REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 25 OTTOBRE 2002 - N. 49
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 6 settembre 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Cianciana, relativamente al centro abitato e aree limitrofe.

Allegato
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il territorio comunale di Cianciana rientra nella tavoletta IGM foglio 266 I S.E. denominata "Cianciana" IGM in scala 1:25.000.
Con scheda AG15/1, trasmessa all'A.R.T.A. con nota n. 3424 del 7 aprile 1999, il comune segnalava forme diffuse di dissesto nella zona posta a NO del centro abitato.
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto 4 luglio 2000, nel territorio del comune di Cianciana sono state perimetrate due aree, la prima posta a NO dell'abitato soggetta a vincolo di "frana molto elevato", la seconda ubicata a SE dell'abitato soggetta a vincolo "frana elevato".
Il comune, a seguito dell'emanazione del sopra citato decreto, con nota n. 8798 del 19 settembre 2000 ha richiesto all'A.R.T.A. la modifica della perimetrazione che individua le zone in frana, considerato che la situazione di dissesto locale, per quanto si evince nella relazione geologica a corredo del redigendo piano regolatore generale redatto dal dott. F. Torre, è diversa da quella rappresentata nella cartografia allegata al decreto.
Quest'ufficio, in data 11 maggio 2001, ha redatto e trasmesso a codesto Assessorato n. 5 copie della relazione di istruttoria re lativa alla revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeo logico.
Successivamente, in data 3 maggio 2002 il capo dell'ufficio tecnico comunale, ing. Gaetano Grifasi, ha fatto pervenire a quest'ufficio, per le vie brevi, un nuovo studio geologico esecutivo, redatto nel mese di aprile 2002 dai geologi Caterina Cucinotta e Fabrizio Nigro, per la stesura del piano regolatore generale.
In considerazione di questo nuovo lavoro, eseguito con tecniche di prospezione geologica particolari e più dettagliate, si è ritenuto opportuno rivedere quanto precedentemente trasmesso a codesto Assessorato.
Le considerazioni finali a cui si è pervenuti a seguito anche di un ulteriore sopralluogo sono le seguenti.
Geologicamente il territorio comunale di Cianciana ricade nell'ambito delle serie Gessoro Solfifera Siciliana. La successione stratigrafica è stata così ricostruita dai terreni più recenti a quelli più antichi nel seguente ordine:
1)  detrito di falda;
2)  sabbie addensate e calcareniti;
3)  gessi e gessareniti;
4)  argille mioceniche;
Come precedentemente detto il decreto n. 298 del 4 luglio 2000 ha individuato un'area a rischio frana molto elevato che comprende la parte occidentale dell'abitato di Cianciana e una fascia contigua di territorio immediatamente a valle dello stesso.
La parte dell'abitato rientrante nel vincolo è caratterizzata da un substrato costituito da calcareniti intercalate da livelli sabbiosi abbastanza addensati. Tale tipo litologico si presenta da mediamente coerente a molto coerente. Questo affioramento ai limiti occidentali del centro abitato crea un gradino morfologico abbastanza accentuato che si raccorda verso valle con i depositi argillosi del Tortoniano, dove in continuità questi ultimi vanno a determinare una morfologia di tipo collinare con pendenze variabili da lievi a medie.
Dall'esame dei luoghi si è evidenziato che l'area soggetta a vincolo presenta localmente, proprio per le pendenze che si vengono a creare al contatto tra tipi litologici di diverso comportamento meccanico, delle forme di erosione superficiale dovute a scarpate di erosione e ruscellamento diffuso verso valle. Inoltre, nella parte più a monte della delimitazione, si sono riscontrate due frane di scorrimento rotazionale di tipo quiescente che interessano anche l'area su cui sorgono alcuni edifici che prospettano su corso Vittorio Emanuele e sulla strada per Alessandria della Rocca.
I sottoscritti si sono inoltre soffermati ad esaminare un'area (quartiere Canalotto-San Rocco) che non ricade all'interno del vincolo di cui al decreto n. 298/41 ma, è stata sottoposta, con decreto n. 95/78 di approvazione del piano di fabbricazione del comune di Cianciana, a vincolo di inedificabilità, in quanto reputata a rischio frana.
