REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 24 OTTOBRE 2003 - N. 46
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 29 settembre 2003.
Aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Tortorici.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale n. 2 del 10 aprile 1968;
Vista la legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978;
Vista la legge regionale n. 37 del 10 agosto 1985;
Vista la legge n. 183 del 18 maggio 1989: "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo";
Visto il decreto legge n. 180 dell'11 giugno 1998: "Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania", convertito in legge 3 agosto 1998, n. 267;
Visto il decreto legge n. 132 del 13 maggio 1999, convertito in legge, con modificazioni, 13 luglio 1999, n. 226;
Visto il decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, con il quale l'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente adotta il piano straordinario per l'assetto idrogeologico con cui vengono individuate le aree del territorio regionale soggette a rischio "molto elevato" o "elevato";
Visto, in particolare, l'art. 6 del predetto decreto che attesta che il piano straordinario può essere integrato e modificato, ai sensi dell'art. 1-bis del decreto legge n. 180/98 e successive modifiche ed integrazioni, in relazione a successivi studi, ricerche e/o segnalazioni e informazioni che documentino una situazione di dissesto locale diversa da quella rappresentata;
Vista la delibera di Giunta regionale n. 245 del 14 settembre 2000, con la quale, tra l'altro, viene condivisa l'opportunità di dare immediato corso all'aggiornamento del piano straordinario del rischio idrogeologico, così come previsto dall'art. 6 del decreto n 298/41/2000 accogliendo, prioritariamente, eventuali segnalazioni che documentino situazioni di dissesti locali diverse da quelle rappresentate nella cartografia del piano;
Vista la nota n. 17082 del 17 dicembre 2001, con la quale il sindaco del comune di Tortorici, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, ha richiesto di apportare modifiche ed integrazioni al piano straordinario dell'assetto idrogeologico evidenziando che nella carta del rischio sono state classificate aree in frana a rischio molto elevato ed elevato non rispondenti alla realtà e che esistono nel territorio comunale ulteriori aree in dissesto;
Visto il decreto n. 543 del 25 luglio 2002, con il quale l'Assessore per il territorio e l'ambiente approva l'aggiornamento del piano straordinario, integrato dalle norme di salvaguardia di cui all'allegato (B);
Vista la relazione d'istruttoria dell'ufficio del Genio civile di Messina, trasmessa con nota n. 16726 del 23 giugno 2003, nella quale l'ufficio, sulla base della documentazione tecnica prodotta dal comune di Tortorici, ritiene che si possa procedere all'aggiornamento del piano straordinario per il territorio comunale di Tortorici;
Ritenuto di dovere provvedere al riguardo;

Decreta:


Art. 1

Per le motivazioni di cui in premessa, è aggiornato il piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Tortorici (ME), con la riperimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, soggette alle norme di salvaguardia, ai sensi dell'art. 2 del decreto n. 543 del 25 luglio 2002.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto le carte del dissesto, della pericolosità e del rischio idrogeologico in scala 1:10.000 e la relazione d'istruttoria dell'ufficio del Genio civile di Messina.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale della Regione siciliana.
Palermo, 29 settembre 2003.
  MARINESE 



