REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 28 OTTOBRE 2005 - N. 46
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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 22 settembre 2005.
Approvazione del piano di recupero del centro storico del comune di Milazzo.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 7 maggio 1976, n. 70;
Vista l'art. 12 della legge 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457;
Vista la legge regionale 6 maggio 1981, n. 86;
Visto il TU. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il foglio prot. n. 172/1229 dell'11 gennaio 2005 e la successiva nota di prot. n. 2317/12716 del 18 marzo 2005, assunto al protocollo generale dell'A.R.T.A. al n. 10253 del 18 febbraio 2005, con le quali il comune ha trasmesso, ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78, l'atto deliberativo n. 26 del 10 aprile 2002, di adozione del piano particolareggiato del centro storico ed il successivo di presa d'atto dell'inserimento di prescrizioni allo stesso, formulate dal consiglio comunale, unitamente agli atti ed elaborati relativi allo stesso piano;
Vista la delibera n. 26 del 10 aprile 2002, con la quale il consiglio comunale di Milazzo ha adottato il piano particolareggiato del centro storico in attuazione al vigente piano regolatore generale, approvato con decreto n. 958/89 del 24 luglio 1989;
Vista la successiva delibera n. 9 del 16 febbraio 2004, con la quale il consiglio comunale ha preso atto dell'inserimento delle prescrizioni formulate in sede di adozione;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale 71/78;
Vista la certificazione sulla regolarità delle procedure di pubblicazione resa dal segretario comunale in data 23 aprile 2004;
Visto il vigente piano regolatore generale approvato con decreto n. 958/89 del 24 luglio 1989;
Visto il parere positivo con prescrizioni reso dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina sez. I, prot. n. 393 del 25 gennaio 2000;
Visto il parere prot. nn. 5203/6172/7320/15601 del 14 giugno 1999, con il quale l'ufficio del Genio civile di Messina ha espresso parere favorevole sulla compatibilità del piano con le condizioni geomorfologiche del territorio;
Visto il parere, reso ai fini igienico-sanitari da parte del servizio di igiene pubblica di Messina U.S.L. 5 distretto di Milazzo, prot. n. 451 del 22 marzo 1999, per richiesta dell'Amministrazione;
Visto il parere della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina, sez. I, prot. n. 393 del 25 gennaio 2000, con il quale la stessa si è espressa positivamente sul P.P. in argomento con prescrizioni;
Visto il parere n. 156 del 21 novembre 2000, reso dalla commissione edilizia comunale con indicazioni e prescrizioni;
Visto il parere n. 17 dell'1 luglio 2005 reso, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...:
Rilevato
CARTOGRAFIA
Il piano è stato redatto sulla base della cartografia ottenuta da restituzione aerofotogrammetrica e nei termini di legge su base catastale, come tale risulta sufficientemente leggibile, occorrerà comunque provvedere alla visualizzazione dei limiti comunali.
STUDIO GEOLOGICO
Lo studio geologico, geomorfologico, idrogeologico, delle suscettività e geologico-tecnico, relativo alle aree interessate dal piano regolatore generale, è stato redatto in conformità alla circolare A.R.T.A. n. 2222/95. Sullo stesso è stato rilasciato il previsto parere dall'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, emesso con prescrizioni generiche.
CONTENUTI DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO
Il piano adottato comprende le aree ricadenti all'interno di un perimetro che, partendo dal Capo Milazzo, risulta delimitato dalla via Cambria, via Giovanni XXIII, via Immacolatella, via G. Impallomeni, via del Sole, e si ricongiunge con la via Rizzo e con la via Marina Garibaldi. Detta zona, come già in precedenza accennato, è stata così definita nel piano regolatore generale vigente ed approvato da questo Assessorato con decreto n. 958/89 del 24 luglio 1989.
Il piano in argomento, in relazione alla tipologia ed alle caratteristiche del tessuto urbano, individua due ambiti: il "Borgo" ed il "Centro urbano".
