REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 14 NOVEMBRE 2003 - N. 49
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI


DECRETO 26 settembre 2003.
Linee guida di indirizzo per la presentazione di propo ste progettuali da finanziare nell'ambito del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario ed approvazione del piano di riparto delle disponibilità finanziarie, anni 2001-2002.

L'ASSESSORE PER LA FAMIGLIA, LE POLITICHE SOCIALI E LE AUTONOMIE LOCALI

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale n. 22 del 9 maggio 1986 di riordino dei servizi e delle attività socio-assistenziali;
Vista la legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";
Visto il decreto presidenziale 4 novembre 2002 "Linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario della Regione siciliana" ed, in particolare, il cap. I, punto 1.4.1, nel quale si fa espresso riferimento alla necessità che "una moderna gestione amministrativa, alla luce della complessa ragnatela di relazioni sociali, politiche, culturali e demografiche che si intreccia in ogni comunità di individui, deve riporre le sue fondamenta su azioni oggettive ed attendibili riguardanti la stessa struttura della comunità, il territorio e le risorse umane e strumentali di cui può disporre" e alla necessità della "realizzazione di un sistema informativo integrato su sanità e società, attraverso cui giungere a quel grado di conoscenza della propria realtà da amministrare, adeguato a perseguire gli obiettivi prefissati";
Preso atto che lo schema generale di riparto delle risorse indistinte "tabella B", cap. 9.1 del decreto presidenziale 4 novembre 2002, assegna la disponibilità di E 160.000 annui all'attività di comunicazione e informazione, mirata alla diffusione della conoscenza del sistema di governo e delle procedure d'accesso al sistema integrato dei servizi, a livello distrettuale;
Visto il decreto n. 1861 del 4 luglio 2003 dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle auto nomie locali, che riserva alle attività di cui ai punti d), e) ed f), del cap. 9.1 "risorse indistinte" del decreto presidenziale 4 novembre 2002, in considerazione del livello regionale che rivestono e della evidente rilevanza strategica che assumono per la qualificazione dell'intero processo attuativo della riforma del welfare, risorse finanziarie nella misura del 9%, pari a E 7.282.606,00;
Ritenuto necessario definire il quadro delle infrastrutture sociali necessarie a qualificare il processo di riforma e a trasformarlo in percorso di sviluppo territoriale condiviso e compatibile, fornendo strumenti in grado di interagire nella ricerca di soluzioni migliorative dei processi di consolidamento e di affermazione del piano socio-sanitario regionale, intervenendo anche nelle attività di individuazione delle priorità d'intervento, nella formazione permanente e a distanza e nella comunicazione sociale, attraverso il rafforzamento delle strategie di I.C.T., come previsto nello stesso decreto presidenziale 4 novembre 2002, al capitolo 10, punti 10.1 e 10.2;
Considerata la necessità e l'indifferibilità di predisporre le linee guida, nella fase dell'avviamento del processo di definizione della riforma delle politiche sociali e socio-sanitarie regionali, in coincidenza con i percorsi di redazione dei piani di zona distrettuali previsti nell'ambito del triennio sperimentale 2001-2003, per realizzare un Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario in acronimo S.I.R.I.S., con lo scopo sia di informare i soggetti interessati sulle opportunità offerte dal l'iniziativa e sia di accompagnarli e supportarli nella realizzazione degli interventi, assicurando così l'unitarietà e l'uniformità dei processi di rete, nell'autonomia e nella specificità delle diverse azioni previste;
Considerato che la creazione del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario (S.I.R.I.S.), risulta imprescindibile e determinante per fornire un valido supporto tecnico al processo di riforma e conseguentemente definire criteri univoci di applicazione e uniformità di linguaggio, onde garantire l'universalità del diritto di accesso al sistema, quale obiettivo etico fondamentale per la validazione dell'intero percorso;
Ritenuto di dover procedere alla quantificazione e alla relativa destinazione della quota di E 7.282.606,00, pari al 9% delle risorse indistinte anni 2001-2002 di cui al decreto presidenziale 4 novembre 2002;
Ritenuto, conseguentemente, di dover ripartire la predetta somma di E 7.282.606,00 per la realizzazione del l'in formatizzazione, della formazione e delle azioni di sistema, quali attività di supporto al Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, così come sotto specificato:
Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario (S.I.R.I.S.)
-  Informatizzazione      1.912.606,00 
-  Formazione      870.000,00 

Azioni di sistema
-  Infanzia e adolescenza      900.000,00 
-  Anziani      900.000,00 
-  Disabilità      900.000,00 
-  Dipendenze      900.000,00 
-  Immigrazione      900.000,00 

Ritenuto, inoltre, di utilizzare la somma di E 290.000, afferente l'attività di comunicazione e informazione, scaturente dalla disponibilità annua di E 160.000,00 per il biennio 2001-2002, così come previsto dal cap. 9.1 del decreto presidenziale 4 novembre 2002;

Decreta:


Art. 1

Sono approvate, per le considerazioni sopra esposte, le linee guida di indirizzo per la presentazione di proposte progettuali da finanziare nell'ambito del "S.I.R.I.S. - Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario" che fanno parte integrante e sostanziale del presente atto.

Art. 2

E' approvato il piano di riparto delle disponibilità finanziarie, anni 2001-2002, nel modo seguente:
Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario (S.I.R.I.S.)
-  Informatizzazione      1.912.606,00 
-  Comunicazione      290.000,00 
-  Formazione      870.000,00 

Azioni di sistema
-  Infanzia e adolescenza      900.000,00 
-  Anziani      900.000,00 
-  Disabilità      900.000,00 
-  Dipendenze      900.000,00 
-  Immigrazione      900.000,00 

per un totale complessivo di E 7.572.606,00.

Art. 3

Il presente decreto sarà trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione integrale.
Palermo, 26 settembre 2003.
  D'AQUINO 

Allegato
LINEE GUIDA DI INDIRIZZO ALLA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI DA FINANZIARE NELL'AMBITO DEL "S.I.R.I.S. - SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE INTEGRATO SOCIO-SANITARIO"

