REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 22 AGOSTO 2003 - N. 37
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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 14 luglio 2003.
Approvazione di variante allo strumento urbanistico del comune di Milena.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Viste le leggi nazionali e regionali regolanti la materia urbanistica ed, in particolare, il 5° comma dell'art. 1 della legge 3 gennaio 1978, n. 1, così come recepito dall'art. 4 della legge regionale 10 agosto 1978, n. 35;
Visto l'art. 9 della legge regionale n. 40 del 21 aprile 1995;
Visto il decreto n. 1250 del 2 ottobre 1989, con il quale è stato approvato il piano regolatore generale del comune di Milena;
Visto il foglio sindacale prot. n. 5370 del 4 ottobre 2002, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 59885 del 7 ottobre 2002, con il quale il comune di Milena ha trasmesso gli atti ed elaborati riguardanti il progetto di massima per i lavori di conservazione e restauro per il riuso dell'ex convento di San Martino, approvato con delibera consiliare n.7 del 24 febbraio 2002, ai sensi dell'art. 1, comma 5°, della legge n. 1/78, in variante al vigente strumento urbanistico generale;
Visto il foglio n. 1611 del 14 aprile 2003, assunto al protocollo di questoAssessorato al n. 26935 del 22 aprile 2003, con il quale il comune di Milena ha trasmesso l'ulteriore documentazione richiesta da questo Assessorato con nota n. 16644 del 12 marzo 2003;
Vista la delibera di C.C. n. 38 del 14 novembre 2001, con la quale, in aderenza a quanto indicato da questo Assessorato con circolare n. 2/95, è stata localizzata l'area di cui al progetto per la conservazione e restauro per il riuso dell'ex convento (fattoria) San Martino e cambio di destinazioni d'uso dell'area d'intervento da zona E a zona S2;
Vista la delibera n. 7 del 24 febbraio 2002, con la quale il consiglio comunale di Milena, ai sensi dell'art. 1 della legge n. 1/78 e dell'art. 4 della legge regionale n. 35/78, ha approvato il progetto di massima relativo ai lavori di conservazione e restauro dell'ex convento San Martino, costituente variante allo strumento urbanistico vigente;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78;
Vista l'attestazione, datata 14 maggio 2003, del segretario comunale in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione, nonché attestante l'assenza di opposizioni ed osservazioni nei termini di legge;
Vista l'attestazione del sindaco, datata 14 maggio 2002, dalla quale emerge che il sito oggetto dei lavori è sottoposto al solo vincolo idrogeologico e non è gravato da altri di natura diversa;
Visto il parere n. 38 del 25 giugno 2003, espresso, ai sensi dell'art. 9 della legge regionale n. 40/95, dall'U.Op. 3.1/D.R.U. di questo Assessorato, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Il comune di Milena è dotato di piano regolatore generale approvato da questoAssessorato con decreto n. 1250 del 2 ottobre 1989.
Con il citato atto n. 7 del 24 febbraio 2002 il consiglio comunale di Milena ha deliberato di "approvare il progetto di massima relativo ai lavori di conservazione e restauro ex convento di San Martino dell'importo complessivo di E 2.482.654,37 (pari a L. 4.807.089.178) di cui E 1.780.314,95 (L. 3.447.170.428) per lavori a base d'asta e E 702.339,42 (L. 1.359.918.750) per somme a disposizione dell'Amministrazione, in variante allo strumento urbanistico ai sensi della legge 3 gennaio 1978, n. 1".
Il progetto in questione è stato approvato in linea tecnica, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n.21/98, dall'ufficio del Genio civile diCaltanissetta con parere n. 1013 del 22 novembre 2002.
Gli elaborati progettuali riportano il timbro dell'ufficiale sanitario del presidio sanitario di Milena con il quale si esprime parere favorevole in data 13 marzo 2001.
Dalla relazione tecnica allegata al progetto, si riporta quanto segue:
L'ex convento di S. Martino sorge su un versante roccioso dell'omonima collina, posta tra la valle di Musa e il pianoro di Santa Maria, a quota 402 s.l.m.
Ad oggi, l'edificio occupa ancora la stessa area che fino dagli ultimi del 1300 era stata occupata dalla torre di San Martino, o castello, costruita con molta probabilità dai Capizzi, signori di queste terre.
