REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 19 DICEMBRE 2003 - N. 55
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE


DECRETO 29 ottobre 2003.
Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini, ricadente nei comuni di Acicatena e Acireale.

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO TUTELA ED ACQUISIZIONI DEL DIPARTIMENTO REGIONALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ED EDUCAZIONE PERMANENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.R. 30 agosto 1975, n. 637, recante norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana in materia di tutela del paesaggio, di antichità e belle arti;
Visto il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione siciliana, approvato con D.P.R. 28 febbraio 1979, n. 70;
Vista la legge regionale 1° agosto 1977, n. 80;
Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n. 116;
Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'art. 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352, approvato con decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, che ha abrogato la legge 29 giugno 1939, n. 1497;
Visto il regolamento di esecuzione approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357;
Visto l'art. 7 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;
Visto il decreto n. 6916 del 28 settembre 2001 ed, in particolare, l'art. 8 relativo alla delega ai dirigenti, responsabili delle aree e dei servizi dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione delle competenze attribuite al dirigente generale dall'art. 7, comma 1, della legge regionale n. 10/2000;
Visto il parere prot. n. 2364/336.01.11 dell'8 febbraio 2002, reso dalla Presidenza della Regione - Ufficio legislativo e legale, relativo all'apposizione dei vincoli paesaggistici di cui all'art. 139 del testo unico n. 490/99;
Visto il decreto n. 7573 del 13 dicembre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 7 del 16 febbraio 2001, con il quale è stata ricostituita per il quadriennio 2000/2004 la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania;
Esaminato il verbale n. 68 del 18 marzo 2002, con il quale la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania ha proposto di sottoporre a vincolo paesaggistico, ai sensi dell'art. 139 del testo unico n. 490/99 l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini, ricadente nei comuni di Acicatena e Acireale, delimitata perimetralmente secondo quanto descritto nel verbale del 19 marzo 2002 a cui si rimanda e che fa parte integrante del presente decreto;
Rilevato che nel preambolo del verbale n. 68 è stata riportata, per mero errore materiale, che peraltro non inficia la validità del vincolo, la data del 19 marzo 2002, anziché quella del 18 marzo 2002, così come comunicato dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania con la nota prot. n. 3953 del 26 maggio 2003;
Accertato che il verbale sopra indicato contenente la suddetta proposta è stato pubblicato all'albo pretorio del comune di Acicatena dal 16 maggio 2002 al 16 agosto 2002 e all'albo pretorio del comune di Acireale dal 18 maggio 2002 al 17 agosto 2002 ed è stato depositato nella segreteria dei comuni stessi per il periodo previsto dall'art. 140, comma 5 del testo unico n. 490/99;
Accertato, altresì, come previsto dall'art. 140, comma 6, del testo unico n. 490/99, che dell'avvenuta compilazione e pubblicazione degli elenchi è stata data contestualmente notizia su almeno due quotidiani diffusi nella Regione Sicilia, nonché su un quotidiano a diffusione nazionale, e precisamente sul "Giornale di Sicilia" del 15 luglio 2002, su "La Sicilia" del 15 luglio 2002 e su "La Stampa" del 15 luglio 2002;
Accertato che non sono state prodotte osservazioni al vincolo de quo ai sensi dell'art. 141 del testo unico n. 490/99;
Ritenuto, quindi, immediatamente comprovato, sulla base degli atti di cui sopra, che le motivazioni riportate nel verbale n. 68 del 18 marzo 2002 sono sufficienti e congrue rispetto alla proposta di vincolo formulata e testimoniano l'esigenza di proteggere un ambiente singolare, che presenta tutti i requisiti per essere oggetto di una studiata e corretta tutela che impedisca alle bellezze naturali e paesaggistiche della zona in questione di subire alterazioni di degrado irreversibili;
Considerato, quindi, nel confermare la proposta di vincolo in argomento di potere accogliere nella loro globalità le motivazioni, espresse in maniera sufficiente e congrua dalla commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania nel verbale n. 68 del 18 marzo 2002 e correttamente approfondite nelle planimetrie: sub. A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, M, N, O e P allegate, documenti ai quali si rimanda e che formano parte integrante del presente decreto;
