REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 28 LUGLIO 2006 - N. 36
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 12 luglio 2006.
Bando per il cofinanziamento di programmi di attivazione e di attuazione di Agende 21 locali nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale e linee guida per la presentazione dei progetti.

IL DIRIGENTE PREPOSTO ALL'UFFICIO SPECIALE AREE AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il decreto legislativo n. 29/93 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 10/2000 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 1/2006;
Vista la legge regionale n. 2/2006;
Visto il decreto n. 158 del 10 marzo 2006 del dipartimento regionale bilancio e tesoro;
Vista la delibera di Giunta regionale n. 306 del 29 giugno 2005, con la quale è stato istituito, ai sensi del comma 7 dell'art. 4 della legge regionale n. 10/2000, l'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale;
Visto il decreto n. 203 del 2 agosto 2005, con il quale il dott. Antonino Cuspilici è stato preposto alla direzione dell'ufficio speciale;
Preso atto della volontà espressa dalla Regione siciliana di favorire azioni e strategie volte al raggiungimento di una serie di obiettivi economici, sociali, culturali e di protezione ambientale in linea con i contenuti della Carta di Aalborg, giusta delibera n. 7 del 15 gennaio 2004 di adesione alla stessa Carta europea, affidando all'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente la relativa sottoscrizione;
Considerato che con la sottoscrizione della Carta di Aalborg da parte di questo Assessorato ed in ossequio a specifica delega ricevuta dalla Giunta regionale, la Regione si è assunta l'impegno di avviare e/o favorire l'avvio di strategie volte al perseguimento di uno sviluppo sostenibile del territorio, informate su "una sostenibilità durevole", al fine di assicurare il raggiungimento di migliori qualità di vita e della salute delle comunità residenti;
Visto il Programma di Agenda 21, sancito alla Conferenza ONU su Ambiente e sviluppo nel 1992 a Rio De Janeiro e sottoscritto da Governi, organizzazioni non governative e settori del mondo industriale;
Vista la "Carta delle città europee per uno sviluppo sostenibile" elaborata ad Aalborg, Danimarca, il 27 maggio 1994, Carta di intenti delle autorità locali aderenti alla "Campagna delle città e comuni europei impegnati per uno sviluppo durevole e sostenibile" ed il successivo Piano d'azione di Lisbona "Dalla Carta all'azione" (8 ottobre 1996);
Considerato che a livello internazionale ad oggi oltre 400 comunità locali hanno sottoscritto la Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, elaborata durante la conferenza europea di Aalborg nel 1994, impegnandosi ad attuare a livello locale l'Agenda 21 elaborata a Rio de Janeiro nel 1992;
Vista la Risoluzione di Göteborg approvata dalla Terza Conferenza sull'ambiente dei Ministri delle Regioni e dei leader politici dell'Unione europea riunita a Göteborg, Svezia, dal 18 al 20 giugno 1997, nella quale le Regioni d'Europa hanno ribadito la necessità di sviluppare proposte comuni in tre ambiti particolari: l'implementazione e lo sviluppo di una legislazione comunitaria ambientale, l'Agenda 21 regionale, l'orientamento a politiche ambientali dei fondi strutturali;
Vista la "Carta di Ferrara" sottoscritta dalle autorità locali italiane;
Preso atto del grande movimento di adesione delle autorità locali e regionali di Paesi europei impegnati a favore della sostenibilità;
Considerato che tra i compiti assegnati all'ufficio speciale assumono particolare rilevanza l'aggiornamento dei piani di risanamento ambientale delle aree a rischio del polo industriale di Priolo (SR) e del polo industriale di Gela (CL), nonché la redazione del Piano di risanamento del comprensorio del Mela (ME);
Ritenuto necessario avviare iniziative di promozione, sperimentazione e attivazione di progetti di risanamento ambientale, ivi comprese azioni per il recupero, la valorizzazione, la tutela e la fruizione finalizzate allo sviluppo sostenibile dei territori ricadenti nelle aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale;
Visto il decreto n. 1 del 10 gennaio 2006, inerente l'approvazione del funzionigramma con l'individuazione delle unità operative afferenti la struttura dell'ufficio speciale e delle specifiche competenze alle stesse attribuite;
Visti i D.P.R. 17 gennaio 1995, con i quali sono stati approvati i piani di disinquinamento per il risanamento dei territori della provincia di Caltanissetta e Siracusa;
Visto il decreto territorio ed ambiente n. 50/GAB, con il quale l'area del comprensorio del Mela è stata dichiarata "Area ad elevato rischio di crisi ambientale";
Considerato che per l'aggiornamento e l'adozione dei suddetti piani di risanamento ambientale è necessario utilizzare le migliori pratiche e metodologie partecipative con il coinvolgimento di soggetti portatori di interessi diffusi, che sono proprie di Agenda 21 locale;
Considerato che l'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale, in adempimento ai compiti allo stesso attribuiti, dovendo provvedere alla predisposizione del piano di risanamento ambientale del comprensorio del Mela, nonché all'aggiornamento degli stessi piani dei territori individuati quali aree a rischio della provincia di Caltanissetta e Siracusa, ritiene necessario favorire, incentivare, avviare e/o coordinare, in ciascuno dei territori sopra individuati, processi di Agenda 21 locale;
Richiamata la nota prot. n. 81 del 6 dicembre 2005, con la quale questo ufficio, per l'aggiornamento, la redazione e l'adozione dei piani di risanamento ambientale, ha proposto all'Assessore regionale per il territorio e l'mbiente pro-tempore il cofinanziamento di processi di Agenda 21 locale da attivarsi o attuarsi nei comuni ricadenti all'interno delle aree individuate a rischio di crisi ambientale;
Richiamata la nota prot. n. 5856/U-E del Capo di Gabinetto, con la quale è stata comunicata la condivisione da parte dell'Assessore di quanto proposto con la superiore nota;
Considerato che, nell'ambito delle attività promosse dall'ufficio speciale, in data 26 aprile 2006, il testo della bozza delle linee guida e del bando di cofinanziamento è stato presentato ai comuni ricadenti nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale ed, inoltre, la stessa bozza è stata inviata a tutte le amministrazioni, e che a seguito della suddetta fase di pubblicizzazione non sono state formulate osservazioni per la stesura del testo definitivo salvo alcune indicazioni suggerite nella fase di presentazione;
Considerato che nel bando e nelle linee guida sono state fissate le categorie di intervento ed i criteri di selezione per la concessione del cofinanziamento regionale a progetti che perseguano l'obiettivo della diffusione di processi di Agenda 21 locale;
Considerato che le risorse economiche necessarie per l'attuazione del presente bando in ciascuna area a rischio, sulla base delle disponibilità economiche individuate per ciascun piano di risanamento approvato ed in funzione dei processi cofinanziabili con riferimento ai criteri per l'accesso a detti cofinanziamenti, possono così stabilirsi:
-  E 512.000,00 per l'area del comprensorio del Mela (ME);
-  E 896.000,00 per l'area di Augusta - Priolo (SR);
-  E 256.000,00 per l'area di Gela (CL);
Tutto quanto sopra premesso:

Decreta:


Art. 1

Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente decreto.

Art. 2

Di approvare il bando per il cofinanziamento delle Agende 21 locali (allegato 1) e le linee guida per la presentazione dei progetti (allegato 2), allegati al presente decreto e che ne fanno parte integrante.

Art. 3

Di dare la massima diffusione all'informazione sul bando, al fine di consentire la partecipazione al maggior numero possibile delle amministrazioni ricadenti all'interno delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

Art. 4

Dare atto che all'erogazione del cofinanziamento alle amministrazioni ammesse al beneficio si provvederà nel rispetto dei contenuti del bando e delle relative linee guida.