Intorno al 1740 la vecchia torre, a causa di un'alluvione, dovette essere sistemata alla meglio, forse con nuovi locali e rifacimento in parte di quelli già esistenti, ma le condizioni generali dell'edificio dovevano essere in tale stato da consigliarne una nuova ristrutturazione, ma passò oltre un quarantennio prima che si desse mano all'opera.
Alla realizzazione del nuovo complesso venne chiamato l'architetto Venanzio Marvuglia, il quale riunisce i vari corpi di cui si componeva la cosiddetta torre di San Martino in un'ampia struttura unitaria, massiccia, che si impone attraverso i nudi volumi di un gioco delle masse che danno a tutto il complesso un'austera solennità assieme ad una perfetta funzionalità.
Il nuovo edificio ebbe la forma di un grande rettangolo diviso in due parti da un corpo centrale, il solo con sopraelevazione a primo piano, ed aveva un fronte di circa 42 metri ed una profondità di 63.
Oggi, San Martino, già per quasi due secoli ammirato per la sua monumentalità e la solenne struttura delle linee, non è che un rudere abbandonato a sé stesso, a ricordo di un lontano passato che testimonia in ogni caso la storia passata di Milena.
L'intervento progettuale mira al recupero tipologico dell'insediamento già esistente del complesso di San Martino ed al restauro dei manufatti esistenti di notevole pregio.
Partendo dalla forma semplice del rettangolo, svuotato all'interno da due corti e dando ad esso come semplice direttrice principale di orientamento spaziale il nucleo urbano di Milena, il progetto tende ad armonizzare le qualità architettoniche del manufatto già esistente con l'ambiente circostante e il nuovo, costruito tale da fonderli in una nuova qualità funzionale che non prescinda dalle preesistenze storiche delle nuove esigenze umane e dalla condizione economica-sociale per la quale opera.
Il progetto recupera, senza mai forzarlo, il vecchio manufatto e lo ingloba in una architettura moderna di facile lettura, cercando, in ogni momento, il dialogo continuo tra loro.
In sintesi, tralasciando la descrizione completa alla relazione tecnica allegata, in progetto sono presenti tre livelli così composti:
-  uno alla stessa quota della seconda corte, nella quale sono stati sistemati ad est la sala rappresentanza comunale ed i bagni di servizio al museo ed a ovest la caffetteria;
-  uno ad un livello intermedio (mt. 2 dalla prima corte) è stata collocata la sala per gli scambi culturali;
-  uno al livello di quello già esistente dove sono stati collocati gli uffici della direzione.
Successivamente a questo edificio si trova la seconda corte, anch'essa lastricata in pietra calcarea, dove alla sua sinistra si trova la pinacoteca.
All'interno di essa è stato liberato e restaurato un sistema di archi, al centro di essi è stata posta una piccola corte aperta per sfruttare la luce zenitale, in questo modo si è voluto citare un elemento tipico dell'impianto conventuale e cioè il chiostro attorno al quale si svolgeva l'attività culturale.
A fianco della pinacoteca è stato restaurato staticamente l'edificio degli ex magazzini riproponendolo per forma e adibendolo come sala polifunzionale, sul lato più esterno di esso si colloca il posto di guardiania a controllo di tutta la struttura.
Ad est un edificio di nuova realizzazione contiene i depositi ai piani terra e due laboratori ad uso del museo al piano superiore.
Nella parte più a sud oltre il complesso, nei luoghi della arranderia, è stato inserito il parcheggio, tale da consentire la sosta di autobus, autoveicoli e ciclomotori.
Il complesso architettonico è perimetrato da una strada che serve per l'accesso e l'uscita dai parcheggi.
Inoltre il progetto prevede un allestimento museale specifico per una esposizione di tipo etnografico, per questo motivo gli spazi ed i contenitori espositivi sono pensati esclusivamente per questo luogo.
Anche per la pinacoteca è previsto un progetto di allestimento specifico, e verranno curati in maniera pertinente al luogo sia l'arredamento degli spazi di rappresentanza (sala conferenza, sala rappresentanza comunale, reception) sia l'arredo degli spazi aperti.
Considerato:
-  che per il progetto in questione risultano acquisiti i pareri di legge;
-  che sono state effettuate le pubblicazioni di legge;
-  che non risultano presentate osservazioni e/o opposizioni nei termini;
-  che il progetto è stato approvato in linea tecnica, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 21/98, dall'ufficio del Genio civile di Caltanissetta con parere n. 1013 del 22 novembre 2002;