Ritenuto, pertanto, che nella specie ricorrono evidenti motivi di pubblico interesse, per il cospicuo carattere di bellezze naturali, che suggeriscono l'opportunità di sottoporre a vincolo paesaggistico l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini, ricadente nei comuni di Acicatena e Acireale, in conformità alla proposta verbalizzata dalla commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania nella seduta del 18 marzo 2002;
Rilevato che l'apposizione del vincolo comporta l'obbligo per i proprietari, possessori o detentori, a qualsiasi titolo, degli immobili ricadenti nella zona vincolata, di presentare alla competente Soprintendenza, per la preventiva autorizzazione, qualsiasi progetto di opere che possa modificare l'aspetto esteriore della zona stessa;

Decreta:


Art.  1

Per le motivazioni espresse in premessa, l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini, ricadente nei comuni di Acicatena e Acireale, descritta nel verbale n. 68 del 18 marzo 2002 della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania e delimitata nelle planimetrie: sub. A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, M, N, O e P, allegate, che insieme al verbale n. 68 del 18 marzo 2002 formano parte integrante del presente decreto, è dichiarata di notevole interesse pubblico, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139, lett. D, del testo unico approvato con decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, che ha abrogato la legge n. 497/39, e dell'art. 9 del regolamento di esecuzione, approvato con regio decreto 3 giugno 40, n. 1357.

Art.  2

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, unitamente al verbale n. 68 del 18 marzo 2002 della competente commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania e alle planimetrie, di cui sopra è cenno, ai sensi degli artt. 142, comma 1, del testo unico n. 490/99 e 12 del regio decreto n. 1357/40.
Una copia della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana contenente il presente decreto sarà trasmessa, entro il termine di mesi uno dalla sua pubblicazione, per il tramite della competente Soprintendenza, ai comuni di Acicatena e Acireale, perché venga affissa per 3 mesi naturali e consecutivi all'albo pretorio dei comuni stessi.
Altra copia della Gazzetta, assieme alle planimetrie della zona vincolata, sarà contemporaneamente depositata presso gli uffici dei comuni di Acicatena e di Acireale dove gli interessati potranno prenderne visione.
La Soprintendenza competente comunicherà a questo dipartimento la data dell'effettiva affissione del numero della Gazzetta sopra citata all'albo dei comuni di Acicatena e di Acireale.

Art.  3

Avverso il presente decreto è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al T.A.R. entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, nonché ricorso straordinario al Presidente della Regione entro 120 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 29 ottobre 2003.
  FAVARA 

Allegati
COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI E PANORAMICHE DI CATANIA
Verbale n. 68 del 18 marzo 2002

L'anno duemiladue, il giorno 19 del mese di marzo, alle ore 10,00, nella sede della Soprintendenza per i beni culturaIi ed ambientali di Catania in via Luigi Sturzo n. 62, si è riunita, a seguito di avvisi di convocazione prot. n. 190/U.O. Staff del 7 marzo 2002, la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Catania, costituita in ordine all'art. 140 del decreto legislativo n. 490/99 con decreto dell'Assessore per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione n. 7573 del 13 dicembre 2000, per discutere sul seguente
ordine del giorno:

1. Acicatena e Acireale: Proposta di vincolo paesaggistico, ai sensi dell'art. 139, comma d), del decreto legge 29 ottobre 1999, n. 490, di porzioni di territori comunali comprendenti l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini;
2. Varie ed eventuali.
Sono presenti:
1)  arch. Gesualdo Campo, soprintendente ai beni culturali ed ambientali della provincia di Catania - presidente;
2)  dott. Aldo Titola - componente;
3)  dott. Francesco Lovetere - componente;
4)  ing. Giovanni Calì - componente;
5)  ing. Angelo Trupia, ingegnere capo del distretto minerario di Catania - componente;
6)  dott.ssa Susanna Simone, delegata Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania - componente;
7)  rag. Ascenzio Maesano, sindaco del comune di Acicatena - componente;
8)  dott. Antonino Nicotra, sindaco del comune di Acireale - componente;
9)  dott. Domenico Sapienza, vicesindaco e assessore all'urbanistica del comune di Acicatena;
10)  geom. Salvatore Barbagallo, assessore all'urbanistica del comune di Acireale;
11)  geom. Mauro Sorbello, responsabile del settore urbanistica del comune di Acicatena;
12)  dott. Antonio Fernando Chiavetta, dirigente tecnico geologo della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania - relatore;
13)  dott. Angelo D'Urso, dirigente tecnico geologo della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania - relatore;
14)  dott. Franco La Fico Guzzo, dirigente tecnico geologo della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania - relatore.
