REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 9 MAGGIO 2003 - N. 21
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 10 marzo 2003.
Approvazione del piano particolareggiato del centro storico del comune di Comiso.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale del 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge n. 457 del 5 agosto 1978;
Vista la legge regionale n. 86 del 6 maggio 1981;
Visto il decreto n. 667/D.R.U. del 4 dicembre 2001 di approvazione del piano regolatore generale del comune di Comiso;
Visto il foglio prot. n. 32853 del 4 novembre 2002, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 67931 del 13 novembre 2002, con il quale il sindaco del comune di Comiso ha trasmesso, per l'approvazione di competenza, gli atti e gli elaborati relativi al piano particolareggiato esecutivo del centro storico;
Vista la delibera n. 33 del 17 maggio 2002, con la quale il consiglio comunale di Comiso ha adottato il piano particolareggiato del centro storico;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera consiliare n. 33 del 17 maggio 2002;
Vista la certificazione a firma congiunta del sindaco e del segretario generale, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano, nonché attestante la presentazione di n. 5 osservazioni ed opposizioni;
Visto l'elenco a firma del segretario comunale delle osservazioni e/o opposizioni presentate avverso il piano in argomento;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni, nonché la relativa relazione redatta dal progettista;
Vista la delibera n. 74 dell'11 settembre 2002, con la quale il consiglio comunale di Comiso ha formulato le proprie controdeduzioni alle osservazioni e/o opposizioni presentate dai cittadini avverso al piano adottato;
Vista la nota prot. n. 21440 del 18 gennaio 2002, con la quale l'ufficio del Genio civile di Ragusa, sul piano di che trattasi, ha espresso, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64 del 2 febbraio 1974, parere favorevole con condizioni;
Vista la nota prot. n. 1586 del 20 settembre 2001, con la quale la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Ragusa, sul piano in argomento, ha espresso parere favorevole con condizioni;
Visto il parere n. 4 del 7 febbraio 2003, reso dall'unità operativa 4.2 del dipartimento dell'urbanistica di questo Assessorato, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Finalità del piano:
Il piano particolareggiato si propone di rivitalizzare il centro storico, attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente, al fine di favorire l'abitabilità residenziale, nonché persegue la finalità di potenziare la ricettività turistico-alberghiera soprattutto in aree degradate e dismesse quali l'ex oleificio Sallemi e l'area ex Mulini Maione.
Altri obiettivi da raggiungere sono il rilancio della dimensione culturale e sociale della città storica attraverso il recupero e/o il restauro funzionale degli immobili di particolare pregio architettonico-storico-culturale destinati ad ospitare servizi e attività culturali oltre al mantenimento delle attività amministrative ed istituzionali.
Il piano rivolge l'attenzione alla fruibilità degli spazi pubblici, del sistema delle piazze e dei sacrati delle chiese maggiori attraverso la riorganizzazione dei percorsi d'accesso con il mantenimento degli elementi di edilizia storica, il rifacimento della pavimentazione con l'uso della pietra locale e l'inserimento di elementi d'arredo con soluzioni stilistiche di linguaggio moderno che si riallacciano alle tradizioni locali.
Il piano punta, altresì, alla riqualificazione dei quartieri degradati, ad esempio il quartiere delle Grazie, con caratteristiche tipo-morfologiche storiche, prive di elementi stilistici e riconducibili alla edilizia operaia, case a schiera con ingressi su scalinate, strettamente connessa alla lavorazione della pietra considerata una delle attività storicamente principali.
Il piano particolareggiato esecutivo manifesta, inoltre, la volontà di regolamentare le diversificate attività commerciali e artigianali in funzione dei quartieri e in relazione alla accessibilità delle aree e della compatibilità tipologica e morfologica degli ambiti interessati.
Rilevato:
Con delibera consiliare n. 33 del 17 maggio 2002, è stato adottato il piano particolareggiato esecutivo del centro storico la cui perimetrazione comprende le sottozone A1, A2 e A3, del piano regolatore generale approvato con decreto n. 667/D.R.U. del 4 dicembre 2001, con l'esclusione di una porzione di tessuto compresa fra la via Nino Bixio e la via Principe di Napoli che, in adeguamento al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 393 dell'8 marzo 2001, è stata classificata sottozona A3.