N.B.  -  Si può prendere visione della cartografia allegata al decreto presso l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, servizio 9, il comune di Tortorici, l'ufficio del Genio civile di Messina e la Provincia regionale di Messina.
Allegato
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il comune di Tortorici ha richiesto all'A.R.T.A., con la nota n. 17082 del 17 dicembre 2001, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, di apportare modifiche ed integrazioni al piano straordinario dell'assetto idrogeologico. L'amministrazione comunale ha evidenziato che nella carta del rischio idrogeologico le perimetrazioni delle aree limitrofe all'abitato, che sono state classificate in frana a rischio molto elevato ed elevato, non sono rispondenti alla realtà e che esistono nel territorio comunale ulteriori aree in dissesto. Con successiva nota n. 3570 del 18 giugno 2002, indirizzata all'ufficio del Genio civile di Messina, in ossequio alla circolare A.R.T.A. n. 57596/2000, l'amministrazione comunale ha prodotto la seguente documentazione:
-  copia studio geologico di supporto al piano regolatore gene rale, redatto dal geologo Francesco Salomone;
-  studio geologico relativo al centro abitato ed alle aree del territorio comunale soggette a fenomeni di dissesto idrogeologico, a firma del geologo Salvatore Armeli;
-  cartografie relative allo stato di fatto ed alle previsioni di piano regolatore generale, in scala 1:2.000 e 1:4.000.
PREMESSE
Il territorio comunale di Tortorici è ubicato nell'entroterra tirrenico e si sviluppa per buona parte nell'ambito del bacino idrografico del fiume Tortorici (affluente di destra della fiumara Fitalia o Zappulla) ed in parte nel bacino idrografico del fiume Alcantara, occupando la parte medio-alta di tali bacini. In particolare comprende parte del bacino del fiume Tortorici, che deriva dalla confluenza in corrispondenza del centro abitato di Tortorici dei due corsi d'acqua: il fiume Grande ad ovest ed il fiume Capirò ad est.
Dal punto di vista morfologico il territorio presenta una topografia alquanto accidentata con versanti acclivi e limitati da valli incassate ed a notevole pendenza. I processi morfodinamici predominanti sono quelli esercitati dalle acque meteoriche, che incanalate acquistano un notevole potere erosivo e destabilizzano le formazioni detritiche impostate sui versanti.
Dal punto di vista geologico si riscontrano varie formazioni, quali la copertura sedimentaria miocenica rappresentata prevalentemente dall'alternanza di arenarie arkosiche ed argille marnose del flysch di Capo d'Orlando; nel territorio comunale affiorano estesamente le metamorfiti di basso grado paleozoiche con le relative coperture sedimentarie meso-cenozoiche dell'unità S. Marco d'Alunzio. Frequenti sono le coperture detritico-eluviali quaternarie, derivanti dal disfacimento del substrato roccioso e con spessori spesso rilevanti, mentre depositi alluvionali attuali costituiscono l'alveo del fiume Tortorici.
Il territorio comunale è rilevabile nel foglio n. 599 "Patti" e nel foglio n. 612 "Randazzo", in scala 1:50.000 della Carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle carte tecniche regionali in scala 1:10.000: n. 599100 "Castell'Umberto", n. 599110 "Sinagra", n. 599140 "Tortorici", n. 599150 "Ucria", n. 612020 "Serra Pignataro", n. 612030 "Floresta", n. 612060 "Serra del Re" e n. 612070 "Monte Colla".
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, parte del centro abitato di Tortorici risulta assoggettata a diversi fenomeni di dissesto. In particolare vengono rappresentate nella carta del rischio idrogeologico in scala 1:50.000 tre aree a rischio di frana molto elevato ed un'area a rischio di frana elevato, che comprendono parte del centro abitato.
Oggetto della revisione del piano straordinario, come richiesto dall'amministrazione comunale e come si evince dallo studio geologico redatto dal dott. Armeli, risulta l'intero territorio comunale ed in particolare riguarda la riperimetrazione delle aree soggette a rischio di frana molto elevato della località a monte di via Zappulla, della località a monte di via Garibaldi - San Paolo e della località Moira. Vengono altresì evidenziate una serie di nuove aree soggette a dissesto idrogeologico inerenti le località San Costantino- Serro Polino, Ilombati, Sciortino-Martini.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni effettuate sui luoghi si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla definizione dei contorni delle aree in dissesto.
VERIFICA
Dall'esame sia della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, a firma del geologo Francesco Salomone, che dello studio geologico, atto alla riperimetrazione delle aree soggette a dissesto idrogeologico riferite al territorio comunale di Tortorici, a firma del geologo Salvatore Armeli, emerge l'esistenza di distinte aree in frana, le quali riguardano complessivamente una minore estensione rispetto a quanto riportato nella carta del rischio idrogeologico del decreto n. 298/41, foglio n. 599 "Patti". Nello studio del dott. Armeli vengono inoltre segnalate nuove ulteriori aree interessate da frane in altre porzioni del territorio comunale, non rappresentate nella carta dei dissesti allegata al piano straordinario.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente a rappresentanti dell'amministrazione comunale ed al dott. Armeli, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Va sottolineato comunque, che la definita perimetrazione delle aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico, relativamente ai dissesti che interessano le aree del territorio comunale di Tortorici.
Non vengono rappresentate nella allegata carta del rischio le porzioni di territorio, in cui non vi ricadono beni di particolare importanza o pregio, pur interessate da dissesto con un grado di pericolosità di tipo P1/P2/P3, per le quali si determina una condizione di rischio nullo.
1)  Frana n. 1 in località Randi-S. Bartolomeo
L'area di instabilità morfologica si estende per circa 3,9 ettari a nord-ovest del nucleo abitato di S. Bartolomeo, interessando la strada comunale al limite del territorio di Tortorici.
Il dissesto in oggetto non era stato inserito nel decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000 e si manifesta come un colamento lento verso valle dello strato detritico alterato spesso 2-8 metri sull'alternanza argilloso-arenacea del flysch di Capo d'Orlando, lungo un versante a media acclività. Le cause del dissesto sono da individuare nelle scadenti caratteristiche meccaniche della coltre detritica, nell'accentuazione della pendenza in corrispondenza delle incisioni torrentizie e negli eventi piovosi particolarmente intensi e prolungati. Il fenomeno si manifesta oltre che con il colamento lento dell'ammasso pseudocoerente, anche con locali smottamenti delle porzioni adiacenti agli impluvi in erosione accelerata.
Allo stato attuale la frana di tipo misto è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/01, redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio.
Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: strada comunale E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E2 = R2 rischio medio

