REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 21 MAGGIO 2004 - N. 22
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 6964930 - ABBONAMENTI TEL 6964926 INSERZIONI TEL 6964936 - FAX 6964927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 5 aprile 2004.
Approvazione del piano regolatore del porto di Termini Imerese.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 30 della legge regionale n. 21 del 29 aprile 1985;
Visto l'art. 68 della legge regionale n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decreto legislativo n. 302/02, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 della 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Premesso che, con nota prot. n. 62411 del 13 dicembre 2000, questo Assessorato ha riscontrato favorevolmente il foglio, prot. n. 8913 dell'11 aprile 2000, con cui il comune di Termini Imerese ha chiesto, ai sensi dell'art. 30, comma 3, della legge regionale n. 21/85, di provvedere alla redazione del piano regolatore del porto;
Visto il foglio prot. n. 3422 del 25 giugno 2003, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 39087 del 26 giugno 2003, con cui il sindaco del comune di Termini Imerese ha trasmesso, per l'approvazione di competenza, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore del porto di Termini Imerese;
Visto l'ulteriore foglio prot. n. 16362 del 30 luglio 2003, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 45860 del 5 agosto 2003, con il quale il comune di Termini Imerese, nell'evidenziare l'avvenuta formazione del silenzio-assenso relativamente ad alcuni pareri, ha trasmesso i provvedimenti rilasciati da parte di organi indicati dall'art. 30 della legge regionale n. 21/85 in riferimento alla propria richiesta prot. n. 10751 del 9 maggio 2003;
Visto il foglio del 25 marzo 2004 con cui il segretario generale del comune di Termini Imerese ha attestato la regolarità degli adempimenti previsti dall'art. 186 dell'O.R.E.L.;
Vista la delibera n. 44 del 24 marzo 2003, con la quale il consiglio comunale di Termini Imerese ha adottato il piano regolatore del porto;
Vista la nota prot. n. TC/2320 del 21 maggio 2003, con la quale il comando Zona Fari della Marina militare di Messina ha espresso il proprio parere in merito alla realizzazione delle opere in argomento;
Vista la nota prot. n. DIPA.TC/04/5051 del 23 maggio 2003, con la quale la Rete ferroviaria italiana di Palermo ha espresso il proprio parere in merito alla realizzazione delle opere in argomento;
Vista la nota prot. n. 7379 del 17 luglio 2003, con la quale l'ufficio del Genio civile OO.MM. di Palermo ha espresso parere favorevole con prescrizioni in merito al progetto in argomento;
Vista la nota prot. n. 396 del 2 ottobre 2003, con la quale il servizio 3/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi al P.R.P., la proposta di parere n. 48 di pari data, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Considerato che i pareri di competenza della Capitaneria di porto, della dogana, del comando marittimo autonomo della Sicilia, del Consorzio per l'area industriale di Palermo, del comando dei vigili del fuoco, così come evidenziato nella nota sindacale n. 16362 del 30 luglio 2003, devono considerarsi favorevolmente resi per decorrenza del termine fissato dal penultimo comma dell'art. 30 della legge regionale n. 21/85;
Il porto di Termini Imerese è classificato di 2ª categoria, 2ª classe e pertanto la redazione del P.R.P. è di competenza di questo Assessorato, che può delegare il comune interessato su richiesta del consiglio comunale.
Su istanza di prot. n. 8913 dell'11 aprile 2000, l'Assessore pro-tempore, con provvedimento prot. n. 62411 del 13 dicembre 2000, ha delegato il comune di Termini Imerese alla redazione del nuovo piano regolatore del porto.
L'ambito del P.R.P. è quello definito dal precedente P.R.P. predisposto dall'A.S.I. nel 1982 e successivamente confermato dai piani regolatori generali del comune di Termini Imerese.
Obiettivi del piano
Il piano si pone i seguenti obiettivi:
-  utilizzare al meglio le strutture portuali esistenti, con i completamenti e le integrazioni necessarie, evitando, per quanto possibile, nuove occupazioni di territorio e di specchi d'acqua, contenendo contestualmente i costi;
-  avvicinare il più possibile il porto commerciale alla zona industriale, rendendolo più marginale rispetto alla città;
-  liberare il waterfront urbano antistante e sottostante il centro storico dall'attività commerciale del porto, recuperando la linea di costa e i vecchi insediamenti industriali dismessi;
-  creare le premesse per una corretta ripartizione del traffico marittimo tra il porto di Termini e quello di Palermo;
-  sviluppare il turismo, in particolare quello nauti co, attraverso la creazione di un vero e proprio polo nautico comprendente riparazioni, manutenzioni, alberghi, servizi, una stazione marittima attrezzata anche come auditorium, centro commerciale e sportivo, spiaggia.
Il P.R.P. prevede il potenziamento delle infrastrutture e delle opere di difesa esistenti, l'ampliamento dei moli e delle banchine, alle quali si intersecano 7 ambiti con diverse destinazioni d'uso:
-  ambito 1 del porto commerciale;
-  ambito 2 delle crociere;
-  ambito 3 del porto turistico;
-  ambito 4 della cantieristica e della pesca;
-  ambito 5 del nuovo spazio urbano;
-  ambito 6 del recupero edilizio;
-  ambito 7 della balneazione.
L'ambito del porto commerciale occupa una superficie pari al 55% dell'intera area portuale, gli ambiti delle crociere, del porto turistico, della pesca il 18% e infine gli ambiti non strettamente portuali del nuovo spazio urbano, del recupero e della spiaggia il 27%.
Il piano, oltre alle indicazioni essenziali modificabili soltanto con procedure di adeguamento tecnico-funzionali e di variante, prevede anche una parte priva di valore prescrittivo, chiamata "linee guida progettuali", il cui scopo è fornire all'ente gestore del porto obiettivi e strategie possibili.