Dall'esame degli elaborati del progetto si rileva che il patrimonio edilizio del centro storico, oggetto del presente studio, della superficie di Ha. 39,10, ha una volumetria stimata in circa mc. 1.900.000 ed è costituito prevalentemente da edilizia residenziale con abitazioni a uno o due piani fuori terra.
Gli abitanti effettivi sono circa 5.100 e la capacità insediativa è calcolata in circa 7.800 vani tenendo conto dell'utilizzazione parziale e/o stagionale di alcune abitazioni e alla diversa utilizzazione non specificatamente residenziale.
Il progettista ha proceduto ad una attenta analisi dello stato di fatto riportando nelle tavole 1, 2, 5, 6, 7, 8 e 9 la struttura edilizia, le condizioni e i livelli d'uso del patrimonio edilizio, le condizioni statiche, lo stato di conservazione, sia strutturale che igienico-sanitario, e la destinazione d'uso dei singoli edifici, nonché il numero dei piani e i servizi direzionali e terziari; dette tavole sono supportate dalla documentazione fotografica, tavola 3.
A seguito dell'analisi prodotta, il progettista ha individuato nel centro storico, così come facilmente leggibile nelle tavole 10, 14 ambiti, costituiti da tessuto urbano con caratteristiche tipo-morfologico unitario, specificandone gli isolati, riportando la maggior parte dei prospetti dei fronti edilizi per singolo ambito. La relazione generale, a supporto del piano, elenca le superfici, le volumetrie e la capacità insediativa, nonché i servizi dei vari ambiti sia come stato di fatto che previsionale.
Gli ambiti normati dagli artt. 22 al 35 delle norme tecniche di attuazione sono:
1)  il tessuto misto irregolare originato dal complesso fortificato del principe Naselli ex castello Aragonese;
2)  il tessuto misto irregolare generato dagli spazi monumentali barocchi e ottocenteschi del nucleo urbano originario;
3)  il tessuto a schiera doppia ai margini della cintura muraria medievale contestuale alla piazza delle Erbe;
4)  il tessuto a scacchiera tardo-novecentesco con elementi dell'edilizia signorile contestuali a via San Biagio;
5)  il tessuto a schiera doppia irregolare a margine del nucleo originario attestato sulla chiesa di Santa Maria della Catena;
6)  il tessuto a scacchiera contestuale al complesso monastico di Sant'Antonio dei Frati Minori;
7)  il tessuto a schiera doppia irregolare, sottostante il complesso monastico Teresiano Badia e attestato sul corso Vittorio Emanuele;
8)  il tessuto d'impianto sei-settecentesco attestato a piazza Fonte Diana e al complesso monumentale della chiesa dell'Annunziata;
9)  il tessuto a schiera doppia ai margini del quartiere Carlentini;
10)  il tessuto a schiera d'impianto primo-novecentesco con caratteri stilistici neo-liberty, attestato alla chiesa delle Grazie, quartiere Grazie;
11)  il tessuto a schiera d'impianto primo-novecentesco con caratteri stilistici neo-liberty a ridosso delle cave-quartiere Grazie di sopra;
12)  il tessuto misto a schiera irregolare, posto alle pendici del monastero dei Cappuccini;
13)  il tessuto misto a schiera doppia irregolare d'impianto sette-ottocentesco;
14)  il tessuto misto a schiera irregolare del quartiere di San Leonardo.
