REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 30 DICEMBRE 2005 - N. 57
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

CIRCOLARI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


CIRCOLARE 28 ottobre 2005.
Nota di coordinamento. Richiesta di parere su provvedimenti relativi a problematiche ambientali o con implicazioni ambientali, inerenti le aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

A TUTTI GLI ASSESSORATI DELLA REGIONE
ALLE PROVINCE DI CALTANISSETTA, MESSINA, SIRACUSA
ALLE PREFETTURE DI CALTANISSETTA, MESSINA, SIRACUSA
AI COMUNI DI SIRACUSA, PRIOLO, MELILLI, AUGUSTA, FLORIDIA, SOLARINO, GELA, BUTERA, NISCEMI, MILAZZO, PACE DEL MELA, SAN FILIPPO DEL MELA, SANTA LUCIA DEL MELA, CONDRò, GUALTIERI SICAMINò, SAN PIERO NICETO
ALLE ASSOCIAZIONI DEGLI INDUSTRIALI DELLE PROVINCE DI CALTANISSETTA, MESSINA, SIRACUSA
ALLE CAMERE DI COMMERCIO DI CALTANISSETTA, MESSINA, SIRACUSA
L'art. 7 della legge n. 349/86 prevedeva che i territori caratterizzati da gravi alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici, nell'atmosfera o nel suolo, tali da comportare un rischio per l'ambiente e per la popolazione, fossero dichiarati "Aree ad elevato rischio di crisi ambientale", al fine di predisporre per essi un vero e proprio programma di tutela e salvaguardia.
Il 30 novembre 1990, con D.P.C.M., i territori ricadenti nei comuni di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Floridia e Solarino e Gela, Butera e Niscemi sono stati dichiarati "Aree ad elevato rischio ambientale".
Nel 1995 le parti hanno sottoscritto un accordo di programma per l'area a rischio della provincia di Siracusa e per quella di Gela, al fine di gestire in modo unitario ed integrato l'attuazione del piano e tutte le problematiche ambientali dell'area.
Con decreto del Presidente della Regione del 23 gennaio 1996, sono stati approvati gli accordi di programma e sono stati istituiti i comitati di coordinamento.
L'art. 72 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sostituisce l'art. 7 della legge n. 349 e delega alle regioni le competenze in campo di aree a rischio.
La Regione siciliana, ai sensi del decreto legge n. 112/98, nel 2002 ha dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale il comprensorio del Mela e la CPTA ha provveduto a redigere le linee guida per la stesura di un piano che dovrà essere predisposto.
Con decreto dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente n. 190/GAB dell'11 luglio 2005, l'area dei comuni di Gela, Niscemi e Butera è stata nuovamente dichiarata area ad elevato rischio di crisi ambientale.
Con decreto dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente n. 189/GAB dell'11 luglio 2005, l'area dei comuni di Siracusa, Augusta, Melilli, Floridia, Solarino, Priolo, è stata nuovamente dichiarata area ad elevato rischio di crisi ambientale.
Nell'anno 2005, con delibera di Giunta di governo, è stato istituito Ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale, ai sensi dell'art. 4, comma 7, della legge regionale n. 10/2000.
Alcuni dei compiti demandati all'Ufficio speciale sono: l'acquisizione delle informazioni sullo stato dell'ambiente nell'area ai fini dell'attuazione del piano di risanamento; esprimere parere preliminare su qualsiasi provvedimento di competenza della Regione e degli enti locali relativamente a problematiche ambientali, o comunque, con implicazioni ambientali, inerenti l'area a rischio o relative all'attuazione dei piani di risanamento; curare l'attività straordinaria e sperimentale per il miglioramento ed il potenziamento dell'azione di risanamento tramite l'impiego coordinato di più strutture operative anche appartenenti a diversi Assessorati o sviluppando rapporti con le Università.
Dovendo provvedere all'attuazione di quanto previsto dalla delibera di Giunta di governo si è ritenuto di procedere alla stesura della presente nota di coordinamento al fine di dettare indicazioni in merito all'attività del nuovo ufficio, con riferimento al rilascio del predetto parere.
L'ufficio dovrà effettuare una verifica sulla compatibilità degli interventi con il risanamento ambientale e con il carico ambientale dell'area interessata dal progetto. Essa è finalizzata all'individuazione, descrizione e quantificazione degli effetti che un determinato progetto, opera o azione, potrebbe avere sull'ambiente, inteso come insieme delle risorse naturali di un territorio e delle attività antropiche in esso presenti.
La documentazione (definita nell'allegato) per il rilascio del suddetto parere dovrà pervenire in triplice copia.
L'Ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale ha sede operativa presso l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente - via Ugo La Malfa, n. 169 - 90146 Palermo, centralino e fax: 091/7077877, ed inoltre sono presenti sul territorio due sedi periferiche:
-  Priolo Gargallo (SR), via Ticino, tel./fax 0931/ 760837;
-  Gela (CL) presso ASI tel. 0933/913480, int. 203, fax 0933/921483.
Il dirigente preposto all'Ufficio speciale aree ad elevato rischio di crisi ambientale: CUSPILICI
Allegato
ELENCO DEI DOCUMENTI NECESSARI ALLA ESPRESSIONE DEL PARERE