Assente, seppur invitata, la sig.ra Rita Tirri - componente.
Funge da segretario, ai sensi dell'art. 4 del decreto n. 7573 del 13 dicembre 2000, il dott. Franco La Fico Guzzo, nominato con nota prot. n. 191/U.O. Staff del 7 marzo 2002.
Funge da presidente l'arch. Gesualdo Campo, il quale, alle ore 10,00, constatato il numero legale dei componenti la commissione, dichiara aperta la seduta porgendo un cordiale saluto di benvenuto ai presenti.
Il presidente invita i dottori Chiavetta, D'Urso e La Fico, relatori della proposta di vincolo, ad esporre le ragioni che hanno indotto alla redazione della proposta di vincolo posta all'ordine del giorno.
Il dott. La Fico, intervenendo, illustra le motivazioni che inducono alla necessità di apporre il vincolo paesaggistico nelle aree comprendenti l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini, all'interno dei territori comunali di Acicatena e Acireale, soffermandosi sulla constatazione che il vincolo in dette aree rappresenterebbe il primo passo per la dichiarazione d'interesse pubblico così da inserirle successivamente all'interno di un progetto più vasto di pianificazione paesistica. La redazione della proposta di vincolo è nata da una richiesta effettuata dal comune di Acicatena il quale, consapevole delle valenze presenti nel proprio territorio, ha espresso la volontà di tutelare questo ambito preservandolo da trasformazioni non compatibili e dall'aggressione edilizia ed indirizzarlo invece verso una pianificazione armonica legando lo sviluppo socio-economico alla valorizzazione e alla fruizione dei beni culturali e ambientali.
Il dott. La Fico, aggiunge che già nella fase istruttoria del vincolo, e quindi nelle sedute precedenti e nelle visite di sopralluogo effettuate dalla commissione, è emerso che tutti i componenti convengono che l'area di cui alla presente proposta sia meritevole di tutela.
Interviene il dott. Chiavetta che espone la relazione descrittiva.
PREMESSA
"Sulla falda orientale dell'Etna, ad un miglio da Acireale. Andando verso ponente... a piè d'una distesa e prolungata balza di lava, e là dove il territorio con dolce pendio va a farsi pianura, sorge il comune di Acicatena: la detta balza (la Timpa di Aci S. Antonio, n.d.r.) oggi è vestita da giardini, vigneti e di cento altre piante, tempestate qua e là da bruni massi pendenti... La pianura si stende giù magnifica e lussureggiante e poi lasciando il territorio del comune, segue ancora alcun tratto, finché va a confondersi con l'azzurro del mare Jonio, il quale non dista dall'abitato di Acicatena più di due miglia...".
Con queste parole nel secolo scorso il canonico Salvatore Bella, dottore in teologia, professore di filosofia e letteratura nel seminario vescovile di Acireale, descriveva gli aspetti morfologici e paesaggistici del territorio di Acicatena e quelli dei territori circostanti.
L'aggressione edilizia dell'ultimo trentennio ha quasi completamente obliterato questi aspetti. Solo alcune modeste porzioni oggi si sono salvate dalle "colate di cemento". Queste porzioni sia per le particolari connotazioni morfologiche, paesaggistiche che per le testimonianze storiche sono meritevoli di una forte azione di tutela che dovrà fungere da stimolo per una pianificazione territoriale più consona alla salvaguardia, alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale ed ambientale presente.