2)  Frana n. 2 in località Randi-S. Bartolomeo
Si tratta di una frana mista, estesa circa 0,73 ha e non inserita nel decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000, in cui allo smottamento della porzione più superficiale dell'alternanza argilloso-arenacea del flysch di Capo d'Orlando si associa il crollo di elementi lapidei arenacei di volume superiore a 1 mc. ed inglobati nella stessa coltre di alterazione. Le cause del dissesto sono l'elevata acclività del pendio e lo stato di alterazione della colte detritica. L'instabilità degli elementi lapidei pone a rischio di crollo la strada comunale a nord della contrada S. Bartolomeo.
L'area di frana è allo stato attuale da considerarsi quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/02, redatta ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità P1;
-  elementi a rischio: strada comunale E2;
P1 x E2 = R1 rischio moderato

3)  Frana n. 3 in località Randi-S. Bartolomeo
L'area posta tra la contrada S. Bartolomeo e la contrada Grazia ed estesa circa 3,5 ettari, non cartografata nella carta del rischio idrogeologico di cui al decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000, rappresenta un tratto di versante soggetto ad un colamento lento dello strato detritico alterato, di 2-8 metri di spessore, sulla sottostante substrato argilloso-arenaceo del flysch di Capo d'Orlando. Il corpo di frana è soggetto ad un lento movimento gravitativo verso valle che subisce un'accelerazione in occasione di eventi piovosi intensi e prolungati. Le cause del dissesto sono l'elevato grado di alterazione dello strato detritico, l'elevata acclività del versante e l'infiltrazione delle acque meteoriche, che riduce le caratteristiche meccaniche dell'ammasso. Il dissesto interessa nella zona di testa del corpo di frana la strada comunale dentro la contrada S. Bartolomeo e nella zona dell'unghia la strada di collegamento tra la contrada S. Bartolomeo e la contrada Grazia.
Allo stato attuale il dissesto è da considerarsi attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/03, redatta a completamento delle verifiche effettuate, vengono qui di seguito riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: strada comunale e case sparse = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E2 = R2 rischio medio

