REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 1 APRILE 2005 - N. 14
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 11 febbraio 2005.
Approvazione del piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Acicastello.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 7 maggio 1976, n. 70;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 5 agosto l978, n. 457;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il D.P.R.S. n. 142 del 14 luglio 1957, con il quale è stato approvato il piano regolatore generale del comune di Acicastello;
Visto il foglio prot. n. 7361 del 7 aprile 2003, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 23665 dell'8 aprile 2003, con il quale il comune di Acicastello ha trasmesso, per gli adempimenti ex art. 12, comma 7, della legge regionale n. 71/78, il piano particolareggiato di recupero del centro storico;
Vista la delibera del consiglio comunale n. 6 del 29 gennaio 2002, con la quale il comune di Acicastello ha adottato il piano particolareggiato di recupero del centro storico, ai sensi e per gli effetti della legge n. 457/78;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, relativi al piano adottato con delibera del consiglio comunale n. 6 del 29 gennaio 2002;
Vista la certificazione, datata 29 aprile 2002, a firma del segretario generale in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano adottato con delibera consiliare n. 6 del 29 gennaio 2002, nonché attestante l'acquisizione di n. 7 osservazioni ed opposizioni presentate entro i termini di legge, avverso lo strumento urbanistico adottato;
Viste le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso il piano adottato;
Visti gli elaborati di visualizzazione delle suddette osservazioni/opposizioni, nonché la relativa relazione contenente le valutazioni del progettista in ordine alle stesse;
Vista l'osservazione della ditta Barbagallo Carmelo presentata direttamente a questo Assessorato;
Vista la delibera del consiglio comunale di Acicastello n. 4 del 20 gennaio 2003, avente per oggetto controdeduzioni alle osservazioni ed opposizioni presentate ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78;
Vista la nota prot. n. 29680 del 3 dicembre 2001, con cui l'ufficio del Genio civile di Catania, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64 del 2 febbraio 1974, ha espresso parere favorevole a condizioni in merito al piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Acicastello, ribadendo i contenuti e le prescrizioni già espresse con i pareri prot. nn. 29399, 33674, 33695, 33705 del 28 ottobre 1994 e prot. n. 8598/99 del 27 settembre 1999;
Visto il nulla osta con condizioni, rilasciato dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania con nota prot. n. 7116/03 del 21 ottobre 2004;
Visto il parere n. 1 del 28 gennaio 2005 espresso, ai sensi della legge n. 457 del 5 agosto 1978, dall'unità operativa 5.1, serv. 5/D.R.U., di questo Assessorato, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Generalità
Il centro storico del comune di Acicastello, da quanto riportato nella relazione tecnica del piano particolareggiato in lettera, rappresenta poco più della metà del centro urbano consolidato, è delimitato: nel lato sud dalla via Di Stefano (e torrente interrato) che costituisce il margine sud a partire dal lungomare fino a via Dietro le Mura, includendo anche l'isolato compreso tra la via Dietro le Mura, via IV Novembre e la S.S. 114; nella zona nord dalla via Dietro le Mura fino all'altezza di via dei Normanni per costeggiare la via XXI Aprile; nel lato est dal lungomare Scardamiano, via Marconi incluso l'isolato prospettante il mare, piazza Castello e lungomare Cristoforo Colombo.
La parte più antica dell'abitato comprende il Castello, la piazza Umberto ed il giardinetto ad esso contiguo (comparto H).
Il progetto in esame è mirato, in primo luogo, al recupero, alla riqualificazione, al miglior utilizzo e al potenziamento del patrimonio edilizio esistente con particolare riferimento a quello residenziale.
E' mirato, inoltre, alla riqualificazione urbanistica, ambientale, ed al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici e di uso pubblico, nonché alla riqualificazione estetica ed alle regole per il decoro urbano.
Sotto il profilo morfologico il centro storico è stato diviso in due parti principali:
1)  comparti esterni e contigui alle mura di cinta del centro storico;
2)  comparti interni alle mura di cinta del centro storico.
