REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 31 GENNAIO 2003 - N. 6
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 6964930 - ABBONAMENTI TEL 6964926 INSERZIONI TEL 6964936 - FAX 6964927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Avv.Michele Arcadipane - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 20 dicembre 2002.
Approvazione del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Nissoria.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 della legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visto il foglio prot. n. 3277 del 13 giugno 2001, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 38451 del 13 giugno 2001, con il quale il sindaco del comune di Nissoria ha trasmesso, per l'approvazione di competenza, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio;
Viste le delibere n. 36 del 30 agosto 2000 e n. 37 del 6 settembre 2000, già oggetto di annullamento da parte del CO.RE.CO., con decisione n. 6275/6007 del 31 ottobre 2000, e successivamente divenute esecutive per effetto della sentenza del 19 gennaio 2001, con cui il T.A.R. di Palermo, sezione 1ª, ha annullato il provvedimento del CO.RE.CO., con la quale il consiglio comunale di Nissoria ha adottato il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alle delibere consiliari n. 36 del 30 agosto 2000 e n. 37 del 6 settembre 2000;
Vista la certificazione, datata 8 giugno 2001, a firma del sindaco, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano;
Visto l'elenco delle osservazioni ed opposizioni acqui site, secondo attestazione resa in calce allo stesso dal segretario comunale, in n. 60 entro i termini di legge;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni prodotte, nonché la relazione redatta dai progettisti in merito alle stesse;
Vista la delibera n. 19 del 10 giugno 2001, con la quale il consiglio comunale di Nissoria ha formulato le proprie controdeduzioni alle osservazioni e/o opposizioni presentate dai cittadini avverso al piano adottato;
Vista la nota prot. n. 5299-4446 del 14 giugno 2000, con la quale l'ufficio del Genio civile di Enna, sullo strumento urbanistico in argomento ha espresso, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64 del 2 febbraio 1974, parere favorevole con prescrizioni;
Vista la nota prot. n. 292 del 30 novembre 2001, con la quale l'unità operativa 3.2/D.R.U. ha trasmesso alla segreteria del Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta di parere n. 5 dell'8 gennaio 2002, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
OBIETTIVI DEL PIANO REGOLATORE GENERALE
In coerenza alle indicazioni espresse dal consiglio comunale e sopra riportate, la strategia dello strumento urbanistico in esame è orientata essenzialmente ad un miglioramento e razionalizzazione della dotazione di attrezzature e servizi a scala locale nonché della rete viaria, il tutto commisurato alla dimensione del comune e alla oggettiva presa d'atto dell'inconsistenza dello sviluppo demografico e del sovradimensionamento generalizzato del precedente piano regolatore generale.
ATTUAZIONE DELLO STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE VIGENTE
Dal confronto con il vigente piano regolatore generale si rileva che lo sviluppo urbanistico è avvenuto limitatamente alle zone limitrofe dell'urbanizzazione residenziale consolidata attraverso la realizzazione di interventi pubblici, anche a livello di servizi e ovviamente privati.
Sostanzialmente disattese sono state invece le previsioni insediative di tipo industriale e turistico.
DISCIPLINA URBANISTICA
Nella scheda allegata sono riportati in sintesi i principali parametri edilizi per ciascuna zona omogenea.
ANALISI DEI TEMI TERRITORIALI
Il territorio di Nissoria si estende per circa 62 kmq., con una struttura orografica collinare, a sud est del capoluogo.
L'origine storica ufficiale risale, come in altri comuni della zona, al 18° secolo ma, come noto, tutto il contesto territoriale conserva traccia della stratificazione antropica a partire da epoca molto più lontana.
Le linee guida del piano territoriale paesistico regionale collocano Nissoria nell'ambito 12, area delle colline dell'ennese.
Il paesaggio, circoscritto visivamente dai rilievi dei Nebrodi, degli Erei e dall'Etna e poi degradante verso la piana di Catania, è caratterizzato localmente dall'alternarsi di ondulazioni e vallate sul reticolo idrografico formato dai fiumi Simeto, Troina, Dittaino, Gornalunga, Salso e relativi affluenti.
Il centro urbano, fondato alla metà del '700, è ubicato in posizione alquanto decentrata (praticamente sulla linea di confine con Assoro) rispetto al territorio, peraltro piuttosto vasto, sul versante settentrionale rispetto all'autostrada Palermo-Catania.
Tale localizzazione è certamente più favorevole rispetto ai primi insediamenti di contrada Torre e permette di collocare Nissoria nel contesto di un sistema urbano complesso e articolato principalmente con i vicini comuni di Leonforte e Assoro (proprio limitrofa la frazione di San Giorgio), oltre che, più marginalmente, con Nicosia e Agira.
Da questa considerazione risulta certo più comprensibile l'apparente autarchia territoriale di questo comune, il quale, pur non disponendo che di minimi servizi essenziali, non sembra necessitare di un particolare potenziamento.
In realtà è il sistema urbano comprensoriale che, nonostante i limiti di sviluppo ben noti, risulta tuttavia possedere discreta autonomia grazie alla presenza di un impianto infrastrutturale significativo ed anche abbastanza moderno (ospedali scuole secondarie e aree piani per l'edi lizia economica e popolare a Leonforte e Nicosia, area di sviluppo industriale, autostrada, ecc.).
1)  Centro storico
Dal sopralluogo si è rilevato che l'area compresa nella perimetrazione allegata alla scheda del Consiglio d'Europa, certamente delimitante l'ambito di fondazione dell'abitato, è stata oggetto nel tempo di manomissioni e di sostituzioni notevoli pur conservando caratteri urbanistici ancora abbastanza riconoscibili.
