REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 22 OTTOBRE 2004 - N. 44
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI


DIRETTIVA PRESIDENZIALE 8 ottobre 2004.
Indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno 2005.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto l'art. 2 della legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28 e successive modifiche e integrazioni, recante "Ordinamento del Governo e dell'Amministrazione centrale della Regione siciliana";
Visti gli articoli 2 e 3 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e successive modifiche e integrazioni, recante "Norme sulla dirigenza e sui rapporti d'impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione siciliana";
Visto l'art. 4 della legge regionale 10 dicembre 2001, n. 20, recante "Disposizioni sull'ordinamento dell'Amministrazione regionale";
Visto l'art. 12 della legge regionale 3 dicembre 2003, n. 20, recante "Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2003. Norme di razionalizzazione in materia di organizzazione amministrativa e di sviluppo economico";
Visti gli articoli 1 e 6 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, sul riordino e potenziamento dei meccanismi di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività delle pubbliche amministrazioni;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 490 dell'11 dicembre 2001, con la quale è stato approvato il programma di Governo per la XIII legislatura;
Visto il contratto collettivo regionale di lavoro dell'area della dirigenza, recepito con decreto del Presidente della Regione 22 giugno 2001, n. 10;
Vista la direttiva del Presidente della Regione siciliana dell'8 ottobre 2003, recante gli "indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno 2004";
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 304 del 10 agosto 2004, con la quale è stato approvato il documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2005-2007;

Emana la seguente direttiva:
Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno 2005

1. Premessa
Con la presente direttiva di indirizzo per l'anno 2005 si forniscono gli elementi finali per il completamento dell'azione finalizzata alla piena attuazione del programma di legislatura, riservando alla direttiva per l'anno 2006 un compito residuale di assestamento, ove necessario, delle strategie e degli indirizzi, nel quadro - comunque - del pieno rispetto del programma di Governo.
Trattasi della quarta direttiva in ordine di tempo che giunge a completamento di un ciclo di programmazione nel quale non possono che confermarsi gli obiettivi strategici già individuati attraverso i pregressi atti di indirizzo, con gli opportuni aggiustamenti suggeriti dalle analisi compiute in questi anni e dai risultati conseguiti in materia di programmazione e controllo.
Dalle prime esperienze maturate nel corso del 2002, allorché si è dato inizio in ambito regionale all'attività di programmazione strategica, questa ha assunto un'immediata rilevanza che ha consentito l'avvio di una felice stagione di rinnovamento e di diffusa cultura legata al risultato e ad una proficua ed attenta attività di confronto fra il vertice politico ed il vertice amministrativo.
Fra l'altro l'aver ricondotto al 31 dicembre 2003 l'approvazione del bilancio preventivo della Regione per l'anno 2004 ha permesso di svolgere nei giusti tempi tutta l'attività di programmazione operativa e di assegnazione degli obiettivi alle strutture amministrative, con il superamento dei pregressi disallineamenti temporali fra il ciclo di bilancio e il ciclo di gestione.
La presente direttiva si presenta in forma semplificata e costituisce il naturale completamento della direttiva di indirizzo per l'anno 2004: non si ravviseranno al suo interno ulteriori obiettivi strategici settoriali o indicazioni specifiche sulla formulazione delle singole direttive sull'azione amministrativa (1).
Si raccomanda soltanto che nella redazione delle suddette direttive venga concentrata tutta l'attenzione possibile in modo da poter desumere in sede di monitoraggio e valutazione "ex post" tutti gli elementi di analisi delle politiche pubbliche perseguite e del grado di raggiungimento degli obiettivi contenuti nel programma di Governo.
Per quanto concerne la valutazione dei dirigenti, fermo restando quanto previsto dal contratto collettivo regionale di lavoro per l'area della dirigenza recepito con D.P.Reg. 22 giugno 2001, n. 10, essa avverrà sulla base del grado di raggiungimento dei risultati previsti dalle specifiche direttive sull'azione amministrativa, avuto riguardo ai criteri di valutazione contenuti nel documento adottato il 27 febbraio 2004 dall'Assessore destinato alla Presidenza della Regione recante i nuovi "Criteri per la valutazione della dirigenza regionale per gli esercizi 2004-2006" che sono stati oggetto di informazione preventiva e di concertazione conclusasi il 19 febbraio 2004.
2.  Definizione degli obiettivi strategici
Nel corso dell'anno 2004 sono stati resi disponibili, anche da parte dell'organo di controllo esterno, i primi elementi sullo stato di attuazione delle singole direttive sull'azione amministrativa, nonché gli esiti del rapporto di monitoraggio intermedio del P.O.R. 2002-2006 redatto dal valutatore indipendente.
