REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 27 AGOSTO 2004 - N. 36
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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 30 giugno 2004.
Aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Palermo.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale n. 2 del 10 aprile 1978 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 37 del 10 agosto 1985 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 10 del 15 maggio 2000 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge n. 183 del 18 maggio 1989: "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo" e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il decreto legge n. 180 dell'11 giugno 1998: "Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella Regione Campania", convertito, con modifiche, con la legge 3 agosto 1998, n. 267;
Visto il decreto legge n. 132 del 13 maggio 1999, convertito, con modifiche, con la legge 13 luglio 1999, n. 226;
Visto il decreto legge n. 297 del 12 ottobre 2000, convertito, con modifiche, con la legge 11 dicembre 2000, n. 365 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, con il quale l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente adotta il piano straordinario per l'assetto idrogeologico con cui vengono individuate le aree del territorio regionale soggette a rischio "molto elevato" o "elevato";
Visto, in particolare, l'art. 6 del predetto decreto, che prevede che il piano straordinario può essere integrato e modificato, ai sensi dell'art. 1 bis del decreto legge n. 180/98 - come convertito - e successive modifiche ed integrazioni, in relazione a successivi studi, ricerche e/o segnalazioni e informazioni che documentino una situazione di dissesto locale diversa da quella rappresentata;
Vista la delibera della Giunta regionale n. 245 del 14 settembre 2000, con la quale, tra l'altro, viene condivisa l'opportunità di dare immediato corso all'aggiornamento del piano straordinario del rischio idrogeologico, così come previsto dall'art. 6 del decreto n. 298/41/2000 accogliendo, prioritariamente, eventuali segnalazioni che documentino situazioni di dissesti locali diverse da quelle rappresentate nella cartografia del piano;
Visto il decreto n. 266 del 14 maggio 2002, con il quale è stato parzialmente modificato il piano straordinario del comune di Palermo relativamente ad alcune aree adiacenti il fiume Oreto;
Visto il decreto n. 543 del 25 luglio 2002, con il quale l'Assessore per il territorio e l'ambiente approva l'aggiornamento del piano straordinario;
Vista la nota n. 5100 del 4 marzo 2002 trasmessa dall'ufficio del Genio civile di Palermo, con la quale il comune di Palermo, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, ha avanzato ulteriore richiesta di revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, relativamente ad alcune aree a rischio incluse nel citato piano straordinario di cui al decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, ad esclusione di quelle già oggetto di revisione di cui al decreto n. 266 del 14 maggio 2002;
Vista la nota dell'ufficio del Genio civile di Palermo del 25 febbraio 2004, assunta al protocollo di questo Assessorato in pari data con il n. 11088, con cui sono stati trasmessi gli elaborati prodotti dal comune di Palermo, concernenti la richiesta di revisione del piano straordinario corredato dalla nota istruttoria dello stesso ufficio del Genio civile;
Vista la predetta documentazione tecnica costituita dai seguenti elaborati:
-  relazione - analisi del rischio da frana;
-  relazione - rischio idraulico;
-  allegato FR1 - aree soggette a pericolosità geomorfologica nell'ambito del piano regolatore generale ed aree classificate a rischio nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, scala 1:25.000;
-  allegato FR2 - carta geolitologica, scala 1:25.000;
-  allegato FR3a, FR3b e FR3c - carta dei dissesti, scala 1:10.000;
-  allegato FR4 - risultati dei rilievi geostrutturali, Monte Pellegrino, via Monte Ercta;
-  allegato FR5 - risultati dei rilievi geostrutturali, Monte Pellegrino, Punta Priola;
-  allegato FR6 - risultati dei rilievi geostrutturali, Monte Pellegrino, via Bonanno;
-  allegato FR7 - risultati dei rilievi geostrutturali, Sferracavallo;
-  allegato FR8 - risultati dei rilievi geostrutturali, Tommaso Natale, Pizzo Manolfo;
-  allegato FR9 - risultati dei rilievi geostrutturali, La Montagnola, Santa Rosalia;
-  allegato FR1O - risultati dei rilievi geostrutturali, Boccadifalco;
-  allegato FR11a, FR11b e FR11c - carta delle pericolosità, scala 1:10.000;
-  allegato FR12a, FR12b e FR12c - carta del rischio da frana, scala 1:10.000;
-  allegato FR13 - carta degli interventi, scala 1:25.000;
Vista la nota n. 19869 dell'1 aprile 2004 di questo Assessorato, cui sono stati richiesti degli elaborati al comune di Palermo;
Vista la nota del comune di Palermo n. 3508 del 7 aprile 2004, di riscontro alla predetta nota di questo Assessorato n. 19869/2004, con cui sono stati trasmessi i seguenti elaborati:
1)  relazione sulle pericolosità per esondazione del 7 dicembre 2001;
2)  relazione aggiuntiva sulle pericolosità idrauliche del 27 febbraio 2002;
