REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 13 AGOSTO 2004 - N. 34
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 6964930 - ABBONAMENTI TEL 6964926 INSERZIONI TEL 6964936 - FAX 6964927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

CIRCOLARI

ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE


CIRCOLARE 7 luglio 2004.
Predisposizione del programma di interventi di manutenzione del territorio montano (fondo regionale per la montagna ex art. 61 della legge regionale n. 2/2002)

AI COMUNI MONTANI O PARZIALMENTE MONTANI
ALLE PROVINCE REGIONALI
1.  Premessa
La legge regionale 26 marzo 2002, n. 2, prevede, all'art. 61, la predisposizione da parte dell'Assessore regionale per l'agricoltura e le foreste di un apposito piano annuale di utilizzo delle risorse assegnate, dallo Stato, ai sensi della legge 31 gennaio 1994, n. 97.
Il piano viene approvato dalla Giunta regionale previo parere della competente Commissione dell'Assemblea regionale siciliana.
Lo schema di piano, approvato con decreto n. 99117 del 10 settembre 2003, ha previsto l'utilizzazione di una quota di risorse per la definizione di un programma d'interventi di manutenzione idrogeologica del territorio dei comuni montani.
Nel seguito vengono, pertanto, riportate le modalità di formulazione del programma, le direttive riguardanti le tipologie d'intervento ammissibili, le linee guida per la realizzazione degli interventi, i criteri e le modalità di presentazione delle istanze, le risorse disponibili, i criteri di priorità ed i soggetti abilitati a presentare le richieste.
2.  Ambiti e tipologie d'intervento ammissibili
L'attività di manutenzione è da considerarsi l'insieme delle operazioni atte a:
-  mantenere in buono stato di efficienza idraulico ambientale gli alvei fluviali, in buone condizioni i versanti, in efficienza le opere idrauliche e di sistemazione idrogeologica;
-  rinaturalizzare il reticolo idrografico;
-  recuperare la funzionalità dei sistemi naturali e delle aree agricole a scala di bacino. Gli ambiti d'intervento sono i seguenti:
Ambito 1: Settore agricolo forestale
a)  Interventi finalizzati al recupero, manutenzione e rinaturalizzazione delle superfici boscate del territorio montano con particolare riferimento al rimboschimento, al miglioramento della funzionalità idraulica dei suoli forestali, alla ricostituzione dei boschi degradati, alla regimazione idraulica ed alla rinaturalizzazione della rete idrografica minore ed al miglioramento del patrimonio forestale esistente;
b)  Interventi finalizzati al recupero, manutenzione e rinaturalizzazione delle superfici erbacee del territorio montano, i reimpianti, il decespugliamento, la semina di prati e opere a verde, la salvaguardia delle successioni naturali nei terreni in atto abbandonati, alla riconversione colturale di attività agropastorali ai fini del miglioramento della resistenza all'erosione dei suoli, nonché alla regimazione idraulica ed alla rinaturalizzazione della rete di scolo superficiale.
Ambito 2: Reticolo idrografico
c)  Interventi di regimazione e rinaturalizzazione della rete minuta di deflusso superficiale, di manutenzione degli alvei e di recupero, anche naturalistico, del reticolo idrografico, di mantenimento della funzionalità delle opere di difesa. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione degli alvei fluviali e delle opere di difesa esistenti si considerano le tipologie d'intervento ammissibili specificate nell'allegato A alla presente circolare.
Gli interventi sugli alvei sono limitati a quelli di competenza degli enti locali ai sensi del regio decreto n. 523/1904, relativi a interventi di manutenzione degli alvei aventi per oggetto la conservazione di un ponte o di una strada di competenza dell'ente locale e a lavori di manutenzione degli alvei fluviali a difesa di centri abitati, di villaggi e di borgate.
Le tipologie d'intervento ammissibili sono specificate nell'allegato A alla presente circolare.
Gli interventi devono riguardare le aree rientranti nei territori classificati come montani ai sensi della legge 3 dicembre 1971, n. 1102 e successive modificazioni e individuati e ripartiti in zone omogenee con legge regionale 15 dicembre 1973, n. 46, con le integrazioni operate dai decreti del Presidente della Regione.
3.  Soggetti titolati a presentare istanza
I soggetti titolati a presentare istanza sono gli enti locali (comuni e province) competenti sul territorio classificato come montano, individuati con legge regionale 15 dicembre 1973, n. 46 e successive modifiche ed integrazioni (vedasi l'elenco allegato).
Sono altresì titolati a presentare istanza le aziende sottoposte a controllo e tutela degli enti locali sopra individuati.
4.  Importo massimo concedibile
L'ammontare del contributo concedibile può arrivare fino al 100% del costo dell'intervento.
5.  Istanze di contributo
5.1  Modalità e termini di presentazione delle istanze
I soggetti titolati possono presentare istanza di contributo che deve pervenire all'Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste - dipartimento delle foreste, via Regione Siciliana n. 2246, entro il 120° giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, tramite il servizio postale, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, ovvero, mediante consegna diretta. A tal fine farà fede la data apposta dall'ufficio accettazione.
Qualora la scadenza dei 120 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana coincida con un sabato, una domenica o altro giorno festivo, la data di acquisizione dell'istanza, con le stesse modalità sopradescritte, è prorogata di diritto al primo giorno non festivo seguente. Il mancato rispetto di detti termini comporta l'esclusione dell'istanza stessa.
5.2  Documentazione da presentare
Allegata all'istanza dovrà essere presentata tutta la seguente documentazione:
1)  scheda tecnica d'individuazione dell'intervento di cui all'allegato B alla presente circolare, debitamente compilata e sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente e dal responsabile dell'ufficio tecnico dell'ente medesimo;
2)  relazione esplicativa redatta secondo i contenuti indicati nell'allegato A;
3)  documentazione comprovante il titolo a eseguire gli interventi di manutenzione;
4)  n. 2 copie del progetto di cui si richiede il finanziamento, in originale o in copia conforme; all'originale, munita degli estremi del parere tecnico ex art. 7 bis della legge n. 109/94;
