REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 21 MARZO 2003 - N. 13
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 6964930 - ABBONAMENTI TEL 6964926 INSERZIONI TEL 6964936 - FAX 6964927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Avv.Michele Arcadipane - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 20 febbraio 2003.
Aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Lucca Sicula.

Allegato
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Premesso che:
-  con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, l'A.R.T.A. ha individuato nel comune di Lucca Sicula una vasta area soggetta a rischio frana molto elevato che comprende gran parte del territorio comunale e tutto il centro abitato;
-  il sindaco del comune di Lucca Sicula, con nota n. 5809 del 9 ottobre 2000, trasmetteva all'A.R.T.A. copia della deliberazione consiliare n. 37 del 29 settembre 2000, con la quale veniva proposta l'opposizione al decreto dell'Assessorato territorio ed ambiente n. 298/41 del 4 luglio 2000 davanti al giudice amministrativo e la sospensione del medesimo decreto, invitando l'Amministrazione regionale ad adoperarsi per la soluzione definitiva del problema;
-  altresì, perveniva agli atti di quest'ufficio del Genio civile la documentazione tecnica (relazione, carta tematica e schede) relativa al censimento dei fenomeni franosi e delle aree a rischio di esondazione, redatta nel novembre 2000 dal geol. Domenico Palumbo Piccionello su incarico dell'amministrazione comunale;
-  sono stati rilevati ed inseriti in mappa n. 19 fenomeni franosi ricadenti all'interno del territorio comunale, sia in evoluzione che stabilizzati da specifici interventi di consolidamento, ed è stata cartografata l'area soggetta a rischio di esondazione, lungo il percorso del vallone Gebbie e del fiume Magazzolo;
-  a seguito di richiesta di revisione del vincolo avanzata dal sindaco del comune di Lucca Sicula, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, quest'ufficio ha redatto una relazione di istruttoria in cui si è proposta la modifica delle aree soggette a rischio;
-  in data 3 maggio 2001 è stato emesso il decreto n. 263/41 di modifica del decreto n. 298/41 per il comune di Lucca Sicula;
-  in data 20 dicembre 2001, con nota n. 7774 (ns. prot. n. 10978 del 21 dicembre 2001) il sindaco di Lucca Sicula ha richiesto una nuova modifica al piano straordinario per l'assetto idrogeologico allegando relazione dell'Ufficio regionale di protezione civile del 19 luglio 2000, n. 6429, nota del dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 16 gennaio 2001, n. 1776/SC.01.28 e planimetria a firma del dott. Domenico Palumbo Piccionello, con l'individuazione di aree in frana in tutto il territorio comunale con particolare riferimento al centro abitato.
Tutto ciò premesso, si riporta di seguito la relazione di istruttoria della precedente revisione, integrata dalla nuova relazione sulla valutazione del rischio idrogeologico del comune di Lucca Sicula, eseguita sulla scorta di quanto comunicato e fornito dall'amministrazione comunale, oltre che da sopralluoghi effettuati ed in piena aderenza alle "linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico dei centri abitati" dettate dall'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente.
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA DEL 3 MAGGIO 2001, DI CUI AL DECRETO N. 263/41 DI MODIFICA AL PIANO STRAORDINARIO DI BACINO
L'esame della carta tematica di censimento dei dissesti e delle relative schede ed il conseguente riscontro in situ delle valutazioni esposte permettono di individuare le seguenti aree soggette a dissesto.
Considerazioni generali
Il territorio comunale di Lucca Sicula è cartograficamente rappresentato nella tavoletta I S.W. alla scala 1:25.000 del foglio 266 della carta d'Italia edita dall'I.G.M.I.
In linea generale la morfologia del territorio risulta caratterizzata dalla presenza di un ampio versante di prevalente natura detritica, con lembi di natura calcarea.
Il territorio di Lucca Sicula ricade all'interno di un dominio paleogeografico, noto come dominio del bacino Sicano, costituito da una successione alquanto complessa di terreni di varia composizione, messisi in posto in un periodo compreso fra il giurese inferiore ed il cretaceo-eocene.
Il locale substrato è costituito da una successione litologica rappresentata da un'alternanza di calcare e calcare marnoso, in facies di scaglia associato in vario modo a livelle e banchi di argille e argille marnose, occultate da depositi di origine prevalentemente detritica.
L'abitato ricade in corrispondenza della porzione mediana del versante orientale della catena dei rilievi che va da Pizzo di Santa a Rocca di Trono, in posizione di leggero declivio, localmente caratterizzata da fenomeni di mobilitazione che hanno richiesto l'ese cuzione di interventi di sistemazione e consolidamento.
Scheda n. 1 - contrada Mangialasagne
Il dissesto rilevato con la scheda n. 1 riguarda una piccola incisione valliva soggetta a ruscellamento ed erosione diffusa. Il movimento è definibile come creep.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M2;
-  pericolosità: P1 (inattiva);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E1 = R1 (Rischio moderato)

