REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2002 - N. 51
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 23 settembre 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Mirto.

Allegati
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il comune di Mirto evidenziando la mancata rispondenza tra quanto rappresentato nelle cartografie allegate al predetto de cre to e l'effettiva situazione dei luoghi, ha richiesto all'ufficio del Ge nio civile di Messina, con la nota n. 1253 del 7 marzo 2002, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, di apportare modifiche ed integrazioni al piano straordinario dell'assetto idrogeologico. L'am ministrazione comunale, in ossequio alla circolare dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente n. 57596/2000 ha prodotto la seguente documentazione:
-  copia studio geologico di supporto al piano regolatore generale, in corso di adozione, redatto dai geologi Giuseppe Faraci e Rosa Profeta;
-  studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento del pia no straordinario, a firma dei geologi Giuseppe Faraci e Rosa Profeta;
-  cartografie relative allo stato di fatto ed alle previsioni di piano regolatore generale in scala 1:2000.
PREMESSE
Il territorio comunale di Mirto risulta ubicato nell'immediato entroterra costiero tirrenico, nell'area collinare nebroidea, estendendosi lungo il versante di una dorsale in parte circoscritta dalle fiumare di Fitalia e Zappulla.
L'idrografia superficiale è caratterizzata da alcuni torrenti prevalentemente stagionali con pendenze elevate, quali il vallone Maggio ed il vallone Tiberio che confluiscono nella Fiumara di Fitalia.
Litologicamente il territorio comunale è caratterizzato principalmente dalla presenza di metamorfiti di medio e basso grado, appartenenti alla U.S.S. Fondachelli-Portella Mandrazzi e alla U.S.S. Longi-Taormina e da alcuni membri della copertura sedimentaria di quest'ultima.
Il territorio di Mirto è rilevabile nel foglio 599 "Patti" in scala 1:50.000 della Carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle carte tecniche regionali n. 599050 "Rocca di Caprileone", n. 599060 "Naso", n. 599090 "S. Marco D'Alunzio" e n. 599100 "Castell'Umberto", in scala 1:10.000.
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, parte del territorio comunale risulta interessato da alcuni dissesti, da cui derivano: due aree a rischio molto elevato interessanti parte del perimetro edificato ed un'area a rischio elevato ricadente a nord-ovest dell'abitato.
Oggetto della revisione del piano straordinario, come si evince dall'apposito studio geomorfologico redatto dalla dr. Profeta e dal dr. Faraci sono i fenomeni di dissesto idrogeologico presenti nell'ambito del territorio comunale di Mirto.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni effettuate sui luoghi, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla definizione dei contorni delle aree in dissesto.
VERIFICA
Dall'esame sia della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, in corso di adozione che dello studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario, atto alla riperimetrazione delle aree soggette a dissesto idrogeologico riferite al territorio comunale di Mirto, entrambi a firma dei geologi Giuseppe Faraci e Rosa Profeta, emerge l'esistenza di distinte aree in frana, le quali riguardano complessivamente una minore estensione rispetto a quanto riportato nelle cartografie del decreto n. 298/41. Nello studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento, vengono inoltre segnalate nuove ulteriori aree interessate da frane (località Belvedere e vallone Mirto) e da possibili fenomeni di esondazione (valle Zappulla), non rappresentate nella carta dei dissesti allegata al piano straordinario.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente al tecnico comunale e alla dott.ssa R. Profeta, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Va sottolineato comunque, che la definita perimetrazione delle aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale, e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico relativamente ai dissesti idrogeologici che interessano le aree del territorio comunale di Mirto.
1)  Area cimiteriale
Posta su una spianata ubicata presso la periferia est dell'abitato di Mirto, risulta interessata da fenomeni di dissesto che hanno arrecato, all'interno della struttura cimiteriale e lungo i muri di cinta, una serie diffusa di fratture e lesioni variamente disposte ed orientate che segnalano un dissesto generale della zona in esame.
L'area di instabilità riguarda una estensione di circa 3,5 Ha che risulta soggetta a dissesti imputabili alle infiltrazioni delle acque meteoriche sia nella copertura detritica che nella parte alterata della sottostante formazione metamorfica, con conseguenti sensibili riduzioni delle relative caratteristiche meccaniche.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: area cimiteriale e viabilità provinciale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