Nella stessa area è stato eseguito uno studio geologico dal prof. Giuseppe Petrucci, pubblicato nel 1965, per un incarico di quest'ufficio dal quale è emersa l'esistenza di una frana tra le vie salita Cammarata e salita Matrice da addebitare alla conformazione del tetto delle argille, posto a quota variabile tra i 4 e i 12 metri, ed alla presenza di una copertura detritica ed arenaria interessata da una circolazione idrica proveniente dall'area a monte.
Allo stato attuale non sono stati riscontrati dai sottoscritti, nella zona sopra citata, sia sulle strade che negli edifici esistenti, elementi caratteristici delle frane, pur tuttavia, viste le risultanze dello studio del prof. Giuseppe Petrucci, l'apposizione del vincolo di inedificabilità del 1978 e le notizie storiche assunte sul posto, la zona viene perimetrata come frana quiescente che quindi può riattivarsi a causa di un innalzamento della falda.
Situazione diversa, invece, si è riscontrata lungo la strada di penetrazione agricola, sita a sud est del centro abitato, ricadente all'interno della perimetrazione di cui al decreto 4 luglio 2000, e classificata come area soggetta a rischio frana elevato. Lungo questa strada, infatti, è stata rilevata una frana di scoscendimento che ha interessato i terreni argillosi miocenici. Tale movimento ha creato un dissesto diffuso lungo un tratto della carreggiata causandone l'interruzione.
Il dissesto appare essere stato approvato sia da cause naturali che da intervento antropico. La corona della frana risulta essere ben delineata per un fronte di circa 200 metri e le continue infiltrazioni di acque meteoriche, unitamente alla pendenza del versante, rendono la frana ancora attiva.
Per quanto sin qui riportato vengono di seguito formulate, sulla scorta delle indicazioni riportate nelle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico per i movimenti franosi sopradescritti.
Aree a nord dell'abitato
-  corso Vittorio Emanuele e strada per Alessandria della Rocca;
-  superficie delle aree in frana: mq. 40.700 - 38.500;
-  tipologia: T2 scorrimento rotazionale;
-  stato di attività: quiescente;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P1.
-  elementi a rischio: in parte centro abitato E4 (centro abitato o zone di espansione) ed in parte terreni agricoli E1.
Dalla combinazione tra la pericolosità "P1" e gli elementi a rischio E4 ed E1 si perviene rispettivamente alla classe di rischio R2, rischio medio ed R1 rischio moderato.
Area posta all'interno del centro abitato
-  superficie della frana: mq. 14.700;
-  tipologia: T2 scorrimento;
- stato di attività: quiescente;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P1.
Dalla combinazione tra la pericolosità "P1" e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio R2, rischio medio.
Area a sud-est dell'abitato
-  superficie della frana: mq. 52.300;
-  tipologia: T2;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P3;
-  elementi a rischio: linee di comunicazione secondaria (strada E.S.A.) E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità "P3" e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio R3, rischio elevato.
Il dissesto nella parte sud-est dell'abitato, si è generato alla sommità di una stretta e ripida incisione valliva nella quale scorre il v.ne Cinia. Tutta quest'area è caratterizzata da crinali di natura gessosa abbastanza fratturati, poggianti a loro volta su un substrato plastico costituito da argille che si vanno a raccordare a valle, con pendenze molto accentuate, con l'asta del v.ne Cinie. Questo particolare assetto geomorfologico ha favorito l'instaurarsi di fenomeni erosivi superficiali che si manifestano con la formazione di una rete idrografica molto estesa ed incisa che provoca oltre al trasporto di materiale detritico verso valle, anche, localmente, dei colamenti superficiali di materiale argilloso. Inoltre, sono stati rilevati degli accumuli di blocchi e detriti ai piedi dei rilievi gessosi a testimonianza di avvenuti crolli causati dall'attività erosiva espletata dagli agenti esogeni su questo tipo litologico.
Vengono di seguito allegate le planimetrie della carta del dissesto e del rischio idrogeologico.

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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