5)  copia conforme all'originale del parere tecnico ex art. 7 bis della legge n. 109/94;
6)  copia conforme dello stralcio del programma triennale delle opere pubbliche vigente presso l'ente richiedente, con relativa delibera esecutiva di approvazione dell'organo deliberante, relativo al settore pertinente da cui si evinca l'inserimento e l'ordine di priorità dell'intervento proposto. Nel caso in cui l'intervento proposto non risulti al primo posto delle priorità del settore, l'amministrazione richiedente è invitata a trasmettere apposita dichiarazione, a firma del legale rappresentante dell'ente, da cui si evinca lo stato di attuazione degli interventi che lo precedono, precisando per ognuno di questi se è stato già finanziato e indicando gli estremi del provvedimento di finanziamento;
7)  dichiarazione del responsabile del procedimento dalla quale si evinca che l'intervento è conforme agli strumenti urbanistici vigenti;
8)  dichiarazione a firma del legale rappresentante dell'ente dalla quale si evinca se per l'opera che si propone sia stata presentata richiesta di finanziamento ad enti diversi dalla regione o ad altro ramo dell'amministrazione regionale, allegando copia dell'eventuale istanza già presentata;
9)  dichiarazione a firma del legale rappresentante dell'ente dalla quale si evinca che per l'intervento che si propone non sono stati concessi altri finanziamenti o contributi a valere su fondi regionali, statali o comunitari;
10)  cartografia in scala 1:10.000 riportante l'ubicazione dell'area dell'intervento e la delimitazione del territorio classificato come montano;
11)  copia conforme di tutti i pareri. nulla osta e autorizzazioni, qualora necessari, con riferimento a quelli indicati nella scheda tecnica di d'individuazione dell'intervento di cui all'allegato B alla presente circolare.
6.  Requisiti di ammissibilità
Saranno considerati ammissibili gli interventi per i quali sarà dimostrato il possesso di tutti i requisiti seguenti, nessuno escluso, posseduti entro il termine di presentazione delle istanze.
L'intervento deve riguardare le opere e le tipologie di interventi ammissibili elencate al precedente punto 2, con le specificazioni incluse nello stesso punto 2.
1)  Le aree d'intervento devono rientrare nel perimetro dei territori classificati come montani ai sensi della legge 3 dicembre 1971, n. 1102 e successive modificazioni, individuati e ripartiti in zone omogenee con, legge regionale 15 dicembre 1973, n. 46, con le integrazioni operate con decreti del Presidente della Regione.
2)  L'intervento deve essere dotato di progetto definitivo redatto secondo quanto stabilito dall'art. 16 della legge n. 109/94 nel testo vigente nella Regione siciliana e dal regolamento di cui al D.P.R. n. 554/99, munito di parere tecnico ex art. 7 bis della legge n. 109/94 e di tutte le autorizzazioni e pareri in riferimento a detto stato di elaborazione del progetto e deve essere conforme allo strumento urbanistico vigente.
3)  L'intervento deve essere inserito nel programma triennale delle opere pubbliche dell'ente richiedente e nell'elenco annuale e ne deve rispettare l'ordine di priorità settoriale.
4)  L'intervento dovrà essere funzionale e autonomamente fruibile. L'ente richiedente dovrà inoltre dichiarare di essere titolare o proprietario dei terreni e/o delle opere interessati dall'intervento di manutenzione.
5)  Ciascun soggetto titolato potrà presentare un solo intervento.
Non saranno considerati ammissibili a contributo interventi già finanziati o assistiti da contributi pubblici a valere su fondi regionali, statali o comunitari.
7.  Obiettivi del programma, risorse disponibili, criteri di ripartizione e priorità
Gli obiettivi riguardano la tutela e valorizzazione dell'ambiente e possono così sintetizzarsi:
-  il recupero della funzionalità dei sistemi naturali e delle aree agricole, a scala di bacino, nei territori di montagna;
-  il miglioramento della funzionalità idraulica dei suoli forestali nel territorio montano;
-  la regimazione e rinaturalizzazione della rete minuta di deflusso superficiale;
-  l'incentivazione di attività agricolo-forestali e pastorali collaboranti o compatibili con la difesa del suolo;
-  la manutenzione degli alvei e il recupero, anche naturalistico, del reticolo idrografico;
-  il miglioramento dell'efficienza delle sistemazioni idraulico-agrarie e idraulico-forestali, con la manutenzione di quelle realizzate in passato;
-  la riqualificazione ambientale delle aree in erosione con le tecniche di ingegneria naturalistica.
Le risorse disponibili ammontano a e 2.400.000.
Il programma verrà articolato in programmi provinciali ciascuno dei quali sarà a sua volta suddiviso negli ambiti d'intervento prima indicati La programmazione, nell'ambito di ciascuna provincia, verrà effettuata distinta per ambito d'intervento e per soggetti beneficiari.
Nell'ambito di ciascun programma provinciale gli interventi ammissibili saranno valutati sulla base dei criteri di priorità stabiliti dall'art. 14 bis della legge n. 109/94, in quanto applicabili e dei seguenti criteri di priorità:
-  interventi in aree classificate a rischio idrogeologico ai sensi del decreto dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente 24 luglio 2000 e successive modifiche e integrazioni;
-  interventi a difesa di centri abitati, aree d'insediamenti produttivi e infrastrutture primarie interessati da fenomeni di dissesto;
-  particolare valenza ambientale della zona d'intervento (parchi, riserve zone Sic o ZPS).
Infine nell'assegnazione dei contributi si terrà conto delle risorse finanziarie comunali disponibili per l'eventuale cofinanziamento dell'intervento.
A seguito dell'adozione del programma saranno comunicati gli interventi ammessi a contributo specificando l'ammontare dello stesso le modalità di erogazione e le direttive per la presentazione del progetto esecutivo.
Il provvedimento di ammissione a contributo determina l'obbligo di presentazione del progetto esecutivo dell'opera entro 120 giorni dalla notifica dello stesso, decorsi i quali l'amministrazione si riserva la facoltà di revocare il contributo.
Il decreto di ammissione a erogazione del contributo con l'indicazione delle modalità di erogazione verrà emanato nel rispetto di quanto previsto dal comma 11 dell'art. 14 bis della legge n. 109/94.
  L'Assessore: CASTIGLIONE 