Ciononostante appare alquanto azzardato ipotizzare, soltanto in mero ossequio a tale perimetrazione, la cristallizzazione indifferenziata dell'esistente, in base ai rigidi criteri di tutela tipici delle zone A che risultano ovviamente da rispettare ove necessario.
D'altro canto, pur non disconoscendo la funzione di sviluppo socio-economico dell'attività edilizia, non appare condivisibile il criterio di orientarlo solo in direzione di nuovi impegni di aree libere ma si ritiene più adeguato privilegiare la riconsiderazione (regolata) del l'esistente specie quando non costituisce più alcuna concreta memoria.
2)  Centro urbano
La struttura urbana consolidata risulta oggettivamente satura e facilmente individuabile sia per la maglia stradale ortogonale, giovandosi di una giacitura favorevole sull'altopiano di fondazione, sia come tipologia edilizia (schiera o doppia schiera).
Dalla lettura della relazione generale emergono questioni attinenti la necessità di adeguamento funzionale delle unità edilizie, spesso di dimensioni alquanto ridotte a causa delle modeste origini.
3)  Espansione recente
Premesso che non sussistono soluzioni di continuità significative dell'impostazione urbanistica complessiva, le zone di margine urbano, certamente individuabili tipologicamente, per epoca di realizzazione e per l'impianto stradale che risente di una orografia più ondulata, non appaiono decontestualizzate e, sempre ben considerando la dimensione del Comune e le distanze di percorrenza, risultano in genere integrate anche a livello di servizi.
4)  Territorio extraurbano e frazioni
La vocazione agricola (seminativo, uliveto, vigneto, frutteto, pascolo, allevamenti) del contesto territoriale ha radici antiche e, nonostante il consistente urbanesimo degli ultimi decenni ed i non indifferenti flussi migratori anche verso l'estero, non si osservano processi di deruralizzazione oggettivamente spinti.
I fenomeni insediativi più consistenti all'esterno del l'abi tato, riscontrabili nelle contrade Monte Nissoria, (a est del centro urbano) e Cannolo e Picinosi (a ovest) sono dipesi anche a Nissoria dalla stagione della diffusione di seconde case, tra gli anni 1970 e il 1990, anche grazie all'accondiscendenza del precedente piano regolatore generale.
I casi di abusivismo, seppur presenti, non appaiono così devastanti come in altri casi e in tal senso non si riscontra la necessità di intervenire più di tanto al fine del riordino urbanistico, anche perché in generale si rileva comunque una edificazione piuttosto rara senza episodi di particolare concentrazione.
5)  Qualità della vita-attrezzature
-  Standards esistenti.
-  Aree per l'istruzione: 2,60 mq./ab.
-  Verde: 6,10 mq./ab.
-  Parcheggi: 0,90 mq./ab. oltre quelli reperibili direttamente sulle superfici stradali.
-  Attrezzature di interesse comune: 5,10 mq./ab.
-  Standards di progetto: come da D.M. n. 1444/68 sulla base di 12 mq./ab. per 3.500 abitanti insediabili, fermo restando che effettive carenze vengono individuate essenzialmente nelle zone C.
6)  Infrastrutture e collegamenti
-  Stato di fatto: strada statale 121, rete fognante e impianto di depurazione. L'abitato dista circa 21 km. dall'autostrada Palermo-Catania e circa 14 dalla stazione ferroviaria di Pirato.
-  Previsioni di piano: viabilità di circonvallazione e di penetrazione connessa ai piani particolareggiati. Ampliamento del cimitero.
7)  Patrimonio storico-ambientale
-  Archeologia: reperti in contrada Torre.
-  Arte/architettura: Torre (resti, epoca bizantino-normanna), chiesa madre (1746), fondaco (1749), mulino.
-  Idrografia superficiale: fiumi Salso e Cerami, valloni.
-  Regime vincolistico:
a)  vincoli territoriali: lungo i corsi d'acqua ex legge n. 431/85, fasce boscate, idrogeologico, sismico;
b)  vincoli puntuali: cimiteriale, impianto depurazione, stradale.
8)  Il sistema produttivo
-  Agricoltura: cereali, ulivo, vite, allevamenti (in incremento).
-  Artigianato: lavorazione del legno e dei metalli, specie a servizio dell'agricoltura e dell'edilizia.
-  Industria: la "grande" assente dopo il fallimento della "Nissometal" (piombo, batterie); la "piccola" abbastanza dinamica con alcune iniziative nel campo alimentare (lavorazione della carne), dell'oreficeria e dei mobili.
-  Terziario: in incremento.
9)  Turismo-ospitalità
-  Assente.
FABBISOGNI - PRESCRIZIONI ESECUTIVE
1)  Residenziali pubblici e privati
Il fabbisogno presunto è il seguente:
-  Popolazione residente al 1998: 3.078 abitanti.
-  Incremento stimato al 2018: 3.378 abitanti.
Il suddetto fabbisogno viene soddisfatto principalmente attraverso la potenzialità insediativa attribuita alle zone C, e al completamento di piani di lottizzazione anche se si dovrebbe tener conto del processo di saturazione della zona B.
In relazione a tale aspetto sono annessi due piani particolareggiati (prescrizioni esecutive) nelle contrade Croce (circa 9,5 Ha., in zona C1 a nord-ovest del centro urbano) e Corvo (poco più di 7 Ha., in zona C2 a sud-ovest del centro urbano) che prevedono l'insediamento nel primo decennio di validità del piano di circa 150+50 abitanti.
Poca o nulla capacità insediativa residua viene invece attribuita alle zone urbane meno recenti in dipendenza dell'obsolescenza tipologica e funzionale degli alloggi, pur in gran parte disponibili.
2)  Fabbisogni turistici
La tematica non viene particolarmente attenzionata nella relazione ma le caratteristiche complessive del comune certo non lasciano supporre la effettiva sussistenza di movimenti turistici degni di nota.
3)  Fabbisogni produttivi
Il piano particolareggiato di contrada Panuzzo (circa 6,5 Ha. ad 1 km. in direzione ovest rispetto all'abitato), individua 7 nuovi lotti di dimensione medio-piccola per nuovi insediamenti, integrando gli esistenti stabilimenti della ex Nissometal, di cui si ipotizza il recupero (il comune avrebbe già acquisito le aree e l'impianto) e dell'attiva azienda di lavorazione della carne.
4)  Attrezzature e servizi
I fabbisogni sempre calcolati su una base demografica stimata in 3.500 abitanti, attengono essenzialmente a scuole (6.024 mq.), verde attrezzato e sportivo (9.500 mq.) e parcheggi (3.099 mq.).
CONSIDERAZIONI FINALI
