REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 16 FEBBRAIO 2007 - N. 8
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 9 gennaio 2007.
Approvazione del piano regolatore del porto turistico, da diporto e peschereccio di S. Nicola L'Arena, nel comune di Trabia.

L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 30 della legge regionale 29 aprile 1985, n. 21;
Visto l'art. 68 della legge regionale n. 10/99;
Visti i fogli prot. n. 15768 dell'11 settembre 2006 e n. 19883 del 16 ottobre 2006, con i quali il sindaco del comune di Trabia ha trasmesso, per l'approvazione ai sensi dell'art. 30 della legge regionale n. 21/85, gli atti e gli elaborati relativi al progetto riguardante il piano regolatore del porto di S. Nicola L'Arena di destinazione turistica da diporto, peschereccia;
Vista la deliberazione consiliare n. 33 dell'8 agosto 2006, con la quale il consiglio comunale di Trabia ha adottato il piano regolatore portuale;
Vista la nota prot. n. 15676 del 9 agosto 2006, indirizzata agli uffici del comando vigili del fuoco di Palermo, Rete ferroviaria italiana di Palermo, Agenzia delle dogane, Marina militare di Messina, Capitaneria di porto di Palermo, Capitaneria di porto ufficio circondariale marittimo di Porticello, Comando marittimo autonomo della Sicilia di Augusta, ufficio del Genio civile opere marittime di Palermo, con la quale è stata trasmessa copia del P.R.P., ai fini dell'acquisizione del parere previsto dall'art. 30 della legge regionale n. 30/85;
Rilevato che i pareri di competenza da parte degli enti presenti nella nota prot. n. 15676 del 9 agosto 2006 si intendono favorevolmente resi per decorrenza dei termini di legge previsti dall'art. 30, comma 7, della legge regionale n. 21/85, come rappresentato dalla proposta di parere n. 42 dell'8 novembre 2006 dell'U.O. 3.1/servizio III/D.R.U.;
Vista la proposta di parere n. 42 dell'8 novembre 2006, con la quale l'U.O.3.1/D.R.U. ha sottoposto all'esame del Consiglio regionale dell'urbanistica gli atti ed elaborati relativi al P.R.P. resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito in stralcio si riporta:
"...Omissis...
Visto il piano regolatore generale vigente;
Considerato che i pareri di competenza da parte degli enti indicati nella nota comunale prot. n. 15676 del 9 agosto 2006 devono considerarsi favorevolmente resi per decorrenza del termine fissato dal penultimo comma dell'art. 30 della legge regionale n. 21/85;
Il porto di Trabia, secondo il D.P.R. n. 156 dell'1 giugno 2004, che classifica i porti di categoria II - classe III con rispettiva destinazione funzionale, ha destinazione turistica e da diporto, peschereccia.
Come risulta dalla relazione (studi preparatori - volume 1), ai fini dell'art. 2 del suddetto decreto il porto di Trabia proviene dalla precedente classificazione di categoria 2ª, classe 4ª, di interesse comunale.
ARTICOLAZIONE DEL PIANO
1)  Come risulta dalla relazione il P.R.P. prevede il sottoambito del porto operativo articolato nelle seguenti aree funzionali omogenee:
A)  area tecnica;
B)  area del diporto;
C) area edilizia demaniale;
D)  area usi urbani;
E)  parco urbano;
F)  area della balneazione;
G)  area storica.
I COLLEGAMENTI E LA VIABILITA'
In base a quanto descritto nella relazione, il P.R.P. ha individuato le criticità per un corretto funzionamento del traffico veicolare gommato da e verso il porto, riconoscendo nella A19 e nella S.S. 113 la dotazione fondamentale per la connessione al sistema viario provinciale e regionale.
Non si deve trascurare anche la possibile offerta trasportistica costituita dalla linea ferroviaria Palermo-Messina che ha proprio una stazione di linea (oggi non funzionante) a brevissima distanza dal porto (S. Nicola Tonnara). In uno scenario futuro di rilancio dei mezzi pubblici metropolitani su ferro, non è peregrina l'ipotesi di avvicinamento al porto di S. Nicola da parte di armatori residenti nell'area metropolitana senza l'uso di autovetture private.
