REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 27 AGOSTO 2004 - N. 36
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 13 luglio 2004.
Approvazione del piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Trecastagni.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 7 maggio 1976, n. 70;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457;
Visto l'art. 10 della legge regionale n. 40/95;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 della legge regionale 2 agosto 2002 come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il decreto n.1803/89, con il quale è stato approvato il piano regolatore generale del comune di Trecastagni;
Visto il foglio prot. n. 22801 del 15 dicembre 2003, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 74984 del 19 dicembre 2003, con il quale il comune di Trecastagni ha trasmesso, per gli adempimenti ex art. 12, comma 7 della legge regionale n. 71/78, il piano particolareggiato di recupero del centro storico;
Vista la delibera del consiglio comunale n. 96 del 5 giugno 2002, con la quale il comune di Trecastagni ha adottato il piano particolareggiato di recupero del centro storico, ai sensi dell'art. 3 e dell'art. 12, lett. a), della legge regionale n. 71/78;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, relativi al piano adottato con delibera del consiglio comunale n. 96 del 5 giugno 2002;
Vista la certificazione datata 13 gennaio 2003, a firma del vice segretario comunale in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano adottato con delibera consiliare n. 96 del 5 giugno 2002, nonché attestante l'acquisizione di n. 1 osservazione, avverso lo strumento urbanistico adottato;
Vista l'opposizione della ditta Messina Carmelo, assunta al protocollo del comune di Trecastagni al n. 17123 del 4 ottobre 2002;
Vista la relazione contenente le valutazioni dei progettisti in ordine alla stessa opposizione;
Vista la deliberazione n. 20 del 18 febbraio 2003, con la quale il consiglio comunale di Trecastagni ha controdedotto l'opposizione avanzata dalla ditta "Messina Carmelo";
Vista la nota prot. n. 21084 del 20 novembre 2000, con cui l'ufficio del Genio civile di Catania, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64 del 2 febbraio 1974, ha espresso parere favorevole a condizioni in merito al piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Trecastagni;
Visto il nulla osta con prescrizioni, rilasciato dalla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Catania con nota prot. n. 640 del 23 gennaio 2002;
Visto il parere n. 28 dell'1 luglio 2004 espresso, ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 40/95, dal servizio 4/D.R.U. di questo Assessorato, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
GENERALITA'
Nella relazione tecnica del piano particolareggiato in esame, sulla base dei dati statistici comunali, nel centro storico del comune di Trecastagni la popolazione residente è di 1.564 abitanti, suddivisi in circa 600 nuclei familiari.
Il piano in esame suddivide il centro storico in 22 zone, denominati "quartieri' con superficie complessiva di circa 297.200 mq., un volume totale esistente di circa mc. 787.000 per una densità edilizia risultante pari a 2,65 mc./mq.
Il complesso degli isolati compresi nel piano particolareggiato sono delimitati dalle vie Toselli e Vittorio Emanuele, corso Sicilia (fino alla piazza Sant'Alfio), via Umberto ed i vicoli della zona Collegio e del palazzo Di Giovanni.
Obiettivo del piano particolareggiato, che include le tre zone di recupero individuate ai sensi della legge n. 457/78, è la realizzazione di interventi edilizi, di iniziativa pubblica e privata, per la conservazione, il restauro, l'adeguamento, la ristrutturazione e la demolizione di quegli edifici, e relative pertinenze, del centro storico per i quali sono previste operazioni di ristrutturazione edilizia, nonché per il reperimento e la individuazione di spazi pubblici da destinare a verde, parcheggi e percorsi pedonali di attraversamento, per il miglioramento della dotazione complessiva di spazi pubblici del centro storico e della percorribilità pedonale.
PREVISIONI DI PIANO
a)Tipologie edilizie e norme di attuazione
Il piano particolareggiato in esame individua le seguenti principali tipologie edilizie oggetto di intervento:
-  edifici religiosi (chiese, collegio e convento);
-  edifici speciali civili (uffici, teatro comunale e palazzo Di Giovanni);
-  palazzi;
-  case a corte;
-  case terrane;
-  case a schiera;
-  case in linea e palazzetti.
