduzioni rese dai progettisti e dalla commissione straordinaria.
I punti A2, A3, A4, A7 e B5 non sono accolti in conformità alle deduzioni rese dai progettisti.
Per tutto quanto sopra premesso e considerato:
Questa U.O. 4.2/CL è del parere di ritenere meritevole di approvazione il piano particolareggiato del centro storico del comune di Niscemi, in variante al vigente piano regolatore generale di cui alla delibera della commissione straordinaria n. 66 del 19 dicembre 2005, con le prescrizioni di cui ai sopra considerata, nonché con le prescrizioni rese dal Genio civile di Caltanissetta nel parere n. 2/2004 del 27 gennaio 2004 e con le condizioni rese dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Caltanissetta, con parere prot. n. 4536 del 22 dicembre 2003.";
Visto il voto n. 595 del 6 dicembre 2006, con il quale il Consiglio regionale dell'urbanistica sulla scorta degli atti ed elaborati sottoposti all'esame, ha ritenuto di approvare il piano particolareggiato del centro storico di Niscemi, in condivisione della proposta di parere n. 8 del 25 ottobre 2006, resa dall'unità operativa 4.2/D.R.U.;
Vista la nota di questo dipartimento, prot. n. 9148 del 5 febbraio 2007, con la quale il comune di Niscemi è stato invitato a formulare, ai sensi dei commi 10 e 11 dell'art. 12 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, controdeduzioni alle determinazioni assessoriali di cui al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 595 del 6 dicembre 2006;
Vista la nota dell'unità operativa 4.2/D.R.U., prot. n. 25 del 16 marzo 2007, con la quale il piano in argomento, in dipendenza dell'assenza delle controdeduzioni alle determinazioni di questo Assessorato, è stato sottoposto per la conseguente emanazione del provvedimento di approvazione;
Ritenuto di poter condividere il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 595 del 6 dicembre 2006;
Ritenuto di dovere procedere, ai sensi dell'11° comma dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78, all'approvazione del piano particolareggiato in argomento, anche in assenza delle controdeduzioni comunali;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 12 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità al parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 595 del 6 dicembre 2006, nonché alle condizioni e prescrizioni riportate nei pareri degli enti ed uffici in premessa citati, è approvato il progetto relativo al piano particolareggiato del centro storico di Niscemi, adottato con delibera n. 66 del 19 dicembre 2005 della commissione straordinaria nominata presso lo stesso comune, in variante allo strumento urbanistico vigente.

Art.  2

Le osservazioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 595 del 6 dicembre 2006.

Art.  3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
 1)  proposta di parere n. 8 del 25 ottobre 2006, resa dall'unità operativa 4.2/D.R.U. di questo Assessorato;
 2)  parere del Consiglio regionale dell'urbanistica, reso con il voto n. 595 del 6 dicembre 2006;  
 3)  delibera commissione straordinaria n. 66 del 19 dicembre 2005;
 4)  delibera commissione straordinaria n. 13 del 23 marzo 2006.
Elaborati zona A
5) tav. 0  - relazione; 
6) tav. 1  - stralcio piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
7) tav. 2  - analisi comparativa delle cartografie storiche; 
8) tav. 3  - cronologia dell'espansione urbana, scala 1:2.000; 
9) tav. 4  - analisi tipologica del centro storico, scala 1:1.000; 
10) tav. 5  - planimetria sezioni censuarie, scala 1:1.000; 
11) tav. 6  - planimetria catastale, scala 1:1.000; 
12) tav. 7.a  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 31, scala 1:500; 
13) tav. 7.b  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 48, scala 1:500; 
14) tav. 7.c  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 49, scala 1:500; 
15) tav. 7.d  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 89, scala 1:500; 
16) tav. 7.e  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 90, scala 1:500; 
17) tav. 7.f  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 91, scala 1:500; 
18) tav. 7.g  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 92, scala 1:500; 
19) tav. 7.h  - individuazione delle unità edilizie di interesse storico su base catastale: foglio 56, scala 1:500; 
20) tav. 8  - rilievo fotografico delle U.E. di interesse storico all'esterno dell'area particolareggiata; 
21) tav. 9  - planimetria del programma triennale (O.P., P.I.T., P.R.U.S.T., etc.), scala 1:1.000; 
22) tav. 10  - analisi dei servizi e delle attrezzature esistenti, scala 1:1.000; 
23) tav. 11  - planimetria di progetto - categorie degli interventi ammissibili, scala 1:1.000; 
24) tav. 11.1  - planimetria di progetto - categorie degli interventi ammissibili, scala 1:1.000 (elaborato sostitutivo della tav. 11 a seguito del parere del Genio civile n. 2/2004 del 27 gennaio 2004); 
25) tav. 12  - planimetria di progetto - servizi ed attrezzature - destinazione d'uso, scala 1:1.000; 
26) tav. 13  - norme di attuazione; 
27) tav. 14  - regolamento edilizio. 

