REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 3 SETTEMBRE 2004 - N. 37
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DISPOSIZIONI E COMUNICATI

ASSESSORATO DELLA COOPERAZIONE, DEL COMMERCIO, DELL'ARTIGIANATO E DELLA PESCA


ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI ASSESSORATO DELLA SANITA'
Disposizione interassessoriale per l'applicazione di procedure omologate e standardizzate per la preparazione delle coppie e per la stesura della relazione sociale e psicologica sulle coppie aspiranti all'adozione nazionale e internazionale.

Scopo della presente disposizione è quello di ottimizzare gli interventi in materia di adozione promuovendo forme stabili di collaborazione fra i diversi attori coinvolti nel processo adottivo.
Ad integrazione quindi delle direttive interassessoriali nn. 1274-905/2000 e nn. 709-2763/2002, si diramano le seguenti specifiche indicazioni in merito all'omologazione delle procedure seguite dagli operatori territoriali (assistenti sociali dei comuni e psicologi delle aziende unità sanitarie locali) per la preparazione delle coppie aspiranti all'adozione, nonché per la standardizzazione delle procedure relative alla stesura della relazione congiunta sociale e psicologica da inviare ai tribunali per i minorenni per l'adozione nazionale e per la valutazione dell'idoneità all'adozione internazionale delle coppie.
L'omologazione e standardizzazione delle procedure rappresenta, fra l'altro, un passaggio necessario in vista della pianificazione delle attività esecutive relative all'informatizzazione in Sicilia del procedimento per le adozioni internazionali, in attuazione del protocollo d'intesa tra il Ministero della giustizia, la Regione siciliana e la Finconcept.net s.r.l. sottoscritto a Roma il 22 settembre 2003 nell'ambito del progetto denominato "Modello Sicilia".
L'elaborazione di proposte di "buona prassi", che rendano ben percepibile alle coppie l'unità di intenti tra i servizi pubblici, costituirà una rassicurante presentazione per chi si appresta ad intraprendere un cammino difficile e complesso quale quello dell'adozione.
1.1  Preparazione delle coppie aspiranti all'adozione
La legge n. 184/83, come modificata dalla legge n. 476/98, all'art. 29 bis, comma 4, individua come compiti specifici affidati ai servizi:
a)  l'informazione sull'adozione internazionale e sulle relative procedure, sugli enti autorizzati e sulle altre forme di solidarietà nei confronti dei minori in difficoltà;
b)  la preparazione delle coppie aspiranti all'adozione.
I comuni e le aziende unità sanitarie locali sono tenute quindi ad organizzare, di concerto, corsi di preparazione all'adozione per le coppie che hanno presentato la dichiarazione di disponibilità all'adozione presso i tribunali per i minorenni.
La possibilità di frequenza gratuita dovrà essere garantita a tutte le coppie che hanno presentato dichiarazione di disponibilità all'adozione (nazionale, internazionale, nazionale/internazionale) e che vorranno partecipare.
I corsi dovranno essere programmati in modo da poter essere frequentati subito dopo la presentazione dell'istanza di disponibilità e comunque in un periodo precedente alla valutazione delle coppie. Nelle more dell'informatizzazione che avverrà tramite l'applicazione del "Modello Sicilia", si chiede ai tribunali per i minorenni la massima collaborazione nel comunicare tempestivamente i nominativi delle coppie, che hanno presentato istanza di adozione, ai servizi interessati.
I corsi, effettuati a cadenza periodica, dovranno prevedere lo sviluppo, in assetto gruppale, delle fasi della informazione e della formazione, da realizzare nell'arco di un minimo di quattro incontri.
La fase dell'informazione, a cura delle assistenti sociali dei comuni, dovrà affrontare almeno le seguenti tematiche:
a)  excursus sulla normativa vigente in materia di adozioni, ivi compresa la descrizione dell'iter valutativo e le notizie sulle funzioni svolte dai soggetti istituzionali coinvolti, nonché informazioni sul rischio giuridico nell'adozione nazionale;
b)  incontro con gli enti autorizzati.
La fase della formazione, a cura degli psicologi delle aziende unità sanitarie locali, da sviluppare successivamente alla fase dell'informazione, dovrà affrontare almeno le seguenti tematiche:
a) specificità delle capacità genitoriali implicate nell'adozione;
b) vissuti abbandonici dei bambini adottati;
c) il problema delle origini.
Al fine di attivare una comunicazione di gruppo produttiva ed efficace è auspicabile che ad ogni corso partecipino almeno tre coppie, pertanto si suggerisce una centralizzazione dei corsi attraverso accordi fra diversi comuni e nelle aziende unità sanitarie locali, per lo sviluppo delle parti di rispettiva competenza.
Inoltre, allo scopo di facilitare una comunicazione libera e spontanea da parte delle coppie, si suggerisce che gli operatori che curano la informazione/formazione siano diversi dagli operatori che curano la valutazione delle coppie.
1.2  Indagini psicologiche e sociali sulle coppie aspiranti all'adozione nazionale e internazionale