Schede n. 2 e n. 3 - contrada Salina
I dissesti rilevati con le schede n. 2 e n. 3 riguardano aree interessate nel passato da soliflussi e colate di terra. Al momento del sopralluogo non erano rilevabili i segni del dissesto per la presenza di vegetazione e di recenti arature del terreno.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P1 (inattiva);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E1 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 4 - contrada Portella Caterina
Il dissesto rilevato con la scheda n. 4 interessa il lato di monte della S.P. bivio Tamburello-Lucca Sicula, laddove da un'alta parete calcarea, ben stratificata, si distaccano con frequenza detriti e blocchi.
La parte aggettante sulla sede stradale è stata oggetto di interventi di protezione a mezzo di rete corticale e barriera paramassi, mentre dalla restante porzione, che non minaccia direttamente la strada, continuano a verificarsi crolli, come dimostrano i cumuli di pietrame presenti alla base della parete.
Settore consolidato
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P0 (consolidata);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P0 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P0 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Settore non consolidato
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P3 (attiva);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P3 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P3 x E1 = R2 (Rischio medio)

Schede n. 5 e n. 7 - contrada Portella Caterina
I settori individuati con le suddette schede risultano caratterizzati da evidenti ondulazioni e piccole contropendenze, entrambi indizio di movimento della porzione corticale alterata (creep).
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M2;
-  pericolosità: P1 (inattiva);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E1 = R1 (Rischio moderato)

Schede n. 6 e n. 8 - contrada Portella Caterina
Le suddette schede interessano piccole aree soggette a lievi movimenti dello strato superficiale pedogenizzato (creep).
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P1 (inattiva);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E1 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 9 - contrada Portella Caterina
Questa scheda interessa una limitata area soggetta a lievi scorrimenti dello strato superficiale pedogenizzato a ridosso della S.P. (creep).
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P1 (inattiva);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 10 - contrada Portella Imperatore
La suddetta scheda riguarda un limitato dissesto superficiale che provoca colate di terra che invadono la sede della strada provinciale.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P0 (quiescente);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P0 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P0 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 11 - contrada Imperatore
Questa scheda rileva il settore immediatamente a monte dell'abbeveratoio. Qui si evidenziano ondulazioni superficiali, probabilmente connesse alle escursioni della falda idrica.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P1 (inattiva);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Schede n. 12, n. 13 e n. 14 - contrada Rocca del Trono
I dissesti rilevati con le suddette schede riguardano movimenti del versante nord/ovest del rilievo di quota 661 m.s.m. che sovrasta l'abitato di Lucca Sicula.
Per tali dissesti sono state intraprese e portate a termine opere di consolidamento, essenzialmente muri di sostegno, con le quali sono state raggiunte le previste condizioni di stabilità.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T2;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P0 (stabilizzata artificialmente);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P0 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P0 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 15 - contrada Rocca del Trono
Il dissesto rilevato con la scheda n. 15 riguarda lo stesso versante riportato nelle schede nn. 11-14; trattasi di un'area soggetta ad invasione di detriti provenienti dai sovrastanti affioramenti rocciosi notevolmente acclivi.
Risultando l'area rimboschita, si ritiene che siano state naturalmente mitigate le condizioni di rischio e, pertanto, il dissesto si può considerare naturalmente consolidato.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P0 (consolidata naturalmente);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P0 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P0 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 16 - contrada Rocca del Trono
Il dissesto rilevato con la scheda n. 16 riguarda un fronte di scavo in calcari estremamente fratturati dal quale si distaccano con una certa frequenza, come dimostrato dagli accumuli posti al piede della scarpata, blocchi lapidei eterometrici.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P1 (quiescente);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E2 = R2 (Rischio medio)

