REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 25 GIUGNO 2004 - N. 27
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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CIRCOLARI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


CIRCOLARE 9 giugno 2004, n.1138.
Linee guida per la prevenzione delle reazioni allergiche al lattice nei pazienti e negli operatori sanitari.

AI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE UU.SS.LL., OSPE DA LIE RE E POLICLINICI DELLA REGIONE SICILIANA
AL PRESIDENTE DELL'A.I.O.P. VIA NOTARBARTOLO, 26
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI AGRIGENTO
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI CALTANISSETTA
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI CATANIA
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI ENNA
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI MESSINA
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI PALERMO
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI RAGUSA
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI SIRACUSA
ALL'ORDINE DEI MEDICI DI TRAPANI
Scopo di queste linee guida è quello di fornire indicazioni di ordine generale e di dare uniformità di comportamenti alle strutture sanitarie della Regione siciliana, relativamente alla gestione dell'allergia al lattice di gomma naturale sia a tutela dei pazienti che degli operatori sanitari.
Pertanto, di seguito, verranno date indicazioni sintetiche che ogni struttura sanitaria potrà sviluppare a seconda delle proprie caratteristiche ed esigenze.
Il lattice è una sostanza di origine vegetale con cui vengono prodotti una grande quantità di manufatti di largo uso anche in ambiente sanitario. Esempi di tali manufatti che possono essere sostituiti con materiale alternativo (PVC, neoprene, polimeri sintetici):
-  Guanti chirurgici, cateteri vescicali, palloni (ad es. tipo Ambu), maschere anestesiologiche, tubi endotracheali, cateteri per clisteri di bario, cannule per uso intravenoso, tourniquets, cerotti, barriere interdentali, elastici per apparecchi dentali, apparecchi ortodontici in gomma, etc.
Attualmente la frequenza di allergia al lattice nella popolazione generale è bassa, inferiore all'1% nella popolazione adulta e del 2% in quella pediatrica. Tale frequenza è notevolmente superiore in determinate categorie definite "gruppi a rischio" come il personale sanitario (3-12%) o soggetti che abbiano subito ripetuti interventi chirurgici in età infantile (ad es. bambini con spina bifida, frequenza 30-65%) o nei lavoratori dell'industria della gomma (9-11%).
I soggetti sensibilizzati al lattice possono andare incontro alle seguenti patologie: orticaria, riniti, oculoriniti, asma bronchiale, angioedema, shock anafilattico.
Raccomandazioni generali per le strutture sanitarie pubbli che e private accreditate
Ciò premesso, si rende necessario:
1)  identificare i compiti lavorativi, all'interno della mansione, che necessitano dell'uso di guanti in lattice e quelli in cui possono essere utilizzati guanti in materiale alternativo;
2)  prevedere, nel capitolato di acquisto, la certifica zione, da parte delle ditte produttrici, della presenza/assenza di lattice nei vari manufatti;
3)  utilizzare guanti in lattice solo quando strettamente necessario e, in questo caso, preferire quelli privi di polvere ed a basso contenuto proteico; usare regolarmente guanti in materiale alternativo laddove possibile;
4)  avere in dotazione guanti ad alta protezione, nei confronti del rischio biologico, non in lattice;
5)  organizzare corsi periodici di informazione per il personale esposto al rischio specifico che preveda anche nozioni sulla gestione del paziente allergico al lattice;
6)  formalizzare le procedure necessarie per la gestione del paziente allergico al lattice, compreso il trattamento in caso di urgenza;
7)  allestire uno o più carrelli con materiali e strumenti privi di lattice, da utilizzare sia per il paziente allergico al lattice che per i pazienti sensibilizzati e i bambini plurioperati in età neonatale, nei diversi contesti a seconda della complessità e dell'indirizzo della struttura sanitaria (ad es: pronto soccorso, sala operatoria, endoscopia, ginecologia, odontoiatri, etc.);
8)  rilasciare al paziente la certificazione dello stato di allergia al lattice.
Inoltre, si rende necessario che, nell'ambito di ogni provincia sia presente almeno un presidio ospedaliero che garantisca ambienti e percorsi latex-safe per il paziente allergico al lattice e per i bambini che devono subire più interventi invasivi in tenera età, comprendente il pronto soccorso, una sala operatoria, un'area diagnostico-strumentale e una o eventualmente più stanze di degenza.
In un centro latex-safe deve essere documentata l'assenza di impiego di guanti in lattice con polvere e la disponibilità, al bisogno, di materiale privo di lattice.