1. INTRODUZIONE
La presente guida, predisposta nella fase di gestione dell'avvia mento del processo di definizione della riforma delle politiche sociali e socio-sanitarie regionali, in coincidenza con i percorsi di redazione dei piani di zona distrettuali previsti nell'ambito del triennio sperimentale 2001-2003, ha l'obiettivo di realizzare il S.I.R.I.S., ovvero il Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, con lo scopo, da un lato di informare i soggetti interessati sulle opportunità offerte dall'iniziativa e, dall'altro, di accompagnarli e supportarli nella realizzazione degli interventi, assicurando in questo modo l'unitarietà e l'uniformità dei processi di rete, pur nell'autonomia e nella specificità delle diverse azioni previste.
Nelle "Linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario della Regione siciliana", licenziate con decreto presidenziale 4 novembre 2002, al capitolo I, punto 1.4.1., si fa espresso riferimento alla necessità che "una moderna gestione amministrativa, alla luce della complessa ragnatela di relazioni sociali, politiche, culturali e demografiche che si intreccia in ogni comunità di individui, deve riporre le sue fondamenta su azioni oggettive ed attendibili riguardanti la stessa struttura della comunità, il territorio e le risorse umane e strumentali di cui può disporre". Nello stesso capitolo si fa esplicito riferimento alla "realizzazione di un sistema informativo integrato su sanità e società, attraverso cui giungere a quel grado di conoscenza della propria realtà da amministrare, adeguato a perseguire gli obiettivi prefissati. La disponibilità di un sistema informativo permette l'avviarsi di un processo di ricerca-analisi finalizzato alla conoscenza del territorio e dei bisogni del cittadino amministrato, nonché alle eventuali proposte per il miglioramento dei rapporti con l'utenza. A tale disponibilità si giunge avvalendosi di sistemi automatizzati di raccolta dati, immagini e documenti, di classificazione e di ricerca degli stessi, che vadano a completare il quadro, non esaustivo, disponibile a livello ufficiale e costituito da pubblicazioni di dati statistici e specifiche ricerche scientifiche".
Il S.I.R.I.S. deve, pertanto, contribuire a definire il quadro delle infrastrutture sociali necessarie a qualificare il processo di riforma e a trasformarlo in percorso di sviluppo territoriale condiviso e compatibile, fornendo strumenti in grado di interagire nella ricerca di soluzioni migliorative dei processi di consolidamento e di affermazione del piano socio-sanitario regionale, intervenendo anche nelle attività di individuazione delle priorità d'intervento, nella formazione permanente e a distanza e nella comunicazione sociale, attraverso il rafforzamento delle strategie di I.C.T., come previsto nello stesso decreto presidenziale 22 novembre 2002, al capitolo 10, punti 10.1 e 10.2.
La guida, che si configura quindi come strumento a sostegno del promotore, si articola in tre sezioni: la prima è volta a descrivere l'iniziativa nelle caratteristiche distintive e nella strategia di attuazione; la seconda è relativa agli aspetti procedurali e agli adempimenti amministrativi necessari all'approvazione dei progetti; infine, la terza mira a fornire indicazioni utili per una corretta progettazione degli interventi.
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Nazionale      Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali". 
      Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali.  
      Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157 "Attuazione della direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi". 
      Decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 65 "Attuazione delle direttive 97/52/CE e 98/4/CE, che modificano ed integrano, rispettivamente, le direttive 92/50/CEE, in materia di appalti pubblici di servizi, e 93/38/CEE, limitatamente ai concorsi di progettazione". 
   
       
Regionale      Legge regionale 9 maggio 1986, n. 22 "Riordino dei servizi e delle attività socio-assistenziali in Sicilia". 
      Legge regionale 23 dicembre 2002, n. 23.  
      D.P.R.S. 4 novembre 2002 "Linee guida per l'attuazione del Piano socio-sanitario della Regione siciliana". 
      Legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 "Norme in materia di opere pubbliche. Disciplina degli appalti di lavori pubblici, di fornitura, di servizi e nei settori esclusi". 


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3. OBIETTIVO DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO
3.1.  Contesto di riferimento
La Regione siciliana ha avviato la riforma del welfare locale, con il recepimento della legge n. 328/2000 e l'emanazione di una normativa specifica di settore per la costruzione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il percorso proposto ha preso avvio da un documento, che è stato approvato con D.P.R.S. 4 novembre 2002, dal titolo "Linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario della Regione siciliana".
Con le prospettive disegnate nelle linee guida si avvia la riforma del sistema di welfare siciliano, che si determinerà attraverso l'attivazione di numerosi processi di cambiamento fino alla costruzione di un Piano socio-sanitario regionale e alla stesura di una nuova legge di riordino dei servizi socio-assistenziali.
Le linee prevedono una rete organizzativa su tre livelli:
-  l'ufficio di Piano, struttura tecnica per coordinare le azioni di accompagnamento ai territori per la redazione dei piani di zona; è lo strumento tecnico della Cabina di regia regionale che dovrà organizzare il tavolo di concertazione regionale e supportare i processi programmatori su base distrettuale con la predisposizione degli strumenti (atti amministrativi, regolamenti, atti di indirizzo, strumenti di gestione, ecc..) necessari per costruire operativamente il sistema integrato di interventi e servizi sociali.
-  la segreteria tecnica, struttura di lavoro funzionale allo svolgimento dei compiti assegnati a livello provinciale, in particolare in materia di coordinamento del sistema degli enti locali e di promozione di un tavolo di concertazione allargato, ha il compito di supportare l'organizzazione regionale a livello dei distretti provinciali, coordinando e promovendo azioni di informazione, formazione e informatizzazione.
-  i gruppi di Piano costituiscono, infine, le strutture tecniche di riferimento per i comuni che compongono un distretto e che dovranno predisporre i rispettivi Piani di zona, previa attivazione di un processo di concertazione allargata all'ambito territoriale, mediante la costituzione di un tavolo di concertazione distrettuale.

Tabella n. 1 Livelli delle strutture organizzative


Livello  Struttura N. sedi 
Regionale  Cabina di regia - Ufficio di piano
Provinciale  Segreteria tecnica
Ambito territoriale (distr. socio-sanitario)  Gruppo di piano 55 




