REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 4 OTTOBRE 2002 - N. 46
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE

DECRETO 22 agosto 2002.
Direttive relative alla redazione dell'inventario forestale regionale e della carta forestale della Regione siciliana.

Allegato
DISPOSIZIONI RELATIVE ALLA REDAZIONE DELL'INVENTARIO FORESTALE E DELLA CARTA FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA
(art. 5, legge regionale 6 aprile 1996, n. 16)

1.  PREMESSA
L'Amministrazione forestale, al fine di procedere alla redazione dell'inventario forestale e della carta forestale, sulla base del disposto dell'articolo 5 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, ha predisposto le relative direttive che formano oggetto del presente documento.
Atteso che la finalità principale dello strumento in ventariale è riconducibile alla determinazione delle linee di politica forestale ed ambientale per la conservazione del suolo, partendo dalle definizio ni di bosco, vengono qui individuati gli obiettivi generali, delineate le fonti di informazione, stabilito il disegno campionario inventariale ed individuate le variabili inventariali che dovranno essere rilevate in fase esecutiva.
2. DEFINIZIONE DI BOSCO
In base all'art. 4 della citata legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, "si definisce bosco a tutti gli effetti di legge una superficie di terreno di estensione non inferio re a 10.000 mq. in cui sono presenti piante forestali, arboree e/o arbustive, in qualsiasi stadio di sviluppo, che determinano una copertura del suolo non inferiore al 50%".
Si considerano altresì boschi, sempreché di dimensioni non in feriori all'ettaro, "le formazioni ripariali e rupestri, la macchia me diterranea, i castagneti anche da frutto e le fasce forestali di larghezza media non inferiore a 25 metri".
Viene precisato che "i terreni su cui sorgono le formazioni di cui sopra non perdono la qualificazione di bosco se sono temporaneamente privi di vegetazione per cause naturali, compreso l'in cendio, o per cause antropiche".
Non si considerano boschi, invece, sempre agli effetti di legge, "i giardini pubblici e i parchi urbani, i giardini e i parchi privati, le colture specializzate a rapido accrescimento per la produzione del legno, anche se costituite da specie forestali, nonché gli impianti destinati prevalentemente alla produzione del frutto".
Il decreto del Presidente della Regione del 28 giugno 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 38 del 18 ago sto 2000, parte I (allegato A), detta i criteri per l'individuazione delle formazioni preforestali (macchia mediterranea, vegetazione ripariale e rupestre) e fissa il numero e la densità delle specie guida più rappresentative di ciascun tipo.
Va tenuto presente che le definizioni di cui sopra rivestono im portanza soprattutto sul piano giuridico-applicativo in quanto vanno ad incidere sul diritto di edificazione.
Da quanto precede, si può comprendere come le classificazioni date rivestano la massima importanza per la corretta gestione della norma, destinata certamente ad essere fonte di contenzioso tra pubblica amministrazione e privati cittadini.
Al tempo stesso, però, posto che la definizione di bosco dettata dalla legislazione regionale risulta assai più restrittiva rispetto a quella in grado di assicurare la conoscenza delle risorse forestali per una loro corretta gestione, in uso in campo nazionale (decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227) ed europeo (F.A.O. - Forest Re sources Assessment, 2000; MCPFE - Ministerial Conference on Protection of Forest in Europe, 2002) e che la sua letterale applicazione finirebbe per escludere molte superfici classificabili, fuori del l'Isola, come forestali, al fine di rendere armonizzabili i dati in ventariali desumibili in Sicilia con quelli di altre regioni d'Italia e di molti Paesi d'Europa, è necessario approntare una doppia rilevazione campionaria e cartografica: la prima per fini legali, funzionale all'applicazione della legge regionale n. 16/96, l'altra per scopi statistici e programmatori. Questa seconda carta sarà compilata, ovviamente, applicando la definizione di bosco corrente a livello internazionale i cui parametri principali sono:
-  superficie minima: 0,5 ettari;
-  copertura minima: 5-10% (5 altre terre boscate, 10 foreste);
-  larghezza minima: 20 metri;
-  altezza minima a maturità: 5 metri.