Il dimensionamento del piano
Da quanto esposto negli "studi preparatori" del piano, emergono considerazioni sulle previsioni di traffico che conducono al dimensionamento del porto commerciale e delle crociere, nonché delle nuove opere marittime.
Nell'ambito commerciale, il P.R.P. prevede 5 accosti utilizzabili per il traffico Ro-Ro "tutto merci" (con una movimentazione annua di 4 milioni di tonnellate di merci sbarcate e imbarcate e 200.000 mezzi pesanti) e per i traghetti misti passeggeri/merci (considerando indicativamente una potenzialità di trasporto auto di circa 20-25.000 unità in imbarco e in sbarco per accosto).
All'interno dell'ambito commerciale è previsto inoltre un accosto per merci varie e rinfuse con un magazzino di dimensioni e altezze indicate nelle norme tecniche di attuazione.
Il P.R.P. non prevede invece accosti specifici per il traffico di contenitori che potrà tuttavia avvenire sugli accosti del porto commerciale.
Il terminal previsto dal piano nell'ambito delle crociere dovrebbe consentire l'accosto di 2 navi da crociera di dimensioni medio grandi.
La tipologia delle nuove opere marittime previste è ottenuta valutando l'agitazione ondosa accettabile e considerando la manovra di una "nave di progetto" lunga m. 280: il piano giunge così a definire la larghezza del l'imboccatura portuale pari a m. 185, il prolungamento del molo di sopra flusso esistente fino a m. 250, l'adozione di tipologie strutturali delle banchine del tipo solo parzialmente riflettente.
Inoltre, valutando il traffico e la durata delle operazioni portuali, si è giunti al dimensionamento del varco portuale così come rappresentato nelle tavole progettuali e al dimensionamento dei piazzali di sosta a servizio dei traghetti Ro-Ro con una superficie totale pari a circa mq. 80.000, capaci di ospitare circa 1.000-1.150 semirimorchi.
Schema generale
Il bacino settentrionale del porto attuale sarà diviso in due parti da un molo sporgente di circa m. 450, sul quale si attesteranno a nord il porto turistico e a sud gli accosti delle navi da crociera.
Sul molo sono previsti da una parte i servizi necessari al porto turistico, e dall'altra la stazione marittima i cui saloni potranno essere destinati a svariati usi.
Il molo avrà uno o più piani interrati destinati a parcheggio pubblico con una capacità di circa 1.000 posti auto per piano.
Il bacino meridionale sarà rimodellato per accogliere il traffico Ro-Ro e le attuali banchine, essendo fondate su m. 5, dovranno essere adeguatamente ricostruite.
L'attuale sporgente trapezoidale sarà modificato e ampliato con una banchina parallela alle altre; la banchina di riva, tra il molo trapezoidale e il molo sottoflutti, verrà avanzata di m. 130 allo scopo di assicurare al piazzale retrostante la superficie necessaria agli accosti.
Il molo sopraflutti sarà allungato di circa m. 360 in direzione nord-est per ridurre l'imboccatura del porto e allargato per accogliere 3 nuovi accosti; sarà eliminato il piccolo molo che attualmente chiude il bacino. Il molo sopraflutti verrà inoltre prolungato fino a m. 235 in direzione sud-est per una maggiore protezione dell'imboccatura del porto.
All'inizio del molo è prevista una zona per la cantieristica minore e la pesca, con ormeggi riservati e la possibilità di realizzare magazzini a servizio della stessa.
Il piano individua una direttrice di traffico in entrata e in uscita dal porto, dividendo il traffico leggero da quello pesante. Al fine di evitare interferenze tra il traffico urbano e quello pesante, quest'ultimo sarà infatti obbligato ad uscire in direzione sud e attraverso la strada ASI, a collegarsi direttamente allo svincolo autostradale di Bonfornello.
Fasi di attuazione del piano
Per quanto riguarda le fasi di attuazione, il piano individua due ipotesi. La prima è orientata ad anticipare lo sviluppo del porto commerciale, la seconda quella del porto turistico; in entrambe le ipotesi tuttavia si dà priorità alle opere di difesa del porto.
Gli ambiti portuali
Per ciascun ambito il piano, oltre a prevedere le opere di difesa, le infrastrutture e la viabilità, prevede le strutture e gli edifici da realizzare indicandone, senza alcun valore prescrittivo, nelle "linee guida progettuali", la posizione. Nelle norme tecniche di attuazione, definisce per gli stessi edifici le destinazioni d'uso consentite, nonché i parametri e gli indici da rispettare in una futura progettazione, che sinteticamente si riportano.
Norme tecniche di attuazione
Ambito del porto commerciale
Il porto commerciale è concepito in modo da minimizzare l'impatto visivo e da evitare lunghi percorsi dei mezzi pesanti. Il piano prevede una viabilità a doppio senso di marcia che dal varco di ingresso porta fino ai moli, serve tutte le banchine e conduce fino agli uffici di direzione e amministrazione del porto, accessibili peraltro anche dall'esterno.
Il piano indica la posizione in cui potranno essere realizzate le strutture a servizio del porto, specificandone la superficie massima consentita, la cubatura e il numero dei piani.
Le principali destinazioni d'uso previste sono: parcheggio di semirimorchi, motrici e mezzi in attesa di imbarco; corselli di accesso ai parcheggi; movimentazione e stoccaggio di merci convenzionali, rinfuse secche e liquide non inquinanti, contenitori; spazi di manovra in banchina. Le funzioni secondarie sono: viabilità portuale ed eventuale raccordo ferroviario; edilizia destinata ai servizi portuali; verde di rispetto e di arredo; parcheggio automobili.
Dimensionamento:
-  superficie complessiva dell'ambito di cui:      mq. 215.000 
-  destinati a piazzali operativi e viabilità      mq. 177.200 
-  destinati a edilizia e servizi portuali      mq. 15.500 
-  destinati a verde di rispetto      mq. 22.600 
-  fondali minimi all'accosto      m. 10 
-  lunghezza minima degli accosti      m. 175 
-  quota del piano di banchina sul medio mare      m.