In questa fase la Regione siciliana ha previsto azioni di supporto e di accompagnamento all'avvio della riforma, che prevedono i seguenti impegni:
-  l'informazione allargata a tutti i soggetti della rete e a tutti i gruppi sociali portatori diretti o indiretti di bisogni sociali, in merito a tutte le opportunità offerte dal nuovo sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari;
-  la stesura di un "indice ragionato dei piani", emanato il 14 marzo 2003, una sorta di vademecum che evidenzi gli elementi fondamentali da affrontare nel Piano di zona e prospetti le modalità di intervento per le questioni che si pongono sul piano organizzativo e gestionale;
-  la predisposizione degli strumenti necessari per l'istruttoria e la procedura di valutazione dei Piani di zona e dei progetti, ai fini dell'erogazione dei fondi agli ambiti territoriali;
-  la costruzione del sistema di monitoraggio e valutazione dei Piani e dei progetti, con particolare riferimento all'analisi del processo di attuazione della riforma;
-  l'assistenza formativa alle risorse umane impegnate presso i comuni, le province, le A.S.L., le I.P.A.B., gli organismi del terzo settore e gli enti terzi sulle direttrici più innovative della riforma del welfare, sia sul piano delle politiche di intervento che sul piano delle scelte economico-gestionali e degli assetti giuridico-organizzativi;
-  il sostegno alla preparazione e realizzazione di progetti innovativi di interesse regionale.
3.2.  Obiettivi
La Regione intende realizzare un programma di sostegno alle attività previste dalle Linee guida regionali. Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti azioni:
-  progettazione e coordinamento delle azioni di sistema;
-  coordinamento tecnico e governo dei contenuti delle azioni previste, con il coinvolgimento e la valorizzazione delle experties e delle competenze locali;
-  disegno e realizzazione di un programma articolato di informazione;
-  realizzazione di azioni mirate di formazione sulla base dell'analisi e del monitoraggio dei fabbisogni formativi;
-  costruzione e manutenzione di reti telematiche e di altri strumenti operativi;
-  sostegno allo scambio di esperienze e al trasferimento di buone prassi;
-  definizione di criteri per la selezione di azioni innovative e accompagnamento per la loro realizzazione.
La Regione siciliana si pone l'obiettivo, pertanto, di realizzare queste azioni in coerenza con il proprio ruolo istituzionale e sulla base delle esperienze acquisite attraverso l'organizzazione e il coordinamento dei processi di avviamento della legge 285 del 1997 oltre che del "modello Sicilia" realizzato in attuazione della legge sull'adozione internazionale, e comunque mediante la pluriennale realizzazione di progetti di formazione e assistenza tecnica per la progettazione sociale e per l'attuazione della riforma del welfare locale. Il presente programma si inserisce in questo contesto, permettendo forti sinergie organizzative ed un maggior grado di economicità.
Il programma di interventi proposto in questo documento, in risposta alle esigenze evidenziate dalla Regione siciliana, individua i seguenti obiettivi:
1)  sostegno agli uffici regionali nella definizione degli atti di indirizzo e degli strumenti normativi e regolamentari per l'attuazione della nuova programmazione sociale regionale, anche avvalendosi di un opportuno trasferimento di esperienze realizzate in altre regioni italiane;
2)  erogazione di servizi di informazione diffusa diretti sia agli operatori pubblici e privati coinvolti nella programmazione e nell'attuazione dei Piani di zona, sia ai beneficiari finali rispetto alle più rilevanti innovazioni introdotte dalle Linee guida regionali;
3)  aumento delle competenze delle risorse umane coinvolte nella programmazione e nella realizzazione delle politiche sociali con interventi di formazione, di assistenza tecnica e di accompagnamento, atti a favorire processi di accumulazione di nuovi saperi ed abilità;
4)  aumento degli scambi tra gli attori impegnati nella pianificazione e realizzazione del sistema dei servizi e degli interventi sociali, attraverso l'attivazione e il consolidamento di reti comunicative, anche con l'ausilio di una più efficace rete telematica;
5)  affiancamento delle segreterie tecniche e dei gruppi Piano per lo svolgimento delle funzioni di gestione, di animazione territoriale, di monitoraggio e di valutazione, ponendo la necessaria attenzione alle esigenze di omogeneità tra gli strumenti e le modalità organizzative, i flussi procedurali ed informativi;
6)  sperimentazione e ricerca di soluzioni innovative ed efficaci, con particolare riferimento alle metodologie per il monitoraggio e la valutazione degli interventi, alla progettazione dei flussi informativi connessi alle politiche sociali, alla riflessione sulle nuove misure da introdurre e/o da mandare a regime per il contrasto della povertà e per promuovere l'inclusione sociale dei gruppi a rischio di esclusione;
7)  creazione di sinergie tra il P.O.R. Sicilia e la riforma del welfare regionale, con particolare attenzione alle azioni previste in materia di qualità sociale, innovazione nella integrazione socio-sanitaria, consolidamento dell'infrastrutturazione sociale dei territori, definizione di nuovi profili professionali e dei connessi percorsi formativi, definizione dei livelli di assistenza per le povertà estreme.
3.3.  Attività
Per il perseguimento degli obiettivi sopra specificati, si propone di progettare e di realizzare un complesso di attività che sono insieme di informazione, di formazione e di consulenza tecnica, che possono essere sinteticamente così individuate:
1)  supporto tecnico specialistico all'ufficio Piano per tutte le tappe di lavoro previste nella fase di avviamento della rete, a livello regionale;
2)  attivazione di un Servizio informativo e di assistenza tecni ca per le segreterie tecniche e per gli ambiti territoriali sull'applicazione delle Linee guida regionali;
3)  informazione diffusa sul territorio regionale e per tutti gli attori della rete dei servizi sociali e sociosanitari, delle linee di evoluzione del sistema di welfare siciliano e dei principali contenuti delle Linee guida regionali;
4)  costituzione e manutenzione di una rete comunicativa telematica tra i principali attori del sistema di governo, gestione e monitoraggio della programmazione sociale;
5)  animazione dei laboratori distrettuali di co-progettazione e assistenza tecnica per la realizzazione dei focus group;
6)  assistenza tecnica per l'impostazione e la realizzazione del percorso di istruttoria e di verifica dei contenuti dei Piani di zona e dei progetti;
7) attività formativa di base per trasferire competenze sui principi fondanti della riforma del welfare locale e conoscenze su esperienze di successo che sappiano orientare nella progettazione innovativa;
8) attività di monitoraggio e valutazione per verificare il processo di attuazione della riforma, coglierne i punti di forza e le criticità, intervenire in itinere con opportuni correttivi ed ottenere informazioni utili per la predisposizione del Piano socio-sanitario.
Le azioni di questo programma regionale di sviluppo, volto alla realizzazione del S.I.R.I.S., coincidono con le indicazioni espresse nelle "Linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario della regione siciliana" ed in particolare, per la parte finanziaria, con quanto previsto al cap. 9.1 che, relativamente alle risorse indistinte statali, attribuisce all'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali la quota del 17% per il finanziamento di sperimentazioni mirate:
a)  a consolidare, a livello istituzionale, gestionale e professionale, la cultura socio-sanitaria;
b)  a incentivare lo scambio di buone prassi che garantiscano la gestione unitaria dei servizi alle persone, a livello distrettuale e sovradistrettuale e l'impegno finanziario degli enti locali (quote di cofinanziamento) nella realizzazione dei Piani di zona;
c)  a riequilibrare i Piani di zona laddove i criteri di spesa utilizzati, nella programmazione zonale, non riescano a garantire i livelli essenziali di assistenza;
d)  alla realizzazione di un sistema informativo a livello regionale, con il diretto coinvolgimento delle province e delle aree metropolitane, che garantisca la raccolta e gestione delle informazioni, la valutazione della qualità e dell'efficacia degli interventi;
e)  all'avviamento e supporto tecnico della rete a livello regionale e distrettuale;
f)  alla formazione e all'informazione.
In particolare, con decreto n. 1861 del 4 luglio 2003, l'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, ha deciso di riservare alle attività di cui ai punti d), e) ed f), che costituiscono il diretto oggetto di questo intervento di finanziamento, in considerazione del livello regionale che rivestono e della evidente rilevanza strategica che assumono per la qualificazione dell'intero processo attuativo della riforma, risorse finanziarie nella misura del 9%, in relazione a quanto definito nel punto 9.1, "risorse indistinte" del D.P.R.S. 22 novembre 2002.