Allegato A
TIPOLOGIE D'INTERVENTO AMMISSIBILI E LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE

1.  Tipologie d'intervento
Gli interventi di manutenzione si distinguono in interventi. di manutenzione ordinaria e interventi di manutenzione straordinaria.
Sono interventi di manutenzione ordinaria i lavori che vengono svolti periodicamente e ordinariamente al fine di assicurare la conservazione e il mantenimento.
Sono interventi di manutenzione straordinaria i lavori di ripristino della funzionalità, i lavori di riparazione, ricostruzione e miglioramento.
Le tipologie d'intervento ammissibili sono le seguenti:
Settore agricolo forestale
a)  interventi di recupero, manutenzione e rinaturalizzazione delle superfici boscate;
b)  interventi di rimboschimento;
c)  interventi di ricostituzione dei boschi degradati:
  I estirpazione, riceppature e/o tramarrature di ceppaie deperenti; 
  II il diradamento e sfollo dei polloni soprannumerari e/o deperenti; 
  III risanamento fitosanitari, potature straordinarie, slupature; 

d)  interventi finalizzati di recupero, manutenzione e rinaturalizzazione delle superfici erbacee del territorio montano:
  I decespugliamento di piante isolate infestanti; 
  II trasemina di prati e opere a verde; 
  III salvaguardia delle specie erbacee presenti nei terreni in atto abbandonati; 
  IV riconversione colturale di attività agropastorali ai fini del miglioramento della resistenza all'erosione dei suoli e alla riduzione del carico di bestiame a valori compatibili. 

