REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 9 MAGGIO 2003 - N. 21
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 27 marzo 2003.
Aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Maletto.

Allegati
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

A seguito di notifica da parte dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente al comune di Maletto del decreto n. 41 del 23 gennaio 2002, l'amministrazione comunale in data 14 gennaio 2003, con nota prot. n. 573, inoltrava allo scrivente ufficio del Genio civile proposta di aggiornamento al decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, chiedendo l'inserimento di una porzione della via Prof. Putrino nella classe di rischio "R4", in quanto interessata da fenomeni dissestativi attivi. A supporto della istanza prodotta, il comune produceva apposito studio geologico a firma del dott. geol. Orazio Barbagallo, tecnico incaricato dall'ente, corredato da scheda ed elaborati grafici di una porzione di territorio comunale comprendente la via Prof. Putrino interessata dai fenomeni di frana.
A seguito di sopralluoghi congiunti con i tecnici dell'amministrazione comunale di Maletto, veniva indetta con nota n. 1603 dell'11 febbraio 2003, una Conferenza di servizi presso i locali del Genio civile di Catania per il giorno 13 febbraio 2003, alle ore 10,00.
A seguito della suddetta Conferenza di servizi, venivano vagliate le proposte degli studi prodotti dal comune di Maletto, riguardo ai dissesti presenti nell'area di via Prof. Putrino e di un suo intorno significativo, comprendente anche parte del centro abitato di Maletto, oggetto di precedenti revisioni.
Le determinazioni prese, in accordo a quanto proposto dall'amministrazione comunale, venivano verbalizzate dalla Conferenza dei servizi (il suddetto verbale viene in copia allegato alla presente documentazione).
Qui di seguito vengono riportate le note salienti di carattere geologico e geomorfologico riguardo ai dissesti presenti nell'area in parola ed il relativo grado di rischio calcolato sulla base delle linee guida dell'A.R.T.A.
a)  Area di via Prof. Putrino
Sono presenti movimenti di massa di tipo superficiale, favoriti dall'azione erosiva delle acque di ruscellamento e dalla plasticizzazione della componente argillosa ad opera delle acque di infiltrazione. La porzione di terreno che va dalla zona a monte della via Prof. Putrino fino alla strada di penetrazione agricola coincidente con la curva di livello 970 m. s.l.m., è stata classificata a rischio di frana elevato "R3", in quanto coinvolge direttamente la succitata strada che costituisce una importante via di fuga in caso di calamità naturale. La restante porzione di territorio sino alla continuazione di viale Lazio, anch'essa interessata dai medesimi fenomeni erosivi superficiali, viene classificata a rischio medio "R2", in quanto oltre a non interessare unità abitative e/o infrastrutture, risulta potenzialmente meno pericolosa per la minore acclività del pendio.
b)  Area denominata "Pizzo Filicia"
Si tratta di un'area ad elevata acclività costituita da un'alternanza di argille brune e di quarzareniti giallastre, appartenenti alla formazione del Flysch Numidico, interessata da dissesti attivi. Essa è stata classificata a rischio "R2", in quanto non vi è presenza di beni a rischio, essendo interessata alla realizzazione, in parte avvenuta, di un parco sub-urbano.
c)  Restanti aree a rischio "R2"
Si tratta di aree per lo più poste a nord-est del centro abitato interessate da fenomeni quiescenti, sia per l'estinzione dei movimenti tettonici che ne hanno costituito l'innesco, che per l'influenza dell'attività vulcanica etnea che ha fortemente contribuito all'attenuazione della propensione alla franosità dei suddetti versanti.
Le suddette aree sono state classificate a rischio frane medio "R2".
PRESCRIZIONI PER LE AREE CLASSIFICATE A RISCHIO "R2"
Per le suddette ultime aree, interessate da fenomeni gravitativi quiescenti, vengono dettate le seguenti prescrizioni che devono essere considerate vincolanti per future urbanizzazioni.
L'urbanizzazione è condizionata dai risultati di appositi studi geologico-tecnici di dettaglio, che stabiliscano lo spessore dei terreni di copertura rispetto al substrato stabile, la caratterizzazione fisico-meccanica del sedime, l'eventuale presenza di falda e le sue oscillazioni nel tempo e le caratteristiche di stabilità del sistema fondazione-sedime.
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
MARIA LA MARTINA, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

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