Il "Borgo", compreso tra la via Cambria, via Giovanni XXIII, via Immacolatella, via G. Impallomeni, via Cristoforo Colombo e via Marina Garibaldi, arroccato su un piccolo promontorio che porta al Castello Aragonese, è il nucleo più antico, caratterizzato da una monofunzionalità residenziale, un terziario quasi inesistente, tranne poche eccezioni, qualche servizio di impianto recente e da una presenza di chiese nate all'interno della "cinta muraria" una volta esistente.
Il "Centro urbano", compreso tra la via Cristoforo Colombo, la via del Sole, la via Rizzo e la via Marina Garibaldi, sede di tutte le funzioni direzionali più significative, alterna la residenza al terziario commerciale, alle funzioni amministrative ed a quelle dei principali servizi urbani, in un tessuto caratterizzato da edifici importanti e da emergenze architettoniche di notevole valore.
In particolare la redazione del P.P. in trattazione scaturisce:
-  da analisi storico/conoscitive dello sviluppo della città;
-  da analisi dirette dell'esistente;
-  da dati statistici relativi al censimento del 1981 (epoca presentazione schema di massima);
-  da una riflessione sul centro storico di Milazzo, legata alla generale "difficoltà" di produrre un tessuto urbano che, organicamente integrato alla struttura originaria, fosse riuscito a controllare i processi di trasformazione che, nel corso degli anni, hanno visto concentrarsi al suo interno le principali funzioni sociali, economiche ed amministrative, con il conseguente aumento del terziario e del traffico, a discapito della residenza. Conseguenza di ciò sono state, anche nel caso di Milazzo, le modifiche del tessuto sociale accompagnate dal degrado del patrimonio edilizio esistente, dalla trasformazione d'uso, spesso impropria, ed a gravi interventi di ristrutturazione e sostituzione edilizia che si sono protratti fino ai giorni nostri.
Dalla considerazione che l'atteggiamento puramente "conservativo" deve essere sempre più rivolto al processo di rivitalizzazione fondato su valori ambientali sul risanamento delle strutture fatiscenti, in funzione di una azione di riordino che, attraverso un intervento attivo, sia oggi capace di controllare il processo di trasformazione e le modificazioni dell'organismo urbano secondo linee coerenti con la trasformazione.
ANALISI STORICA
L'attuale sviluppo urbano di Milazzo si può fare risalire al periodo Normanno, con la costruzione di fortificazioni e la ripresa economica ed edilizia localizzata nei casali ed a Vaccarella.
Nel sedicesimo secolo, conquistata dagli Spagnoli è trasformata in piazza fortificata chiudendo il Borgo, in fasi successive, dentro la cinta muraria, la costruzione dei quartieri spagnoli, la cinta fino a forte del Castriciani e con la cortina di mura sul porto. Emergenze all'interno di tale area sono la "casa di città" e la nuova cattedrale di S. Maria (1608/1616), oltre ad altre chiese e palazzi nobiliari.
Fallita l'idea di racchiudere la città in una cinta muraria, l'edificazione si attesta lungo delle direttrici di attraversamento collocate casualmente nelle tre partiture del Borgo, di Vaccarella e dei casali.
Nel diciottesimo secolo la città si riorganizza con l'apertura ed il rifacimento di strade e slarghi, con il restauro di chiese ed edifici. Viene iniziata la costruzione del molo Marullo ed ampliata la strada del porto ed effettuati una serie di interventi non ultimi la demolizione delle mura attorno ai casali e l'ampliamento della città bassa, mentre viene abbandonata la città murata che cade in rovina. Nonostante la realizzazione di molti punti focali (chiese, conventi, palazzi nobiliari, etc.), la città non riesce a chiudersi in un sistema urbano, in quanto le numerose emergenze non riescono a condizionare l'edificazione al loro contorno. La serialità dell'aggregazione edilizia, costituita originariamente da tipologia di origine rurale con pertinenze agricole sui retro, costituisce ancor oggi una dicotomia del tessuto urbano tra pareti edificate lungo l'asse urbano di notevole interesse e pareti edificate sui retro in cui l'unità di facciata perde ogni elemento di interesse.
