REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 7 OTTOBRE 2005 - N. 42
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


DECRETO 1 agosto 2005.
Attivazione in via sperimentale del dipartimento funzionale per l'integrazione socio-sanitaria.

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge n. 833/78;
Visto il decreto legislativo n. 502/92 e successive modifiche ed integrazioni;
In attuazione dell'art. 32 della Costituzione, dell'art. 3 della legge n. 692/55 dell'art. 2 della legge n. 833/78 e dell'art. 3 septies del decreto legislativo n. 502/92, così come modificato dal decreto legislativo n. 229/99;
Visto il decreto del Presidente della Regione 11 maggio 2000: "Piano sanitario regionale 2000/2002", che all'art. 2.1 recita "L'organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle aziende sanitarie";
Considerato che il D.P.C.M. 14 febbraio 2001 "Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie ed il successivo D.P.C.M. del 29 novembre 2001, concernente "Definizione dei livelli essenziali di assistenza" stabiliscono che sono di competenza del S.S.R., così come previsto dall'art. 3 septies del decreto legislativo n. 229/99:
1)  le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale;
2)  le prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria;
Visto il proprio decreto 14 marzo 2001: "Principi e criteri per l'adozione dell'atto aziendale da parte delle aziende sanitarie", successivamente modificato ed integrato dal decreto 18 maggio 2001, n. 34715;
Vista la circolare 22 giugno 2001, n. 1049: "Linee guida organizzative del distretto sanitario";
Visto il decreto del Presidente della Regione 4 novembre 2002: "Linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario della Regione siciliana";
Considerato che in quasi tutte le aziende sanitarie locali nell'atto aziendale è stato istituito in via sperimentale il dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria;
Ritenuto opportuno dover emanare una direttiva che garantisca l'uniformità del modello organizzativo al fine di garantire l'equità e l'accessibilità a questa tipologia di assistenza su tutto il territorio della Regione, in modo tale che venga assicurata lsocio-sanitaria e al fine di garantire la complementarità e l'integrazione dei contenuti tra il programma delle attività territoriali (di cui all'art. 3 quater del decreto legislativo n. 229/99) e il piano di zona (di cui all'art. 19 della legge n. 328/ 2000), finalizzati alla promozione e alla tutela della salute delle persone e delle famiglie, secondo un'unica strategia di programmazione e in stretta collaborazione con gli enti locali di riferimento;

Decreta:


Art. 1

E' approvata nell'allegato A la direttiva per l'attivazione in via sperimentale del dipartimento funzionale per l'integrazione socio-sanitaria che costituisce parte integrante del presente provvedimento.

Art. 2

E' approvato il cronogramma di cui all'allegato B che costituisce parte integrante del presente provvedimento, al quale tutte le aziende unità sanitarie locali dovranno attenersi per l'attivazione del dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria.

Art. 3

Il presente provvedimento sarà trasmesso alla ragioneria centrale sanità per il visto di competenza e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 1 agosto 2005.
  PISTORIO 

Allegato A
DIRETTIVA PER L'ATTIVAZIONE DEL DIPARTIMENTO FUNZIONALE PER L'INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

DEFINIZIONE
Il dipartimento funzionale per l'integrazione socio-sanitaria garantisce che le attività sanitarie di base, specialistiche territoriali siano armonizzate con l'attività degli ospedali di comunità e delle aziende ospedaliere per garantire il processo non solo della continuità terapeutica, ma anche dell'integrazione con i servizi sociali, attività, quest'ultima, che resta a carico degli enti locali e del terzo settore.
Deve sviluppare una serie di azioni concertate e coordinate nell'area integrazione socio-sanitaria tendenti a perseguire gli obiettivi della politica socio-sanitaria regionale ed aziendale attraverso la collaborazione coordinata ai fini sanitari di tutte le unità operative del pubblico e del privato sociale accreditato, che operano in detto settore.