Per gli edifici di servizio del porto dovranno essere osservati i seguenti indici:
-  rapporto di copertura massimo      mq./mq. 0,3 
-  area verde, compresi i parcheggi se semiverdi, minimo      mq./mq. 0,5 
-  area libera impermeabile, massimo.      mq./mq. 0,2 
Nelle aree destinate a edilizia e servizi portuali potranno  realizzarsi: 
-  edificio degli uffici di direzione e amministrazione del porto:      h max m. 16; piani f.t. 4 
-  altri eventuali edifici destinati ad uffici:      h max m. 10; piani f.t. 3 
-  servizi vari e di ristoro          piani 1 
-  depositi per rinfuse      h max m.  8;  sup. max mq. 1.000 

Il varco stradale, il cui progetto dovrà tener conto della prospettiva da via Amerigo Vespucci, salvaguardandone la trasparenza verso il fondale del porto, nonché delle prospettive dalla strada ASI e dalla grande rotatoria.
Nell'area destinata a verde di rispetto della rotatoria non è consentita alcuna edificazione, né la realizzazione di parcheggi, né lo svolgimento di qualsiasi attività; l'area sarà trattata a prato o piantumata con essenze autoctone di alto fusto.
Nelle aree destinate a verde è consentita, ove indicato, la realizzazione di parcheggi semiverdi per una superficie massima pari a mq./mq. 0,7.
Ambito delle crociere
Il terminal crociere è attrezzato per l'accosto di due navi a due banchine, lunghe rispettivamente m. 177 e m. 275.
L'ambito destinato al traffico crocieristico potrà svilupparsi sullo sporgente da realizzare nella parte centrale della struttura portuale, all'interno del bacino esistente. Qualora non dovesse svilupparsi il traffico crocieristico ipotizzato, gli stessi accosti potranno essere utilizzati per il potenziamento del traffico commerciale, senza necessità di varianti, con solo adeguamento tecnico-funzionale del piano.
Le principali destinazioni d'uso previste sono: edificio polifunzionale destinato a stazione marittima ed utilizzabile anche per sala spettacoli, convegni, esposizioni, auditorium e servizi vari destinati al turismo; parcheggio bus e taxi al servizio dei crocieristi con relativi corselli di accesso; torre di controllo e servizi tecnici; spazi di manovra in banchina; inoltre, sotto il livello della banchina, dovranno essere realizzati uno o più piani destinati a parcheggio automobili. Le funzioni secondarie sono: viabilità portuale e percorsi ciclo-pedonali, verde di rispetto e di arredo; parcheggi in superficie per automobili.
Dimensionamento:
-  superficie complessiva dell'ambito      mq. 20.500 
-  lunghezza massima dello sporgente      m. 500 
-  lunghezza massima dello sporgente      m. 120 
-  lunghezza minima dello sporgente      m. 50 
-  fondali minimi all'accosto      m. 10 
-  lunghezza minima degli accosti      m. 175 
-  quota del piano di banchina dello sporgente      m.