La presente proposta di vincolo intende tutelare un'area che si estende, a cavallo, sul margine sud-orientale del territorio comunale di Acicatena, al confine con Acicastello, e sul margine occidentale del comune di Acireale. Tale area racchiude un anfiteatro naturale formato dalla Timpa di Aci S. Filippo e da un susseguirsi di pendii più o meno scoscesi che cingono il Piano della Reitana. Altro elemento che ha fortemente caratterizzato quest'area è la presenza diffusa di scaturigini d'acqua qui concentrate per la particolare concomitanza della conformazione morfologica e della struttura geologica dei terreni.
In particolare, la proposta di perimetrazione è stata formulata con l'intento di creare:
1) una fascia di protezione attorno all'area archeologica di S. Venera al Pozzo, già tutelata "Ope legis" ai sensi dell'art. 146, lett. m), del decreto legislativo n. 490/99;
2) una zona di tutela che costituisca il collegamento spaziale (corridoio) tra emergenze storiche paesaggistiche, che sono visibili tra di loro ma ricadenti in contesti differenti, al fine di evitare che all'interno di queste porzioni si continui con le modificazioni edilizie che interferiscano negativamente sulla loro intervisibilità.
La perimetrazione include:
-  l'area della Torre Casalotto e le zone contermini che grazie alla sua posizione morfologica, posta alla sommità di un dorso orografico, domina la spianata sottostante dove insistono le altre emergenze di seguito menzionate e dalla quale è possibile estendere lo sguardo dalle pendici orientali dell'Etna ad un esteso tratto della linea di costa;
-  l'area archeologica di S. Venera al Pozzo;
-  la Via dei Mulini;
-  il Piano della Reitana.
UBICAZIONE GEOGRAFICA DELL'AREA
Geograficamente la proposta di vincolo si colloca sulle pendici meridionali etnee, topograficamente l'area è rappresentata nelle tavolette edite dall'I.G.M. foglio 270 IV nord-est denominata Acireale, e foglio 270 IV sud-est denominata Catania.
Catastalmente detta area ricade nei seguenti fogli:
-  fogli nn. 8, 9, 12 del territorio comunale di Acicatena;
-  fogli nn. 69 e 70 del territorio comunale di Acireale.
Relativamente alla cartografia aerofotogrammetrica, a scala 1:2.000, la proposta di vincolo si estende nelle mappe nn. 4, 5, 6, 7, 8, 9 del comune di Acicatena e nelle mappe nn. 28 e 30 del comune di Acireale.
In particolare, della mappa n. 4 di Acicatena il limite racchiude l'estremo angolo sud-orientale, della mappa n. 5 il perimetro racchiude la parte sud-orientale, della mappa n. 6 l'estrema parte nord-orientale e quella sud-orientale; della mappa n. 7 quasi l'intero foglio con esclusione delle pendici della zona di Vampolieri, delle mappe nn. 8 e 9 l'estrema parte nord-orientale, della mappa n. 28 (Acireale) la parte sud-orientale e della mappa n. 30 la parte occidentale.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI EMERGENZE
Torre di Casalotto
Il complesso della Torre di Casalotto costituisce uno dei siti più interessanti del territorio delle Aci, per le stratificazioni storiche che lo caratterizzano. Infatti, nei vasti territori di Aci antica, esistono testimonianze sulla presenza di arroccamenti e di piccoli borghi fortificati risalenti al periodo bizantino. Probabilmente, in età medievale le caratteristiche sopraelevate del sito, in posizione dominante rispetto alla valle della Reitana e agli altri luoghi eminenti del territorio, la vicinanza a numerose sorgenti d'acqua, favorirono, tra le contrade Nizzeti e Olivo S. Mauro, l'edificazione di un luogo fortificato su un preesistente abitato rupestre, di cui, oggi, deve essere ancora indagata la permanenza.
Il sito, infatti, faceva parte delle pertinenze dell'antica "Jachium" assegnate nell'XI secolo dai Normanni all'abate Ansgerio, vescovo della diocesi di Catania. Dal 1640, dopo alterne vicende storiche che videro il formarsi di diversi casali, questo territorio appartenne ai principi Riggio di Campofiorito; nel corso dell'ottocento, infine, dopo la separazione di diversi comuni, gran parte delle proprietà Riggio furono acquisite dal Marchese di Casalotto.
L'attuale sito, denominato Torre di Casalotto, si presenta come area ricca di testimonianze archeologiche ed emergenza architettonica.