Nell'ambito dei predetti interventi sono altresì prevedibili interventi di idraulica forestale di regimazione e di rinaturalizzazione il cui importo non superi il 30% dell'importo relativo agli interventi prima indicati.
Settore reticolo idrografico
Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione degli alvei fluviali e delle opere di difesa esistenti si riportano nel seguito le tipologie d'intervento ammissibili.
1)  Tipologie degli interventi manutentori da effettuarsi nei corsi d'acqua non regimati:
a)  rimozione dei rifiuti solidi e taglio di alberature in alveo, intesi come eliminazione dalle sponde e dagli alvei dei corsi d'acqua dei materiali di rifiuto provenienti dalle varie attività umane e collocazione a discarica autorizzata; rimozione dalle sponde e dagli alvei attivi delle alberature che sono causa di ostacolo al regolare deflusso delle piene ricorrenti, con periodo di ritorno orientativamente trentennale, sulla base di misurazioni e/o valutazioni di carattere idraulico e idrologico, tenuto conto dell'influenza delle alberature sul regolare deflusso delle acque, nonché delle alberature pregiudizievoli per la difesa e conservazione delle sponde, salvaguardando, ove possibile, la conservazione dei consorzi vegetali che colonizzano in modo permanente gli habitat riparii e le zone di deposito alluvionale adiacenti;
b)  rinaturazione delle sponde, intesa come protezione ai piede delle sponde dissestate od in frana con strutture flessibili spontaneamente rinaturabili; restauro dell'ecosistema ripariale, compresa l'eventuale piantumazione di essenze autoctone. Per quanto è possibile, gli interventi non devono essere realizzati contemporaneamente su entrambe le sponde, in modo da facilitare la colonizzazione spontanea della sponda opposta e conservare l'ecosistema fluviale preesistente;
c)  ripristino della sezione di deflusso inteso come eliminazione, nelle tratte critiche per il deflusso delle portate idriche, dei materiali litoidi, trasportati e accumulati in punti isolati dell'alveo, pregiudizievoli al regolare deflusso delle acque. La sistemazione degli stessi di norma deve avvenire nell'ambito dello stesso alveo. Solo in casi eccezionali o di manifesto sovralluvionamento può essere prevista l'asportazione dell'alveo del materiale estratto, nel rispetto delle vigenti normative;
d)  sistemazione e protezione spondale, intese come risagomatura e sistemazione di materiale litoide collocato a protezione di erosioni spondali; sostituzione di elementi di gabbionata metallica deteriorata od instabile od altra difesa artificiale deteriorata od in frana, utilizzando tecnologie di ingegneria ambientale;
e)  interventi di riduzione dei detrattori ambientali, intesi copie rinaturazione delle protezioni spondali con tecnologie di ingegneria ambientale, allo scopo di favorire il riformarsi della stratificazione vegetazionale;
f)  ripristino della funzionalità di tratti tombati, tombini stradali, ponticelli ecc., inteso come ripristino del regolare deflusso sotto le luci dei ponti, con rimozione del materiale di sedime e vano accumulato nei sottopassi stradali, nei tombini, nei sifoni, sulle pile od in altre opere d'arte;
g)  ripristino della stabilità dei versanti, inteso come ripristino della stabilità dei versanti prospicienti le sponde di corsi d'acqua, mediante tecniche di ingegneria ambientale.
2)  Tipologie degli interventi manutentori da effettuarsi nei corsi d'acqua regimati:
a)  manutenzione delle arginature e loro accessori, intesa come taglio di vegetazione sulle scarpate, ripresa di scoscendimenti, ricarica di sommità arginale, interventi di conservazione e ripristino del paramento, manutenzione di opere d'arte e manufatti connessi al sistema arginale (chiaviche scolmatori, botti a sifone, ecc.), manutenzione e ripristino dei cippi di delimitazione e individuazione topografica delle pertinenze idrauliche e delle aree demaniali per una attiva individuazione dei tratti fluviali;
b)  rimozione di rifiuti solidi e taglio delle alberature, intesi come eliminazione dalle sponde e dagli alvei dei corsi d'acqua dei materiali di rifiuto provenienti da attività antropiche e collocazione a discarica autorizzata, rimozione dalle sponde e dagli alvei attivi delle alberature che sono causa di ostacolo al regolare deflusso delle piene ricorrenti, con periodo di ritorno, orientativamente trentennale, sulla base di misurazioni e/o valutazioni di carattere idraulico e idrologico, tenuto conto dell'influenza delle alberature sul regolare deflusso delle acque, nonché delle alberature pregiudizievoli per la difesa e conservazione delle sponde, salvaguardando, ove possibile la conservazione dei consorzi vegetali che colonizzano in modo permanente gli habitat riparii e le zone di deposito alluvionale adiacenti;
c)  rimozione di materiale di sedime dalle banchine pavimentate, intesa come allontanamento a discariche autorizzate del materiale presente sulle banchine del corso d'acqua;