4)  Frana n. 4 in località Randi-S. Bartolomeo
Si tratta di un'area di modeste estensioni (circa 0,23 ha.) e non inserita nel decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000, lungo il pendio a monte della strada comunale che attraversa il nucleo abitato di S. Bartolomeo e che si manifesta con lo smottamento della porzione superficiale dello strato detritico alterato, spesso 2-5 metri, dell'alternanza argilloso-arenacea del flysch di Capo d'Orlando; a questo fenomeno sono associati crolli di elementi lapidei di dimensioni inferiori a 1 mc., soggetti ad instabilità in seguito al dilavamento operato dalle acque meteoriche.
Allo stato attuale la frana di tipo misto è da considerarsi quiescente e rappresenta un elemento di pericolo per il potenziale crollo sia sulla strada comunale che su alcune abitazioni del nucleo di S. Bartolomeo.
L'area di frana è allo stato attuale da considerarsi quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/04 , vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: strada comunale e case sparse = E2.
P1 x E2 = R1 rischio moderato

5)  Frana n. 5 in località Randi-S. Bartolomeo
Si tratta di una frana mista di tipo smottamento-crollo, estesa circa 0,41 ha. e non rappresentata nella carta del rischio idrogeologico di cui al decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000, in cui ai fenomeni di smottamento delle porzioni fini dello strato detritico superficiale dell'alternanza argilloso-arenacea del flysch di Capo d'Orlando si associa il crollo di elementi lapidei disarticolati di volume superiore a 1 mc. Le cause del dissesto sono gli eventi piovosi prolungati ed intensi che riducono le caratteristiche meccaniche della porzione superficiale alterata, determinando sul pendio ad elevata acclività il precipitare caotico di materiale pseudocoerente e l'instabilità dei clasti detritici di maggiori dimensioni.
L'area di frana è allo stato attuale da considerarsi quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/05, redatta ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità P1;
-  elementi a rischio: strada comunale e case sparse = E2.
P1 x E2 = R1 rischio moderato

6)  Frana in località Passorilli
Trattasi di un'area non cartografata nella carta del rischio idrogeologico di cui al decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000, che presenta le caratteristiche di una frana di tipo misto, a carico dello strato detritico alterato del substrato filladico, per uno spessore di 2-8 metri circa. Le cause del dissesto sono i processi di argillificazione spinta di tale coltre, che ne hanno ridotto le caratteristiche meccaniche, associato ai fenomeni di erosione fluviale di sponda esercitata dalle acque incanalate dell'asta principale del fiume Tortorici alla base del pendio. Il dissesto si manifesta con un colamento lento verso valle, accentuato durante gli eventi piovosi più prolungati, a cui si associano locali fenomeni gravitativi in corrispondenza dei tracciati stradali che percorrono l'area in esame. Elementi a rischio sono la strada provinciale Tortorici-Castell'Umberto e lo scorrimento veloce Tortorici-Rocca di Capri Leone nella zona a valle.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/06, vengono tratti i seguenti elementi:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: viabilità provinciale, comunale e case sparse = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

7)  Frana a monte della via Zappulla
L'area di instabilità morfologica si estende a valle dall'area cimiteriale sino alla via Zappulla ed insiste su un pendio acclive costituito da uno strato detritico-argilloso alterato, derivante dal disfacimento del sottostante substrato filladico. Il dissesto risulta provocato dai fenomeni di imbibizione di acqua nonché dalle scadenti caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni coinvolti ed interessa la strada provinciale che conduce a Galati Mamertino, la zona ad est dell'area cimiteriale fino alla via Zappulla, adiacenti alla quale esistono diverse abitazioni.
Il Genio civile di Messina è intervenuto con alcune opere di consolidamento a monte della via Zappulla.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/07, vengono desunti gli elementi per la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: centro abitato e viabilità provinciale = E4.
Dalla combinazione fra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E4 = R4 rischio molto elevato

8)  Frana a monte della via Garibaldi-S. Paolo
L'area in frana ricade nella parte bassa del versante ad est dell'abitato di Tortorici, a monte della via Garibaldi ed in contrada S. Paolo, lungo un versante a sensibile acclività (> del 30%), mostra nella porzione settentrionale evidenti segni di riattivazione mentre la restante parte risulta essere quiescente. Il dissesto interessante lo strato detritico derivante dal disfacimento del substrato filladico e parzialmente dalla soprastante copertura flyschioide, è provocato dai fenomeni di imbibizione di acqua da parte della massa detritica, con un decadimento delle caratteristiche fisico-meccaniche della compagine, tale da determinare una frana di tipo misto smottamento-colamento lento.
8a)  Classificazione della frana nella porzione settentrionale e individuazione della classe di rischio:
Nella porzione settentrionale la frana è da considerarsi attiva.
Dalla scheda Me 102/08a), vengono desunti i seguenti elementi:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: viabilità provinciale e case sparse E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