Sotto il profilo tipologico, l'impianto originariamente doveva presentarsi caratterizzato da case terrane, successivamente trasformate in case somarate, ovvero a due livelli. Successivamente si sono stratificati modelli insediativi più complessi, che hanno portato alla saturazione degli ampi spazi liberi esistenti, utilizzati come orti e cortili a servizio delle residenze e per attività produttive legate all'agricoltura e alla pesca.
Previsioni di piano
Il piano particolareggiato in esame individua, sulla base della schedatura degli edifici individuati - unità edilizie - le seguenti principali tipologie edilizie ricorrenti che sono state raggruppate in nove elementi:
-  T1 - edifici pubblici (palazzo comunale, chiese, conventi ecc...);
-  T2 - la casa terrana;
-  T3 - casa a schiera aggregata su fronte stradale;
-  T4 - schiera aggregata su corte privata e/o semipubblica;
-  T5 - il palazzotto;
-  T6 - la palazzina in linea;
-  T7 - la villa suburbana;
-  T8 - altri edifici;
-  T9 - monumenti.
Dette singole unità edilizie sono state classificate sulla scorta di valori ambientali (interni, propri dell'organismo edilizio, ed esterni, propri del contesto urbano).
La relazione tecnica riporta in modo dettagliato, sulla scorta di particolari approfondimenti, storici, architettonici ed ambientali, la classificazione ambientale degli edifici evidenziando che: circa il 47% del patrimonio edilizio deve ritenersi di "scarso valore architettonico", il 29% viene compreso tra quello classificabile come edilizia storica di interesse minore, il 14% di rilevante interesse estetico ed infine il 10% si pone in contrasto rispetto al tessuto storico.
Le categorie di intervento vengono definite dal piano particolareggiato in questione, ai sensi dell'art. 31 della legge n. 457/78, sono descritti all'art. 16-III delle norme di attuazione e riguardano:
-  A1  -  manutenzione ordinaria; 
-  A2  -  interventi di opere interne; 
-  B  -  interventi di manutenzione straordinaria; 
-  C1  -  restauro scientifico; 
-  C2  -  restauro e risanamento conservativo; 
-  D1a  -  ristrutturazione edilizia normale; 
-  D2  -  ristrutturazione edilizia con riorganizzazione dei volumi; 
-  E  -  interventi di ristrutturazione urbanistica; 
-  F1  -  interventi di saturazione ed ampliamento; 
-  F2  -  zone volumetriche definite; 
-  G  -  interventi su spazi a verde. 

Un'ulteriore divisione viene effettuata distinguendo tra interventi interni agli edifici ed esterni agli stessi.
L'art. 14, lett. E, delle norme tecniche di attuazione regolamenta gli interventi di ristrutturazione urbanistica prevedendo la valorizzazione degli aspetti urbanistici ed architettonici mediante "la demolizione e costruzione, sulla base di parametri planivolumetrici specificati nelle planimetrie di piano, ricavati dall'organizzazione morfologica e tipologica originaria e con una densità fondiaria in ogni caso non superiore a 5 mc./mq. e comunque non superiore al 50% della densità fondiaria media della zona".
Zone di recupero
Sono stati assegnati agli edifici dei gradi di trasformabilità al fine di definire le modalità operative per singola unità edilizia:
-  G1: conservazione vincolata (saranno consentiti esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e restauro scientifico);
-  G2: conservazione normale (saranno consentiti esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, opere interne, manutenzione straordinaria e restauro conservativo);
-  G3: trasformazione parziale, detto grado di trasformabilità è assegnato ad edifici il cui valore ambientale è basso;
-  G4: trasformazione radicale, sono consentiti interventi sino alla ristrutturazione edilizia integrata;
-  G5: trasformazione totale, sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia con riorganizzazione dei volumi;
-  G6: trasformazione ed ampliamento, consentono la possibilità di riorganizzazione dei volumi e degli spazi mediante la riorganizzazione spaziale e funzionale dell'edificio anche attraverso la possibilità di concreti aumenti volumetrici dello stesso, sia posti su piano orizzontale (G6a) che su quello verticale (G6b);
-  G7: saturazione, sono quegli interventi che permettono una nuova edificazione all'interno di aree libere intercluse da zone costruite;
-  G8: ristrutturazione urbanistica, sono interventi finalizzati alla riqualificazione ambientale, sociale ed urbanistica di una piccola porzione di centro storico che presenta elementi di criticità e sono definiti dalle schede progetto. In particolare la zona è quella dell'ex cinema.
