REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
SUPPLEMENTO ORDINARIO
PALERMO - VENERDÌ 23 APRILE 2004 - N. 18
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
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Avviso per la presentazione e selezione delle istanze - Misura 4.16 del P.O.R. Sicilia 2000/2006.
1. Informazioni generali
1.1.  Premessa
Lo strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP), disciplinato dal regolamento CE n. 1263/1999 del 21 giugno 1999 e dal regolamento CE n. 2792 del 17 dicembre 1999 attuativo del precedente, come modificato dal regolamento CE n. 2369/2002, prevede, tra l'altro, interventi a sostegno della pesca e dell'acquacoltura, investimenti produttivi - Misura 4.16 del P.O.R. Sicilia 2000/2006:
La misura è suddivisa nella seguenti sottomisure:
Sottomisura a)  protezione e sviluppo delle risorse acquatiche. 
Sottomisura b)  acquacoltura: adeguamento strutturale e/o crea zione di nuovi impianti, diversificazione della produzione verso specie ittiche pregiate. 
Sottomisura c)  potenziamento e adeguamento degli impianti esistenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e ammodernamen to dei mercati ittici tramite sistemi di collegamento telematico. 
Sottomisura d)  adeguamento infrastrutturale dei porti pescherecci per il ricovero delle attrezzature da pesca, nuove attrezzature per la conservazione del pescato, per il rifornimento idrico e di carburante e per l'alaggio delle imbarcazioni. 