Le criticità individuate sono:
-  la necessità del miglioramento dell'accesso alla S.S. 113 e quindi alla A19;
-  la necessità di separazione dei traffici per tipologie funzionali differenti (commerciale ed urbano, ricreativo);
-  la necessità di liberare l'area storica della frazione di S. Nicola dal traffico da e verso il porto al fine di incentivare la creazione di una ZTL;
-  la mitigazione dell'effetto di cesoiamento del territorio comunale costituito dalla presenza della ferrovia;
Il P.R.P. ha quindi riconosciuto le seguenti strategie:
-  previsione di una bretella stradale che dalla S.S. 113 porti al piano portuale senza interessare l'abitato;
-  indicazione di aree idonee destinate al parcheggio delle autovetture;
-  indicazione dell'opportunità di miglioramento dell'accessibilità alla stazione ferroviaria di S. Nicola Tonnara;
-  indicazione di superamento della linea ferrata anche con appositi sottopassi.
Il P.R.P. pur riportando tali indicazioni a livello descrittivo, o di traccia simbolica o di suggerimento, ritiene che l'argomento abbia la pregnanza tipica delle pianificazioni con contenuti esecutivi, rimandandoli agli strumenti opportuni, attinenti alla variante generale di piano regolatore generale in corso di redazione da parte dell'Amministrazione.
A parte la prima previsione a), nessuna delle altre indicazioni fa quindi parte dell'ambito di vigenza del P.R.P..
LE FASI DI REALIZZAZIONE DEL PIANO
Dalla relazione emerge che il complesso degli interventi previsti dal piano potrà essere finanziato e realizzato solo per fasi successive, e in ogni caso i lavori dovranno essere articolati in maniera da consentire - durante la loro esecuzione - il proseguimento delle funzioni e delle attività senza eccessivi intralci.
Le opere previste dal P.R.P., seppur integrate in una visione unitaria finalizzata al miglioramento della vita ed allo sviluppo sostenibile, possono essere realizzate separatamente come è verosimile che accada per "famiglie" di interventi:
-  interventi per la creazione del parco urbano (piazza a mare), della strada e della passeggiata e per la riqualificazione dell'area storica: tali interventi, a valenza principalmente pubblica, potrebbero venire realizzati con le tecniche d'appalto previste per l'uso di fonti di finanziamento pubbliche da parte delle Amministrazioni interessate (verosimilmente comune, provincia e Regione siciliana); non è escluso l'interesse di parti private per quelle opere caratterizzate da una possibilità di ritorno dell'investimento che potrebbero quindi vedere l'applicazione di procedure di project financing;
-  interventi per l'ampliamento del porto (opere foranee e banchine) e per la realizzazione dell'area tecnica e dell'area di edilizia demaniale: sono opere finalizzate anche al rifugio ed alla sicurezza e di preminente interesse pubblico, vale quanto detto al punto precedente;
-  interventi previsti nell'area usi urbani e nell'area del diporto: sono possibili scenari multipli con intervento finanziario che può essere:
-  completamente privato: tramite percorsi di ottenimento di concessione demaniale ex art. 36 del C.N. anche con procedure di cui al D.P.R. n. 509/97;
-  project financing: qualora la realizzazione del porto possa divenire in qualche misura finanziata dalla Regione che attivi una procedura di tal tipo;
-  completamente pubblico.
GLI AMBITI PORTUALI
Per ciascun ambito il piano, oltre a prevedere le opere di difesa, le infrastrutture e la viabilità, prevede le strutture da realizzare. Le norme tecniche di attuazione definiscono per ciascun ambito, le funzioni previste e i principali parametri urbanistici.