Una forte "connotazione urbana" è prevista nel primo strumento urbanistico progettato dal conte Antonio Cumbo Borgia nel 1895. Lo stesso media la necessità del riassetto urbano, col risanamento e l'ampliamento. Abbandonato quasi del tutto il Borgo la città si sposta a sud con un organico piano di ampliamento a maglia gerarchizzata, polarizzata, posta a nord-ovest di via Mater Regis. Detto piano, non attuato, serve da riferimento a quello successivo del 1934, che, dopo la guerra, con alcune sostanziali differenze, lo trasforma in un piano di ricostruzione.
ANALISI STATISTICA
Sono stati analizzati i dati del censimento 1981 finalizzando l'analisi, la consistenza ed alle condizioni del patrimonio edilizio, in relazione al soddisfacimento del fabbisogno residenziale. Il patrimonio in tal modo esaminato consiste complessivamente in n. 1.950 abitazioni per un totale di n. 7.287 stanze. In relazione all'epoca di costruzione viene evidenziato l'elevato stato di degrado, riconducibile in funzione di valutazioni di carattere socio-economico del patrimonio edilizio esistente che, in relazione all'anno di costruzione, risulta quasi per il 65% realizzato dopo il 1919, vetustà che non giustificherebbe l'attuale stato di conservazione.
Dell'intero patrimonio abitativo risulta, alla data del censimento a riferimento, disponibile in quanto non occupato il 12%, mentre per il 12% ca. risulta non occupato ed utilizzabile per scopi non residenziali.
Dagli stessi dati si rileva che al 1981 abbiamo un indice di affollamento pari a 0,80 ab./vano, confermato dai dati 1991, che, registrando un decremento demografico nell'area in esame, portano lo stesso a ridursi a 0,70 ab./vano.
Detto indice, da ritenere ottimale, viene preso a riferimento, confermando così l'attuale carico di abitanti presenti nel centro storico.
ANALISI DELLO STATO DI FATTO
Detta analisi, che evidenzia realtà diverse nei due ambiti - Borgo/Vaccarella e zona Centro - è stata effettuata dai professionisti sul campo, utilizzando come base l'aerofotogrammetria e le carte catastali. Gli edifici sono stati rilevati e schedati dall(piani terra scala 1:200), e dall'esterno.
Dette analisi sono riportate negli allegati: tav. A2 (piani, stato di conservazione, condizioni statiche); tav. A3 (condizioni d'uso dei piani terra); tav. A4 (coperture, viabilità ed aree libere); tav. A5 (tipologia del tessuto urbano); tav. A6a ed A6b (qualità architettonica ed ambientale).
SERVIZI ESISTENTI E STANDARD
L'individuazione di aree per servizi e standard occorrenti al soddisfacimento complessivo nell'ambito urbano deriva dalle previsioni complessive del vigente piano regolatore generale e dalla ricerca di aree ed immobili nel rispetto del D.I. n. 1444/68, operando però, non in chiave meramente numerica, ma in funzione di una qualità del servizio attraverso una più idonea organizzazione polifunzionale.
In tal modo si è articolata la verifica delle attrezzature e servizi esistenti (tab. n. 13 della relazione), che nel complesso verificano i parametri minimi di mq./ab. 9,00.
In particolare, alle carenze più critiche - aree a verde pubblico, attrezzato e parcheggi - viene proposta: la realizzazione di due parcheggi sotterranei in piazza Roma e piazza Nastasi, disattendendo però la previsione del piano regolatore generale per piazza Perdichizzi, ritenuta più idonea al suo utilizzo quale piazza/verde pubblico; sopperendo sostanzialmente alla carenza di verde con la previsione della ubicazione nel "Borgo" di grossi polmoni di verde pubblico ed attrezzato/sportivo che, seppur elemento di valorizzazione ambientale, non garantisce in toto la carenza.