Attrezzature collettive e dimensionamento residenziale
Dalla relazione tecnica di piano risulta, in atto, una certa carenza in ordine alla dotazione di attrezzature, all'interno del piano particolareggiato di recupero del centro storico. Infatti le aree relative a verde e parcheggi corrispondono, allo stato attuale, a mq. 7.127 e le attrezzature di interesse generale (di tipo religioso e civile) corrispondono a mq. 3.347.
In definitiva le superfici per attrezzature nel centro storico, allo stato attuale, sono pari a 10.474 mq.
Nel piano di che trattasi, ed, in particolare, nel comparto dell'ex cinema, oggetto di ristrutturazione urbanistica, si prevedono le seguenti aree per attrezzature e servizi pubblici:
-  auditorium mq. 460;
-  parcheggi mq. 190;
-  aree verdi mq. 100.
Le aree per attrezzature e servizi pubblici in totale risultano pari a mq. 11.224.
Nell'analisi progettuale contenuta dal piano particolareggiato in esame viene riportato che la popolazione insediata nel centro storico, secondo i dati ISTAT dell'anno 1991, risulta censita in 1.188 ab., a questo dato corrispondono 1.360 stanze occupate. I progettisti ipotizzano che può essere recuperabile ai fini residenziali circa 1/3 delle stanze non occupate, escludendo i piani terra residenziali per i quali si prevede la destinazione ad uso terziario, ed il consolidamento di attività di servizio ai piani superiori; inoltre un certo numero di vani liberi viene riservato per uso turistico.
Il progetto di piano particolareggiato prevede n. 246 nuovi vani (24.617 mc.) e pertanto la popolazione totale residente sarà di 1.188 + 126, popolazione nei vani liberi, + 246 nei nuovi vani per un totale di n. 1.560 abitanti.
Parere della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali
Come in premessa riportato la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania ha rilasciato il proprio nulla osta, con nota prot. n. 7116/03 del 21 ottobre 2004, per il piano particolareggiato in parola, in quanto esso risulta compatibile con il paesaggio soggetto a tutela alle seguenti condizioni:
Relativamente agli edifici classificati G3 (trasformazione parziale), G4 (trasformazione radicale), nell'ambito dei quali appartengono anche edifici storici che sotto il profilo architettonico rivestono particolare interesse, i previsti interventi di ristrutturazione edilizia normale D1a ed integrativa D1b dovranno essere ampiamente giustificati in caso di stesura del progetto esecutivo e saranno valutati caso per caso da questo ufficio, affinché la proposta progettuale si indirizzi, comunque, alla conservazione, al recupero e alla valorizzazione del tessuto originario;
A tal proposito, non si condivide, in generale, la scelta progettuale relativa alla soluzione d'angolo dell'immobile sito tra la via G. Marconi e la via Vittorio Veneto, classificato G6ab in cui la tipologia di interventi previsti dalle norme tecniche di attuazione, definiti F1a ed F1b (ampliamento orizzontale e verticale) se non applicati correttamente potrebbero determinare la formazione di un modello di tipologia edilizia ordinario già in uso nel contesto urbanizzato, tale da alterare e dequalificare il patrimonio edilizio esistente contiguo di particolare interesse architettonico; pertanto, pur condividendo l'ipotesi progettuale di un tipo di intervento che possa anche modificare l'aspetto architettonico del citato immobile, trattandosi, tra l'altro, di un manufatto che pur nella semplicità dello stile riveste un interesse ambientale, il progetto esecutivo dovrà essere valutato al fine di individuare un intervento e quindi una proposta progettuale, compatibile con le strutture edilizie esistenti;
Relativamente all'arredo urbano, e specificatamente per quanto riguarda le "finiture" delle pavimentazioni stradali, si ritiene opportuno far rilevare l'opportunità, trattandosi di un intervento di recupero sul centro storico, di dover completare e definire tratti di viabilità utilizzando il "basolato lavico", soprattutto per quelle zone del tessuto originario più significativo (v. tav. n. 8), quali:
-  completamento di via Vittorio Veneto;
-  il tratto di via Re Martino compreso tra via Savoia e via Vittorio Veneto, di pertinenza alla chiesa;
-  prosecuzione di via Savoia nel tratto denominato via IV novembre;
-  completamento di via G. Marconi, il tratto in prossimità di via Castello;
-  da valutare il completamento del tratto di via Fornace verso via Normanni e la restante parte di via Re Martino, comprendente lo slargo di pertinenza alla esistente piazza.