Art. 5

Il presente decreto, unitamente al bando ed alle relative linee guida di gara, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 12 luglio 2006.
  CUSPILICI 

Allegato 1
BANDO PER IL COFINANZIAMENTO DI PROGRAMMI DI ATTIVAZIONE E DI ATTUAZIONE DI AGENDE 21 LOCALI NELLE AREE AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE


Art. 1
Oggetto e finalità

L'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, tramite l'ufficio speciale "Aree ad elevato rischio di crisi ambientale", in coerenza con:
-  i principi sanciti nel rapporto Brundtland (1987);
-  gli obiettivi ed i principi individuati e concordati nel Piano di azione per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni unite nella conferenza di Rio de Janeiro del giugno del 1992;
-  gli impegni programmatici comunitari e nazionali;
-  gli impegni assunti, a seguito della sottoscrizione della Carta di Aalboorg, riguardo all'avvio di azioni e strategie volte al raggiungimento di una serie di obiettivi economici, sociali, culturali e di protezione ambientale;
-  i compiti intestati all'ufficio speciale relativi alla redazione e definizione del piano di risanamento ambientale dell'area a rischio comprensorio del Mela in provincia di Messina e coordinamento delle fasi attuative dello stesso, all'aggiornamento dei piani di risanamento ambientale delle aree a rischio di Augusta-Priolo in provincia di Siracusa e di Gela in provincia di Caltanissetta e coordinamento delle fasi attuative degli stessi;
intende cofinanziare, nell'ambito delle aree regionali dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale, progetti di Agenda 21 locale promuovendo azioni ricadenti in una delle seguenti categorie:
A) attivazione del processo di Agenda 21 locale;
B) attuazione e sviluppo del processo di Agenda 21 locale.
In particolare, l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente tramite l'ufficio speciale "Aree ad elevato rischio di crisi ambientale" intende stimolare, nelle tre aree ad elevato rischio ad oggi individuate nel comprensorio regionale, l'attivazione da parte degli enti locali del processo di Agenda 21 locale nonché l'attuazione e lo sviluppo dei processi già avviati.

Art. 2
Soggetti

Possono partecipare al bando i seguenti enti:
a)  comuni ricadenti all'interno di territori regionali inclusi in aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale con una popolazione non inferiore a 7.000 abitanti sulla base del rapporto ISTAT popolazione residente al 31 dicembre 2003 - Annuario n. 16- 2005;
b)  consorzi, associazioni ed unioni, costituiti unicamente da comuni ricadenti all'interno di territori regionali inclusi in aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale la cui popolazione complessiva non sia inferiore a a 7.000 abitanti sulla base del rapporto ISTAT popolazione residente al 31 dicembre 2003 - Annuario n. 16 - 2005.

Art. 3
Requisiti ed esclusioni

I soggetti di cui all'art. 2 possono presentare un solo progetto relativo ad una delle due categorie A o B di cui all'art. 1, indicando le azioni che intendono intraprendere per conseguire gli obiettivi del progetto stesso.
I soggetti che intendono avvalersi del sostegno di parte regionale, tramite l'ufficio speciale "Aree ad elevato rischio di crisi ambientale", per l'attivazione, l'attuazione e lo sviluppo dei processi di Agenda 21, debbono impegnarsi ad individuare apposite tematiche, da affrontare nell'ambito dei diversi tavoli di lavoro che si andranno a costituire, al fine di contribuire all'aggiornamento e/o predisposizione dei piani di risanamento ambientale delle aree a rischio, nell'ottica del perseguimento di uno sviluppo sostenibile delle aree stesse. Dovrà essere prevista, inoltre, la costituzione di un tavolo denominato "piano di risanamento", coordinato dall'ufficio speciale, al quale parteciperà un componente di ciascun tavolo costituito nell'ambito del processo, avente il compito di coadiuvare le proposte elaborate dai predetti tavoli e renderle utili ai fini dell'aggiornamento e/o predisposizione dei piani di risanamento.
Le specifiche delle azioni ammissibili e dei requisiti necessari per la presentazione dei progetti entro la categoria prescelta, sono indicate nelle linee guida, che fanno parte integrante del presente bando e sono consultabili sul sito Web dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente all'indirizzo www.artasicilia.it.
Per i soggetti di cui all'art. 2 che concorrono al cofinanziamento di progetti relativi alla categoria A) costituiscono requisiti di ammissibilità:
-  l'aver aderito, con ratifica formale da parte dell'organo competente per statuto, alla Carta di Aalborg entro la data di presentazione del progetto.
Per i soggetti di cui all'art. 2 che concorrono al cofinanziamento di progetti relativi alla categoria B) costituiscono requisiti di ammissibilità:
-  l'aver aderito, con ratifica formale da parte dell'organo competente per statuto, alla Carta di Aalborg entro la data di presentazione del progetto;
-  l'aver costituito il Forum permanente;
-  l'aver redatto il rapporto sullo stato dell'ambiente.
Saranno dichiarati inammissibili e quindi esclusi dal cofinanziamento:
-  i progetti già finanziati integralmente dalla U.E. e/o da altre amministrazioni pubbliche.
Saranno rigettate le istanze presentate da:
-  singoli comuni ricompresi nelle forme associative di cui all'art. 2, punto b), che partecipino in forma diretta ed individuale al presente bando.
Saranno respinte le istanze di partecipazione a più di una categoria di cui all'art. 1.
Saranno respinte le istanze presentate separatamente da più uffici od unità organizzative afferenti al medesimo soggetto proponente, tra quelli individuati all'art. 2.
I consorzi e le associazioni di comuni, che intendono partecipare al presente bando, devono allegare all'istanza copia dello statuto o atto equipollente, da cui si possa desumere il perseguimento di obiettivi ambientali comuni.

Art. 4
Categorie di intervento ammissibili

Sono ammesse al cofinanziamento della Regione, tramite l'ufficio speciale, per le finalità di cui all'art. 1 del presente bando, le seguenti categorie:
Categoria A - Attivazione del processo di Agenda 21 locale
A.1 Azioni di coinvolgimento degli attori locali;
A.2 Costituzione del Forum permanente di Agenda 21 locale e selezione dei temi da approfondire, nonché delle modalità e strumenti per la redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente;
A.3 Redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente del territorio interessato e definizione delle priorità ambientali.
Categoria B  - Attuazione degli obiettivi individuati nel processo di Agenda 21 locale
B.1  Definizione del piano d'azione locale, assicurando l'integrazione delle proposte formulate nell'ambito degli strumenti di pianificazione esistenti;
B.2  Studi di prefattibilità delle azioni già individuate nel piano di azione locale;
B.3  Attuazione delle azioni del piano attraverso la redazione di studi e linee guida per la messa a punto di prescrizioni normative e di strumenti amministrativi ed economici, quali regolamenti, bandi, incentivi o disincentivi;
B.4  Introduzione di un sistema di gestione ambientale e successivo avvio del processo di certificazione secondo la norma ISO14001 o registrazione in base al regolamento EMAS da sviluppare come iniziativa sinergica al processo di A21L.
Per le categorie di intervento comprese nella categoria B, saranno ammessi a concorrere gli enti che alla data di presentazione del progetto abbiano già realizzato gli interventi contenuti nella categoria A.

