REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 18 GIUGNO 2004 - N. 26
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 1 giugno 2004.
Documentazione necessaria per il rilascio dei provvedimenti di compatibilità ambientale di competenza regionale afferenti i progetti dei lavori marittimi e portuali, ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. 12 aprile 1996 e successive modifiche ed integrazioni.

L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.R. 12 aprile 1996;
Visto il D.M. 24 gennaio 1996;
Visto il decreto n. 941/V.I.A. del 30 dicembre 1997;
Visto il decreto n. 961/V.I.A. del 31 dicembre 1997;
Visto il decreto n. 825/XLII/V.I.A. del 4 gennaio 2001;
Visto l'art. 91 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6;
Visto l'art.35 del decreto legislativo n. 152/99;
Visto l'art. 21 della legge n. 179 del 31 luglio 2002;
Visto l'art. 129 della legge regionale n. 2 del 26 marzo 2002;
Visto l'art. 75 della legge regionale n. 4/2003;
Ritenuto di dovere meglio esplicitare, uniformare e schematizzare i contenuti della documentazione necessaria per il rilascio dei provvedimenti di compatibilità ambientale di competenza regionale afferenti i progetti dei lavori marittimi e portuali, ai sensi del D.P.R. 12 aprile 1996, recepito dall'art. 91 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6;
Ritenuto di potere suddividere i progetti dei lavori marittimi e portuali da effettuarsi nell'ambito delle zone costiere della Sicilia, ai fini dell'esame delle relative ripercussioni ambientali, nonché per maggiore organicità e per comodità di trattazione, nelle seguenti 3 categorie principali:
I)  opere riguardanti i porti di competenza regionale e i porti turistici rientranti nell'allegato A, lett. h) o, qualora ricadenti all'interno di aree naturali protette, nell'allegato B, punto 7, lett. q), del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i.: comprendenti tutti i progetti che interessano porti turistici e da diporto di qualunque tipologia (costituiti da strutture foranee aggettanti, darsene interne, porti canale, porti isola, frangiflutti flottanti,etc.) ovvero semplici approdi turistici, pontili e le aree ad essi asservite, come definiti dall'art. 2 D.P.R. n. 509/97;
II) interventi di difesa dei litorali marini rientranti nell'allegato B, punto 7, lett. n), del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., qualora ricadenti all'interno di aree naturali protette, e lavori di recupero di suoli dal mare rientranti nell'allegato A, lett. a) o rientranti nell'allegato B punto 8, lett. h), del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., qualora ricadenti all'interno di aree naturali protette: comprendenti tutte le opere marittime mirate a contrastare l'erosione costiera, di difesa foranea e radente, i lavori di sistemazione di strutture non radicate e rimovibili e qualsiasi altra tipologia del settore, ad eccezione delle operazioni di esclusivo ripascimento artificiale delle spiagge ed i lavori di recupero di suoli dal mare diversi dal mero rifornimento di arenili con sedimenti sciolti e che non prevedono opere di difesa costiera suppletive;
III) operazioni di rifacimento artificiale di arenili in arretramento rientranti nell'allegato B, punto 7, lett. n), del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., qualora ricadenti all'interno di aree naturali protette, e lavori di recupero di suoli dal mare rientranti nell'allegato A, lett. a) o rientranti nell'allegato B, punto 8, lett. h), del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., qualora ricadenti all'interno di aree naturali protette, ove sono raggruppati gli interventi che non rientrano nel punto II, in quanto non prevedano l'inserimento di opere di difesa costiera suppletive all'interno delle aree litorali;
Ritenuto che i sedimenti provenienti dai dragaggi dei fondali marini e dagli interventi di manutenzione agli alvei fluviali, costituiscono una risorsa primaria, nel quadro del bilancio sedimentario costiero;
Ritenuto auspicabile, ove possibile, il recupero dei materiali provenienti dalle operazioni di dragaggio dei fondali marini e portuali e di manutenzione degli alvei fluviali, ed il relativo reimpiego in progetti di ripascimento di arenili in erosione;
Ritenuto di dover privilegiare le fonti sottomarine di approvvigionamento naturale per il rifornimento delle spiagge, ove siano reperibili sedimenti in possesso di caratteristiche compatibili con i previsti siti di ricezione;

Decreta:


Art. 1

Gli argomenti da sviluppare e le informazioni da fornire nel contesto della documentazione concernente l'analisi delle ripercussioni ambientali, nel quadro della procedura di valutazione impatto ambientale di competenza regionale, di cui all'art. 5 del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., per i progetti di opere di cui al punto I) del presente decreto riguardanti i porti di interesse regionale o i porti turistici da realizzare nelle zone costiere della Sicilia, rientranti nell'allegato A del D.P.R. 12 aprile 1996, oppure rientranti nell'allegato B del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i. e che a seguito di verifica ai sensi dell'art. 10 del medesimo D.P.R. siano assoggettati alla procedura di valutazione impatto ambientale, dovranno essere quelli di cui al decreto ministeriale 14 aprile 1998, emanato ai sensi dell'art. 10, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 2 dicembre 1997 n. 509, recepito dall'art. 75 della legge regionale n. 4/2003.
Pertanto il progetto sarà sviluppato con riferimento a quanto previsto dal decreto ministeriale 14 aprile 1998 e dagli schemi tipo nello stesso indicati e lo studio d'impatto ambientale sarà sviluppato secondo l'allegato C del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i.
Ad ulteriore specificazione delle informazioni da fornire e indicate nel predetto allegato C del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., lo studio d'impatto ambientale dovrà contenere altresì:
A)  Quadro di riferimento programmatico
-  conformità e compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di approvazione;
-  coerenza del progetto e previsioni relative nell'ambito degli strumenti di programmazione, ivi compreso il P.O.R. e il piano della diportistica;
-  vicinanza e rapporti con strutture similari;
-  inserimento dell'opera nel sistema portuale ai vari livelli territoriali;
-  nel caso di interventi da eseguire nell'ambito di porti già esistenti, valutazione di un piano di completamento delle strutture portuali, in base alle relative priorità;
-  vincoli presenti nell'area d'intervento;
-  futura utilizzazione prevista dell'opera ed effetti sull'attività portuale esistente.
B)  Quadro di riferimento progettuale
-  descrizione del territorio e delle infrastrutture interessate dalla realizzazione delle opere;
-  scelta e localizzazione del sito interessato con relativa documentazione fotografica;
-  scelta della tipologia dell'opera;
-  nei casi di escavazione dei fondali portuali si richiede la conformità delle quote da raggiungere alle previsioni del P.R.P. vigente o in corso di approvazione, ove le quote medesime fossero indicate in tale strumento pianificatorio;
-  parcheggi per autoveicoli;
-  illustrazione delle principali alternative (lay-out, etc.) possibili, compresa l'ipotesi di non intervento;
-  nel caso di perizie che costituiscono lotti o stralci di progetti generali, conformità delle stesse alle previsioni di tali progetti generali;
-  sempre nel caso di cui al punto precedente, indicazione dei livelli di completezza, di funzionalità e di sicurezza che si prevede di ottenere con la realizzazione dei lavori;
-  connessione della struttura con la rete stradale e ferroviaria, e, ove il caso lo richieda, con i centri abitati principali, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie ed i centri intermodali;
-  collegamenti con la terraferma (solo per i porti isola);
-  caratteristiche dimensionali, fisiche e tecniche dell'opera;
-  ricettività del dispositivo portuale, con riferimento al numero di posti barca ed alle classi dimensionali;
-  analisi delle utenze;
-  analisi costi-benefici;
-  efficacia degli interventi proposti, necessità di lavori di manutenzione, cadenza prevista e costi relativi;
-  rilievo topografico e batimetrico;