Il progetto preliminare dell'opera, impianto, o altro intervento, corredato altresì da:
-  Uno specifico studio sugli effetti urbanistico-territoriali ed ambientali dell'opera o altro intervento progettato, e sulle misure necessarie per il suo inserimento nel territorio comunale;
-  una specifica relazione che dia conto della conformità del progetto preliminare con le norme ambientali e paesaggistiche, nonché con i vigenti piani e programmi territoriali ed ambientali;
-  una relazione descrittiva che evidenzi le motivazioni, le finalità, le alternative di localizzazione, nonché gli interventi alternativi ipotizzabili.
Contenuti della relazione descrittiva:
a)la descrizione delle condizioni iniziali dell'ambiente fisico, biologico e antropico interessato;
b)  la descrizione delle opere e degli interventi proposti e delle modalità e dei tempi di attuazione;
c)  la descrizione della tecnica prescelta, con riferimento alle migliori tecniche disponibili a costi non eccessivi, e delle altre tecniche previste per prevenire le emissioni degli impianti e per ridurre l'utilizzo delle risorse naturali, confrontando le tecniche prescelte con le migliori tecniche disponibili;
d)  la valutazione del tipo e della quantità dei residui e delle emissioni previsti (inquinamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, rumore, vibrazioni, luce, calore, radiazioni, ecc.) risultanti dall'attività del progetto proposto;
e)  la descrizione delle componenti dell'ambiente soggette a impatto ambientale nelle fasi di realizzazione, di gestione e di eventuale dismissione delle opere, con particolare riferimento alla popolazione, alla fauna, alla vegetazione, al suolo e sottosuolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, al patrimonio architettonico e archeologico e agli altri beni materiali, al paesaggio, agli aspetti socio-economici e all'interazione tra i vari fattori;
f)  la descrizione delle risorse naturali ed ambientali utilizzate dal progetto, indicando il grado di sostituibilità, di riproducibilità, di rinnovabilità delle risorse utilizzate;
g)  la descrizione dei probabili effetti rilevanti, positivi e negativi, delle opere e degli interventi proposti sull'ambiente:
1) dovuti all'attuazione del progetto;
2) dovuti all'utilizzazione delle risorse naturali;
3) dovuti all'emissione di inquinanti, alla creazione di sostanze nocive e allo smaltimento di rifiuti;
4)  dovuti a possibili incidenti;
5)  dovuti all'azione cumulativa dei vari fattori e la menzione dei metodi di previsione utilizzati per individuare e misurare tali effetti sull'ambiente;
h)  la descrizione dei probabili effetti negativi o positivi, su alcuni indicatori di sostenibilità:
-  la tutela della diversità biologica;
-  la tutela dal rischio di esposizione ai campi elettromagnetici;
-  la diminuzione delle emissioni in atmosfera di gas-serra;
i)  l'illustrazione della coerenza delle opere e degli interventi proposti con le norme in materia ambientale, con gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e con i piani e programmi di settore interessati;
j)  l'esposizione dei motivi della scelta compiuta, anche con riferimento alle possibili alternative di localizzazione e d'intervento, ivi compresa l'opzione zero, cioè la non realizzazione del progetto, qualora esso non sia previsto in un piano o programma comunque già sottoposto a V.I.A.;
k)  l'elenco degli interventi connessi e necessari alla realizzazione del progetto sottoposto a valutazione, le condizioni di fattibilità degli stessi, i tempi di realizzazione e gli effetti ambientali prevedibili, con i relativi interventi di eliminazione o di mitigazione;