Il suddetto dipartimento:
-  è un dipartimento funzionale, che coinvolge le unità operative a livello distrettuale ed ha come obiettivo fondamentale l'ottimizzazione dei procedimenti e dei servizi in ambito socio-sanitario, attraverso modalità di integrazione e coordinamento, promosse e perseguite da varie unità operative con proprie responsabilità, funzioni, competenze e diritti/doveri professionali che operano all'interno delle strutture distrettuali delle aziende sanitarie locali;
-  è una "forma organizzativa" attraverso la quale l'azienda sanitaria locale realizza gli obiettivi della programmazione socio sanitaria sul suo territorio di riferimento. Tale funzione, propria dell'azienda pubblica, è esercitata attraverso la ricerca attiva del consenso e dell'adesione di tutte le parti istituzionalmente coinvolte nelle attività socio sanitarie a favore delle persone fragili e delle loro famiglie;
-  si configura come il punto di riferimento per coloro che sono affetti da patologie post-acute, croniche e cronico-degenerative stabilizzate e si prefigge il compito di evitare o ritardare ulteriori perdite d'autonomia, le istituzionalizzazioni e/o le ospedalizzazioni;
-  è centro di costo e di responsabilità cui, all'interno dell'organizzazione aziendale, è affidato il coordinamento organizzativo e tecnico scientifico delle funzioni e delle strutture (unità operative dipartimentali, complesse e semplici nonché delle unità operative semplici distrettuali) che concorrono al coordinamento ed alle prestazioni socio sanitarie.
Il dipartimento è costituito quindi da unità operative, complesse e semplici, che perseguono comuni finalità e sono tra loro interconnesse, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità tecnico-funzionale e gestionali. La peculiarità del dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria consiste nel collaborare con gli altri dipartimenti aziendali e relative unità operative complesse e semplici per coordinare le attività svolte, a qualunque titolo, dalle diverse unità operative che si occupano di attività socio sanitarie al fine di armonizzare la ricaduta, con azioni a forte valenza integrativa, sugli obiettivi specifici, anche nei confronti delle altre strutture primarie dell'azienda.
Il dipartimento promuove ed attiva, come già detto, modalità d'integrazione tra le istituzioni con il coinvolgimento di altre strutture dell'azienda unità sanitaria locale, degli enti locali, di altre istituzioni pubbliche, di enti del privato sociale, di associazioni di volontariato, di centri di ricerca ed università, conformemente a quanto espresso dalla legge regionale n. 22/86, dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 e in coerenza con gli obiettivi fissati dal Piano sanitario nazionale e dal Piano sanitario regionale, dalla legge n. 328 e dalle linee-guida socio-sanitarie della Regione siciliana.
Si auspica la possibilità di creare dipartimenti con unità operative interaziendali di aziende ospedaliere e/o universitarie al fine di individuare percorsi di continuità assistenziale.
Al dipartimento compete la programmazione, la negoziazione con la direzione generale dell'azienda unità sanitaria locale per le attività socio sanitarie, il coordinamento, la realizzazione e la valutazione dei progetti a valenza socio-sanitaria.
Il dipartimento in tutte le sue articolazioni svolge le seguenti funzioni, le prime cinque in collaborazione con il dipartimento di prevenzione:
1)  rileva i bisogni assistenziali generali. Attività questa che per le evidenti ricadute epidemiologiche sul contesto viene effettuata in stretto rapporto con il dipartimento di prevenzione;
2)  elabora e indica protocolli operativi e metodologici sulla scorta degli atti di indirizzo aziendale, allo scopo di garantire la qualità e l'efficienza di ogni servizio e di ogni prestazione erogata;
3)  integra le attività svolte dalle unità operative di competenza con quelle degli altri enti ed istituzioni pubbliche (interne ed esterne all'azienda unità sanitaria locale) e del privato sociale operanti nell'area socio-sanitaria, predisponendo i relativi atti d'intesa o accordi di programma, definendo con chiarezza gli obiettivi prioritari e le missioni dei singoli componenti della "rete" evitando la dispersione o la sovrapposizione delle risorse;
4)  concorre all'elaborazione dei programmi di attività distrettuali con i direttori dei distretti, dei presidi ospedalieri e con i comuni, sulla base del fabbisogno di prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie integrate precedentemente definito;