1)  Norme tecniche di attuazione
Sotto-ambito del porto operativo: area tecnica
La cantieristica, destinata al naviglio da diporto e da pesca, trova il proprio ambito nei piazzali previsti a S del porto (A1 - Area tecnica). Le attività di cantieristica sono in via preferenziale quelle che prevedono breve impegno temporale delle superfici di banchina da parte dei mezzi in riparazione, svolgendosi in aree delocalizzata rispetto al porto le attività di grande riparazione e costruzione. E' prevista anche una porzione dell'area tecnica in testata all'attuale sopraflutto (A2 - Area tecnica) dove, tra l'altro, trova luogo il servizio di distribuzione carburanti e acqua oltre agli impianti di salvaguardia ambientale (pump out, deposito panne antinquinamento, etc.).
Gli ormeggi necessari alle attività si troveranno in posizione frontaliera.
Dimensionamento
-  superficie A1: m2 15.400;
-  superficie A2: m2 2.200;
-  superficie complessiva dell'area: m2 17.600;
-  fondali minimi al piede di banchina (A1): m. 3,5;
-  fondali minimi al piede di banchina (A2): m. 5;
-  quota del piano di banchina sul lmm (A1): m. 1,8;
-  quota del piano di banchina sul lmm (A2): m. 1,5.
Destinazioni d'uso
-  funzioni principali: spazi per la movimentazione delle imbarcazioni; edifici e spazi all'aperto destinati alle riparazioni e manutenzioni e al rimessaggio di imbarcazioni da diporto e da pesca; attrezzature per l'alaggio e il varo di imbarcazioni; distribuzione di carburanti; sistemi di protezione ambientale (pump out, panne antinquinamento, etc.), viabilità e verde;
-  funzioni secondarie: uffici, magazzini, depositi, attrezzerie, ecc., purché strettamente legati alle funzioni principali; parcheggi di superficie per le automobili di addetti e visitatori; spazi all'aperto per invasi e carrelli; verde di arredo.
Parametri ed indici
-  rapporto di copertura massimo: m2/m2 0,2;
-  area verde, adeguatamente piantumata, minimo: m2/m2 0,1;
-  altezza massima degli edifici (A1): m. 12;
-  altezza massima degli edifici (A2): m. 4;
-  numero di livelli f.t massimo degli edifici: n. 2.
Sotto-ambito del porto operativo: area del diporto
Gli ormeggi delle imbarcazioni da diporto si attesteranno su pontili - fissi o galleggianti - studiati e realizzati in modo da rendere flessibile sia la composizione della flottiglia che la configurazione del porto, ed articolati in pontili primari, radicati alle banchine, e in pontili secondari, radicati ai primi.
Il progetto del porto turistico dovrà essere elaborato e realizzato nel rispetto delle "Raccomandazioni tecniche per la progettazione dei porti turistici" emanate nel febbraio 2002 dalla sezione italiana dell'Associazione internazionale di navigazione AIPCN-PIANC.
Nell'ampliamento del bacino da diporto a levante del sottoflutto, caratterizzato da una non completa protezione portuale, è contemplata anche la possibilità di ormeggi con la modalità del "parco boe attrezzato".
Dimensionamento
-  superficie complessiva dell'area: m2 13.400.
-  superficie dello specchio acqueo attuale: m2 41.600;
-  superficie dell'ampliamento dello specchio acqueo: m2 134.900;
-  superficie complessiva dello specchio acqueo: m2 176.500;
-  sviluppo delle banchine attuale: m. 690;
- sviluppo delle banchine ampliamento: m. 540;
-  lunghezza massima dei pontili (primari e secondari): m. 150;
-  larghezza minima dei pontili: m. 3;
-  fondali minimi del bacino: m. 5;
-  quota del piano di banchina sul medio mare: m. 1,5.