l)  la descrizione e la quantificazione delle misure previste per ridurre, compensare o eliminare gli eventuali effetti negativi sull'ambiente, sia durante la realizzazione sia durante la gestione degli interventi;
m)  l'analisi costi-benefici dell'opera o dell'intervento, qualora si tratti di opere pubbliche o comunque opere con finanziamento pubblico;
n)  la descrizione e la motivazione delle metodologie di indagine e di valutazione impiegate;
o)  la descrizione dell'eventuale programma di monitoraggio al quale assoggettare le opere o gli interventi;
p)  il documento comprendente l'elencazione degli esperti che hanno redatto lo studio ed i relativi curricula;
q)  il sommario delle eventuali difficoltà (lacune tecniche o mancanza di conoscenze) incontrate dal committente nella raccolta dei dati richiesti.
Verifica dei piani e programmi
Deve essere valutata in primo luogo la coerenza del progetto con gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica e con i piani e programmi di settore che lo interessano, almeno per quanto attiene localizzazione, tipologia e funzioni.
La verifica del progetto deve riguardare il livello di approfondimento degli elementi dell'opera maggiormente impattanti, considerati nei piani e nei programmi e la gamma delle alternative strategiche, di processo e di localizzazione, ipotizzate.
Caratteristiche del progetto
Le caratteristiche del progetto devono essere prese in considerazione, in particolare, in rapporto ai seguenti elementi:
-  dimensioni del progetto (superfici, volumi, potenzialità); la dimensione del progetto deve essere anche considerata in particolare in rapporto alla durata, alla frequenza ed alla sensibilità del suoi probabili impatti;
-  utilizzazione delle risorse naturali, valutando la sostituibilità, la riproducibilità o la rinnovabilità delle risorse utilizzate;
-  produzione rifiuti;
-  inquinamento e disturbi ambientali;
-  rischio di incidenti;
-  impatto sul patrimonio naturale e storico, tenuto conto della destinazione delle zone che possono essere danneggiate (in particolare zone turistiche, urbane o agricole).
Ubicazione del progetto
La sensibilità ambientale delle zone geografiche che possono essere interessate dal progetto e dai suoi impatti deve essere presa in considerazione, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi:
-  la qualità e la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e della zona;
-  la capacità di carico dell'ambiente naturale, con particolare attenzione alle seguenti zone:
  a) zone costiere; 
  b) zone montuose e forestali; 
  c) aree carsiche; 
  d) zone nelle quali gli standard di qualità ambientale della legislazione comunitaria sono già superati; 
  e) zone a forte densità demografica; 
  f) paesaggi importanti dal punto di vista storico, culturale e archeologico; 
  g) aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle acque pubbliche; 
  h) effetti dell'opera sulle limitrofe aree naturali protette; 
  i) aree a rischio di esondazione; 
  l) aree contigue dei parchi istituiti; 
  m) aree classificate come vincolate dalle leggi vigenti o interessate da destinazioni di tutela derivanti da strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. 

Sintesi in linguaggio non tecnico
Quadro riepilogativo delle informazioni e dei dati significativi, prodotti nell'ambito dello studio, ivi comprese cartografie illustrative della localizzazione del progetto, presentato con modalità e linguaggio tali da consentire la comprensione e la valutazione critica da parte del pubblico, nonché un'agevole riproduzione.
(2005.48.3047)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
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