Sulle aree dell'ambito, poste tutte sul previsto nuovo sporgente, dovranno essere osservati i seguenti indici:
-  rapporto di copertura massimo      mq./mq. 0,2 
-  area verde, minimo      mq./mq. 0,2 
-  ingombro massimo in pianta dell'edificio polifunzionale      mq. 3.000 
-  altezza massima dell'edificio polifunzionale      m. 15 
-  ingombro massimo in pianta dell'edificio torre di controllo      mq. 150 
-  altezza massima dell'eventuale torre di controllo      m. 30 
-  altezza massima degli altri edifici      m.
-  numero di piani massimo degli altri edifici, compreso il piano terra         

Ambito del porto turistico
Il porto turistico sarà realizzato nella parte settentrionale del grande bacino esistente, chiudendolo a mezzogiorno con lo sporgente così come modificato, e avrà dimensioni tali da accogliere ca. 1.000 posti barca se di dimensioni medio-piccole.
Gli ormeggi delle imbarcazioni da diporto si attesteranno su pontili galleggianti articolati in pontili primari, radicati alle banchine, e in pontili secondari, radicati ai primi.
Il progetto del porto turistico dovrà essere elaborato e realizzato nel rispetto delle "raccomandazioni tecniche per la progettazione dei porti turistici" emanate nel febbraio 2002 dalla sezione italiana dell'Associazione internazionale di navigazione AIPCN-PIANC.
Le principali destinazioni d'uso previste sono: ormeggi per le imbarcazioni da diporto, su pontili fissi o galleggianti; edifici destinati a servizi turistici, commerciali, ricettivi, per la ristorazione; agenzie bancarie, di vendita, affitti, viaggi; uffici di informazione e di rappresentanza; spazi di manovra in banchina. Le funzioni secondarie sono: viabilità automobilistiche e ciclo-pedonale, percorsi porticati, verde di rispetto e di arredo; distribuzione di carburanti; parcheggi in superficie e interrati per le automobili di addetti e visitatori.
Dimensionamento:
-  superficie complessiva dell'ambito      mq. 31.000 
-  superficie complessiva dello specchio d'acqua      mq. 130.000 
-  lunghezza massima dei pontili (primari e secondari)       m. 200 
-  lunghezza minima dei pontili primari .  m.
-  lunghezza minima dei pontili secondari  . m.
-  fondali minimi del bacino      m.

Sulle aree dell'ambito dovranno essere osservati i seguenti indici:
sulla banchina di riva
-  rapporto di copertura massimo      mq./mq. 0,3 
-  area verde, adeguatamente piantumata, minimo      mq./mq. 0,3 
-  altezza massima degli edifici      m. 15 
-  numero di piani massimo compreso il piano terra          
-  larghezza libera della banchina      m. 15 

sullo sporgente
-  rapporto di copertura massimo      mq./mq. 0,2 
-  area verde, adeguatamente piantumata, minimo      mq./mq. 0,2 
-  altezza massima degli edifici      m.
-  numero di piani massimo compreso il piano terra         
-  larghezza libera della banchina      m. 10 