Art. 5
Risorse

Il sostegno della Regione viene concesso, sotto forma di cofinanziamento, per un unico progetto presentato dai soggetti di cui all'art. 2. Per entrambe le categorie la quota a carico della Regione non potrà superare l'80% del costo ammissibile del progetto, comprensivo della maggiorazione del 10% nel caso in cui il progetto preveda quanto riportato nel successivo articolo 6, e, comunque, non potrà essere superiore a _ 128.000,00 I.V.A. inclusa per ciascun progetto presentato.
Le risorse disponibili per ciascuna area a rischio, per l'attuazione del presente provvedimento, sono così ripartite:
-  in quanto ad _ 512.000,00 per l'area del comprensorio del Mela (ME);
-  in quanto ad _ 896.000,00 per l'area di Augusta - Priolo (SR);
-  in quanto ad _ 256.000,00 per l'area Gela (CL).

Art. 6
Premialità

Nei progetti di cui alle categorie A e B, la previsione, attraverso l'azione di laboratori e/o centri di formazione ed educazione ambientale, di nuova costituzione o esistenti, relativa alla realizzazione di corsi, convegni, workshop e/o attività di educazione, formazione ed informazione ambientale su temi relativi allo sviluppo sostenibile ed all'acquisizione di certificazione ambientale, rivolte agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, pubblici e/o privati legalmente riconosciuti, od alle imprese e/o aziende che espletano attività produttive aventi refluenze ambientali, costituirà principio di preferenza per la selezione del progetto nonché l'erogazione di una premialità attraverso il riconoscimento di un'integrazione pari al 10% del cofinanziamento richiesto, in modo tale da raggiungere la soglia prevista dell'80% quale cofinanziamento regionale sull'intero progetto.

Art. 7
Criteri generali di assegnazione delle risorse

Sulla base dell'espletamento delle procedure di cui agli articoli precedenti, i progetti presentati saranno valutati in applicazione ai criteri dettagliatamente illustrati nelle linee guida per la presentazione dei progetti, consultabili sul sito Web dellregionale del territorio e dell'ambiente all'indirizzo www.artasicilia.it.
La quota di finanziamento non riferibile alla Regione siciliana deve essere certificata con dichiarazione d'impegno dall'organo competente per statuto, contestualmente alla presentazione dell'istanza di cofinanziamento e, successivamente, da atti esecutivi assunti prima della concessione del cofinanziamento da parte della Regione.
I beneficiari sono tenuti a dare inizio al progetto entro due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione dei risultati di ammissione al cofinanziamento.
La durata massima dei progetti presentati per il cofinanziamento è perentoriamente fissata in 18 mesi dalla comunicazione di inizio lavori.

Art. 8
Norma di salvaguardia

Le somme non utilizzate per mancata presentazione dei progetti, o per la presentazione di progetti che prevedano la realizzazione di alcune delle azioni relative alle categorie ammesse a finanziamento, o derivanti da rinunce ed esclusioni, verranno riutilizzate per supportare i piani di recupero dell'area a rischio all'interno della quale ricade il territorio del o dei comuni che non utilizzeranno le somme stanziate.
In caso di mancato avvio o di mancata concreta attuazione del progetto, ammesso al cofinanziamento secondo i termini stabiliti, l'ufficio speciale si riserva di revocare le somme assegnate e di procedere al recupero dei fondi non utilizzati per gli scopi del presente bando.

Art. 9
Informazioni sul bando

Il presente bando, in versione completa di moduli e schede, è reperibile in internet nel sito dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente all'indirizzo www.artasicilia.it; informazioni possono inoltre essere richieste a:
Ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale:
-  dott. Paolo Picone (responsabile delle attività di coordinamento dei processi di Agenda 21 locale), tel. 0917078700, e-mail: ppicone@artasicilia.it;
-  geom. Peppino Giuseppe Sabatino (funzionario direttivo, U.O. Staff processi di Agenda 21 locale), Tel. 0917077126.
Copie cartacee del bando e dei documenti allegati sono reperibili presso l'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale della Regione siciliana, via Ugo La Malfa, 169 - Palermo e presso ogni ufficio periferico dello stesso ufficio.
Il presente bando sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

Art. 10
Modalità di presentazione delle domande

Il modulo di domanda (modulo A) completo della documentazione richiesta (modulo B e modulo C), dovrà essere redatto in lingua italiana e presentato in duplice copia, di cui una in formato elettronico, in conformità a quanto previsto nelle linee guida, consultabili sul sito web dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente all'indirizzo www.artasicilia.it e secondo gli schemi pubblicati sul medesimo sito.
Dopo la pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana tutta la documentazione dovrà essere inviata in busta chiusa mediante raccomandata con avviso di ricevimento, oppure consegnata a mano presso la sottoindicata sede regionale nell'orario 9,00 - 13,00, dal lunedì al venerdì.
Sulla busta dovrà essere apposta l'indicazione "Bando relativo al cofinanziamento di programmi di attuazione di Agende 21 locali" ed il seguente indirizzo: Regione siciliana - Ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale, c/o Assessorato del territorio e dell'ambiente, via Ugo La Malfa, 169 - 90146 Palermo.
Le domande dovranno pervenire entro il 60° giorno dalla data di pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Al fine della verifica del rispetto del termine entro il quale le istanze debbono essere recapitate, fa fede il timbro datario dell'ufficio regionale apposto sull'avviso di ricevimento.
Le domande recapitate oltre tale termine non saranno prese in considerazione.
L'ufficio speciale declina sin d'ora ogni responsabilità per dispersione delle domande dovuta ad eventuali disguidi postali.
Moduli allegati:
-  modulo A domanda di cofinanziamento;
-  modulo B descrizione tecnica;
-  modulo C riepilogo finanziario.
Allegato 2
LINEE GUIDA PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Introduzione
L'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale nasce per la sensibilità che il governo regionale ed, in particolare, l'Assessorato del territorio e dell'ambiente hanno da sempre mostrato per le tematiche ambientali ed, in particolar modo, verso quelle realtà maggiormente interessate da fenomeni di degrado ambientale causati dalla consistente presenza di attività industriali particolarmente inquinanti.
In tali contesti, il Governo nazionale ed oggi il Governo regionale vogliono assumere un atteggiamento di piena condivisione, non legato ad una presenza garantita da un finanziamento, quale forma di compensazione per le popolazioni residenti in quanto maggiormente esposte a rischi per la salute, ma cercando di raggiungere una cittadinanza, se pur non fisica, per diventare parte integrante del territorio e poter con lo stesso condividere criticità ma anche valori e decisioni importanti per uno sviluppo sostenibile con al centro l'uomo contemporaneo capace di poter garantire il futuro delle nostre generazioni.
In tale ottica, l'Assessorato del territorio e dell'ambiente per il tramite dell'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale, quale organo di gestione e controllo dei piani di risanamento, per il loro aggiornamento e per la loro redazione, intende attivare processi partecipativi, adottando Agenda 21, quale strumento consolidato, testato ed in grado di garantire la condivisione e la partecipazione alla programmazione ed alla realizzazione di piani d'azione locale.
In linea con i suoi compiti istituzionali, ha deciso quindi di proporre un bando per il cofinanziamento di progetti di Agenda 21 locale destinato alle amministrazioni ricadenti all'interno delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale, attingendo modalità esecutive e di controllo dalle esperienze ministeriali e dai bandi che nel tempo sono stati attivati da regioni e/o province.
Unitamente al bando, di cui fanno parte integrante e sostanziale, le presenti linee guida hanno lo scopo di essere elemento di indirizzo per i soggetti che abbiano i requisiti per presentare la richiesta di cofinanziamento all'Assessorato del territorio e dell'ambiente. Contengono inoltre indicazioni di dettaglio utili per la predisposizione delle proposte progettuali.
La prima parte del documento illustra le categorie di intervento ammissibili previste dal bando, ponendo in evidenza gli obiettivi ed i risultati attesi dall'iniziativa.
La seconda parte contiene indicazioni sui requisiti di ammissibilità e sulle modalità di presentazione e valutazione dei progetti.