Vista la nota di questo Assessorato n. 32165 del 17 maggio 2004, con cui sono stati richiesti al comune di Palermo dei chiarimenti e delle integrazioni in ordine alla pericolosità idraulica delle aree di Mondello e del centro storico. In particolare in detta nota viene tra l'altro rilevato quanto segue:
"Dallo studio condotto è risultato che l'area di Mondello, compresa tra il canale di bonifica Ferro di Cavallo e la battigia, ed una area comprendente parte del centro storico della città, indicate nella "Relazione sul rischio idraulico" dell'ottobre 2003, rispettivamente, con i numeri 109 e 108, sono entrambe soggette ad un livello di rischio idraulico molto elevato, R4.
Da un'attenta analisi della relazione sul rischio idraulico dell'ottobre 2003 e delle precedenti relazioni del 2001 e 2002 sulle pericolosità idrauliche, risulta essere poco chiaro il criterio adottato per la determinazione del livello di pericolosità idraulica sia per l'area di Mondello (109), sia per l'area che interessa parte del centro storico (108); nella prima area si perviene ad un livello di pericolosità nell'intervallo da moderato, P1, a medio, P2, come riportato nella relazione del 2003; nella seconda area, richiamando quanto esposto nella medesima relazione, "si può ammettere la sussistenza di pericolosità moderata (P1) in alcune aree del centro storico la cui configurazione altimetrica favorisce la concentrazione dei deflussi di superficie e delle stesse acque zenitali. In qualche caso situazioni topografiche locali possono rendere più difficoltoso lo smaltimento di acque non convogliabili dai canali di fognatura come accade per le zone che lambiscono lo Zoccolo Fenicio ossia le zone più depresse del centro storico a monte della via Maqueda o la zona di via Imera in prossimità della confluenza con la via Colonna Rotta". Il tecnico incaricato, pur individuando qualitativamente la presenza di aree maggiormente soggette a pericolosità idraulica rispetto ad altre, successivamente, nella relativa carta delle pericolosità propone un unico livello di pericolosità per l'intera area del centro storico; peraltro, il livello di pericolosità medio, P2, proposto, è difforme con quanto indicato nella relazione stessa sopra richiamata.
Inoltre, lo stesso tecnico incaricato a conclusione dello studio ha manifestato, per ambedue le aree, l'insorgere di qualche dubbio in merito all'adeguatezza della classificazione del livello di rischio idraulico a cui è pervenuta, ritenendola particolarmente onerosa; la suddetta classificazione discenderebbe dall'applicazione pedissequa di uno strumento, le linee guida, di cui non sono definite le caratteristiche di duttilità.
A tal riguardo, è opportuno notare che le suddette linee guida sono rivolte all'individuazione ed alla valutazione del rischio idraulico, essenzialmente derivante da eventi di inondazione di corsi d'acqua sia in aree rurali, sia in aree urbane; gli allagamenti dovuti esclusivamente alla mancanza o insufficienza del sistema di drenaggio urbano non rientrerebbero nell'ambito della valutazione del rischio di inondazione di corsi d'acqua.
Ciò in considerazione del fatto che i tempi di ritorno degli eventi di piena indicati nelle stesse linee guida per la valutazione della pericolosità sono significativamente superiori al tempo di ritorno degli eventi meteorici generalmente utilizzati per il dimensionamento delle infrastrutture del sistema di drenaggio urbano.
Inoltre, per ciò che concerne la perimetrazione delle aree a rischio e la valutazione del livello di rischio, occorre ricordare che nelle predette circolari, come peraltro contemplato all'art. 1, punto 2.2 del D.P.C.M del 28 settembre 1998, è prevista la possibilità di seguire due metodologie alternative e, in taluni casi, complementari fra loro, al fine di pervenire alla valutazione del rischio di inondazione.
La prima metodologia si applica nel caso di fenomeni di dissesto idrogeologico già accaduti nel passato, per i quali la delimitazione delle aree interessate dall'evento e la rilevazione dei danni subiti rendono abbastanza facile la valutazione del livello di rischio. La seconda metodologia si applica nel caso in cui è opportuna una analisi del rischio idraulico totale potenziale, per la cui valutazione è necessario determinare quantitativamente, in termini comparativi, i fattori pericolosità, elementi a rischio e vulnerabilità basandosi sulla valutazione degli elementi parametrizzabili indicati nelle più volte citate linee guida."
Vista la nota del comune di Palermo n. 5987/15 dell'8 giugno 2004, acquisita al protocollo di questo Assessorato in data 16 giugno 2004 con il n. 39844, con cui viene riscontrata la superiore nota n. 32165 del 17 maggio 2004 e nella quale vengono articolatamente svolte delle considerazioni che si ritiene opportuno integralmente riportare:
"Con riferimento alla nota del 25 febbraio 2004, riprendendo i temi richiamati nella stessa, ai quali sono stati dedicati gli incontri volti a chiarire e ad approfondire alcuni aspetti, condividendo la finalità di pervenire ad una classificazione giudiziosamente cautelativa circa l'esposizione a rischi di carattere idraulico di alcuni ambiti del territorio comunale, si evidenzia quanto segue.