La tipologia edilizia principalmente diffusa è quella di case a schiera; gli isolati, che comprendono tali edifici, sono composti da una serie di lotti, di modesta profondità, con spazi liberi posteriori di dimensioni ridotte, che vengono vincolati a verde privato.
In alcuni casi gli edifici hanno subito, nel tempo, sopraelevazioni e quindi si presentano con altezze fuori terra variabili.
Le classi di intervento che vengono definite dal piano particolareggiato in questione, ai sensi dell'art. 31 della legge n. 457/78 e dell'art. 20 della legge regionale n. 71/78, ai fini dell'attuazione del medesimo sono descritti all'art. 7 delle norme tecniche di attuazione e cioè:
-  manutenzione ordinaria (art. 7.1);
-  manutenzione straordinaria (art. 7.2);
-  restauro e/o risanamento conservativo (art. 7.3);
-  ristrutturazione edilizia (art. 7.4);
-  demolizione (art. 7.5) con ripristino filologico o tipologico (punto 7.5.3);
-  demolizione delle superfetazioni;
-  consolidamento;
-  riparazione;
-  sostituzione.
Riguardo le suddette tipologie di intervento l'art. 11 delle norme tecniche di attuazione disciplina gli interventi di sostituzione parziale e/o totale.
Le destinazioni d'uso ammesse, di cui all'art. 8 delle norme tecniche di attuazione, compatibili con la struttura urbana, sono quelle a carattere prevalentemente residenziale, culturale-scolastico, sociale, commerciale, amministrativo, ricettivo, di servizio ed artigianale; restano confermate le funzioni attuali per le attrezzature civili, religiose, collettive già presenti nel centro storico.
b)Zone di recupero
Le tre aree individuate, ai sensi della legge n. 457/78, sono così denominate:
-  piazza Marconi (P.P.R.1);
-  piazza S. Alfio, via del Santuario (P.P.R.2);
-  corso Italia (P.P.R.3).
L'intervento proposto nel P.P.R.1 riguarda la realizzazione di una zona di parcheggio a ridosso di piazza Marconi, ove sono stati previsti n. 27 posti macchina e la demolizione di unità edilizie, da espropriare per una superficie di circa 1.200 mq. e da adibire a servizi pubblici.
L'intervento proposto nel P.P.R.2 riguarda il recupero dei profili degli edifici prospettanti su via del Santuario, vincolando a verde tutte le aree retrostanti gli edifici medesimi, ed il rifacimento della pavimentazione di via del Santuario fino alla piazza S. Alfio.
L'intervento proposto nel P.P.R.3 riguarda la realizzazione di un parcheggio in un'area particolarmente degradata ed utilizzata come cava, prospiciente corso Italia e la piantumazione di essenze arboree di alto fusto; tale area di parcheggio viene posta a servizio del vicino edificio scolastico.
c)  Attrezzature esistenti
Dalla relazione tecnica di piano risulta che, in atto, nel perimetro del centro storico, risulta esistente la seguente dotazione di attrezzature, riferita agli abitanti residenti che è ripartita come segue.
1)  edifici per l'istruzione: mq. 1.871 pari ad 1,2 mq./ab.;
2)  edifici di interesse collettivo:
a)  edifici pubblici: mq. 4.895 (municipio, PP.TT., comando VV.UU. ecc.);
b)  edifici per il culto: mq. 13.377 (chiese, collegio, convento e santuario)
per un totale di mq. 18.272 (circa 12 mq./ab.);
3) verde pubblico attrezzato: mq. 11.030 (circa 8 mq./ab.);
4)  aree di parcheggio pubblico: assenti.
d)Viabilità e parcheggi
Viene fatta la distinzione tra vie esclusivamente pedonali e vie carrabili, dato che il centro storico presenta isolati totalmente inaccessibili ai veicoli a motore e non muniti di spazi per la sosta ed il parcheggio.