1.2.  Obiettivi della presente misura di sostegno in favore della pesca
La presente misura di sostegno, attua le azioni indicate dalle sottomisure a), b), c) e d) della misura 4.16 del Complemento di programmazione del P.O.R. Sicilia 2000/2006 in conformità al regolamento CE n. 2792/1999 come modificato dal regolamento CE n. 2369/2002 ed, è volto a:
-  rafforzare la competitività dei sistemi locali della pesca in un'ottica di sviluppo sostenibile;
-  valorizzare la produzione ittica di allevamento in acqua marina, salmastra e dolce;
-  favorire la riconversione degli operatori;
-  migliorare le strutture di servizio e di assistenza;
-  prevenire i danni derivanti da uno sfruttamento non equilibrato delle risorse biologiche;
-  ridurre il differenziale socio-economico nel settore della pesca.
2.  Soggetti beneficiari, misura dei contributi, condizioni di ammissibilità
2.1.  Soggetti beneficiari delle agevolazioni
Sottomisura a): organismi pubblici o parapubblici, organizzazioni professionali riconosciute o altri organismi designati a tal fine dall'autorità di gestione;
Sottomisura b): soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca; cooperative o consorzi di pescatori;
Sottomisura c): soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca; cooperative o consorzi di pescatori; comuni e/o province;
Sottomisura d): soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca; cooperative o consorzi di pescatori; comuni e/o province.
2.2.  Misura dei contributi
Saranno ritenute ammissibili le spese rendicontate e ricomprese tra quelle previste dal regolamento CE n. 1685/2000 come modificato dal regolamento CE n. 448/2004, recante "disposizioni di applicazione del regolamento CE n. 1260/99 per quanto riguarda l'ammissibilità delle spese concernenti i progetti cofinanziati dai fondi strutturali". Saranno, altresì, ritenute ammissibili le spese secondo le direttive emanate con decreto del Ministero delle risorse agricole alimentari e forestali del 2 aprile 1996 pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 29 maggio 1996 - serie generale n. 124.
Ai progetti utilmente collocati in graduatoria verrà corrisposto un contributo pubblico, sulle spese ritenute ammissibili, nel limite delle seguenti percentuali massime:
Sottomisura a): max 100%
Sottomisura b): max  60%
Sottomisura c): max  60%
Sottomisura d): max  60%  destinatario privato
Sottomisura d): max 100%  destinatario pubblico.
Per le sottomisure 4.16b e 4.16c la percentuale di cofinanziamento pubblico potrà essere elevata fino al 70%, subordinatamente all'inserimento nel P.O.R. Sicilia 2000/2006 e nel Complemento di programmazione della maggiorazione prevista dai punti 2.2 d) e 2.4 c) dell'allegato III del regolamento CE n. 2792/1999, come modificato dal regolamento CE n. 2369/2002, qualora gli investimenti riguardino l'utilizzo di tecniche che riducono in modo sostanziale gli effetti sull'ambiente.
Per la sottomisura 4.16c in cui il contributo pubblico non può essere superiore al 60% del costo del progetto, anche se tra i soggetti proponenti è presente un ente pubblico territoriale, la restante quota dovrà essere assicurata da risorse finanziarie private.
3. Procedure
3.1 Modalità e termini per la presentazione delle domande
Per la partecipazione al presente avviso, i richiedenti dovranno presentare apposita domanda di ammissione a contributo compilata e sottoscritta dal richiedente o dal suo legale rappresentante utilizzando la modulistica allegata al presente avviso (modello A). La domanda con i relativi allegati dovrà essere contenuta in una busta chiusa e sigillata, recante all'esterno l'indicazione del mittente e la dicitura "Domanda di ammissione a contributo sottomisura 4.16a, ovvero: sottomisura 4.16b; sottomisura 4.16c; sottomisura 4.16d". Le domande dovranno pervenire all'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca - dipartimento della pesca tramite raccomandata A/R, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (ex art. 187 L.R. n. 32/2000), a tal fine farà fede il timbro dell'ufficio postale accettante.
Alla domanda devono essere allegate a pena di inammissibilità:
a)  copia del progetto sottoscritto dal progettista e dal richiedente;
b)  ulteriore documentazione tecnica indicata nella parte seconda del presente avviso all'articolo 5 di ogni singola sottomisura;
c)  copia dell'approvazione del progetto da parte dell'autorità competente o, se del caso, dell'atto di sottomissione attestante la concessione dell'area;
d)  elenco della documentazione allegata sottoscritta dal richiedente.
N.B.:  Le domande contenenti dichiarazioni false, oltre a comportare la decadenza dall'eventuale ammissione a contributo, comporteranno le conseguenze penali e civili previste in materia.
3.2.  Ammissione all'istruttoria e valutazione
Ai progetti, pervenuti entro il termine prestabilito, sarà assegnato dall'Amministrazione un numero di protocollo identificativo del progetto. Gli estremi di identificazione della domanda e la data del suo ricevimento verranno comunicati agli interessati con nota raccomandata, dall'Amministrazione regionale, entro dieci giorni dalla scadenza dell'avviso o dal ricevimento della domanda. Gli estremi di identificazione della domanda dovranno essere indicati in tutta la corrispondenza successiva. Per i progetti utilmente collocati in graduatoria tale numero di protocollo identificativo del progetto verrà sostituito dal codice MONIT.
L'avviso di ricevimento non precostituisce titolo per l'ammissibilità ai benefici dello SFOP.
L'Assessorato della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca - dipartimento pesca, effettua l'istruttoria amministrativa. La Commissione di valutazione entro 90 giorni dalla scadenza del presente avviso: valuta l'iniziativa, constata la congruità dei costi dell'investimento, compila le graduatorie secondo i punteggi attribuiti alle istanze sulla base dei criteri di selezione individuati nella parte seconda del presente avviso, all'art. 4.3 di ogni singola sottomisura.
Nelle sottomisure 4.16b e 4.16c, per i progetti presentati a valere sui P.I.T. n. 9 e n. 11, saranno redatte distinte graduatorie. Nella misura 4.16d saranno redatte distinte graduatorie in ragione della natura del soggetto richiedente (gruppo 1 o gruppo 3 allegato IV regolamento CE n. 2792/1999).
Nei successivi trenta giorni saranno approvate le graduatorie con atto amministrativo e ne sarà disposta la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Entro 20 gg. dall'adozione dell'atto di approvazione delle graduatorie, l'Amministrazione regionale, tramite raccomandata provvederà a richiedere ai titolari dei progetti ammessi a finanziamento la documentazione amministrativa per la quale era stata resa dichiarazione all'atto di presentazione della domanda di concessione di contributo. Tale documentazione dovrà essere prodotta entro 20 giorni dalla ricezione della richiesta dell'Amministrazione, a tal fine, farà fede la data del timbro dell'ufficio postale accettante.
La mancata o incompleta presentazione di detta documentazione nei termini previsti comporterà la decadenza della domanda.
Esaminata la documentazione amministrativa, trasmessa dai richiedenti utilmente inseriti in graduatoria, l'Amministrazione regionale provvederà ad adottare, entro i 30 giorni successivi, l'atto di impegno relativo all'importo del contributo da concedere. La notifica del provvedimento di concessione agli interessati avverrà entro i successivi 20 giorni.
I lavori di realizzazione dell'iniziativa dovranno iniziare entro il termine di quattro mesi dalla notifica del provvedimento di concessione del contributo e concludersi entro il termine di diciotto mesi dalla data di inizio lavori, pena la decadenza del contributo e la restituzione delle anticipazioni e degli interessi legali maturati dalla corresponsione della anticipazione. Inoltre, nel provvedimento di concessione sarà indicata la percentuale di avanzamento dei lavori da realizzare entro un anno dalla notifica del provvedimento di concessione del finanziamento. Tale percentuale di interventi realizzati dovrà fare riferimento alle spese ammissibili, comprovate da fatture regolarmente quietanzate e relative a lavori effettivamente realizzati (regolamento CE n. 1685/2000 modificato dal regolamento CE n. 448/2004).
Nel caso che i destinatari del contributo siano soggetti pubblici, per inizio dei lavori si intende l'inizio delle procedure per la loro aggiudicazione secondo il testo della legge 11 febbraio 1994, n. 109, coordinato con le norme della legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e con le norme della legge regionale 19 maggio 2003 n. 7 e successive modifiche ed integrazioni. Nel caso che i destinatari del contributo siano soggetti privati, per inizio dei lavori si intende la data di avvio a realizzazione di cui al successivo capoverso.
Non sono ammissibili a contributo i progetti che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, sono già stati avviati a realizzazione. Per data di avvio a realizzazione del progetto si intende la data di emissione del primo titolo di spesa.
Il destinatario del contributo comunicherà l'inizio dei lavori all'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'ar ti giana to e della pesca - dipartimento regionale della pesca - servizio disciplina comunitaria entro il termine di 4 mesi dalla notifica dal provvedimento di concessione del contributo. In caso di beneficiario pubblico, sarà sufficiente l'avviso di avvio delle procedure di gara. Tale comunicazione dovrà essere inviata entro 10 giorni dall'inizio dei lavori o dell'avvio delle procedure di gara. Il concessionario pubblico comunicherà anche il nominativo del responsabile unico del procedimento.
Eventuali varianti tecniche, che rispettino comunque le finalità dell'intervento originariamente ammesso a contributo, potranno essere proposte all'amministrazione regionale da parte del soggetto destinatario del contributo nel corso della prima metà del periodo previsto per la realizzazione del progetto, calcolato a partire dalla data di inizio dei lavori. L'ammissibilità di dette varianti sarà verificata dalla Commissione di valutazione e comunicata al richiedente entro 60 giorni dalla data del loro ricevimento. Ove la Commissione di valutazione lo ritenga necessario può richiedere, entro 20 giorni dalla data di ricevimento della richiesta, informazioni supplementari, compresa la eventuale documentazione tecnica integrativa.
Tale documentazione integrativa dovrà essere fornita alla Commissione di valutazione entro 20 giorni dalla richiesta. In tal caso il suddetto termine dei 60 giorni è calcolato a partire dalla data di ricevimento della documentazione da parte della Regione.
Tali varianti non potranno comportare in nessun caso né l'aumen to del contributo né la variazione dei parametri facenti parte dei criteri di selezione. In caso di variabili reputate inammissibili in tutto o in parte dalla Commissione di valutazione il contributo concesso verrà revocato o proporzionalmente ridotto.
Sono ammissibili varianti che comportano una diminuzione del costo del progetto nel limite del 30% del costo dello stesso, fatta salva la valutazione circa l'ammissibilità di dette varianti da parte della Commissione di valutazione, specie con riferimento alla funzionalità del progetto ridimensionato.
L'esecuzione delle varianti, effettuata antecedentemente al giudizio di ammissibilità delle varianti medesime da parte della Commissione di valutazione comporta il mancato riconoscimento delle spese relative.
Il soggetto destinatario del contributo può chiedere all'Amministrazione una proroga del termine previsto per la fine dei lavori per un periodo non superiore al 25% della durata prevista per la realizzazione del progetto stesso purché il progetto abbia avuto inizio nei tempi previsti e si trovi in uno stato di avanzamento di almeno il 50%. La richiesta di proroga deve essere presentata 60 gior ni prima della scadenza del termine ultimo previsto dal provvedimento di concessione per la realizzazione del progetto e deve essere adeguatamente motivata. Nella richiesta di proroga devono essere elencate, dettagliatamente, in ordine cronologico, tutte le cause che non hanno consentito la realizzazione dell'investimento produttivo entro i termini previsti.
La Commissione di valutazione valuta, entro 25 giorni dal rice vimento, l'ammissibilità della proroga richiesta e notifica al richiedente entro i successivi 7 giorni l'esito della valutazione.
Il soggetto destinatario del contributo comunica all'Amministrazione la data di fine lavori secondo le modalità ed i tempi fissati al successivo punto 3.4. Tale comunicazione costituisce uno dei presupposti indispensabili per avviare la procedura di accertamento finale dei lavori e per la successiva emissione del decreto di liquidazione del saldo del contributo spettante.
3.3.  Ammissione a contributo e adempimenti successivi
I progetti le cui domande sono state presentate ed hanno seguito l'iter di approvazione previsto dal presente avviso, faranno parte di graduatorie elaborate sulla base dei criteri di selezione indicati per ogni sottomisura nella parte seconda del presente avviso (articolo 4 paragrafi 4.3 e 4.1 di ogni sottomisura).
Verranno, quindi ammessi a finanziamento i progetti a partire da quello che occupa il primo posto in graduatoria fino ad esaurimento delle risorse.
La graduatoria dei progetti ammissibili a finanziamento e l'elenco dei progetti non ammissibili a finanziamento saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e saranno resi disponibili sul sito Internet www.euroinfosicilia.it.
L'ammissione del progetto a finanziamento sarà comunicata, dall'Assessorato della cooperazione, del commercio, dell'ar ti giana to e della pesca, a tutti i soggetti titolari dei progetti ammessi.
Le risorse che si renderanno eventualmente disponibili saranno utilizzate, scorrendo l'elenco della graduatoria, per la concessione dei contributi in favore dei soggetti titolari dei progetti ammissibili, precedentemente esclusi per mancanza di fondi.
Il contributo verrà erogato, compatibilmente con il quadro finanziario del P.O.R. Sicilia 2000/2006 e del Complemento di programmazione, nei limiti delle percentuali previste per ogni sottomisura nella parte seconda del presente avviso (art. 6 di ogni sottomisura) e nei limiti dei massimali di cui alla tabella 3 dell'allegato IV del regolamento CE n. 2792/1999, nonché delle risorse determinate per ciascuna delle singole sottomisure della misura 4.16 del Complemento di programmazione del P.O.R. Sicilia 2000/2006.
3.4.  Modalità di erogazione del contributo
Il contributo sarà erogato a favore del concessionario con le seguenti modalità:
-  un'anticipazione pari al 50% del contributo concesso dopo la comunicazione di inizio dei lavori di cui al presente paragrafo 3, punto 3.4. L'adozione del provvedimento di erogazione dell'anticipazione è subordinata alla stipula di apposita polizza fidejussoria da parte del soggetto destinatario del contributo. La garanzia fidejussoria non è richiesta per i soggetti pubblici. I soggetti beneficiari del contributo sia pubblici che privati hanno l'obbligo di rendicontazione delle spese sostenute secondo le modalità previste nel l'atto di adesione, pena la revoca del finanziamento;
-  il saldo del contributo concesso alla fine dei lavori, previa presentazione della seguente documentazione:
-  una relazione finale da cui risulti la descrizione del programma di investimento in base alle tipologie di spesa e le eventuali modificazioni approvate al progetto originario;
-  una perizia giurata redatta da un tecnico abilitato ed iscritto all'albo professionale, attestante la conformità delle opere murarie ed assimilate realizzate rispetto a quelle approvate, la descrizione di eventuali varianti ammesse, con le relative concessioni e/o autorizzazioni edilizie. Per gli enti pubblici tali atti saranno resi dagli uffici tecnici;
-  documentazione finale di spesa contenente copia della documentazione necessaria per accertare la regolarità delle spese sostenute, costituita dalle fatture/documentazioni fiscalmente regolari, quietanziate in copia autentica o, ove ciò non fosse possibile, da documenti contabili aventi forza probante equivalente. Elenco delle fatture contenente le indicazioni del numero della fattura, data di emissione, fornitore, descrizione oggetto della fattura, importo, riferimento ai SAL;
-  computo metrico consuntivo dei lavori eseguiti e relazione tecnica del progettista;
-  eventuale certificato di conformità rilasciato dal Genio civile ai sensi dell'art. 28 della legge n. 64/74;
-  copia della contabilità finale dei lavori.
Tali atti potranno essere resi, sotto forma di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, dal legale rappresentante o dal responsabile unico del procedimento ai sensi degli artt. 46, 47 e 76 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, ad eccezione della documentazione finale di spesa che dovrà in ogni caso essere prodotta in copia autentica e di quegli atti per i quali è richiesta dal presente avviso, o che per legge può essere fornita, una perizia giurata. Tali atti dovranno essere presentati, in uno con la domanda di pagamento del saldo, al massimo entro trenta giorni dalla data di fine dei lavori riportata in concessione.
L'Amministrazione regionale si riserva di richiedere ulteriore documentazione che risultasse indispensabile per la verifica finale.
L'emissione del provvedimento di liquidazione del saldo del contributo previsto sarà subordinata all'invio da parte del destinatario del contributo della dichiarazione fine lavori, della relativa documentazione finale, della domanda di pagamento del saldo ed al positivo esito del controllo da parte di soggetti pubblici o privati a ciò, appositamente, incaricati. Tale verifica dovrà essere effettuata entro sessanta giorni dalla data di presentazione della relazione e della rendicontazione allegata. Il decreto di liquidazione del saldo verrà adottato entro i trenta giorni successivi.
Alla domanda di pagamento in duplice esemplare andrà allega ta la modulistica richiesta, nonché i documenti giustificativi. In ogni domanda di pagamento il beneficiario dovrà indicare le coordinate bancarie dell'istituto di credito prescelto (codice CAB, ABI e CIN, n. c/c, indirizzo esatto della banca).
4.  Verifiche e controlli
L'amministrazione concedente adotta, mediante appropriati meccanismi di controllo, le disposizioni necessarie.
I soggetti destinatari del presente avviso hanno l'obbligo di consentire all'Amministrazione un monitoraggio qualitativo sulla priorità trasversale delle pari opportunità e sul rafforzamento del ruolo delle donne nel settore della pesca e del suo indotto.
5.  Rinuncia e decadenze
Il soggetto destinatario del contributo, con nota raccomandata, dovrà comunicare all'Amministrazione regionale la rinuncia ad iniziare o a portare a termine il progetto e contestualmente dovrà provvedere alla restituzione dell'eventuale anticipazione ricevuta oltre gli interessi legali maturati a decorrere dalla data di erogazione delle anticipazioni.
Il mancato rispetto, da parte del beneficiario del contributo, dei termini e/o delle procedure previsti ai precedenti punti 3.2, 3.3 e 3.4 del paragrafo 3, comporta la decadenza del contributo nonché la restituzione, da parte del destinatario, dell'eventuale anticipazione ricevuta oltre gli interessi legali maturati a decorrere dalla data di erogazione delle anticipazioni. Nel caso di mancata restituzione, l'Amministrazione provvederà al recupero dell'anticipazione e degli interessi legali maturati rivalendosi anche nei confronti del fidejussore.
Quanto previsto al precedente capoverso non verrà applicato esclusivamente nei casi in cui il mancato rispetto dei termini e delle procedure si verifichi per cause di forza maggiore dimostrate dal destinatario del contributo ed accertate dall'Amministrazione regionale.
La decadenza dal contributo nonché la restituzione da parte del concessionario delle somme ricevute e degli interessi legali maturati, si verificherà anche nel caso in cui la Commissione di valutazione, attraverso la verifica tecnico-amministrativa di cui al precedente paragrafi 3 e 4, accerti l'assenza di funzionalità delle opere realizzate.
6.  Area territoriale di attuazione
Potranno essere ammesse al finanziamento le iniziative riguar danti interventi ubicati nell'intero territorio della Regione siciliana. La misura 4.16 concorre al finanziamento dei PIT.
Ai PIT 9 e 11 sono riservate le quote finanziarie, a valere sullo SFOP, individuate nella sottoindicata tabella:

      Enna Siracusa Importo totale risorse PIT 
  MISURA PIT N. 11 PIT N. 9  
  4.16 412.525,20 633.386,60 1.045.911,80 
      4.16b 4.16c  

Criteri aggiuntivi del PIT 9 Ecomuseo del Mediterraneo

  Criteri aggiuntivi Livello di pertinenza 1 = Altamente pertinente 2 = Pertinente 3 = Parzialmente pertinente 
  Punteggio preferenziale per progetti che includono soggetti che dimostrano di possedere competenze specifiche nel settore ed in relazione ai contenuti del progetto
  Punteggio preferenziale per progetti presentati da giovani disoccupati, donne, disoccupati di lunga durata e soggetti appartenenti alle fasce deboli
  Punteggio preferenziale per progetti che prevedono interventi di restauro e riqualificazione edilizia mediante il ricorso a materiali lapidei locali e l'utilizzo di tecnologie e metodologie tradizionali
  Punteggio preferenziale per progetti che insistono su immobili in atto non utilizzati
  Punteggio preferenziale per progetti inseriti in una rete tematica o nel sistema territoriale locale
  Punteggio preferenziale per progetti con contenuti di innovazione (servizi innovativi per la fruizione e la valorizzazione del bene)
  Punteggio preferenziale per progetti che prevedono il ricorso a tecnologie innovative di comunicazione e informatizzazione

I soggetti interessati ad accedere alle risorse finanziarie destinate ai P.I.T. dovranno indicare in testa alla domanda di ammissione a contributo che concorrono per la quota riservata al PIT 9 o 11. Il finanziamento è subordinato:
-  al rispetto della prescrizioni del presente avviso;
-  alla presentazione nei termini prescritti della domanda di accesso.
Nonché al rispetto dei vincoli previsti nell'accordo sottoscritto tra l'Amministrazione regionale e i soggetti coordinatori dei PIT, dei criteri aggiuntivi previsti dai singoli P.I.T. ed al livello di pertinenza degli stessi così come riportati nell'allegato XV del presente avviso, fermo restando i requisiti dei destinatari, gli interventi ammissibili, i criteri, i termini e quant'altro contenuto nel presente avviso.
Per i progetti presentati a valere sui P.I.T. n. 9 e n. 11 saranno redatte distinte graduatorie.
Qualora residuino risorse sulle graduatorie regionali delle corrispondenti sottomisure 4.16 b) e 4.16 c) i progetti inseriti utilmente nelle graduatorie P.I.T. e non finanziati per carenza di risorse potranno essere finanziati con le risorse residue subordinatamente al finanziamento di tutti i progetti inseriti utilmente nelle graduatorie regionali.
7.  Dotazione finanziaria della misura
La dotazione finanziaria del presente avviso, a valere sullo SFOP, ammonta:
-  Sottomisura 4.16a:  1.632.269,05 
-  Sottomisura 4.16b:  6.972.277,22 di cui 412.525,20 - PIT 11  
-  Sottomisura 4.16c:  4.709.871,42 di cui 633.386,60 - PIT  9 
-  Sottomisura 4.16d:  1.672.121,98 
     Totale risorse SFOP  14.986.539,67 Totale PIT  1.045.911,80 

Qualora, successivamente, si rendano disponibili risorse, a seguito di rinuncia o decadenza dei progetti già finanziati o a seguito di nuovi finanziamenti o riassegnazione di fondi, si procederà ad assegnare tali risorse ai progetti che, a seguito dell'istruttoria, sono risultati ammissibili ma non finanziabili.
E' fatta in ogni caso salva la possibilità di rimodulare le risorse finanziarie tra le sottomisure, previa modifica del Complemento di programmazione, qualora residuino risorse.
8.  Norme di salvaguardia
La richiesta di partecipazione ai benefici previsti dal presente avviso presuppone l'accettazione, da parte del soggetto richiedente, di tutta la disciplina regolamentata dal presente avviso.
Per le parti non espressamente regolamentate valgono le norme di carattere generale applicabili ed in particolare modo, si rinvia a:
-  legge regionale n. 7/2002 e successive modifiche ed integrazioni;
-  legge regionale n. 32/2000;
-  regolamento CE n. 1685/2000;
-  regolamento CE n. 448/2004;
-  regolamento CE n. 1260/1999;
-  regolamento CE n. 1263/1999;
-  regolamento CE n. 3760/1992;
-  regolamento CE n. 2792/1999;
-  regolamento CE n. 2369/2002.
9.  Ulteriori informazioni
Il presente avviso, e la modulistica allegata è disponibile sul sito internet www.euroinfosicilia.it.
Il dirigente generale ad interim del dipartimento regionale della pesca: PALOCCI
SECONDA PARTE

Misura 4.16 - Interventi a sostegno della pesca e dell'acqua coltura, investimenti produttivi (SFOP).
Sottomisura a) - Protezione e sviluppo delle risorse acquatiche
Art. 1
Soggetti destinatari del contributo

Possono beneficiare dei finanziamenti previsti per le iniziative relative alla presente sottomisura: organismi pubblici o parapubblici, organizzazioni professionali riconosciute o organismi designati a tal fine dall'autorità di gestione.
Art. 2
Aree di intervento

Il tratto di mare antistante la Regione siciliana.
Art. 3
Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie pubbliche a valere sullo SFOP, della sottomisura 4.16a, destinate alla copertura finanziaria del presente avviso ammontano a 1.632.269,05 euro.
Art. 4
Interventi ammissibili, criteri di selezione