Scheda n. 17 - contrada Cuba
Si tratta di un modesto scoscendimento in detriti posto a valle della S.P. Villafranca-Burgio.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T2;
-  magnitudo: M2;
-  pericolosità: P1 (quiescente);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 18 - contrada Macina
Si tratta di una zona detritica soggetta ad erosione ad opera di due piccoli elementi idrografici che la delimitano e che ne provocano il lento movimento verso valle.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P0 (quiescente);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P0 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P0 x E1 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 19 - contrada Macina
Si tratta della nicchia di distacco di una antica frana di scoscendimento, i cui depositi al piede sono stati nel tempo erosi dalle acque che periodicamente defluiscono nel vallone sottostante.
Le aree appaiono invase da vegetazione spontanea perenne a riprova della raggiunta stabilità.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P1 (stabilizzata naturalmente);
-  elementi a rischio: E1.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E1 = R1 (Rischio moderato)

Scheda n. 20 - tratto strada in contrada Torres
In aggiunta a quanto riportato nelle schede trasmesse dall'amministrazione comunale di Lucca Sicula per la revisione del piano, i sottoscritti hanno visionato le aree di contrada Torres a nord del centro abitato, laddove i lavori di realizzazione di una strada di penetrazione agricola hanno determinato alti fronti di scavo in roccia calcarea fratturata, dai quali precipitano blocchi rocciosi anche di significative dimensioni.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P1 (quiescente);
-  elementi a rischio: E2.
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E2 = R1 (Rischio moderato)

Per quanto attiene ai rischi di esondazione, sono state analizzate le aree adiacenti al torrente Gebbia ed al fiume Magazzolo.
Con criteri esclusivamente morfologici sono state delimitate le aree alluvionabili e se ne è calcolato il rischio limitatamente ai settori dove sono presenti importanti opere d'arte (viadotto sul torrente Gebbia) od a valle della confluenza col Magazzolo dove sono ipotizzabili notevoli incrementi di portata istantanea.
1° settore: a monte del ponte sul torrente Gebbia
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  superficie alluvionata: 10 -  probabilità dell'evento: 20-50 anni (alta);
-  magnitudo: M3;
-  battente idraulico: h = 0,5 mt.;
-  pericolosità: P2;
-  elementi a rischio: E2.
Pertanto il grado di rischio risulta:
P2 x E2 = R2 (Rischio medio)

2° settore: a valle della confluenza col fiume Magazzolo
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  superficie alluvionata: 10 -  probabilità dell'evento: 20-50 anni (alta);
-  magnitudo: M3;
-  battente idraulico: h = 0,5 mt.;
-  pericolosità: P2;
-  elementi a rischio: E1.
Pertanto il grado di rischio risulta:
P2 x E1 = R2 (Rischio medio)