E' notorio che nell'area di Mondello (109) disposta a valle del canale di bonifica Ferro di Cavallo, in relazione anche alla notevole espansione urbanistica verficatasi, si concentrano i deflussi provenienti dalle aree dominanti. Tale circostanza, tenuto conto dell'alta frequenza degli eventi, dell'estensione dell'area coinvolta e del carico urbanistico di quell'ambito, avvalendosi dei parametri indicati nelle linee guida allegate alla circolare n. 1 del 7 marzo 2003 dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, ha portato a classificare l'area in argomento come soggetta a rischio molto elevato. La conclusione alla quale si è pervenuti prescinde dal metodo adottato per la perimetrazione dell'area coinvolta e per la valutazione analitica dei battenti. Infatti, come dimostra inequivocabilmente la pratica esperienza di molti decenni, la superficie coinvolta da allagamenti con battenti di qualche decimetro, risulta maggiore di 10 ettari e l'applicazione pedissequa delle citate linee guida ai fini della classificazione, porta comunque al risultato rispetto al quale, nelle interlocuzioni svolte, sono state unanimemente condivise le perplessità prospettate dallo stesso consulente idraulico incaricato da questa amministrazione.
Tali perplessità, com'è noto, discendono proprio dalla considerazione empirica che gli eventi piovosi, lungi dall'arrecare perdite di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture..., determinano prevalentemente disagi; inconvenienti e danni piuttosto limitati che inducono ad una riflessione ulteriore sul tema, allo scopo di attribuire, sulla base di un più duttile criterio di applicazione delle linee guida, una classificazione della pericolosità e del rischio maggiormente rispondente agli effetti determinati dagli allagamenti di aree di Mondello disposte a valle del canale Ferro di Cavallo.
Analoghe considerazioni valgono con riferimento all'area che interessa parte del centro storico (108) relativamente alla quale, dalla seconda metà del secolo scorso non sono stati riscontrati allagamenti di una certa consistenza, per la quale è stato scritto dal consulente idraulico dell'amministrazione, si può ammettere la sussistenza di pericolosità moderata, alla quale, tuttavia, in base all'applicazione delle linee guida, consegue una classificazione del rischio come molto elevato.
Per quanto su menzionato e facendo riferimento alle ripetute perplessità prospettate dal consulente idraulico nella propria relazione sulla revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio del comune di Palermo, perplessità relative alla imposizione di un rischio pari a R4 sulle aree oggetto della presente relazione, ritenendolo estremamente oneroso rispetto alla effettiva pericolosità delle aree, imputando però detta risultanza a quanto dettato dall'applicazione delle linee guida, non si può che condividere quanto fatto evidenziare dall'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente.
In ottemperanza anche a quanto contenuto nella nota n. 32165 del 17 maggio 2004 e trasmessa dall'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, si ritiene opportuno di potere operare utilizzando una metodologia alternativa (vedi art. 1, punto 2.2, del D.P.C.M del 28 settembre 1998 e circolare A.R.T.A. n. 57596 del 22 novembre 2000), applicabile nel caso di fenomeni di dissesto idrogeologico noti, in quanto già accaduti nel passato, per i quali la delimitazione delle aree interessate dall'evento e la riparazione dei danni subiti rendono valutabile il livello del rischio senza la necessità di relazionarli ad elementi parametrabili quali quelli indicati nelle predette linee guida di cui alla circolare A.R.T.A. n. 1/2003.
L'uso di detta metodologia basandosi sugli eventi precedentemente relazionati dai quali risulta l'assenza di danni gravi agli edifici, lesioni gravi alle persone, perdite di vite umane, in modo diretto giustifica una moderazione del rischio effettivamente ipotizzabile in dette aree che può essere ricondotto al parametro R2.";
Considerato che appaiono condivisibili le motivazioni addotte dal comune di Palermo nella nota n. 5987/15 dell'8 giugno 2004 a supporto della proposta di classificare le aree del centro storico (area 108) e di Mondello (area 109) a rischio medio (R2) e non a rischio molto elevato (R4) come originariamente proposto negli elaborati allegati alla nota n. 5100 del 4 marzo 2002;
Considerato che negli elaborati trasmessi dal comune di Palermo alcune aree del centro urbano sono state così classificate: "Rc - Rischio di classe non determinabile connesso alla eventuale interferenza tra cavità antropiche nel sottosuolo e tessuto urbano soprastante";
Considerato quanto proposto, sul punto, dall'ufficio del Genio civile di Palermo nella citata nota del 25 febbraio 2004;
Considerata l'opportunità di classificare tali aree "Rc" quali "siti d'attenzione", intesi come aree su cui approfondire il livello di conoscenza delle condizioni geomorfologiche e/o idrauliche in relazione alla potenziale pericolosità e rischio e su cui comunque gli eventuali interventi dovranno essere preceduti da adeguate approfondite indagini, analogamente a quanto operato nella redazione di diversi piani stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico della Sicilia e nell'aggiornamento del piano straordinario di vari comuni;
Ritenuto opportuno provvedere alla revisione del piano straordinario del comune di Palermo, secondo le superiori considerazioni;