d)  taglio di vegetazione e rimozione di depositi alluvionali su banchine in terra, intesi come sfalcio di vegetazione infestante e rimozione dei depositi alluvionali che riducono la sezione idraulica del corso d'acqua;
e)  rinnovo di pavimentazioni di banchine, inteso come rimozione e ripristino di tratte di pavimentazione fatiscenti con analoghi materiali;
f)  rimozione di materiale vario dagli accessi e dalle discese pubbliche a fiume con trasporto a pubbliche discariche autorizzate;
g)  rimozione di tronchi d'albero dalle luci di deflusso dei ponti, intesa come ripristino del regolare deflusso sotto le luci dei ponti, con rimozione del materiale di sedime e vario accumulato nei sottopassi stradali, nei tombini, nei sifoni, sulle pile od in altre opere d'arte;
h)  ripristino di protezioni spondali deteriorate o franate in alveo (gabbioni e scogliere), inteso come risagomatura e sistemazione di materiale litoide collocato a protezione di erosioni spondali, sostituzione di elementi di gabbionata metallica deteriorata o instabile od altra difesa artificiale deteriorata od in frana, utilizzando, ove possibile, tecnologie di ingegneria ambientale;
i)  manutenzione di briglie e salti di fondo, intesa come sistemazione delle briglie ed idonei interventi a salvaguardia di possibili fenomeni di aggiramento o scalzamento o erosione dell'opera da parte delle acque, interventi di mitigazione dell'impatto visivo;
j)  ripristino della stabilità dei versanti, inteso come ripristino della stabilità dei versanti prospicienti le sponde di corsi d'acqua, mediante tecniche di ingegneria ambientale.
2  Linee guida per la progettazione
2.1  Interventi forestali
Per quanto riguarda gli interventi forestali, qualora l'intervento preveda lavori di rimboschimento si riportano le seguenti indicazioni operative da osservare nella progettazione degli interventi.
I lavori di rimboschimento dovranno essere effettuati con almeno il 75% di specie autoctone, anche arbustive, selezionate sulla base di uno studio dei popolamenti circostanti e delle condizioni stazionali; dovranno prevedere, in preferenza, l'uso di latifoglie "nobili" indigene limitando l'utilizzo delle conifere solo come colonizzatrici di suoli ad elevato rischio idrogeologico ed in funzione di una loro successiva sostituzione graduale con le latifoglie. Nelle stazioni poco favorevoli, non adeguate alle piantagioni classiche con specie arboree, si dovrà intervenire con specie vegetali più idonee quali gli arbusti pionieri autoctoni (ginestre, tamerici, oleandri, ecc.). In questo caso, a tale azione di consolidamento va unita un'azione di protezione antierosiva del pendio mediante l'uso di specie erbacee. Il materiale vegetale di propagazione può essere impiegato in semi, piantine radicate, zolle, cespi, rizomi, talee, ecc.
Il materiale vegetale, in caso di acquisto, potrà essere utilizzato se provvisto di certificato di provenienza o di identità clonale, secondo quanto prescritto dalla normativa comunitaria di settore, dalla legge 22 maggio 1973, n. 269 e dal successivo decreto del Ministero per le politiche agricole del 15 luglio 1998.
La densità minima che deve essere garantita è di 600 piante per ettaro, per le specie arboree e di 2.000 per quelle arbustive. Non sono ammissibili i rimboschimenti a ciclo breve e quelli volti alla produzione di alberi di Natale.
Gli interventi dovranno essere realizzati nei periodi più idonei alle singole operazioni forestali.
I richiedenti dovranno sottoscrivere un preventivo impegno, basato sulla relazione allegata al progetto, che assicuri la manutenzione delle opere realizzate, che resta esclusa dal finanziamento.
Sono ammissibili, infine, interventi accessori quali l'adeguamento e costruzione di infrastrutture forestali (piste forestali di accesso e di servizio, chiudende, fasce tagliafuoco, punti d'acqua), solo se strettamente necessarie alla realizzazione dell'investimento ed in ogni caso entro il tetto massimo stabilito del 20% della spesa finanziata.
In particolare nella progettazione sulla viabilità si dovrà cercare di operare su tracciati già esistenti, limitando l'apertura di nuove piste solo nei casi di forza maggiore e di lotta agli incendi, avendo cura di individuare le soluzioni più idonee dal punto di vista dell'assetto idrogeologico.
2.2  Interventi di manutenzione idraulica e idraulica forestale
Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione idraulica e idraulica forestale si forniscono i seguenti criteri da osservare nella progettazione:
1)  Gli interventi di manutenzione idraulica sono finalizzati alla eliminazione di situazioni di pericolo per i centri abitati e per le infrastrutture, in conseguenza di eventi critici di deflusso, derivanti da carenze dello stato manutentori degli alvei e delle opere idrauliche;
2)  Gli interventi devono avere, altresì, finalità di manutenzione e caratteristiche tali da non comportare alterazioni sostanziali dello stato dei luoghi. Devono porsi come obiettivo il mantenimento ed il ripristino del buon regime idraulico delle acque, il recupero della funzionalità delle opere idrauliche e la conservazione dell'alveo del corso d'acqua, riducendo, per quanto possibile, l'uso dei mezzi meccanici.