Tale struttura risulta costituita da una cinta muraria di forma allungata, che segue l'orografia del luogo, all'interno della quale si dispongono diversi corpi di fabbrica che si attestano attorno alla piccola torre a pianta triangolare, che ne costituisce il fulcro. Le strutture attuali dei vari corpi sono ascrivibili all'impianto di una masseria ottocentesca, legate ad attività produttive vinicole, per la presenza del palmento e di altri spazi di tipo produttivo. Si può ipotizzare, quindi, che nel corso del XIX secolo sono avvenute, in questo complesso, delle trasformazioni legate all'uso agricolo dei territori circostanti. Tuttavia, la presenza di strutture preesistenti, differenziate sia nell'orientamento planimetrico sia nella tessitura muraria, contribuiscono all'individuazione di un sito altamente stratificato dal punto di vista antropico.
Nel contesto immediatamente contermine alla costruzione è presente un'area vegetata abbastanza estesa, costituita da essenze tipiche del "Piano mediterraneo" con particolare riferimento al raggruppamento a "Macchia discontinua ad Euphorbia dendroides comprendente l'Euphorbietum dendroides (Oleo-Ceratonion) e gli stadi arbustivi tendenti alla costituzione dello stesso. Vi sono compenetrati frammenti di vegetazione dei Thero-Brachypodietea e dei Brometalia Rubenti-Tectori" [Carta della vegetazione dell'Etna - CNR 1978 - Aggiornamento del 2000 Parco dell'Etna]. Inoltre è presente nel pianoro e lungo le scarpate sottostanti alla Torre una rigogliosa macchia boschiva costituita prevalentemente da Quercus Pubescens (Roverella). Questa macchia boschiva rappresenta una importante emergenza naturalistica in quanto pregevole esempio della originaria vegetazione delle basse pendici etnee degradanti verso il mare.
Area archeologica di S. Venera al Pozzo
E' ubicata a pochi chilometri dal mare, nell'entroterra di Capo Mulini, frazione di Acireale, e ricade nel territorio di Acicatena.
Comprende:
-  un'area demaniale nella quale si trovano la piccola e antica chiesa dedicata a Santa Venera, filiale della Chiesa madre di Aci S. Filippo;
-  i resti di un complesso termale di età romana;
-  la sorgente delle acque che alimenta il centro termale di Acireale.
La Chiesa, che dà il nome alla contrada, è detta molto antica. L'esistenza di un impianto precedente di culto bizantino attende conferme da ulteriori indagini archeologiche, mentre è certa la notizia circa il periodo di fondazione dell'attuale fabbrica che risale al secolo XIV ad opera della regina Eleonora.
Del complesso termale antico, notissimo per tutte le notizie esistenti nelle fonti scritte e documentarie a partire dal XVII secolo fino ad oggi, il nucleo più significativo continua ad essere costituito da due ambienti con copertura a botte.
La Via dei Mulini
In prossimità dell'area archeologica di S. Venera al Pozzo si snoda, circondata da limoneti, la strada dei Mulini, che va da Piazza della Reitana fino a Capo Mulini. Lungo questo percorso insistono una decina di mulini, in parte abbandonati o crollati, distrutti dall'incuria o peggio da rimaneggiamenti recenti.
Questi costituiscono un'importante testimonianza storica delle attività dell'uomo svolte a partire dal XIV secolo fino alla metà circa del XX secolo.
Infatti, questi mulini, collegati tra loro da una via d'acqua, la "saja Mastra" che dal primo mulino, denominato "Spezzacoddu" a Reitana, giunge all'ultimo situato a Capo Mulini, vennero utilizzati per la lavorazione della canapa, del lino, dei lupini oltre che per la concia delle pelli.
La forza motrice necessaria all'azione dei mulini veniva loro conferita dalle copiose acque sorgive che sgorgano in questa area e che furono opportunamente canalizzate. L'antico percorso della saia, lungo il quale erano collocati anche alcuni abbeveratoi e lavatoi, si conservava integralmente fino alla fine del XIX secolo, come risulta dalla cartografia catastale ottocentesca.
