REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2002 - N. 51
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 23 settembre 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico di parte del territorio comunale di Valdina.

Allegato
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il comune di Valdina ha richiesto all'ufficio del Genio civile di Messina, con la nota n. 2169/U.T.C. del 27 ottobre 2001, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, di apportare modifiche ed integrazioni al piano straordinario dell'assetto idrogeologico. L'amministra zione comunale ha evidenziato che parte delle aree limitrofe all'abitato classificate in frana a rischio molto elevato, nella carta del rischio idrogeologico, sono state oggetto di lavori di consolidamen to. Con successiva nota n. 244/U.T.C. dell'11 marzo 2002, in ossequio alla circolare A.R.T.A. n. 57596/2000, l'amministrazione ha provveduto a completare la documentazione di corredo alla suddetta richiesta. E' stata pertanto prodotta:
-  copia studio geologico di supporto al piano regolatore generale, redatto dal geologo Giovanni Barbagallo;
-  studio geologico relativo al territorio comunale di Valdina finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario, a firma del geologo Paolo Campanella.
-  cartografie relative allo stato di fatto ed alle previsioni di piano regolatore generale in scala 1:10.000.
PREMESSE
Il territorio comunale di Valdina è ubicato sul versante settentrionale dei Monti Peloritani, lungo una dorsale compresa tra i bacini idrografici del torrente Senia ad est e con il Rio Caracciolo ad ovest.
Il territorio comunale è rilevabile nel foglio 588 "Villa S. Giovanni" e nel foglio n. 601 "Messina-Reggio di Calabria" in scala 1:50.000 e nelle carte tecniche regionali n. 588130 "Spadafora" e n. 601010 "Roccavaldina", in scala 1:10.000.
L'assetto orografico generale dell'area è quello tipico dell'immediato entroterra costiero, dove le pendici collinari presentano un andamento alquanto irregolare, caratterizzato da frequenti variazioni di pendenza dei versanti che in corrispondenza degli affioramenti marnoso-argillosi e poi calcaree e metamorfiche più a monte, evolvono in costoni sempre più ripidi, segnati da un reticolo idrografico piuttosto incassato.
Nelle aree di affioramento delle formazioni argillose e marnoso-arenacee del tortoniano, si evidenziano processi morfogenici, in atto legati sia all'azione erosiva di tipo lineare delle acque di deflusso sia a movimenti gravitativi superficiali (soliflusso, reptazione) sia a vere e proprie frane di scivolamento. Si tratta, in genere, di movimenti legati all'azione della forza di gravità in concomitanza di eventi piovosi particolarmente intensi che determinano un decadimento delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni, con conseguente aumento delle forze instabilizzanti. In corrispondenza delle scarpate argillose si determinano fenomeni di smottamenti sempre più ampi.
Dal punto di vista litologico, le formazioni che affiorano nel l'area oggetto della richiesta di revisione sono le seguenti: formazione marnoso-arenacea del tortoniano; argille grigio-azzurre plioceniche.
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, il centro abitato di Valdina ed un'ampia area limitrofa risultano interessate da dissesti. In particolare nella carta del Rischio idrogeologico gran parte del centro abitato è definita "a rischio di frana molto elevato".
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni effettuate sui luoghi, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla definizione dei contorni delle aree in dissesto.
VERIFICA
Dall'esame sia della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, a firma del geologo Barbagallo e sia dello studio redatto dal dr. Paolo Campanella, per la riperimetrazione delle aree soggette a rischio di frana, emerge l'esistenza di distinte aree in frana, le quali riguardano complessivamente una minore estensione rispetto a quella riportata nella cartografia di cui al decreto n.298/41. Vengono inoltre segnalate ulteriori aree in dissesto non rappresentate dal piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente a rappresentanti dell'amministrazione comunale e al geologo incaricato Paolo Campanella, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Va sottolineato, comunque, che la definita perimetrazione delle aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale, e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico relativamente ai dissesti che interessano aree in prossimità del centro abitato di Valdina e del resto del territorio comunale.
1)  Località Cianina
Il corpo di frana, sito a nord del centro abitato di Tracoccia, nella località Cianina, interessa una superficie di circa 2,5 Ha. Il versante in questione che in passato è stato oggetto di attività estrattiva di argilla, risultava da tempo alterato e solcato da piccole forme calanchive tipiche nei terreni argillosi. Il fenomeno franoso si è manifestato con uno smottamento che ha coinvolto la sottostante discarica di rifiuti solidi urbani in fase di bonifica. Detto smottamento, a causa del quale la Regione siciliana ha decretato lo stato di calamità, ha causato l'interdizione temporanea al traffico della galleria autostradale (lato nord) Messina-Palermo, l'interruzione della via S. Nicola, e delle reti idrica e fognaria nonché lo sgombero temporaneo di alcune abitazioni poste più a monte della nicchia di frana. L'area non risulta rappresentata nella cartografia di cui al decreto n. 298/2000.
In relazione a quanto emerso dal monitoraggio del corpo di frana, a cura dell'amministrazione comunale, si registrano ancora, significativi movimenti nell'area posta immediatamente al di sopra della paratia realizzata a protezione sia della galleria autostradale che delle abitazioni di Tracoccia. Ciò ha indotto l'ufficio ad estendere l'area più a monte di quanto proposto dall'amministrazione ai fini dell'aggiornamento del P.S.A.I. Allo stato attuale il dissesto è da considerare parzialmente consolidato ed in fase di attività. Si rende comunque necessario intervenire con ulteriori opere di consolidamento per porre in definitiva sicurezza il versante.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
Ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono rappresentati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: autostradale, nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R3 rischio elevato