5)  sovrintende alla produzione, da parte dei referenti delle unità operative semplici, dei dati correnti necessari al controllo di gestione, al sistema informativo e collabora con il dipartimento di prevenzione alle consequenziali valutazioni epidemiologiche;
6)  redige un resoconto annuale sull'attività svolta e sui risultati conseguiti;
7)  promuove e verifica l'integrazione organizzativa e la pratica interdisciplinare, mediante il governo tecnico-scientifico, delle attività e delle funzioni svolte;
8)  definisce i fabbisogni formativi, provvede alla documentazione scientifica e promuove iniziative e attività di ricerca, formazione, aggiornamento e didattica;
9)  definisce la distribuzione, organizzazione e le modalità di ogni servizio di competenza nei vari distretti sanitari. Tutti i vari servizi debbono essere presenti, interdipendenti e coordinati in tutti i distretti della provincia;
10)  concorre al controllo e alla verifica dell'assistenza fornita e dello sviluppo dei programmi comuni concordati;
11)  promuove l'umanizzazione dei rapporti tra le strutture sanitarie e socio-sanitarie, i pazienti e le loro famiglie, mediante:
-  la raccolta delle rilevazioni periodiche sul livello di gradimento dei cittadini che fruiscono di prestazioni e/o si accostano ai servizi;
-  la definizione e l'emanazione periodica di linee d'indirizzo comportamentali per gli operatori, verificandone poi l'attuazione;
-  la promozione di confronti periodici tra gli operatori;
-  l'apertura di sportelli distrettuali per l'integrazione socio-sanitaria;
12)  verifica sulla base delle indicazioni regionali ed aziendali, l'applicazione degli standard di funzionamento delle unità operative distrettuali attraverso la definizione di procedure, l'individuazione e il controllo degli indicatori di qualità delle strutture operative e la verifica del raggiungimento degli obiettivi;
13)  redige lo schema del piano gestionale dei finanziamenti a destinazione vincolata per l'assistenza alle persone non autosufficienti e del potenziamento delle unità operative afferenti al dipartimento;
14)  propone le attività d'aggiornamento e formazione degli operatori delle unità operative dipartimentali e distrettuali nonché dei medici di medicina generale, in accordo con i preposti uffici di formazione aziendali;
15)  propone e coordina per conto dell'azienda unità sanitaria locale attività di studio e di ricerca di settore, anche attraverso apposite convenzioni con istituti universitari e di ricerca;
16)  coordina ed integra le attività di registrazione ed archiviazione centralizzata dei dati (input);
17)  promuove l'allineamento con le indicazioni aziendali e regionali;
18)  concorre al controllo e alla verifica della qualità dell'assistenza;
19)  studia e propone soluzioni per ottimizzare le procedure;
20)  incentiva l'umanizzazione dei rapporti tra le strutture sanitarie e non, ed i soggetti e le loro famiglie;
21)  promuove le attività di aggiornamento e formazione;
22)  garantisce il raccordo nell'attuazione della programmazione nel settore tra aziende unità sanitarie locali e privato sociale, scuola, enti locali, comunità terapeutiche, volontariato, ecc., sulla scorta degli indirizzi contenuti nel piano di zona.
RAPPORTI CON IL DISTRETTO SANITARIO
Il responsabile del dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria integra il coordinamento dei direttori di distretto per le materie di competenza.
Alla luce della sperimentalità della presente direttiva può prevedersi una partecipazione dei direttori di distretto alla struttura del dipartimento in contesti aziendali di piccole e medie dimensioni.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA E COORDINAMENTO
Il direttore del dipartimento
Le funzioni di coordinamento del dipartimento sono affidate al direttore del dipartimento, individuato dal direttore generale dell'azienda unità sanitaria locale.
L'incarico di direttore del dipartimento, è affidato a un dirigente medico che già ricopre, per effetto di atti formali specifici, l'incarico di responsabile dell'unità operativa complessa, servizio anziani ed A.D.I. di cui mantiene la titolarità.
L'incarico di responsabile del dipartimento è attribuito a termine con durata non inferiore a tre anni e non superiore a cinque anni, e viene sottoposto a verifiche e riconferme sulla base dei risultati raggiunti in relazione agli obiettivi concordati.
Il direttore del dipartimento affianca la direzione aziendale nella valutazione e definizione del budget da assegnare alle aree per le attività socio sanitarie e, durante l'esercizio, verifica che l'allocazione del budget sia rispettata nel distretto, per consentire ai responsabili delle unità operative distrettuali il raggiungimento degli obiettivi concordati.