La legge n. 184/83, e successive modifiche ed integrazioni, prevede che le coppie che intendono adottare uno o più minori presentino la dichiarazione di disponibilità ad uno o più tribunali per i minorenni nel caso di adozione nazionale (art. 22), o, nel caso di adozione internazionale, al solo tribunale per i minorenni competente per territorio di residenza, come indicato dall'art. 29 bis, comma 1 della legge n. 476/98. Lo stesso art. 29 bis, al comma 4, prescrive che i servizi territoriali provvedano all'"acquisizione di elementi sulla situazione personale, familiare e sanitaria degli aspiranti genitori adottivi, sul loro ambiente sociale, sulle motivazioni che li determinano, sulla loro attitudine a farsi carico di una adozione internazionale, sulla loro capacità di rispondere in modo adeguato alle esigenze di più minori o di uno solo, sulle eventuali caratteristiche particolari dei minori che essi sarebbero in grado di accogliere, nonché acquisizione di ogni altro elemento utile per la valutazione da parte del tribunale per i minorenni della loro idoneità all'adozione".
L'acquisizione degli elementi utili alla valutazione da parte dei tribunali per i minorenni, come prevista nell'art. 29 bis al comma 4, va considerata una buona prassi anche nel caso di adozione nazionale.
Nel rispetto dell'integrazione fra operatori indicata nelle direttive interassessoriali nn. 1274-905/2000 e nn. 709-2763/2002 ed in particolare nell'art. 3 del modello di protocollo d'intesa proposto nella seconda direttiva, gli assistenti sociali dei comuni e gli psicologi delle Aziende unità sanitarie locali dovranno condividere operativamente, nella valutazione, le seguenti fasi:
1)  presentazione alla coppia del percorso valutativo;
2)  discussione d'équipe in fase intermedia;
3)  stesura della relazione conclusiva e colloquio congiunto di restituzione alla coppia.
1.3  Stesura della relazione
La relazione conclusiva dell'indagine psico-sociale dovrà avere caratteristiche tali da facilitare il compito valutativo dei tribunali per i minorenni e l'appropriatezza degli eventuali successivi abbinamenti.
Dato atto del prezioso confronto professionale scaturito dai lavori preparatori e istruttori svolti grazie all'apporto specifico derivante dalla "Cartella adozioni" dell'U.O. adozioni del servizio di psicologia Azienda unità sanitaria locale n. 6 di Palermo - già sperimentata -, e del tavolo tecnico formato dagli assistenti sociali referenti per le adozioni internazionali dei comuni di Catania, Giarre e Termini Imerese e dagli psicologi referenti per le adozioni internazionali delle Aziende unità sanitarie locali di Agrigento, Caltanissetta e Palermo, individuati all'interno del gruppo di lavoro del Modello Sicilia, composto da operatori provenienti da tutta la Regione, si dispone l'utilizzo dello schema di relazione di cui all'"allegato B", in cui sono dettagliatamente descritti per competenza professionale i contenuti minimi necessari ed esaustivi per la compilazione di ognuno dei punti.
Lo schema di relazione sociale e psicologica di cui all'"allegato B" è stato sottoposto all'approvazione del N.O.R. nella seduta del 25 marzo 2004, del gruppo di lavoro del Modello Sicilia nella seduta del 26 marzo 2004, e presentato dal tavolo tecnico all'area giustizia, all'interno dei lavori del comitato di progetto del Modello Sicilia, nel corso della conferenza di servizio indetta dal Ministero della giustizia in data 7 aprile 2004, dove ha ricevuto l'approvazione dei rappresentanti dei tribunali e dei rappresentanti del Ministero della giustizia.
L'utilizzo dello schema rappresenta un elemento fondamentale di qualificazione professionale, anche nell'ottica dell'accreditamento delle procedure nella pubblica amministrazione, in quanto si tratta di uno strumento finalizzato alla stesura di una relazione integrata, all'interno della quale sarà comunque possibile distinguere fra le diverse competenze degli operatori, nel rispetto del principio dell'attribuzione delle responsabilità professionali, come indicato dalla normativa sul trattamento dei dati sensibili.
Gli psicologi delle aziende sanitarie locali e gli assistenti sociali dei comuni incaricati di effettuare la raccolta degli elementi utili alla valutazione delle coppie aspiranti all'adozione, sono tenuti ad elaborare le relazioni da inviare ai tribunali per i minorenni, a partire dalla data di pubblicazione della presente direttiva nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, attenendosi, ogni operatore per la sua parte, allo schema di cui all'allegato B o articolando le relazioni inviate in unica soluzione secondo la seguente sequenza tematica:
a)  percorso valutativo (a cura di entrambi gli operatori);
b)  atteggiamento della coppia nei confronti degli operatori e della valutazione (a cura di entrambi gli operatori);
c)  storia individuale del marito (aspetti sociali e aspetti psicologici);
d)  storia individuale della moglie (aspetti sociali e aspetti psicologici);
f)  storia della coppia (aspetti sociali e aspetti psicologici);
g)  contesto abitativo e ambientale (a cura dell'A.S.);
h)  area della genitorialità (a cura dello psicologo);
i)  atteggiamenti della coppia nei confronti del progetto adottivo (a cura dell'A.S.);
l)  area dell'adozione (a cura dello psicologo);
m)  conclusioni (a cura di entrambi gli operatori).
Nelle more della messa in opera delle procedure informatizzate previste dal "Modello Sicilia", gli operatori continueranno a trasmettere le relazioni al tribunale per i minorenni con i tradizionali sistemi dell'invio postale.
Il presente documento è stato presentato e condiviso in sede di coordinamento regionale sulle adozioni internazionali.
L'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali: D'AQUINO
L'Assessore per la sanità: CITTADINI
Allegato
SCHEMA DI RELAZIONE SOCIALE