Dagli elaborati grafici suddetti si rileva la classificazione degli edifici, come elencati nella "relazione generale"; in ordine ai valori storico-architettonici e alle connotazioni tipologiche e così distinti:
A)  edifici di interesse monumentale, storico e architettonico comprendenti:
A1)  chiese e complessi monastici e corpi di fabbrica pertinenti (edilizia pubblica), nonché edifici e complessi architettonici di carattere monumentale specialistici;
A2)  palazzi signorili di interesse monumentale e storico-achitettonico;
A3)  palazzi residenziali signorili con valori tipologici e stilistici riconducibili all'epoca della ricostruzione della Val di Noto, avvenuta successivamente al terremoto del 1693;
A4)  edifici residenziali risalenti all'epoca ottocentesca, tarda ottocentesca o dei primi decenni del novecento;
A5)  edifici industriali-storici con tipologia specialistica limitati a 3 esempi;
B)  edifici di interesse tipologico e documentale comprendenti:
B1)  residenze urbane, riconducibili alla struttura tipo-morfologica dei tessuti urbani storici con molteplici varianti a schiera con bottega, a torre o palazzina ecc.;
B2)  edifici residenziali della tradizione artigianale, principalmente connessa alla lavorazione della pietra e della tradizione rurale ad un piano fuori terra, che presentano caratteri stilistici poveri, con l'eccezionalità di casi con elementi liberty di buona fattura e diversi ampliamenti e superfetazioni;
C)  edifici con caratteri storici e tipologici non rilevanti comprendenti:
C1)  immobili con funzioni residenziali e/o commerciali degradati e rinnovati con particolari costruttivi contemporanei;
C2)  edifici con usi specialistici produttivi pubblici o privati.
In particolare, le tavole da 10.1 a 10.14 individuano, per ciascun ambito, oltre alla struttura edilizia al piano terra e ai profili prospettici, così come superiormente riportato, gli edifici di valore storico-architettonico "A1-A2", i valori e le prescrizioni di intervento estesi agli edifici superiormente classificati "A-B-C", nonché indicano le aree da assoggettare a prescrizioni speciali quali:
D)  edifici e superfetazioni orizzontali con prescrizioni di demolizione obbligatoria senza ricostruzione:
Erroneamente il progettista rimanda all'art. 56 delle norme di attuazione "ambiti del PRU". La scrivente unità operativa ha individuato 2 aree "D" e precisamente una nell'ambito 7 all'interno del P.R.S. e l'altra, all'interno dell'ambito 12, ronco Caprera;
E)  vuoti interstiziali edificabili:
Si rileva che dette aree non trovano rispondenza nelle norme di attuazione. Sono state individuate due aree nell'ambito 1 lungo la via Mercadante e la via Papa Giovanni XXIII, una nell'ambito 5, lungo la via Rossigni e una nell'ambito 2 lungo la via Cavallotti.
PRU - Comparti sottoposti a programmi di riqualificazione urbana di iniziativa pubblica e privata e precisamente:
All'interno dell'ambito 1 PRU 1 tra la via La Grande e la via La Masa; PRU 2 tra via Imbriani e via Benevento; PRU 3 vicolo tra via Imbriani e Papa Giovanni XXIII;
All'interno dell'ambito 6: PRU 4 tra via Minghetti, via Diaz e via Veneto; all'interno dell'ambito 12: PRU 5 via Cialdini e via B. Pace e PRU 8 via M. Battaglia; all'interno dell'ambito 13: PRU 6 via G. Pelligra; all'interno dell'ambito 14: PRU 7 via San Leonardo.
P.R.S. - Ambiti per progetti speciali di riqualificazione ambientale ed urbanistica.
L'art. 58 delle norme di attuazione definisce, così come perimetrati alla tavola 11, le aree interessate da detti strumenti d'attuazione e precisamente:
a)  l'area dell'ex oleificio Sallemi, estesa agli spazi liberi contestuali e le aree a margine del centro storico (ambito 5);
b)  l'area contestuale all'ex mulino Maione (ambi-to 5);
c)  la piazza delle Grazie e le vie perpendicolari al corso Vittorio Emanuele (ambiti 10, 11);
d)  il sacrato della chiesa di Santa Maria delle Stelle e la sottostante piazza delle Erbe (ambito 2);
e)  l'area retrostante al quartiere delle Grazie tra via Farini e via Monferrato comprendente l'edilizia di margine al quartiere Grazie, i giardini pertinenti e parte del sistema delle Cave storiche (ambito 11).