4.  ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ
4.1.  Azioni
Le azioni di cui ai punti d), e) ed f) del precedente capitolo, sintetizzano gli obiettivi di realizzazione, soprattutto nella definizione del quadro delle risorse, delle attività di supporto al sistema integrato di interventi e servizi sociali definito dalla Regione siciliana, mentre le stesse costituiscono l'oggetto delle linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario, nei capitoli 1.4, 10.1 e 10.2 del documento programmatico.
La creazione del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, in acronimo S.I.R.I.S., risulta determinante per assicurare al processo di riforma un valido supporto tecnico, anche in relazione alla necessità di definire criteri univoci di applicazione e uniformità di linguaggio, per garantire l'universalità del diritto di accesso al sistema, quale obiettivo etico fondamentale per la validazione dell'intero percorso.
Un'altra considerazione va fatta in merito alle indicazioni contenute nell'indice ragionato per la stesura del Piano di zona, pubblicato con decreto nel mese di aprile 2003 a cura dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, già assessorato enti locali, per definire i criteri e gli strumenti di redazione dei documenti programmatici territoriali in materia di politiche socio-sanitarie. Infatti, nel quadro di un indirizzo che pone al centro della programmazione il cittadino e la comunità, nel contesto dei comuni associati in distretto socio-sanitario, la qualità e la credibilità della "relazione sociale", intesa come capacità di lettura dei bisogni e delle risorse del territorio, diventa appuntamento fondamentale non solo per la validità del progetto triennale locale, ma anche per le successive fasi di programmazione regionale e nazionale, così come assume un rilievo strategico la qualità della comunicazione per sostenere i processi di concertazione e di partecipazione attiva.
Nella stessa direzione si pone la necessità di assicurare continuità e permanenza ai percorsi formativi per individuare e selezionare i team professionali di sostegno all'impianto attuativo e organizzativo, soprattutto attraverso l'utilizzo di strumenti di FAD e metodologie di apprendimento integrato.
Appare evidente come si determini l'esigenza di uno strumento di governo del sistema tecnico che sappia assumere, di volta in volta e con la dovuta flessibilità, una forma organizzativa uniforme e omogenea e, al contempo, la giusta valorizzazione ed esaltazione dei sistemi locali di gestione e di analisi.
Schematicamente, le attività previste dal programma sono organizzate in 4 macro-azioni:
-  azione 1: Centro servizi informativi per la organizzazione a sistema delle politiche sociali in Sicilia;   

-  azione 2: informazione e comunicazione;
-  azione 3: formazione;
-  azione 4: i sistemi delle priorità settoriali:
4.5.1: infanzia e adolescenza;
4.5.2: anziani;
4.5.3: persone con disabilità;
4.5.4: dipendenze;
4.5.5: immigrazione.