8b)  Classificazione della frana nella parte valliva ed orientale ed indi viduazione della classe di rischio:
Nella porzione valliva ed orientale la frana è da considerarsi quiescente.
Dalla scheda Me 102/08b), vengono desunti i seguenti elementi:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: centro abitato e viabilità provinciale = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E4 = R2 rischio medio

9)  Frana in località Moira
L'area di instabilità morfologica ha un'estensione di circa 4,2 ettari ed è ubicata in contrada Moira a valle della strada provinciale che da Tortorici conduce a Floresta, prima del nucleo abitato di Moira. Si tratta di uno smottamento della copertura detritica sabbioso-limosa, che ingloba in maniera caotica clasti di taglia ruditica, derivante dal disfacimento della porzione arenaceo-pelitica del flysch di Capo d'Orlando.
La causa del dissesto è da riferire alla concomitanza di più fattori; a parte le caratteristiche di taglio dell'ammasso, che si riducono in seguito all'infiltrazione di acqua durante gli eventi piovosi più prolungati, sono da considerarsi l'acclività del pendio e l'incisione torrentizia che percorre il corpo di frana.
Ad oggi la frana è da considerarsi quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/09, redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: viabilità provinciale e case sparse = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato

10)  Frana in località S. Basilio-Piano Canne
La frana di S. Basilio-Piano Canne presenta una diversa disposizione e perimetrazione rispetto a quanto rappresentato nella carta del rischio idrogeologico di cui al decreto n. 298/41 del 7 aprile 2000. Si tratta di un colamento lento dello strato detritico del substrato metamorfico, dello spessore compreso tra i 2 ed i 6 metri circa, che ha subito dei processi di argillificazione. Tra le cause del dissesto vi sono il grado di alterazione, l'acclività del pendio ed i fenomeni di imbibizione di acque meteoriche che riducono le caratteristiche meccaniche dell'ammasso detritico.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/10, redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: viabilità provinciale e case sparse = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E2 = R2 rischio medio

11)  Frana in località Paradiso
Il dissesto interessa un'area di circa 0,95 ettari nella porzione meridionale del centro abitato di Tortorici e consiste nel colamento lento verso valle dello strato detritico alterato, spesso 2-6 metri, sul sottostante substrato metamorfico, a causa delle acque di infiltrazione che riducono le caratteristiche meccaniche di tale strato, in considerazione anche dell'elevata acclività del pendio. La frana è di tipo misto, in quanto all'interno dell'area in dissesto, in seguito ad eventi piovosi intensi, si hanno locali smottamenti di materiale pseudocoerente con clasti detritici di dimensioni inferiori ad 1 mc. Elementi a rischio sono le abitazioni a valle, la viabilità provinciale ed il ponte che collega le due sponde del fiume Tortorici.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi inattiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/11, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: centro abitato e viabilità provinciale =E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E4 = R2 rischio medio

12)  Frana in località Santa Emerenziana
Si tratta di un'area estesa circa 2,60 ettari, posizionata in destra idrografica del fiume Tortorici e dentro il centro abitato di Tortorici, è soggetto ad un colamento lento dello strato detritico del substrato metamorfico, dello spessore compreso tra i 2 ed i 6 metri circa, sul substrato metamorfico sottostante. In corrispondenza degli eventi piovosi più intensi si hanno anche locali fenomeni di smottamento delle porzioni più superficiali. Le cause sono da ricercare nelle scadenti caratteristiche meccaniche dello strato detritico, che per infiltrazione di acqua piovana subiscono un'accelerazione del movimento verso valle sul pendio a notevole pendenza. Esiste per l'area in dissesto un progetto di consolidamento già appaltato.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi inattiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/12, vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: centro abitato e viabilità provinciale = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E4 = R4 rischio molto elevato