Le attrezzature di interesse comune esistenti - chiese ed attrezzature di livello urbano - possono soddisfare le quantità occorrenti alla copertura dei fabbisogni di legge.
OBIETTIVI DI PIANO
L'obiettivo del piano particolareggiato è il recupero edilizio del tessuto storico cittadino, con la salvaguardia dei valori storici, urbanistici, architettonici, ambientali e paesaggistici attraverso:
-  il miglioramento degli standard primari;
-  di quelli secondari commisurati alla popolazione insediata;
-  la qualificazione e arresto del processo incontrollato di terziarizzazione;
-  l'introduzione di attrezzature qualificanti il centro storico;
-  il miglioramento della qualità abitativa del tessuto residenziale e arresto del processo di degrado, anche attraverso la realizzazione di standard igienici e tipologici più adeguati;
-  la messa a punto di procedure coordinate tra le varie amministrazioni pubbliche per il conseguimento del recupero edilizio.
INTERVENTI PROGETTUALI
Patrimonio edilizio residenziale
In relazione alla diversità delle due aree che caratterizzano il centro storico - centro/casali e borgo/Vaccarella -, si è operato mediante una differenziazione delle scelte progettuali in relazione alla diversità dei luoghi che risultano caratterizzati da una forte connotazione di un patrimonio edilizio di notevole valore architettonico (centro) e da edilizia minore e da valori più ambientali che architettonici, da degrado fisico-economico e sociale abbastanza diffuso (borgo/Vaccarella).
Area - Borgo - gli interventi in detta area sono quasi esclusivamente di ristrutturazione edilizia, nel rispetto delle direttive dell'amministrazione, ad esclusione degli interventi di ricucitura degli allineamenti esistenti, da effettuarsi nel rispetto dell'Abaco guida allegato alle norme di attuazione. Inoltre il consiglio comunale ha prescritto intorno la scalinata della chiesa di S. Francesco un intervento che dovrà scaturire da un concorso di progettazione, per il quale i progettisti hanno suggerito alcune linee secondo cui lo stesso si dovrà sviluppare.
Area - Centro - per gli interventi di recupero, rifunzionalizzazione e miglioramento dell'offerta, alle varie unità edilizie oggetto del piano è stata assegnata una categoria - C1, C2, C3 - alla quale corrisponde una tipologia d'intervento consentito.
All'interno del piano è stato infine individuato un comparto esecutivo, in una zona particolare di Milazzo - il Piano Baele - al fine di riqualificare la stessa, caratterizzata da alcune notevoli emergenze architettoniche.
Detto comparto è stato ampliato includendo l'edificio delle Poste, a seguito di un'apposita prescrizione avanzata in sede di adozione (D.C.C. n. 26/2002).
Attrezzature
Sono state riportate le aree previste nel piano regolatore generale vigente, anche se per alcune vengono proposte delle modifiche ritenute più consone alle caratteristiche del piano e dei luoghi interessati dalle stesse.
Gli interventi sulla viabilità sono previsti solo nella zona Borgo e prevedono nuovi tratti di strade pedonali o ciclabili, l'allargamento di alcune sezioni stradali, la previsione di nuove scalinate.
GLI EMENDAMENTI DEL CONSIGLIO COMUNALE
In fase di approvazione del piano particolareggiato - D.C.C. n. 26 del 10 aprile 2002 - il consiglio comunale ha deliberato una serie di prescrizioni al piano che, valutate dai progettisti, costituiscono oggetto degli elaborati sostitutivi e della relazione di controdeduzione agli stessi. Detti elaborati sono stati infine oggetto dell'atto deliberativo n. 9 del 16 febbraio 2004, con il quale il consiglio comunale ha preso atto dell'avvenuta introduzione di quanto oggetto delle prescrizioni deliberate.
PARERE SOPRINTENDENZA
Nei termini dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78, la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina ha rilasciato il proprio parere favorevole a condizioni.