Ambito della cantieristica e della pesca
La cantieristica navale, destinata al naviglio da diporto e da pesca, e l'attività della pesca professionale e sportiva, trovano il proprio ambito nello spazio contenuto fra la banchina Sebastiano Veniero e la strada di viabilità portuale prevista alle spalle della stessa banchina.
Gli ormeggi necessari alle due attività (stimati tra 50 e 80 di medio-grandi dimensioni) si troveranno su una banchina nel bacino del porto turistico; la divisione fra le aree destinate alle due attività sarà definita dall'ente gestore del porto.
Le principali destinazioni d'uso previste sono: spazi di manovra in banchina e spazi per la movimentazione delle imbarcazioni e del pescato; edifici e spazi all'aperto per le riparazioni e le manutenzioni navali e per il rimessaggio a secco delle imbarcazioni da diporto e da pesca; attrezzature per l'alaggio e il varo di imbarcazioni.
Le funzioni secondarie sono: uffici, magazzini, depositi purché legati alle attività principali, parcheggi in superficie per addetti e visitatori, spazi all'aperto per invasi e carrelli, verde di arredo.
Dimensionamento:
-  superficie complessiva dell'ambito      mq. 18.000 
-  lunghezza di banchina riservata      m. 450 
-  fondali minimi al piede di banchina      m.

Sulle aree dell'ambito dovranno essere osservati i seguenti indici.
-  rapporto di copertura massimo      mq./mq. 0,2 
-  area verde, adeguatamente piantumata, minimo      mq./mq. 0,1 
-  altezza massima degli edifici      m. 12 
-  numero di piani massimo degli edifici, compreso il piano terra         

Il piano individua inoltre tre ambiti non propriamen te portuali che collegano il porto alla città, con l'obiettivo di creare un tessuto urbano e sociale, unico e integrato.
Ambito del nuovo spazio urbano
L'ambito di nuovo spazio urbano rappresenterà la cerniera tra il tessuto urbano esistente e gli ambiti portuali; si svilupperà interamente sul piazzale esistente e ne manterrà la quota di campagna.
L'edificazione è soggetta all'approvazione, da parte del consiglio comunale, di un progetto preliminare esteso all'intero ambito.
Le principali destinazioni d'uso previste sono: ricettività alberghiera e para-alberghiera, case ed appartamen ti per vacanze, alloggi per gli addetti alle attività portuali, uffici agenzie, commercio al minuto, artigianato. Sono comunque escluse tutte le attività che producano inquinamenti o molestie. Le funzioni secondarie sono: viabilità automobilistiche e ciclo-pedonale, verde di rispetto e di arredo; parcheggi pubblici e privati in superficie e interrati.
Dimensionamento:
-  superficie complessiva dell'ambito      mq. 37.000 

Sulle aree dell'ambito dovranno essere osservati i seguenti indici:
-  rapporto di copertura massimo      mq./mq. 0,3 
-  area verde, compresi i parcheggi, minimo      mq./mq. 0,4 
-  area libera impermeabile, massimo      mq./mq. 0,3 
-  altezza massima degli edifici      m. 10 
-  numero di piani massimo compreso il piano terra         
-  distanza dal ciglio della viabilità portuale      m.

I piani terreni degli edifici non potranno essere destinati alla residenza, ma dovranno essere comunque riservati ad esercizi o attività di pubblico interesse.
Nelle aree verdi di rispetto alla rotatoria non è consentita alcuna edificazione, né la realizzazione di parcheggi, né lo svolgimento di qualsiasi attività: saranno piuttosto trattate a prato e piantumate con essenze autoctone di alto fusto.
Ambito del recupero edilizio
L'ambito del recupero edilizio è un'area, posta alle spalle della grande spiaggia verso nord, sostanzialmente estranea all'ambito portuale e parzialmente già edificata con strutture in gran parte obsolete, destinate principalmente a magazzini e depositi; parte di queste strutture presentano caratteristiche architettoniche da conservare con adeguati progetti di recupero edilizio. Le principali destinazioni d'uso previste sono: servizi turistici e attività compatibili, con esclusione sia della residenza che di attività inquinanti o moleste o che possano indurre traffico inidoneo alla fruizione turistica. Le funzioni secondarie sono: viabilità automobilistiche e ciclo-pedonale, verde di rispetto e di arredo, parcheggi pubblici e privati in superficie.
Dimensionamento:
-  superficie complessiva dell'ambito      mq. 22.000 