Il direttore del dipartimento cura la gestione operativa dei progetti speciali a valenza aziendale e dei finanziamenti a destinazione vincolata sulla base delle decisioni aziendali.
Il direttore del dipartimento gestisce i rapporti istituzionali con gli enti pubblici e privati interessati alle cure domiciliari e definisce le procedure formali relative all'inserimento degli utenti nelle residenze sanitarie assistenziali convenzionate , in cure domiciliari e in assistenza domiciliare integrata, a seguito dei programmi elaborati dai responsabili delle unità operative distrettuali.
Si riportano, in aggiunta a quanto già indicato, alcune delle principali attività del direttore di dipartimento:
-  promuove ed organizza i gruppi finalizzati alla produzione di documenti d'intesa e linee guida sulla base delle necessità individuate dal comitato di dipartimento;
-  definisce e divulga i progetti socio-sanitari supportati dal comitato di dipartimento;
-  controlla l'attivazione delle linee d'intervento definite nel comitato di dipartimento;
-  raccoglie le proposte, propone e dispone l'ordine del giorno al comitato di dipartimento;
-  presiede il comitato di dipartimento ed elabora, supportato da quest'ultimo, il regolamento di funzionamento delle attività delle strutture ed unità funzionali afferenti al dipartimento;
-  promuove, organizza ed assicura periodicità agli incontri d'aggiornamento, scambio d'informazione e formazione interna al dipartimento su temi tecnico-scientifici;
-  stimola il confronto tecnico-scientifico tra le varie unità operative, accogliendo le domande e i quesiti ed organizzando riunioni specifiche di confronto;
-  promuove presso il comitato di dipartimento lo studio di procedure operative per assicurare la continuità terapeutica e la multidisciplinarietà dell'intervento;
-  promuove presso il comitato di dipartimento lo studio e la predisposizione di procedure diagnostiche e protocolli terapeutici standard alla luce delle nuove acquisizioni ed evidenze scientifiche;
-  promuove il controllo costante e periodico dell'efficacia degli interventi (esiti dei trattamenti) e dell'applicazione delle tecniche di valutazione da parte delle singole unità operative.
Il direttore del dipartimento avrà a disposizione un "Ufficio di segreteria" composto da almeno due assistenti amministrativi.
Tra le attività, la segreteria, curerà anche la raccolta della normativa e degli atti deliberativi specifici.
Comitato di dipartimento
Il comitato di dipartimento, formato dalle unità operative è presieduto dal direttore del dipartimento.
Cura la programmazione interna, supporta il direttore di dipartimento nella predisposizione dei progetti, nella stesura del regolamento interno del comitato e di quello di funzionamento delle attività delle strutture e unità funzionali afferenti al dipartimento. Dovrà garantire pluralità, trasparenza e pari dignità tra le varie unità operative consentendo di incentivare l'applicazione del modello aziendale a "responsabilità diffusa e coordinata".
Il comitato identifica le priorità e le possibili soluzioni ed elabora le proposte di linee guida. Svolge attività in ambito di pianificazione operativa e preparazione dei documenti di base tecnico-scientifici per l'approntamento delle linee guida.
Il comitato è così composto:
-  i responsabili dell'unità operativa dipartimentale, servizio assistenza anziani ed A.D.I. e dell'unità operativa di servizio assistenza sociale, o loro delegati;
-  un infermiere professionale, responsabile dell'unità operativa semplice di assistenza infermieristica, o suo delegato;
-  un fisioterapista individuato nel responsabile della U.O.S. professionale di riabilitazione funzionale, o suo delegato.
L'attività di segreteria del comitato sarà svolta dalla segreteria del direttore del dipartimento.
Strutture del dipartimento
Unità operative complesse e semplici
Elemento di fondamentale innovazione del sistema così definito, è quello di trasformare l'A.D.I. dal sistema sperimentale a sistema ordinario, possibilmente, esaustivo e completo di erogazione di prestazioni.
L'esperienza finora maturata in Italia ed in Sicilia dimostra che detto tipo di assistenza, non solo costituisce l'unico modo per garantire la risposta sanitaria adeguata ai bisogni della popolazione, ma è l'unico sistema in grado di garantire la "continuità assistenziale" assicurando così risposte "appropriate, pertinenti ed efficaci" ai bisogni, tra l'altro, a low cost.
