REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 9 MAGGIO 2003 - N. 21
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 27 marzo 2003.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Bivona.

Allegati
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il centro abitato del comune di Bivona ricade nel foglio 620 della carta d'Italia edita dall'IGMI in scala 1:50.000, denominata "Lercara Friddi".
L'A.R.T.A. con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, ha individuato sulla carta del dissesto in corrispondenza del centro abitato di Bivona "frane ed aree interessate da dissesti diffusi", mentre su quella del rischio viene riportata un'area più ampia della prima soggetta a "Rischio frana molto elevato".
A seguito dell'emanazione di detto decreto, il comune, con nota n. 4395 del 9 agosto 2000, pervenuta all'A.R.T.A. in data 24 agosto 2000, prot. n. 41877, ha chiesto la revisione del piano di assetto idrogeologico. Con nota n. 5161 del 28 settembre 2000, il dirigente dell'ufficio tecnico comunale di Bivona ha trasmesso all'A.R.T.A. (prot. n. 46831 del 28 settembre 2000) copia dello studio geologico-tecnico elaborato dal geologo Gualtiero Bellomo, a corredo del piano regolatore generale munito di parere, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, rilasciato da quest'ufficio in data 5 agosto 1997, n. 900.
In data 13 settembre 2002, con nota n. 5386 (prot. n. 309 del 18 settembre 2002), a seguito di richiesta verbale, fatta da tecnici di quest'ufficio, il comune di Bivona ha trasmesso una relazione integrativa allo studio geologico del piano regolatore generale a firma dello stesso geologo Gualtiero Bellomo, relativa alle sole aree soggette a rischio frana molto elevato per il comune di cui al decreto n. 298/41.
Ciò premesso, funzionari di quest'ufficio, sulla scorta della cartografia di base in scala 1:10.000, della relazione geologica su menzionata a corredo del piano regolatore generale, della successiva integrazione ed in base a sopralluoghi effettuati hanno potuto verificare l'effettivo stato di rischio idrogeologico del centro abitato del comune di Bivona.
Si evidenzia che per motivi di priorità, con la presente revisione, vengono prese in considerazione solo le parti del territorio comunale ricadenti all'interno dell'area delimitata nelle carte del rischio idrogeologico, di cui al decreto n. 298/41 dell'A.R.T.A. come zona soggetta a rischio frana molto elevato, rimandando al PAI lo studio di tutta la rimanente parte del territorio comunale.
LINEAMENTI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI
Dal punto di vista geologico nel territorio affiorano litotipi riferibili a diverse formazioni ed età comprese dal Giurassico al recente. Si ha infatti, il complesso Calcareo Dolomitico (Trias sup.) affiorante a Pizzo di Naso a cui si sovrappongono in discordanza le marne ed i calcari marnosi della scaglia (Cretaceo superiore - Eocene medio) che si distinguono dalle argille che vanno dall'Oligocene al Tortoniano. A seguito di numerose fasi tettoniche soprattutto compressive, il complesso litoide calcareo dolomitico e calcareo marnoso risulta sovrascorso sulle argille tortoniane e dislocato da numerose faglie distensive. Ai piedi dei rilievi carbonatici si notano vasti affioramenti di detrito di falda che ricoprono il substrato argilloso Tortoniano su cui ricade il centro abitato di Bivona.
Dal punto di vista geomorfologico l'abitato di Bivona ricade nella parte mediana di un ampio versante piuttosto acclive che si diparte dai costoni calcarei di Pizzo di Naso sino al fiume Magazzolo a sud, sud-est. Sia a monte che a valle si hanno pendenze elevate mentre in corrispondenza del nucleo urbano le pendenze risultano medie.
Dal punto di vista idrogeologico si rilevano sorgenti di trabocco o di contatto, al confine tra i calcari e le sottostanti argille, mentre gli affioramenti di detrito di falda, che interessano la periferia nord, sono caratterizzati da fenomeni di filtrazione a carattere stagionale, non di interesse, legati alle precipitazione o a travasi delle sorgenti di monte.