RELAZIONE DI ISTRUTTORIA RELATIVA AD ULTERIORE REVISIONE AL PIANO
Scheda n. 21 -  Area compresa tra la via Vittorio Emanuele, via Caba lista e via Corvo, a monte di via Neve
L'area compresa fra dette vie si sviluppa su un pendio a forte pendenza, ed è interessata da dissesti diffusi che coinvolgono sia i fabbricati che la scalinata del tratto terminale di via Cabalista. In particolare, i vetusti edifici realizzati con pietrame informe, composti da solo piano terra o al massimo due elevazioni, ridotti allo stato di ruderi privi di copertura, presentano lesioni verticali e forti inclinazioni delle pareti, sia perimetrali che interne.
La scalinata ha perso l'originaria forma ed appare del tutto deformata con avvallamenti a monte e rigonfiamenti a valle.
Detti ruderi, in imminente pericolo di crollo, determinano elevato rischio per la pubblica incolumità, in particolare per il transito veicolare e pedonale, pertanto appare urgente ed indifferibile che il sindaco emani provvedimenti per la demolizione degli stessi, ai fini della mitigazione del rischio.
A tal proposito si evidenzia la presenza di un edificio, ancora abitato, in muratura ordinaria, ubicato al civico 59 della scalinata di via Cabalista, in adiacenza ad uno dei ruderi descritti, che presenta lesioni diffuse dei muri e risalite capillari di umidità, sia dal pavimento che dal muro controterra di monte, le cui condizioni di staticità e le possibili evoluzioni devono essere valutate e monitorate dall'ufficio tecnico comunale.
Dai sondaggi effettuati nell'area dal geol. Palumbo Piccionello si evindenzia una stratigrafia della zona caratterizzata dalla presenza di uno strato superficiale di sfrabbricidi con spessore variabile da m. 0,50 a m. 3,00, seguito da limi umiferi con detriti calcarei dello spessore massimo di m. 2,00-2,50, quindi da argille alterate per m. 5,00 circa ed infine da argille marnose integre, poggianti sui calcari marnosi della scaglia.
In corrispondenza del pianoro a monte della scalinata sia gli edifici che le vie appaiono stabili, allo stesso modo i fabbricati realizzati di recente alla base della scalinata, rilevano idonee condizioni di stabilità e staticità, anche se sono interessati all'interno da venute d'acqua alla base dei muri di sostegno realizzati sul lato di monte.
Si può concludere che sia i riporti che i depositi colluviali limosi con lenti di detrito calcareo eterometrico, siano interessati da moti di filtrazione con livello freatico prossimo al piano campagna, direttamente connessi alle precipitazioni.
Dall'esame dello stato dei luoghi e della stratigrafia del terreno si può desumere che il tratto di versante è interessato da movimenti di deformazione viscosa che interessano gli strati superficiali del terreno costituiti da sfabbricidi e detriti di falda limosi.
I dissesti sono amplificati dalla inadeguatezza strutturale degli edifici, sia in elevazione che in fondazione, ricadendo queste ultime su un pendio a forte pendenza con scavi a monte e rinterri a valle, e dalla inesistenza di adeguate opere di drenaggio lungo la scalinata, sia profonde che superficiali.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P1 (attiva);
-  elementi a rischio: E4 (centro abitato).
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E4 = R2 (Rischio frana medio)

Scheda n. 22 - Area a monte di via del Sole tra le vie S. Giuseppe e via Pozzo
Anche in questa zona, distante dalla precedente circa m. 80, ricadente sullo stesso versante, con tratti quasi verticali, si sono evidenziate lesioni in alcuni fabbricati per lo più abbandonati e fatiscenti, imputabili sia a cedimenti differenziali che a fenomeni di creep della copertura costituita da detriti di falda e depositi colluviali, limosi umiferi con livelli di brecciola.
La similitudine geomorfologica, litologica ed idrogeologica con l'area della scheda n. 21 fa ritenere di potere estendere le considerazioni fatte precedentemente.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M1;
-  pericolosità: P1 (attiva);
-  elementi a rischio: E4 (centro abitato).
Dalla combinazione della pericolosità P1 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla seguente classe di rischio:
P1 x E4 = R2 (Rischio frana medio)

Scheda n. 23 - Villa comunale a monte di via Campo Sportivo
La frana, assimilabile ad uno scorrimento roto-traslativo, interessa la villa comunale e parzialmente la via Campo Sportivo.
Gli effetti di questo movimento sono evidenziati da numerose lesioni e dissesti sia sui muri di contenimento che sulla pavimentazione della villa comunale, di recente costruzione, dove si notano chiaramente gli effetti della traslazione orizzontale, nell'ordine di alcuni decimetri, con rigonfiamento dei muri in cemento armato ubicati nella parte mediana della frana, oltre a cedimenti verticali in corrispondenza della scarpata principale.
Il versante, caratterizzato da antichi accumuli di frana e da coperture detritiche limose, sembra essere stato condizionato nella stabilità dalla presenza di riporti e da ulteriori sovraccarichi posti in opera al fine di gradonare il pendio per la realizzazione della villa.
Trattasi di una frana attiva o riattivata, con movimento lento, con prevedibili accelerazioni determinate dalla piovosità, per aumento delle pressioni interstiziali dei substrati e dalla saturazione dei rilevati.
A tal proposito si evidenzia che i terreni vengono rapidamente interessati da filtrazione in occasione di eventi piovosi per la presenza di un impluvio che drena il versante a monte, caratterizzato da una elevata acclività.
Detta situazione morfologica è prevedibilmente responsabile di elevati gradienti idraulici della falda che interessa, seppure temporaneamente, i detriti superficiali.
L'evoluzione del fenomeno ha compromesso delle condizioni di staticità e funzionalità delle opere di sostegno, e conseguentemente dell'intera villa, già in stato avanzato di abbandono.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T2;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P3 (attiva).
Distinguendo gli elementi a rischio si ha:
Villa comunale
Elementi a rischio: E1 (impianto ricreativo).
Dalla combinazione della pericolosità P3 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P3 x E1 = R2 (Rischio medio)