4.1.  Interventi ammissibili
Sono ammissibili a contributo i progetti che prevedono l'instal lazione di barriere, fisse o mobili, che saranno realizzate nelle zone costiere fino alla batimetria dei 50m e, comunque, non oltre le tre miglia dalla costa ai sensi del regolamento per l'esecuzione della legge n. 963/65 artt. 107 e 111.
Per le opere che interessano le aree comprese nei SIC e ZPS o con potenziali ricadute su di esse, vige l'obbligo di sottoporre gli interventi a procedura di valutazione di incidenza (D.P.R. 8 settem bre 1997 n. 357). Per le opere riguardanti zone di tutela biologica si fa riferimento alla legge n. 963/65 e al D.P.R. n. 1639/68. Gli interventi saranno realizzati in conformità alla normativa vigente. I riferimenti legislativi sono: legge n. 175 del 29 maggio 1999, legge ratifica della Convenzione di Barcellona - decreto Ronchi n. 22/97 art. 7, comma 3, lettera L - decreto legge n. 152/99, art. 35, comma 3.
Le iniziative saranno realizzate da soggetti pubblici in quanto perseguono un interesse collettivo.
Nell'ambito degli interventi ammissibili, a parità di punteggio, saranno ritenuti prioritari quelli che presentano gruppi di lavoro per la sorveglianza scientifica equilibrati per genere.
4.2.  Condizioni di ammissibilità
a)  Possono essere ammessi a finanziamento solo i progetti che posseggono il requisito della esecutività;
b)  Le azioni dovranno essere volte alla protezione ed allo sviluppo delle risorse acquatiche, dovranno presentare un interesse collettivo e non avere effetti negativi sull'ambiente.;
c)  Il progetto deve prevedere la sorveglianza scientifica per un periodo di almeno 5 anni;
d)  Le domande dovranno essere presentate nel rispetto di quanto previsto nella precedente Prima parte del presente avviso e possedere i requisiti ivi specificati;
e)  Le domande devono essere corredate dalla documentazione di cui al successivo art. 5.
4.3.  Criteri di selezione
Per la predisposizione della graduatoria dei progetti ammissibili si seguiranno i sotto elencati criteri di selezione:
-  progetti che prevedono l'installazione di barriere nel tratto di mare antistante l'intero territorio regionale non ancora interessato dalla presenza di barriere sottomarine e che prevedono l'utilizzo di tecniche e/o materiali volti a ridurre l'impatto ambientale - massimo punti 5;
-  progetti che evidenziano l'effettiva necessità dell'intervento e la compatibilità ambientale nelle localizzazioni prescelte (in con formità a quanto previsto dal decreto legge n. 152/99, art. 35, com ma 1, lettera b) - massimo punti 5;
-  durata del periodo di sorveglianza del progetto superiore a quella prevista dalle condizioni di accesso; 4 punti per ogni anno ulteriore ai cinque previsti fino ad un massimo di 12 punti;
-  partecipazione finanziaria dei soggetti pubblici e privati (finanza di progetto) che realizzano il progetto:
-  partecipazione finanziaria per un importo pari o superiore al 10% dell'investimento ammesso al contributo - punti 16;
-  partecipazione finanziaria del beneficiario per un importo pari o superiore al 20% dell'investimento ammesso al contributo - punti 36;
-  economicità dell'intervento espressa dal rapporto Kmq. zona protetta/costo totale dell'opera - massimo punti 30;
-  presentazione a corredo del progetto di un piano di utilizzo con finalità ulteriori rispetto a quelle della protezione e dello sviluppo delle risorse acquatiche - massimo punti 12.
Art. 5
Documentazione da allegare alla domanda

Alla domanda (modello A) dovrà essere allegata la seguente documentazione:
a)  attestazione/certificazione da parte dell'autorità competente, comprovante l'approvazione del progetto e la sua immediata realizzabilità;
b)  questionario - modulistica di cui all'allegato I;
c)  riepilogo dei lavori previsti - modulistica di cui all'al legato II;
d)  previsioni di produzione nella zona interessata dal riassetto - modulistica di cui all'allegato III;
e)  relazione descrittiva - modulistica di cui all'allegato modello B;
f)  computo metrico estimativo la cui congruità dei prezzi è constatata e garantita dal competente ufficio tecnico;
g)  preventivi di ditte specializzate (macchinari e attrezzature);
h)  planimetrie;
i)  quadro riepilogativo che contenga il rapporto tra le singole voci di costo (computi, preventivi, ecc.) e le corrispondenti voci del piano di investimento (allegato II);
j)  studio sull'impatto ambientale;
Art. 6
Contributi e limiti agli investimenti ammissibili

6.1.  Ammontare dei contributi e limite agli investimenti ammissibili
Gli investimenti ammessi a godere delle agevolazioni finanziarie possono fruire di un contributo pubblico a fondo perduto entro il limite previsto dall'allegato IV del regolamento CE n. 2792/1999.
6.2.  Il contributo pubblico sarà calcolato su un investimento complessivo non superiore a 750.000 euro.
Sottomisura b) - Acquacoltura
Art. 1
Soggetti destinatari del contributo

Soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca. Cooperative e consorzi di pescatori.
Art. 2
Aree di intervento

Il territorio della Regione siciliana.
Art. 3
Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie pubbliche a valere sullo SFOP, della sottomisura 4.16b, destinate alla copertura finanziaria del presente avviso ammontano a 6.972.277,22 euro.
Art. 4
Interventi ammissibili, criteri di selezione

4.1.  Interventi ammissibili
I progetti dovranno essere realizzati nel rispetto delle linee guida allegate al presente bando.
Sono ammissibili a contributo i progetti che prevedono la realizzazione di nuovi impianti di acquacoltura che riguardano la costruzione di nuove unità e/o estensioni di unità esistenti al fine di incrementare le risorse ittiche di allevamento.
Sono altresì ammissibili a contributo i costi relativi alla raccolta di dati sull'impatto ambientale e gli eventuali costi della valutazione di impatto ambientale.
Tutte le iniziative dovranno essere corredate da idoneo studio di impatto ambientale atto a verificare la compatibilità dell'intervento.
Nell'ambito degli interventi ammissibili, a parità di punteggio, saranno ritenuti prioritari:
quelli presentati da un raggruppamento di imprese (cooperative di pescatori e loro consorzi) costituito ai sensi del decreto legislativo del 24 luglio 1992 n. 358.
4.2.  Condizioni di ammissibilità
a)  L'accesso al finanziamento potrà avvenire solo per i progetti che posseggono il requisito della esecutività.
b)  Le domande dovranno essere presentate nel rispetto di quanto previsto nella precedente Prima parte del presente avviso e possedere i requisiti ivi specificati.
c)  Le domande devono essere corredate dalla documentazione di cui al successivo art. 5.
4.3.  Criteri di selezione
Per la predisposizione delle graduatorie dei progetti ammissibili si seguiranno i sotto elencati criteri di selezione:
-  progetti che prevedono la realizzazione di nuovi impianti di acquacoltura in acque dolci, marine e/o salmastre - punti 20;
-  progetti presentati da cooperative o consorzi di pescatori vol ti a favorire l'integrazione del reddito o la riconversione dell'atti vità di pesca in una logica di integrazione di filiera - massimo punti 30;
-  progetti che prevedono l'installazione in mare e che prevedo no l'utilizzo di tecniche finalizzate a ridurre l'impatto ambientale - massimo punti 20;
-  progetti volti alla riproduzione e/o all'allevamento di nuove spe cie per attuare una diversificazione rispetto alle produzioni di spigole e orate, previa dimostrazione della sostenibilità economica e biologica delle attività di allevamento innovative - massimo punti 15;
-  progetti finalizzati all'adozione di tecniche di miglioramento della qualità dei prodotti e delle condizioni igieniche e sanitarie - massimo punti 5;
-  progetti che determinano l'incremento dell'occupazione - massimo punti 5; in particolare che prevedono la partecipazione femminile, i punteggi sono incrementati di 2 punti per ogni donna occupata - fino ad un massimo di punti 10; o in alternativa, ove la compagine sociale e l'organo decisionale del soggetto richiedente risultino a maggioranza femminile - fino ad un massimo di punti 10.
Art. 5
Documentazione da allegare alla domanda

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione:
a)  atto di sottomissione o attestazione/certificazione da parte dell'Autorità competente, comprovante l'approvazione del progetto e la sua immediata realizzabilità;
b)  questionario tecnico-economico e sociale prima della realizzazione del progetto - modulistica di cui all'allegato IV;
c)  riepilogo dei lavori previsti - modulistica di cui all'allegato V;
d)  conto di gestione previsionale - modulistica di cui all'allegato VI;
e)  eventuale conto di gestione per il triennio precedente - modulistica di cui all'allegato VII;
f)  relazione descrittiva dell'iniziativa, sottoscritta dal proponente e da un esperto del settore, contenente dettagliate ed esaustive informazioni su tutti gli aspetti segnalati nella nota esplicativa per la descrizione del progetto - modulistica di cui all'allegato VIII;
g)  per gli impianti da adeguare alla normativa UE e per gli interventi volti alla diversificazione delle produzioni: due foto con veduta generale delle unità di allevamento, una foto fabbricati e una foto impianti ingrasso;
h)  computo metrico estimativo la cui congruità dei prezzi è constatata e garantita da un libero professionista che opera nel settore.
i)  preventivi di ditte specializzate (macchinari e attrezzature);
j)  planimetrie (piani, prospetti, ecc.);
k)  carta mappale rientrante tra la scale 1:2.000 e la scale 1:200.000;
l)  indicazione del tipo di contratto di lavoro applicato o da applicare nei confronti del personale;
m)  quadro riepilogativo che contenga il rapporto tra le singole voci di costo (computi, preventivi, ecc.) e le corrispondenti voci del piano di investimento (allegato V);
n)  studio di fattibilità volto a dimostrare la sostenibilità economica dell'intervento.
Art. 6
Contributi e limiti agli investimenti ammissibili