(Omissis...).
Considerazioni
Preliminarmente si fa presente che il comune di Acicastello è in atto munito di piano regolatore generale, approvato con D.P.R.S. n. 142 del 14 agosto 1957, che contiene una zona A "conservazione ambientale - centro storico" per la quale è prevista la redazione di apposito piano particolareggiato.
Risulta, inoltre, dagli atti di questo Assessorato, che sulla base del parere espresso dal Consiglio regionale dell'urbanistica, con voto n. 430 del 29 gennaio 1997 (rielaborazione parziale), detto consesso ha condiviso l'enucleazione di detta zona prescrivendo per la stessa che l'attività edilizia si attua con:
a)  piano particolareggiato di iniziativa pubblica;
b)  piano particolareggiato di iniziativa privata esteso almeno ad un isolato;
c)  intervento edilizio diretto per una o più unità immobiliari.
In data 3 marzo 2004 è pervenuto a questo Assessorato il piano regolatore generale oggetto di rielaborazione parziale, adottato con delibera del consiglio comunale n. 18 del 7 marzo 2001.
Detto piano regolatore generale riconferma le previsioni precedenti relativamente alla zona A oggetto del piano particolareggiato in argomento.
Il piano regolatore generale rielaborato è già stato sottoposto all'esame del Consiglio regionale dell'urbanistica, che non ha mosso alcun rilievo in ordine alla predetta zona territoriale omogenea.
Contenuto del piano particolareggiato
Preliminarmente si osserva che il piano particolareggiato in esame è stato approvato con riferimento alla legge n. 457/78 che, con gli articoli nn. 27 e 28, disciplina le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente a mezzo di piani particolareggiati di recupero.
La legge regionale n. 71/78, con l'art. 55, comma 4, prescrive che i piani particolareggiati redatti ai sensi della legge n. 457/78 devono "avere carattere prevalentemente conservativo". Il comma 7 del medesimo art. 55 dispone che, nel caso in cui detti piani di recupero prevedano intervento di ristrutturazione urbanistica, la loro approvazione è di competenza di questo Assessorato ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78.
Il piano particolareggiato in esame rientra nella fattispecie sopra indicata in quanto è previsto, limitatamente al comparto dell'ex cinema, l'intervento di ristrutturazione urbanistica per come rappresentato nell'elaborato 12 "Scheda progetto ex cinema".
In linea generale si condividono i criteri e gli indirizzi fondamentali assunti per la redazione del piano particolareggiato e si ritiene siano state osservate, in generale, le disposizioni contenute nel D.I. 2 aprile 1968, n. 1444, in ragione della obiettiva tipicizzazione del centro storico, nonché le vigenti disposizioni urbanistiche riguardo gli interventi disciplinati dall'art. 20 della legge regionale n. 71/78.
Per quanto riguarda gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, si condividono le previsioni progettuali con le prescrizioni contenute nel parere della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania rilasciato con nota prot. n. 7116/03 del 21 ottobre 2004.
