REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 10 GENNAIO 2003 - N. 2
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 26 novembre 2002.
Approvazione del piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Petralia Soprana.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legislazione urbanistica statale e regionale regolanti la materia urbanistica ed in particolare l'art. 12 della legge regionale n. 71/78;
Vista la legge n. 457 del 5 agosto 1978;
Vista la legge regionale n. 86 del 6 maggio 1981;
Visto il foglio prot. n. 12729 del 12 giugno 2001, assunto al prot. di questo Assessorato al n. 4002 del 21 gennaio 2002, con il quale il comune di Petralia Soprana ha trasmesso gli atti ed elaborati amministrativi e tecni ci relativi al piano particolareggiato di recupero del centro storico;
Visto il foglio prot. n. 6860 del 15 luglio 2002, assunto al prot. di questo Assessorato al n. 43600 del 17 luglio 2002, con il quale il comune di Petralia Soprana ha trasmesso le integrazioni richieste da questa Direzione.
Visto il decreto n. 153 dell'11 ottobre 1979, con il quale sono stati approvati il programma di fabbricazione e il regolamento edilizio del comune di Petralia Soprana;
Vista la delibera n. 37 del 23 agosto 2001, con la quale il commissario ad acta ha approvato, secondo le indicazioni della circolare di questo Assessorato n. 1/D.R.U. del 23 settembre 1998, il piano particolareggiato del centro storico;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito di cui agli artt. 3 e 12 della legge regionale n. 71/78 relativi alla delibera commissariale n. 37 del 23 agosto 2001;
Vista la certificazione a firma del segretario generale del 15 luglio 2002, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano in argomento, nonché attestante la presentazione di n. 19 opposizioni e/o osservazioni entro i termini di legge;
Vista la planimetria di visualizzazione delle opposizioni presentate nonché la relazione del progettista relativa alle stesse;
Visto il parere espresso dal servizio III con rapporto n. 394 del 10 ottobre 2002 che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
5)  Considerazioni
...Omissis...
Il P.P. in esame è munito del parere rilasciato dall'ufficio del Genio civile di Palermo ai sensi dell'art. 13 della legge 2 febbraio 1974, n. 64 del gruppo geologici della 7 sezione prot. n. 9000 del 13 aprile 2001, con il quale esprime parere favorevole con prescrizione, anche uffici della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali diPalermo, sezione BB.NN. esprimono parere favorevole con alcune osservazioni e correzioni che sono state apportate all'interno del piano.
Il piano si articola in contesti ed ambiti di intervento all'interno dei quali gli isolati e le unità minime di intervento individuano i tipi edilizi per i quali sono specificati gli interventi ammessi e gli elementi architettonici di interesse storico-documentale da salvaguardare.
L'articolazione dello stesso, basata su una lettura morfologica, semiologica e topologica del tessuto urbano, ha reso possibile una esemplificazione dei suoi caratteri peculiari anche in considerazione dell'evoluzione storica delle varie parti costituenti il centro stesso, suddivvidendolo in cinque contesti:
A - contesto del Loreto;
B - contesto del SS. Salvatore;
C - contesto del Duomo,
D - contesto del Carmelo;
E - contesto di San Nicola.
Sono stati definiti "contesti". Il Contesto è definito come una parte del tessuto costituito da un insieme di isolati o da un insieme di unità edilizie ed emergenze architettoniche aventi caratteri di omogeneità delle forme generali esterne (morfologia), dei tipi edilizi (tipologia), degli allineamenti degli edifici, della conformazione degli ingressi alle unità edilizie ed alle vie secondarie.
Sono stati prodotti, per ogni singolo comparto, contesto A, B, C, D, E, apposita scheda progettuale che, edificio per edificio, isolato per isolato, specifica informazioni tipologiche, tecniche filologiche sullo stato di fatto nelle tavole tecniche in particolare elaborato tav. C3 elenca le categorie di intervento ammesso per ciascuna unità minima di intervento.
Le unità minime di intervento sono individuate dal piano e sono definite attraverso i seguenti parametri di individuazione:
a)  unità morfologica originaria con segni di continuità tipologica e strutturale in stretto rapporto con gli spazi aperti e/o liberi di pertinenza (chiostrine, cortili, giardini, strade pubbliche e private, accessi);
b)  unità di prospetto (caratteri stilistici omogenei, allineamento e/o partizione delle bucature, delle modanature marcapiano, dei cornicioni di coronamento, dell'altezza di colmo);
c)  unità di volume (omogeneità complessiva dell'altezza e della profondità del corpo di fabbrica e della articolazione delle coperture);
d)  unità di servizio (almeno una rampa che serva uno o più alloggi quando essa contiene più unità immobiliari o si sviluppa su più livelli).
L'unità minima di intervento costituisce la forma di attuazione diretta del piano.
Il progetto di piano contiene informazioni grafiche, fotografiche e normative e prevede dei progetti tipo che schematicamente, caso per caso, dettano i criteri particolari di riqualificazione progettuale degli interventi da eseguire.
Nell'apposita scheda di piano in cui è riportato anche il riferimento cartografico di piano, è infine associata l'indicazione progettuale, che riporta i dati relativi alle unità minime di intervento alle particelle della mappa catastale.
La verifica degli standards delle attrezzature e dei servizi, il piano, per ciò che riguarda il verde pubblico e i posteggi evidenzia che il centro urbano ne é carente, rimanda la soluzione alla elaborazione del redigendo piano regolatore generale in quanto le aree da reperire possono essere trovate a ridosso del perimetro del C.S, mentre per quanto riguarda le attrezzature scolastiche, sembrerebbe soddisfacente, ma gli edifici scolastici sono posti al fuori del C.S. questo risulta dalla relazione tecnica ufficio tecnico allegata alla delibera, per quanto riguarda, invece, la previsione delle attrezzature civiche, vengono individuati alcuni edifici di proprietà comunale ricadenti nel centro storico, mappa urbana, e destinati per attrezzature tra gli altri: palazzo Pottino di proprietà della Provincia regionale di Palermo, palazzo Ferruzza ex scuola elementare, biblioteca ed ex Chiesa di Sant'Antonio Abate, prevedendo una serie di funzioni come già specificate prevedendo una dotazione di aree sufficente per il rispetto degli standars.
Le norme di attuazione, in applicazione della legislazione vigente, perseguono la tutela del patrimonio storico monumentale tipologico ambientale, mediante la conservazione, la valorizzazione e la riqualificazione del tessuto edilizio, storico e monumentale e dei monumenti e/o complessi monumentali. In particolare sono stati individuati per ogni singola unità edilizia gli interventi da eseguirsi, questi ultimi classificati in relazione alla natura ed al campo di applicazione, salvaguardati per tutti i tipi edilizi i caratteri architettonici originari ed ambientali, ponendo particolare attenzione agli elementi di arredo urbano ed alla sistemazione urbana, nel rispetto delle originarie coloriture degli intonaci, dell'originario schema compositivo e degli elementi architettonici caratteristici.
Fanno parte integrante delle norme di attuazione le tavole costituite da allegati fotografici e grafici che costituiscono un abaco di prescrizioni formali a cui attenersi per la progettazione di nuovi interventi nel centro storico o per gli interventi di manutenzione, restauro, ristrutturazione e ripristino.
Dalla relazione dell'ufficio tecnico, relativamente alle direttive per la formazione del piano regolatore generale ex art. 3, comma 3, legge regionale n. 15/91, per quanto riguarda gli argomenti riferiti al centro storico, si rilevano che le attrezzature civiche e religiose, quali per esempio quelle attualmente destinate ad uffici comunali, sono ritenute assolutamente carenti dal punto di vista logistico, dando indicazione per la disponibilità dei locali della ex scuola elementare e di palazzo Vigneri, che viene condivisa.
Assi viari. La priorità data al tema della accessibilità al centro storico e al collegamento con Madunnuzza segnala la necessità di rideterminare il centro storico come centralità territoriale. Un'attenzione si pone per le antiche strade di Moncasi-Moncada e tra Porta Seri e Madunnuzza da tenere in considerazione nella redazione del redigendo piano regolatore generale, affrontando il tema dell'accessibilità al centro.