La relazione sulla situazione economica della Regione siciliana del 2003 ed il 1° rapporto Sicilia redatto dall'Eurispes hanno inoltre reso disponibili alcuni dati sia congiunturali che strutturali che permettono di definire gli obiettivi strategici idonei a consolidare i risultati raggiunti o a definire i risultati ancora da conseguire.
Attraverso i suddetti dati si è potuto verificare in quale misura la strategia complessivamente adottata dalla Regione possa continuare a rappresentare una corretta interpretazione dei bisogni e delle potenzialità di sviluppo dell'Isola, tenuto conto delle più recenti tendenze evolutive del contesto socioeconomico ed ambientale, e determinare il ruolo che deve ancora interpretare l'Amministrazione regionale al fine di conseguire pienamente gli obiettivi fissati con il programma di Governo della XIII legislatura.
Alla luce di quanto sopra va anzitutto mantenuta la cogenza degli obiettivi strategici individuati con le direttive degli anni precedenti che mantengono così inalterata la loro attualità e l'ormai indifferibile necessità di perseguimento.
Si fa particolare riferimento a tutti gli obiettivi che prevedono il miglioramento e il potenziamento dell'efficacia dell'azione amministrativa attraverso azioni rivolte alla funzionalità ed alla semplificazione della macchina amministrativa, della trasparenza e della legalità. Vanno promossi gli interventi immateriali dell'Amministrazione regionale che possano favorire le capacità gestionali e il ricambio generazionale, perseguendo con decisione l'innovazione e l'attività di comunicazione della Regione e attuando interventi che rendano prontamente disponibili le informazioni senza frammentazioni e dispersioni.
A tal proposito, al fine di attuare un radicale processo di cambiamento e di ammodernamento della Pubblica Amministrazione, occorre promuovere, diffondere e sviluppare l'introduzione nell'Amministrazione regionale di metodi di rilevazione sistematica della qualità percepita dai cittadini, basati sull'ascolto e sulla partecipazione degli stessi e finalizzati a progettare sistemi di erogazione dei servizi tarati sui bisogni effettivi, utilizzando al meglio le risorse disponibili (2). Tali rilevazioni, unite ai dati provenienti dai controlli di gestione interni ai dipartimenti regionali, potranno fornire obiettivi chiari e quantificabili per tutta la dirigenza nel suo complesso; le stesse rilevazioni, peraltro, oltre a favorire la definizione di nuove modalità di erogazione dei servizi o interventi di miglioramento di quelle esistenti, rafforzeranno il rapporto di fiducia tra Amministrazione e cittadino.
Sono mantenute le due esigenze primarie di perseguimento del rigore nella spesa e nell'acquisizione delle entrate della Regione nonché la migliore qualificazione delle azioni finalizzate al contenimento e riequilibrio della spesa farmaceutica e del deficit delle aziende ospedaliere e territoriali, assicurando comunque i livelli di prestazione raggiunti nei servizi.
Sempre attraverso le analisi delle strategie perseguite negli anni precedenti e che hanno caratterizzato i principali documenti programmatori e il P.O.R. Sicilia 2000-2006, si ritiene in secondo luogo, nell'ambito di un fisiologico allineamento della strategia e delle scelte di indirizzo effettuate in precedenza, di dovere orientare l'attenzione e le risorse nella direzione di seguito indicata.
Relativamente alle politiche di incentivazione e di intervento a supporto dell'intero sistema imprenditoriale siciliano, per superare gli elementi limitanti la portata dell'impatto atteso dai programmi è opportuno agire sulle seguenti leve, concentrando le residue risorse su:
-  una maggiore incisività ed integrazione degli interventi riguardanti il rafforzamento dei servizi alle imprese volti a sostenere la competitività delle imprese siciliane, anche agricole, e dei beni culturali;
-  il rafforzamento delle azioni volte alla creazione di nuova imprenditorialità in settori fortemente innovativi o interconnessi all'"indotto" sviluppato dai nuovi fenomeni insediativi;
-  la concreta attuazione di una strategia regionale unitaria ed integrata, per il settore della ricerca e sviluppo tecnologico;
-  una concreta intermodalità, attraverso il completamento di infrastrutture a scala ridotta in grado di completare il disegno strategico di riequilibrio modale e di supporto ai percorsi di sviluppo locale.
(In questi obiettivi possono riconoscersi, congiuntamente, gli Assessorati: agricoltura e foreste, beni culturali ed ambientali e pubblica istruzione, cooperazione, commercio, artigianato e pesca, industria, lavori pubblici, turismo, comunicazioni e trasporti).