Le strutture operative attraverso cui il dipartimento garantisce il raggiungimento delle azioni per cui viene costituito sono:
1)  le unità operative complesse dipartimentali:
-  servizio assistenza anziani ed A.D.I., che si articola in unità operative semplici centrali:
1)  U.O.S. di collegamento con le strutture di ricovero e cura;
2)  U.O.S. di collegamento distrettuale e territoriale ed enti locali;
3)  U.O.S. professionale di riabilitazione funzionale;
4)  U.O.S. professionale di assistenza infermieristica:
-  servizio sociale, di cui all'art. 7, comma 7, della legge regionale n. 30/93, istituito e assegnato temporaneamente alla direzione sanitaria aziendale, che comprende:
1)  U.O.S. sportello unico;
2)  strutture a livello distrettuale:
-  unità operativa semplice A.D.I.;
-  unità operativa sportello unico.
LE UNITA' OPERATIVE COMPLESSE
Unità operativa complessa "servizio assistenza agli anziani ed A.D.I."
E' il servizio territoriale che si fa carico del bisogno del cittadino e della sua famiglia, attraverso un piano di cura realizzato a casa che fa da supporto al medico di medicina generale e garantisce la continuità assistenziale, che realizza l'assistenza integrata pluriprofessionale sanitaria e, se necessaria, anche sociale, che si prende cura del paziente fragile, nel quale malattia e scompenso funzionale interagiscono reciprocamente.
La direzione dell'unità operativa complessa "servizio assistenza agli anziani ed A.D.I.", a cui afferiranno le funzioni ed il personale dell'unità operativa complessa, rappresenta il livello direttivo di tipo funzionale per le UU.VV.MM. territoriali e deve essere affidata ad un dirigente medico specialista in geriatria o in medicina interna che abbia maturato un curriculum con almeno cinque anni di responsabilità in una unità di valutazione geriatrica e/o responsabilità di servizi provinciali dedicati agli anziani (i due tipi di servizio possono essere cumulabili al fine del curriculum).
Detta unità operativa si articola nelle seguenti unità operative semplici centrali.
Unità operativa semplice di collegamento con le strutture di ricovero e cura
E' una unità operativa autonoma che rappresenta la sede organizzativa e di coordinamento con le U.V.G. distrettuali e gli ospedali per le dimissioni protette e per la gestione della qualità a livello dipartimentale
Il responsabile viene individuato in un dirigente medico dipendente che abbia già svolto funzioni di gestione della qualità e attività di controllo e coordinamento della operatività sanitaria delle UU.VV.MM. territoriali, delle strutture residenziali e semi-residenziali del territorio, e che abbia maturato un curriculum con almeno tre anni di comprovata attività lavorativa in una unità di valutazione geriatrica.
Unità operativa semplice di collegamento distrettuale e territoriale ed enti locali
E' una unità operativa autonoma che rappresenta la sede organizzativa e di coordinamento con gli enti locali, i distretti sanitari aziendali, strutture ospedaliere/universitarie/R.S.A. per lo studio e la elaborazione di atti d'intesa e programmi di attività integrata, concorrendo al controllo ed alla verifica dei programmi di intesa concordati.
Nelle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, l'unità operativa assicurerà il coordinamento fra i distretti sanitari ricadenti nella medesima area metropolitana.
Il responsabile viene individuato in un dirigente medico dipendente che abbia maturato un curriculum con almeno tre anni di comprovata esperienza lavorativa in servizi aziendali provinciali di attività di integrazione socio-sanitaria.
Unità operativa semplice professionale di riabilitazione funzionale
E' una unità operativa che concorre al rilievo del livello dell'assistenza riabilitativa erogata nelle attività dipartimentali.
Il responsabile viene individuato nella figura di fisioterapista che abbia maturato esperienza professionale in servizi aziendali provinciali nell'ambito del coordinamento delle attività di riabilitazione e della valutazione multidimensionale nelle cure domiciliari, nell'assistenza domiciliare integrata, nelle residenze sanitarie assistenziali.