Affinché possa essere gestito il paziente allergico al lattice è essenziale un coordinamento tra queste strutture e i restanti presidi ospedalieri della relativa provincia, nonché la istituzione di un gruppo di lavoro per la gestione della patologia da lattice.
Si raccomanda l'istituzione, in almeno una struttura sanitaria per provincia di una sala chirurgica e una sala parto in cui non vengano utilizzati guanti o strumenti in lattice (ambienti latex safe) cui avviare i pazienti sensibilizzati.
2)  Precauzioni da adottare a tutela dei pazienti che accedono a strutture sanitarie
Prestazioni programmabili
a)  valutare preventivamente l'eventuale sensibilizzazione al lattice, tramite anamnesi mirata e successivo eventuale approfondimento allergologico;
b)in caso di accertata allergia al lattice, informare il paziente sul rischio e renderlo identificabile all'interno della struttura sanitaria;
c)  dalla valutazione della situazione clinica individuale, gestire il paziente presso il presidio ospedaliero (se il percorso latex-safe è sufficientemente sicuro) oppure dirottarlo presso altro presidio ospedaliero dotato di centri e percorsi latex-safe.
Prestazioni d'urgenza
Premesso che in molti casi le condizioni generali del paziente o la situazione d'urgenza possono impedire di effettuare accertamenti anamnetici e/o di laboratorio per stabilire una eventuale sensibilizzazione al lattice, si raccomanda che le strutture deputate all'emergenza siano latex safe.
In ogni caso:
a)  nei pronto soccorso e nelle terapia intensive va previsto l'uso di guanti privi di polvere e a basso contenuto proteico;
b)  in caso di allergia non nota, in tutte le strutture sanitarie e soprattutto nei pronto soccorso, devono essere formalizzate le procedure per la gestione del paziente allergico al lattice e devono essere presenti uno o più carrelli con materiali e strumenti privi di lattice da usare in caso di necessità, oltre ovviamente al trattamento dell'urgenza in caso di reazione allergica;
c)  in caso di allergia nota al lattice, se l'emergenza è affrontabile presso il presidio e/o non fosse possibile il trasferimento del paziente presso altro presidio meglio attrezzato per l'allergia al lattice, devono essere applicate le procedure per la gestione di questo tipo di paziente e devono essere utilizzati i materiali e gli strumenti privi di lattice contenuti nell'apposito carrello.
Per quanto riguarda gli operatori sanitari, si identifi cano i criteri per la prevenzione della patologia da lattice:
a)  Prevenzione primaria:
-  è considerata la più efficace ai fini della prevenzione dell'allergia. Si raccomanda di identificare i compiti lavorativi, all'interno della mansione, nei quali l'uso dei guanti in lattice è strettamente necessario, preferendo l'uso regolare di guanti in materiale alternativo, quando possibile. Nello svolgimento di compiti lavorativi che richiedono espressamente l'utilizzo di guanti in lattice, preferire quelli privi di polvere ed a basso contenuto proteico.
b)  Prevenzione secondaria e diagnosi precoce:
-  ai sensi del decreto legislativo n. 626/94, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori si attua con le visite preventive prima dell'inizio dell'esposizione al rischio specifico e con le visite periodiche.
-  visite preventive: obiettivo è la identificazione dei soggetti con fattori di rischio che predispongano allo sviluppo di patologia da lattice o già allergici tramite anamnesi mirata e, se positiva, l'effettuazione di test specifici.
-  visite periodiche: obiettivi sono l'identificazione, ove possibile, di un'avvenuta sensibilizzazione ancora in fase preclinica o la diagnosi precoce di un'eventuale patologia da lattice. Per i soggetti con basso livello di esposizione a questo rischio effettuare anamnesi mirata e, in caso di positività, test specifici; per i soggetti esposti ad alto rischio può essere, inoltre, indicato effettuare un monitoraggio, anche tramite test, nel corso della sorveglian za sanitaria periodica.
c)  Giudizio di idoneità:
Nel caso venga diagnosticata una patologia da lattice deve essere formulato un giudizio di idoneità lavorativa specifica e vanno adottati provvedimenti preventivi che evitino successive riesposizioni e recidive.
I direttori generali, anche mediante opportuno raccordo, sono incaricati della vigilanza e del corretto adempimento delle disposizioni impartite con le presenti linee guida.
L'ispettore generale dell'ispettorato regionale sanitario: AMARI
(2004.25.1756)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
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