Considerando l'ambito dello sviluppo sociale andranno intensificate:
-  le iniziative di sostegno alle famiglie e alla donna attraverso concrete politiche di conciliazione lavoro-famiglia;
-  le strategie di lotta al fenomeno della diffusione del lavoro irregolare, contrastando con ogni forza il fenomeno del lavoro sommerso attraverso interventi integrati nell'ambito della politica fiscale, della politica di sostegno dei redditi, di controllo e di repressione anche in raccordo con le istituzioni ad esso deputate;
-  le politiche della formazione e dell'occupazione sui nuovi bacini di impiego;
-  il completamento della riforma concreta dei servizi e i centri per l'impiego;
-  il rafforzamento delle iniziative volte a contrastare la disoccupazione di lunga durata attraverso una maggiore integrazione tra i diversi strumenti di intervento;
-  l'incisività della formazione continua e la realizzazione di interventi formativi maggiormente integrati con le politiche a sostegno dell'imprenditorialità;
-  la sinergia e l'integrazione tra i vari segmenti di offerta di attività socio culturali, agendo anche sul miglioramento delle condizioni di sicurezza sociale della popolazione e del perseguimento della legalità.
(In questi obiettivi possono riconoscersi, congiuntamente, gli Assessorati: beni culturali ed ambientali e pubblica istruzione, bilancio e finanze, famiglia, politiche sociali e autonomie locali, lavoro, previdenza sociale, formazione professionale ed emigrazione).
Relativamente alle politiche di sostenibilità ambientale e di tutela e valorizzazione delle risorse naturali, occorre:
-  superare i ritardi relativi al grado di diffusione ed utilizzo delle fonti energetiche alternative;
-  favorire significativamente le iniziative tese all'utilizzo razionale dell'energia nelle sue differenti forme, con particolare attenzione all'uso delle risorse energetiche rinnovabili rilevanti, diminuendo le criticità nelle erogazioni e nelle reti di distribuzione;
-  fornire un deciso sostegno alla riconversione dei sistemi produttivi in senso eco-compatibile, e sperimentare tecnologie a più basso impatto ambientale;
-  sostenere con maggiore vigore le iniziative volte a migliorare e/o ad innovare la gestione delle risorse naturali e la tutela della superficie forestale della regione;
-  perseguire iniziative rivolte alla tutela della qualità dell'aria, ed in tal senso, privilegiare gli interventi di supporto a forme di trasporto pubblico e, comunque, più sostenibili ambientalmente;
-  rafforzare l'attenzione sui tempi e le modalità per il ritorno alle condizioni ordinarie nell'applicazione della normativa di settore per quanto riguarda le risorse idriche e i rifiuti.
(In questi obiettivi possono riconoscersi, congiuntamente, gli Assessorati: agricoltura e foreste, cooperazione, commercio, artigianato e pesca, industria, territorio e ambiente, turismo e trasporti).
Le criticità emerse nel rapporto di valutazione intermedia redatto dal valutatore indipendente offrono alcuni indirizzi significativi relativamente al perseguimento, da parte dell'intera Amministrazione regionale, delle principali politiche pubbliche stabilite all'interno del P.O.R. Sicilia 2000-2006 e si traducono nell'obiettivo strategico del superamento del mero obiettivo del pieno e tempestivo utilizzo delle risorse previste dallo stesso documento. Per superare gli elementi limitanti la portata dell'impatto atteso dal programma si dovrà ora incidere in maniera decisa sulla qualità delle azioni e sulla integrazione delle stesse, prevedendo ulteriori sinergie ed integrazioni tra i vari segmenti di offerta che si intendono potenziare. Circa l'attuazione del programma operativo, occorre pertanto assicurare:
-  il miglioramento della qualità del sistema di attuazione, realizzando un più stretto coordinamento tra l'autorità di gestione e gli altri dipartimenti interessati dall'attuazione di strategie integrate;
-  una maggiore incisività dei criteri di selezione;
-  una maggiore efficienza delle procedure di attuazione anche col coinvolgimento di soggetti esterni all'amministrazione;
-  un miglioramento dei meccanismi di promozione di integrazione tra le diverse tipologie di intervento;
-  l'incremento della funzionalità del sistema di monitoraggio e controllo;
-  il potenziamento, in un'ottica di Governance, del ruolo del partenariato attraverso un efficace funzionamento dei meccanismi di attivazione, promovendo la partecipazione attiva ai processi di programmazione e attuazione, a garanzia di tutela dei beneficiari e dei destinatari finali degli interventi ed assicurando piena trasparenza ai processi decisionali e ciò anche in vista del futuro periodo di programmazione 2007-2013;
-  l'eliminazione delle fonti potenziali di contenzioso da parte di terzi che portino ad un danno per l'amministrazione o al ritardo nell'attuazione dei piani e dei programmi dell'Amministrazione regionale;
-  l'incremento significativo nella capacità di spesa, (rapporto tra pagamenti e costo programmato) e nella velocità di spesa (rapporto tra pagamenti ed impegni).