6.1.  Ammontare dei contributi e limite agli investimenti ammissibili
Gli investimenti ammessi a godere delle agevolazioni possono fruire di un contributo pubblico a fondo perduto:
-  fino al 60% dell'investimento ammesso a contributo;
-  fino al 70% dell'investimento ammesso a contributo per gli investimenti che riguardano l'utilizzo di tecniche che riducono in modo sostanziale gli effetti sull'ambiente, subordinatamente all'inserimento nel P.O.R. Sicilia 2000/2006 della maggiorazione di cui al punto 2.2 d) dell'allegato III del regolamento CE n. 2792/1999.
6.2.  Il contributo pubblico sarà calcolato su un investimento complessivo non superiore a 1.000.000 euro.
Sottomisura c) - Trasformazione e commercializzazione
Art. 1
Soggetti destinatari del contributo

Soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca. Cooperative e consorzi di pescatori. Comuni, province.
Art. 2
Aree di intervento

Il territorio della Regione siciliana
Art. 3
Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie pubbliche a valere sullo SFOP, della sottomisura 4.16c, destinate alla copertura finanziaria del presente avviso ammontano a 4.709.871,42 euro.
Art. 4
Interventi ammissibili, criteri di selezione

4.1.  Interventi ammissibili
Sono ammissibili a contributo i progetti presentati da soggetti la cui sede legale e tutte le unità produttive ricadono nel territorio regionale finalizzati al potenziamento e adeguamento degli impianti esistenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e alla realizzazione di nuove unità produttive; saranno incentivate, in particolare, le iniziative volte a ridurre l'uso di energie non rinnovabili ed a incentivare il riciclo dei rifiuti e delle acque.
Nell'ambito degli interventi ammissibili a parità di punteggio saranno ritenuti prioritari:
-  quelli volti a favorire l'uso di energie rinnovabili, ed il riciclo dei rifiuti delle acque;
-  quelli che utilizzano sistemi di collegamento telematico per la commercializzazione del prodotto locale fresco e trasformato e per l'ammodernamento dei mercati ittici da dimostrarsi con idonee fatture;
-  quelli presentati da un raggruppamento di imprese (cooperative di pescatori e loro consorzi) costituito ai sensi del decreto legislativo del 24 luglio 1992 n. 358.
Sono esclusi gli investimenti rivolti alla trasformazione di prodotti destinati a fini diversi dal consumo umano. Sono altresì esclusi dal finanziamento gli investimenti riguardanti il commercio al dettaglio.
4.2.  Condizioni di ammissibilità
a)  L'accesso al finanziamento potrà avvenire solo per i progetti che posseggono il requisito della esecutività.
b)  Le domande dovranno essere presentate nel rispetto di quanto previsto nella Parte prima del presente avviso e possedere i requisiti ivi specificati.
c)  Le domande devono essere corredate dalla documentazione di cui al successivo art. 5.
d)  Progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni igienico - sanitarie dei mercati ittici e/o alla loro modernizzazione (facendo riferimento in particolare alla loro informatizzazione e messa in rete).
4.3.  Criteri di selezione
Per la predisposizione delle graduatorie dei progetti ammissibili si seguiranno i sotto elencati criteri di selezione:
-  progetti che prevedono la verticalizzazione del processo produttivo intesa quale integrazione fra produzione, trasformazione e commercializzazione presentati da cooperative o consorzi di pescatori volti a favorire l'integrazione del reddito o la riconversione dell'attività di pesca - massimo punti 30;
-  rapporto tra l'incremento dell'occupazione (dimostrato dal lay out aziendale) e valore dell'investimento proposto - massimo punti 20;
-  progetti che prevedono la partecipazione femminile, i punteggi sono incrementati di 2 punti per ogni donna occupata - fino ad un massimo di punti 10; o in alternativa, ove la compagine sociale e l'organo decisionale del soggetto richiedente risultino a maggioranza femminile - fino ad un massimo di punti 10
-  progetti che favoriscono la trasformazione e/o la commercializzazione del prodotto locale dimostrato attraverso idonei documenti - massimo punti 20;
-  progetti che favoriscono l'ammodernamento dei mercati ittici esistenti (con particolare riguardo al miglioramento delle condizioni igenico - sanitarie e/o alla loro informatizzazione e/o all'utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale) - massimo punti 20.
Art. 5
Documentazione da allegare alla domanda

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione:
a)  concessione edilizia;
b)  relazione sull'investimento - modulistica di cui all'al legato XI;
c)  tabella relativa alle materie prime utilizzate prima e dopo l'investimento - modulistica di cui all'allegato XII;
d)  tabella relativa ai prodotti trasformati/commercializzati prima e dopo l'investimento - modulistica di cui all'allegato XIII;
e)  piano di investimento - modulistica di cui all'allegato XIV;
f)  computi metrici estimativi delle costruzioni da realizzare, vistati dall'ufficio tecnico pubblico competente (ufficio del Genio civile per le opere marittime oppure ufficio regionale del Genio civile oppure ufficio tecnico comunale) che ne accerta la congruità dei prezzi; in alternativa, detta congruità, potrà essere constatata e garantita da un libero professionista che opera nel settore;
g)  planimetrie e disegni del progetto;
h)  preventivi di ditte specializzate per la fornitura di macchinari, attrezzature e materiali;
i)  indicazione del tipo di contratto collettivo di lavoro applicato o da applicare nei confronti del personale dipendente;
j)  quadro riepilogativo che contenga il rapporto tra le singole voci di costo (computi, preventivi, ecc.) e le corrispondenti voci del piano di investimento (allegato XIV).
Art. 6
Contributi e limiti agli investimenti ammissibili

6.1.  Ammontare dei contributi e limite agli investimenti ammissibili
Gli investimenti ammessi a godere delle agevolazioni possono fruire di un contributo pubblico a fondo perduto:
-  fino al 60% dell'investimento ammesso a contributo;
-  fino al 70% dell'investimento ammesso a contributo per gli investimenti che riguardano l'utilizzo di tecniche che riducono in modo sostanziale gli effetti sull'ambiente, subordinatamente all'inserimento nel P.O.R. Sicilia della maggiorazione di cui al punto 2.4 c) dell'allegato III del regolamento CE n. 2792/1999.
6.2.  Il contributo pubblico sarà calcolato su un investimento complessivo non superiore a 2.000.000 euro per la realizzazione di nuovi impianti, e non superiore a 750.000 euro per il potenziamento e l'adeguamento degli impianti esistenti.
Sottomisura d) - Adeguamento infrastrutturale dei porti pescherecci
Art. 1
Soggetti destinatari del contributo

Soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca cooperative e consorzi di pescatori.
Comuni e province aventi nel proprio territorio porti pescherecci.
Art. 2
Aree di intervento

I porti pescherecci della Regione siciliana o le aree interne ai porti destinate alla pesca.
Art. 3
Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie pubbliche a valere sullo SFOP, della sottomisura 4.16d, destinate alla copertura finanziaria del presente avviso ammontano a 1.672.121,98 euro.
Art. 4
Interventi ammissibili, criteri di selezione