Parte I

1. CATEGORIE DI INTERVENTO FINANZIABILI
I due bandi bandi ministeriali, le esperienze maturate nel corso degli anni dalle Regioni e dalle Province che hanno fatto sì che fossero adottati processi partecipativi sul modello delle Agende 21, i rapporti sulle agende 21 ed infine l'indagine, sulle aree ad elevato rischio di crisi ambientale individuate nell'ambito della Regione siciliana sull'adozione di processi di Agenda 21, hanno suggerito di adottare sistemi consolidati, individuando due categorie di intervento, sulla base delle quali affrontare e presentare un'idea progettuale.
Le categorie di intervento previste nel presente bando sono le seguenti:
A. Attivazione del processo di Agenda 21 locale;
B. Attuazione e sviluppo del processo di Agenda 21 locale.
Nel caso di progetti riguardanti la categoria "A" attivazione del processo di Agenda 21 locale, i progetti nella loro redazione dovranno comprendere le seguenti fasi operative: (1)
A1.  Azioni di coinvolgimento degli attori locali;
A2.  Costituzione del Forum permanente di Agenda 21 locale e selezione dei temi da approfondire, nonché delle modalità e strumenti per la redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente;
A3.  Redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente del territorio interessato.
Nel caso di progetti riguardanti la categoria "B" e finalizzati a all'attuazione del processo di Agenda 21 locale, i progetti nella loro redazione dovranno comprendere le seguenti fasi operative: (1)
B.1.  Definizione del piano d'azione locale, assicurando l'integrazione delle proposte formulate nell'ambito degli strumenti di pianificazione esistenti;
B.2.  Studi di prefattibilità delle azioni già individuate nel piano d'azione locale;
B.3.  Studi e linee guida per la messa a punto di prescrizioni normative e di strumenti amministrativi ed economici, quali regolamenti, bandi, incentivi o disincentivi per l'attuazione delle azioni del piano.
B.4.Introduzione di un sistema di gestione ambientale e successivo avvio del processo di certificazione secondo la norma ISO14001 o registrazione in base al regolamento EMAS da sviluppare come iniziativa sinergica al processo di A21L.