Il progetto del nuovo piano regolatore generale, confermando e in parte ridimensionando il modello insediativo del precedente strumento urbanistico, appare in linea di massima coerente alle finalità indicate dalla normativa, nonché alle direttive stabilite dall'amministrazione comunale e alle generali politiche di sviluppo locale e regionale.
E' infatti oggettivamente orientato ad un effettivo controllo del consumo di suolo, al rispetto dei caratteri strutturali del territorio, che non vengono stravolti da nuove scelte particolarmente invasive, e al complessivo miglioramento della qualità della vita dei residenti attraverso una strategia di completamento non solo quantitativo dell'offerta di servizi ed opportunità, ma anche in termini qualitativi tramite indirizzi di delocalizzazione di quelle attività produttive ancora ubicate all'interno del centro urbano.
Le dinamiche insediative proposte appaiono ab ba stan za contenute, indipendentemente dall'ipotizzato aumen to demografico e comunque sostanzialmente asse con dan ti direttrici naturali condivisibili e commisurate alla dimensione economica e sociale della popolazione.
Altrettanto condivisibile risulta il disegno di piano che delimita l'abitato consolidato tramite un sistema a cintura integrante edificazione a bassa e media densità (a sud-ovest, nord-ovest e nord) con attrezzature a verde e non (a sud-est e sud) e completato sul fronte est del centro urbano dal dirupo esistente avente caratteristiche naturali di inedificabilità.
Per quanto attiene al dimensionamento, pur rilevando la oggettiva sottostima della potenzialità residua delle zone B della recente espansione e dei piani di lavoro incompleti (peraltro non analiticamente computata), si ritiene che per le caratteristiche del comune l'incremento di volumetria ipotizzato non possa determinare oggettivi stravolgimenti.
D'altro canto si consideri che l'attuale configurazione urbana, certo tutt'altro che drammatica, discende dalle previsioni del piano regolatore generale approvato nel 1982.
Probabilmente la vera questione da porre a questo piano attiene invece alla sostenibilità dei costi delle urbanizzazioni delle prescrizioni esecutive.
Parere
Il parere di questa unità operativa è, per quanto superiormente esposto, favorevole all'approvazione, con le sottoelencate prescrizioni.
Zona A - Centro storico
La perimetrazione del centro storico stabilita dal Consiglio d'Europa appare incoerente rispetto allo stato attuale dell'edificato, oggetto di un diffuso processo di sostituzione che andrebbe però opportunamente governato.
Dal sopralluogo si è rilevato che una indiscriminata estensione dei principi di tutela tipici dei contesti storici a detta perimetrazione determinerebbe probabilmente una ulteriore penalizzazione delle iniziative di recupero piuttosto che favorirle.
Si ritiene pertanto di condividere il metodo di individuazione della zona A, eseguita dall'ufficio di piano.
Prescrizioni zona A - Centro storico
1)  Nella zona A, che ovviamente include la chiesa madre, sono ammessi gli interventi di restauro e risanamento conservativo mentre devono essere esclusi, fino alla redazione del piano particellare previsto dall'art. 55 della legge regionale n. 71/78, quelli di ristrutturazione.
2)  Il suddetto p.p. dovrà essere trasmesso a questo A.R.T.A. entro 6 mesi dall'approvazione del piano regolatore generale.
3)  E' comunque ammessa la residenza ai piani terra.
Zone B
In linea di massima si condivide la perimetrazione delle zone territoriali omogenee B, che appare rispondente ai requisiti di legge.
Prescrizioni zone B
4)  Le zone B dovranno essere distinte in due sottozone denominate B1, interessata dai tessuti più antichi con tipologia edilizia a schiera semplice e doppia e corrispondente alla perimetrazione del centro storico del Consiglio d'Eu ropa, e B2, ottenuta invece dalla espansione più recente.
5)  Ferma restando la disciplina prevista dalle norme di attuazione, alla zona B1 come sopra individuata dovrà estendersi il p.p. indicato alla prescrizione 1, essendo necessario definire e contestualizzare i reciproci rapporti intercorrenti fra le unità edilizie, finora manomesse senza alcun criterio, sotto i profili statici, tipologici e formali.
6)  Nella zona B1 gli interventi di sostituzione del patrimonio edilizio, escluse le ristrutturazioni anche contemplanti accorpamenti di più unità immobiliari, dovranno essere subordinati alla redazione del suddetto p.p.
7)  Nella zona B1 in caso di sopraelevazione non dovrà essere superata l'altezza massima preesistente nell'isolato.
Zone C
Si condividono.
Prescrizioni zone C
8)  La superficie minima dei piani di lottizzazione è fissata in 5.000 mq., ovvero inferiore se vi è corrispondenza con l'isolato individuato dalla viabilità esistente o dal piano regolatore generale.
Zone D
Si condividono.
Prescrizioni zone D
9)  La superficie minima dei piani di lottizzazione deve venire fissata pari all'isolato individuato dalla viabilità esistente o dal piano regolatore generale.
10)  Il comune, in fase di controdeduzioni al presente parere, dovrà specificare la tipologia delle attività produttive e/o commerciali da escludere nelle zone di tutela delle risorse idriche.
11)  I centri di rottamazione potranno essere localizzati anche nella zona D, salvo quanto prescritto sub. 10.
Zone E
Vengono condivise.
Prescrizioni zone E
12)  Gli immobili, ricadenti all'esterno del centro urbano e compresi nell'elenco dei beni isolati predisposto dall'Assessorato dei beni culturali ed ambientali devono essere classificati come zone A puntuali e gli interventi ammissibili sono quelli previsti dall'art. 20, lett. a), b), c), della legge regionale n. 71/78.
Zone F
Vengono condivise.
Prescrizioni zone F
13)  In sede di controdeduzioni dovrà essere verificata la coerenza al decreto ministeriale n. 1444/68.
14)  L'attuazione della zona F4 parco territoriale, dovrà avvenire in base ad un progetto unitario che contempli le modalità di una organica integrazione delle attrezzature esistenti (sportive e cimiteriali).
15)  L'ampliamento del cimitero è subordinato al l'acquisizione dei pareri sanitari di rito.