-  studio climatologico-anemometrico;
-  studio idraulico-marittimo;
-  relazione geologica e geotecnica;
-  schema fognatura.
C)  quadro di riferimento ambientale
-  caratterizzazione dell'unità fisiografica di appartenenza e se necessario delle unità limitrofe. Ampiezza della fascia costiera relativa;
-  valutazione dei requisiti di naturalità del sito interessato ovvero dello stato di compromissione dell'ambiente circostante;
-  miglioramenti e/o peggioramenti apportati alla qualità ambientale dalla realizzazione e dall'esercizio delle opere;
-  eventuali studi o suggerimenti proposti per la riqualifica ambientale del sito di progetto;
-  occupazione definitiva di suolo da parte dell'opera. Occupazione temporanea di suolo da parte delle aree asservite ai lavori e di quelle di cantiere;
-  rapporti spaziali e/o vicinanza di aree naturali protette o di rilevanza naturalistica (parchi, riserve, siti d'interesse comunitario (S.I.C.), zone di protezione speciale (Z.P.S.), etc.) e compatibilità con tali aree nonché impatti a carico delle stesse;
-  rapporti dell'opera con il bacino idrografico ed interferenze con i corsi d'acqua esistenti e le sorgenti;
-  interazioni con la falda freatica (soltanto per i porti e le darsene ricavati all'interno della linea di costa);
-  sfruttamento di cave di prestito;
-  effetti sinergici possibili;
-  modalità contemplate per lo smaltimento dei materiali di risulta;
-  analisi degli impatti di cantiere;
-  impatto visivo e paesaggistico;
-  studio geomorfologico costiero con individuazione dei sistemi di dune e del grado di erodibilità delle formazioni costiere (solo per la realizzazione di una nuova struttura portuale). Impatti relativi;
-  analisi degli ecosistemi terrestri interessati (solo per la realizzazione di una nuova struttura portuale). Impatti relativi;
-  studio delle biocenosi marine esistenti vicino all'area portuale ed individuazione delle praterie a posidonia oceanica. Impatti relativi;
-  impatto acustico e dovuto alle vibrazioni;
-  impatto da rischio di incidenti (fasi di cantiere e di esercizio);
-  impatti sulla qualità dell'aria (inquinamento);
-  refluenze sulla qualità delle acque marine;
-  impatti dovuti all'eventuale produzione di polveri;
-  dinamica ed evoluzione dei litorali compresi nell'unità fisiografica di appartenenza ed ove necessario dei litorali appartenenti alle unità limitrofe. Bilancio sedimentario costiero. Trasporto litoraneo dei sedimenti. Interazioni ed effetti dovuti alla realizzazione delle strutture sui processi sedimentari litoranei e sull'assetto della fascia costiera interessata;
-  eventuali impatti sui beni culturali, storici ed archeologici;
-  eventuali impatti sulle infrastrutture ed i manufatti esistenti;
-  effetti sulla fruizione del litorale interessato;
-  impatti sul traffico veicolare;
-  disturbi arrecati alla popolazione;
-  effetti socio-economici (sull'occupazione, attività produttive, indotto, turismo, ecc.);
-  misure di mitigazione e di compensazione ambientale eventualmente adottate per gli impatti previsti;
-  documentazione fotografica.
Si richiede un grado di approfondimento commisurato all'importanza del progetto, ferma restando la facoltà da parte dell'Assessorato di richiedere integrazioni.
La documentazione deve essere firmata dal committente o dall'autorità proponente e dal progettista nel rispetto delle norme sull'esercizio delle professioni.
L'esattezza delle allegazioni è attestata da apposita dichiarazione giurata resa dai professionisti iscritti agli albi professionali, ove esistenti, ovvero dagli esperti che firmano lo studio di impatto ambientale.
Qualora siano altresì previsti interventi di cui al successivo art. 3, gli aspetti sopra elencati dovranno essere integrati dagli elementi da sviluppare, concernenti tali interventi, contenuti nel citato art. 3.