Risultano, altresì, visualizzati nelle tavole di piano (tavola 11) il P.R.S., nell'ambito 7, interessante lo slargo definito dal sacrato dell'ex chiesa di San Filippo Neri e dall'incrocio della via Papa Giovanni XXIII con via degli Studi e il P.R.S. di via Battaglia riguardante lo spazio antistante il complesso conventuale di Maria SS. Grazie-Cappuccini ricadente nell'ambito 12.
Norme di attuazione
Le superiori tavole 10 rimandano alle norme di attuazione relativamente alle prescrizioni e agli interventi ammissibili e precisamente: per gli edifici classificati A1, A2 e A3, agli artt. 46 e 47, opere di manutenzione e manutenzione ordinaria e all'art. 49, restauro conservativo; per gli edifici classificati A4 e A5 dette norme rimandano agli artt. 46 e 47, manutenzione ordinaria, all'art. 48 manutenzione straordinaria e all'art. 50 restauro integrale.
Per gli edifici classificati B1 e B2, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria, le norme di attuazione prevedono, rispettivamente, la ristrutturazione edilizia, art. 51 e la ristrutturazione integrale, art. 52.
Gli interventi consentiti per gli edifici classificati C, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria, sono dettati dall'art. 51 delle norme di attuazione, ristrutturazione edilizia, e dall'art. 53, rinnovo edilizio.
Gli artt. 54, 55 e 56 delle norme di attuazione attengono ai programmi operativi di recupero urbano ed edilizio dei comparti così come delimitati negli elaborati grafici.
Tra gli interventi ammissibili, relativi a più U.I. o U.E. riconducibili alla ristrutturazione edilizia, rivolti al risanamento igienico-strutturale e al recupero tecnologico strutturale, sono previste integrazioni volumetriche non superiori al 20% del volume originario e che, comunque, non possono superare l'indice fondiario di 5 mc./mq. computato per l'intero comparto. I parcheggi devono essere reperiti nella misura di 1/20 dei volumi progettati.
L'art. 57 delle norme di attuazione attiene ai contenuti e alle finalità dei progetti speciali di riqualificazione urbana ed ambientale (P.R.S.), che tengono conto del degrado urbanistico delle aree di intervento e della potenzialità delle stesse. Erroneamente nello stesso articolo si fa riferimento all'approvazione contestualmente al piano in esame dei progetti speciali degli ambiti a) e d) sopra riportati. Si rileva che erroneamente il progettista rimanda all'art. 55 delle norme di attuazione "soggetti attuatori".
Le norme di attuazione definiscono all'art. 36 i 5 contesti o allineamenti viari urbani con caratteri di centralità sui quali si affaccia una edilizia con caratteri omogenei nonostante la diversa epoca di costruzione.
I contesti urbani, visualizzati nella tavola 4 sono i seguenti:
A)  il percorso di cintura dell'impianto originario attestato al castello Aragonese del principe Naselli sino alla fonte Diana (via S. Biagio);
B)  il percorso storico dei monasteri (via degli Studi);
C)  il percorso a margine dell'impianto barocco (via Papa Giovanni XXIII);
D)  l'asse ottocentesco di attraversamento extraurbano (corso Vittorio Emanuele);
E)  il percorso a margine del quartiere San Leonardo (via Principessa Elena).
Nella tavola 11.a piano particellare d'esproprio vengono indicati gli immobili già acquisiti al patrimonio comunale nonché gli immobili disponibili a servizi. Sono, altresì, delimitate le aree oggetto di esproprio per la realizzazione dei progetti speciali di esclusiva iniziativa pubblica già richiamati.
In detta tavola risulta erroneamente indicato, per come riferito nella delibera consiliare n. 33/02 di adozione del presente piano, tra gli immobili da espropriare palazzo Ferreri che, come si evince dalla tavola 11, è destinato ad attrezzatura culturale.