-  che gli elaborati progettuali riportano il timbro del presidio sanitario di Milena con il quale l'ufficiale sanitario ha espresso parere favorevole in data 13 marzo 2003;
- che il territorio di Milena non rientra tra quelli considerati sismici o soggetti a consolidamento per cui non è richiesto il parere dell'ufficio del Genio civile ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74;
- che l'area interessata dei lavori di conservazione e restauro per il riuso dell'ex convento (fattoria) San Martino è soggetta al solo vincolo idrogeologico, così come attestato dal funzionario responsabile dell'ufficio tecnico, sezione urbanistica, del comune di Milena con nota prot. n. 1611 del 14 aprile 2003;
- che per il predetto vincolo non è stato acquisito il relativo nulla osta da parte del competente Ispettorato ripartimentale delle foreste e che pertanto si prescrive che lo stesso dovrà essere acquisito prima dell'inizio dei lavori in questione;
- che risulta completato l'iter amministrativo relativo alla procedura di variante allo strumento urbanistico generale ex art. 1 comma 5° legge n. 1/78.
Tutto quanto sopra premesso e considerato esprime parere favorevole all'approvazione della variante proposta e adottata dal consiglio comunale di Milena con la deliberazione n. 7 del 24 febbraio 2002, relativa al progetto di massima dei lavori di conservazione e restauro per il riuso dell'ex convento (fattoria) San Martino, ai sensi dell'art. 1, comma 5, della legge n. 1/78, recepito dall'art. 4 della legge regionale n. 35/78, nella sua localizzazione e consistenza e ciò in quanto la stessa è da ritenersi compatibile con l'assetto urbanistico del comune di Milena, pur dovendone subordinare l'efficacia all'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo da parte della giunta municipale.Si prescrive inoltre, così come riportato nelle considerazioni di cui sopra, che prima dell'inizio dei lavori in questione, sia acquisito il nulla osta da parte dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste relativamente al vincolo idrogeologico interessante l'area oggetto della variante";
Ritenuto di poter condividere il superiore parere n. 38 del 25 giugno 2003 reso dall'u.op. 3.1/D.R.U. di questo Assessorato;
Rilevato che la procedura seguita è conforme alla legge;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi del 5° comma dell'art. 1 della legge n. 1 del 3 gennaio 1978, così come recepito dall'art. 4 della legge regionale n. 35 del 10 agosto 1978, in conformità al parere n. 38 del 25 giugno 2003 reso dall'u.op. 3.1/D.R.U. di questoAssessorato, è approvata la variante allo strumento urbanistico del comune di Milena, adottata con la delibera consiliare n. 7 del 24 febbraio 2002, riguardante il progetto di massima per i lavori di conservazione e restauro per il riuso dell'ex convento di San Martino.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
 1)  parere unità operativa 3.1/D.R.U. n. 38 del 25 giugno 2003;
 3)  delibera C.C. n. 38 del 14 novembre 2001;
 4)  delibera C.C. n. 7 del 24 febbraio 2002;
 5)  relazione generale;
 6)  relazione geomorfologica;
 7)  relazione impatto ambientale;
 8)  stralci planimetrici;
 9)  rilievi piante, scala 1:200;
10)  rilievo prospetti e sezione, scala 1:200;
11)  pianta quota m. -1,30, scala 1:100;
12)  pianta quota m. 0,00, scala 1:100;
13)  pianta quota m. 2, scala 1:100;
14)  pianta quota m. 3,30, scala 1:100;
15)  tav. 11 - sezioni, scala 1:100;
16)  tav. 12 - sezioni, scala 1:100;
17)  tav. 13 - sezioni, scala 1:100;
18)  prospetto, scala 1:100;
19)  pianta progetto, scala 1:200;
20)  intervento di restauro - demolizione e ricostruzione;
21)  progetto assonometria, scala 1:200;
22)  piano particellare di esproprio.

Art. 3

Il comune di Milena dovrà acquisire, prima dell'inizio dei lavori, ogni altra autorizzazione e/o nulla osta necessari per l'esecuzione delle opere di che trattasi.

Art. 4

Il comune di Milena resta onerato degli adempimenti conseguenziali al presente decreto che, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 14 luglio 2003.
  SCIMEMI 

(2003.29.1864)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
MARIA LA MARTINA, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
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