Gli interventi dovranno essere estesi almeno ad uno dei comparti minimi indicati nelle tavole di piano e dovranno limitarsi al recupero dei volumi esistenti, con incremento massimo del 20% soltanto per esigenze tecniche, igieniche, ambientali; altezze e sagome potranno essere modificate soltanto dimostrando con apposito studio che tali modifiche migliorano la qualità ambientale dello spazio urbano.
Ambito della balneazione
L'ambito, che comprende la spiaggia affacciata a nord, è destinato esclusivamente alla balneazione e alle relative attrezzature, con una superficie di circa mq. 47.000 e uno sviluppo lineare di circa m. 530.
Avendo il litorale subito una grave erosione, occorre predisporre un progetto preliminare di ricostruzione della spiaggia.
In tutto l'ambito è consentita la realizzazione di attrezzature di servizio alla balneazione, purché siano rimovibili e in materiali leggeri, comunque non lapidei.
I servizi igienici e le cucine dovranno essere allacciati alla fognatura comunale e ogni intervento, ancorché stagionale, dovrà essere autorizzato sia dall'ente gestore del porto che dall'amministrazione comunale.
Tra il molo sopra flutti e l'ambito destinato alla cantieristica, può essere consentita l'installazione di un parco attrezzato per i giochi d'acqua di dimensioni modeste, tale da non provocare congestione e eccessivo impatto.
Il progetto preliminare dell'ambito dovrà prevedere un adeguato numero di parcheggi, anche in ambiti adiacenti.
Infrastrutture ed opere di difesa
L'esecuzione, anche parziale, delle opere di infrastrutture previste dal piano non potrà essere ammessa se i relativi progetti non si sono fatti carico di opportuni appro fondimenti e verifiche sperimentali.
I moli sopraflutti
Alla banchina del molo, fra l'imboccatura del porto e l'imboccatura interna del porto turistico, sarà consentito l'accosto a tutte le imbarcazioni turistiche e di linea destinate al trasporto passeggeri.
L'area in banchina destinata alla movimentazione delle persone ed ai relativi servizi è di circa mq. 9.000; vi è consentita l'installazione di chioschi, biglietterie, arre di, purché siano rimovibili e in materiali leggeri, comun que non lapidei, previa autorizzazione dell'ente gestore del porto.
Viabilità e varchi
I tracciati stradali interni ed esterni alla cinta doganale, previsti nel piano, hanno carattere indicativo e non prescrittivo e pertanto, per esigenze specifiche, potranno essere modificati anche nelle sezioni, purché mantengano la ratio e la funzione di collegamento tra gli ambiti.
Il varco di accesso stradale, in sede di progettazione architettonica, dovrà essere rispettato nella sua posizione e forma.
Il tracciato del raccordo ferroviario è indicativo e potrà, in sede di progettazione architettonica, essere modificato insieme alla posizione del relativo varco.
Il piano prevede inoltre un terzo varco, facoltativo, la cui posizione sarà definita in sede di progettazione degli edifici.
Progetti settoriali
Progetto del verde e tipologie dei parcheggi a raso
Il P.R.G. del porto prevede una dotazione complessiva di aree verdi non inferiore a mq. 50.000, pari cioè al 12,5% dell'intero ambito portuale, e sarà l'ente gestore del porto a curarne la progettazione e la manutenzione.
I parcheggi delle automobili dovranno essere realizzati, ovunque possibile, con pavimentazioni sempreverdi, erbose e filtranti, ombreggiate con piante o pergolati verdi.
Arredi e segnaletica
Gli elementi di arredo degli spazi dovranno essere oggetto di uno studio preliminare, a cura dell'ente gestore del porto e concordato con l'amministrazione comunale, che definisca un catalogo cui fare riferimento per tutti gli interventi.
Anche la segnaletica portuale dovrà essere oggetto di uno studio particolare.
Illuminazione esterna
L'illuminazione degli spazi all'aperto dovrà essere oggetto di uno studio illuminotecnico elaborato a cura del l'ente gestore del porto e concordato con l'amministrazione comunale.
Aspetti sanitari ed ambientali
Nelle fasi attuative e gestionali dovrà essere applicata la normativa vigente in materia di protezione dell'ambiente.
Non potranno essere scaricate, all'interno dello specchio d'acqua protetto, acque di alcun genere.
Dovrà essere realizzato un impianto di drenaggio reflui separato tra acque bianche e nere: le acque bianche andranno recapitate direttamente a corpo recettore al l'esterno del sito portuale, le acque nere andranno recapitate in eventuale apposito impianto di trattamento primario e quindi allontanate dalla fognatura dinamica cittadina.
La raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi portua li sarà affidato ad apposito servizio secondo i criteri di gestione più attuali.
Gli impianti idraulici di lavaggio delle superfici pavimentate esterne saranno alimentati con acqua salata, a seguito di appresamento all'esterno del porto.
Ove possibile, saranno preferiti i progetti che prevedano l'applicazione di impianti di produzione elettrica alternativi ai combustibili fossili: ugualmente saranno preferiti i progetti architettonici che impieghino criteri di bio-ingegneria finalizzata al risparmio energetico e applichino criteri volti all'utilizzo di materiali di recupero.
Norme transitorie
In fase di attuazione del porto, l'ente gestore potrà disporre qualunque eccezione alla destinazione e all'utilizzo di aree, piazzali, banchine, accosti, specchi d'acqua, ecc. purché vi siano adeguate motivazioni di economicità globale e di sicurezza, e purché non venga compromesso l'esito finale, dal punto di vista funzionale, morfologico, gestionale, previsto dal piano.
Allo stesso criterio ci si dovrà attenere per il rilascio di eventuali concessioni.
Conclusioni
Alla luce di quanto sopra, il P.R.P. in oggetto si ritiene condivisibile limitatamente alla suddivisione in ambiti ciascuno con le proprie specificità, alle nuove opere di difesa marittima previste nell'intera area portuale, nonché a quanto previsto specificatamente per l'ambito commerciale.
Sia le opere di difesa, che l'ambito commerciale risultano infatti affrontati, dimensionati e risolti sulla base di appositi studi settoriali.