4.1.  Interventi ammissibili
Sono ammissibili a contributo i progetti destinati a:
-  migliorare le condizioni di sbarco, di trattamento e di magazzinaggio dei prodotti della pesca nei porti;
-  migliorare le condizioni dei fondali anche con dragaggi o pulitura degli stessi;
-  migliorare le strutture a servizio delle barche da pesca (rifornimento di carburante e di ghiaccio, approvvigionamento d'acqua, manutenzione e riparazione delle barche da pesca);
-  sistemare le banchine nell'intento di migliorare le condizioni di ormeggio e di sicurezza al momento dell'imbarco o dello sbarco dei prodotti;
-  creare infrastrutture per lo smaltimento e la gestione dei rifiuti.
Nell'ambito degli interventi ammissibili a parità di punteggio saranno ritenuti prioritari:
-  quelli volti a favorire l'uso di energie rinnovabili, ed il riciclo dei rifiuti delle acque;
-  quelli presentati da un raggruppamento di imprese (cooperative di pescatori e loro consorzi) costituito ai sensi del decreto legislativo del 24 luglio 1992 n. 358.
4.2.  Condizioni di ammissibilità
a)  L'accesso è consentito ai soli progetti finalizzati e vincolati alle attività della pesca ed acquacoltura professionali o ad attività integrative del reddito delle stesse.
b)  L'accesso al finanziamento potrà avvenire solo per i progetti esecutivi alla data ultima di presentazione dei progetti come stabilito dall'avviso.
c)  Per gli interventi che mirano a coadiuvare le attività delle barche da pesca il numero delle iniziative multifunzionali non può essere inferiore a tre funzioni;
d)  Le domande dovranno essere presentate nel rispetto di quanto previsto nella Parte prima del presente avviso e possedere i requisiti ivi specificati.
e)  Le domande devono essere corredate dalla documentazione di cui al successivo art. 5.
4.3.  Criteri di selezione
Per la predisposizione delle graduatorie dei progetti ammissibili si seguiranno i criteri di selezione sotto elencati:
-  progetti che riguardano i porti con più alta presenza di barche da pesca professionale:
-  numero barche superiore a cento - massimo punti 20;
-  numero barche compreso tra cinquanta e cento - massimo punti 10;
-  progetti che riguardano iniziative multifunzionali (punti di rifornimento di acqua, luce, telefono, carburanti, nastri trasportatori, argani, ecc.) superiori al minimo di tre funzioni come previsto dal C.d.P - massimo punti 20;
-  progetti presentati in compartecipazione finanziaria con enti pubblici - massimo punti 20;
-  progetti che prevedono infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi derivanti dall'esercizio della pesca professionale e/o prevedono l'utilizzo di tecniche finalizzate a ridurre l'impatto ambientale - massimo punti 20;
-  rapporto tra l'incremento dell'occupazione (dimostrato dal lay out del progetto) e valore dell'investimento proposto massimo punti 10 tale punteggio è elevato fino ad un massimo di punti 20 nell'ipotesi di occupazione femminile.
Art. 5
Documentazione da allegare alla domanda

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione:
a)  relazione contenente informazioni particolareggiate - modulistica di cui all'allegato IX;
b)  riepilogo degli investimenti -modulistica di cui all'al legato X;
c)  relazione tecnica, planimetrie e disegni del progetto;
d)  computi metrici estimativi delle costruzioni, vistati dall'ufficio tecnico pubblico che dovrà successivamente accertare lo stato di avanzamento dei lavori e provvedere ai relativi collaudi, secondo quanto previsto dall'art. 16 della legge 17 febbraio 1982, n. 41, modificato dall'art. 12 della legge 10 febbraio 1992, n. 165 (ufficio del genio civile per le opere marittime oppure ufficio regionale del genio civile oppure ufficio tecnico comunale);
e)  preventivi di ditte specializzate per la fornitura di macchinari, attrezzature e materiali;
f)  quadro riepilogativo che contenga il rapporto tra le singole voci di costo (computi, preventivi, ecc.) e le corrispondenti voci del piano di investimento (allegato X).
Art. 6
Contributi e limiti agli investimenti ammissibili

6.1.  Ammontare dei contributi e limite agli investimenti ammissibili
Gli investimenti ammessi a godere delle agevolazioni possono fruire di un contributo pubblico a fondo perduto:
-  a) fino al 100% dell'investimento ammesso a contributo se il proponente è un comune e/o provincia;
    b) fino al 60% dell'investimento ammesso a contributo se:
-  presentato da soggetti privati ed imprese singole o associate, operanti nel settore della pesca o cooperative o consorzi di pe scatori.
6.2.  Il contributo pubblico sarà calcolato su un investimento complessivo non superiore a 500.000 euro.
Allegato
LINEE GUIDA PER L'INDIVIDUAZIONE DEI SITI DESTINATI AD ATTIVITÀ DI ACQUACOLTURA