Destinazioni d'uso
-  funzioni principali: ormeggi per le imbarcazioni da diporto, su pontili fissi o galleggianti o in parco boe attrezzato; spazi di manovra in banchina; club nautici, servizi igienici, ormeggi per piccole crociere ed altri transiti; servizi vari agli armatori, magazzini e depositi, box per gli armatori, viabilità e verde;
-  funzioni secondarie: viabilità automobilistica e ciclo-pedonale, percorsi porticati, verde di rispetto e di arredo; parcheggi di superficie e interrati per le automobili di addetti e visitatori (da dimensionare secondo le citate raccomandazioni AIPCN-PIANC in rapporto all'entità dei posti barca cumulandoli ai parcheggi disponibili in altre aree).
Parametri ed indici
-  rapporto di copertura massimo: m2/m2 0,3;
-  area verde, adeguatamente piantumata, minimo: m2/m2 0,3;
-  altezza massima degli edifici: m. 10;
-  numero di piani massimo, compreso il piano terra: n. 2;
-  larghezza libera della banchina dal ciglio: m. 5.
Sotto-ambito del porto operativo: area edilizia demaniale
Si sviluppa in prossimità della radice del molo di sopraflutto e parzialmente, eventualmente integrata all'area del diporto per esigenze edilizie, sulla testa del molo di sottoflutto. Vi si svolgono tutte le funzioni operative di direzione del marina, del porto, oltre ad ospitare gli uffici di polizia marittima ed i servizi connessi.
Dimensionamento
-  superficie complessiva dell'area C1 (con B, fino a): m2 600;
-  superficie complessiva dell'area C2: m2 2.000;
-  quota del piano di banchina sul medio mare: m. 1,5.
Destinazioni d'uso
-  funzioni principali: uffici marittimi, amministrazione del porto, viabilità e verde;
-  funzioni secondarie: uffici di uffici di polizia marittima, ufficio radio, stazione meteo, direzione del porto, uffici tecnici amministrativi, uffici sicurezza e controllo, depositi, stazione controllo traffico, magazzini e depositi.
Parametri ed indici nelle aree in cui è consentita la realizzazione di edifici di servizio al porto, dovranno essere osservati i seguenti indici:
-  rapporto di copertura massimo: m2/m2 0,3;
-  area verde, minimo: m2/m2 0,3;
-  altezza massima degli edifici 10;
-  numero di piani massimo, compreso il piano terra: n. 2;
-  area verde, minimo: m2/m2 0,3;
-  area libera impermeabile, massimo: m2/m2 0,2.
Sotto-ambito del porto operativo: area storica
L'area storica coincide col primo nucleo del porto di S. Nicola, databile agli anni 1950, delimitata dal primo molo bilatero radicato a riva. E' l'area antistante il castello e gli antichi magazzini della tonnara.
L'area storica è destinata principalmente alla dichiarazione d'identità del borgo marinaro, al pubblico godimento ed alle attività culturali, ricreative ed urbane. Il bacino storico vedrà l'arenile ricostituito per l'ormeggio a secco ed in acqua delle piccole lance da pesca solo se effettivamente in uso, e potrà ospitare solo piccoli e radi ormeggi, nonché gli imbarchi per pescaturismo e per piccole crociere ed escursioni, preferibilmente sul molo sporgente (vecchio sopraflutto).
Si raccomanda la qualità delle acque interne con l'implementazione di idoneo sistema di vivificazione.
Sono consentiti nell'ambito di una particolare cura progettuale architettonica e illuminotecnica chioschi per il ristoro ed il commercio e per i servizi igienici, ovviamente allacciati alla rete fognaria.
Dimensionamento
-  superficie complessiva dell'area: m2 1.830;
-  superficie dello specchio acqueo: m2 1.250;
-  fondali minimi del bacino: m. 0;
-  quota del piano di banchina sul medio mare: m. 1,5;
-  larghezza libera della banchina dal ciglio: m. 5.
Destinazioni d'uso
-  funzioni principali: piccolo commercio, ristoro, servizi igienici, arredo urbano, ormeggi per piccole imbarcazioni alla boa o sull'arenile con l'esclusione dell'uso di pontili galleggianti, attracchi per piccole crociere ed escursioni, viabilità e verde;
-  funzioni secondarie: ormeggio mezzi nautici dell'eventuale polo culturale per i visitatori.