L'intervento di ristrutturazione urbanistica, proposto per la riqualificazione urbanistica dell'area dell'ex cinema, propone:
-  la realizzazione di un auditorium comunale;
-  la sistemazione dell'attuale assetto viario con la ricucitura viaria della via Amena che si innesterà con la via Di Stefano e l'allargamento della via Amena e della via del Dazio;
-  la demolizione di fabbricati fatiscenti e ruderi privi di valenza architettonica e ambientale;
-  la previsione di aree pubbliche a verde e parcheggi.
In linea generale si condivide la proposta progettuale suddetta in quanto mirata, attraverso la realizzazione di attrezzature di interesse collettivo e la risistemazione globale dell'assetto viario, alla riqualificazione di un comparto fortemente degradato e privo di valenze architettoniche ed ambientali.
Peraltro su dette previsioni la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali non ha mosso alcun rilievo.
Rimane l'obbligo di sottoporre alla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali i progetti delle singole opere previsti nell'ambito dell'intervento di ristrutturazione urbanistica di cui sopra.
Non si ritengono accettabili le valutazioni espresse dal sindaco pro-tempore con la sopra richiamata nota n. 26051/2002, che pertanto il consiglio comunale, in sede di esame delle osservazioni ed opposizioni, non ha preso in considerazione.
Infine, per quanto le previsioni di aree per attrezzature e servizi pubblici, come prima accennato, le stesse ammontano a complessivi mq. 11.224. La popolazione insediabile è pari a circa 1.560 abitanti, di conseguenza, la dotazione pro-capite è di circa 7,20 mq./ab., risultando leggermente inferiore alle indicazioni dettate dal D.I. n. 1444/68.
Tale deficit viene tuttavia colmato dalle previsioni del piano regolatore generale rielaborato, che prevede, a margine del centro storico, attrezzature in misura largamente superiore allo standard minimo di 18 mq./ab.
Osservazioni al piano particolareggiato
A seguito delle pubblicazioni, art. 3 della legge regionale n. 71/78, sono pervenute in totale n. 7 osservazioni e/o opposizioni al comune di Acicastello entro i termini di legge e n. 1 direttamente all'A.R.T.A., in merito alle suddette osservazioni pervenute il consiglio comunale ha prodotto le proprie controdeduzioni con atto deliberativo n. 4 del 20 gennaio 2003. Il progettista ha formulato le proprie controdeduzioni con le visualizzazioni relative che sono state allegate alla medesima deliberazione.
In merito a dette osservazioni si determina quanto segue:
osservazione/opposizione n. 1, presentata dalla ditta Russo Giuseppe, rigettata in conformità a quanto controdedotto dal progettista e dal consiglio comunale;
osservazione/opposizione n. 2, presentata dalla ditta Bonaccorso Sebastiana, non è stata oggetto di controdeduzioni in quanto la stessa non afferisce ad interventi relativi al piano in esame, in quanto l'edificio oggetto di osservazione ricade all'esterno del piano particolareggiato di recupero;
osservazione/opposizione n. 3, presentata dalla ditta Torrisi Grazia, rigettata in conformità a quanto controdedotto dal progettista;
osservazione/opposizione n. 4, presentata dalla ditta Giliberto Sebastiano ed altri, rigettata in conformità a quanto controdedotto dal consiglio comunale;
osservazione/opposizione n. 5, presentata dalla ditta Sapienza Emanuele ed altri, accolta in conformità a quanto rilevato dal progettista;
osservazione/opposizione n. 6, presentata dalla ditta Leotta Lucio, rigettata in conformità a quanto controdedotto dal progettista;
osservazione/opposizione n. 7, presentata dalla ditta Barbagallo Carmelo, accolta in conformità a quanto controdedotto dal progettista;
osservazione qui pervenuta dalla ditta Barbagallo Carmelo: superata in quanto reiterazione dell'osservazione n. 7.
