REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2002 - N. 45
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 26 luglio 2002.
Approvazione del piano regolatore generale del Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Messina.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 4 gennaio 1984, n. 1;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visti i fogli prott. n. 136/01 del 7 febbraio 2001 e n. 428/01 del 31 maggio 2001, assunti rispettivamente al protocollo di questo Assessorato al n. 7873 del 14 febbraio 2001 e al n. 35669 dell'1 giugno 2001, con i quali il presidente del Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Messina ha trasmesso, per l'approvazione di competenza, gli atti e gli elaborati relativi al progetto di revisione del piano consortile dell'agglomerato industriale di Messina;
Vista la delibera n. 4 del 28 ottobre 1996, con la quale il consiglio generale del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Messina ha adottato il piano regolatore generale del Consorzio per l'area di sviluppo industriale della Provincia di Messina;
Vista la delibera n. 1 del 12 marzo 1999, con la quale il commissario straordinario, nel revocare l'atto deliberativo n. 4 del 28 ottobre 1996, ha riadottato il piano regolatore generale con annesse norme tecniche di attuazione del Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Messina;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito, relativi alla delibera del commissario straordinario n. 1 del 12 marzo 1999, costituita dalla Gazzetta Ufficiale della Regione sici liana del 7 maggio 1999, dai quotidiani, nonché dall'avviso di deposito degli atti, presso le segreterie dei comuni di Barcellona, Milazzo, Mistretta, Messina, Monforte S. Giorgio, Patti, Rometta, S. Piero Patti, San t'Aga ta di Militello, Torregrotta, Torrenova, Villafranca Tirrena e pres so la sede del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Messina;
Viste le certificazioni dei comuni di Barcellona, Milazzo, Mistretta, Messina, Monforte S. Giorgio, Patti, Rometta, S. Piero Patti, Sant'Agata di Militello, Spadafora, Torregrotta, Torrenova, Valdina, Villafranca Tirrena relative alla regolarità del deposito e pubblicazione del piano nonché sulla presenza di osservazioni;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni, nonché la relazione dei progettisti sulle stesse;
Vista la delibera n. 9 del 10 ottobre 2000, con la quale il Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Messina ha controdedotto le osservazioni ed opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico adottato;
Viste le note prot. n. 4783 del 17 marzo 1997 e prot. n. 14354 del 23 giugno 1999, con le quali l'ufficio del Genio civile di Messina, sul piano di che trattasi ha espresso, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, parere favorevole a condizione;
Vista la nota prot. n. 417 dell'11 giugno 2002, con la quale l'unità operativa 4.2/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi all'approvazione del piano regolatore del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Messina, la proposta di parere n. 18 del 13 maggio 2002, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99;
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 660 del 18 luglio 2002, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Valutata:
-  la proposta di parere n. 18/02 che si condivide nelle sue linee generali e che qui di seguito si trascrive con le integrazioni e le modifiche introdotte dal consiglio regionale dell'urbanistica
PREMESSA AMMINISTRATIVA
-  con deliberazione n. 65/95 il Consorzio area di sviluppo industriale di Messina ha affidato l'incarico per la redazione dei piani regolatori per l'area di sviluppo industriale ai professionisti: arch. M. Lo Curzio, ing. G. Bonanno e dott. M. Rinaldi;