I progetti di rinaturalizzazione, manutenzione idraulica degli alvei e delle opere di difesa esistenti, di idraulica forestale di regimazione idraulica e rinaturalizzazione della rete idrografica minore e della rete di scolo superficiale devono tendere al recupero e alla salvaguardia delle caratteristiche ambientali dei luoghi.
I progetti di manutenzione idraulica devono privilegiare tipologie d'intervento che comportino uso contenuto di mezzi meccanici durante la realizzazione dei lavori e che favoriscano l'impiego di mano d'opera; gli interventi devono tendere al recupero e alla salvaguardia delle caratteristiche naturali degli alvei.
L'esecuzione degli interventi sui corsi d'acqua deve essere effettuata in modo tale da non compromettere le funzioni biologiche del corso d'acqua e delle comunità vegetali ripariali.
Il valore di portata di piena da assumere per il dimensionamento del ripristino della sezione d'alveo è fissato pari a quello con tempo di ritorno orientativamente di 30 anni, salvo i casi in cui sia dimostrato necessario assumere un tempo superiore ovvero in cui le opere di protezione e sistemazione presenti siano dimensionate per un tempo superiore.
Gli interventi volti a mantenere o ripristinare realizzare le sezioni d'alveo che garantiscano il deflusso delle portate di piena ammissibili prima indicate deve essere effettuata in modo tale da non compromettere le funzioni biologiche del corso d'acqua e delle comunità vegetali ripariali.
La manutenzione e il ripristino anche parziale delle opere trasversali in alveo deve prevedere gli opportuni accorgimenti per assicurare il mantenimento della continuità biologica del corso d'acqua tra monte e valle.
La realizzazione e il ripristino di opere e manufatti in alveo deve essere realizzata di norma con i criteri d'ingegneria naturalistica.
Sia per gli interventi forestali che per quelli idraulici l'intervento potrà includere le azioni di monitoraggio per controllare gli effetti degli interventi realizzati.
Nella progettazione degli interventi andrà privilegiato l'utilizzo di tecniche d'ingegneria naturalistica per le quali si rimanda al documento "criteri e tecniche per la manutenzione del territorio ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico" consultabile nel sito internet del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio alla sezione pubblicazioni documenti (www.minambiente.it).
Il progetto degli interventi deve essere redatto da tecnici abilitati.
Per tutti gli interventi; sia quelli forestali che quelli idraulici, il progetto delle opere deve contenere una relazione contenente:
1)  le finalità e gli obiettivi dell'intervento;
2)  la descrizione degli aspetti naturalistici ambientali del contesto entro cui l'intervento si inserisce corredata di documentazione fotografica d'insieme e di dettaglio dell'area;
3)  gli aspetti geomorfologici per quanto riguarda gli interventi di manutenzione sul reticolo idrografico sarà indicato il grado di stabilità attuale dell'alveo e delle sponde gli eventuali dissesti in atto e potenziali e le probabili tendenze evolutive degli stessi in connessione con la stabilità dei versanti;
4)  la valutazione degli effetti che l'intervento produce sulle condizioni di stabilità attuali e la zona d'influenza degli stessi;
5)  ove significativa, l'illustrazione della vegetazione presente nella zona d'intervento e nel territorio circostante con relativa carta tematica, nonché gli effetti che l'intervento produce sull'assetto vegetazionale preesistente;
6)  l'indicazione dei sistemi di monitoraggio e delle sezioni da tenere sotto controllo per valutare gli effetti degli interventi;
7)  gli aspetti idrologici caratterizzanti il regime delle portate di piena del corso d'acqua;
8)  gli aspetti idraulici.
Nel caso gli interventi di manutenzione dell'alveo prevedano l'asportazione di materiali inerti dall'alveo inciso o di piena, quale parte integrante dell'intervento stesso, il progetto dovrà contenere anche:
-  la precisa individuazione e valutazione dei volumi da estrarre supportata dai rilievi topografici necessari (sezioni trasversali dell'alveo, profili longitudinali, elementi planimetrici);
-  la valutazione degli effetti indotti dall'asportazione del materiale sulle condizioni di deflusso dell'alveo e sul relativo assetto morfologico, supportata da adeguati calcoli idraulici di verifica e studi geomorfologici;
-  la valutazione circa la dinamica evolutiva in atto della morfologia dell'alveo, in rapporto soprattutto ai fenomeni più significativi di erosione o di deposito di fondo alveo e di sponda, supportata ove possibile con il raffronto dei rilievi d'alveo preesistenti e con l'assetto delle fondazioni di strutture eventualmente presenti in alveo.
Il grado di approfondimento della relazione sarà commisurato all'importanza degli interventi proposti.
Allegato B
SCHEDA TECNICA D'IDENTIFICAZIONE DELL'INTERVENTO