Dette condizioni scaturiscono sostanzialmente dall'intendimento di voler uniformare il piano particolareggiato in argomento con le linee guida del P.T.P.R.; vengono così individuati all'interno del piano proposto tre ambiti d'intervento (il P.P.E. ne individuava due), all'interno dei quali si dovrà operare secondo criteri e modalità diversi.
L'ambito n. 1 comprende tutta l'area posta a nord della via Colombo, sottoposta a vincolo ex legge n. 1497/39; presenta ancora evidenti gli originali caratteri storici, architettonici e dell'impianto urbanistico e viario attestanti un'ascendenza medievale con rilevanti testimonianze delle stratificazioni storiche successive.
L'ambito n. 2, delimitato dalla via Colombo, via Cumbo Borgia, via D'Amico e dalla via Marina Garibaldi, che conserva ampi brani dell'originale impianto urbano.
L'ambito n. 3, la rimanente parte del P.P., caratterizzata da un impianto urbanistico e da presenze architettoniche prevalentemente di matrice ottocentesca, con rilevanti esempi eclettici e liberty e da una diffusa edilizia contemporanea.
NORME DI ATTUAZIONE E REGOLAMENTO EDILIZIO
Le norme di attuazione, unitamente all'Abaco delle strutture architettoniche, che regolano l'attività edilizia all'interno del piano particolareggiato del centro storico, sono state aggiornate tenendo conto delle prescrizioni ed indicazioni emerse in sede di adozione, ma non nei termini di quelle espresse dalla Soprintendenza, sulle quali gli stessi progettisti non hanno espresso alcuna valutazione.
Con le stesse norme viene prevista, con l'art. 26 delle stesse, un'integrazione al vigente regolamento edilizio al fine di adeguarlo, per i casi che ricadano all'interno del perimetro del P.P., alle previsioni d'intervento attuative previste con le norme in esame.
CONSIDERATO
Il procedimento amministrativo, in ordine all'adozione, pubblicazione e controdeduzioni del P.P.E. del centro storico in argomento, appare regolare.
In via preliminare si rileva che il perimetro di piano è quello definito dal piano regolatore generale vigente, approvato con decreto n. 958/89 del 24 luglio 1989, di cui alla tav. 1 stralcio, scala 1:2.000, ed alla tavola integrativa "azzonamento scala 1:5.000" del piano regolatore generale ed estesa all'intorno.
Il piano così come proposto, in quanto di carattere sostanzialmente ricognitivo, non prevede interventi di particolare peso progettuale, rimandando per alcune aree a progettazione esecutiva mediante: - il comparto esecutivo di piano Baele - od il concorso di progettazione per l'area di accesso alla scalinata della Chiesa di S. Francesco - sulle quali, comunque, vengono date delle linee guida d'intervento.
In termini infrastrutturali il piano si ricollega alla viabilità esistente ricucendola e migliorandola, in alcuni tratti. In merito si è rilevato che, come tutti i piani che subiscono una lunga "gestazione", risulta in alcune zone precorso o superato da interventi sia pubblici ad esempio il percorso che collega il Lungomare all'area del Castello Aragonese, mediante la sistemazione di viabilità pedonali e non, ed interventi di carattere privato di manutenzione e ristrutturazione di edifici esistenti, mediante interventi in parte criticabili in quanto fuori da una programmazione unitaria, come è, ad esempio, quella del presente P.P.E.;
Nei riguardi del "fronte a mare", il piano prende atto della pianificazione portuale, dalla quale resta separato nettamente dalla viabilità esistente - lungomare Garibaldi -, non prevedendo la possibile ricucitura, con la stessa infrastruttura, mediante ad esempio la creazione di servizi specifici o l'esplicita previsione di utilizzo di strutture esistenti da interfacciare con lo stesso porto, industria di preminente importanza per l'economia cittadina. Negli stessi termini, nessun riferimento e nessuna indicazione scaturisce dal piano, in ordine alla previsione degli attracchi turistico e peschereccio, che si rilevano dall'elaborato sopra citato, di azzonamento del vigente piano regolatore generale scala 1:5.000.