Tra l'altro viene già affrontato nelle direttive di piano la necessità di disciplinare gli interventi sulle pavimentazioni storiche definendone le tipologie. Questa sensibilità ben si lega con i temi propri del piano che prevede indicazioni specifiche sull'arredo urbano e gli spazi aperti.
Per le attrezzature per lo sport e il tempo libero. Il piano, conformemente alle direttive piano regolatore generale, prevede di creare una cinta di verde pubblico, modulato sotto diverse tipologie e sistemi di aree a verde (parco urbano, aree di rimboschimento, verde privato) che di fatto mantengono inalterati gli equilibri dello stato attuale proponendo una azione di tutela e valorizzazione fisica e paesaggistica delle pendici e del sito su cui sorge il centro storico. Viene anche indicata la necessità di esplicitare quali sono le aree di pertinenza dei fabbricati esistenti da destinare a verde privato, prevedendo così uno dei percorsi progettuali messi in atto dal piano, inoltre sottolinea l'attenzione da porre sull'edificato storico sia di tipo conservativo e di razionalizzazione degli isolati e della viabilità interna. Contestualmente prevede che le zone di espansione residenziale vadano ridotte, con un chiaro beneficio per l'edificato storico.
Difatti, per quanto riguarda gli interventi di edilizia economica e popolare, sovvenzionata e convenzionata si prevede di insediare una aliquota pari al 10%, per complessivi 25 alloggi, con una capacità insediativa di 100 degli abitanti attualmente stimati come residenti, prevedendo successivamente anche per il centro storico la possibilità di insediare nuovi abitanti con specifici interventi edilizi di recupero.
Zona artigianale e commerciale. Non sono previsti interventi particolari di questo tipo in centro storico.
Edilizia stagionale. Orienta le scelte di questo settore delle attività in una zona extra urbana, è ammessa la residenza turistica e coinvolgendo direttamente il centro storico in una attività turistica, ricettiva, alberghiera, nella unità minima d'intervento e in alcune strutture storiche come palazzo Vigneri, viene destinato ad Albergo di Charme.
Da quanto sopra si evince che le indicazioni contenute nelle direttive e le finalità del piano sono sostanzialmente congruenti, al contempo risulta compatibile con le scelte e le soluzioni del redigendo piano regolatore generale, sostanzialmente questo piano, ha cercato per quanto più possibile quella integrazione richiesta ed auspicata, da tutte le parti, tra i due redigendi strumenti urbanistici piano di recupero e piano regolatore generale.
Osservazioni e opposizioni
Avverso il piano particolareggiato di recupero adottato con la deliberazione commissariale n. 37 del 23 agosto 2001 sono state prodotte n. 19 tra osservazioni ed opposizioni elencate progressivamente da 1 a 19 nell'apposita relazione e visualizzate nell'allegata tavola.
Per quanto riguarda le osservazioni nn. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14, 16, 17.
Sono accolte, condividendo le deduzioni del progettista, in quanto migliorative per la realizzazione del piano stesso.
Per quanto riguarda le osservazioni nn. 5, 13, 15, 18, 19.
Andrebbero a precludere le scelte progettuali di piano, per cui non vengono accolte, condividendo le deduzioni del progettista.
Tutto quanto sopra premesso e considerato, questo servizio III del D.R.U. è del parere che il piano particolareggiato di recupero del centro, adottato con delibera commissariale n. 37 del 23 agosto 2001, sia condivisibile ai sensi e per gli effetti della lettera a), 7° comma del l'art. 12 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71...";
Ritenuto: di poter condividere il superiore parere che costituisce allegato al presente decreto;
Rilevato: che la procedura seguita è conforme alla legge;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi, e per gli effetti della lettera a), 7° comma dell'art. 12 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, in conformità al parere prot. n. 394 del 10 ottobre 2002 reso dal servizio III/D.R.U. nonché alle condizioni e prescrizioni contenute nelle note degli uffici della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Palermo e del Genio civile di Palermo, sopracitati, è approvato il piano particolareggiato di recupero del centro storico del comune di Petralia Soprana adottato con delibera consiliare del commissario ad acta n. 37 del 23 agosto 2001.