Codice di identificazione:......................................................................................
(riservato al dipartimento delle foreste)
1.  Ente richiedente ......................................................................................
2.  Titolo del progetto ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................
3.  Responsabile del procedimento: ......................................................................................
(nome, cognome, titolo, qualifica)
4.  Importo complessivo dei lavori: e ......................................................................................
5.  Area d'intervento
Provincia ......................................................................................
Comune ......................................................................................
Località ......................................................................................
Localizzazione IGM: ......................................................................................
6.  Descrizione intervento
6.1  Tipologia dell'intervento ......................................................................................
6.2  Descrizione dell'intervento: ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................
6.3  Costo dell'intervento:......................................................................................lavori a base d'asta............................................................................................................................................................................
  somme a disposizione............................................................................................................................................................................ 
  Totale............................................................................................................................................................................ 

7.  Requisiti di ammissibilità
7.1  Inserimento nel programma triennale opere pubbliche e nell'elenco annuale OO.PP.:
Estremi dell'atto di approvazione ...................................................................................... ......................................................................................
Settore del piano triennale ...................................................................................... ......................................................................................
Ordine di priorità ...................................................................................... ......................................................................................
7.2  Pareri, autorizzazioni, nulla osta, etc.:
Parere in linea tecnica ex art. 7 bis legge n. 109/94:
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
Nulla osta vincolo idrogeologico:
acquisito  [_]      da acquisire  [_]      non necessario  [_]
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
Nulla osta soprintendenza beni culturali ed ambientali:
acquisito  [_]      da acquisire  [_]      non necessario  [_]
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
(VIA) ai sensi dell'art. 10 del D.P.R. 12 aprile 1996:
acquisito  [_]      da acquisire  [_]      non necessario  [_]
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
Nulla osta enti di tutela aree naturali protette (parchi e riserve):
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
Valutazione d'incidenza in zone S.I.C. e Z.P.S.
acquisito  [_]      da acquisire  [_]      non necessario  [_]
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
Nulla osta ex R.D. n. 523/1904:
acquisito  [_]      da acquisire  [_]      non necessario  [_]
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
Altro:
Organo competente:
Estremi del provvedimento:
8.  Requisiti di priorità
8.1  area classificata come area rischio di esondazione ai sensi del decreto legislativo n. 180/98
SI  [_]
indicare il livello di rischio      R1  [_]      R2  [_]      R3  [_]      R4  [_]
NO  [_]
8.2  area classificata come area rischio di frana ai sensi del decreto legislativo n. 180/98
SI  [_]
indicare il livello di rischio      R1  [_]      R2  [_]      R3  [_]      R4  [_]
NO  [_]
8.3  L'intervento ricade in area naturale protetta (parco, riserva, SIC e ZPS):      SI  [_]      NO  [_]
indicare la denominazione dell'area protetta:
......................................................................................
8.4  Infrastrutture interessate o potenzialmente interessabili (barrare con una croce la casella corrispondente)
[_]  aree residenziali    [_]  aree naturali protette    [_]  beni culturali
[_]  aree industriali o artigianali    [_]  aree agricole
[_]  infrastrutture viarie    [_]  altre infrastrutture
  Il responsabile dell'ufficio Il legale rappresentante 
           