Non risultano viceversa sufficientemente analizzati gli aspetti relativi agli altri ambiti e non appare chiaro il procedimento che ha condotto alle previsioni progettuali proposte. Non si ritengono condivisibili, pertanto, le opere a terra, previste nell'ambito delle crociere, turistico, della cantieristica e della pesca e degli ambiti non propriamente portuali, che hanno peraltro carattere indicativo pur essendo dettagliatamente normate nelle N.T.A.
Conseguentemente i parametri ed indici contenuti nelle norme tecniche di attuazione sono da intendersi, alla stessa stregua delle linee guida progettuali, soltanto come indicazioni e come tali dovranno essere eventualmente rimodulati sulla base di una previsione di possibile fruizione del porto all'interno di ciascun ambito.
Non si condivide inoltre quanto previsto nel paragrafo "Norme transitorie" delle N.T.A., che consente qualsiasi eccezione, seppur motivata, alla destinazione e all'utilizzo delle aree, dei piazzali, delle banchine, degli accosti, ecc.
Per quanto sopra detto, questo servizio III è del parere che il piano regolatore del porto di Termini Imerese sia meritevole di approvazione limitatamente alle infrastrutture, alle opere di difesa, alla definizione degli ambiti così come rappresentati nella tav. B e a tutto quanto previsto all'interno dell'ambito commerciale. Al fine del l'attuazione di quanto previsto negli altri ambiti, il comune, a mezzo di delibera consiliare, dovrà analiticamente definirne il fabbisogno e il conseguente dimensionamento, proponendo a questo Assessorato la conferma o meno dei parametri urbanistico-edilizi che in questa sede si ritengono indicativi.";
Visto il voto n. 291 del 16 dicembre 2003 del Consiglio regionale dell'urbanistica, reso sulla scorta degli atti ed elaborati trasmessi dal servizio 3/D.R.U. in allegato alla proposta sopracitata, nonché delle relazioni trasmesse dal comune con foglio prot. n. 22047 del 29 ottobre 2003 e finalizzate alla puntualizzazione degli argomenti esposti in sede di precedente audizione, che di seguito parzialmente si trascrive:
"Omissis:
Valutata l'impostazione complessiva del piano in esame, il Consiglio la ritiene condivisibile nella considerazione che il nuovo assetto proposto pone come obiettivo primario la rimodulazione di ambiti inseriti nel precedente P.R.P. mediante l'utilizzo, il completamento, la razionalizzazione delle strutture portuali esistenti, evitando, per quanto possibile, l'impegno di nuovo territorio e di specchi d'acqua.
Per quanto riguarda le norme tecniche di attuazione, si formulano prescrizioni e suggerimenti di seguito elencati:
-  I progetti preliminari di ambito, attraverso i quali si dovrà attuare il P.R.P. (art. 6), dovranno essere sottoposti al preventivo parere degli organi competenti e saranno sottoposti all'approvazione dell'Assessorato, tenuto conto che il livello di definizione della normativa proposta non consente, in questa sede, una valutazione adeguata sugli assetti che potranno definirsi nei rispettivi ambiti.
Le altezze degli edifici proposti nei progetti preliminari dovranno essere comunque compatibili con le larghezze stradali e dovranno rispettare i limiti previsti dalla normativa sismica vigente.
-  Ambito del nuovo spazio urbano (art. 12) - Al fine di assicurare la fruizione percettiva dell'area portuale, in sede di progettazione preliminare si raccomanda di limitare l'altezza di mt. 10 agli edifici che saranno previsti nella fascia interna prospiciente la viabilità urbana. Tale altezza dovrà degradare verso la zona portuale prospiciente lo specchio acqueo.
-  Ambito del recupero edilizio (art. 13) - Tale ambito, ricadente in zona A del vigente P.R.G., è costituito da edifici di particolare interesse architettonico, testimonianze di attività produttive esercitate in passato, oggi classificati come esempi di "archeologia industriale". Gli interventi dovranno avere carattere strettamente conservativo ed essere mirati al recupero delle originarie con-figurazioni architettoniche, non prevedendo quindi incrementi volumetrici, alterazioni delle altezze e dei prospetti.
I progetti di risanamento delle volumetrie esistenti e delle aree limitrofe dovranno essere sottoposti al preventivo parere della competente Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali.
Per quanto sopra, il Consiglio esprime parere favorevole all'approvazione del piano regolatore del porto del comune di Termini Imerese, adottato con la deliberazione consiliare n. 44 del 24 marzo 2003, salvo quanto espresso nelle superiori considerazioni.";
Ritenuto di potere condividere il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica, reso, sulla scorta della proposta n. 48 del 2 ottobre 2003 del servizio 3/D.R.U., con il voto n. 291 del 16 dicembre 2003;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 30 della legge regionale n. 21 del 29 aprile 1985, in conformità al parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con voto n. 291 del 16 dicembre 2003, nonché alle condizioni dettate dagli uffici in premessa citati, è approvato il piano regolatore del porto di Termini Imerese, adottato con delibera consiliare n. 44 del 24 marzo 2003.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati, che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
 1)  proposta di parere prot. n. 39 del 12 giugno 2002 reso dall'U.O.3.1/D.R.U.;
 2)  voto C.R.U. n. 291 del 16 dicembre 2003;
 3)  delibera di C.C. n. 48 del 2 ottobre 2003;
Studi preparatori del P.R.P.:
 4)  volume 1  - studi preparatori P.R.P.; 
 5)  volume 2  - studi preparatori P.R.P.; 
 6)  all. A  - climatologia: tabelle e figure; 
 7)  all. B  - inventario visuale; 
 8)  all. C.1  - inquadramento cartografico: carta I.G.M. 1:200.000; 
 9)  all. C.2  - inquadramento cartografico: carta nautica 1:12.000; 
10)  all. C.3  - inquadramento cartografico: corografia 1:10.000; 
11)  all. C.4  - inquadramento cartografico: ortofoto 1:10.000; 
12)  all. C.5  - inquadramento cartografico: aerofoto gram metria 1:2.000; 