La relazione elaborata dall'assistente sociale incaricato della raccolta degli elementi utili alla valutazione della coppia da parte del tribunale per i minorenni ai fini dell'adozione nazionale e/o del rilascio dell'idoneità all'adozione internazionale, dovrà contenere le seguenti informazioni:
1)  Percorso valutativo
N. colloqui individuali.
N. colloqui di coppia.
N. colloqui congiunti (con lo psicologo).
N. visite domiciliari.

2)  Atteggiamento della coppia nei confronti dell'operatore e della valutazione
3)  Storia individuale del marito
Tabella di composizione della famiglia di origine




a)  Contesto socio-ambientale
b)  Informazioni sul contesto di crescita anche extrafamiliare.
c)  Carriera scolastica e lavorativa.
d)  Relazioni sociali in ambito amicale precedenti al matrimonio.
e)  Attuali rapporti con la famiglia di origine e con quella del coniuge e criticità rispetto ai modelli educativi ricevuti.
f)  Eventi critici della vita e loro risoluzione.
5)  Storia individuale della moglie
Tabella di composizione della famiglia di origine




a)  Contesto socio-ambientale
b)  Informazioni sul contesto di crescita anche extrafamiliare.
c)  Carriera scolastica e lavorativa.
d)  Relazioni sociali in ambito amicale precedenti al matrimonio.
e)  Attuali rapporti con la famiglia di origine e con quella del coniuge e criticità rispetto ai modelli educativi ricevuti.
f)  Eventi critici della vita e loro risoluzione.
6)  Storia della coppia
Tabella di composizione del nucleo familiare attuale