Le già citate tavole 11 riportano le prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici. Infatti, vengono distinti gli edifici destinati a residenza e il tipo di attività commerciale ammissibile; i servizi del centro storico quali servizi ricettivi, istruzione, attività culturali, di culto e attrezzature sanitarie oltre agli edifici destinati ad accogliere i servizi amministrativi e istituzionali e, infine, i parcheggi. Nelle stesse tavole sono, altresì, graficamente riportate le aree a verde urbano, le alberature e i percorsi pedonali con indicazione sugli elementi di pubblica illuminazione da installare.
Considerato:
a)  il progetto del piano particolareggiato esecu-tivo del centro storico di Comiso è stato redatto in conformità alle disposizioni di legge in materia, nonché alla circolare dell'A.R.T.A. 7 giugno 1979, n. 4/79, prot. n. 6755;
b)  in merito alla perimetrazione, individuazione degli ambiti e contesti e gli obiettivi fissati dal piano particolareggiato del centro storico, nulla ha da rilevarsi, così come tra l'altro evidenziato dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Ragusa, con nota prot. n. 1586/01, in adeguamento della quale il progettista ha redatto la tavola 12 piano del colore;
c)  il progettista, per come risulta dalla relazione generale e dalla relazione integrativa, afferma che, riguardo la capacità insediativa complessiva nel centro storico, vengono riconfermate le previsioni del piano regolatore generale, che stimava una popolazione complessiva nell'ambito 6, comprendente oltre il centro storico anche una porzione di zona B ed una vasta area per attrezzature, di 8.107 abitanti. Si rileva che, secondo le stime del progettista, il patrimonio edilizio abitativo è di mc. 1.723.820 oltre a mc. 181.737 destinati a servizi. Con le azioni di recupero e riqualificazione di circa il 90% di detto patrimonio abitativo, si prevede l'insediamento di ulteriori 2.600 abitanti potenziali rispetto ai circa 5.100 abitanti tuttora residenti. Riguardo, infine, le attrezzature a servizio della residenza, che già con il piano regolatore generale ammontavano ad una dotazione complessiva di circa 21,2 mq./ab., vengono reperite, in aggiunta a quelle indicate dal piano regolatore generale, circa mq. 11.500 destinate a verde pubblico, parcheggi ed attrezzature di interesse collettivo;
d)  le norme di attuazione, sebbene condivisibili, in quanto definiscono in maniera completa e puntale gli interventi diretti all'immediata attuazione del piano, specificando l'uso dei materiali ed arredi, e in quanto prevedono correttamente gli ambiti da sottoporre a programmi speciali di riqualificazione urbana ed ambientale, risultano in verità, carenti di dettagliate prescrizioni per l'edificabilità delle aree definite "vuoti interstiziali". Invero, per detti "vuoti interstiziali edificabili", si rimanda alle norme per gli interventi di rinnovo edilizio, che attengono alla demolizione e ricostruzione di edifici esistenti e non a nuova edificazione.
Pertanto, si prescrive che gli interventi di nuova edificazione nei "vuoti interstiziali" siano assentibili nel rispetto dell'art. 55, comma 3, della legge regionale n. 71/78 e previo parere della Soprintendenza.
Altresì, si significa che i piani di recupero di cui all'art. 59, i PRU di cui agli artt. 54, 55 e 56 e i P.R.S., di cui agli artt. 57 e 58 di dette norme di attuazione, essendo piani particolareggiati ricadenti nell'ambito del centro storico, dovranno essere sottoposti all'approvazione di questo Assessorato, ai sensi dell'art. 12, comma 7, della legge regionale n. 71/78;
e)  in ordine all'aspetto geologico, la compatibilità delle previsioni del piano con le condizioni geomorfologiche dell'area interessata è stata verificata dall'ufficio del Genio civile di Ragusa, che ha reso parere favorevole con prescrizione, prot. n. 21440/02.
Avverso il piano particolareggiato sono state presentate n. 5 osservazioni sulle quali il progettista ha espresso il parere e il consiglio comunale si è determinato con atto deliberativo n. 74 dell'11 settembre 2002.
Le osservazioni presentate entro il termine di legge, visualizzate nella tavola specifica in scala 1:1.000 sono le seguenti:
Osservazione n. 0: ditta Barone e Avola: rilievo di un errore di cartografia.