3. CARTA DEI TIPI FORESTALI
Le formazioni forestali e preforestali riscontrabili in Sicilia, da organizzare su più livelli gerarchici (categoria, tipo, variante), sa ranno riportate in entrambi i casi su carta tecnica regionale a scala 1:10.000, organizzando i dati in modo da rendere possibile l'assemblaggio sui vari livelli geografici ed amministrativi ed agevole l'aggiornamento periodico, anche stagionale. Per le formazioni vegetali da prendere in esame, a parte quelle definite dalla legislazione regionale prima richiamata, base di partenza dovrà rappresentare la recente classificazione dei tipi forestali e preforestali della Sicilia effettuata dall'Università di Palermo (La Mantia et alii, 2000 (1); La Mantia et alii, 2001 (2)).
4.  INVENTARIO FORESTALE
Fino agli anni '80, la funzione prevalente, se non esclusiva, degli inventari forestali era il rilevamento dei caratteri qualitativi e quantitativi del bosco (ubicazione, estensione, appartenenza, massa legnosa, ritmi di accrescimento, assortimenti mercantili ritraibili, ecc.), eseguito quasi esclusivamente ai fini della programmazione e della gestione degli interventi di settore a scopo di produzione legnosa.
Da qualche decennio, invece, essi sono concepiti come sistemi permanenti di analisi territoriale da collegare organicamente e dinamicamente non soltanto alla gestione tecnico-economica del bosco, ma anche alla pianificazione ed alla gestione, ai vari livelli operativi, di tutti gli interventi destinati ad influire sul territorio. Anche per questo vengono incluse nell'ambito delle indagini aree cosiddette preforestali ed extraforestali, contigue o no al bosco, rientranti nella classe altre terre boscate di FR2000-MCPFE. Ciò anche alla luce degli impegni assunti a livello sopranazionale da molti Paesi, tra cui l'Italia, nel campo della sostenibilità delle attività economiche che possono influire sull'ambiente, della conservazione della biodiversità dei sistemi naturali e seminaturali, dei cambiamenti climatici, della composizione e qualità dell'aria, dell'immagazzinamento dell'anidride carbonica, e così via.
4.1.  Definizione degli obiettivi
L'obiettivo da perseguire in via prioritaria è l'acquisizione di tutti gli elementi utili e necessari alla definizione in ambito regionale, nel medio e lungo termine, delle linee di politica forestale ed ambientale volte alla difesa e conservazione del suolo. Non va di menticato, infatti, che il dissesto fisico in Sicilia è assai diffuso per molti motivi, tra cui:
-  la prevalente costituzione geo-morfologica;
-  il basso indice di boscosità;
-  la pregressa utilizzazione del suolo, non sempre rispettosa delle buone norme di tecnica agro-silvo-pastorale e della naturale vocazione dei terreni.
In quest'ottica l'indagine dovrà quindi riguardare non soltanto le formazioni preforestali, ma anche le ex colture legnose, le praterie, i pascoli permanenti, con l'ag giunta della fascia nuda contermine a quella forestale almeno per una profondità di 500 metri, provvedendo ad integrare le suddette carte forestali con la ricerca di attributi inventariali utili a questa ulteriore stratificazione. Non è raro, infatti, che questi ultimi terreni versino in precarie condizioni di stabilità e che possano con pochi interventi essere restituiti al bosco scomparso o fortemente deteriorato.
Altro campo obbligato d'indagine è quello volto ad accertare la vulnerabilità di alcuni tipi forestali e preforestali nei confronti del fuoco, prima causa di degradazione del già esiguo patrimonio forestale regionale. A tale scopo, nelle aree a rischio dovranno essere individuati non soltanto l'ubicazione, la composizione e la struttura della componente arborea, ma anche lo sviluppo e la composizione specifica del sottobosco arbustivo, i modelli di combustibile presenti, la morfologia del territorio, la consistenza e le condizioni della rete viaria, la disponibilità di risorse idriche da utilizzare al l'occorrenza.
La ricerca inventariale deve, inoltre, ricomprendere tutti i parametri utili a valutare le capacità produttive delle aree forestali e montane in termini di risorse legnose e non legnose, e il contributo che esse possono dare allo sviluppo ordinato e compatibile di attività complementari ed integrative di quella primaria (possibilità di praticare il campeggio, l'equitazione, l'agriturismo, ecc.).
4.2.  Fonti d'informazione
Le informazioni inventariali verranno assunte in più fasi, effettuando preliminarmente la localizzazione e la stratificazione del territorio oggetto d'indagine su foto aeree e/o immagini satellitari e dati ancillari. In un secondo tempo, sulla base delle risultanze della prima operazione, verranno effettuate la scelta e il dimensionamento del campione sul quale valutare gli attributi.