Unità operativa semplice professionale di assistenza infermieristica
E' una unità operativa che concorre al rilievo del livello dell'assistenza infermieristica erogata nelle attività dipartimentali.
Il responsabile viene individuato nella figura di infermiere che abbia maturato esperienza professionale in servizi aziendali provinciali nell'ambito del coordinamento delle attività infermieristiche e della valutazione multidimensionale nelle cure domiciliari, nell'assistenza domiciliare integrata, nelle residenze sanitarie assistenziali.
Nella fase sperimentale e transitoria sono fatte salve le eventuali ulteriori unità operative semplici già esistenti ed attive che rispondano ad esigenze organizzative peculiari dei territori, sempre che ciò non comporti aggravi di spesa.
UNITA' OPERATIVA COMPLESSA DI SERVIZIO SOCIALE
La nuova organizzazione che si sta definendo richiede, al fine di sviluppare e permettere la piena espressione delle potenzialità del servizio sociale, che lo stesso acquisti piena dignità operativa conferendogli il ruolo di unità operativa complessa, anche in considerazione dei compiti che viene chiamato a svolgere.
Conseguentemente, con l'emanazione del presente decreto, l'unità operativa servizio sociale, con tutto il personale che attualmente vi opera, confluisce nel dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria.
Per le competenze, si rimanda a quanto previsto dal P.S.R. 2000/2002.
L'incarico di responsabile dell'unità operativa complessa citata potrà essere conferito al personale in possesso della qualifica di assistente sociale specialista, ai sensi del D.P.R. n. 328/2001, allegato A.
Detta unità operativa si articola nelle seguenti unità operative semplici centrali.
Unità operativa semplice di collegamento sportello unico
E' una unità operativa con funzione di coordinamento per le attività sociali delle unità operative U.V.G. distrettuali relativamente alle competenze dipartimentali, predisponendo modalità per la omogeneizzazione delle prassi operative, promuovendo il collegamento funzionale con gli enti pubblici e del privato sociale.
Il responsabile viene individuato nella figura di assistente sociale che abbia formalmente svolto incarichi di progettazione e di coordinamento sociale presso servizi aziendali provinciali di integrazione socio-sanitaria.
LE UNITA' OPERATIVE DISTRETTUALI
Le unità operative distrettuali semplici (unità operative per l'assistenza domiciliare) sono unità operative autonome del distretto sanitario, con operatività che può esprimersi anche a valenza interdistrettuale. Il distretto rappresenta quindi la sede organizzativa generale anche delle unità operative distrettuali, al pari delle altre unità operative territoriali. I responsabili delle unità operative distrettuali, per gli aspetti organizzativi generali e per le attività territoriali, si rapportano direttamente con il direttore del distretto competente. Per le attività d'interesse aziendale generale, per quelle a carattere interdistrettuale, per la definizione d'interventi integrati con altre realtà extra aziendali e per le attività a valenza strategica, in relazione all'assistenza socio sanitaria, le unità operative distrettuali afferiscono invece al dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria.
Un altro elemento fondamentale di questo sistema è l'attivazione in tutti i distretti dello sportello unico per l'integrazione socio-sanitaria (che nel corso del presente documento sarà denominato sportello unico).
Il dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria, a livello distrettuale, opera quindi con 2 strutture:
1)  unità operativa semplice A.D.I.;
2)  unità operativa sportello unico.
Unità operativa semplice A.D.I.
Si definisce in tal modo quella struttura che cura la presa in carico del paziente dopo la segnalazione pervenuta allo sportello unico; provvede alla valutazione multidimensionale, alla individuazione dei bisogni, alla definizione del piano individuale di assistenza, alla verifica in itinere e finale. In ciò collaborando con il responsabile del caso che, si ricorda, nella nostra Regione è il medico di medicina generale che assiste il soggetto.
Per quanto riguarda le tipologie del soggetto, si ricorda che attualmente l'A.D.I. si differenzia in:
-  A.D.I. a bassa intensità;
-  A.D.I. a media intensità;
-  A.D.I. ad alta intensità.