Elaborati area particolareggiata
28) tav. 1  - relazione; 
29) tav. 2  - norme di attuazione; 
30) tav. 3.a  - analisi tipologica e individuazione delle unità edilizie, scala 1:500; 
31) tav. 3.b  - analisi tipologica e individuazione delle unità edilizie, scala 1:500; 
32) tav. 4.a  - planimetria della struttura edilizia di piano terra, scala 1:500; 
33) tav. 4.b  - planimetria della struttura edilizia di piano terra, scala 1:500; 
34) tav. 5.a  - schede di analisi tematiche delle unità edilizie di interesse storico all'interno dell'area particolareggiata; 
35) tav. 5.b  - schede di analisi tematiche delle unità edilizie di interesse storico all'interno dell'area particolareggiata; 
36) tav. 5.c  - schede di analisi tematiche delle unità edilizie di interesse storico all'interno dell'area particolareggiata; 
37) tav. 5.d  - schede di analisi tematiche delle unità edilizie di interesse storico all'interno dell'area particolareggiata; 
38) tav. 6  - analisi della consistenza edilizia, scala 1:1.000; 
39) tav. 7  - analisi del degrado fisico, scala 1:1.000; 
40) tav. 8  - analisi dello stato d'uso, scala 1:1.000; 
41) tav. 9  - uso dei piani terra, scala 1:1.000; 
42) tav. 10  - analisi delle tipologie strutturali, scala 1:1.000; 
43) tav. 11  - analisi dei parametri murari, scala 1:1.000; 
44) tav. 12.a  - analisi della rete viaria, scala 1:500; 
45) tav. 12.b  - analisi della rete viaria, scala 1:500; 
46) tav. 13.a  - piano normativo del tessuto, scala 1:500; 
47) tav. 13.a.1  - piano normativo del tessuto, scala 1:500 (elaborato sostitutivo della tav. 13.a a seguito del parere del Genio civile n. 2/2004 del 27 gennaio 2004);  
48) tav. 13.b  - piano normativo del tessuto, scala 1:500; 
49) tav. 13.b.1  - piano normativo del tessuto, scala 1:500 (elaborato sostitutivo della tav. 13.b a seguito del parere del Genio civile n. 2/2004 del 27 gennaio 2004); 
50) tav. 14.a  - planimetria generale di progetto degli spazi esterni, scala 1:500; 
51) tav. 14.b  - planimetria generale di progetto degli spazi esterni, scala 1:500; 
52) tav. 15.a  - piano particellare di esproprio, scala 1:500; 
53) tav. 15.b  - piano particellare di esproprio, scala 1:500; 
54) tav. 16  - elenco ditte da espropriare; 
55) tav. 17  - progetto tipo esemplificativo: isolato campione-rilievo stato di fatto; 
56) tav. 18  - progetto tipo esemplificativo: isolato campione-rilievo stato di progetto; 
57) tav. 19.a  - progetto tipo di recupero ambientale: via Regina Margherita rilievo stato di fatto; 
58) tav. 19.b  - progetto tipo di recupero ambientale: via Regina Margherita rilievo stato di fatto; 
59) tav. 20.a  - progetto tipo di recupero ambientale: via Regina Margherita rilievo stato di progetto; 
60) tav. 20.b  - progetto tipo di recupero ambientale: via Regina Margherita rilievo stato di progetto; 
61) tav. 21  - sistemi di urbanizzazione primaria infrastrutturali, rete idrica esistente; 
62) tav. 22  - sistemi di urbanizzazione primaria infrastrutturali, acque bianche di progetto; 
63) tav. 23  - sistemi di urbanizzazione primaria infrastrutturali, rete fognaria esistente; 
64) tav. 24  - sistemi di urbanizzazione primaria infrastrutturali, rete di distribuzione gas metano esistente. 


Art. 4

Ai sensi dell'art. 13 del testo unico approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche, i decreti di espropriazione relativi alle aree interessate dal presente piano possono essere emanati entro il termine di 5 anni dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto.

Art. 5

Il comune di Niscemi dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione del piano particolareggiato in argomento e dovrà curare che, in breve tempo, vengano apportate dai progettisti le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreeto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo.

Art. 6

Il piano particolareggiato approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico, presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 7

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana.
Palermo, 2 maggio 2007.
  LIBASSI 

(2007.19.1315)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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