4.2.  Azione 1: Centro servizi informativi per l'organizzazione a sistema delle politiche sociali in Sicilia
Nell'ambito del S.I.R.I.S., ovvero del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, l'azione 1 rappresenta il progetto di architettura, definendo gli obiettivi operativi e le piattaforme tecnologiche attraverso le quali l'intero processo di sviluppo sarà in grado di assumere l'assetto di sistema integrato. Costituisce, pertanto, la forma di progetto tecnico pilota di riferimento, definendo i criteri e gli standard uniformi per i processi di I.C.T. che costituiscono, pertanto, riferimento condizionante per tutte le azioni previste dalla presente programmazione infrastrutturale della Regione siciliana.
L'obiettivo generale è quello di creare una struttura organizzativa, il Centro servizi informativi, che consenta inter-operatività, comunicazione, cooperazione, con lo scopo di giungere all'attuazione di processi socio-sanitari integrati, attraverso un sistema di servizi di assistenza, consulenza, banche dati, formazione on line, indirizzato ai gruppi destinatari, sia diretti (P.A.) che indiretti (imprese sociali, operatori, utenti).
L'intervento mira a supportare i processi di innovazione gestionale ed organizzativa avviati con la stesura dei documenti programmatici (le linee guida per l'attuazione del piano socio-sanitario), offrendo alla P.A. regionale un modello per lo scambio di informazioni e il monitoraggio degli interventi, per migliorare la qualità della programmazione sul territorio e il coordinamento delle politiche sociali.
Altri obiettivi specifici:
-  avviare un sistema trasparente di valutazione dei programmi e dei progetti;
-  sistematizzare le risultanze dei Piani di zona elaborati dai distretti territoriali in un unico database al meta-livello regionale, allo scopo di evidenziare punti di forza, punti di debolezza e possibilità di raccordo delle offerte;
-  razionalizzare il sistema di acquisizione e trasmissione dei dati;
-  facilitare l'accesso ai quadri conoscitivi per la pianificazione del territorio da parte dei professionisti degli enti locali;
-  porre in dialogo i professionals che operano a livello regio nale con altre realtà italiane e sovranazionali per il benchmarking delle buone prassi;
-  avviare sistemi di monitoraggio dell'evoluzione del bisogno e della domanda i cui esiti siano accessibili a tutti i soggetti;
-  avviare sistemi di valutazione di processo e di impatto delle azioni.
Azioni e risultati specifici:
-  definizione di un modello interattivo che prevede la formazione di una community nel settore delle attività sociali, in grado di operare con rapidità ed efficacia nella divulgazione di iniziative e nello scambio di conoscenze;
-  ottimizzazione del sistema di comunicazione e di consultazione interistituzionale, agevolando l'accessibilità ai dati, le occasioni di confronto, lo spazio per feedback e feed-forward;
-  progettazione e creazione di una base di informazione da potersi innervare nei percorsi quotidiani degli interventi, diffondendo informazioni agli operatori del settore ed ai cittadini;
-  realizzazione di un sistema informativo territoriale accessibile a tutti i cittadini, creando un "catalogo" delle conoscenze associate alle competenze di comuni, province e regione in tema di servizi socio-sanitari;
-  implementazione di un sistema di monitoraggio e di misura dei risultati di processo per una valutazione mirata sia al supporto decisionale per la programmazione dei piani di zona, che ad eventuali ridefinizioni procedurali del dispositivo tecnologico adottato.
L'architettura dell'intervento prevede di riuscire a realizzare delle positive ricadute in ambito regionale, con benefici diretti per le amministrazioni:
-  la raccolta, l'elaborazione e la diffusione delle informazioni utili alla programmazione sociale permette alla Regione di svolgere il proprio ruolo di coordinamento e di indirizzo delle politiche, nonché di facilitatore delle azioni innovative e a forte impatto sulla collettività;
-  l'impianto del database consente di rispondere ai fabbisogni informativi dei diversi livelli di programmazione e pianificazione: regionale, provinciale e di distretto locale;
-  la rappresentazione esaustiva di tutti i servizi presenti nel territorio regionale elimina il rischio di ridondanze e sovrapposizione di interventi;
-  i dispositivi adottati innescano effetti di trasparenza, efficienza, efficacia dell'azione pubblica.
Benefici per i cittadini e le imprese:
-  il sistema ipotizzato persegue un approccio che valorizza la partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali;
-  si favorisce l'interscambio tra i diversi soggetti nell'individuazione delle informazioni da scambiare, definendo dei criteri condivisi e innalzando la cultura del dato e della presa di decisione;
-  si favorisce la progettualità del non profit e le sinergie tra intervento pubblico e privato, attraverso la facilità di accesso in tempo reale ai dati e l'immediatezza di lettura ed aggregazione trasversale;
-  si favorisce la padronanza dei dispositivi multimediali come adozione di nuovi skills nella comunicazione e nella progettazione;
-  l'utilizzo delle applicazioni telematiche costituisce valore aggiunto per le possibilità di partecipazione e di lavoro a distanza da parte di soggetti portatori di disabilità.
I livelli di integrazione tra l'azione 1 (main project) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S.
La costruzione del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario S.I.R.I.S., strutturato su supporto informatico, impone una forte integrazione tra le varie azioni previste, sia per poter mettere in relazione i vari dati a livello informatico, sia per rendere esauriente, comparabile ed integrata la base dati presente nel S.I.R.I.S., articolata a livello settoriale (anziani, infanzia ed adolescenza, persone con disabilità, dipendenze, immigrazione).
A tal fine è necessario che le azioni di indagine, a livello settoriale, prevedano una raccolta dei dati che copra i seguenti livelli informativi:
-  analisi dei bisogni del territorio in riferimento allo specifico target di utenza; con tale indagine si dovrà cogliere non soltanto la domanda espressa dall'utenza (specificando se soddisfatta e non soddisfatta dai servizi) ma anche la domanda inespressa, legata a bisogni dell'utenza che non pervengono alla rete dei servizi in quanto non recepiti attraverso i canali istituzionali o soddisfatti al di fuori della rete (relazioni familiari);
-  indagine sulle risorse disponibili: sarà necessario predisporre una mappa delle risorse presenti nel territorio della Regione siciliana, relativamente ai canali di risposta all'utenza, a livello aggregato ed analitico rispetto alle tipologie di servizi/strutture (es: servizi di assistenza domiciliare, centri diurni, centri residenziali, servizi integrativi scolastici, servizi specifici di tipo educativo, assistenziale, sociale per ciascuna tipologia di target). Tali informazioni dovranno essere rese disponibili su base regionale, provinciale e distrettuale, affinché tutti gli attori del sistema possano utilizzarle ai fini della programmazione, del monitoraggio e della valutazione degli interventi proposti e realizzati. La strutturazione dei dati, di tipo quantitativo e qualitativo, dovrà essere concordata a livello regionale, secondo la strutturazione del sistema informativo definito dalla Regione nell'ambito dell'azione 1, al fine di rendere omogenee le informazioni disponibili a livello settoriale e assicurare il dovuto aggiornamento periodico, almeno su base annuale;
-  indagine sui trend: tali indagini dovranno essere orientate a cogliere da un lato i bisogni emergenti, dall'altro l'evoluzione dei bisogni dell'utenza e della domanda che perviene ai servizi. Tali informazioni sono essenziali per permettere alla Regione di definire le priorità di intervento a livello macro e ai distretti di legare la programmazione territoriale alle effettive esigenze del territorio, modellando il sistema dei servizi, compatibilmente con le risorse disponibili, rispetto all'evoluzione dei bisogni dell'utenza. Tali indagini dovranno essere realizzate periodicamente (almeno con cadenza annuale), allo scopo di permettere la valutazione di impatto degli interventi realizzati con i Piani di zona. Potranno inoltre essere effettuate delle indagini specifiche, concordate con la Cabina di regia e l'ufficio piano, per indagare su esigenze particolari relative ai diversi target di utenza.
Si prevedono incontri di coordinamento, in fase di start-up, tra gli attuatori dell'azione 1 e gli analoghi team delle azioni settoriali, della comunicazione e della formazione, con la supervisione dell'Assessorato regionale, con lo scopo di mettere in rete le strategie comuni che implicano processi di I.C.T. e che si interfacciano con la banca dati centrale prevista dal programma operativo regionale.
Obiettivo del coordinamento è quello di definire i criteri di accesso al sistema centrale attraverso la sottoscrizione di un "patto tecnico di collaborazione" tra centro servizi (azione 1) e laboratori progettuali (altre azioni).