I supporti informativi che in atto risultano più idonei nella fase preliminare sono quelli resi disponibili dall'Assessorato regionale territorio ed ambiente (IT2000 e CTR), le ortofoto digitali realizzate dall'Aima per i controlli integrati in agricoltura e dal Mipaf per il sistema informativo della montagna (S.I.M)., ecc.
4.3. Disegno campionario inventariale
In considerazione del fatto che gli inventari forestali consistono, per definizione, nel rilevamento statistico di attributi qualitativi e quantitativi su campioni scelti all'interno delle popolazioni oggetto d'indagine, occorre adottare una metodologia che assicuri, da un lato, la rappresentatività dei campioni prescelti, e cioè la loro capacità di fornire un'idea, la più completa ed approssimata possibile, della variabilità interna alle popolazioni dei caratteri indagati e, dall'altro, l'affidabilità statistica dei risultati ottenuti. Entrambi gli obiettivi si conseguono attraverso l'individuazione delle unità inventariali su base oggettiva e il giusto dimensionamento del campione.
L'intensità di campionamento, anziché essere uniforme su tutta la superficie, potrà differire da strato a strato a seconda dell'im portanza attribuita a ciascuno di essi e allo scopo da raggiungere. Si ritiene inoltre opportuno, qualunque sia il disegno campionario adottato, rivisitare alcuni punti dell'inventario forestale nazionale del 1985 così da verificare i cambiamenti avvenuti nel lasso di tempo intercorrente tra i due rilievi. Analoghe considerazioni valgono per gli attributi che possono variare da caso a caso in relazione alla grandezza indagata e alla sua rilevanza.
Relativamente alla forma ed alla dimensione dell'unità di campionamento si dovranno adottare aree circolari a raggio unico o a raggi variabili, quest'ultime particolarmente adatte per gli inventari multiuso e multirisorse come quello da adottare nell'ambito della Regione siciliana. In questo caso, infatti, si ottengono aree concentriche di superficie variabile da 5-10 a 200-600 mq. a seconda dell'attributo rilevato (condizioni edafiche, composizione specifica dei pascoli, diametro minimo delle piante, massa legnosa, ecc.), va lutando inoltre l'opportunità di utilizzare, a secondo dei casi, anche campionamenti di tipo lineare.
Al tempo stesso, dovendo sottoporre sia la carta che l'inventano a verifiche periodiche, è d'obbligo orientarsi verso aree permanenti e definire i metodi più idonei per la loro esatta individuazione in qualsiasi momento. A questo scopo, considerato il notevole progresso tecnologico registrato negli ultimi tempi, si farà ricorso, ove possibile, ai sistemi di radiolocalizzazione satellitare (GPS).
5. VARIABILI INVENTARIALI
Per raggiungere gli scopi delineati in precedenza, lo spettro delle variabili oggetto di rilevamento (attributi) sarà ampio ed articolato. Esse potranno variare per numero e per natura a seconda dei tipi forestali e degli obiettivi prefissati (formazioni naturali o artificiali, boschi di produzione o di protezione, boschi di interesse na turalistico o turistico-ricreativo, boschi soggetti al pericolo del l'incendio, pascoli, praterie, ecc.).
In base alle finalità da perseguire si possono ipotizzare almeno i seguenti attributi:
5.1.  Attributi da rilevare su foto aeree o immagini satellitari o dati an cillari
-  provincia;
-  comune;
-  bacino idrografico;
-  sistema montuoso;
-  area protetta;
-  proprietà;
-  superficie;
-  strato.