Stato di fatto:
13)  tav. 3.2.A  - planimetria del sito portuale 1:2.000; 
14)  tav. 3.2.B  - sezioni tipo delle opere esistenti 1:100; 
15)  tav. 3.2.C  - tavola sinottica degli interventi 1.5.000; 
16)  tav. 3.2.D  - tavola dell'evoluzione degli interventi 1:10.000; 
17)  tav. 3.2.E  - aggiornamento rilievo batimetrico - pia no quotato 1:2.000; 
18)  tav. 3.2.F  - aggiornamento rilievo batimetrico - isobate 1:2.000; 

Reti di collegamento:
19)  tav. 3.4.A  - infrastrutture notevoli della Regione siciliana; 
20)  tav. 3.4.B  - interscambio modale del sito portuale 1:10.000; 
21)  tav. 3.4.C  - tavola di confronto dei principali porti siciliani; 
22)  tav. 3.7.A  - estratto planimetria del P.R.P. vigente 1:2.000; 
23)  tav. 4.6.A  - inventario territoriale, demografico ed economico: da Trapani a Isola delle Femmine; 
25)  tav. 4.6.B  - inventario territoriale, demografico ed economico: da Palermo a Capo d'Orlando; 

Elaborati di piano:
25)  relazione di P.R.P.;
26)  norme tecniche di attuazione;
27)  tav. A  - stato di fatto e P.R.G.; 
28)  tav. B  - confini ed ambiti portuali; 
29)  tav. C  - funzioni portuali; 
30)  tav. D  - infrastrutture ed opere; 
31)  tav. E  - linee guida progettuali. 


Art. 3

Il comune di Termini Imerese dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento, provvedendo, altresì, ad acquisire, prima dell'inizio dei lavori, ogni altra autorizzazione o nulla-osta necessaria all'esecuzione delle opere.

Art. 4

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico, nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 5

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 5 aprile 2004.
  LIBASSI 

(2004.17.1155)
Torna al Sommariohome


114


MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 80 -  52 -  71 -  67 -  69 -  88 -