INFRASTRUTTURE E VIABILITA'
Le relative scelte urbanistiche, di portata invero contenuta, vengono in linea di massima condivise anche nella configurazione finale della tav. 8bis (post esame delle osservazioni e opposizioni).
PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE
Ai sensi della legge regionale n. 28/99 e delle direttive emanate con D.P.R. 11 luglio 2000, il comune avrebbe dovuto adeguare il piano regolatore adottato alla nuova disciplina in materia di programmazione commerciale.
Considerato che ad oggi nessuna deliberazione è ancora pervenuta dal comune, ai sensi dell'art. 5, comma 7°, della legge regionale n. 28/99, si è operata una verifica dei contenuti del piano regolatore generale, dalla quale è emersa la sostanziale coerenza delle previsioni rispetto agli indirizzi di programmazione di cui al D.P.R.S. 11 luglio 2000.
Prescrizioni programmazione commerciale
16)  In sede di rilascio delle c.e. per la realizzazione di nuovi edifici destinati ad esercizi commerciali deve essere assicurato il rispetto delle dotazioni di parcheggi pertinenziali e deve essere eseguita la valutazione di impatto sulla viabilità ai sensi degli artt. 16 e 17 del citato D.P.R.S.
17)  Ove il comune non adempia neppure in sede di controdeduzione al presente parere ai sensi della predetta normativa, questo A.R.T.A. procederà all'acquisizione del "concerto" dell'Assessorato della cooperazione.
OSSERVAZIONI ED OPPOSIZIONI
Decise, coerentemente al presente parere, in riferimento alle controdeduzioni del consiglio comunale e al parere dell'ufficio di piano.
In particolare vengono accolte, in quanto comportanti modifiche minime che non incidono sulla impostazione del piano ovvero trattandosi di correzione di meri errori materiali, le seguenti (numerazione come da relazione dell'ufficio di piano e delibera del consiglio comunale n. 19/2001): 1, 3, 4, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 21, 24, 25, 27, 28, 29, 33, 34 e 49.
Sono accolte parzialmente in conformità alle controdeduzioni del consiglio comunale le seguenti: 8, 9, 11, 22, 23, 32, 35, 42, 48, 51, 54 e 60.
Sono invece da respingere tutte le altre in quanto dettate da interessi privatistici che non migliorano le previsioni di piano.";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 597 del 18 aprile 2002, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Considerato che il parere suddetto è in linea generale condivisibile, tuttavia nel corso della discussione sono emersi elementi relativi ad aspetti del piano regolatore generale in esame che formano oggetto delle seguenti considerazioni:
Zona A
Per quanto riguarda la perimetrazione di zona A proposta, si deve rilevare che nel piano è stata enucleata una limitata area di interesse storico ambientale, all'interno del nucleo di antica formazione.
Al fine della salvaguardia e valorizzazione dell'identità complessiva del tessuto storico di antica formazione, si rende necessario riconsiderare l'enucleazione della zona A, ampliandola secondo la perimetrazione del centro storico stabilita dal Consiglio d'Europa.
L'enucleazione si rende necessaria non solo per la salvaguardia di residui episodi urbani caratterizzati da interesse ambientale e da emergenze architettoniche ancora non sottoposte a specifica tutela, ma anche per evitare indiscriminatamente il processo di trasformazione e sostituzione dei tipi edilizi e aumento delle volumetrie, con conseguente carico urbanistico, in una zona urbana la cui viabilità, stretta e irregolare, non consente il maggiore carico.
Zone miste CS
Nella suddetta zona l'attuazione può avvenire esclusivamente a mezzo di piani di lottizzazione con estensione minima non inferiore a 10.000 mq.
Per quanto riguarda gli aspetti geologici.
REGOLAMENTO EDILIZIO
Sia in relazione alle locali condizioni geologiche che in conformità ai dettami della vigente normativa, occorre inserire nel regolamento edilizio l'obbligatorietà della redazione di apposito studio geologico a supporto della richiesta di concessione. Infatti, in coerenza con i disposti normativi e secondo quanto ribadito dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con voto n. 61 del 24 febbraio 1983, la richiesta di ogni concessione edilizia deve essere supportata da uno studio geologico che evidenzi la fattibilità dell'intervento sia riguardo alle condizioni di stabilità del sito in senso lato sia ai rapporti con le fondazioni degli eventuali edifici limitrofi ed alla loro stabilità nel corso dei lavori di sbancamento e costruzione. Inoltre, nelle aree non servite da pubblica fognatura, lo studio dovrà accertare le condizioni di compatibilità sotto il profilo idrogeologico e geopedologico dello smaltimento dei reflui, secondo le prescrizioni dell'allegato 5 della delibera CITAI 4 febbraio 1977. Detto studio geologico dovrà, altresì, essere eseguito anche a supporto di opere soggette ad autorizzazione, ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 37/85, quali scavo di pozzi, scavi, sbancamenti e significative opere di rinterro in zona agricola che incidano significativamente sull'assetto geomorfologico di dettaglio e/o opere che per la loro incidenza sono soggette alla normativa sismica, con esclusione dei lavori di manutenzione ordinaria degli edifici.
Sono, dunque, escluse dall'obbligo di relazione geologica solo le autorizzazioni relative ad interventi sulle costruzioni che non comportano la realizzazione di opere soggette alla normativa sismica e/o non modifichino la qualità e la quantità degli scarichi civili e/o industriali, che non recapitano nelle pubbliche fognature già autorizzati e/o non apportino modifiche delle modalità di smaltimento degli stessi.
Per quanto sopra, sarebbe opportuno che tra le figure professionali che dovranno comporre la commissione edilizia sia presente quella del geologo.
PRESCRIZIONI PER I PIANI ESECUTIVI
Relativamente alle aree di prescrizione esecutiva assentite ricadenti in pendio, si rileva che, nell'ambito dello studio geologico, sono state effettuate le previste verifiche di stabilità in condizioni naturali.