Non condividendo in linea di principio tale scelta, si suggerisce all'amministrazione di valutare in futuro la possibilità di intervenire, anche mediante la procedura del concorso di idee, per operare una ricucitura tra l'elemento mare/attrezzatura portuale ed il centro storico.
L'area del "Castello Aragonese", non inclusa nella perimetrazione del piano in esame, in quanto perimetrata e definita "A1" dal vigente piano regolatore generale è soggetta ad un vincolo specifico, viene in qualche modo ricucita allo stesso P.P.E. in esame, mediante la previsione di una grande area di "filtro" a verde privato, una area a verde pubblico ed il parcheggio multipiano posto tra via dei Cipressi e via S. Giuseppe che, anche se costituisce standard di piano, può essere utilizzato per la fruizione dello stesso sito e del limitrofo sito archeologico di recente recuperato alla pubblica fruizione.
In ordine al quadro demografico e sociale, risulta condivisibile la previsione del mantenimento degli abitanti insediati anche alla luce dei dati relativi all'ultimo censimento 2001 (il piano risulta elaborato sulla base dei dati Istat 1981 e verificato sui dati 1991), in relazione all'indice di affollamento pari a 0,80 ab./vano.
In tale logica vengono individuati e reperiti gli standard minimi occorrenti alla quasi totale copertura dei fabbisogni, anche alla luce delle previsioni del piano regolatore generale, alle preesistenze al suo interno ed a quelle in aree prossime allo stesso.
Risulta inoltre condivisibile il reperimento delle aree da destinare a verde, vedi previsione di grossi polmoni nel "Borgo", e quelle dei due grossi parcheggi da realizzare in sotterranea, in posizione ideale rispetto al "Centro", nelle piazze Roma e Nastasi.
In linea generale le previsioni di piano, relative alle metodologie di intervento sul patrimonio edilizio esistente nel centro storico, appaiono rispondenti ai contenuti della normativa nazionale, regionale ed alla direttiva n. 3/2000 di questo Assessorato, per quanto attiene la conservazione, il recupero e la valorizzazione del centro storico di Milazzo, nel rispetto dell'assetto morfologico, basato sugli approfondimenti storici e le analisi di cui agli elaborati di piano.
Dovrà procedersi con particolare cura sugli edifici monumentali, di grande valenza storico-artistica e architettonica e perciò sottoposti alle norme di tutela previste dalla legge n. 1089/39, compresi nel piano in esame. Per tali edifici, gli interventi restano comunque sottoposti a preventivo parere della competente Soprintendenza, così come per il cambio di destinazione d'uso.
Sono da disattendere le revisioni di nuova viabilità o le rettifiche dell'esistente che confliggono con la previsione di attrezzature (vedi strada di collegamento tra la via e la via), che incide sulla previsione di verde da assoggettare ad un progetto esecutivo, o quelle che conducono a demolizioni in assenza di specifici studi sulla mobilità.
In ordine a quanto oggetto del parere della Soprintendenza più volte richiamato, si rileva che l'individuazione di un terzo "ambito", più precisamente quello individuato dalla stessa quale "2°" (via Colombo-Cumbo Borgia-D'Amico e Marina Garibaldi), può condividersi sotto il profilo dell'analisi della qualità architettonica, ma non sotto il profilo della qualità urbanistica in relazione alla sua consistenza, più prossima al compatto edificatorio, ed alla relativa leggibilità urbanistica.
Si concorda quindi in generale con il parere della Soprintendenza, in relazione al quale vengono disattese le previsioni di modifica dell'assetto viario, ad esclusione di quelle dallo stesso ritenute ammissibili e/o in relazione alle valutazioni e prescrizioni specifiche.
Si dovrà comunque tenere conto delle previsioni e delle indicazioni dello stesso parere in ordine alle tipologie edilizie d'intervento.