Disposizioni specifiche per l'interfacciamento delle eventuali banche dati e di tutte le attività, inerenti e riconducibili al settore della I.C.T., per le azioni 2, 3 e 4 (4.5.1, 4.5.2, 4.5.3, 4.5.4, 4.5.5), relative al programma S.I.R.I.S., con il sistema informativo previsto in ambito dell'azione 1.
La banca dati deve consentire l'accesso ai dati presenti nel proprio archivio tramite un servizio web appositamente predisposto. Il servizio dovrà essere implementato utilizzando il protocollo SOAP (Simple object access protocol) standard W3C versione 2.0. La banca dati dovrà fornire il servizio tramite un application server; quest'ultimo dovrà consentire sia il libero accesso ai servizi, sia l'accesso autenticato e protetto tramite protocollo HTTPS e autenticazione con login e password.
Il servizio dovrà consentire il prelevamento dei dati dalla banca dati, tenere traccia delle azioni eseguite da ciascun utente e consentire la sincronizzazione tra i dati presenti nella banca dati stessa e quelli presenti nel sistema informativo, azione 1. Il prelevamento dei dati può fare riferimento all'intera tabella, oppure all'esecuzione di una query sulla tabella stessa. Il servizio dovrà inoltre fornire le informazioni relative allo storico delle azioni eseguite da ciascun utente.
La struttura dei dati è stabilita e riflette quella utilizzata dal sistema informativo azione 1, essendo questo l'organizzatore ultimo dei dati che verranno raccolti. I dati provenienti dalla base dovranno essere forniti dal servizio, tramite una stringa in formato XML (Extensible markup language); verrà fornito il file DTD (Document type definition) per la definizione della struttura della stringa XML.
4.3.  Azione 2: Informazione e comunicazione
Obiettivo della campagna di comunicazione integrata che si intende realizzare è quello di soddisfare i bisogni di informazione di tutti i cittadini sull'attività dei soggetti pubblici nell'ambito del welfare, in modo tale da rafforzare il passaggio da un modello in cui l'istituzione pubblica risultava il soggetto emittente e le famiglie e i cittadini, i riceventi, troppo spesso passivi, a un sistema moderno in cui tutti i soggetti pubblici e privati divengono i terminali attivi, nel rispetto e nella valorizzazione degli specifici ruoli e delle relative competenze.
In tal modo l'Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali intende colmare quel deficit informativo con la comunità, con gli enti locali, con le associazioni e le imprese che operano nel territorio, riguardo le strutture, le attività e le iniziative di carattere socio-sanitario che vedono protagonista il medesimo Assessorato, al fine di assicurare il successo delle politiche del welfare anche attraverso la concertazione e la collaborazione tra tutti i soggetti attori.
Attraverso la comunicazione oggetto del presente incanto si intende, dunque, far conoscere adeguatamente il piano socio-sanitario della Regione e sensibilizzare l'opinione pubblica alle tematiche socio-sanitarie in esso contenute, le quali pongono al centro del suo intervento il sistema famiglia, come nucleo attivo della società.
Tra le attività previste:
-  realizzazione di una conferenza regionale per fare il punto sui livelli attuativi e sullo stato di avanzamento e di definizione delle politiche sociali attive in Sicilia, sotto il profilo tecnico/organizzativo/strumentale, con il coinvolgimento della P.A., del privato sociale e degli enti terzi, tenendo conto, in particolare, delle comunità distrettuali;
-  preparazione e diffusione di sussidi informativi sulla ri for ma del welfare, sulle Linee guida regionali, sull'attuazione dei Piani e dei progetti;
-  diffusione di una News letter periodica in formato cartaceo e telematico;
-  preparazione di schede tecniche utilizzabili per comunicati stampa e inserzioni pubblicitarie.
-  attivazione di un call center e contact center.
I livelli di integrazione tra l'azione 2 (comunicazione e informazione) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S.
La realizzazione del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario prevede un coordinamento operativo tra le diverse azioni individuate dal programma. In questa ottica l'azione 2 rappresenta lo strumento di correlazione per tutte le attività del sistema che comprendono processi di comunicazione, informazione e promozione, sia in generale che in merito ad interventi specifici e settoriali.
Lo svolgimento dell'azione prevede, pertanto, attività di team work con i rappresentanti degli altri organismi attuatori per definire, in collaborazione con la cabina di regia e l'ufficio piano, le strategie operative funzionali agli obiettivi del progetto integrato.
Per tutto quanto attiene ai contenuti dell'azione 2 che riguardano l'utilizzo di strumenti di I.C.T., occorre fare riferimento al precedente capitolo 4.2, ovvero "i livelli di integrazione tra l'azione 1 (main project) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S."
4.4.  Azione 3: Formazione
Le attività formative previste dal Sistema informativo integrato riguardano i processi attuativi legati alla fase di avviamento sperimentale triennale per definire il Piano socio-sanitario della Regione siciliana. Rientrano, quindi, tra le attività di supporto e di accompagnamento con una vocazione particolare a garantire un valore aggiunto, in termini di qualificazione delle risorse umane, ai percorsi di affiancamento pre-definiti.
In considerazione del fatto che le attività di sistema coincideranno, rispetto allo stato di avanzamento del programma attuativo in corso, con la conclusione della fase di redazione dei piani di zona triennali da parte dei distretti e con l'avviamento dei percorsi gestionali, è opportuno comprendere quattro macro-fasi operative:
-  analisi dei fabbisogni formativi multilivello (regionale, provinciale e distrettuale), che tengano conto:
a)  dei dati e delle analisi emersi attraverso la valutazione dei piani di zona;
b)  dei percorsi formativi già avviati e/o promossi dalla Regione, in materia di politiche sociali e socio-sanitarie, in particolare la formazione dei quadri della P.A. in ambito di legge n. 285/97 e il PON ATAS, azione 5.1, per la programmazione delle politiche sociali delle Regioni obiettivo 1, finanziato dal Ministero del welfare attraverso il Formez;
-  disegno e realizzazione di un percorso formativo teso a rafforzare le competenze e i ruoli degli "organismi di governo", previsti dalle linee guida regionali (decreto presidenziale 4 novembre 2002), con diverse modalità di apprendimento (attività didattica in aula, esercitazioni pratiche, visite guidate, studio personale, formazione a distanza);
-  affiancamento consulenziale su specifici project works (attuazione dei Piani di zona, individuazione di aree di innovazione, definizione di progetti mirati, ecc.).
-  predisposizione di sussidi formativi ad hoc da utilizzare in aula, per le esercitazioni pratiche, per lo studio personale e nella formazione a distanza.
Tra le attività specifiche previste per la qualificazione dei processi di apprendimento e di partecipazione, rientrano:
-  la formazione e attivazione di un gruppo di "tutor territoriali", cioè esperti di profilo intermedio che supportino la Cabina di regia regionale e l'ufficio piano nella erogazione dei servizi informativi e di consulenza per i gruppi di piano e gli ambiti territoriali.