Lungo lo stesso itinerario si incontra il Fondaco cioè un fabbricato che veniva usato come deposito e costituiva anche luogo di sosta notturna e ristoro per viandanti e animali; l'edificio mantiene intatta la sua struttura anche se sono visibili i segni del tempo.
Nella stessa area, in piazza della Pescheria, a partire dal 1422 si svolgeva la Fiera Franca in onore della Santa concittadina padrona S. Venera. La Fiera Franca era un mercato, a cui partecipavano una moltitudine di forestieri per vendere le loro merci, dalla seta ai lini, alla canapa, alle derrate alimentari e al bestiame, che fu istituito per privilegio concesso da Alfonso il Magnanimo e confermato nel 1531 da Carlo V.
DESCRIZIONE DELLA PERIMETRAZIONE
L'area da sottoporre a vincolo comprende:
a) parte del territorio di Acicatena.
b) parte del territorio di Acireale;
Del territorio di Acicatena, partendo dal punto di confine, tra i territori comunali di Acireale e di Acicatena, foglio di mappa catastale n. 9, all'incrocio tra la via Peschiera e la proiezione del confine tra le particelle 130 e 226 sul ciglio settentrionale di detta via, il limite del vincolo segue, in direzione sud, il confine tra le citate particelle fino all'incrocio con la strada vicinale Mulini-Sauri oggi via Sauri, di cui ne segue il ciglio settentrionale in direzione sud-ovest fino all'incrocio con la via Vampolieri. Supera l'incrocio e prosegue nella medesima direzione sul ciglio settentrionale della strada vicinale Torre Casalotto fino al limite tra le particelle 191 e 166. Da questo punto il limite prosegue attraversando detta via e, all'interno del foglio catastale 12, contorna il limite occidentale e meridionale della particella 5 (Villa Sauri Tropea), che viene esclusa dal vincolo, fino al ciglio occidentale della via Vampolieri (già strada vicinale Monte Vampolieri), di cui ne segue l'andamento in direzione sud-est fino al confine tra le particelle 455 e 456. Si prosegue, quindi, in direzione ovest, lungo il confine tra le particelle 456 e 455, per poi sovrapporsi al confine tra le particelle 649 e 453, 649 e 452, 649 e 645, 649 e 643, 656 e 653, 652 e 653, 673 e 674, 673 e 643, 673 e 647, 620 e 647, 115 e 39, 372 e 39, 372 e 289, 373 e 289, 370 e 289, 370 e 366, 370 e 200, 368 e 200, 42 e 200, 42 e 40, 42 e 201, 42 e 202, 44 e 202, 44 e 214, 44 e 295, 44 e 213, 44 e 212, 44 e 209, 44 e 222, 44 e 128, 44 e 220, raggiungendo il ciglio occidentale della via Vampolieri.
Da questo punto il limite prosegue, in direzione sud-est, lungo detto ciglio fino al confine tra le particelle 51 e 199, di cui ne segue l'andamento per poi proseguire sul limite delle particelle 51 e 52, 51 e 199 fino ad incontrare il canale idrico posto ad una quota altimetrica di 30 m. s.l.m., Ne segue l'andamento fino al confine tra le particelle 62 e 97. Da qui si sovrappone a detto confine e lo segue in direzione nord-ovest sino al punto d'intersezione tra le particelle 62, 97,195 e 196. Da qui il limite della zona vincolata contorna le particelle 196, 58, 615, 153, 40, 285, 286, il limite settentrionale delle particelle 158, 157, quindi la particella 126 e segue il confine tra le particelle 126 e 298, 126 e 168, e poi il limite meridionale delle particelle 297 e 157, quindi il confine della particella 158 e 286 e poi ruota seguendo il limite tra le particelle 196 e 288, 87 e 195 fino ad incontrare il punto d'intersezione sopra menzionato formando una dagala che è esclusa dalla perimetrazione. Dal punto d'intersezione, sopra menzionato, si prosegue lungo il confine tra le particelle 97 e 195, 59 e 67, 59 e 362, 195 e 360, 57 e 358, 307 e 358, 307 e 356, 675 e 356, 676 e 356, 676 e 354, 365 e 354, 345 e 343, 345 e 342, 193 e 342, si prosegue lungo il ciglio settentrionale di via Vampolieri traversa il cui tratto non riportato sul foglio catastale ma bensì sul