Dagli elaborati di piano si rileva la previsione di pedonalizzazione e di pavimentazione dei vicoli esistenti nei vari "quartieri".
L'apertura della via Papa Giovanni ha canalizzato su questa arteria parte del traffico veicolare, mentre viene proposto, come nuovo intervento, la sdemanializzazione della strada che divide piazza Marconi e che si collega con corso Sicilia, con la conseguente pedonalizzazione di tutta l'area; è prevista anche la sdemanializzazione della strada, sulla quale sbocca via del Santuario, e che è limitrofa alla piazza S. Alfio.
Particolare importanza assume la previsione di recupero della pavimentazione, in vistoso stato di degrado, della medesima piazza Marconi.
Gli spazi pubblici di parcheggio del piano particolareggiato previsti sono quelli individuati nelle tavole relative alle planimetrie delle attrezzature a livello urbano, che riguardano ciascuno dei 22 "quartieri" in cui è stato suddiviso il centro storico.
All'interno delle aree che formano i cosiddetti "quartieri" il piano particolareggiato prevede i seguenti spazi di parcheggio pubblico:
-  area di via Toselli (quartiere n. 1);
-  area di via Armando Diaz (quartiere n. 4);
-  area di via San Giuseppe (quartiere nn. 5, 6);
-  area di via Kennedy (quartiere n. 7);
-  area di via Rapisarda (quartiere nn. 9, 10);
-  area di via Garibaldi (quartiere n. 11);
-  area di piazza Marconi (quartiere n. 12);
-  area di via S. Francesco d'Assisi (quartiere n. 18);
-  n. 2 aree prospicienti piazza S. Alfio (quartiere n. 21);
-  area su corso Italia (quartiere n. 22);
La superficie complessiva prevista di detti spazi pubblici è pari a mq. 4.400.
e)  Standard urbanistici
Nell'analisi progettuale contenuta dal piano particolareggiato in esame viene previsto che, a risanamento avvenuto, sia utilizzabile un volume risultante pari a circa 95.000 mc., con una capacità insediativa ulteriore di 630 abitanti, per una media prevista di 150 mc. per abitante, considerata la notevole presenza di attrezzature di interesse collettivo esistenti e quindi la risultante tipicizzazione non strettamente residenziale del centro storico.
lnfatti, mentre da un lato, vengono previsti gli spazi pubblici di parcheggio, come sopra descritti al superiore punto d), dall'altro lato il medesimo piano particolareggiato non prevede nuove attrezzature scolastiche, né attrezzature di interesse collettivo, né aree di verde pubblico attrezzato.
Dalla verifica degli standard urbanistici pertanto, riferita ad una quantità complessiva di circa 2.200 abitanti insediati e da insediare nel centro storico, si rileva la previsione della seguente dotazione:
-  attrezzature per l'istruzione: circa 1 mq./ab.;
-  attrezzature di interesse collettivo: 8 mq./ab.;
-  verde pubblico attrezzato: 5 mq./ab.;
-  parcheggi pubblici: 2 mq./ab.;
La dotazione totale di spazi pubblici ed attrezzature ammonta, pertanto, a 16 mq./ab. L'insufficienza delle aree per l'istruzione, rispetto a quanto prescritto dal D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, viene giustificata con l'esistenza di strutture didattiche nelle zone territoriali omogenee limitrofe al centro storico.