-  attivazione della stanza web regionale dedicata al Progetto di assistenza tecnica alla Regione, per la diffusione di informazioni sulle iniziative promosse, per la diffusione di materiali informativi e di approfondimento sia di provenienza regionale che di natura più didattica, per l'attivazione di forum tematici tra i membri della comunità professionale di settore in Sicilia.
-  attivazione e animazione dei Focus group tra esperti ed operatori sociali operanti nei diversi contesti locali siciliani, da organizzare su tematiche specifiche e di dimensione regionale. I Focus group dovranno essere finalizzati ad approfondire l'analisi del contesto regionale e a definire proposte di lavoro per la produzione regolamentare e normativa della Regione siciliana. I focus group potranno avvalersi anche della stanza web dedicata al progetto per lo scambio di riflessioni e l'animazione dei confronti.
-  l'organizzazione dei laboratori distrettuali di co-progettazio ne che dovranno essere funzionanti per tutto il primo periodo di lavoro. Per la conduzione dei laboratori si prevede l'utilizzo delle figure dei tutor territoriali.
I livelli di integrazione tra l'azione 3 (formazione) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S.
La realizzazione del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, prevede un coordinamento operativo tra le diverse Azioni individuate dal programma. In questa ottica l'azione 3 rappresenta lo strumento di correlazione per tutte le attività del sistema che comprendono processi di formazione, didattica e apprendimento, sia in generale che in merito ad interventi specifici e settoriali.
Lo svolgimento dell'azione prevede, pertanto, attività di team work con i rappresentanti degli altri organismi attuatori per definire, in collaborazione con la cabina di regia e l'ufficio piano, le strategie operative funzionali agli obiettivi del progetto integrato.
Per tutto quanto attiene ai contenuti dell'azione 3 che riguardano l'utilizzo di strumenti di I.C.T., occorre fare riferimento al precedente capitolo 4.2, ovvero "i livelli di integrazione tra l'azione 1 (main project) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S."
4.5.  Azione 4: I Sistemi delle priorità settoriali
Operare delle scelte significa prendere delle decisioni circa le priorità nelle quali investire una quota maggiore di risorse e di energie, in corrispondenza di bisogni primari che, spesso, costituiscono la base irrinunciabile sulla quale costruire e sorreggere l'intera "architettura" dei programmi e dei progetti operativi, garantendo agli interventi continuità, permanenza, stabilità ed efficacia.
La Regione individua le priorità "essenziali e primarie" sulle quali dovrà essere realizzato il "Sistema regionale dei servizi socio-sanitari", trovando una giusta sintesi tra le priorità identificate all'interno del Piano sociale nazionale e quelle emerse attraverso le analisi delle esperienze censite e monitorate sul territorio.
Inoltre, il superamento delle logiche degli interventi settoriali nel nuovo approccio metodologico legato alla legge n. 328 del 2000, sostituito dal concetto di piano complessivo e articolato degli interventi e dei servizi socio-sanitari, richiede una maggiore capacità di comprendere le diverse politiche d'intervento per garantirne una rappresentazione più consapevole e condivisa, pur se all'interno dello stesso sistema organico delle politiche sociali territoriali.
L'obiettivo dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali consiste nel definire delle vere e proprie "èquipes di esperti" nei diversi settori prioritari, attraverso la costituzione di "Partnership di sviluppo" (per le quali si rimanda allo specifico capitolo), in grado di "mettere in rete i saperi, le esperienze, i livelli dei bisogni e la conoscenza delle risorse", per rafforzare e consolidare i processi di qualificazione del sistema regionale a tutti i livelli di fruizione, rendendo uniformi i linguaggi e i percorsi di apprendimento e di verifica.
Rispetto ai dati rilevabili e ai contenuti dei piani di zona, si possono individuare alcune macro-aree di intervento:
-  la normativa di riferimento;
-  le risorse (umane, finanziarie, strumentali);
-  il sistema dei servizi e delle attività;
-  le prospettive per lo sviluppo.
Inoltre, vanno rilevati e introdotti alcuni elementi trasversali di analisi e valutazione:
-  le politiche familiari;
-  il rapporto con le nuove risorse tecnologiche e informa-tiche;
-  il rapporto con i fenomeni legati alle vecchie e nuove povertà;
-  le pari opportunità;
-  l'integrazione socio-sanitaria;
-  l'integrazione con il quadro delle politiche e degli interventi già operativo a livello regionale e territoriale.
Questi sono i settori che risultano prioritari rispetto al quadro definito delle politiche sociali regionali, accompagnati da una evidenziazione delle azioni da comprendere nella logica del sistema regionale:
4.5.1.  Infanzia e adolescenza
-  raccolta, classificazione ed elaborazione dati e metodologie collegate;
-  monitoraggio, verifica e valutazione delle politiche;
-  qualità dei servizi e delle prestazioni erogate;
-  documentazione;
-  rapporto minori e politiche familiari;
-  rapporto minori e vecchie e nuove povertà;
-  rapporto lavoro minorile;
-  l'abuso e la violenza sui minori;
-  rapporto minori e sanità;
-  livello di integrazione socio-sanitaria;
-  l'adozione internazionale e l'affido;
-  i micro-asili e gli asili nido;
-  l'abbandono scolastico e la criminalità minorile;
-  scuola, formazione professionale e recupero crediti formativi;
-  i servizi culturali, ambientali, ricreativi e sportivi per i giovani.
4.5.2.  Anziani
-  raccolta, classificazione ed elaborazione dati e metodologie collegate;
-  monitoraggio, verifica e valutazione delle politiche;
-  qualità dei servizi e delle prestazioni erogate;
-  documentazione;
-  rapporto anziani e politiche familiari;
-  rapporto anziani e vecchie e nuove povertà;
-  rapporto anziani e sanità
-  livello di integrazione socio-sanitaria;
-  il reinserimento socio-lavorativo;
-  i servizi culturali, ambientali e ricreativi.
4.5.3.  Persone con disabilità
-  raccolta, classificazione ed elaborazione dati e metodologie collegate;
-  monitoraggio, verifica e valutazione delle politiche;
-  qualità dei servizi e delle prestazioni erogate;
-  documentazione;
-  rapporto handicap e politiche familiari;
-  rapporto handicap e vecchie e nuove povertà;
-  rapporto handicap e politiche del lavoro;
-  rapporto handicap e sanità;
-  livello di integrazione socio-sanitaria;
-  rapporto handicap, scuola e università;
-  le barriere architettoniche e i diritti di cittadinanza.
4.5.4.  Dipendenze
-  raccolta, classificazione ed elaborazione dati e metodologie collegate;
-  monitoraggio, verifica e valutazione delle politiche;
-  qualità dei servizi e delle prestazioni erogate;
-  documentazione;
-  rapporto dipendenze e politiche familiari;
-  rapporto dipendenze e vecchie e nuove povertà;
-  rapporto dipendenze e politiche del lavoro;
-  rapporto dipendenze e sanità
-  livello di integrazione socio-sanitaria.
4.5.5.  Immigrazione
-  raccolta, classificazione ed elaborazione dati e metodologie collegate;
-  monitoraggio, verifica e valutazione delle politiche;
-  qualità dei servizi e delle prestazioni erogate;
-  documentazione;
-  rapporto immigrazione e politiche familiari;
-  rapporto immigrazione e vecchie e nuove povertà;
-  rapporto immigrazione e politiche del lavoro;
-  rapporto immigrazione e sanità;