Art. 2

Gli argomenti da sviluppare e le informazioni da fornire nel contesto della documentazione concernente lo studio d'impatto ambientale, nel quadro della procedura di valutazione impatto ambientale regionale, ai sensi del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., per i progetti di cui al punto II) del presente rientranti nell'allegato A del D.P.R. 12 aprile 1996 oppure rientranti nell'allegato B del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i. e che a seguito di verifica ai sensi dell'art. 10 del medesimo D.P.R. siano assoggettati alla procedura di valutazione impatto ambientale, dovranno riguardare i seguenti elementi.
Il progetto sarà sviluppato con riferimento a quanto previsto dalle istruzioni tecniche per la progettazione e l'esecuzione di opere di protezione delle coste, approvate dall'assemblea generale del Consiglio superiore lavori pubblici con voto del 28 giugno 1991, n. 151, ove applicabili, e lo studio d'impatto ambientale sarà sviluppato secondo l'allegato C del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i.
Ad ulteriore specificazione delle informazioni da fornire e indicate nel predetto allegato C del D.P.R. 12 aprile 1996 e s.m.i., lo studio d'impatto ambientale dovrà contenere altresì:
A) quadro di riferimento programmatico
-  conformità e compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di approvazione;
-  coerenza del progetto e previsioni relative nell'ambito degli strumenti di programmazione, ivi compreso il P.O.R.;
-  ambienti e beni da salvaguardare dall'azione del mare;
-  motivazioni e giustificazione degli interventi proposti;
-  vicinanza e rapporti con strutture similari;
-  nel caso di perizie che costituiscono lotti o stralci di progetti generali d'intervento, ovvero di progetti che prevedono interventi di salvaguardia incompleti o provvisori, ossia mirati a risolvere i problemi erosivi in maniera parziale o temporanea, valutazione di un piano di completamento delle strutture di difesa costiera, in base alle relative priorità;
-  vincoli presenti nell'area d'intervento.
B) quadro di riferimento progettuale
-  descrizione del territorio e delle infrastrutture interessate dalla realizzazione delle opere;
-  efficacia degli interventi proposti, necessità di lavori di manutenzione, cadenza prevista e costi relativi;
-  caratteristiche dimensionali, fisiche e tecniche dell'opera;
-  scelta del sito e della tipologia dell'opera;
-  illustrazione delle principali soluzioni alternative possibili, compresa l'ipotesi di non-intervento;
-  nel caso di perizie che costituiscono lotti o stralci di progetti generali, conformità delle stesse alle previsioni di tali progetti generali;
-  sempre nel caso di cui al punto precedente, indicazione dei livelli di completezza, di funzionalità e di sicurezza che si prevede di ottenere con la realizzazione dei lavori;
-  analisi costi-benefici;
-  rilievo topografico e batimetrico, con studio delle strutture di fondo;
-  studio climatologico - anemometrico;
-  studio idraulico-marittimo;
-  relazione geologica e geotecnica.
C)  quadro di riferimento ambientale
-  caratterizzazione dell'unità fisiografica di appartenenza e se necessario delle unità limitrofe. Ampiezza della fascia costiera relativa;
-  valutazione dei requisiti di naturalità del sito interessato ovvero dello stato di compromissione dell'ambiente circostante;
-  miglioramenti e/o peggioramenti apportati alla qualità ambientale dalla realizzazione e dall'esercizio delle opere;
-  eventuali studi o suggerimenti proposti per la riqualifica ambientale del sito di progetto;
-  occupazione definitiva di suolo da parte dell'opera. Occupazione temporanea di suolo da parte delle aree asservite ai lavori e di quelle di cantiere;
-  rapporti spaziali e/o vicinanza di aree naturali protette o di rilevanza naturalistica (parchi, riserve, siti d'interesse comunitario (S.I.C.), zone di protezione speciale (Z.P.S.), etc.) e compatibilità con tali aree, nonché impatti a carico delle stesse;
-  rapporti dell'opera con il bacino idrografico ed eventuali interferenze con i corsi d'acqua esistenti e le sorgenti;
-  sfruttamento di cave di prestito;
-  modalità previste per lo smaltimento dei materiali di risulta;
-  effetti sinergici possibili;
-  analisi degli impatti di cantiere;
-  impatto visivo e paesaggistico;
-  studio geomorfologico costiero con individuazione dell'ampiezza della fascia litorale, dei sistemi di dune presenti e del grado di erodibilità delle formazioni costiere. Impatti relativi;
-  analisi degli ecosistemi terrestri interessati ed eventuali ripercussioni a carico degli stessi;
-  studio delle biocenosi marine esistenti ed individuazione delle praterie a posidonia oceanica. Impatti relativi;
-  impatto acustico e dovuto alle vibrazioni;
-  impatto da rischio di incidenti (fasi di cantiere e di esercizio);
-  impatti sulla qualità dell'aria (inquinamento);
-  refluenze sulla qualità delle acque marine;
-  impatti dovuti all'eventuale produzione di polveri;
-  dinamica ed evoluzione dei litorali compresi nell'unità fisiografica di appartenenza ed eventualmente dei litorali appartenenti alle unità limitrofe. Bilancio sedimentario costiero. Trasporto litoraneo dei sedimenti. Interazioni ed effetti dovuti alla realizzazione delle strutture sui processi sedimentari litoranei e sull'assetto della fascia costiera interessata;
-  valutazione dell'influenza di altri tipi di fattori nei processi di trasformazione dei litorali esaminati, quali azione eolica, apporti naturali dalla fascia di retrospiaggia, produzioni bioclastiche, movimentazioni di sedimenti per cause antropiche;
-  Eventuali impatti sui beni culturali, storici ed archeologici;
-  eventuali impatti sulle infrastrutture ed i manufatti esistenti;
-  effetti sulla fruizione del litorale interessato;
-  disturbi arrecati alla popolazione;
-  valutazione dell'efficacia degli interventi previsti;
-  effetti socio-economici (sull'occupazione, attività produttive, indotto, turismo, ecc.);
-  misure di mitigazione e di compensazione ambientale eventualmente adottate per gli impatti previsti;
-  documentazione fotografica.
Si richiede un grado di approfondimento commisurato all'importanza del progetto, ferma restando la facoltà da parte dell'Assessorato di richiedere integrazioni.
La documentazione deve essere firmata dal committente o dall'autorità proponente e dal progettista nel rispetto delle norme sull'esercizio delle professioni.
L'esattezza delle allegazioni è attestata da apposita dichiarazione giurata resa dai professionisti iscritti agli albi professionali, ove esistenti, ovvero dagli esperti che firmano lo studio di impatto ambientale.
Qualora siano altresì previsti interventi di cui al successivo art. 3, gli aspetti sopra elencati dovranno essere integrati dagli elementi da sviluppare, concernenti tali interventi, contenuti nel menzionato art. 3.