Possono condividersi le norme tecniche di attuazione, nei limiti delle integrazioni, delle modifiche e delle considerazioni espresse, con il parere sez. I, prot. n. 393 del 25 gennaio 2000, dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina che, nei termini sopra chiariti, si intendono nel merito condivise, unitamente alle tav. P1a e P1b ed all'Abaco generale delle strutture architettoniche, riferimento per la progettazione degli interventi edilizi.
LE OSSERVAZIONI ED OPPOSIZIONI
A seguito delle pubblicazioni, sono state presentate n. 21 osservazioni e/o opposizioni nei termini e una fuori termine, sulle quali il progettista ha prodotto le proprie deduzioni riportate sugli elaborati appositi, e sulle quali il consiglio ha espresso le proprie valutazioni. Oltre che n. 12 opposizioni fuori termine, non valutate dai progettisti e dal comune, e n. 5 opposizioni pervenute direttamente a questo Assessorato.
Sulle osservazioni e/o opposizioni presentate a seguito delle pubblicazioni effettuate ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78 e trasmesse a questo Assessorato, e sulle quali il comune si è espresso, questa unità operativa ha espresso le proprie valutazioni che, in coerenza con i precedenti considerata, sono riportate nell'allegata scheda di dettaglio.
Riguardo quelle pervenute fuori termine in comune e non valutate dallo stesso e su quelle trasmesse direttamente in Assessorato e riportate in coda alla stessa scheda, si rappresenta che in generale si è tenuto conto delle stesse per gli aspetti migliorativi, in coerenza con l'esame del piano.
PER TUTTO QUANTO SOPRA CONSIDERATO
Questa unità operativa 4.1 del servizio IV è del parere che il piano particolareggiato di recupero del centro storico di Milazzo sia meritevole di approvazione, con le modifiche introdotte d'ufficio, ai sensi dell'art. 12, comma 9, della legge regionale n. 71/78, al fine dell'osservanza delle disposizioni statali e regionali, con le modifiche da introdurre in accoglimento delle osservazioni, con le modifiche da introdurre in relazione ai superiori considerata, nonché con le prescrizioni della Soprintendenza di cui al parere sopra richiamato, per le parti dello stesso che incidono sotto il profilo normativo, nei termini del presente parere.";
Ritenuto di poter condividere il sopra richiamato parere n. 17 dell'1 luglio 2005 reso dall'unità operativa 4.1/D.R.U.;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 12, commi 7 e 8, della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, in conformità a quanto espresso nel parere n. 17 dell'1 luglio 2005, reso dall'unità operativa 4.1/DRU, nonché alle condizioni contenute degli enti sopracitati, è approvato il piano di recupero del centro storico del comune di Milazzo, adottato con delibera del consiglio comunale n. 26 del 10 aprile 2002, fatti salvi i vincoli e gli obblighi derivanti da altre disposizioni di legge.