-  con verbale n. 4 del 28 ottobre 1996 è stato adottato lo strumento urbanistico in parola; successivamente è stato pubblicato e, in data 7 gennaio 1997, è stato trasmesso a tutti i comuni interessati dalle previsioni dello stesso per la pubblicazione, secondo le modalità e nei termini previsti dalla legge regionale n. 1/84 e dal testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 6 marzo 1978;
-  con nota prot. n. 4783 del 17 marzo 1997, l'ufficio del Genio civile di Messina ha reso il prescritto parere, a condizioni, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74;
-  "...a seguito di pressanti sollecitazioni da parte degli enti locali impossibilitati a gestire i propri territori per evidenti difformità fra i vari strumenti urbani stici, che hanno comportato anche la promozione di alcuni ricorsi al TAR, si è reso necessario rivedere parzialmente il piano regolatore adottato" con il citato verbale n. 4 del 28 ottobre 1996;
-  "...con delibera n. 25 del 24 febbraio 1999 è stato affidato, ai progettisti sopra menzionati, incarico di rielaborazione parziale" del piano adottato;
-  a seguito di detto incarico di rielaborazione, i progettisti hanno consegnato al consorzio "solo alcune tavole rielaborate, riconfermando talune altre come dalla precedente stesura" in quanto tale rielaborazione consiste nell'inserimento di una nuova area ubicata all'estremità sud orientale del territorio comunale di Milazzo nel l'ambito dell'agglomerato Monforte-Milazzo;
-  in data 12 marzo 1999, con delibera commissariale n. 1 è stato adottato il nuovo piano regolatore per l'area di sviluppo industriale con le modifiche apportate e contestualmente è stato revocato il precedente verbale n. 4/96;
-  in data 7 maggio 1999 il piano rielaborato è stato pubblicato e trasmesso ai comuni interessati dalle previsioni dello stesso per la pubblicazione secondo le citate procedure di legge;
-  a seguito di detta pubblicità di piano, avverso allo stesso sono state presentate n. 26 osservazioni e/o opposizioni che sono state visualizzate e riscontrate dai progettisti;
-  con nota prot. n. 14354 del 23 giugno 1999, l'ufficio del Genio civile di Messina ha nuovamente reso il prescritto parere, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74. Con detta nota è stato espresso parere favorevole sulla nuova localizzazione dell'area ricadente nell'ambito dell'agglomerato Monforte-Milazzo, mentre per gli altri agglomerati è stato riconfermato il parere condizionato espresso con nota prot. n. 4783 del 17 marzo 1997;
-  in data 10 ottobre 2000 il consiglio generale del Consorzio, convocato per deliberare sulle osservazioni e opposizioni, ha controdedotto sulle stesse presentate avverso al piano rielaborato;
-  con delibera n. 167 del 12 dicembre 2001 la provincia regionale di Messina ha espresso "parere contrario alla deliberazione del commissario straordinario dell'Area di sviluppo industriale di Messina n. 1 del 12 marzo 1999 ed alla successiva deliberazione del consiglio generale dell'Area di sviluppo industriale di Messina n. 59 del 10 ottobre 2000, afferenti l'adozione e, quindi la trattazione delle osservazioni del piano regolatore generale dell'Area di sviluppo industriale di Messina, così come rivisitato nel marzo 1999". Principalmente, detto parere è stato espresso nella considerazione che è "prevista una edificazione selvaggia ed una scarsa attenzione ai problemi ambientali" e che in atto non è consentito un confronto tra il piano territoriale paesaggistico che riguarda la pianificazione e lo sviluppo dell'intero territorio provinciale e il piano regolatore per l'area di sviluppo industriale che costituirebbe piano regolatore di una porzione dello stesso territorio.
(...Omissis...)
PREMESSA URBANISTICA
L'attuale strumento urbanistico dell'area di sviluppo industriale è costituito da un piano regolatore approvato con decreto n. 780 del 18 novembre 1986.
I comuni interessati dal piano regolatore per l'Area di sviluppo industriale in argomento sono: Barcellona, Milazzo, Mistretta, Messina, Monforte S. Giorgio, Patti, Rometta, S. Piero Patti, Sant'Agata Militello, Torregrotta, Torrenova, Villafranca Tirrena.