Pertanto, alla luce di quanto precede, lo scrivente servizio 5/D.R.U. esprime il parere che il piano particolareggiato di che trattasi, adottato dal comune di Acicastello con delibera consiliare n. 6 del 29 gennaio 2002, sia meritevole di approvazione, ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78, con le prescrizioni contenute nella nota prot. n. 7116/03 del 21 ottobre 2004 della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania e nel parere dell'ufficio del Genio civile di Catania, nota prot. n. 29680 del 3 dicembre 2001, che ribadisce i contenuti e le prescrizioni già espresse con i pareri prot. nn. 29399, 33674, 33695, 33705 del 28 ottobre 1994 e prot. n. 8598/99 del 27 settembre 1999.";
Ritenuto di poter condividere il sopra richiamato parere n. 1 del 28 gennaio 2005 reso dall'unità operativa 5.1, serv. 5/D.R.U., di questo Assessorato;
Rilevato che la procedura seguita è conforme alla legge;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 31 della legge 5 agosto 1978, n. 457 e dell'art. 12, comma 7, lett. a), e dell'art. 55 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978 e successive modifiche ed integrazioni, in conformità al parere espresso dall'unità operativa 5.1, servizio 5/D.R.U., n. 1 del 28 gennaio 2005, nonché alle condizioni e prescrizioni contenute nei pareri sopracitati, è approvato il piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Acicastello, adottato con la delibera consiliare n. 6 del 29 gennaio 2002.

Art.  2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  parere dell'unità operativa 5.1, serv. 5/D.R.U., n. 1 del 28 gennaio 2005;
2)  delibera consiliare n. 6 del 29 gennaio 2002;
3)  delibera consiliare n. 4 del 20 gennaio 2003;
Elaborati
4)  relazione tecnica;
5)  norme tecniche di attuazione;
6)  regolamento decoro edilizio ed arredo urbano;
7)  schede di rilevamento unità edilizie (parte I e II);
8)  relazione finanziaria e piano particellare d'esproprio;
9)  inquadramento territoriale;
10)  planimetria stato di fatto coperture;
11)  planimetrie stato di fatto numeri civici;
12)  planimetrie unità edilizie;
13)  planimetria della struttura edilizia a piano terra;
14)  planimetria della struttura edilizia a piano terra;
15)  prospetti;
16)  prospetti;
17)  profili longitudinali;
18)  planimetria destinazione d'uso a piano terra;
19)  planimetria epoca di costruzione;
20)  planimetria numero delle elevazioni;
21)  planimetria condizioni igieniche;
22)  planimetria condizioni statiche;
23)  planimetria da stato delle proprietà;
24)  planimetria condizioni di occupazione;
25)  planimetria delle tipologie edilizie;
26)  planimetrie classificazione ambientale degli immobili;
27)  planimetria rete viaria e spazi di interesse pubblico;
28)  planimetria finiture spazi aperti pubblici;
29)  planimetria impianti: fognario, idrico, elettrico, gas;
30)  planimetria pubblica illuminazione;
31)  planimetria tecnica progetti tipo;
32)  scheda progettuale;
33)  particolari costruttivi;
34)  relazione geologica;
35)  carta geologica - profili geologici;
36) carta geomorfologica;
37)  carta idrogeologica;
38)  carta litotecnica;
39)  carta delle pericolosità geologiche;
40)  carta delle zone a maggiore pericolosità sismica locale.

Art.  3

Il comune di Acicastello dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione del piano particolareggiato di recupero del centro storico.

Art.  4

Ai sensi dell'art. 13 del testo unico approvato con il D.P.R. n. 327/01 e successive modifiche, i relativi decreti di espropriazione delle aree interessate dal piano particolareggiato di recupero del centro storico, possono essere emanati entro il termine di cinque anni dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto.

Art.  5

Il piano particolareggiato di recupero del centro storico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico, presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art.  6

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 11 febbraio 2005.
  LIBASSI 

(2005.9.540)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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