Art. 2

Sono allegati al presente decreto e ne costituiscono parte integrante i seguenti atti ed elaborati che sono vistati e timbrati da questo Assessorato:
a)  parere servizio III D.R.U. n. 394 del 10 ottobre 2002; deliberazione del commissario ad acta n. 37 del 23 agosto 2001 avente per oggetto: "Adozione del piano particolareggiato del centro storico";
b)  deliberazione del commissario ad acta n. 51 del 16 novembre 2001 avente per oggetto: "Esame delle osservazioni e formulazioni deduzioni in ordine al piano particolareggiato del centro storico";
c)  parere del Genio civile di Palermo n. 9000 del 4 luglio 2001;
d)  parere della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Palermo n. 7762 del 23 agosto 2001;
Progetto del piano particolareggiato di recupero costituito dai seguenti elaborati:
A.1.  -  planimetria del programma di fabbricazione approvato e aereofotogrammetria; 
A.2.  -  ipotesi crescita della città storica e planimetrie storiche; 
A.3.  -  mappa catastale all'impianto, scala 1:1.000; 
A.4.  -  mappa catastale aggiomata, scala 1:500; 
A.5.  -  edifici pubblici e di interesse storico monumentale, attrezzature e servizi nel centro abitato, proprietà comunali e demaniali, scala 1:500; 
A.6.  -  analisi morfologica dei pieni e dei vuoti del tessuto edilizio, scala 1:1.000; 
A.7.  -  tipi di pavimentazioni della rete viaria e degli spazi pubblici; 
A.8.  -  regesto fotografico delle principali tipologie di pavimentazioni; 
A.9.  -  1/5 repertorio fotografico dei fronti stradali del centro storico; 
A.10.  -  punti di ripresa fotografica del repertorio fotografico dei fronti stradali; 

A.11.  -  1/7 profili dei fronti stradali principali, di vie e slarghi, scala 1:200;
A.12.  -  1/2 elementi architettonici di interesse storico documentale; 
A.13.  -  punti di ripresa fotografica degli elementi architettonici di interesse storico documentale; 
A.14.  -  1/8 planimetria della struttura edilizia al piano terra, scala 1:200; 
A.15.  -  sintesi - planimetria generale della struttura edilizia al piano terra, scala 1:500; 
A.16.  -  individuazione dei contesti urbani e delle unità minime di intervento, scala 1:500; 
A.17.  -  isolati, unità minime di intervento e mappa catastale, scala 1:500; 

Indagine diretta: planimetrie in scala 1:500
B.1.  -  destinazioni d'uso principale al piano terra; 
B.2.  -  destinazione d'uso principale; 
B.3.  -  attività commerciali ed artigianali; 
B.4.  -  consistenza volumetrica del numero dei piani utili; 
B.5.  -  condizioni igieniche-ambientali; 
B.6.  -  condizioni statiche; 
B.7.  -  individuazione del sistema costruttivo; 
B.8.  -  stato della proprietà; 
B.9.  -  livello di utilizzo; 
B.10.  -  epoche di costruzione e trasformazione; 
B.11  -  interventi edilizi; 
B.12.  -  verde privato, chiostrine, cortili, percorsi e punti di veduta; 
B.13.  -  individuazione delle tipologie edilizie, scala 1:500; 
B.14.  -  mappa del degrado 

Il progetto del piano
C.1.  -  previsioni delle attrezzature compatibili con la popolazione insediabile e delle attrezzature di livello urbano compatibili con la struttura antica; attività e destinazioni d'uso non compatibili con la struttura antica, scala 1:500; 
C.2.  -  contesti, ambiti di intervento, isolati e aree da sottoporre ad interventi con programmi complessi o con piani di recupero, ai sensi della legge n. 457/78, scala 1:500; 
C.3.  -  carta tecnica, scala 1:500; 
C.4.  -  1/2 indicazione dei progetti tipo di riferimento relativi alle varie tipologie edilizie per gli interventi ammissibili; 
C.5.  -  previsione di massima delle spese necessarie per l'attuazione del piano e piano particellare di esproprio ed elenchi degli immobili da espropriare; 

Relazioni e norme di attuazione
D.1.  -  relazione illustrativa dei criteri di impostazione; 
D.2.  -  calcolo di massima della popolazione, prevedibile in funzione della ottimizzazione degli indici di affollamento e dell'ambito di ristrutturazione degli alloggi; 
D.3.  -  norme di attuazione con l'indicazione degli interventi ammissibili per ogni unità minima di intervento; 
D.4.  -  schede di sintesi dei contesti analizzati. 


Art. 3

Il comune di Petralia Soprana dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione del piano particolareggiato del centro storico.

Art. 4

Il presente decreto dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico, nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici. Inoltre entro un mese dall'annunzio dell'avvenuto deposito, copia dello stesso decreto dovrà essere notificata, nelle forme delle citazioni, ad ogni proprietario di immobile vincolato dal piano in argomento.

Art. 5

Il piano particolareggiato approvato dovrà essere attuato entro 10 anni dalla data del presente provvedimento al termine dovranno essere compiute le relative espropriazioni.

Art. 6

Il presente decreto con l'esclusione degli atti elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 26 novembre 2002.
  SCIMEMI 


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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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