Art. 3

Gli argomenti da sviluppare e le informazioni da fornire nel contesto della documentazione concernente lo studio d'impatto ambientale, nel quadro della procedura di valutazione impatto ambientale regionale, ai sensi del D.P.R. 12 aprile 1996 e norme successive, per i progetti di cui al punto III) del presente decreto rientranti nell'allegato A del D.P.R. 12 aprile 1996 oppure rientranti nell'allegato B del D.P.R. 12 aprile 1996 s.m.i. e che a seguito di verifica ai sensi dell'art.10 del medesimo D.P.R. siano assoggettati alla procedura di valutazione impatto ambientale, dovranno riguardare i seguenti elementi.
Il progetto sarà sviluppato con riferimento a quanto previsto dalle istruzioni tecniche per la progettazione e l'esecuzione di opere di protezione delle coste, approvate dall'assemblea generale del Consiglio superiore lavori pubblici con voto del 28 giugno 1991 n. 151, ove applicabili, e lo studio d'impatto ambientale sarà sviluppato secondo l'allegato C del D.P.R. 12 aprile 1996 s.m.i.
Ad ulteriore specificazione delle informazioni da fornire e indicate nel predetto allegato C del D.P.R. 12 aprile 1996, lo studio d'impatto ambientale dovrà contenere altresì:
A)  quadro di riferimento programmatico
-  conformità e compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di approvazione;
-  coerenza del progetto e previsioni relative nell'ambito degli strumenti di programmazione ivi compreso il P.O.R.;
-  giustificazione degli interventi proposti;
-  ambienti e beni da salvaguardare dall'azione del mare;
-  motivazioni alla base del ricorso ad operazioni di ripascimento artificiale, ove le stesse siano previste e ragioni per cui sia preferibile escludere altre tipologie di intervento, ovvero l'impiego combinato di strutture aggiuntive;
-  vincoli presenti nell'area d'intervento.
B)  quadro di riferimento progettuale
-  descrizione del territorio e delle infrastrutture interessate dalla realizzazione delle opere;
-  nell'escavazione dei fondali portuali, conformità delle quote da raggiungere alle previsioni del piano regolatore portuale vigente od in corso di approvazione, ove le quote medesime fossero indicate in tale strumento pianificatorio;
-  caratteristiche dimensionali, fisiche e tecniche degli interventi;
-  nel recupero di suoli dal mare, conformità delle previsioni progettuali relative alla vigente pianificazione urbanistica e coerenza con gli strumenti di programmazione;
-  efficacia degli interventi proposti, necessità di lavori di manutenzione, cadenza prevista e costi relativi;
-  illustrazione delle principali soluzioni alternative possibili, compresa l'ipotesi di non-intervento;
-  nel caso di perizie che costituiscono lotti o stralci di progetti generali, conformità delle stesse alle previsioni di tali progetti generali;
-  sempre nel caso di cui al punto precedente, indicazione dei livelli di completezza, di funzionalità e di sicurezza che si prevede di ottenere con la realizzazione dei lavori;
-  analisi costi-benefici;
-  rilievo batimetrico dei fondali oggetto di escavazione;
-  rilievo topografico e batimetrico del tratto litoraneo da ripascere, con studio delle strutture di fondo presenti;
-  modalità di sversamento in rapporto al profilo di equilibrio del litorale;
-  studio idraulico-marittimo dei siti di prelevamento e di ricezione;
-  studio climatologico - anemometrico;
-  relazione geologica e geotecnica;
C) quadro di riferimento ambientale
-  caratteristiche fisico-chimico-batteriologiche dei materiali dragati;
-  caratteristiche granulometriche e sedimentologiche dei materiali dragati e dei materiali presenti nel sito di ricezione. Valutazione della compatibilità relativa;
-  volume e peso secco dei materiali;
-  eventuali trattamenti e/o lavorazioni preventive dei materiali;
-  caratterizzazione dell'unità fisiografica di appartenenza e se necessario delle unità limitrofe. Ampiezza della fascia costiera di pertinenza;