13)  Frana in località S. Costantino-Serro Polino
La frana ha un'estensione di circa 5,1 ettari ed è ubicata in sinistra idrografica del fiume Grande, in località S. Costantino, lungo un versante a sensibile acclività (< al 45%) costituito da una coltre detritico-argillosa, derivante dall'alterazione del sottostante substrato filladico. Il dissesto di tipo misto colamento-smottamento risulta provocato dai fenomeni di imbibizione di acqua che hanno provocato un decadimento delle caratteristiche di taglio dell'ammasso, associati a fenomeni di scalzamento al piede del versante, operati dal fiume Grande.
Il dissesto interessa parte del nucleo abitato di S. Costantino e la strada comunale di collegamento tra le contrade Ilombati, Caprena e S. Costantino con il centro abitato di Tortorici.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/13 vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio viabilità e case sparse = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

14)  Frana in località bivio Marù, contrada Sciortino-Martini (Timpa Ferraù)
La frana è ubicata sul versante sinistro del fiume Tortorici a monte della contrada Capreria per un'estensione di circa 8,5 ettari. Essa interessa il versante roccioso ad elevata acclività della Timpa Ferraù, su cui si snoda la strada comunale di collegamento tra le contrade Capreria, Sciortino, Salvo inferiore e Marù, ed in parte anche il nucleo abitato di Capreria. Si tratta di una frana di crollo con il distacco improvviso di blocchi calcarei, di dimensioni anche superiori al metro cubo, dalla parte più alta del versante ed il successivo accumulo in corrispondenza del tracciato stradale e delle abitazioni a valle. Le cause sono riconducibili all'elevato grado di fratturazione dei litotipi calcarei affioranti sul crostone roccioso, a cui è anche associato lo smottamento della coltre detritico-argillosa alla base del versante, derivante dal disfacimento del substrato filladico per imbibizione di acqua.
Allo stato attuale la frana di crollo è da considerarsi attiva.
In relazione ai diversi beni ricadenti nell'area vengono redatte due schede che consentono la diversa definizione di rischio.
14a)  Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio per la viabilità comunale:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: viabilità = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

14b)  Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio per il nucleo abitato:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: e nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R4 rischio molto elevato

15)  Frana in località Ilombati
La frana è ubicata in destra idrografica del fiume Grande, in località Ilombati ed interessa una superficie estesa circa 3,2 ettari, lungo un versante roccioso ad elevata acclività alla cui base si snoda la strada provinciale agricola che dall'abitato di Tortorici conduce alle contrade Ilombati e Pagliara, oltre che le abitazioni di contrada Ilombati.
Si tratta di una frana di crollo, dovuta al distacco improvviso di blocchi calcarei disarticolati, instabili e di dimensioni anche superiori al metro cubo. Nel recente passato il Genio civile di Messina ha realizzato a monte della strada suddetta una barriera paramassi al fine di eliminare il pericolo per le abitazioni a valle e per assicurare la transitabilità della stessa strada.
Allo stato attuale la frana di crollo è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio:
Dalla scheda Me 102/15, redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P4;
-  elementi a rischio: viabilità e nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P4 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P4 x E3 = R4 rischio molto elevato

CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite al centro abitato ed al territorio comunale di Tortorici.
Per la rappresentazione delle aree, oggetto di revisione, interessate da dissesti e per quelle a rischio idrogeologico, è stato impiegato uno stralcio planimetrico derivato dall'unione delle carte tecniche regionali n. 599100 "Castell'Umberto", n. 599110 ", n. 599140 "Tortorici" e n. 599150 "Ucria", in scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico così come individuate e descritte nella presente relazione.
Per quanto concerne le porzioni di aree definite in dissesto che, per la tipologia dei beni ivi ricadenti comportano situazioni di rischio nullo, si prescrive che qualsiasi attività di trasformazione del territorio resti subordinata ad una preliminare verifica di compatibilità fra l'intervento proposto, le condizioni di dissesto ed il livello di rischio che verrebbe a configurarsi in seguito alla trasformazione.
(2003.40.2400)
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