Sotto-ambito del porto operativo: area usi urbani
Sono denominate D1, D2, D3 e D4. E' l'area di connessione col tessuto urbano, generalmente aperta al pubblico, e che offre servizi tipicamente urbani:
-  D1 è un giardino di accoglienza al piano portuale, filtro tra l'area tecnica e l'arenile per la balneazione;
-  D2 è un parcheggio per autovetture tra l'area tecnica ed il parco urbano;
-  D3 è un parcheggio situato sul molo sottoflutto;
-  D4 è l'area che offre tutti i servizi urbani previsti.
Nelle aree esclusivamente destinate a parcheggio è consentito l'uso di chioschi per guardiania, portineria, biglietteria e servizi igienici.
Questa area comprende solo per D4 volumi costruiti per l'allocazione di tutti i servizi. Sul fronte degli specchi acquei e ove possibile il costruito deve presentare un porticato di larghezza minima 2,50 m.
Dimensionamento
-  superficie dell'area D1: m2 1.000;
-  superficie dell'area D2: m2 2.100;
-  superficie dell'area D3: m2 1.300;
-  superficie dell'area D4: m2 12.700;
-  superficie complessiva dell'area: m2 17.100.
Destinazioni d'uso
-  funzioni principali: parcheggi anche ipogei (preferibile), servizi di ristoro, servizi urbani, attrezzature ricreative, pronto soccorso, centro servizi, servizi turistici, magazzini e depositi, interscambio modale di trasporti, viabilità e verde;
-  funzioni secondarie: bar, caffetterie, tea room, ristoranti, self service, edicola, tabacchi, negozi, sportello bancario, ufficio postale, luogo di culto, magazzini, depositi, servizi telefonici, fax, copie, internet, lavanderia, stireria, palestra, parco gioco bambini, beauty center, camera iperbarica, servizi di segreteria, uffici e sale riunioni, noleggio auto, moto, bici, agenzie di viaggi, biglietterie, informazioni turistiche, charter, brokeraggio, superficie eliportuale occasionale, attracco idrovolanti, attracco piccole navi veloci (solo in testa al molo di sottoflutto).
Parametri ed indici
-  rapporto di copertura massimo, D4: m2/m2 0,4;
-  area verde, adeguatamente piantumata: m2/m2 0,3;
-  altezza massima degli edifici: m. 10,0;
-  numero di piani massimo, compreso il piano terra: n. 2.
Sotto-ambito del porto operativo: area della balneazione
L'area comprende la ricostruzione di un arenile a fini balneari ed elioterapici, ampio 8.500 m2 c.ca.
L'autorità marittima, tramite apposita ordinanza, ne regolamenterà l'uso specificando i limiti di balneabilità in relazione alle opere portuali ed al traffico.
In tutta l'area è consentita la realizzazione di attrezzature di servizio alla balneazione, come spogliatoi e servizi igienici, chioschi per la ristorazione con relativi spazi destinati alla preparazione dei cibi, depositi di sdraio ed ombrelloni, eccetera, purché siano totalmente rimovibili e in materiali leggeri, come legno o acciaio, comunque non lapidei.
I servizi igienici e le cucine dovranno in ogni caso essere allacciati alla fognatura comunale; ogni intervento, ancorché stagionale, dovrà essere autorizzato sia dall'ente gestore del porto che dall'amministrazione comunale.
Il progetto di tali spazi dovrà prevedere un adeguato numero di parcheggi occorrenti a questa area.
INFRASTRUTTURE ED OPERE DI DIFESA
a)  Il molo sopraflutto
I concetti di sostenibilità e compatibilità ambientale perorati anche dal nuovo "Piano strategico di sviluppo della nautica da diporto in Sicilia" (Dipartimento regionale al turismo, 2006), hanno fatto concepire l'ipotesi di un ampliamento dello specchio acqueo che potrà essere eventualmente protetto parzialmente anche da una scogliera tipo reef (berm breakwater) sormontabile nel caso di mareggiate maggiori.