Premessa
Scopo delle Linee guida
Scopo delle presenti linee guida è quello di fornire delle indicazioni di carattere generale per la scelta di siti potenzialmente idonei alla localizzazione di impianti di allevamento di acquicoltura e maricoltura in Sicilia.
Sulla base degli impatti che qualsiasi tipologia di impianto, sia a terra, che in mare può generare sull'ambiente naturale e sul tessuto socio-economico, le suddette indicazioni assumono carattere di indirizzo generale nella corretta identificazione del sito in relazione alla compatibilità ambientale.
Questo rappresenta lo step iniziale per il corretto avvio di un'attività di allevamento ed è fondamentale affinché l'attività esprima al meglio le potenzialità produttive e generi ricadute positive sul tessuto socio-economico, senza arrecare danni irreversibili all'ambiente naturale.
La programmazione integrata degli interventi che mirano ad implementare il settore dell'acquacoltura in Sicilia, deve basarsi dapprima sulla corretta identificazione dei siti ospitanti le attività di allevamento e successivamente sulla gestione sostenibile della stessa attività tramite l'utilizzo delle "migliori tecniche disponibili".
Dal momento che gli impatti ambientali generati da un impian to di allevamento sono assolutamente sito-specifici e dipendenti oltre che dalla tipologia dell'attività, anche dalle condizioni idrografi che, climatiche e dalla topografia del sito geografico ed in mancan za di una vera e propria mappa dei siti ambientalmente idonei al l'acquacoltura, cosa che richiederebbe l' analisi ed il monitoraggio ambientale dei siti stessi individuati come potenzialmente idonei, tali linee guida si propongono l'obiettivo di indirizzare il proponen te nella prima fase di avvio dell'attività rimandando l'analisi di contesto di situazioni specifiche in fase di presentazione di progetto.
L'opportuno monitoraggio ex-ante, in-itinere e ex-post, eseguito sulla base delle attività proposte e in funzione della sensibilità stimata del bacino idrico di ricevimento, è fondamentale al fine di acquisire dati ambientali sul sito prescelto, utili ad ottenere una mappatura territoriale specifica dei siti idonei all'acquacoltura.
Inoltre, è necessario, una volta individuati i siti idonei, fare ricorso alla rotazione dei siti in cui sono installate le gabbie, per garantire la reversibilità degli eventuali effetti negativi sull'ambiente circostante ed il ritorno alle condizioni ambientali di partenza.
La durata stagionale di alcuni cicli di allevamento e la presenza di periodi di "vuoto" delle gabbie, presuppone un ritorno delle condizioni ambientali ex-post, a quelle di partenza proprio nei mesi in cui l'impianto rimane inattivo.
Nell'ottica di una programmazione strategica, è fondamentale che ogni nuovo impianto di allevamento venga incorporato all'interno delle strategie e nei piani di gestione integrata delle zone costiere.
Infine, si ritiene utile precisare che quanto riportato in allegato alle presenti linee guida, in materia di parametri necessari al fine del rilascio di parere positivo (ex art. 5 D.P.R. 12 aprile 1996), essi riguardano le sole tipologie d'opere superiori ai 5 Ha. di superficie in siti con profondità maggiore di 40 metri e distanza superiore a 2 km. dalla costa.
L'Acquacoltura in Sicilia
Lo sviluppo di impianti di acquacoltura e di maricoltura rappresenta in Sicilia una realtà produttiva che può contribuire a ridurre la pressione esercitata sulle risorse marine, nonché un'occupazione alternativa per i pescatori che abbandonano l'attività di pesca tradizionale.
In Sicilia, grazie alle favorevoli condizioni ambientali, sin dall'antichità si sono sviluppate attività legate all'allevamento del pesce; tra le più antiche quella dell'allevamento in salina con tecni che totalmente estensive; il pesce prodotto ricavava il proprio alimento dalla catena trofica, senza aggiunte cioè, di mangimi artificiali.
Nell'ultimo periodo è da rilevare una spinta verso lo sviluppo della piscicoltura in mare a carattere intensivo, spesso stagionale, per motivazioni di ordine economico, connesse al fatto che essa comporta investimenti di capitale minori rispetto ai sistemi di produzione intensiva a terra.
Inoltre, il prodotto finale sembra guadagnarne in qualità organolettiche e nutrizionali.
Le recenti politiche comunitarie in materia di pesca spingono verso la riconversione imprenditoriale e professionale; la maricoltura può perciò rappresentare l'opportunità di uno sbocco fisiologico per il settore della pesca.
Gli impianti siciliani sono principalmente a carattere intensivo, a terra e a mare. Le specie allevate sono: spigola, orata, sarago pizzuto, sarago maggiore, sogliola, ombrina, cefalo, dentice, tonno rosso.
Interazioni acquacoltura-ambiente, indicazioni generali per l'individuazione dei siti potenzialmente idonei (localizzazione degli impianti)
Il crescente sviluppo dell'acquacoltura e della maricoltura in particolare, ha posto nuovi problemi relativi all'uso e alla tutela della risorsa naturale acquatica. È necessario, infatti, tenere in considerazione le indubbie ricadute positive generate da tali attività dal punto vista socio-economico, così come le implicazioni di carattere ambientale che ne scaturiscono.
La valutazione degli impatti sull'ambiente è dipendente da fattori diversi correlati sia alle caratteristiche degli impianti, sia alle caratteristiche ambientali ed ecologiche dei siti in cui questi impian ti vengono ubicati.
Prima ancora che un impianto venga installato dovrebbero essere eseguiti studi sulla capacità portante del sito in cui lo stesso andrebbe a ricadere, attuando poi l'opportuno protocollo di monitoraggio al fine di studiare gli effetti ambientali dell'attività sull'ambiente.
Gli impatti generati da un impianto ittico dipendono da diversi fattori: caratteristiche ambientali del sito, localizzazione dell'impianto, specie allevate e quantità di stoccaggio, cibo somministrato, metodo di allevamento impiegato e modalità di gestione dell'impianto.
L'allevamento intensivo in gabbia, così come sulla terraferma, rappresenta un'attività produttiva che genera il rilascio di scorie, principalmente di natura organica:
-  sostanze legate alla alimentazione, derivanti dalle escrezioni dei pesci allevati e dal cibo somministrato in eccesso che non viene ingerito. Tali sostanze, in forma particolata o disciolte in acqua, apportano rispettivamente carbonio e azoto e fosforo inorganici;
-  sostanze legate alle pratiche di allevamento: additivi del cibo e prodotti terapeutici e antifouling.
I principali fattori d'interazione tra le pratiche di allevamento e l'ambiente vanno ad incidere essenzialmente su:
Qualità delle acque
Per quanto riguarda l'aumento della torbidità, la modifica dei parametri chimico fisici e biologici delle acque ( modifica del pH, la riduzione ossigeno disciolto, l'aumento di BOD e COD, l'apporto di nutrienti e di sostanze tossiche, l' eutrofizzazione (blooms algali), etc.).
Sedimento e comunità bentoniche
Per quanto riguarda modificazione dei sedimenti (l'aumento del BOD e COD del sedimento, la diminuzione del potenziale redox del sedimento, la produzione di gas (H2S, CH4), etc.) e l'alterazione delle comunità bentoniche, crescita di alghe.
Popolazioni naturali
Per quanto riguarda introduzione di specie alloctone (possibili effetti di competizione trofica con le specie autoctone), introduzione di individui di "popolazioni alloctone" (possibile inquinamento genetico), trasmissione di malattie alle popolazioni naturali, introduzione di agenti patogeni esotici, aumento dei predatori in vicinanza degli impianti di allevamento.
Altre attività
Competizione per l'uso dell'acqua, alterazione del paesaggio, presenza di aree di elevato interesse ambientale, interferenza con le attività del tempo libero, intralcio alla navigazione e alle attività di pesca.
Aspetti da tenere in considerazione per la scelta di un sito
Di seguito vengono riportati i principali aspetti da tenere in considerazione per la scelta di un sito da utilizzare per l'attività in oggetto.
Contesto ambientale generale
Nel caso ci si trovi in presenza di zone ad elevato pregio ambientale, aree con vincoli di protezione, aree marine protette, riserve naturali, Sic e Zps è opportuno non privilegiare attività che si svolgono in tali siti in quanto potrebbero entrare in conflitto con i vincoli protezionistici presenti nell'area presa in esame.
Inoltre particolare attenzione si deve porre all'impatto visivo, nel caso in cui questo non possa essere ritenuto trascurabile per il contesto circostante.
Presenza di altre attività di allevamento
Nuovo impianto: qualora si analizzi il caso in cui un nuovo impianto di acquacoltura viene localizzato all'interno di un sito in cui esistono già altre attività di allevamento ittico, bisogna considerare la possibilità di spostare il nuovo impianto presso un'altra area. Infatti, la presenza di attività aggiuntive all'interno di un sito potrebbe determinare fenomeni di amplificazione degli impatti. E' bene dunque che si proceda all'individuazione di un sito diverso o che vengano riutilizzate, se presenti, strutture preesistenti in disuso.
Siti in cui è già stato effettuato il monitoraggio ambientale e dove è stata già conclusa un'attività di allevamento: è consigliabile utilizzare siti nei quali è stata già avviata (e conclusa) un'attività di allevamento e dove il monitoraggio ambientale effettuato ha dimostrato che non sono stati arrecati danni permanenti all'ambiente naturale, non dimenticando però che l'impatto generato è sempre strettamente legato al tipo di attività che opera in quell'area.
La progettazione dei nuovi impianti dovrà avvenire nell'ottica di un contesto integrato della filiera produttiva.
Presenza di altre attività antropiche
Se sono presenti altre attività antropiche nella stessa area, posso verificarsi conflitti, in particolare situazioni di concorrenza e/o di attrito per l'uso del territorio.
Per l'istallazione di gabbie "off shore", costituisce un fattore critico la presenza nelle vicinanze del sito che ospita l'impianto, di piattaforme estrattive, che possono costituire un rischio nel caso di sversamenti accidentali.
Costituisce invece un fattore positivo, solo dal punto di vista sociale ed economico, l'integrazione delle attività di allevamento con le altre preesistenti nel sito.
Nello specifico, a titolo esemplificativo, la maricoltura non deve entrare in concorrenza con la pesca, qual'ora nel sito esistano attività di pesca peculiari. Se possibile, si dovrebbe consentire ed incentivare l'integrazione delle attività di pesca artigianale a quelle di assistenza alla maricoltura, al fine anche di favorire la riconversione dei pescatori che dismettono le loro attività tradizionali (spadare, etc.).
Logistica
Sia per gli impianti a terra, sia per le strutture d'appoggio agli impianti "off shore" che nascono sulla terraferma, il sito deve prestarsi alle esigenze logistiche.
Il sito dovrà prestarsi principalmente alle esigenze di circolazione idrica, di attingimento dell' acqua, alle necessità di scarico e smaltimento dei reflui e dei rifiuti. Per le attività di assitenza alle gabbie "off shore" (controlli trasferimenti, manutenzione, etc.) è importante la vicinanza dell'impianto a strutture portuali. Lo smaltimento dei rifiuti prodotti deve avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia di inquinamento delle acque e smaltimento dei rifiuti, con l'utilizzo degli idonei sistemi di depurazione e/o riciclaggio. Vanno privilegiate iniziative che prevedono l'utilizzo di tecniche eco-compatibili e finalizzate al risparmio energetico.
Capacità del corpo idrico ricevente
La capacità del corpo idrico ricevente va considerata in relazione al fatto che se lo stesso presenta fattori di vulnerabilità ambientale, è consigliabile non realizzare un impianto in prossimità dello stesso, ma spostare la localizzazione.