Confluiscono nell'unità operativa S. A.D.I. tutte le unità valutative di assistenza a livello distrettuale. Dette unità risultano così costituite:
Le unità di valutazione
Le unità operative distrettuali (UU.VV.MM.), assicurano la disponibilità dei principali trattamenti relativi alla cura e alla riabilitazione domiciliare dell'utente non autosufficiente, nonché della loro prevenzione anche in collaborazione con altri servizi specialistici.
Le unità operative distrettuali, fatte salve ulteriori funzioni eventualmente loro attribuite dalla Regione, nell'ambito delle proprie competenze, provvedono a:
1)  garantire accoglienza, diagnosi e presa in carico dei pazienti e dei loro familiari;
2)  predisporre, per ogni singolo utente, un programma terapeutico con valutazione diagnostica multidisciplinare iniziale e monitoraggio periodico delle variazioni dello stato di salute, in relazione ai risultati degli interventi effettuati, in termini qualità della vita, abilità e capacità psico-sociali;
4)  attuazione dell'integrazione tra i servizi sanitari e sociali;
5)  razionalizzazione ed omogeneizzazione degli interventi per ottenere il miglior utilizzo della rete dei servizi socio-assistenziali e sanitari a domicilio;
6)  svolgere attività di orientamento e di sostegno in ambito sociale ed educativo; rilevare, sulla base delle indicazioni stabilite a livello nazionale e regionale, i dati statistici ed epidemiologici relativi alle attività e al territorio di competenza.
LE UNITA' OPERATIVE DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
a)  L'unità operativa U.V.M. è la forma organizzativa di riferimento dell'azienda unità sanitaria locale nell'area della prevenzione, cura e riabilitazione nelle cure domiciliari con i seguenti compiti:
-  assicura tutti gli interventi che la legge gli assegna, operando all'interno del distretto, con piena autonomia funzionale e tecnico-organizzativa;
-  opera nella nuova ottica del servizio territoriale, inteso come servizio alla persona e alla comunità, dove l'utente e la sua famiglia trovano una risposta personalizzata ad una pluralità di bisogni, aperto al territorio ed integrato nella rete complessiva delle risorse disponibili;
-  garantisce, nell'ambito del distretto, la necessaria integrazione sanitaria nei modi e nelle forme previste dalla normativa in materia.
In tale ottica viene quindi, superato il limite che scaturiva dalla costituzione delle unità operative monospecialistiche.
La situazione sopra esposta è preliminare a successive rivalutazioni, anche nell'ottica di una implementazione dell'organico delle unità operative distrettuali che in ogni caso devono essere costituite dal seguente minimo organico: un dirigente medico responsabile (geriatra), un dirigente medico collaboratore specializzato in branca affine, un assistente sociale, un terapista della riabilitazione, un infermiere professionale, un logopedista, un amministrativo.
Di volta in volta le unità operative U.V.M. si avvarranno delle competenze del medico di medicina generale dell'assistito e, se necessario, di un medico chiamato secondo le esigenze (esperto nelle cure palliative, nella nutrizione, nella ventilazione assistita...) e/o specialista ambulatoriale.
In ogni caso, il responsabile del dipartimento per le attività socio-sanitarie predisporrà un'elaborazione annuale finalizzata alla rivalutazione e alla ridefinizione delle singole unità operative distrettuali.
L'U.V.M. che insieme al M.M.G. provvede alla determinazione dei bisogni e alla definizione del piano operativo personalizzato, qualificandosi pertanto come lo strumento per la valutazione multidimensionale del bisogno socio-sanitario e per la predisposizione all'utente in condizione di "fragilità" del migliore progetto assistenziale possibile. L'integrazione con personale dell'ente locale affida all'U.V.G./U.V.M. il compito di garantire l'integrazione della rete dei servizi sanitari e sociali a livello territoriale.
L'attività di valutazione dell'U.V.M. è l'unica modalità per la presa in carico dell'utente, secondo le direttive impartite dal dipartimento per l'attivazione dei servizi socio-sanitari:
-  residenziali:
1)  R.S.A.;
2)  case protette, case di riposo per non autosufficienti;
3)  comunità alloggio;
4)  ricovero temporaneo;
-  semiresidenziali:
1)  centri diurni integrati;
-  domiciliari integrati:
1)  A.D.I.;
2)  dimissioni protette;
3)  cure palliative.