La tipologia costruttiva potrà anche non prevederne il banchinamento.
L'accesso di automezzi al molo sopraflutti dovrà essere regolamentato dall'ente gestore del porto ai fini della sicurezza; alle banchine del molo, in prossimità della testata sarà consentito l'accosto a tutte le imbarcazioni turistiche e di linea - compresi gli aliscafi - destinate al trasporto collettivo di passeggeri.
L'area in banchina è destinata alla movimentazione delle persone ed ai relativi servizi; vi è consentita l'installazione di chioschi, biglietterie, arredi (come panche, transenne, cestini portarifiuti, cartellonistica segnaletica opportunamente progettata), purché totalmente rimovibili e quindi in materiali leggeri, come legno o acciaio e non lapidei, previa autorizzazione ed approvazione dell'ente gestore del porto.
Il molo di sottoflutto
E' prevista la possibilità di risagomare lo stesso con previsione di banchinamento su tutti i fronti. La testata del molo ospiterà edilizia demaniale e dovrà essere adeguatamente progettata anche per consentire accosti e gli ormeggi di naviglio superiore.
Per quanto riguarda la movimentazione delle persone ed i relativi servizi vale quanto riportato al punto precedente.
Nuova banchina servizi
Preferibilmente sarà progettata a giorno, tale da consentire l'allocazione dei servizi previsti e l'accesso dei mezzi pesanti di rifornimento.
Banchina di riva dell'area storica
Al fine di consentire una maggiore adeguatezza di spazi in prossimità degli edifici storici da recuperare (castello e magazzini della tonnara) è prevista la risagomatura a banchina da eseguirsi con tecniche tradizionali (pile di massi).
Colmate di riva e regolarizzazioni
La colmata è prevista solo a levante del sito portuale per l'allocazione delle aree F, A1, D1, E. Essa sarà eseguita con le tecniche usuali.
La radice del molo di sopraflutto verrà regolarizzata e su essa troverà luogo l'area C2.
Viabilità e accessi
Le sezioni stradali sono orientativamente quelle rilevabili dalle tavole di progetto; esse tuttavia potranno essere ridotte od aumentate in funzione di specifiche esigenze.
L'area portuale è bene venga recintata nelle aree ad accesso pubblico interdetto e dove, per motivi di sicurezza, opportunità e decoro, è bene che l'accesso avvenga in modalità controllata.
L'accesso al marina dovrà essere opportunamente progettato e consono all'uso.
Progetti settoriali
L'ente gestore del porto, o chi per esso, dovrà farsi carico di elaborare i seguenti progetti generali di settore.
Piano di recupero esecutivo della area storica.
E' un piano esecutivo di alta valenza architettonica in cui vengono visti in forma completa ed unitaria tutti gli elementi formali componenti la piazza, compresi i prospetti della cortina di edifici su essa prospettanti ed i manufatti privati su essa insistenti.
Gli interventi dei privati, all'occorrenza degli stessi, dovranno adeguarsi ai contenuti di tale piano.
Progetto del verde e tipologie dei parcheggi a raso.
Allo scopo di rendere compatibile la sua presenza in un ambito urbano con forte vocazione turistica, il porto di S. Nicola (PA) dovrà avere una apprezzabile dotazione di aree verdi, come risulta sommando le prescrizioni minime, dell'intero ambito portuale; l'ente gestore dovrà curarne con particolare attenzione il progetto ai fini della compatibilità, della durevolezza e della manutenzione.
I parcheggi delle automobili, preferibilmente ipogei, quando a raso dovranno essere realizzati ovunque possibile con pavimentazioni semiverdi, erbose e filtranti, ombreggiate con piante o pergolati verdi.