Accolta dal progettista e dal consiglio comunale.
Si condivide.
Osservazione n. 1: circolo territoriale di A.N. articolata in 17 punti e precisamente:
n.  1/a  -  richiesta di valorizzazione del lavatoio pubblico in via Papa Giovanni XXIII; n. 1/c richiesta di modifica dell'art. 16 e dell'art. 80 delle norme di attuazione limitatamente alla ripavimentazione stradale; n. 1/e richiesta di individuazione all'interno del P.R.S. dell'ospedale vecchio della chiesa dei Cappuccini; n. 1/g richiesta di eliminazione della prevista piantumazione davanti il palazzo Occhipinti; n. 1/p richiesta di inserimento all'art. 63 delle norme di attuazione dell'obbligo dell'uso dei coppi siciliani per gli edifici classificati A2 e A3.
Il progettista e il consiglio comunale accolgono.
Si condividono.
n.  1/b  -  richiesta di estensione del P.R.S. di piazza delle Erbe sino alla via G. Morso.
Il progettista esprime parere di non accoglibilità in quanto l'estensione del P.R.S. comporterebbe interventi sulla via Papa Giovanni XXIII, che è da sottoporre ad interventi relativi al contesto.
n.  1/f  -  richiesta di classificazione in A3 di edifici del primo 900 con decori di pregio e prospicienti edifici storici A1 e A2.
Il progettista esprime parere contrario in quanto per detti edifici è stata individuata la categoria tipologica B1.
Il consiglio comunale si determina, contrariamente al progettista.
Si concorda con il progettista.
n.  1/j  -  richiesta di transitabilità della via Farini fino all'area delle Cave con sbocco su corso Vittorio Emanuele.
Il progettista ritiene non accoglibile in quanto le demolizioni e modifiche del tessuto viario finalizzate alla percorribilità stravolgerebbero i principi di conservazione dell'ambito 11.
Il consiglio comunale si determina, contrariamente al progettista.
Si concorda con il progettista.
n. 1/h  -  richiesta di modifica dell'art. 29 e dell'art. 34 delle norme di attuazione relativamente all'altezza ammissibile; n. 1/k richiesta di modifica dell'art. 39 e art. 40 delle norme di attuazione nel senso di uniformare il regime degli usi e delle attività sul medesimo asse viario; n 1/l richiesta di eliminazione del vincolo sull'U.E. a fianco della chiesa San Giuseppe; n. 1/m richiesta di modifica dell'art. 41 delle norme di attuazione segnatamente per l'eliminazione dei grandi centri commerciali, ipermercati ecc...
Il progettista e il consiglio comunale non accolgono.
Si condivide.
n. 1/d  -  richiesta di sottoporre a vincolo (A1 o A2) le antiche porte ad arco di via Imbriami, di via ten. Meli e del corso V. Emanuele d'ingresso della città;
Il progettista ritiene di non esprimere parere in quanto le norme di attuazione del piano includerebbero le porte antiche.
Il consiglio comunale condivide la richiesta di apposizione del vincolo.
Si condivide la determinazione del consiglio.
n. 1/i  -  richiesta dell'inserimento della piazzetta detta Cianu'i Gniacculo nell'ambito del piano particolareggiato esecutivo; n. 1/n richiesta di modifica dell'art. 51 e dell'art. 52 delle norme di attuazione riguardo gli oneri di concessione per aumento di cubatura; n. 1/o richiesta di modifica dell'art. 61 e dell'art. 71 delle norme di attuazione riguardo prescrizioni sull'uso di materiali; n. 1/q richiesta in generale di determinare una "zona di rispetto" intorno ai beni architettonici vincolati.
Il progettista ritiene di non esprimere parere in quanto le richieste sono riconducibili alle norme di attuazione del piano.
Il consiglio comunale concorda.
Si condivide.
Osservazione n. 2: gruppi di ricerca ecologica. L'osservazione si articola nelle sottoriportate richieste:
2.1:  di apposizione vincolo di destinazione d'uso all'arena Sicilia differente dall'attuale destinazione a parcheggio.