foglio di mappa aerofotogrammetrico n. 9 di Acicatena. Segue l'andamento di questa via fino all'incrocio con la via Olivo S. Mauro (già regia trazzera Catania-Acicatena-Aci S. Lucia). Da qui il limite si sovrappone al ciglio orientale della stessa via e ne segue l'andamento in direzione nord sino all'incrocio con la strada vicinale Torre Casalotto di cui ne segue il ciglio meridionale sino al confine tra le particelle 112 e 654. Da questo punto il limite ruota in direzione ortogonale al ciglio della sopramenzionata strada vicinale Torre Casalotto, la attraversa e segue, in direzione nord, sul foglio di mappa n. 9, il ciglio occidentale della strada comunale Reitana Nuova Torre Casalotto fino ad incrociare la via Olivo S. Mauro (già regia trazzera Catania-Acicatena-Aci S. Lucia), ne segue per un breve tratto il ciglio orientale e la attraversa, in corrispondenza della proiezione del confine tra la particella 75 e 68, e si sovrappone a detto confine e prosegue sul confine tra le particelle 67 e 68, 67 e 65, 67 e 222, 67 e 223, per poi ruotare in direzione nord-ovest seguendo il confine tra le particelle 211 e 223, 211 e 224, 212 e 63. Quindi si continua seguendo il confine tra le particelle 216 e 63, 216 e 201, 216 e 200, fino ad incontrare la regia trazzera Catania-Acicatena-Aci S. Lucia, oggi via Reitana. Attraversa detta via all'altezza della proiezione del confine tra le particelle 216 e 200 e prosegue sul ciglio orientale della stessa via in direzione est-nord-est fino all'incrocio tra la via Reitana con la strada interpoderale, all'interno del foglio di mappa n. 8. Prosegue sul ciglio settentrionale di detta stradina interpoderale, che delimita le particelle 40 e 90, 43 e 90, 43 e 92, 91 e 92, 91 e 46. Indi segue il confine tra le particelle 83 e 84, 94 e 84, 27 e 84, 27 e 106, 27 e 85, 27 e 88, 27 e 89, 24 e 89, 24 e 25, 23 e 31, 23 e 63, l6 e 63, l6 e 80, 13 e 80, 20 e 80, fino al ciglio occidentale della strada comunale Scalazza-Finocchio. Ne segue l'andamento fino alla proiezione del limite tra le particelle 103 e 67, del foglio catastale n. 69 di Acireale; sul ciglio di detta strada, oggi detta via Brivio, attraversa la citata via e segue il limite tra le particelle 67 e 103 in direzione est fino alla strada interpoderale contraddistinta dal numero di particelle 105 e 83 fino al ciglio occidentale della strada comunale Aci Platani-Acireale coincidente con l'argine di destra idrografica del Torrente S. Lucia-Platani di cui ne segue l'andamento, fino al bivio tra la strada comunale Volano e la regia trazzera Acitrezza-Aci Platani-Acireale, all'interno del foglio di mappa n. 70 del comune di Acireale. Il limite procede in direzione sud lungo il ciglio occidentale di detta regia trazzera fino al punto distante 60 m. a sud dal confine tra le particelle 116 e 41. Da qui il limite prosegue ortogonalmente alla regia trazzera, in direzione sud est, fino al ciglio occidentale del nuovo tracciato della ferrovia Messina Porto-Siracusa Porto seguendone l'andamento, in direzione sud, fino alla via Peschiera al margine dei confini dei territori comunali di Acireale e Acicatena (punto di partenza).
Tutti i componenti prendono visione della ricca documentazione fotografica e delle planimetrie allegate alla proposta di vincolo.
Esaurita l'esposizione della relazione il soprintendente invita i componenti ad esprimere delle considerazioni circa la proposta di vincolo.
Il geom. Sorbello e l'ing. Calì chiedono se la perimetrazione del vincolo interferisce con la progettata "Via di fuga S.P. 41 bis".
Il dott. D'Urso, che ha partecipato, per delega del soprintendente, alle conferenze dei servizi relativi all'approvazione di suddetta strada, chiarisce che la perimetrazione in oggetto non interferisce con la progettata strada in quanto la stessa lambisce l'area a monte della Reitana.