  (timbro e firma) (timbro e firma) 

Allegato C
ELENCO COMUNI CLASSIFICATI COME MONTANI O PARZIALMENTE MONTANI

Provincia di Agrigento
Bivona, Burgio, Caltabellotta, Cammarata, Casteltermini, S. Giovanni Gemini, S. Stefano Quisquina.
Provincia di Caltanissetta
Mussomeli, Resuttano.
Provincia di Catania
Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Calatabiano, Vizzini, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Nicolosi, Maletto, Maniace, Licodia Eubea, Mascali, Milo, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Randazzo, S. Alfio, S. Maria di Licodia, Trecastagni, Zafferana Etnea.
Provincia di Enna
Agira, Assoro, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Aidone, Enna, Piazza Armerina, Villarosa, Calascibetta, Nissoria.
Provincia di Messina
Castelmola, Floresta, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Graniti, Malvagna, Mojo Alcantara, Mongiuffi Melia, Montalbano Elicona, Motta Camastra, Roccella Valdemone, S. Domenica Vittoria, Alì, Antillo, Casalvecchio Siculo, Fiumedinisi, Furci Siculo, Itala, Limina, Mandanici, Messina, Nizza di Sicilia, Pagliata, Roccafiorita, Roccalumera, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, Castroreale, Fondachelli Fantina, Gualtieri Sicaminò, Monforte S. Giorgio, Novara di Sicilia, Rometta, S. Lucia del Mela, S. Pier Niceto, Saponara, Tripi, Alcara Li Fusi, Castell'Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Raccuja, S. Agata Militello, S. Marco D'Alunzio, S. Piero Patti, S. Salvatore di Fitalia, Sinagra, Tortorici, Ucria, Acquedolci, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò, Mistretta, Motta d'Affermo, Pettineo, Reitano, S. Fratello, S. Stefano di Camastra, S. Teodoro, Tusa, Leni, Lipari, S. Marina Salina, Malfa, Rodì Milici.
Provincia di Palermo
Alimena, Aliminusa, Blufi, Bompietro, Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Montemaggiore Belsito, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, Pollina, S. Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni, Valledolmo, Bisacquino, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Campofiorito, Corleone, Contessa Entellina, Giuliana, Godrano, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Prizzi, Vicari, Marineo, Altofonte, Baucina, Borgetto, Belmonte Mezzagno, Caccamo, Giardinello, Misilmeri, Montelepre, Monreale, Palermo, Piana degli Albanesi, S. Cristina Gela, S. Giuseppe Jato, Torretta, Ustica.
Provincia di Ragusa
Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo, Ragusa.
Provincia di Siracusa
Buccheri, Buscemi, Cassaro, Carlentini, Ferla, Palazzolo Acreide, Sortino.
Provincia di Trapani
Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Pantelleria, San Vito Lo Capo, Valderice.
(2004.30.2007)
Torna al Sommariohome


003
   


MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 9 -  14 -  36 -  80 -  39 -  61 -