Il consiglio comunale e il progettista non accolgono rinviando alla destinazione a parcheggio prevista dal piano regolatore generale.
Si condivide;
2.2:  di tutela degli edifici prospicienti beni monumentali e architettonici.
Il consiglio comunale e il progettista rinviano alle determinazioni di cui alla osservazione n. 1/q.
Si concorda.
2.3:  di apposizione vincolo al lavatoio pubblico e pertinenze con accessi da via Papa Giovanni XXIII e via Madrice.
Il consiglio comunale e il progettista esprimono parere favorevole, rimandando al parere espresso sulla 1/a.
Si concorda.
2.4:  integrazione agli artt. 79 e 80 delle norme di attuazione relativamente alla conservazione del materiale lapideo esistente nelle strade cittadine;
2.5:  conservazione degli elementi lapidei di pregio esistenti nei prospetti degli edifici.
Il progettista rinvia all'art. 16 per quanto attiene alla 2.4 e agli artt. 78 e 61 per il punto 2.5 delle norme di attuazione, pertanto non esprime parere.
Il consiglio comunale concorda.
Si concorda in quanto trattasi di norma già prevista.
2.6:  conservazione nei siti attuali delle fontanelle pubbliche.
Il progettista accoglie limitatamente all'integrazione di quanto proposto nelle norme di attuazione del piano particolareggiato esecutivo.
Il consiglio comunale concorda.
Si condivide.
Osservazione n. 3: ditta Di Pietro S. e Dimauro M.R. osservano la non presenza nello studio geologico in loro possesso, contrariamente a quanto riportato negli elaborati di piano particolareggiato esecutivo, della faglia lungo la via S. Leonardo.
Il progettista rinvia allo studio geologico del piano regolatore generale al quale il presente piano è stato adeguato.
Il consiglio comunale esprime un parere di accoglibilità senza riferimento a quanto esposto.
Si concorda con il progettista.
Osservazione n. 4: ditta Pelligra G.: si rilevano errori cartografici nella classificazione dell'immobile di proprietà ubicato tra via SS. Annunziata e via Gen. Pelligra.
Il consiglio comunale concorda conformemente al parere del progettista.
Si concorda.
Per tutto quanto sopra visto, rilevato e considerato, la scrivente unità operativa 4.2 è del parere che il piano particolareggiato esecutivo del centro storico di Comiso, adottato con delibera consiliare n. 33 del 17 maggio 2002, sia meritevole di approvazione con le prescrizioni di cui ai considerata sopra espressi.";
Ritenuto di potere condividere il parere n. 4 del 7 febbraio 2003 reso dall'unità operativa 4.2 del dipartimento dell'urbanistica di questo Assessorato;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti del comma 7°, lett. a), dell'art. 12 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità al parere n. 4 del 7 febbraio 2003, reso dall'unità operativa 4.2 del dipartimento dell'urbanistica di questo Assessorato, nonché alle condizioni dell'ufficio del Genio civile di Ragusa e della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Ragusa, di cui alle note sopra citate, è approvato il piano particolareggiato del centro storico, zone A1, A2 e A3, del comune di Comiso, adottato con delibera consiliare n. 33 del 17 maggio 2002.