5.2.  Attributi da rilevare direttamente sul campo
a) ambiti geografici ed amministrativi
-  provincia;
-  comune;
-  bacino idrografico;
b) accessibilità
-  autostrada;
-  strada statale;
-  strada provinciale;
-  strada di penetrazione agricola;
-  strada di servizio;
c) proprietà
-  regione;
-  comune;
-  enti;
-  privati;
d) stazione
-  altitudine;
-  esposizione;
-  pendenza;
-  morfologia;
-  pietrosità;
e) vincoli
-  vincolo idrogeologico;
-  vincolo paesaggistico;
-  vincolo archeologico;
-  vincolo naturalistico;
-  vincoli per altri scopi;
f) caratteristiche del bosco
-  tipologia forestale;
-  copertura;
-  struttura;
-  composizione;
-  origine popolamento:
a)  boschi naturali;
b)  boschi di origine artificiale:
b-1)  boschi costituiti con fondi regionali;
b-2)  boschi costituiti con fondi comunitari;
-  forma di governo;
-  età media;
-  diametro di recidibilità;
-  sesto d'impianto;
-  margini e radure;
-  cure colturali;
g) stato fitosanitario del bosco
-  defogliazione;
-  decolorazione;
-  piante secche;
-  attacchi parassitari;
-  danni da pascolo;
-  danni da selvaggina;
h) produzioni legnose
-  diametro a m 1.30;
-  altezza totale;
-  altezza dominante;
-  qualità del fusto;
-  forma della chioma;
-  larghezza della chioma;
-  altezza inserzione chioma;
-  incremento radiale;
-  incremento ipsometrico;
-  diametro o circonferenza ceppaie;
-  numero polloni per ceppaia;
-  assortimenti legnosi ritraibili;
-  fitomassa;
i) produzioni non legnose
-  pascolo;
-  sughero;
-  funghi;
-  mannite;
-  pinoli;
-  resina;
-  piccoli frutti;
-  selvaggina;
-  altro;
j) rinnovazione naturale
-  abbondanza;
-  distribuzione;
-  sviluppo;
-  origine;
-  specie prevalente;
-  stato vegetativo;
k) condizioni del suolo
-  roccia madre;
-  struttura;
-  tessitura;
-  profondità;
-  lettiera;
-  humus;
-  ph;
l) caratteristiche dello strato arbustivo
-  composizione specifica;
-  sviluppo;
-  densità;
-  massa combustibile;
m) caratteristiche dello strato erbaceo
-  composizione;
-  densità;
-  sviluppo;
-  conversione in unità foraggere;
n) pascoli permanenti
-  composizione specifica;
-  densità;
-  sviluppo;
-  conversione in unità foraggere;
o) colture agrarie abbandonate
-  oliveti;
-  noccioleti;
-  mandorleti;
-  pistacchieti;
-  altro;
p) vocazioni turistico-ricreative
-  campeggio;
-  equitazione;
-  attività venatoria;
-  mountain bike;
-  trekking;
q) varie
5.3. Attributi derivati
-  superficie demaniale regionale;
-  superficie demaniale comunale;
-  superficie privata;
-  superficie sottoposta a vincolo idrogeologico;
-  superficie sottoposta a vincolo paesaggistico;
-  superficie sottoposta ad altri vincoli;
-  altitudine;
-  esposizione;
-  pendenza;
-  morfologia;
-  tipo di suolo;
-  numero alberi;
-  area basimetrica;
-  diametro medio;
-  altezza media;
-  incremento di diametro;
-  incremento di altezza;
-  incremento di volume;
-  altezza dominante;
-  specie prevalenti;
-  massa legnosa;
-  età media;
-  percentuale di alberi danneggiati;
-  peso della lettiera;
-  massa dello strato arbustivo;
-  unità foraggere strato erbaceo;
-  unità foraggere pascolo.
6. FORME DI PUBBLICITA'
I dati inventariali verranno organizzati in un apposito sistema informativo geografico (S.I.G.) realizzato nell'ambito dei sistemi in formativi del dipartimento regionale foreste.
Il S.I.G., opportunamente integrato, troverà impiego nelle fasi di pianificazione, programmazione e progettazione di tutti gli interventi forestali. Ad esso dovranno poter accedere, oltre i vari rami dell'Amministrazione forestale, anche altre amministrazioni e gli ope ratori privati interessati e, eventualmente, abilitati.
Pertanto, apposite applicazioni web/internet ed eventuali supporti informatici e cartacei dovranno costituire la principale forma di pubblicità e diffusione delle informazioni inventariali e delle cartografie forestali.
L'atto formale approvativo dell'inventario forestale e della carta forestale verrà portato a conoscenza dei soggetti interessati me diante pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.


(1)  La Mantia T., Marchetti M., Cullotta S., Pasta S., 2000: materiali conoscitivi per una classificazione dei tipi forestali e preforestali della Sicilia, I parte: metodologia ed inquadramento generale. L'Italia forestale e montana, 5: 307-326;
(2) La Mantia T., Marchetti M., Cullotta S., Pasta S., 2001: materiali co noscitivi per una classificazione dei tipi forestali e preforestali della Sicilia, II parte: descrizione delle categorie. L'Italia forestale e montana, 1: 24-47.

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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