Via Campo Sportivo
Elementi a rischio: E2 (strada comunale).
Dalla combinazione della pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla seguente classe di rischio:
P3 x E2 = R3 (Rischio elevato)

Scheda n. 24 - Località Villanova
In località Villanova è stata evidenziata una paleofrana stabilizzata naturalmente costituita da un accumulo detritico limo-sabbioso con breccia e qualche blocco. Il movimento originario deriva da un riassetto delle masse detritiche adagiate sul pendio posto a monte che si sono mobilitate e ridepositate su un'area meno pendente.
Il processo di stabilizzazione dell'ammasso è molto avanzato e non si rilevano ulteriori segni di mobilitazione. Le acque superficiali che interferiscono con la massa della paleofrana si concentrano in un solco ben delineato, che l'attraversa in diagonale determinando processi di erosione concentrata.
L'area è intensamente ricoperta da macchia cespugliata o coltivata con impianti arborei ed il processo può ritenersi esaurito.
Classificazione del dissesto ed individuazione della classe di rischio:
-  tipologia: T2;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P0 (stabilizzata naturalmente);
-  elementi a rischio: E1 (case sparse - insediamenti agricoli).
Dalla combinazione della pericolosità P0 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla seguente classe di rischio:
P0 x E1 = R1 (Rischio frana moderato)

Area compresa tra le vie San Giuseppe e via Mazzini a monte della via del Sole.
In aggiunta a quanto riportato nelle schede trasmesse dall'amministrazione comunale di Lucca Sicula per la revisione del piano, tecnici di questo ufficio hanno visionato l'area di cui sopra, rilevando delle lesioni e dissesti in alcuni vecchi edifici con struttura in muratura portante, fatiscenti, oltre che sui muri posti a recinzione di un orto.
Sia a monte che a valle dell'allineamento dove si concentrano i dissesti, non sono stati rilevati segni di instabilità.
Dall'esame dell'orografia dell'area, estesa anche a monte, e da testimonianze raccolte in loco, è apparsa evidente la presenza, in corrispondenza della zona, di un vecchio impluvio che, prima della realizzazione di un muro di contenimento posto a monte e della sistemazione urbana dell'area, convogliava le acque provenienti dal bacino imbrifero di pertinenza.
Le lesioni evidenziate ricadono in corrispondenza di questa linea di scolo sepolta, dove vi è anche un passaggio litologico tra detriti di falda grossolani a monte e limosi a valle, come evidenziato dal professionista incaricato della revisione e dello studio geologico al piano regolatore generale.
Anche se non sono escluse deformazioni per gravità di modeste porzioni di affioramenti limosi, asportati a valle per la realizzazione di scavi di fondazione, i dissesti sembrano essere imputabili alla riduzione delle caratteristiche fisico meccaniche delle coperture, facilmente plasticizzabili, ed alle carenze fondazionali.
Pertanto, in attesa di ulteriori elementi, considerato anche che i dissesti interessano dei ruderi da molto tempo non più abitati, questo ufficio non procede alla determinazione del rischio per frana.
Comunque, come per la zona di via Cabalista, il sindaco dovrà emanare immediati provvedimenti per la demolizione dei ruderi compresi tra le vie G. Mazzini e M. Stabile al fine di eliminare le condizioni di rischio per il transito veicolare e pedonale.

Torna al Sommariohome


GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 64 -  49 -  53 -  27 -  28 -  70 -