Art. 2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere n. 4 del 7 febbraio 2003, reso dall'unità operativa 4.2 del dipartimento dell'urbanistica di questo Assessorato.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  parere n. 4 del 7 febbraio 2003 reso dall'unità operativa n. 4.2/D.R.U.;
2)  delibera di consiglio comunale n. 33 del 17 maggio 2002;
3)  delibera di consiglio comunale n. 74 dell'11 settembre 2002;
Elaborati del piano particolareggiato
4)  relazione generale;
5)  norme di attuazione;
6)  schema del piano particellare di esproprio, elenco ditte;
7)  note integrative sul dimensionamento del recupero del patrimonio abitativo;
8)  tav.  00 -  inquadramento storico territoriale e urbanistico, scala 1:1.000; 
9)  tav.  1 -  planimetria generale della struttura immobiliare, scala 1:1.000; 
10)  tav.  2 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:1.000; 
11)  tav.  2.1 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
12)  tav.  2.2 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
13)  tav.  2.3 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
14)  tav.  2.4 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
15)  tav.  2.5 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
16)  tav.  2.6 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
17)  tav.  2.7 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
18)  tav.  2.8 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
19)  tav.  2.9 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
20)  tav.  2.10 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
21)  tav.  2.11 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
22)  tav.  2.12 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
23)  tav.  2.13 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
24)  tav.  2.14 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
25)  tav.  2.15 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
26)  tav.  2.16 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
27)  tav.  2.17 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
28)  tav.  2.18 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
29)  tav.  2.19 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
30)  tav.  2.20 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
31)  tav.  2.21 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
32)  tav.  2.22 -  planimetria generale della struttura edilizia, scala 1:200; 
33)  tav.  3 -  ricognizione fotografica del patrimonio edilizio; 
34)  tav.  4 -  tessuti e contesti urbani, scala 1:1.000; 
35)  tav.  5 -  condizioni e livelli d'uso del patrimonio edilizio, scala 1:1.000; 
36)  tav.  6 -  stato di conservazione, scala 1:1.000; 
37)  tav.  7 -  condizioni e livelli d'uso del patrimonio edilizio, scala 1:1.000; 
38)  tav.  8 -  consistenza fisica numero dei piani, scala 1:1.000; 
39)  tav.  9 -  sistema dei servizi direzionali e terziari, scala 1:1.000; 
40)  tav.  10 -  valori del patrimonio edilizio e prescrizioni di intervento, scala 1:1.000; 
41)  tav.  10.1 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
42)  tav.  10.2 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
43)  tav.  10.3-6 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
44)  tav.  10.4 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
45)  tav.  10.5 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
46)  tav.  10.7 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
47)  tav.  10.8 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
48)  tav.  10.9 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
49)  tav.  10.10.11 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
50)  tav.  10.12 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
51)  tav.  10.13 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
52)  tav.  10.14 -  tessuto urbano 1, prescrizioni di intervento sul patrimonio edilizio; 
53)  tav.  11 -  regime d'uso dei suoli e degli edifici pubblici e privati, scala 1:1.000; 
54)  tav.  11.a -  piano particellare d'esproprio; 
55)  tav.  11.1 -  tessuto 1, prescrizioni d'uso, scala 1:500; 
56)  tav.  11.2 -  tessuto 2, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
57)  tav.  11.3-6 -  tessuto 3-6, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
58)  tav.  11.4 -  tessuto 4, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
59)  tav.  11.5 -  tessuto 5, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
60)  tav.  11.7 -  tessuto 7, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
61)  tav.  11.8 -  tessuto 8, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
62)  tav.  11.9 -  tessuto 9, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
63)  tav.  11.10-11 -  tessuto 10, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
64)  tav.  11.12 -  tessuto 12, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
65)  tav.  11.13 -  tessuto 13, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
66)  tav.  11.14 -  tessuto 14, prescrizioni d'uso dei suoli e degli edifici, scala 1:500; 
67)  tav.  12 -  prescrizioni relative al trattamento cromatico dei prospetti; 
68)  tav.   1b -  immobili e beni di interesse storico architettonico, scala 1:1.000. 


Art. 4

Il comune di Comiso dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione del piano particolareggiato del centro storico e dovrà curare che, in breve tempo, vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, in modo tale che per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere per opportuna conoscenza a questo Assessorato, il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto.

Art. 5

Il presente decreto di approvazione dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico, nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 6

Il piano particolareggiato approvato dovrà essere attuato entro dieci anni dalla data del presente provvedimento ed entro lo stesso termine dovranno essere eseguite le relative espropriazioni.

Art. 7

Ai sensi del penultimo comma dell'art. 16 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, entro un mese dall'annuncio dell'avvenuto deposito, il presente decreto dovrà essere notificato, nelle forme delle citazioni, a ciascun proprietario di immobili vincolati dal piano.

Art. 8

Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 10 marzo 2003.
  SCIMEMI 



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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
MARIA LA MARTINA, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
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