Decreta:


Art. 1

Per le motivazioni di cui in premessa, è aggiornato il piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Palermo, conformemente al contenuto degli elaborati prodotti dal comune di Palermo ed allegati alla citata richiesta di aggiornamento del piano straordinario e con le modifiche enucleate nei successivi articoli.

Art. 2

La perimetrazione delle aree a rischio contenuta negli elaborati elencati nel successivo art. 4, in relazione al contenuto della nota del comune di Palermo n. 5987/15 dell'8 giugno 2004, come riportato nella premessa del presente decreto, è così modificata:
-  le aree del centro storico (area 108) e di Mondello (area 109) sono classificate aree a rischio medio (R2) in variante a quanto riportato negli elaborati trasmessi dal comune di Palermo all'ufficio del Genio civile con la nota n. 5100 del 4 marzo 2002 e poi da tale ufficio trasmessi a questo Assessorato con la nota del 25 febbraio 2004 ed acquisita al protocollo in pari data con il n. 11088.

Art. 3

Le aree del centro urbano di Palermo classificate negli elaborati predetti come zone "Rc - Rischio di classe non determinabile connesso alla eventuale interferenza tra cavità antropiche nel sottosuolo e tessuto urbano soprastante", sono da considerare "siti d'attenzione", intesi come aree su cui approfondire il livello di conoscenza delle condizioni geomorfologiche e/o idrauliche in relazione alla potenziale pericolosità e rischio e su cui comunque gli eventuali interventi dovranno essere preceduti da adeguate approfondite indagini.

Art. 4

Fanno parte integrante del presente decreto:
1)  relazione - analisi del rischio da frana;
2)  relazione - rischio idraulico;
3)  allegato FR1 - aree soggette a pericolosità geomorfologica nell'ambito del piano regolatore generale ed aree classificate a rischio nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, scala 1:25.000;
4)  allegato FR2 - carta geolitologica, scala 1:25.000;
5)  allegato FR3a - carta dei dissesti, scala 1:10.000;
6)  allegato FR3b - carta dei dissesti, scala 1:10.000;
7)  allegato FR3c - carta dei dissesti, scala 1:10.000;
8)  allegato FR4 - risultati dei rilievi geostrutturali, Monte Pellegrino, via Monte Ercta;
9)  allegato FR5 - risultati dei rilievi geostrutturali, Monte Pellegrino, Punta Priola;
10)  allegato FR6 - risultati dei rilievi geostrutturali, Monte Pellegrino, via Bonanno;
11)  allegato FR7 - risultati dei rilievi geostrutturali, Sferracavallo;
12)  allegato FR8 - risultati dei rilievi geostrutturali, Tommaso Natale, Pizzo Manolfo;
13)  allegato FR9 - risultati dei rilievi geostrutturali, La Montagnola, Santa Rosalia;
14)  allegato FR1O - risultati dei rilievi geostrutturali, Boccadifalco;
15)  allegato FR11a, FR11b e FR11c - carte delle pericolosità, scala 1:10.000;
16)  allegato FR12a, FR12b e FR12c - carte del rischio da frana, scala 1:10.000;
17)  allegato FR13 - carta degli interventi, scala 1:25.000;
18)  nota A.R.T.A. n. 32165 del 17 maggio 2004;
19)  nota del comune di Palermo n. 5987/15 dell'8 giugno 2004.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 30 giugno 2004.
  MARINESE 



N.B. - Si può prendere visione degli allegati al suddetto decreto presso l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente - servizio 4, il comune di Palermo e l'ufficio del Genio civile di Palermo.
(2004.31.2088)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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