Arredi e segnaletica
Gli elementi di arredo degli spazi - come tettoie, pergolati, pavimentazioni, cordoli, chiusini dei pozzetti, contenitori di rifiuti, corpi illuminanti, cartelli indicatori segnaletica in genere, eventuali panchine o fioriere o altro, dovranno essere oggetto di uno studio preliminare, elaborato a cura dell'ente gestore del porto o chi per esso e concordato con l'amministrazione comunale, che definisca il catalogo al quale si farà obbligatorio riferimento per tutti gli interventi, anche minori.
Anche la segnaletica portuale, sia interna che esterna agli ambiti portuali, dovrà essere oggetto di uno studio particolare che farà parte di un più ampio progetto di immagine coordinata del porto di S. Nicola (PA).
a)  Illuminazione esterna
L'illuminazione degli spazi all'aperto dovrà essere oggetto di un particolare studio illuminotecnico, elaborato a cura dell'ente gestore del porto o chi per esso e concordato con l'amministrazione comunale, il cui scopo sarà anche quello di creare un paesaggio notturno non inquinante e di particolare suggestione.
Aspetti sanitari ed ambientali
Nelle fasi attuative del piano e nella fase gestionale del porto dovrà essere applicata al massimo livello di scrupolo la normativa al momento vigente sulla protezione dell'ambiente.
Ai fini della protezione delle acque dall'inquinamento valga l'assunto che non potranno essere scaricate all'interno dello specchio acqueo protetto acque di alcun genere.
All'interno del sito portuale venga realizzato un impianto di drenaggio reflui rigorosamente separato tra acque bianche e acque nere.
Tutte le acque bianche, meteoriche e di lavaggio delle superfici pavimentate esterne, andranno recapitate direttamente a corpo recettore all'esterno del sito portuale.
Tutte le acque nere, reflui sanitari, reflui di bordo, di sentina, reflui di processo, andranno recapitati in eventuale apposito impianto di trattamento primario (grigliatura) e quindi allontanate, anche a mezzo di stazione di sollevamento, alla fognatura dinamica cittadina.
La raccolta ed il conferimento dei rifiuti solidi portuali deve essere affidato ad apposito servizio che assicuri l'applicazione dei più attuali criteri di gestione (raccolta differenziata, recapito agli eventuali impianti trattamento, conferimento a discarica).
Ai fini di opportuna economia sull'uso delle acque, gli impianti idraulici di lavaggio delle superfici pavimentate esterne dovranno essere alimentati con acqua salata, a seguito di appresamento all'esterno del porto.
Per i servizi comuni portuali ed ove possibile saranno preferiti i progetti che prevedano l'applicazione di impianti di produzione di energia elettrica con fonti alternative ai combustibili fossili (impianti fotovoltaici o energia eolica, p. es.).
Così saranno preferiti i progetti architettonici che impieghino criteri di bio-ingegneria finalizzata al risparmio energetico e applichino criteri volti all'uso di materiali provenienti dal recupero.
NORME TRANSITORIE
Durante le molteplici e diverse fasi di attuazione del piano, allo scopo di assicurare la massima efficacia all'uso delle strutture portuali, l'ente gestore potrà disporre qualsivoglia eccezione alla destinazione ed utilizzo di aree, piazzali, banchine, accosti, specchi acquei, eccetera, purché vi siano adeguate motivazioni di economicità globale e di sicurezza, e purché non venga in alcun modo compromesso l'esito finale - dal punto di vista funzionale, morfologico, gestionale - previsto dal piano.
Allo stesso criterio ci si dovrà attenere nel rilascio di eventuali concessioni.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto sopra, si ritiene che la suddivisione in ambiti, ciascuno con le proprie specificità, sia di massima condivisibile.
Nello specifico: si ritiene condivisibile l'ambito del-l'area tecnica, sia per quanto riguarda il dimensionamento, le destinazioni d'uso, le funzioni secondarie, che per i parametri urbanistici; fra questi ultimi dovrà essere specificato il tipo di piantumazione.
L'area del diporto si condivide, così come l'area destinata ad edilizia demaniale, l'area storica, l'ambito dell'area usi urbani, l'area della balneazione e le nuove opere di difesa marittima previste.