(1) L'ammissibilità dei progetti presentati è subordinata al rispetto ed all'individuazione delle superiori fasi distinte per ogni categoria di intervento, anche per processi già attivati.
A - Attivazione del processo di Agenda 21 locale
Questa parte delle linee guida si riferisce alla categoria di intervento "Attivazione del processo di Agenda 21 locale" e fornisce indicazioni alle Amministrazioni locali che:
-  non hanno ancora compiuto azioni per l'avvio del processo di Agenda 21 locale;
-  hanno già avviato il processo, ma non hanno ancora concluso la fase comprese nella categoria di attivazione.
A.1 Azioni di coinvolgimento degli attori locali
Sono considerate ammissibili azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità locale sui principi e le buone pratiche attuative dell'Agenda 21 locale attraverso lo sviluppo di sistemi di consultazione preliminari alla costituzione del Forum.
Per questa azione è prevista:
-  l'elaborazione e la somministrazione di questionari;
-  la realizzazione di interviste, sondaggi e indagini presso soggetti privilegiati;
-  l'organizzazione di seminari e incontri pubblici (Easw, ecc);
-  la realizzazione di laboratori e forum telematici;
-  la sperimentazione di forme di partecipazione e di raccolta di opinioni e informazioni dalla comunità atte ad individuare gli attori rappresentativi stakeholder (soggetti portatori di interesse) locali, che prenderanno parte al Forum;
-  la sperimentazione di innovative modalità di coinvolgimento nella gestione dei gruppi di lavoro.
I gruppi di lavoro, in particolare, dovranno coinvolgere:
-  i soggetti interni all'amministrazione (tecnici e politici), con capacità e risorse operative sull'agenda 21 locale;
-  i rappresentanti degli impianti industriali con maggiore pressione ed incidenza sull'ambiente;
-  i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche che hanno giurisdizione sul territorio.
Nella definizione dell'organigramma per il funzionamento dei gruppi di lavoro, dovrà tenersi conto della costituzione di un tavolo denominato "piano di risanamento", coordinato da un rappresentante dell'ufficio speciale, al quale parteciperà un componente di ciascun tavolo costituito nell'ambito del processo, con il compito di coadiuvare le proposte provenienti dagli altri gruppi di lavoro, garantire consulenze scientifiche, interfacciarsi con le altre agende ricadenti nella medesima area, interfacciarsi con le altre realtà regionali, valutare le criticità e le proposte per la definizione e l'aggiornamento dei piani di risanamento.
Le risorse da destinare alle azioni di cui sopra non potranno essere superiori al 30% del costo totale preventivato per la realizzazione dell'intero progetto.
A2.  Costituzione del Forum permanente di Agenda 21 locale e selezione dei temi da approfondire, nonché delle modalità e strumenti per la redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente.
L'attivazione di un Forum civico che pervenga ad una o più visioni, il più possibile condivise dai portatori di interesse, ma anche dalla collettività, sugli indirizzi da adottare e sulle strategie da perseguire per lo sviluppo sostenibile e per la redazione e/o l'aggiornamento dei piani di risanamento ambientale, è uno degli elementi più importanti per il processo di Agenda 21 locale da cofinanziare.
In questa direzione è molto apprezzata la presentazione di progetti che abbiano come fine:
-  la messa a punto di strumenti di coinvolgimento degli attori locali nelle attività dei forum di Agenda 21 locale;
-  l'utilizzo di tecniche innovative di partecipazione e coinvolgimento degli stakeholder (Easw, ecc);
-  l'individuazione di strategie di supporto organizzativo al funzionamento del Forum di Agenda 21 locale, anche ricorrendo al ruolo dei facilitatori, in grado di fornire assistenza nella fase di strutturazione del percorso;
-  la predisposizione di documenti tecnici e scientifici da parte dell'amministrazione o dei suoi consulenti come base di partenza per stimolare il dibattito nei diversi settori dell'Agenda 21 locale nel quale è suddiviso il Forum;
-  la redazione di un regolamento per il Forum, che sia in grado di disciplinarne il funzionamento e di migliorarne gli aspetti organizzativi.
La maggior parte delle esperienze internazionali prevedono che l'Agenda 21 locale si serva di un appropriato set di indicatori in grado di rappresentare, in termini sintetici ed efficaci, la situazione locale ambientale e la sua evoluzione.
In questo senso è molto apprezzata la presentazione di progetti che abbiano come obiettivo sia la definizione di indicatori significativi a livello locale sia l'applicazione di set di indicatori già validati a livello internazionale, quali quelli della CSD (Commissione per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite), dell'OECD (Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo), dell'EEA (Agenzia europea per l'ambiente) e dell'Eurostat, oltre al set di "Indicatori comuni europei" (ICE) proposti dalla Commissione europea e dal gruppo di esperti sull'ambiente urbano. Gli indicatori devono essere condivisi durante le azioni di coinvolgimento sopracitato o all'interno del Forum se già costituito.
A3.  Redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente del territorio interessato.
La conoscenza delle problematiche di sostenibilità locale e la disponibilità di modelli rappresentativi in grado di restituirne con chiarezza la complessità costituiscono un fattore essenziale per il successo di un'Agenda 21 locale.
Obiettivo dell'azione è la predisposizione e l'applicazione di Audit che forniscano un quadro diagnostico esteso alle componenti fisiche, sociali ed economiche dell'ambiente, nonché di altri strumenti di sviluppo sostenibile che possano anche contribuire alla costruzione o alla revisione e all'aggiornamento del rapporto sullo stato dell'ambiente, permettendo:
-  la rappresentazione dello stato dell'ambiente (inteso non solo in senso fisico, ma anche sociale ed economico);
-  l'individuazione delle componenti ambientali sensibili o vulnerabili e dei "fattori di pressione" (derivanti dalle attività umane) maggiormente critici;
-  il monitoraggio periodico dello stato dell'ambiente e dei fattori di pressione in relazione agli obiettivi selezionati;
-  la valutazione dell'efficacia delle politiche in atto a livello locale in relazione agli obiettivi selezionati.
Ai fini della redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente, sarà in tal senso apprezzata l'adozione e/o l'applicazione di:
-  audit territoriali con contestuale costruzione di indicatori di sviluppo sostenibile quali: il sistema di indicatori settoriali di pressione ambientale basato sull'impatto (pressione) delle attività economiche sulle risorse ambientali secondo lo schema europeo ESEPI (European system of environmental pressure indices) della Commissione europea; il sistema di indicatori complessi di sostenibilità a livello locale, quali l'impronta ecologica, il PIL verde e gli indicatori di welfare sostenibile (ISEW, Index of Sustainable Economic Welfare; GPI, Genuine Progress Indicator);
-  audit interni applicati alla stessa organizzazione amministrativa e tecnica dell'autorità locale che intende intraprendere e attestare il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali attraverso l'implementazione di un sistema di gestione ambientale, secondo il regolamento comunitario EMAS II;
-  studi e applicazione di sistemi di contabilità ambientale, che permettano di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni e dati ambientali espressi in unità fisiche e monetarie, integrandosi alle precedenti azioni di audit.
B. Attuazione del processo di Agenda 21 locale
A questa categoria di intervento è ammessa la partecipazione dei soli enti locali già impegnati in processi di Agenda 21 locale, in cui sia già costituito il Forum e redatto il rapporto sullo stato dell'ambiente. Le azioni considerate ammissibili hanno come finalità il completamento del processo già avviato dall'amministrazione proponente, con la predisposizione del piano di azione locale, la sua adozione e la successiva integrazione nella strumentazione di governo del territorio.
B.1  Definizione del piano d'azione locale, assicurando l'integrazione delle proposte formulate nell'ambito degli strumenti di pianificazione esistenti
Il piano d'azione rappresenta il momento centrale dell'intero processo di Agenda 21 locale. Esso costituisce infatti, in molti casi, il primo traguardo che l'ente locale si prefigge nel momento in cui promuove e attiva il processo di sviluppo sostenibile. Il percorso che porta alla redazione di un piano d'azione, ed alla sua discussione con le parti interessate, riunite nel Forum permanente, comporta la precisazione degli obiettivi dell'Agenda 21 locale, la definizione delle strategie da adottare per conseguirli, l'individuazione degli attori e la definizione dei ruoli e delle funzioni da attivare nella successiva fase di attuazione del processo. La definizione degli obiettivi di Agenda 21 locale qualifica il percorso che si vuole intraprendere e rende esplicite le priorità che si assumono localmente. Inoltre, i contenuti del piano d'azione devono essere sottoposti al Forum permanente, che deve pronunciarsi sulla coerenza degli obiettivi prefissati e della loro rispondenza alle esigenze della collettività.
In questo senso è apprezzata la predisposizione di documenti che siano il risultato di un lavoro congiunto tra amministrazione locale, esperti, Forum e ufficio speciale.
Le principali aree tematiche ed i settori d'intervento prioritari che si collocano nell'ambito dell'Agenda 21 locale sono di seguito indicati, in coerenza con quanto previsto da piani e programmi di livello nazionale ed europeo:
-  clima ed atmosfera;
-  natura e biodiversità (suolo e sottosuolo, agricoltura, desertificazione, ambiente marino e costiero, turismo);
-  salute e qualità dell'ambiente urbano (qualità dell'aria, qualità dell'aria indoor e radon, mobilità e trasporti, inquinamento acustico, inquinamento elettromagnetico, biotecnologie e OGM, sicurezza alimentare, bonifica siti inquinati);
-  prelievo delle risorse e produzione di rifiuti.
Il piano d'azione locale, una volta ultimato, si inserisce in un quadro di riferimento amministrativo e normativo già consolidato in cui gli strumenti di pianificazione e programmazione sono già stati adottati o sono in fase di redazione, aggiornamento o adozione. Il piano d'azione locale, in questo contesto, costituisce uno strumento strategico trasversale rispetto agli obiettivi e alle politiche derivanti dagli strumenti di governo del territorio già avviati, diventa strategico ai fini della redazione e/o dell'aggiornamento dei piani di recupero ambientale; per tale finalità, ad integrazione dei tavoli già avviati dei gruppi di lavoro, dovrà essere costituito un tavolo denominato "piano di risanamento", coordinato da un rappresentante dell'ufficio speciale, al quale parteciperà un componente di ciascun tavolo costituito nell'ambito del processo, con il compito di coadiuvare le proposte provenienti dagli altri gruppi di lavoro, garantire consulenze scientifiche, interfacciarsi con le altre agende ricadenti nella medesima area, interfacciarsi con le altre realtà regionali, valutare le criticità e le proposte per la definizione e l'aggiornamento dei piani di risanamento.
L'Agenda 21 locale avrà più forza qualora i contenuti del piano d'azione locale siano legittimati attraverso un approccio integrato con le azioni già avviate dalle amministrazioni locali.
B.2  Studi di prefattibilità delle azioni già individuate nel piano d'azione locale
In questo contesto è apprezzata la presentazione di progetti che possano configurarsi come studi di prefattibilità delle azioni individuate dal piano di azione locale per raggiungere determinati obiettivi di sostenibilità, a condizione che il piano d'azione locale sia stato effettivamente elaborato.
Gli studi di prefattibilità dovranno includere i seguenti elementi:
-  la struttura e gli obiettivi del progetto, gli eventuali elementi di flessibilità in relazione a soluzioni alternative;
-  l'analisi delle esigenze e dei bisogni che gli obiettivi del progetto intendono soddisfare;
-  il ruolo dei soggetti coinvolti nell'attuazione del progetto;
-  i soggetti istituzionali preposti per competenza alla definizione del progetto;
-  i costi di investimento e di gestione, i ricavi previsti ed altri benefici indiretti e/o indotti.
B.3  Studi e linee guida per la messa a punto di prescrizioni normative e di strumenti amministrativi ed economici, quali regolamenti, bandi, incentivi o disincentivi per l'attuazione delle azioni del piano.
La realizzazione delle azioni del piano d'azione locale dipende dalla sua integrazione negli strumenti di governo, vigenti o adottabili da parte dell'Amministrazione locale o da parte dell'ufficio speciale.
In questo contesto è apprezzata la presentazione di progetti che prevedano la redazione di linee guida per la messa a punto o l'integrazione delle azioni del piano all'interno di tali strumenti, nei settori di intervento in esso definiti come prioritari.
Sono considerate ammissibili al cofinanziamento le seguenti azioni:
-  studi di integrazione, modifica, riorientamento, di previsioni di piani e programmi già esistenti, laddove questi siano incoerenti con gli obiettivi di sostenibilità definiti nel piano;
-  studi per la verifica e l'orientamento in senso ambientale di strumenti regolamentari, amministrativi ed economici (regolamenti, bandi, incentivi e disincentivi per l'attuazione delle azioni del piano), della programmazione finanziaria, del bilancio e degli atti di spesa dell'amministrazione locale;
-  individuazione di criteri per la promozione di requisiti di qualità ambientale sui beni e servizi utilizzati e/o acquistati dalla pubblica amministrazione.
B.4  Introduzione di un sistema di gestione ambientale e successivo avvio del processo di certificazione secondo la norma ISO14001 o registrazione in base al regolamento EMAS da sviluppare come iniziativa sinergica al processo di A21L
Il sistema dovrà fornire all'amministrazione uno strumento di contabilità e rendicontazione ambientale, che consenta di:
-  pianificare, controllare, gestire, monitorare la consistenza delle risorse naturali, i loro cambiamenti, gli effetti delle pressioni antropiche su di esse;
-  definire uno strumento di supporto all'Amministrazione per le scelte programmatiche e gestionali per il territorio;
-  mantenere un bilancio dei livelli d'inquinamento e di consumo delle risorse nel territorio comunale;
-  diffondere i risultati attraverso seminari e pubblicazioni divulgative;
-  aumentare la partecipazione dei soggetti pubblici e privati.
Sono particolarmente apprezzate le presentazioni di progetti che consentano la definizione di target quantitativi a breve e a lungo termine, approvati dagli organi deliberativi dell'ente proponente, che siano finalizzati a permettere agli amministratori di stabilire una chiara direzione per le politiche ambientali e che vedano gli stessi impegnarsi conseguentemente ad avviare le procedure per l'accesso della struttura a certificazioni costanti nel tempo quali ISO14001 o EMAS.