Un riferimento a parte si ritiene di dovere dedicare alle funzioni tutt'ora da trasferirsi dallo Stato alla Regione (3) che costituiscono una fondamentale importanza sul piano strategico volto a garantire, in Sicilia, uno sviluppo equilibrato dell'Amministrazione pubblica, regionale e locale, e ad assicurare ai cittadini dell'Isola l'efficienza delle strutture e dei servizi pubblici. A tal riguardo, e con riferimento anche alle funzioni rimaste da trasferire alla Regione siciliana in forza di disposizioni antecedenti alla riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione (v., a carattere generale, legge n. 59/1997 e decreto legislativo n. 112/1998, nonché altri specifici provvedimenti normativi per materia), si evidenzia la necessità di operare ogni approfondimento e valutazione inerenti alle funzioni e compiti da trasferire da Stato a Regione, alle forme di esercizio delle relative funzioni in Sicilia, nel rispetto del principio costituzionale di sussidiarità verticale, agli oneri finanziari diretti ed indiretti discendenti dall'esercizio delle stesse funzioni.
4.  Uno sguardo al futuro
Lo scorcio finale di legislatura vedrà impegnato il Governo regionale nell'avvio della programmazione comunitaria 2007-2013 nel nuovo assetto dell'Unione dei 25.
Il nuovo contesto politico e le politiche di coesione intraprese costituiranno il naturale punto di riferimento nelle scelte programmatiche della Regione siciliana, concentrando la nuova programmazione sulle tre priorità comunitarie: convergenza, competitività regionale ed occupazione, cooperazione territoriale.
Se l'obiettivo è la riduzione delle disparità fra le regioni d'Europa in termini di dotazioni strutturali ed infrastrutturali, nella dotazione di capitale fisico ed umano, nelle capacità innovative e nel capitale ambientale, la Sicilia dovrà impegnarsi nei processi di rafforzamento della sua competitività regionale, aiutando gli operatori ad impiegare utilmente le proprie capacità.
In uno sguardo al futuro occorrerà, nelle scelte di oggi, tenere in debita considerazione le dinamiche demografiche, dall'invecchiamento della popolazione alla dimensione multietnica, coniugando la capacità nella produzione di reddito con la richiesta e ldi servizi sociali.
Le sfide che ci attendono potranno essere vinte solo con la presenza (contemporanea e complementare) delle condizioni che sottendono lo sviluppo equilibrato di una Regione: livelli adeguati di infrastrutture, di capitale umano e di protezione ambientale e sociale, istituzioni di alto profilo, imprenditoria illuminata, società civile responsabile nel pieno rispetto delle regole morali e legali.
In termini di "asset" di visione strategica, andrà privilegiata una programmazione di interventi che favoriscano comportamenti virtuosi mirati, e non il consolidamento di status (in tal senso si vedano i principi che sottendono la riforma della politica agricola comunitaria), la tutela ambientale e lo sviluppo rurale. In termini finanziari, l'attenzione andrà rivolta (ma ciò vale sin d'ora) non dove si presume che si possa agevolmente assorbire una spesa ma laddove la spesa potrà risultare più efficace, concentrando l'attenzione su aree ristrette, definite e prioritarie che massimizzino l'impatto e minimizzino i problemi nell'attuazione.
Palermo, 8 ottobre 2004.
  CUFFARO 

(1)  Relativamente ai contenuti delle direttive sull'azione amministrativa, gli stessi saranno articolati con riferimento alle sezioni e con le modalità già indicate nella direttiva di indirizzo presidenziale dell'8 ottobre 2003 che richiama la direttiva di indirizzo presidenziale del 6 marzo 2003 e le linee guida allegate.
(2)  La direttiva 24 marzo 2004 "Rilevazione della qualità percepita dai cittadini" emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica - nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 80 del 5 aprile 2004, così recita: "Le indagini sul grado di soddisfazione degli utenti dei servizi pubblici servono ad ascoltare e comprendere a fondo i bisogni che il cittadino-cliente esprime, porre attenzione costante al suo giudizio, sviluppare e migliorare la capacità di dialogo e di relazione tra chi eroga il servizio e chi lo riceve. Rilevare la "customer satisfaction" consente alle amministrazioni di uscire dalla propria autoreferenzialità, aiutandole a relazionarsi con i cittadini, a conoscere e comprendere sempre meglio i bisogni dei destinatari ultimi delle proprie attività e a riprogettare, di conseguenza, sia le politiche pubbliche che il sistema di erogazione dei servizi.
(3)  La recente sentenza della Corte costituzionale n. 236 del 2004 ribadisce che "il concreto trasferimento alle Regioni ad autonomia speciale delle funzioni ulteriori attratte dal nuovo Tit. V deve essere effettuato ...con norma di attuazione degli Statuti...".
(2004.42.2653)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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Michele Arcadipane
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