Non si condivide invece quanto previsto nel paragrafo "Norme transitorie" delle N.T.A. che consente qualsiasi eccezione, seppur motivata, alla destinazione e all'utilizzo delle aree, dei piazzali, delle banchine, degli accosti, ecc.
Per quanto sopra detto, questo servizio III è del parere che il piano regolatore del porto di Trabia sia meritevole di approvazione.";
Visto il voto n. 601 del 6 dicembre 2006, con cui il Consiglio regionale dell'urbanistica ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, che qui di seguito si trascrive;
"Il Consiglio
Vista la proposta di parere n. 42 dell'8 novembre 2006 dell'U.O. 3.1 del D.R.U., relativa all'oggetto;
Vista la documentazione citata del suddetto parere;
Sentito il relatore che ha esposto i contenuti della pratica e la proposta di parere dell'ufficio che fa parte integrante del presente voto;
Considerato che nel corso della discussione è emerso l'orientamento di condividere la proposta dell'ufficio con l'introduzione delle seguenti prescrizioni:
1)  le previsioni riguardanti l'area tecnica siano stralciate per un ristudio che assicuri il mantenimento in direzione est della visuale del castello di San Nicola;
2)  che almeno il 50% dell'area interessata dal parco urbano sia piantumata con essenze arboree;
Per quanto sopra il Consiglio esprime parere favorevole all'approvazione del piano regolatore del porto di S. Nicola L'Arena in conformità al parere n. 42 dell'8 novembre 2006 dell'U.O. 3.1 del D.R.U. che fa parte integrante del presente voto.";
Ritenuto di poter condividere il voto n. 601 del 6 dicembre 2006, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;

Decreta:


Art.1

E' approvato, ai sensi dell'art. 30 della legge regionale n. 21/1985, in conformità al parere del C.R.U. espresso con il voto n. 601 del 6 dicembre 2006, il piano regolatore del porto turistico, da diporto e peschereccio di S. Nicola L'Arena, del comune di Trabia, adottato con delibera consiliare n. 33 dell'8 agosto 2006.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
 1)  proposta di parere n. 42 dell'8 novembre 2006, reso dall'U.O. 3.1/D.R.U.;
 2)  parere del Consiglio regionale dell'urbanistica, reso con il voto n. 601 del 6 dicembre 2006;
 3)  delibera del consiglio comunale n. 33 dell'8 agosto 2006;
Elenco elaborati:
 4)  relazione generale;
Elaborati grafici di piano
 5)  tav. A  - stralci di piano regolatore generale, P.R.P. vigente e stato di attuazione; 
 6)  tav.  B  - ambito del P.R.P. ed intermodalità di trasporto (scala 1:10.000); 
 7)  tav.  C  - aree e funzioni dell'ambito del P.R.P. (scala 1:2.000); 
 8)  tav.  D  - infrastrutture ed opere (scala 1:2.000); 
 9)  tav.  E  - linee guida progettuali del P.R.P. (scala 1:2.000); 

Elaborati integrativi di piano
10)  sezioni tipologiche delle opere;
Norme di attuazione
allegati:
11) studi preparatori - volume 1;
12)  studi preparatori - volume 2;
Elaborati di documentazione
13) ricerca cartografica: carta tecnica (scala 1:10.000);
14) ricerca cartografica: carta tecnica (scala 1:2.000);
15)  stralcio catastale con ambito di P.R.P., e demanio marittimo;
16) ricerca cartografica: carta nautica;
Studi di settore
17)  studio idraulico marittimo;
18)  studio idraulico marittimo: allegati.

Art.3

Il piano regolatore del porto di cui al presente decreto, dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi.

Art. 4

Il comune di Trabia resta onerato degli adempimenti conseguenziali al presente decreto che, con esclusione degli atti ed elaborati, ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 9 gennaio 2007.
  LIBASSI 

(2007.3.152)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
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Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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