L'ing. Calì intervenendo dichiara che sarebbe opportuno raccordare tutti gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del territorio per redigere un progetto integrato di fruizione delle aree in oggetto affinché questi beni preziosi possano essere inclusi all'interno di percorsi di tipo naturalistico-culturale e paesaggistico.
Il vincolo, con le sue emergenze, messo in rete può diventare un'occasione di sviluppo del territorio con offerte mirate. Il presidente comunica che la corretta valorizzazione delle presenti aree avverrà tramite le norme di attuazione del piano territoriale paesistico e tramite l'elaborazione di progetti di riqualificazione ambientale di aree degradate, mentre in particolare per l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Soprintendenza ha redatto un progetto di fruizione che è stato già finanziato dalla Comunità europea con i fondi POR e a tal proposito invita la dott.ssa Maria Grazia Branciforti, direttore del servizio II per i beni archeologici ad illustrare lo stato dei lavori e le prospettive future.
Intervenendo la dott.ssa Branciforti descrive dettagliatamente i lavori che sono stati realizzati con i fondi POP e quelli che verranno realizzati con i fondi POR nell'area di S. Venera al Pozzo. Con i vecchi fondi POP è stato realizzato un antiquarium, sono stati effettuati degli scavi che hanno portato alla luce l'abitato dell'antica Jachium, sono stati realizzati percorsi interni in basolato, sono state messe a dimora essenze arboree ed arbustive tipiche della macchia mediterranea, sono stati attivati tutta una serie di servizi per rendere fruibile l'area, è stato restaurato parte del canale idrico ed è stata ritrovata un'antica fornace per la produzione dei laterizi.
Per quanto riguarda l'intervento legato ai fondi POR è prevista l'espropriazione di quasi tutta l'area, il restauro di un fabbricato per realizzare un museo naturalistico, il completamento degli scavi e dei percorsi interni così da valorizzare ulteriormente il contesto archeologico e naturalistico ricco fra l'altro di essenze vegetali naturali e specie animali selvatiche.
Inoltre la dott.ssa Branciforti aggiunge che la fruizione del bene è legata alla presenza di custodi, di cui al momento l'organico della Soprintendenza è sprovvista.
Intervenendo sia il sindaco Nicotra, che il sindaco Maesano e l'ing. Calì dichiarano che si attiveranno per consentire l'apertura dell'area archeologica garantendo la presenza di custodi comunali e/o provinciali.
Il Soprintendente fa presente che esiste un protocollo d'intesa tra l'Assessorato regionale dei beni culturali e ambientali e la Provincia regionale di Catania per l'assegnazione di personale dell'ente locale alle aree archeologiche e ai musei regionali. Fra l'altro nel decreto legislativo n. 490/99 è espressamente auspicata la collaborazione fra Regione ed enti locali per la valorizzazione dei beni tutelati.
L'ing. Calì chiede ai rappresentanti degli enti di lanciare la proposta per realizzare un parco integrato con la finalità di riunire le emergenze presenti nel territorio di definire le relative competenze.
Il sindaco Nicotra aggiunge che tale realizzazione consentirebbe di valorizzare le bellezze presenti nel territorio.
Il soprintendente ricorda che la legge regionale n. 20/2000 istituisce i parchi archeologici e paesaggistici e pertanto già esiste una norma di legge che prevede la costituzione dei parchi integrati.
Esaurita la discussione relativa al primo punto posto all'ordine del giorno, il presidente invita gli intervenuti non componenti la commissione ad allontanarsi e dopo che questi si sono allontanati invita i componenti effettivi ad esprimere il proprio voto circa l'apposizione del vincolo paesaggistico su parti dei territori comunali di Acireale e Acicatena.
Tutti i componenti presenti, all'unanimità, accolgono la proposta di vincolo di parte dei territori comunali di Acireale e Acicatena comprendenti l'area archeologica di S. Venera al Pozzo, la Torre Casalotto, la Via dei Mulini, il Piano della Reitana e le zone contermini.
Null'altro avendo da discutere il presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 12,00.
  Il presidente: CAMPO Il segretario: LO FICO GUZZO 


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(2003.47.2880)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

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