Relativamente alle attrezzature di interesse collettivo, invece, il loro esubero rispetto alla dotazione minima prescritta dal suddetto D.M. viene giustificato dal fatto che, per ragioni logistiche e di rapporto con il territorio, le stesse sono state addensate nel centro storico.
f)Espropri ed interventi
Il piano particolareggiato in questione prevede la realizzazione di interventi di opere pubbliche quali quelle indicate nel piano degli espropri e nel computo delle spese di piano, che qui di seguito vengono enunciate:
-  pavimentazione in materiale lavico di sedi stradali, ed annessi marciapiedi, e di vicoli pedonali;
-  sistemazione delle aree, destinate a parcheggio pubblico, di cui al suddetto punto d), inclusi gli scavi di sbancamento;
-  parziale sostituzione dell'impianto di pubblica illuminazione esistente;
-  sistemazione delle aree di verde pubblico attrezzato di cui al suddetto punto c), limitatamente ad una superficie pari a mq. 6.150.
Parere della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali
Sul piano particolareggiato in esame la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Catania, con la nota n. 640 del 23 gennaio 2002 in premessa citata, ha rilasciato il proprio nulla osta, con prescrizioni, ai sensi dell'art. 151, 2° comma, del decreto legislativo n. 490 del 29 ottobre 1999.
In particolare risulta opportuno rilevare, tra l'altro, che la Soprintendenza, oltre ad escludere dal nulla osta gli interventi generali di arredo urbano, di cui alla tavola C4 esclude dal medesimo nulla osta i tre piani di recupero, poiché ritenuti carenti di approfondimento, "in quanto si limitano ad una semplice variazione, a volte anche solo grafica, dello stato attuale senza che venga coinvolto l'intero isolato";
Ulteriore prescrizione, che incide riguardo agli standard urbanistici previsti dal piano particolareggiato, è quella che riguarda gli spazi destinati a parcheggi pubblici, dei quali la Soprintendenza ne prescrive la realizzazione limitatamente a quelli ubicati nei "quartieri" nn. 7, 18 e 21, che dagli elaborati di progetto risultano estesi complessivamente circa 1.500 mq.
Di conseguenza la dotazione complessiva di parcheggi, riferita agli abitanti insediati e da insediare, diviene così di 0,7 mq./ab.
Parere dell'ufficio del Genio civile
L'ufficio del Genio civile di Catania, con la nota n. 21084 del 20 novembre 2000, ha espresso sul piano particolareggiato in argomento parere favorevole di fattibilità, con prescrizioni in relazione alle condizioni morfologiche del territorio, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74.
Osservazione al piano particolareggiato
L'osservazione presentata dalla ditta Messina Carmelo consiste nella richiesta di:
1)  non inserimento dell'area di proprietà nel perimetro del centro storico di cui al presente piano particolareggiato, poiché, ad avviso del ricorrente, riveste le caratteristiche di zona B di completamento; in subordine il ricorrente richiede;
2)  pur rimanendo nella perimetrazione della zona A, la possibilità di edificazione a completamento delle parti non edificate, con una densità fondiaria max pari al 50% della densità media della zona, ai sensi dell'art. 7 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, oppure:
3)  che l'area di proprietà venga stralciata dal presente piano particolareggiato del centro storico e che la destinazione venga assegnata in sede di redazione del nuovo piano regolatore generale.
In sede di deduzione i progettisti del piano particolareggiato ritengono di non potersi esprimere poiché la perimetrazione della zona A, in cui ricade l'area interessata, è stata effettuata dalla Soprintendenza in attuazione del piano regolatore generale in atto vigente.
Il consiglio comunale, con la delibera consiliare n. 20/2003 di approvazione del piano particolareggiato in esame, ha accolto l'osservazione presentata, limitatamente alla richiesta di cui al punto 3).
CONSIDERAZIONI
Esaminata la documentazione trasmessa, si evidenzia quanto segue riguardo le procedure ed i contenuti del piano particolareggiato in argomento.