Lo studio della capacità idrica del corpo idrico ricevente è sempre dipendente dalle caratteristiche del sito in esame e dalla tipolo gia di allevamento proposta. L'analisi delle criticità di ogni corpo idrico deve essere eseguita prima che venga avviata l'attività ed è fondamentale al fine di individuare le possibilità di utilizzo del sito per le differenti tipologie di allevamento. Tale analisi deve essere eseguita sulla base di un programma di monitoraggio specifico in funzione degli impatti che ogni singola attività può determinare e della sensibilità dell'ambiente che la ospita.
Qualità delle acque e caratteristiche chimico-fisiche e biologiche delle acque ai fini dell'allevamento
Affinché possa essere avviata qualunque attività di allevamento ittico, deve essere accertata la buona qualità delle acque.
Deve essere esclusa la presenza di inquinanti derivanti da insediamenti urbani, industriali, agricoli e zootecnici.
A tale proposito, se il sito di ubicazione delle gabbie appartiene ad un territorio fortemente antropizzato e sul quale insistono attività industriali ed agricole, questo aspetto va sicuramente sottoposto ad un controllo costante per garantire la salubrità e la qualità del prodotto finale.
Per quanto riguarda i requisiti di qualità delle acque utili al fine di intraprendere un'attività di allevamento, questi sono differenti e specifici in funzione della specie da allevare e vanno indagate prima di far partire l'impianto.
In ogni caso, acque che possano manifestare segni di eutrofia, non sono idonee ad accogliere attività di allevamento.
Localizzazione
La posizione di ogni impianto (batimetria e distanza dalla costa) costituisce elemento fondamentale al fine di valutare l'impatto degli scarichi sulla costa e a mare.
La batimetria deve essere tale da garantire il sufficiente ricircolo delle acque al di sotto delle gabbie (gabbie off shore).
La distanza dalla linea di costa deve essere sufficiente affinchè il rilascio dei reflui dalle gabbie non influisca negativamente sulla qualità delle acque costiere e sulle acque balenabili (presenza di stabilimenti balneari).
Non è consigliabile posizionare le gabbie sotto la costa, sono da privilegiare i siti "off shore".
Per la piscicoltura nell'entroterra, sono da preferirsi i bacini localizzati in zone meno pregiate dal punto di vista paesistico.
Ancoraggio delle strutture ai fondali
Le strutture che vengono istallate nel sito in esame possono determinare danni soprattutto ai fondali marini. La tipologia e l'intensità dell'impatto è dipendente dalle caratteristiche tecniche delle strutture e dalle specie bentoniche che popolano i fondali. Si deve escludere la possibilità che si arrechi un danno fisico a specie di elevato pregio ecologico.
Nel caso in cui sia presente nell'ambiente circostante un posidonieto, questo non deve essere interessato dall'ancoraggio e dal posizionamento delle gabbie a mare.
Tecniche utili alla riduzione dell'impatto ambientale
E' fondamentale che qualunque impianto adotti un opportuno protocollo di monitoraggio ambientale, in funzione dell'attività in atto e del sito che la ospita. Il monitoraggio nelle sue tre fasi fondamentali (ex-ante, in itinere, ex-post), darà le informazioni necessarie a rilevare o meno il verificarsi di impatti sull'ambiente. Nel caso in cui i dati forniti dal monitoraggio confermino la presenza di impatti negativi di qualunque genere, si dovrà provvedere alla cessazione di ogni attività oppure dovranno essere trovate modalità di allevamento differenti e meno impattanti per l'ambiente naturale.
Ciò premesso, l'adozione di particolari tecniche gestionali può essere utile a ridurre gli eventuali impatti generati dagli impianti di allevamento:
-  rotazione dei siti che ospitano gli impianti;
-  utilizzo di cicli di allevamento stagionale;
-  utilizzo di tecnologie innovative: utilizzo di tipologie strutturali poco impattanti sull'ambiente;
-  utilizzo di tecniche gestionali degli impianti a basso impatto ambientale e finalizzate al risparmio energetico (utilizzo delle risor se, smaltimento dei rifiuti, smaltimento dei reflui, etc.);
-  adozione di forme di acquacoltura che risultano particolarmente idonee alla protezione e al ripristino ambientale;
-  specie e quantità di biomassa da allevare: è importante che in funzione delle specie allevate, sia basso e comunque reversibile l'impatto causato dal rilascio di scorie e per le quali non si corra il rischio di inquinamento genetico delle popolazioni "naturali" o di diffusione di malattie;
-  riduzione dell'utilizzo di sostanze legate alle pratiche di allevamento, rappresentate essenzialmente da: additivi del cibo (vitamine e miscele minerali), prodotti terapeutici (antibiotici, antiparassitari, anestetici) e antifouling (biocidi, disinfestanti, disincrostanti);
-  adozione di sistemi che riducano il rischio di fughe di individui dalle vasche (inquinamento genetico);
-  negli impianti intensivi, è fondamentale il tipo, la quantità di mangime utilizzato e la modalità di somministrazione giornaliera. Il processo di somministrazione dell'alimento deve essere fina lizzato alla riduzione della quantità di cibo in accesso e non ingerito dagli animali. E' importante che la fase di somministrazione venga attentamente monitorata e soprattutto, che si provveda (nel caso delle gabbie "off shore" e di somministrazione di cibo solido) costantemente alla rimozione dai fondali dell'alimento in eccesso. In ogni caso i mangimi utilizzati in acquacoltura, non devono presentare rischi per la salute degli uomini, degli animali, né per l'ambiente;
-  per la piscicoltura nell'entroterra vanno sviluppati sistemi chiusi a ricircolo idrico, in modo da limitare il consumo d'acqua
-  Adozione di criteri e orientamenti specifici per la valutazione dell'impatto ambientale;
-  ricerca e adozione di sistemi atti a risolvere il problema della predazione da parte di specie selvatiche;
-  adozione di misure di mitigazione del danno.
Esposizione a fenomeni meteo-marini
L'eccessiva esposizione del sito in cui è posizionato l'impianto a fenomeni meteo-marini, rappresenta un fattore critico per il corretto svolgimento di tutte le attività di allevamento. I siti molto esposti a venti ed a correnti marine, anche nel caso in cui questi fenomeni possano verificarsi eccezionalmente o solamente in alcuni periodi dell'anno, non sono idonei in quanto andrebbe compromessa la sicurezza degli impianti. Inoltre, si potrebbe correre il rischio di danni agli impianti e di possibili fughe/perdite di individui dalle gabbie.
Caratteristiche idrodinamiche ed anemometriche (velocità e direzione della corrente, presenza di venti)
Le baie ed i piccoli golfi a basso ricambio delle acque, che si prestano al verificarsi di condizioni di eutrofia, non sono siti idonei all'impianto di attività di allevamento. Le caratteristiche idrodi namiche ed anemometriche, devono consentire un buon ricambio delle acque dovuto alla velocità e alla direzione delle correnti ed ai venti presenti in zona e ridurre le problematiche legate ai limiti massimi di biomassa da allevare.
L'elevato idrodinamismo costituisce una condizione potenzialmente positiva e favorevole alla "rimozione" degli inquinanti dal sito ospitante le gabbie. Tuttavia, anche in tal caso, le correnti profonde possono favorire la mineralizzazione e ridistribuzione del particolato, che può raggiungere distanze lontane l'impianto. La direzione delle correnti superficiali e profonde dovrebbe essere tale da garantire, in ogni periodo dell'anno, l'allontanamento verso il largo e la "diluizione" di scorie e "inquinanti" prodotti dall'impianto.
Caratteristiche dei fondali, granulometria dei sedimenti.
Bisogna analizzare le caratteristiche granulometriche dei sedimenti, in quanto queste sono correlate alla possibilità che si verifichino condizioni potenzialmente critiche, a causa del rilascio di scorie e deiezioni. La presenza di sedimenti fangosi costituisce una condizione sfavorevole, legata all'istaurarsi di condizioni di anossia dei sedimenti, alla produzione di bolle di gas tossici e alla morte o modificazione delle comunità che vivono sui sedimenti marini. I sedimenti misti, in cui sono presenti sia fanghi che sassi rappresentano, da questo punto di vista, una condizione di accettabilità.
Inoltre, un profilo del fondale che degrada verso batimetriche più profonde, può favorire più facilmente la "dispersione" delle scorie.
Specie del macrobenthos e meiobenthos presenti sui fondali
Il rilascio dei cataboliti, dei resti alimentari e delle sostanze di rifiuto derivanti da un impianto d'allevamento, può indurre a modificazioni delle comunità di organismi che vivono sui fondali; le comunità maggiormente interessate sono quelle del macrobenthos e del meiobenthos, che vivono a stretto contatto coi sedimenti marini. Bisogna attenzionare in tale ottica, la presenza di biocenosi significative dal punto di vista ecologico, in particolare la presenza di praterie di Posidonia oceanica. La Posidonia oceanica costituisce un ottimo indicatore biologico della qualità delle acque, in quanto risente sensibilmente delle variazioni dei parametri sulla colonna d'acqua e delle condizioni ambientali in genere.
Un posidonieto, se presente nell'area che ospita l'impianto, dovrebbe trovarsi ad una distanza tale da non risentire di alcun impatto negativo derivato da scorie e reflui. Non è consigliabile realizzare impianti in cui sono presenti posidonieti.
Presenza di predatori
La presenza di specie ittiche predatrici nelle acque circostanti l'impianto rappresenta un fattore critico. Può venirsi a determinare la possibilità che si inneschi un fattore di attrazione di altre specie ittiche nei pressi delle gabbie per fini predatori.
Diversificazione nella riproduzione o allevamento delle specie
E' necessario che le aziende si impegnino nella ricerca e nello sviluppo di tecniche per l'allevamento di nuove specie, in modo da consentire la diversificare dei rischi commerciali che si sono in parte verificati per la concentrazione produttiva intorno a singole specie (soprattutto spigola e orata).
E' importante che le aziende volgano le loro attività verso l'ampliamento del numero delle specie oggetto di allevamento e verso nuovi mercati non tradizionali. Vanno favoriti gli impianti che in via sperimentale, si impegnano nella ricerca di specie diverse da quelle tradizionali, che possano trovare riscontro nel mercato nazionale, il cui allevamento non arrechi danni irreversibili all'ambiente naturale e per le quali non si corra il rischio di introduzione di specie alloctone, rispetto alle popolazioni marine autoctone (rischio di inquinamento genetico) o di diffusione di patologie.
Una priorità consiste nel mettere a punto programmi efficaci di miglioramento genetico, basati sulla riproduzione selettiva, al fine di ottenere un notevole guadagno in termini di produttività.
Qualità dei prodotti e condizioni igienico-sanitarie
E' auspicabile un impegno dell'azienda verso l'adozione di tecniche di miglioramento della qualità del prodotto finale e delle condizioni igienico-sanitarie durante tutto il ciclo produttivo.
L'adozione di sistemi che certifichino la qualità di processo e di prodotto, in modo che questi siano costantemente e sistematicamente soggetti a controllo da parte di enti esterni riconosciuti, consentirebbe l'acquisizione di valore aggiunto da parte del prodotto e la collocazione in nicchie di mercato non ancora pienamente sfruttate dalla concorrenza.
ALLEGATO ALLE LINEE GUIDA PREDISPOSTE DALL'ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

Per opportuna conoscenza, anche sulla base delle istruttorie esaminate per competenza da questo servizio, trasmettono i parametri necessari perché possa essere rilasciato il parere positivo (ex art. 5, D.P.R. 12 aprile 1996) per impianti superiori ai cinque ettari di superficie:
-  profondità: maggiore di 40 metri;
-  distanza dalla costa: maggiore di 2 chilometri.
(2004.17.1166)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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