Non si rileva, invece, tra gli elaborati di progetto la relazione geotecnica corredata dalle necessarie verifiche di stabilità, effettuate considerando i carichi di progetto che insisteranno in detti settori, così come prescritto dal punto H, del decreto ministeriale 11 marzo 1988 di attuazione della legge n. 64/74, ricordando che, ai sensi di tale norma, la relazione geotecnica è sempre prescritta per tutte le opere ed i progetti, ivi compresi, quindi, quelli di cui al citato punto H.
Per quanto sopra, l'edificabilità dei settori ricadenti in pendio dovrà essere subordinata alla valutazione delle condizioni di stabilità delle aree in pendio attraverso idonee verifiche di stabilità in presenza dell'edificato di piano previsto, tenendo conto anche delle componenti geodinamiche, così come richiesto dalle prescrizioni di contenuto dello studio geologico tecnico di piano dettate dalla circolare A.R.T.A. n. 33139 del 23 giugno 1989 e così come, soprattutto, richiesto dal punto H, del decreto ministeriale 11 marzo 1988.
Tali valutazioni e/o verifiche dovranno essere, dunque, sottoposte all'approvazione dell'ufficio del Genio civile competente, cui è in definitiva subordinata l'ammissibilità delle singole aree così individuate, cosicché la decorrenza di attuatività dei piani urbanistici particolareggiati delle aree sopra indicate (prescrizioni esecutive) sarà, quindi, data dall'approvazione di dette verifiche progettuali delle aree di piano illustrate in apposita relazione geotecnica, da parte dell'ufficio del Genio civile e da richiedersi da parte dell'amministrazione comunale, ai sensi del punto H del decreto ministeriale 11 marzo 1988.
PRESCRIZIONI A REGIME
Per quel che riguarda l'attuazione delle previsioni di piano, ivi comprese l'attuazione delle opere di cui alle zone territoriali omogenee F, prima della progettazione esecutiva delle singole opere, per cui valgono le norme di piano, occorrerà attivare le procedure di cui al punto H, del decreto ministeriale 11 marzo 1988, procedendo, prima della progettazione, alla verifica geologica e geotecnica del progetto attraverso le opportune e necessarie indagini geognostiche volte a documentare la fattibilità opere-terreno, individuando i limiti imposti al progetto dalle caratteristiche del sottosuolo; trattandosi di zona sismica si dovranno, inoltre, documentare i criteri di rispetto dei vincoli di natura sismica.
Per quanto sopra, l'attivazione delle procedure di progettazione saranno subordinate alla preliminare approvazione da parte del competente ufficio del Genio civile, ai sensi del punto H, del decreto ministeriale 11 marzo 1988, del predetto studio geologico e geotecnico di fattibilità.
Nella redazione di eventuali varianti urbanistiche sia ordinarie che speciali o di successivi ulteriori strumenti urbanistici attuativi, ivi compresi anche i piani di lottizzazione, a meno di ulteriori norme integrative successive alla redazione del presente voto, dovrà predisporsi l'esecuzione di apposito studio geologico-tecnico, redatto ai sensi della circolare n. 2222 del 31 gennaio 1995, secondo le previsioni del punto 5.2 della predetta circolare, essendo stato redatto lo studio geologico allegato al piano regolatore generale ai sensi della circolare A.R.T.A. n. 33139/89 e non sussistendo la carta geologico-tecnica a scala 1:2000, nelle ulteriori aree alla data attuale non soggette a prescrizioni esecutive e da pianificare in seguito.
In particolare, in detti nuovi studi attenta cura dovrà essere posta alla valutazione delle condizioni di pericolosità sismica dei siti interessati alla pianificazione e, più in generale, della pericolosità geologica legata alla stabilità dei pendii sia in condizioni statiche che dinamiche ove richiesti dalle norme.
Detti studi, inoltre, dovranno essere corredati da idoneo studio geotecnico, come previsto dal punto H, del decreto ministeriale 11 marzo 1988.
Le presenti prescrizioni integrano quelle formulate dall'ufficio del Genio civile di Enna, con voto n. 3299-4446 del 14 luglio 2000.
Le osservazioni ed opposizioni sono determinate in conformità alla proposta d'ufficio.
Per quanto su considerato, è del parere che il piano regolatore generale, prescrizioni esecutive e regolamento edilizio adottato con delibere consiliari n. 36 del 30 agosto 2000 e n. 37 del 6 settembre 2000, sia da ritenere meritevole di approvazione in conformità alla proposta d'ufficio e con le modifiche e prescrizioni di cui ai superiori considerata.";
Vista la nota prot. n. 25022 del 3 maggio 2002, con la quale il dirigente generale del dipartimento regionale dell'urbanistica, nel condividere il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 597 del 18 aprile 2002, ha chiesto al comune di Nissoria di adottare, a mezzo di delibera consiliare, le proprie controdeduzioni al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica, ai sensi del comma VI, dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78;
Vista la nota di questo Assessorato, prot. n. 58903 del 1 ottobre 2002, con la quale al fine di dare esito agli adempimenti di cui all'art. 5, comma 7, della legge regionale n. 28/99, sono state sottoposte all'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca le valutazioni di merito espresse allo strumento urbanistico generale in argomento con il voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 597 del 18 aprile 2002;
Vista la delibera n. 33 del 24 giugno 2002, con la quale il consiglio comunale del comune di Nissoria ha controdedotto, ai sensi del comma VI, della legge regionale n. 71/78, in merito alle determinazioni assunte da questo Assessorato sullo strumento urbanistico in argomento;
Vista la nota prot. n. 260 del 25 settembre 2002, con la quale l'unità operativa 3.2/D.R.U., ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, la proposta di parere di pari data, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Con nota n. 3469 del 12 luglio 2002, è pervenuta, fra l'altro, la delibera consiliare del 24 giugno 2002 (e relativi allegati) di controdeduzioni al voto in oggetto, con il quale codesto Consiglio regionale dell'urbanistica ha ritenuto meritevole di approvazione il progetto di piano regolatore generale del comune di Nissoria, in conformità alla proposta di questo ufficio n. 5/2002, con modifiche e prescrizioni.