L'U.V.M.:
1)  seleziona e gestisce le priorità, sia di valutazione che d'ingresso nella rete dei servizi;
2)  elabora il progetto assistenziale e riabilitativo individuando l'inserimento più idoneo nella rete dei servizi;
3)  favorisce il più a lungo possibile un'idonea permanenza della persona in stato di bisogno socio-sanitario presso il proprio domicilio;
4)  favorisce la deospedalizzazione al fine di evitare il ricovero improprio;
5)  persegue il rientro nell'ambiente familiare, dopo la permanenza in strutture residenziali;
6)  promuove il miglioramento continuo della qualità della vita nei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari;
7)  verifica l'attuazione dei progetti assistenziali residenziali, semiresidenziali e domiciliari determinando i tempi e le modalità per il controllo dei risultati (appropriatezza dell'allocazione ed efficacia degli interventi assistenziali forniti);
8)  ottimizza la spesa socio-sanitaria;
9)  opera in sinergia con gli enti locali, strutture ospedaliere, strutture residenziali e semiresidenziali;
10)  favorisce l'integrazione socio-sanitaria attraverso un punto unico di accesso della domanda "comune - azienda sanitaria locale" implementando le competenze e i servizi in modo complementare e non concorrenziale.
Personale
L'U.V.M. è composta da:
-  n. 1 dirigente medico responsabile;
-  n. 1 assistente sociale;
-  n. 1 infermiere professionale;
-  n. 1 fisioterapista.
Il responsabile dell'U.V.M. è un dirigente medico specialista in geriatria o in medicina interna o in altre specializzazioni affini, o che abbia avuto attribuito con atto formale, la responsabilità dell'A.D.I. in ambito distrettuale, che abbia maturato un curriculum con almeno tre anni di formale comprovata attività lavorativa in una unità di valutazione geriatrica.
Per l'U.V.M. dell'area metropolitana il personale del comparto (infermiere professionale - fisioterapista - assistente sociale) deve intendersi numericamente almeno raddoppiato e deve essere prevista l'assegnazione di almeno ulteriori n. 2 dirigenti medici per le valutazioni sanitarie domiciliari e residenziali.
La U.V.P. (unità di valutazione cure palliative) dell'area metropolitana è composta da:
-  n.  1  dirigente medico responsabile che abbia maturato un curriculum con almeno tre anni di attività lavorativa nelle cure palliative e che abbia formalmente acquisito la formazione specifica (corso formativo di cure palliative di 80 ore);
-  n.  1  dirigente medico, con acquisita formazione specifica;
-  n.  1  infermiere professionale;
-  n.  1  assistente sociale.
L'unità di valutazione multidimensionale viene integrata dallo specialista della patologia "prevalente" che in quel momento impegna maggiormente l'assistito che, di conseguenza, assume la responsabilità della conduzione clinica del caso.
LO SPORTELLO UNICO DISTRETTUALE
Lo sportello unico funziona con un numero verde e sarà operativo dalle ore 8,00 alle ore 19,00 di tutti i giorni per sei giorni alla settimana (lunedì-sabato), ivi compresi i giorni festivi, con eccezione della domenica, oppure per cinque giorni per settimana (lunedì-venerdì) dalle ore 8,00 alle ore 19,00 e sabato e domenica dalle ore 8,30 alle ore 12,30; fermo restando l'obbligo di trattenersi oltre questi orari per garantire l'assistenza in caso di problematiche gravi che lo richiedano.
Compito dello sportello unico sarà, non soltanto dare informazioni compiute e corrette su tutte le possibilità erogative del distretto, ma anche di quelle provinciali.
Dovrà inoltre, garantire la corretta, tempestiva, ed integrata attivazione della "catena dei servizi".
All'attività di detto sportello possono collaborare le assistenti sociali dei comuni che ricadono nel distretto, nonché altro personale degli enti locali, o del terzo settore che tramite appositi protocolli locali assumono l'impegno di concorrere all'espletamento del servizio.
Allegato B
CRONOGRAMMA

15 ottobre 2005:    delibera di costituzione del dipartimento e regolamento di organizzazione. 
15 novembre 2005:  nomina responsabile dipartimento e responsabile unità operative complessa e semplice. 
1 dicembre 2005:  attivazione sportello unico. 

(2005.31.2029)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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