-  rapporti spaziali e/o vicinanza di aree naturali protette o di rilevanza naturalistica (parchi, riserve, siti d'interesse comunitario (S.I.C.), zone di protezione speciale (Z.P.S.), etc.) e compatibilità con tali aree nonché impatti a carico delle stesse;
-  occupazione definitiva di suolo da parte dell'opera. Occupazione temporanea di suolo da parte delle aree asservite ai lavori e di quelle di cantiere;
-  rapporti dell'opera con il bacino idrografico ed eventuali interferenze con i corsi d'acqua esistenti e le sorgenti;
-  sfruttamento di cave di prestito;
-  modalità previste per lo smaltimento dei materiali di risulta;
-  studio geomorfologico costiero con individuazione dei sistemi di dune e del grado di erodibilità delle formazioni costiere. Impatti relativi;
-  analisi degli ecosistemi terrestri interessati. Impatti relativi;
-  biocenosi bentoniche esistenti nel sito di ripascimento. Impatti relativi;
-  biocenosi bentoniche esistenti nel sito di prelevamento ed impatti relativi (solo se le operazioni di dragaggio sono programmate al di fuori dei bacini portuali);
-  dinamica ed evoluzione dei litorali compresi nell'unità fisiografica di appartenenza ed eventualmente dei litorali appartenenti alle unità limitrofe. Bilancio sedimentario costiero. Trasporto litoraneo dei sedimenti. Interazioni ed effetti dovuti alla realizzazione dei lavori di dragaggio e/o di ripascimento artificiale e/o di recupero di suoli dal mare sui processi sedimentari litoranei e sull'assetto della fascia costiera interessata;
-  valutazione dell'influenza di altri tipi di fattori nei processi di trasformazione dei litorali esaminati, quali azione eolica, apporti naturali dalla fascia di retrospiaggia, produzioni bioclastiche, movimentazioni di sedimenti per cause antropiche;
-  impatto acustico e dovuto alle vibrazioni;
-  impatto da rischio di incidenti (fasi di cantiere);
-  impatti sulla qualità dell'aria (inquinamento);
-  effetti sulla qualità delle acque marine;
-  impatti dovuti all'eventuale produzione di polveri;
-  impatti di cantiere;
-  effetti sulla fruizione della costa;
-  effetti delle operazioni di ripascimento sulla percezione visiva e sul paesaggio;
-  eventuali impatti sui beni culturali, storici ed archeologici;
-  eventuali impatti sulle infrastrutture ed i manufatti esistenti;
-  impatti dovuti all'eventuale apertura e/o coltivazione di cave di prestito (ove i materiali provenissero anche in parte da tali fonti di approvvigionamento);
-  effetti socio-economici (sull'occupazione, attività produttive, indotto, turismo, ecc.).
-  misure di mitigazione e di compensazione ambientale eventualmente adottate per gli impatti previsti;
-  documentazione fotografica.
Si richiede un grado di approfondimento commisurato all'importanza del progetto, ferma restando la facoltà da parte dell'Assessorato di richiedere integrazioni.
La documentazione deve essere firmata dal committente o dall'autorità proponente e dal progettista nel rispetto delle norme sull'esercizio delle professioni.
L'esattezza delle allegazioni è attestata da apposita dichiarazione giurata resa dai professionisti iscritti agli albi professionali, ove esistenti, ovvero dagli esperti che firmano lo studio di impatto ambientale.

Art. 4

Sono abrogati gli articoli 1 e 4 del decreto n. 961/V.I.A. del 31 dicembre 1997. Le norme tecniche da seguire per le operazioni di dragaggio, ripascimento che siano previste nei progetti di cui ai precedenti articoli, sono quelle contenute nel D.M. del 24 gennaio 1996 sino all'emanazione della normativa di cui al comma 5 dell'art. 35 del decreto legislativo n. 152/1999 e seguenti modifiche ed integrazioni.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 1 giugno 2004.
  PARLAVECCHIO 

(2004.23.1615)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
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Ideazione grafica e programmi di
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