L'atto deliberativo contiene la sostanziale condivisione del parere espresso, salvo chiedere il superamento delle prescrizioni formulate dal consiglio relativamente alla perimetrazione della zona A, (da rendere coincidente con quella stabilita dal Consiglio d'Europa) e all'attuazione delle zone CS (da subordinare alla redazione di piani di lavoro estesi almeno 1 Ha.).
Inoltre sono allegate le note dell'agronomo e del geologo che ribadiscono la completezza delle rispettive indagini tecniche.
Nel merito, rilevato che le controdeduzioni comunali riprendono, in taluni passi anche considerazioni espresse nel citato parere n. 5/2002 e tenuto conto della invera modesta portata delle connesse previsioni urbanistiche, si ritengono le medesime accoglibili, fatto salvo - ovviamente - l'eventuale diverso avviso di codesto Consiglio regionale dell'urbanistica.
Per quanto infine attiene alle disposizioni della legge regionale n. 28/99, in materia di programmazione commerciale (vedi prescrizione n. 17 del parere n. 5/2002) si fa presente che si sta procedendo all'acquisizione del concerto dell'Assessorato della cooperazione, necessario per l'emissione del provvedimento finale, non avendo il comune ancora adottato alcuna determinazione a ri guardo.";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 32 del 27 novembre 2002, che di seguito parzialmente si trascrive;
"...Omissis...
PREMESSE
L'atto deliberativo di controdeduzioni contiene la sostanziale condivisione del parere espresso da questo Consiglio, salvo richiedere il superamento delle prescrizioni riguardanti la perimetrazione della zona territoriale omogenea A e l'attuazione delle zone CS.
Rilevato che nel corso della discussione sono emersi ulteriori elementi di valutazione che formano oggetto delle seguenti considerazioni:
1)  Zona A
Il criterio posto a base della individuazione della zona territoriale omogenea A, effettuata con il voto n. 597 del 18 aprile 2002, è stato essenzialmente quello di rendere leggibile nella sua unitarietà il tessuto originario tipico degli impianti urbanistici di fondazione settecentesca, composto da comparti rettangolari a stecca, con case a doppio fronte e a spina, con tracciato viario regolare, nel rispetto dei principi fissati dall'art. 55 della legge regionale n. 71/78. Nonostante l'intensa attività di sostituzione dell'edilizia, peraltro documentata in sede di controdeduzioni dal progettista, l'impianto urbanistico originario continua a mantenere inalterati i suoi rapporti spaziali.
Pertanto la controdeduzione deliberata dal consiglio comunale, e cioè quella di confermare come zona territoriale omogenea A, soltanto a pochi isolati di interesse storico ambientale, all'interno del nucleo di antica formazione, viene respinta in questa sede confermando quanto espresso nel voto n. 597/2002. E' appena il caso di ribadire che la individuazione del centro storico, intesa come parte significativa della città dove sono presenti valori storici, urbanistici, artistici ed ambientali anche se manomessi o degradati, riscontrabili sia nella trama viaria sia nell'edilizia anche se non tutta di pregio o in parte sostituita, non può certo corrispondere alla individuazione di qualche isolato.
2)  Zone miste CS
Per quanto riguarda l'attuazione delle suddette zone si condivide la controdeduzione deliberata dal consiglio comunale sulla base delle motivazioni formulate dal progettista.
Per quanto sopra il Consiglio esprime parere che possa procedersi all'approvazione del piano regolatore generale del comune di Nissoria con annessi regolamento edilizio e prescrizioni esecutive, adottati con le delibere consiliari n. 36 del 30 agosto 2000 e n. 37 del 6 settembre 2000 con l'introduzione delle prescrizioni discendenti dal voto di questo Consiglio n. 597 del 18 aprile 2002, salvo quanto considerato con il presente parere a seguito delle controdeduzioni deliberate dal consiglio comunale con atto n. 33 del 24 giugno 2002.";
Vista la nota dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca, prot. n. 7175 del 26 novembre 2002, assunta al protocollo di questo Assessorato al n. 72439 del 2 dicembre 2002, con la quale sono state formulate le seguenti proposte di modifica e/o integrazioni da apportare alla normativa di attuazione delle specifiche zonizzazioni, ai sensi dell'art. 5, comma 7, legge regionale n. 28/99;
"...Omissis...
Relativamente alle zone omogenee: A, B, C e D:
-  in ottemperanza a quanto previsto dal comma 4, art. 15 del D.P.R. 11 luglio 2000, integrare con la previsione che il numero delle aree individuate per l'insediamento di medie e grandi strutture di vendita dovrà essere superiore al numero delle strutture effettivamente attivabili;
-  inserire la previsione che le dotazioni di parcheggi pertinenziali sono disciplinate dal comma 1, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000;
Per quel che attiene il commercio su aree pubbliche si fa presente che il comune è tenuto ad individuare le aree destinate allo stesso.";
Ritenuto di potere condividere i pareri del Consiglio regionale dell'urbanistica resi con i voti n. 597 del 18 aprile 2002 e n. 32 del 27 novembre 2002, e preso atto delle proposte contenute nella nota dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca, prot. n. 7175 del 26 novembre 2002, in merito agli adeguamenti della normativa riferita alla programmazione commerciale;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità ai pareri resi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 597 del 18 aprile 2002 e n. 32 del 27 novembre 2002, nonché alle prescrizioni dell'ufficio del Genio civile di Enna contenute nella nota sopracitata e con le modifiche indicate dall'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca relativamente alla programmazione commerciale, in premessa richiamate, è approvato e reso esecutivo il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Nissoria, adottato con delibere consiliari n. 36 del 30 agosto 2000 e n. 37 del 6 settembre 2000.