Parte II

2. SOGGETTI PROPONENTI E PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
2.1 Condizioni di ammissibilità
Possono presentare la richiesta di cofinanziamento:
a)  comuni ricadenti all'interno di territori regionali inclusi in aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale con una popolazione non inferiore a 7.000 abitanti sulla base del rapporto ISTAT popolazione residente al 31/12/2003 - Annuario n. 16 - 2005;
b)  consorzi, associazioni ed unioni, costituiti unicamente da comuni ricadenti all'interno di territori regionali inclusi in aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale la cui popolazione complessiva non sia inferiore a 7.000 abitanti sulla base del rapporto ISTAT popolazione residente al 31 dicembre 2003 - Annuario n. 16 - 2005;
2.2  Condizioni di esclusione
Saranno ritenute non ammissibili le istanze presentate da:
-  singoli comuni o forme associative di cui al punto 2.1 lett. b) i cui progetti siano stati già finanziati integralmente dalla U.E. e/o da altre amministrazioni pubbliche;
-  singoli comuni ricompresi nelle forme associative di cui al punto 2.1, lett. b), che partecipino in forma diretta ed individuale al presente bando.
Saranno, altresì, respinte le istanze presentate separatamente da più uffici od unità organizzative afferenti al medesimo soggetto proponente, nonché le istanze presentate per più di una categoria di intervento.
I consorzi e le associazioni di comuni, che intendono partecipare al presente bando, devono allegare all'istanza copia dello statuto o atto equipollente, da cui si possa desumere il perseguimento di obiettivi ambientali comuni.
Non saranno considerate ammissibili le istanze presentate da forme associative che comprendano soggetti privati o che abbiano come fine statutario la gestione di servizi.
Verranno esclusi e non ritenuti ammissibili i progetti che non avranno raggiunto il punteggio minimo di 33 punti, sulla base della valutazione secondo i criteri di selezione di cui al punto 4.2 delle presenti linee guida.
Alla data di presentazione del progetto, le amministrazioni che concorrono al cofinanziamento debbono aver sottoscritto la Carta di Aalborg. Tale adesione, ratificata da una decisione dei propri organi di governo, deve essere inviata alla Campagna europea città sostenibili.
I comuni formalmente consorziati, associati o le unioni tra comuni devono necessariamente individuare il comune capofila, che rimane a tutti gli effetti, nel caso di selezione del progetto, "beneficiario" del cofinanziamento dell'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale.
I consorzi che intendono partecipare al presente bando devono allegare all'istanza di cofinanziamento copia dello statuto, stilato entro la data di presentazione del progetto, da cui si possa desumere il perseguimento di obiettivi ambientali.
2.3 Partecipanti al progetto: ruoli ed obblighi
2.3.1  Ruoli e obblighi del beneficiario
Il beneficiario è l'unico soggetto legalmente e finanziariamente responsabile della realizzazione del progetto nei confronti dell'ufficio speciale.
Il beneficiario riceve il contributo finanziario dall'ufficio speciale e assicura, nel caso di comuni in forma consorziata, associata od aggregata la distribuzione del contributo finanziario secondo le modalità definite negli accordi con gli altri enti.
Il beneficiario:
-  è l'unico referente dell'ufficio speciale ed è l'unico che riferisce direttamente in merito all'avanzamento del progetto sul piano tecnico e finanziario. A questo scopo il beneficiario fornisce prospetti dei costi e relazioni intermedie e finali sullo stato di avanzamento dei lavori;
-  partecipa direttamente alla realizzazione tecnica del progetto e provvede alla divulgazione dei risultati;
-  è responsabile della gestione contabile relativa al progetto, in conformità a quanto stabilito dalla legge e dalle norme esistenti in materia;
-  ha l'obbligo di impegnarsi a pubblicizzare l'impegno finanziario dell'ufficio speciale;
-  conclude con eventuali altri cofinanziatori gli accordi necessari per assicurare il cofinanziamento per la quota prevista a carico dei soggetti proponenti.
I soggetti beneficiari possono fruire anche di risorse finanziarie diverse dalle proprie o da quelle dell'ufficio speciale per finanziare le attività di progetto.
2.3.2  Ruoli e obblighi del partner e del cofinanziatore
In proposito viene chiarito il ruolo del cofinanziatore e del partner. Cofinanziatore: con questo termine viene individuato il soggetto pubblico e/o privato che non partecipa all'attuazione del progetto, ma lo finanzia con risorse proprie (con liquidità o con beni e servizi).
Partner: con questo termine viene individuato il soggetto pubblico e/o privato che collabora a titolo non oneroso all'attuazione del progetto, con mezzi, risorse finanziarie, risorse umane, strutture e servizi.
Né il cofinanziatore né il partner possono ricevere alcun compenso per l'attuazione del progetto. I soggetti che partecipano a vario titolo all'attuazione del progetto devono adeguatamente certificare il loro impegno.
2.4  Struttura della richiesta di cofinanziamento
La richiesta di cofinanziamento deve articolarsi in tre sezioni:
a)  amministrativa;
b)  tecnica;
c)  finanziaria.
a) Sezione amministrativa
Questa sezione dovrà comprendere:
-  modulo di richiesta di cofinanziamento (allegato A);
-  copia della delibera di costituzione in consorzio, associazione ed unione tra comuni (ove necessario);
-  documentazione attestante la disponibilità finanziaria del proponente, dei partner e dei cofinanziatori a copertura della loro quota di finanziamento; tale somma potrà comprendere la quota degli emolumenti principali ed accessori dei dipendenti interni destinati alla realizzazione del progetto, in tal caso sarà necessario:
1)  indicare il numero e le qualifiche corrispondenti;
2)  allegare un prospetto economico preventivo delle somme che saranno corrisposte al personale;
-  adesione alla carta di Aalborg e copia dell'invio a Bruxelles.
L'allegato A deve essere firmato dal legale rappresentante dell'ente o dal funzionario delegato formalmente a sottoscriverlo.
b) Sezione tecnica
La sezione tecnica (allegato B) deve permettere all'ufficio speciale di valutare la rispondenza del progetto agli obiettivi generali del bando.
Il proponente dovrà presentare un quadro sintetico del progetto, delineando gli obiettivi del lavoro e i risultati attesi, nonché un piano esecutivo del progetto correlato ai tempi di realizzazione.
Tale riassunto è seguito da un'autovalutazione del progetto rispetto ai seguenti criteri:
-  carattere di coerenza del progetto presentato con il processo di Agenda 21 locale;
-  carattere strategico per l'evidenza dell'integrazione del progetto di Agenda 21 locale, con i piani e i programmi dell'amministrazione proponente e dell'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale per le attività inerenti i piani di recupero;
-  facilità di esportazione e ripetibilità in altre realtà locali (modello facilmente riproducibile in altre realtà locali; capacità di trasferimento di know-how da utilizzare in situazioni identiche o simili);
-  capacità di attirare partecipazioni finanziarie di soggetti pubblici e privati;
-  capacità di coinvolgimento degli attori locali portatori di interessi (stakeholders);
-  evidenza di azioni di diffusione dei risultati (pianificazione di una strategia di comunicazione che comprenda l'informazione bidirezionale e la rilevazione dei risultati di sensibilizzazione);
-  qualità tecnica del progetto e fattibilità dell'iniziativa.
c) Sezione finanziaria
La sezione finanziaria consta del modulo finanziario (allegato C) in cui deve essere specificato come sono ripartiti i costi del progetto in relazione ad una serie di categorie di spesa predefinite.
Eventuali rimodulazioni del piano finanziario, apportate in corso d'opera, dovranno essere comunicate e approvate dall'ufficio speciale. In ogni caso, la quota destinata al personale interno all'Ente proponente non potrà essere ridotta.
Le attestazioni di impegno di spesa di eventuali cofinanziatori e/o partner vanno incluse in questa sezione.
3. COFINANZIAMENTO E AMMISSIBILITA' DEI COSTI