La situazione urbanistica di detti comuni è la se guente:
-  Barcellona Pozzo di Gotto: piano regolatore generale approvato con decreto n. 215 del 30 novembre 1979, schema di massima del nuovo piano regolatore generale approvato con delibera consiglio comunale n. 54 del 30 ottobre 1995 e delibera consiglio comunale n. 36 del 31 luglio 1996;
-  Milazzo: piano regolatore generale approvato con decreto n. 958 del 24 luglio 1989;
-  Mistretta: piano regolatore generale approvato con D.Dir. n. 745/D.R.U. del 21 dicembre 2001;
-  Messina: piano regolatore generale adottato con d.c. n. 29/c del 6 aprile 1998, esaminato con voto del consiglio regionale dell'urbanistica n. 552 del 17 gennaio 2002, in fase di controdeduzioni da parte del comune, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78;
-  Monforte S. Giorgio: piano di fabbricazione approvato con decreto n. 199 del 21 novembre 1979; piano regolatore generale in fase di rielaborazione parziale a seguito voto consiglio regionale dell'urbanistica n. 249 del 23 novembre 1996;
-  Patti: piano regolatore generale approvato con decreto n. 244 dell'1 luglio 1981; piano regolatore generale in salvaguardia adottato con delibera commissariale n. 31 del 9 novembre 2000;
-  Rometta: piano di fabbricazione approvato con decreto n. 339 del 9 ottobre 1981; piano regolatore generale in salvaguardia adottato con delibera consiliare n. 46 del 4 luglio 2000;
-  S. Pier Niceto: piano regolatore generale approvato con decreto n. 44 del 3 aprile 1975; piano regolatore generale in fase di rielaborazione totale a seguito del voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 189 del 23 settembre 1999;
-  S. Piero Patti: piano regolatore generale approvato con decreto n. 356 del 4 settembre 1985;
-  Sant'Agata Militello: piano regolatore generale approvato con decreto n. 1352 del 2 novembre 1988;
-  Torregrotta: piano di fabbricazione approvato con decreto n. 174 del 26 gennaio 1974;
-  Torrenova: piano di fabbricazione approvato con decreto n. 168 del 10 giugno 1980; piano regolatore generale in salvaguardia adottato con delibera commissariale n. 27 del 20 luglio 2001;
-  Villafranca Tirrena: piano regolatore generale approvato con decreto n. 403 del 28 ottobre 1983; piano regolatore generale in salvaguardia adottato con d.c. n. 76 del 5 novembre 1999.
PROGETTO DI PIANO
INDIRIZZI PROGETTUALI
E' opportuno premettere che l'esame dei piano regolatore di che trattasi è stato condotto prendendo in considerazione gli elaborati progettuali rielaborati e riadottati con verbale commissariale n. 1/99.
Da quanto riportato nella relazione generale il piano regolatore, sulla base di un'ampia analisi delle condizioni socio-economiche, delle suscettività territoriali della provincia di Messina, del sistema delle reti infrastrutturali e della sussistenza dei vincoli sull'area, definisce gli ambiti di possibile localizzazione industriale che appartengono a tre ampie aree geografiche: l'area orientale, l'area occidentale dei Nebrodi, l'area Tirrenica centrale.
Le realtà produttive presenti nel territorio interessato dei comuni consorziati sono legate sostanzialmente ai settori:
-  chimico e petrolchimico e quindi legato ad attività connesse all'industria metalmeccanica;
-  l'artigianato.
Mentre per il primo, "in un quadro di non ancora rinnovata attenzione..., si registra una sostanziale tenuta", il settore primario, rimane ancora organizzato in "realtà segmentate e disperse nel territorio".
OBIETTIVO Dl PIANO
Il piano in argomento è mirato a perseguire l'obiettivo "di garantire servizi reali alle imprese e quindi anche assettare in maniera coordinata le infrastrutture primarie e a rete, al fine di consentire l'allocazione di nuove iniziative produttive in aree organicamente attrezzate" così come dettato dalla legge n. 1/84.
A tal fine i progettisti si sono occupati principalmente di localizzare strutture intermodali quali l'interporto, il porto industriale e l'avio superficie.
Pertanto in detto piano sono stati individuati tre insediamenti principali:
a) La città di Messina (punto d'incontro radio centrico dell'in tera provincia) legata al sistema urbano della costa ionica
In tale insediamento è stata prevista una contenuta presenza connessa ed integrata con l'attività economica urbana e conseguentemente limitata ad attività artigianali di piccole industrie, commerciali di grande distribuzione, prevedendo un nuovo nucleo commerciale, artigiano, piccolo industriale in un nodo intermodale periferico rispetto al centro cittadino su cui possano convergere gli interessi di tutta la costa ionica oltre che della stessa città di Messina;
b) L'insediamento industriale della Piana di Milazzo concentrato nell'area compresa tra i territori di Villafranca Tirrena, Rometta, Milazzo e Barcellona, territori già individuati dal precedente piano regolatore
Dette aree sono state riorganizzate e ristudiate proponendo nuove infrastrutture che ne potenzino l'utilizzo e ne favoriscano l'inserimento diretto nei circuiti nazionali ed internazionali, contemporaneamente provvedendo alla salvaguardia del territorio circostante;
c) L'insediamento del territorio del comune di Sant'Agata di Militello, con caratteristiche legate alla relazione con le attività primarie e con il Parco dei Nebrodi
Per tale insediamento, a valenza agricola, la presenza di aree del Consorzio è stata limitata solo al supporto delle stesse attività agricole, di quelle piccole artigiane e manifatturiere concentrandola, per una migliore funzione e gestionalità, nel comune di Sant'Agata di Militello in quanto polo di riferimento per l'intero bacino del Parco dei Nebrodi e ancora per tutte le realtà artigianali dislocate nei comuni di S. Stefano di Camastra, Brolo, Rocca di Caprileone, Patti, Capo d'Orlando, Mi stretta.