a)  Nascita ed evoluzione del legame.
b)  Come è stato accolto il legame dalle rispettive famiglie.
c)  Cambiamenti subentrati nella vita di coppia dopo il matrimonio, nei rapporti con la famiglia estesa e nei rapporti amicali.
d)  Distribuzione dei compiti rispetto alle funzioni familiari anche nell'eventuale presenza di figli.
e)  Modalità di superamento delle divergenze.
f)  Interessi culturali, sociali e del tempo libero.
g)  Fede religiosa.
7)  Contesto abitativo e ambientale
a)  Status socio-economico.
b)  Caratteristiche dell'abitazione e del quartiere in cui vivono.
c)  Presenza di strutture e servizi ed eventuali soluzioni organizzative correlate alle esigenze di un minore.
8)  Atteggiamenti della coppia nei confronti del progetto adottivo
a) Chi ha pensato per primo all'adozione.
b) Come sono arrivati alla decisione.
c) Quali informazioni hanno avuto e da chi.
d) Conoscenza di situazioni adottive.
e) Motivazioni espresse dai coniugi, aspettative e preferenze (età, sesso, adozione di più fratelli, eventuale presenza di handicap, rischio giuridico, atteggiamento nei confronti dei bambini di altra etnia o religione).
f) Ipotesi dell'operatore.
g) Disponibilità della coppia a modificare il proprio stile di vita.
h) Atteggiamento dei familiari nei confronti dell'adozione e loro coinvolgimento.
i) Come pensano di affrontare le reazioni dell'ambiente socio-familiare nell'inserimento del minore.
9)  Conclusioni
SCHEMA DI RELAZIONE PSICOLOGICA

La relazione elaborata dallo psicologo incaricato della raccolta degli elementi utili alla valutazione della coppia da parte del tribunale per i minorenni ai fini dell'adozione nazionale e/o del rilascio dell'idoneità all'adozione internazionale, dovrà contenere le seguenti informazioni:
1)  Percorso valutativo
N. colloqui individuali.
N. colloqui di coppia.
N. colloqui congiunti (con l'A.S.).
N. visite domiciliari.
2)  Atteggiamento della coppia nei confronti dell'operatore e della valutazione
3)  Storia individuale del marito
a)  Relazioni interne alla famiglia d'origine (rapporti genitori/figli, tra i fratelli, caratteristiche del padre e della madre, eventi salienti dell'infanzia e dell'adolescenza, percorso scolastico e lavorativo...).
b)  Descrizione di personalità ed eventuale somministrazione di test e risultati.
4)  Storia individuale della moglie
a)  Relazioni interne alla famiglia d'origine (rapporti genitori/figli, tra i fratelli, caratteristiche del padre e della madre, eventi salienti dell'infanzia e dell'adolescenza, percorso scolastico e lavorativo...).
b)  Descrizione di personalità ed eventuale somministrazione di test e risultati.
5)  Storia della coppia
a)  Dinamiche intrafamilari (dinamica della relazione di coppia, relazione con eventuali figli, o con altri appartenenti al nucleo, progettualità di coppia...).
b)  Osservazioni e/o colloqui con i figli e/o con altri conviventi.
c)  Area dell'infertilità (come è stata affrontata la eventuale infertilità, a chi viene attribuita, dinamiche conseguenti, reazioni della famiglia di origine...).
6)  Area della genitorialità
(Capacità di prendersi cura, disponibilità al cambiamento nella vita individuale e di coppia in funzione del figlio, consapevolezza dei bisogni di un bambino, capacità di affrontare la diversità, disponibilità a chiedere aiuto, atteggiamento nei confronti della rivelazione, eventuale influenza della fede religiosa, presenza di patologie in uno dei due coniugi limitanti le attitudini alla cura...).
7)  Area dell'adozione
a)  Motivazione all'adozione (chi ha avuto per primo l'idea di adottare e quando, motivazioni esplicite e motivazioni sottese...).
b)  Aspettative e fantasie riguardo all'eventuale figlio adottivo (aspettative e fantasie della moglie e del marito, funzione del bambino in relazione alle dinamiche della coppia e della famiglia estesa, pensieri relativi alla dinamica con gli eventuali altri figli già presenti, fantasie relative al bambino immaginario, vissuti relativi alla possibile storia del bambino e della sua famiglia di origine...).
c)  Ipotesi dell'operatore sull'adozione (considerare le aspettative specifiche rispetto ad età, sesso, adozione di più fratelli, eventuale presenza di handicap, rischio giuridico, atteggiamento nei confronti dei bambini di altra etnia o religione...).
8)  Conclusioni
(2004.31.2107)
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012


MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
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