2)  Area in contrada Biviero
Si tratta di un'area posta alla periferia est dell'abitato di Mirto, che si estende per una superficie di circa 3,8 Ha, in cui nel recente passato si sono registrate lesioni a carico delle strutture murarie di alcuni edifici per civile abitazione e danni alla sede stradale della strada provinciale n. 157 Rocca di Caprileone-Longi.
Come risulta da un apposito studio commissionato dall'amministrazione comunale, allegato alla richiesta di revisione del piano straordinario, l'area in oggetto è caratterizzata dalla presenza di un dissesto in stato di quiescenza/inattivo a carico della copertura detritica avente consistente spessore.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: nucleo abitato e viabilità provinciale = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R2 rischio medio

3)  Area di località Belvedere
Adiacente alla periferia meridionale dell'abitato, l'area in oggetto si mostra interessata da dissesti superficiali, con fenomeni di ruscellamento diffuso interessanti terreni di natura prevalentemente argillosa. Tale area di nuova definizione non risulta fra quelle censite dal decreto n. 298/41.
Allo stato attuale i dissesti superficiali sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda sono tratti gli elementi qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: centro abitato = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a ri schio E4 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E4 = R2 rischio medio

4)  Area di località Loreto
Rappresentata nel decreto la località in questione non presenta manifestazioni di dissesto, eccezion fatta di alcuni leggeri fenomeni di soliflussione riguardanti un'area ricadente ad est dell'abitato non urbanizzata e comunque, secondo le previsioni di piano regolatore generale, non suscettibile di edificazione. Tale fenomeno non comporta situazioni di rischio e pertanto l'area in oggetto viene stralciata.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare inattivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
P1 x E0 = R0 rischio nullo

5)  Area di Vallone Tiberio
Di estensione alquanto inferiore a quella rappresentata nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, l'area si mostra interessata da dissesti aventi carattere superficiale, creep e soliflussioni, dovuti alla maggiore componente filladica delle litologie affioranti, che unite all'erosione spinta da parte del torrente crea vicino l'alveo locali situazioni di precaria stabilità.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si riportano gli elementi che consentono la definizione del ri schio, qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: viabilità comunale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E2 = R2 rischio medio

6)  Area di Vallone Mirto
Trattasi di una estensione di circa 1,8 Ha, con dissesti interessanti depositi filladici molto argillosi. L'imbibizione dei terreni nei periodi piovosi, risulta la causa scatenante del fenomeno che alterna momenti di stasi, durante i periodi estivi, a movimenti molto lenti nei periodi invernali. Tale area di nuova definizione non risulta fra quelle censite dal decreto n. 298/41.
Allo stato attuale il dissesto è da considerarsi inattivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda sono tratti gli elementi qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: viabilità interpoderale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato

7)  Area in sponda destra della Fiumara Zappulla
Il bacino della Fiumara Zappulla si colloca nel settore settentrionale dei monti Nebrodi, estendendosi per circa 153 kmq. Il reticolo idrografico si presenta caratterizzato da un'asta princi-pale, che nel tratto vallivo attraversa il territorio comunale di Mirto.
Nell'area in esame, l'attuale alveo si mostra racchiuso fra muri d'argine, in alcuni punti discontinui a causa di sottopassi realizzati lungo la sovrastante "strada Mirto-valle Zappulla che in condizioni di precipitazioni intense, consentono il defluire delle acque dal fiume con conseguente esondazione dei terreni adiacenti posti a quote eguali del letto fluviale.
Quanto sopra risulta verificato anche da appositi calcoli idraulici effettuati nell'ambito della redazione del piano regolatore generale, mediante i quali è stata determinata l'area di potenziale esondazione, rappresentata in apposita carta tematica.
Le condizioni riscontrate conducono a definire una situazione di rischio elevato.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite al territorio comunale di Mirto.
Per la rappresentazione delle aree, oggetto di revisione, interessate da dissesti e per quelle a rischio idrogeologico, sono stati impiegati appositi quadri di unione tratti dalle carte tecniche regionali n. 599050 "Rocca di Caprileone", n. 599060 "Naso", n. 599090 "S. Marco D'Alunzio" e n. 599100 "Castell'Umberto", in scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico "elevato", "medio" e "moderato", così come individuate e descritte nella presente relazione.
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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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