2)  Località Piraino
Sito nella località Piraino, posto immediatamente a valle della strada provinciale che collega la strada statale n. 113 con il centro abitato di Valdina, presenta una superficie di circa 4,00 Ha.
Il dissesto si sviluppa lungo un tratto di versante già con evidenze morfologiche di instabilità e risulta in lento ma continuo progredire. La tendenza evolutiva è retrogressiva e in allargamento lato monte e sui fianchi. Interessa la strada provinciale di collegamento tra il centro abitato di Valdina e la strada statale 113 Messina-Palermo, la rete fognante ed idrica.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
Si riportano sinteticamente:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: strada provinciale, rete idrica e fognatura = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E3 = R2 rischio medio

3)  Discarica di inerti, località Cianina
A nord dell'abitato di Tracoccia si evidenziano fenomeni di erosione diffusi per lo scorrimento selvaggio delle acque al suolo, ed il continuo effetto di escursione termica dei fronti argillosi con fessurazioni notevoli che tendono ad allentare le parti esterne delle argille.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
P1 x E0 = R0 rischio nullo

4)  Località Acquasanta-Scarano
Localizzato a nord-ovest del centro abitato di Valdina, lungo una superficie di circa 1,00 Ha., mostra un versante particolarmente accidentato, dovuto principalmente all'antropizzazione dell'uomo che ha estratto argilla a fini industriali. Il sito risulta interessato da uno scorrimento selvaggio delle acque superficiali favorendo l'innesco di uno scivolamento prima della coltre superficiale, e successivamente delle pareti laterali del corpo franoso con una tipologia di scivolamento rotazionale.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
P0 x E0 = R0 rischio nullo

5)  Località versante ovest del centro abitato di Valdina
Sito ad ovest del centro abitato di Valdina, lungo un versante che in passato è stato interessato da eventi franosi e oggetto di successivi interventi di consolidamento, che, come riportato dal dr. Campanella garantiscono la stabilità del versante a monte, mettono in sicurezza il centro abitato. Il corpo di frana in questione è posto a valle delle opere di consolidamento, in atto risulta in una fase di quiescenza. I terreni interessati dal corpo di frana sono costituiti dall'alternanza marnoso-arenaceo-argillosa del tortoniano.
Il sito interessato presenta una superficie di circa 2,70 Ha. Il dissesto è sito lungo un tratto di versante acclive che viene solcato al piede dal torrente Caracciolo.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
Si riportano sinteticamente:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: centro abitato, beni archeologici, viabilità = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a ri schio E4 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E4 = R1 rischio moderato

6)  Località versante nord-ovest del centro abitato di Valdina
Il corpo franoso che si estende su una superficie di circa 1,10 Ha, presenta una tipologia complessa (scivolamento rotazionale-traslativo). Il dissesto sito lungo un tratto di versante acclive che viene solcato al piede dal torrente Caracciolo, interessa solo qualche fabbricato rurale non di recente costruzione.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare non attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
Si riportano sinteticamente:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: qualche vecchio rudere = E1.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a ri schio E1 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E1 = R1 rischio moderato

7)  Località versante est del centro abitato di Valdina
Il sito interessato presenta una superficie di circa 12,00 Ha., posta sul versante est del centro abitato; i terreni, costituiti dal l'alternanza marnoso-arenaceo-argillosa del tortoniano, sono ricoperti su perficialmente da una coltre alterata di suolo agrario che dà origine a lenti fenomeni di soliflussione superficiale. Non sono interessate strutture primarie ma solo qualche fabbricato rurale.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di ri schio
Si riportano sinteticamente:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: case sparse = E1.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a ri schio E1 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E1 = R1 rischio moderato

CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite al territorio comunale di Valdina. A tal fine vengono impiegati stralci tratti dalle carte tecniche regionali n. 588130 "Spadafora" e n. 601010 "Roccavaldina" in scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico così come individuate e descritte nella presente relazione.

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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