I progettisti individuano, solo per il territorio di Mistretta, un'ampia area per sperimentazione sulle culture e sull'allevamento di specie pregiate, ricadente su terreni demaniali dove saranno indicate le aree da sottoporre a piano particolareggiato.
PREVISIONI GENERALI DI PIANO
Al fine di perseguire i sopra detti obiettivi, il piano regolatore per l'Area di sviluppo industriale prevede la suddivisione del territorio secondo le seguenti zone:
-  zona D1 (piani esecutivi esistenti) normata dall'art. 19 delle norme di attuazione. Per la stessa vengono riconfermate le previsioni di piani esecutivi già predisposti dal Consorzio per l'area di sviluppo industriale, dai comuni (PIP) o da altri soggetti negli anni passati.
-  zona D2 (ambiti di ristrutturazione, recupero e riconversione) normata dall'art. 20 delle norme di attuazio ne. Vengono così denominate quelle aree che sono state oggetto di:
a) interventi di industrializzazione in assenza di una specifica pianificazione;
b) interventi di grande industria dimessi;
c) interventi pianificati in situazione di emergenza con esito di scarsa persistenza nel tempo;
d) interventi che hanno comportato situazioni di degrado ambientale;
-  zona D3 (ambiti di trasformazione e completamento) normata dall'art. 21 delle norme di attuazione. Riguardano aree che sono state oggetto di pianificazione con piani esecutivi predisposti dal Consorzio per l'area di sviluppo industriale, anche in corso di attuazione negli anni passati;
-  zona D4 (nuovi insediamenti) normata dall'art. 22 delle norme di attuazione. Sono quelle aree, da assoggettare a piani esecutivi unitari (art. 6 delle norme di attuazione), dove sono previsti nuovi insediamenti di: media e piccola industria, piccola industria ed artigianale, agro industriale, fieristico-artigianale;
-  zona D5 (aree commerciali) normata dall'art. 23 delle norme di attuazione. Si intendono quelle aree reperite dal piano regolatore generale in prossimità dei nuclei già esistenti e delle strutture viarie.
-  zone SP (verde attrezzato e di barriera) normate dall'art. 24 delle norme di attuazione. Sono le aree reperite, per i nuovi inserimenti, in applicazione dello standard del 10%, ai sensi del decreto ministeriale n. 1444/68.
SERVIZI TERRITORIALI suddivisi in:
-  zona FS (Servizi territoriali) normata dall'art. 25 delle norme di attuazione. Sono aree reperite ai sensi dei decreto ministeriale n. 1444/68.
-  zona FP (aree portuali) normata dall'art. 26 delle norme di attuazione;
-  Zona FI (aree intermodali) normata dall'art. 27 delle norme di attuazione. Sono le aree destinate alla creazione di strutture di confezionamento, stoccaggio e distribuzione ai diversi sistemi infrastrutturali di scambio delle merci. Connettono il traffico ferroviario con il gommato, il marittimo e l'aereo.
-  zona FA (aree aeroportuali) normata dall'art. 28 delle norme di attuazione. E' una previsione di scalo aeroportuale di 3° livello destinato alle strutture produttive comprensoriali.
-  zone di rispetto suddivise in:
-  zona VR (verde di rispetto) normata dall'art. 29 delle norme di attuazione;
-  zona VE (verde ad uso agricolo e colture pregiate) normata dall'art. 30 delle norme di attuazione.
Il piano regolatore per l'area di sviluppo industriale inoltre prevede la "perimetrazione" di aree eventualmente soggette a piano esecutivo consortile in attuazione di strumenti urbanistici comunali o di altri enti.