Art.  2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  parere n. 17 dell'1 luglio 2005 reso dall'unità operativa 4.1/DRU;
2)  parere della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina, sez. I prot. n. 393 del 25 gennaio 2000;
3)  la delibera consiliare n. 26 del 10 aprile 2002;
4)  la delibera consiliare n. 9 del 16 febbraio 2004;
5)  la delibera consiliare n. 100 del 16 ottobre 2004;
6)  scheda delle valutazioni sulle osservazioni e/o opposizioni espresse dall'unità operativa 4.1 ed allegate al parere n. 17 dell'1 luglio 2005;
7)  elaborati progettuali:
Gli elaborati progettuali che di seguito si riportano:
  1) all. a) -  relazione illustrativa; 
  2) all. a) C.C. -  controdeduzioni - determinazioni D.C.C. n. 26 del 10 aprile 2002; 
  3) all. b1) C.C. -  norme tecniche di attuazione - determinazioni D.C.C. n. 26 del 10 aprile 2002; 
  4) all. b2) -  norme tecniche di attuazione: Abaco gener. delle strutture architettoniche; 
  5) all. c) -  piano particellare di esproprio; 
  6) tav. 1) -  stralcio P.R.G. - planim. scala 1:2.000; 
  7) tav. 2a -  censimento 1981 per le zone censuarie planim. scala 1:5.000; 
  8) tav. 2b) -  popolazione e residenza censimento 1981; 
  9) tav. 3) -  opere pubbliche in itinere - planim. scala 1:2.000; 
  10) tav. A1) -  analisi storica della formazione della struttura urbana 1750-1950; 
  11) tav. A2) -  consistenza degli edifici scala 1:2.000; 
  12) tav. A3) -  condizioni d'uso al piano terra scala 1:1.000; 
  13) tav. A4) -  coperture, viabilità ed aree libere scala 1:1.000; 
  14) tav. A5) -  tipologie insediative scala 1:1.000; 
  15) tav. A6A) -  qualità architettonica e ambientale - vincoli Soprintendenza scala 1:500 - prima parte centro; 
  16) tav. A6B) -  qualità architettonica e ambientale - vincoli Soprintendenza scala 1:500 -seconda parte borgo; 
  17) tav. A7A) -  qualità architettonica e ambientale - esempi vari; 
  18) tav. A7B) -  qualità architettonica e ambientale - esempi vari; 
  19) tav. A8) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  20) tav. A9) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  21) tav. A10) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  22) tav. A11) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  23) tav. A12) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  24) tav. A13) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  25) tav. A14) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  26) tav. A15) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  27) tav. A16) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  28) tav. A17) -  struttura edilizia piano terra - rilievi scala 1:200; 
  29) tav. A18) -  viabilità esistente scala 1:2.000; 
  30) tav. A19) -  infrastruttura primaria esistente: rete idrica; 
  31) tav. A20) -  infrastruttura primaria esistente: rete fognaria; 
  32) tav. A21) -  infrastruttura primaria esistente: rete gas; 
  33) tav. A22) -  infrastruttura primaria esistente: rete elettrica; 
  34) tav. A23) -  infrastruttura primaria esistente: rete telefonica; 
  35) tav. P1A) C.C. -  progetto generale di piano scala 1:1.000; 
  36) determinazioni D.C.C. n. 26 del 10 aprile 2002; 
  37) tav. P1B) -  progetto generale di piano: interventi unitari e categorie edilizie consentite scala 1:1.000; 
  38) tav. P1C) C.C. -  progetto generale di piano: planimetria catastale determinazioni D.C.C. n. 26 del 10 aprile 2002; 
  39) tav. P2) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  40) tav. P3) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  41) tav. P4) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  42) tav. P5) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  43) tav. P6) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  44) tav. P7) -  profili esistenti: interventi progettuali ammassi scala 1:200; 
  45) tav. P8) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  46) tav. P9) -  profili esistenti: interventi progettuali ammessi scala 1:200; 
  47) tav. P10) -  profili stradali: via Colascione - via S. Maria Maggiore - via Ventimiglia; 
  48) tav. P11) -  profili stradali: via Grado - via Martiri Milazzesi - via S. Maria Maggiore - vicolo Birilli 
  49) tav. P11) -  infrastrutture primarie di progetto - reti idrica, fognaria, gas, illuminazione. 


Art. 3

Il comune di Milazzo dovrà provvedere ai successivi adempimenti conseguenziali alla emissione del presente decreto.

Art. 4

Ai sensi del comma 3 dell'art. 13 del T.U. approvato con D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche, i decreti relativi alle aree destinate dalla prescrizione esecutiva alle aree di espropriazione per pubblica utilità possono essere emanati entro il termine di anni cinque dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto, fatta salva la proroga fino a due anni che potrà essere disposta ai sensi del comma 5 del citato art. 13.

Art. 5

Il piano particolareggiato di recupero del centro storico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico, presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 6

Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 22 settembre 2005.
  LIBASSI 

(2005.39.2469)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
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