Art. 2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in con formità e con le stesse motivazioni contenute nei pareri resi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 597 del 18 aprile 2002 e n. 32 del 27 novembre 2002.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  proposta di parere n. 5 dell'8 gennaio 2002, resa dal l'unità operativa 3.2/D.R.U.;
2)  voto n. 597 del 18 aprile 2002, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
3)  proposta di parere n. 260 del 25 settembre 2002, resa dall'unità operativa 3.2/D.R.U.;
4)  voto n. 32 del 27 novembre 2002, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
5)  nota prot. n. 7175 del 26 novembre 2002 dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca;
6)  delibera di consiglio comunale n. 36 del 30 agosto 2000;
7)  delibera di consiglio comunale n. 37 del 6 settembre 2000;
8)  delibera di consiglio comunale n. 19 del 10 giugno 2001;
9)  delibera di consiglio comunale n. 33 del 24 giugno 2002;
Elaborati del piano regolatore generale
10)  relazione generale;
11)  norme di attuazione;
12)  regolamento edilizio;
13)  tav.  1  -  inquadramento territoriale, scale 1:1.000.000 - 1:50.000 - 1:50.000; 
14)  tav.  2  -  stato di fatto scala 1:10.000; 
15)  tav.  3a  -  stato di fatto centro urbano ed aree per le attività produttive di Piano Panuzzo, scala 1:2.000; 
16)  tav.  3b  -  stato di fatto contrada Monte Nissoria, scala 1:2.000; 
17)  tav.  3c  -  stato di fatto contrade Cannolo e Picinosi, scala 1:2.000; 
18)  tav.  4  -  progetto di piano, scala 1:10.000; 
19)  tav.  5a  -  progetto di piano - zonizzazione centro urbano ed aree per le attività produttive di Piano Panuzzo, scala 1:2.000; 
20)  tav.  5abis  -  progetto di piano - zonizzazione centro urbano ed aree per le attività produttive di Piano Panuzzo, scala 1:2.000; 
21)  tav.  5b  -  progetto di piano - zonizzazione contrada Monte Nissoria, scala 1:2.000; 
22)  tav.  5c  -  progetto di piano - zonizzazione contrade Cannolo e Picinosi, scala 1:2.000; 