CONSIDERAZIONI
Preliminarmente si rileva che dagli elaborati di piano comprendenti anche una "relazione generale" ed una "rassegna statistica" non risultano elementi di valutazione relativamente agli indirizzi ed ai criteri che hanno portato al dimensionamento del piano di che trattasi, stante che risultano previsti nuovi agglomerati. Tuttavia, da analisi statistiche elaborate dal servizio "statistiche territoriali" di questo Assessorato è emerso che da una prima e sommaria valutazione dei dati elaborati emergerebbe una situazione di apparente contraddittorietà fra due fenomeni di segno opposto, da un lato la crescita in cinque anni dal 1991 al 1996 di 2.817 imprese pari ad un incremento del 19%, dall'altro un decremento nello stesso quinquennio degli addetti di 4.714 unità, pari al 9,5%. Tali fenomeni sono il risultato, in diversa misura, in parte di un più ampio processo di ristrutturazione che sta subendo il sistema produttivo nazionale nel processo di rafforzamento della sua componente terziaria, dall'altro costituiscono un indicatore della fragilità tipica del sistema produttivo meridionale che cede quote di occupazione manifatturiera, quindi dell'industria in senso stretto, a vantaggio del settore delle costruzioni.
...Se andiamo ad osservare in che modo hanno concorso a tale risultato negativo le due componenti principali del lavoro, dipendente e indipendente, rileviamo che il contributo maggiore alla flessione dell'occupazione (pa ri al 74% della quota di lavoro venuta meno) è stato offerto dal lavoro dipendente (tipico del settore ma ni fat turiero) che si è ridotta perdendo 3.475 lavoratori (-13%), a fronte di una più modesta flessione della quota dei lavoratori indipendenti (-5,3%).
L'osservazione della dinamica degli addetti all'impresa..., sempre nel quinquennio 1991/96, ci porta a svolgere alcune riflessioni.
Nel settore industriale hanno perso la maggiore quota di personale, sia in termini relativi che assoluti, le attività manifatturiere, con 1.844 dipendenti in meno pari a -18,4% in 5 anni e in maniera assolutamente marginale il settore dell'estrazione di minerali che ha perso solo due unità passando da 22 a 20 dipendenti.
La crescita occupazionale più consistente si è verificata nel settore delle costruzioni dove gli addetti sono cresciuti di 786 unità pari al 12,3%. Parimenti positiva, ma numericamente assai meno consistente è la crescita degli addetti delle imprese per la produzione e distribuzione di energia elettrica, gas ed acqua, passati da 8 a 73 unità. Nel settore terziario la crescita maggiore di addetti si è avuta nell'ambito del terziario avanzato, con 1.367 unità in più (+7,Wo) distribuite fra le aziende immobiliari, di noleggio macchinari ed attrezzature senza operatore e di beni per uso personale e dome sti co, informatica ed attività connesse, ricerca e sviluppo, altre atti vità professionali ed imprenditoriali i servizi sociali e personali e gli altri servizi pubblici (957 unità pari a -34%).
Dalle analisi statistiche sopra riportate si può concludere che: la crisi complessiva del settore produttivo del sistema locale dei comuni dell'Area di sviluppo industriale di Messina è riconducibile senz'altro a due cause principali: la crisi del comparto manifatturiero, che ha espulso in 5 anni 1.844 unità di personale, nonché la crisi del settore commerciale che ha visto diminuire di 3.536 unità (pari al 18%) la propria quota di personale.
Nell'ambito del settore industriale in senso stretto, la forte perdita del settore manifatturiero è stata recuperata solo in parte (al 54%) dalla crescita degli altri due comparti industriali e segnatamente dal settore delle costruzioni e da quello di estrazione dei minerali.
Si deve rilevare, quindi, che, nel quinquennio 1991/96, il bilancio dell'occupazione nei comuni del Consorzio per l'area di sviluppo industriale risulta, per le attività industriali in senso stretto (escluso il comparto delle costruzioni), negativo per una quota pari a 993 ad detti.
Pertanto, ove perdurassero le condizioni di scenario che hanno determinato la flessione occupazionale rilevata, si può ragionevolmente ipotizzare che la crisi del comparto manifatturiero, essendo quest'ultimo più largamente rappresentato nelle tipologie ambientali insediate presso l'Area di sviluppo industriale possa costituire, unitamente alla crescita della quota delle aziende del terziario avanzato un vincolo all'espansione della domanda futura di insediamenti produttivi localizzati pres so l'Area di sviluppo industriale.