Il cofinanziamento dell'ufficio speciale è pari a quanto richiesto dal proponente e non potrà superare l'80% del costo ammissibile del progetto, comprensivo della maggiorazione del 10% nel caso in cui il progetto preveda quanto riportato nell'art. 6 del bando, e, comunque, non potrà essere superiore a _ 128.000,00 I.V.A. inclusa per ciascun progetto presentato, per entrambe le categorie "A" e "B".
L'incidenza delle voci di costo sul totale del progetto non potrà superare la percentuale sotto indicata:
-  i costi del personale interno possono essere al massimo pari al 50% del valore del costo totale del progetto;
-  i costi per l'assistenza esterna possono essere al massimo pari al 50% del costo totale del progetto;
-  il costo complessivo dei beni durevoli e dei prodotti di consumo può essere al massimo pari al 30% del valore del costo totale del progetto;
-  i costi previsti nella voce di spesa "Altri costi" possono essere al massimo pari al 10% del valore del costo totale del progetto.
Per la quota di finanziamento imputabile ai partecipanti (beneficiario, partner, cofinanziatori), l'ente proponente deve, al momento della presentazione del progetto, allegare la dichiarazione attestante l'impegno finanziario di ciascuno, sottoscritta dall'organo competente per statuto. Prima dell'erogazione della prima quota di cofinanziamento da parte dell'ufficio speciale, il beneficiario è tenuto a trasmettere idonea documentazione comprovante l'assunzione formale dell'onere di spesa (ovvero l'atto esecutivo di impegno finanziario).
Per essere considerati ammissibili i costi devono:
-  essere adeguatamente certificati dall'organo competente per statuto;
-  figurare nel bilancio preventivo dell'ente;
-  essere direttamente connessi e necessari alla realizzazione del progetto oggetto di cofinanziamento;
-  essere ragionevoli e rispettare i principi di una gestione finanziaria corretta, in particolare la validità economica e il rapporto costi-benefici;
-  essere effettivamente sostenuti durante il periodo di realizzazione del progetto e rendicontati con idonea documentazione contabile e amministrativa.
I costi connessi con le seguenti attività, sono considerati non ammissibili ai fini del cofinanziamento:
-  studi non legati in modo specifico all'obiettivo dei progetti cofinanziati;
-  investimenti in infrastrutture importanti o investimenti a carattere strutturale;
-  attività di ricerca e sviluppo tecnologico;
-  costi per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale (ad esempio brevetti);
-  costi sostenuti comunque prima della data di avvio del progetto, così come previsto al punto 4.3.
I costi ammessi sono i seguenti:
3.1  Costi del personale interno
I costi del personale interno o assunto a tempo determinato sono computati in funzione del tempo effettivamente dedicato al progetto e calcolati in base alla retribuzione lorda effettiva, al lordo degli oneri sociali, ma al netto di ogni altro costo. Il tempo lavorativo dedicato al progetto da ciascun dipendente verrà rendicontato e certificato dal beneficiario e dai suoi eventuali partner.
Eventuali spese relative a viaggi e trasferte saranno rimborsate entro il tetto massimo del 15% del costo totale del personale previsto dal progetto.
3.2  Assistenza esterna
Possono essere computati i costi relativi ai servizi forniti da subcontraenti o costi associati al noleggio o all'utilizzo di beni strumentali o infrastrutture.
Può essere computata in questa voce di spesa la realizzazione di materiale per la divulgazione, ovvero i costi per la realizzazione di opuscoli, pieghevoli, CD-Rom e simili contenenti informazioni sulle attività e sui risultati del progetto, qualora si tratti di servizi forniti da subcontraenti.
Sono computate in questa voce dei costi le spese relative a collaboratori "intra moenia" o a consulenti esterni autonomi. I costi relativi a viaggi e trasferte compiuti da professionisti nell'ambito delle attività progettuali eventualmente loro affidate rientrano in questa voce di spesa e saranno rimborsati entro il tetto massimo del 15% del costo totale della voce stessa.
Il beneficiario e i suoi partner non devono fornirsi l'un l'altro servizi esterni nel contesto del progetto, anche quando tali servizi sono forniti da reparti diversi o organizzazioni affiliate del beneficiario o dei suoi partner (vedi le definizioni di partner e cofinanziatore specificate al punto 2.3.2 delle presenti linee guida).
3.3  Beni durevoli e prodotti di consumo
Per beni durevoli si intendono i costi relativi all'acquisto/fabbricazione o al noleggio di beni strumentali durante il periodo di realizzazione del progetto; verranno rimborsati solo quando:
-  i beni acquistati figurano nell'inventario dei beni durevoli del beneficiario o dei partner;
-  sono acquistati o presi a noleggio ai normali costi di mercato.
Per prodotti di consumo si intendono materie prime nonché materiali di consumo il cui uso è strettamente connesso alle attività e ai compiti del progetto ed acquisiti anche in funzione dei beni durevoli di cui sopra.
Si possono computare i costi di prodotti di consumo connessi ad attività di divulgazione importanti, ad esempio pieghevoli, cd-rom, floppy e simili, qualora siano prodotti all'interno dell'amministrazione o secondo le normali procedure di spesa.
3.4  Altri costi
Gli altri costi comprendono qualsiasi spesa necessaria per la realizzazione del progetto che non rientri nelle categorie di spesa sopra esposte. Tutte le spese relative a questa voce dovranno essere debitamente documentate.
4.  PROCEDURE DI VALUTAZIONE E SELEZIONE DELLE PROPOSTE
La valutazione dei progetti si basa sui fondamentali principi della trasparenza e della parità di trattamento. Verranno valutati esclusivamente i progetti pervenuti in duplice copia, di cui una cartacea ed una in formato elettronico, entro i tempi stabiliti per la presentazione pena l'esclusione. Di seguito vengono illustrate le procedure da seguire e i criteri in base ai quali i progetti verranno valutati.
La valutazione dei progetti si articola in tre fasi successive:
1.  ammissibilità amministrativa;
2.  valutazione in base ai criteri di selezione individuati;
3.  assegnazione del cofinanziamento.
4.1  Ammissibilità amministrativa
I progetti pervenuti saranno sottoposti alla verifica della conformità e della completezza della documentazione richiesta, ovvero:
a)  modulo di richiesta di cofinanziamento (allegato A) compilato in tutte le sue parti ( duplice copia, una cartacea ed una in formato elettronico);
b)  copia del progetto (allegato B, una copia cartacea ed una su supporto informatico);
c)  dichiarazione d'impegno di spesa dell'organo competente per statuto;
d)  copia della delibera di adesione alla Carta di Aalborg, sottoscritta dal referente di progetto in modo leggibile (duplice copia cartacea);
e)  modulo finanziario con la ripartizione degli oneri (allegato C, una copia cartacea ed una su supporto informatico);
f)  copia della delibera di costituzione in consorzio, associazione ed unione tra comuni (ove necessario);
g)  per i progetti relativi alla categoria di intervento "B":
-  copia dei verbali e/o del regolamento del Forum permanente (duplice copia cartacea);
-  copia dell'ultima edizione del rapporto sullo stato dell'ambiente realizzata dall'ente e riferita al territorio direttamente amministrato. Edizioni del rapporto riferite ad oltre tre annualità precedenti alla data di pubblicazione del presente bando non verranno prese in considerazione.
Si precisa ancora che i comuni in forma consorziata, associata o di unione devono:
1)  individuare il comune beneficiario, che a tutti gli effetti - in caso di positiva selezione del progetto - rimane responsabile nei confronti dell'ufficio speciale del cofinanziamento;
2)  documentare con atto formale la propria unione;
3)  comprovare i lori scopi ambientali allegando copia dello statuto.
Solo i progetti che soddisfano le condizioni suddette saranno sottoposti a valutazione sulla base dei criteri di selezione.
Il progetto dovrà essere concluso entro il termine perentorio di 18 mesi a decorrere dalla data di avvio, da comunicarsi tempestivamente all'ufficio speciale ad inizio attività.
4.2  Valutazione secondo i criteri di selezione
Di seguito vengono illustrati i criteri di selezione che saranno adottati, con relativo punteggio massimo