1)Procedure
1.1)  Le procedure di pubblicazione adottate sono da considerarsi regolari, ai sensi di legge;
1.2)  Il piano particolareggiato, con i relativi allegati, risulta essere stato sottoposto, preventivamente all'adozione comunale, all'esame dell'ufficio del Genio civile e della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Catania, che hanno rilasciato i rispettivi pareri di competenza;
1.3)  Il piano particolareggiato in argomento è stato redatto in ottemperanza dell'obbligo previsto dall'art. 7 delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale vigente nel comune di Trecastagni, approvato con decreto n. 1803/89 del 14 dicembre 1989;
2)  Contenuto del piano particolareggiato
2.1)  si evince che il piano particolareggiato in questione disciplina la zona territoriale omogenea A, così come enucleata dal vigente piano regolatore generale, con le modifiche apportate dalla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Catania, e contiene l'individuazione dei beni isolati che risultano tutelati da una adeguata normativa di salvaguardia;
2.2)  risultano essere condivisibili i criteri e gli indirizzi fondamentali assunti per la redazione del piano particolareggiato e si ritiene siano state osservate, in generale, le disposizioni contenute nel decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, in ragione della obiettiva tipicizzazione del centro storico, nonché le vigenti disposizioni urbanistiche riguardo gli interventi disciplinati dall'art. 20 della legge regionale n. 71/78;
2.3)  la dotazione complessiva di standard urbanistici ammonta a circa 15 mq./ab., in ogni caso maggiore di quella prescritta dal decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti (12 mq./ab.), come nel caso di Trecastagni, nonostante l'esclusione delle aree a parcheggio previste nei tre piani di recupero, a seguito delle prescrizioni della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali;
2.4)  riguardo l'osservazione presentata dalla ditta Messina Carmelo, si esprime l'avviso di non accoglimento in quanto l'area interessata ricade nell'ambito del perimetro della zona A, così come enucleata dal piano regolatore generale vigente, con le modifiche apportate dalla Soprintendenza, e pertanto è sottoposta alla specifica normativa di zona;
2.5)  il piano particolareggiato in argomento non prevede in nessun caso nuova edificazione; pertanto, per gli spazi liberi di pertinenza dei fabbricati esistenti, viene prescritto l'obbligo di mantenimento a verde privato, ed in ogni caso in conformità a quanto previsto dall'art. 10, punto c) delle norme tecniche di attuazione;
2.6)  nel ristudio dei tre piani di recupero, individuati dal piano particolareggiato, ai sensi della legge n. 457/78, devono essere confermate le aree destinate a spazi pubblici di parcheggio.
Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, lo scrivente servizio 4/D.R.U. esprime il parere che il piano particolareggiato di che trattasi, adottato dal comune di Trecastagni con delibera consiliare n. 96 del 5 giugno 2002, sia meritevole di approvazione, ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78, con esclusione dei tre piani di recupero e della tavola C4, in conformità alle indicazioni e prescrizioni contenute nella nota n. 640 del 23 gennaio 2002 della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali ed ai punti 2.4), 2.5) e 2.6) del presente parere.";
Ritenuto di poter condividere il sopra richiamato parere n. 28 dell'1 luglio 2004, reso dal servizio 4/D.R.U. di questo Assessorato;
Rilevato che la procedura seguita è conforme alla legge;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 12, comma 7, lett. a), della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978 e successive modifiche ed integrazioni, in conformità al parere espresso dal servizio 4/D.R.U. n. 28 dell'1 luglio 2004, è approvato il piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Trecastagni, adottato con la delibera consiliare n. 96 del 5 giugno 2002.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  parere del servizio 4/D.R.U. n. 28 dell'1 luglio 2004;
2)  delibera consiliare n. 96 del 5 giugno 2002;
3)  delibera consiliare n. 20 del 18 febbraio 2003;
Elaborati
4)  relazione generale - tav. A1;
5)  norme tecniche di attuazione - tav. A2
6)  stralcio di piano regolatore generale - tav. A11;
7)  planimetria generale - tav. A12;
8)  planimetria generale quadro di unione - tav. B1.0;
9)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.1;
10)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.2;
11)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.3;
12)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.4;
13)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.5;
14)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.6;
15)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.7;
16)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.8;
17)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.9;
18)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.10;
19)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.11;
20)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.12;