Il versante è inciso da tributari anomali del fiume Magazzolo che si sviluppano ad ovest e a sud del tessuto urbano. In particolare a valle del cimitero, il bacino risulta interessato da forte erosione di fondo, con presenza di numerose frane attive di tipo complesso, scorrimenti e colate rapide di fango, dovute alla forte pendenza dei versanti argillosi, all'assenza di copertura arborea e di opere di regimazione delle acque.
Verso valle, l'area interessata dai dissesti è relegata ad una stretta fascia a cavallo dell'impluvio, a forte erosione di fondo, e riguarda la stabilità spondale con frane attive complesse, scivolamenti di detrito e terra, e colate rapide.
Uno di detti scivolamenti, di modesta estensione, ha coinvolto la sede viaria di una strada comunale a valle del tornante di via Sirretta, attualmente transennata.
Infine in corrispondenza del versante in destra idrografica del fiume Magazzolo, a forte pendenza e caratterizzato da affioramenti argillosi con coperture detritiche ed eluviali, sono segnalati piccoli smottamenti e colate lente quiescenti, legate ad eventi meteorici rilevanti.
Concordando con lo stato di attività quiescente, a parere degli scriventi l'area, intensamente coltivata a frutteti con antiche case sparse, può essere interessata localmente da creep.
Delimitazione delle aree in dissesto e determinazione del rischio:
Zona a valle del cimitero
Frane attive di tipo complesso da riferire a scivolamenti che evolvono a colate rapide di fango con estensione inferiore a 104.
Determinazione del rischio:
-  superficie <104;
-  tipologia = T3 (colate);
-  magnitudo = M3;
-  stato di attività = attiva;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: E1 (parco urbano secondo le previsioni del redigendo piano regolatore generale).
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E1, si perviene alla classe di rischio: R2 "rischio frana medio".
Dissesti spondali lungo gli impluvi a valle dell'abitato
Le aree che si sviluppano lungo le sponde degli impluvi a valle dell'abitato sono interessate da frane attive di tipo complesso, legate ad attività erosiva e colate di detriti e terra con estensione inferiore a 104.
Aree a monte della S.S. 118
-  superficie <104;
-  tipologia = T3 (colate);
-  magnitudo = M3;
-  stato di attività = attiva;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: E3 (zona di completamento ed espansione secondo le previsioni del redigendo piano regolatore generale).
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E3, si perviene alla classe di rischio: R4, "rischio frana molto elevato".
Aree a valle della S.S. 118 sede di infrastrutture
-  superficie <104;
-  tipologia = T3 (colate);
-  magnitudo = M3;
-  stato di attività = attiva;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: E2 (strada comunale).
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2, si perviene alla classe di rischio: R3 "rischio frana elevato".
Aree a valle della S.S. 118 sede di insediamenti agricoli
-  superficie <104;
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M3;
-  stato di attività = attiva;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: E1 (insediamenti agricoli).
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E1, si perviene alla classe di rischio R2 "rischio frana medio".
In destra idrografica del fiume Magazzolo
Nella zona a sud dell'abitato in destra idraulica del fiume Magazzolo i terreni possono essere stati interessati da piccoli smottamenti, o locali ceep, quiescenti di estensione compresa tra 104 e 105.
Determinazione del rischio:
-  superficie -  tipologia = T2 (frana complessa);
-  magnitudo = M3;
-  stato di attività = quiescente;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: E1 (insediamenti agricoli).
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1, si perviene alla classe di rischio: R1 "rischio frana moderato".
Si precisa che il responsabile dell'ufficio tecnico comunale del comune di Bivona condivide le considerazioni su esposte.
Cliccare qui per visualizzare le mappe allegate in formato PDF (occorre Acrobat Reader)



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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
MARIA LA MARTINA, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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