Caratteri di valutazione      Punteggio 
Carattere di coerenza: verrà valutato il progetto presentato con le linee strategiche del processo di Agenda 21 locale così come codificato a livello europeo e nazionale      Da 0 a 5 
Carattere strategico: verrà valutata l'integrazione del progetto di Agenda 21 locale con i piani e i programmi dell'amministrazione proponente, degli enti sovra-comunali che hanno giurisdizione nel territorio interessato dal processo e dell'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale per le attività inerenti i piani di recupero      Da 1 a 5 
Qualità tecnica del progetto e fattibilità: verranno valutati:   
-  accuratezza e chiarezza nella descrizione del progetto      Da 1 a 5 
-  accuratezza e chiarezza nell'organizzazione del lavoro (definizione operativa dei compiti)      Da 1 a 5 
-  fattibilità dell'iniziativa proposta (in termini di: approccio metodologico, dettagli, tempistica, strumenti e obiettivi) in relazione alle risorse economiche richieste      Da 1 a 5 
-  definizione di obiettivi di progetto ed esistenza di un sistema di indicatori di performance in grado di misurare il raggiungimento degli obiettivi dichiarati e di monitorare i risultati in itinere      Da 1 a 5 
-  grado di innovazione      Da 1 a 5 
Facilità di esportazione e ripetibilità in altre realtà locali (modello facilmente riproducibile in altre realtà locali; capacità di trasferimento di know-how da utilizzare in situazioni identiche o simili);      Da 0 a 4 
Capacità di attirare partecipazioni finanziarie di soggetti pubblici e privati      Da 0 a 5 
Capacità di coinvolgimento degli attori locali portatori di interessi (stakeholders)      Da 1 a 5 
Diffusione dei risultati: presenza di una pianificazione di una strategia di comunicazione che comprenda l'informazione bidirezionale e la rilevazione dei risultati di sensibilizzazione.      Da 0 a 5 

Ad ogni progetto che risponda positivamente ai suddetti criteri verrà attribuito un punteggio di merito.
Saranno attribuiti punteggi aggiuntivi da 1 a 4 ai progetti:
1)  presentati da soggetti che abbiano conseguito l'idoneità ai bandi ministeriali;
2)  che al proprio interno utilizzino indicatori di performance in grado di misurare il raggiungimento degli obiettivi dichiarati, mettendo in atto un relativo sistema di monitoraggio;
3)  che comportino l'utilizzo di personale dei propri ruoli nelle attività previste dal progetto, anche attraverso l'istituzione di strutture operative di coordinamento (il costo del personale interno dovrà essere chiaramente individuabile nella scheda finanziaria).
I progetti valutati positivamente verranno inseriti in due apposite graduatorie di idoneità, una per ogni categoria di intervento, in base al punteggio di merito complessivo.
Verranno esclusi e non ritenuti ammissibili i progetti che non avranno raggiunto il punteggio minimo di 33 punti.
4.3  Assegnazione del cofinanziamento
In base alla graduatoria degli enti ammessi al cofinanziamento, pubblicata sul sito web dell'ufficio speciale, i beneficiari sono tenuti a dare inizio al progetto entro due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione dei risultati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Gli enti che intendono avviare il progetto, con proprie risorse e indipendentemente dall'esito dell'istruttoria, nel periodo di espletamento delle procedure di valutazione sono invitati a comunicare l'avvio dello stesso.
La data di inizio delle attività relative al progetto dovrà essere comunicata formalmente all'ufficio speciale, al fine di stabilire la decorrenza certa dell'esecuzione del progetto.
Il cofinanziamento dell'ufficio speciale sarà così erogato:
-  una quota pari al 30% del contributo sarà versata entro 60 giorni dalla data di inizio del progetto. Qualora la data di avvio del progetto fosse precedente alla data di emanazione del decreto con il quale saranno individuati gli assegnatari del cofinanziamento, l'erogazione è effettuata entro 60 giorni da quest'ultima data;
-  una seconda quota pari al 50% del contributo sarà versata entro 60 giorni dall'approvazione, da parte dell'ufficio speciale, di una relazione tecnica e finanziaria attestante l'effettivo raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti dal progetto, da rendere al 12° mese dalla data di inizio del progetto accompagnata dalla 1ª rendicontazione;
-  il saldo finale pari al 20% del contributo sarà versato dopo l'ultimazione del progetto e previa presentazione da parte dell'ente di una relazione tecnica finale e di una rendicontazione contabile ed amministrativa delle spese sostenute. Il saldo finale sarà versato entro 60 giorni dal nulla osta da parte dell'ufficio speciale.
Gli enti proponenti ammessi al cofinanziamento avranno l'obbligo di produrre, preliminarmente alla corresponsione della prima quota ed entro il termine che verrà fissato, pena la revoca del cofinanziamento, la documentazione inerente all'impegno contabile della quota a loro carico.


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(2006.28.2200)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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