Prescrizioni esecutive
23)  relazione generale delle prescrizioni esecutive piano finanziario;
24)  norme tecniche di attuazione del piano particellare di espropriazione;
25)  piano particellare di esproprio - elenco ditte da espropriare;
26)  tav.  1  -  contrada Corvo, stralcio planimetrico del piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
27)  tav.  2  -  contrada Corvo, progetto di massima rete fognaria ecc., scala 1:2.000; 
28)  tav.  3  -  contrada Croce, stralcio planimetrico del piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
29)  tav.  4  -  contrada Croce, progetto di massima rete fognaria ecc., scala 1:2.000; 
30)  tav.  5  -  contrada Panuzzo, stralcio planimetrico del piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
31)  tav.  6  -  contrada Panuzzo, progetto di massima rete fognaria ecc., scala 1:2000; 
32)  tav.  7a  -  particolari costruttivi servizi a rete, scala 1:2.000; 
33)  tav.  7b  -  particolari costruttivi servizi a rete, scala 1:2.000; 
34)  tav.  8  -  piano dei servizi, scala 1:2.000; 
35)  tav.  8bis  -  piano dei servizi, scala 1:2.000; 

Studio geologico
36)  elab.  1  -  relazione geologica; 
37)  elab.  2  -  relazione geologica tecnica relativa alle prescrizioni esecutive; 
38)  tav.  1  -  carta geologica, scala 1:10.000; 
39)  tav.  2  -  carta idrogeologica, scala 1:10.000; 
40)  tav.  3  -  carta geomorfologia e della suscettività, scala 1:10.000; 
41)  tav.  4  -  sezioni geolitologiche, scala 1:10.000; 
42)  tav.  5  -  carta geologica tecnica relativa alle prescrizioni esecutive, scala 1:2.000; 

Studio agricolo-forestale
43)  relazione di commento alle carte tematiche di espansione;
44)  elab.  1  -  carta delle aree di espansione interessata da coltivazioni agricolo forestali; 
45)  elab.  2  -  carta della vegetazione e dell'uso del suolo ecc., scala 1:10.000; 
46)  elab.  3  -  carte delle zone boscate, scala 1:10.000. 


Art. 4

Il comune di Nissoria dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dai progettisti le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere per opportuna conoscenza a questo Assessorato, il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto.

Art. 5

Le prescrizioni esecutive dovranno essere eseguite entro il termine di anni 10 ed entro lo stesso termine dovranno essere eseguite le relative espropriazioni.

Art. 6

Ai sensi del penultimo comma dell'art. 16 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, entro 1 mese dall'annuncio dell'avvenuto deposito, il presente decreto dovrà essere notificato, nelle forme delle citazioni, a ciascun proprietario di immobili vincolati dalle prescrizioni esecutive.

Art. 7

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 8

Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 20 dicembre 2002.
  SCIMEMI 



Torna al Sommariohome


GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 22 -  26 -  71 -  72 -  85 -  83 -