-  livello di integrazione socio-sanitaria;
-  rapporto immigrazione e integrazione scolastica;
-  la mediazione culturale e la integrazione inter-etnica.
Appare evidente che per ogni area prioritaria di intervento occorra evidenziare alcune funzioni propedeutiche a garantire il passaggio verso la realizzazione di un sistema organico di saperi e di conoscenze:
-  funzione di ricerca (dati, esperienze, prassi);
-  funzione di osservatorio (analisi e lettura dei dati);
-  funzione di laboratorio (analisi di dettaglio dei casi);
-  funzione di incubatore (progettazione per lo sviluppo).
I livelli di integrazione tra l'azione 4 (I sistemi delle priorità settoriali) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S.
La realizzazione del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, prevede un coordinamento operativo tra le diverse azioni individuate dal programma. In questa ottica l'azione 4, che comprende le aree specifiche rivolte ai minori, agli anziani, alle persone con disabilità, alle dipendenze e agli immigrati, rappresenta lo strumento di coordinamento e valorizzazione dei contenuti per tutte le attività del sistema che comprendono strumenti e attività di analisi dei temi e dei contesti che costituiscono oggetto delle politiche socio-sanitarie.
Lo svolgimento dell'azione prevede, pertanto, attività di team work con i rappresentanti degli altri organismi attuatori per definire, in collaborazione con la cabina di regia e l'ufficio piano, le strategie operative funzionali agli obiettivi del progetto integrato.
Per tutto quanto attiene ai contenuti dell'azione 4 che riguardano l'utilizzo di strumenti di I.C.T., occorre fare riferimento al precedente capitolo 4.2, ovvero "i livelli di integrazione tra l'azione 1 (main project) e le altre azioni del programma S.I.R.I.S."
5. SOGGETTI PREPOSTI ALL'ATTUAZIONE DELL'INIZIATIVA
5.1.  Partnership di sviluppo
I soggetti attuatori del programma, nelle diverse azioni previste, sono partnership strategiche, definite partnership di sviluppo, appositamente costituite da una pluralità di organismi, con competenze ed esperienze diversificate, per elaborare e realizzare le attività integrate nell'ambito delle azioni contemplate dal programma stesso.
Le partnership di sviluppo (P.S.) sono strutturate formalmente ed i soggetti che le compongono agiscono in una ottica di cooperazione attiva sin dalle fasi iniziali della progettazione, prestando una particolare attenzione alla definizione congiunta di obiettivi comuni, ruoli e responsabilità.
Le scelte relative alla composizione della partnership saranno oggetto di esame durante la valutazione delle candidature presentate; in tale sede si valorizzerà non tanto la numerosità dei partner, quanto la coerenza del raggruppamento rispetto all'idea progettuale.
Possono partecipare alla costituzione di una P.S. ed alle successive attività, tutti gli enti, le imprese e gli organismi, profit e senza scopo di lucro, che operano nei settori tematici oggetto del Programma, come di seguito riportato a titolo esemplificativo:
-  associazioni ed enti di volontariato;
-  cooperative sociali;
-  imprese e loro consorzi;
-  parti datoriali e sindacali;
-  scuole, università, enti di ricerca, organismi di formazione;
-  servizi sociali, sanitari ed assistenziali.
In ogni caso, data la specificità degli interventi previsti, ogni singolo bando di riferimento, appalto concorso o convenzione definiscono i criteri dell'accesso e le caratteristiche dei soggetti autorizzati a partecipare.
5.2.  Tipologie di partnership di sviluppo
Tutte le P.S. devono essere di livello regionale, sia per quanto riguarda la capacità di intervento e di organizzazione dei soggetti attuatori, che per quanto attiene la comprensione e l'individuazione dei destinatari delle azioni.
Le P.S. possono essere di sistema, e questo riguarda le attività previste dalle azioni 1, 2 e 3 (Centro servizi, comunicazione e formazione), riunendo i soggetti interessati in raggruppamenti volti a definire aspetti che comprendono l'architettura, l'organizzazione e la gestione del programma.
Le P.S. possono essere create anche su base settoriale. La P.S. settoriale si caratterizza come tale perché interviene in un determinato settore strategico-operativo, come previsto dalla azione 4 (minori, anziani, persone con disabilità, dipendenze e immigrazione). In queste azioni l'obiettivo prevalente riguarda la definizione dei contenuti, mentre per l'utilizzo della strumentazione architetturale, le stesse si avvalgono delle indicazioni delle P.S. di sistema.
5.3.  Partecipazione attiva
Il principio della partecipazione attiva è uno degli elementi centrali della strategia di attuazione del programma. Concretamente, nell'ambito di ciascuna P.S., tale principio implica che tutte le persone che intervengono nella realizzazione delle attività, inclusi i destinatari delle azioni finanziate, partecipino al processo decisionale. Questo aspetto è oggetto di esame in sede di valutazione e viene determinato dalla capacità del progetto di indicare gli strumenti e le attività che garantiscano l'attuazione dei processi di concertazione e di integrazione con gli attori sociali da coinvolgere.
6.  GESTIONE DELL'INIZIATIVA
La realizzazione del S.I.R.I.S., ovvero del Sistema informativo regionale integrato socio-sanitario, richiede un'attenta organizzazione delle attività di coordinamento per garantire una reale condivisione degli obiettivi e delle strategie, ma anche per assicurare le opportune modifiche al percorso, laddove il monitoraggio degli stati di avanzamento dimostrasse l'emergenza di criticità metodologiche o applicative.
Pertanto, l'unità di coordinamento del sistema dovrà essere alimentata, a livello istituzionale, dalla Cabina di regia regionale e dall'ufficio piano, soprattutto per le verifiche di coerenza e di processo, e a livello tecnico dai responsabili dei team work degli enti attuatori delle diverse azioni previste.
7.  PROCEDURE DI SELEZIONE
Per tutto quanto attiene alla definizione degli organismi coinvolti e delle competenze, dei requisiti di ammissibilità, dei criteri e dei punteggi di valutazione, dei requisiti formali di ammissibilità, dei requisiti di accesso alla valutazione, si rimanda ai singoli bandi per le azioni 1, 2 e 4 e ai relativi capitolati.
8.  MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE DI FINANZIAMENTO
A pena di inammissibilità, ciascun intervento proposto può far riferimento ad una sola azione.
Le modalità per la presentazione sono contenute e dettagliate all'interno dei bandi di riferimento delle diverse azioni, di cui al punto 7.
9.  ULTERIORI INFORMAZIONI E DOCUMENTI
Ogni altra informazione relativa all'attuazione del Programma S.I.R.I.S. è consultabile sul sito www.regione.sicilia.it/entilocali.
Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - ufficio piano, via Trinacria, 34 - 90145 Palermo - Tel. 091/6964431/437, Fax 091/6964118.
Piano di riparto disponibilità finanziarie (in euro)
-  Azione 1      1.912.606,00 
-  Azione 2      290.000,00 
-  Azione 3      870.000,00 

-  Azione 4
  -  Azione 4.1 900.000,00 
  -  Azione 4.2 900.000,00 
  -  Azione 4.3 900.000,00 
  -  Azione 4.4 900.000,00 
  -  Azione 4.5 900.000,00 
-  Totale      7.572.606,00 

(2003.44.2640)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
MARIA LA MARTINA, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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