21)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.13;
22)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.14;
23)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.15;
24)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.16;
25)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.17;
26)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.18;
27)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.19;
28)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.20;
29)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.21;
30)  planimetria struttura edilizia dei quartieri - tav. B1.22;
31)  profili regolatori di rilievo est - tav. B2.01;
32)  profili regolatori di rilievo est - tav. B2.02;
33)  profili regolatori di rilievo ovest - tav. B2.03;
34)  profili regolatori di rilievo ovest - tav. B2.04;
35)  profilo regolatore piazza Marconi - tav. B2.05;
36)  profilo regolatore piazza Sant'Alfio - tav. B2.06;
37)  planimetria generale livelli d'uso piano terra - tav. B3;
38)  planimetria valori ambientali, architettonici e monumentali - tav. B3.a;
39)  planimetria valori ambientali, architettonici e monumentali - tav. B3.b;
40)  planimetria generale del degrado - tav. C1;
41)  planimetria generale delle soprastrutture sulle condizioni igieniche - tav. C2;
42)  planimetria rete idrica esistente e di progetto - tav. C3;
43)  planimetria delle soprastrutture e condizioni statiche - tav. C5;
44)  rilevazione attività socio-commerciali - tav. C6;
45)  planimetria della viabilità - tav. C7;
46)  cenni storici e tipologie edilizie - tav. C8;
47)  stato di fatto - tav. D1;
48)  planimetria generale quadro di unione - tav. D2.0;
49)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.1;
50)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.2;
51)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.3;
52)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.4;
53)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.5-6;
54)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.7;
55)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.8;
56)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.9-10;
57)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.11;
58)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.12;
59)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.13;
60)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.14;
61)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.15;
62)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.16;
63)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.17;
64)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.18;
65)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.19;
66)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.20;
67)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.21;
68)  planimetria delle attrezzature a livello urbano - tav. D2.22;
69)  proposte di qualificazione ambientale est - tav. D3.1;
70)  proposte di qualificazione ambientale est - tav. D3.2;
71)  proposte di qualificazione ambientale est - tav. D3.3;
72)  proposte di qualificazione ambientale est - tav. D3.4;
73)  proposte di qualificazione ambientale ovest - tav. D3.5;
74)  proposte di qualificazione ambientale piazza Sant'Alfio - tav. D3.6;
75)  proposte di qualificazione ambientale piazza Marconi - tav. D3.7;
76)  previsioni spese di piano - tav. S1;
77)  piano particellare di esproprio - tav. S2;
78)  aerofotogrammetria con aree limitrofe - tav. A.1 (integrativa);
79)  censimento storico degli edifici - tav. A.2 (integrativa);
80)  catastali ed aerofotogrammetria attuale - tav. A3 (integrativa);
81)  raffronto fra catastali ed aerofotogrammetria attuale - tav. A.4 (integrativa);
82)  planimetria edifici specialisti per il culto e civili - tav. B3a (integrativa);
83)  planimetria edifici specialisti per il culto e civili - tav. B3b (integrativa);
84)  planimetria viabilità attuale e di progetto - tav. C7a (integrativa);
85)  planimetria viabilità attuale e di progetto- C7b (integrativa);
86)  riqualificazione e arredo piazza Marconi - tav. D3.7(integrativa);
87)  quadro di unione dei quartieri - tav. B1.0 (integrativa).

Art. 3

Il comune di Trecastagni dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione del piano particolareggiato di recupero del centro storico e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dai progettisti le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere a questo Assessorato al fine di consentire gli adempimenti di vigilanza, il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto.

Art. 4

Ai sensi dell'art. 13 del testo unico approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche, i relativi decreti di espropriazione delle aree interessate dal piano particolareggiato di recupero del centro storico, possono essere emanati entro il termine di cinque anni dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto.

Art. 5

Il piano particolareggiato di recupero del centro storico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 6

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 13 luglio 2004.
  LIBASSI 

(2004.31.2099)
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