Di contro si ritiene non possa considerarsi un fattore di stimolo della suddetta domanda la crescita del numero di imprese così come si è determinata nell'area in esame.
Tale crescita è riconducibile come si è rilevato, in via quasi esclusiva, alla dinamica positiva dell'occupazione registrata sia nel comparto delle aziende del terziario avanzato (+21,6%) che del settore delle costruzioni.
Settore al quale sono riconducibili tipologie di azien de strutturalmente meno avvantaggiabili dalle convenien ze localizzative offerte da un consorzio industriale e pertanto scarsamente propense a localizzarsi in tali aree.
Premesso quanto sopra, in ordine al dimensionamento, nel merito delle scelte progettuali si considera quanto appresso:
-  in via preliminare si prescrive che le aree di competenze dell'Area di sviluppo industriale, in ordine agli interventi previsti e all'assetto urbanistico, siano quelle individuate dal piano regolatore in esame con le prescrizioni di modifica ed integrazione che di seguito vengono esposte.
Di conseguenza tutte le aree che non rientrano in dette previsioni urbanistiche, così come modificate e corrette dal presente voto, non rientrano nella competenza dell'Area di sviluppo industriale, né in ordine all'assetto urbanistico né in ordine agli interventi che all'Area di sviluppo industriale possono farsi risalire, a partire dall'entrata in vigore del presente piano.
a)  Agglomerato industriale di Messina
Sono state individuate e riconsiderate, in rapporto alla loro vicinanza con i punti produttivi di affaccio al mare, ed ancora in collegamento con la grande viabilità e la zona a vocazione turistica, quattro aree:
-  il porto, la zona Falcata;
-  la zona ZIS;
-  la zona ZIR;
-  la zona di nuovo impianto di Larderia.
Per quanto riguarda la zona Falcata del porto i progettisti hanno perimetrato l'area a valenza industriale, in attuazione allo strumento urbanistico comunale e tenendo conto delle peculiarità della zona in fatto di beni culturali, escludendo tutti gli spazi interessati dall'impianto fortilizio dell'antica Cittadella.
Si condivide la scelta progettuale ma, nella considerazione che il piano regolatore generale di Messina, esaminato con voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 552 del 17 gennaio 2002, prevede una diversa perimetrazione dell'area, in conseguenza ed in coerenza con le medesime norme di attuazione dei piani regolatori per l'Area di sviluppo industriale, si ritiene necessario che lo stesso venga adeguato al precitato piano regolatore generale di Messina.
Per la zona ZIS è stata prevista la dismissione delle aree oggi A.T.M. e del nucleo di edilizia residenziale riservato al personale delle FF.SS. riconfermando la finalità produttiva e di servizio industriale del resto delle aree che... hanno rappresentato la vera zona produttiva della città.
L'attuazione di ciò avverrà a seguito di apposito piano particolareggiato al fine di separare le attività artigianali, commerciali, piccoli industriali, direzionali e/o di servizi in modo tale da restituire alla fruizione urbana ampi spazi ormai fisicamente annessi ed integrati con tale attività.
In linea generale si condividono le previsioni di piano per detta zona ZIS a meno della prevista strada costiera alla foce della Fiumara Zaera. Questa, infatti, avrebbe la stessa finalità e funzione della parallela via Don Blasco già approvata da questo Assessorato.
Per la zona ZIR i progettisti hanno ritenuto opportuno riconsiderare tutte le aree esistenti in quanto, seppure in maniera disaggregata, rappresentano una relativa certezza economica e un diretto collegamento produttivo con la vita di relazione del nucleo residenziale della città.
Alla foce del torrente Gazzi viene prevista un'area per la cantieristica navale.
Anche per la zona ZIR si ritengono opportune le scelte operate dai progettisti di piano a meno della previsione di una nuova zona per la cantieristica navale.
Essa infatti ricade in un'area che si inserisce in una più vasta zona che il piano regolatore generale di Messina assoggetta a piano particolareggiato esecutivo della "fascia costiera Ionica" e pertanto si ritiene che detta previsione debba essere verificata in sede di redazione di piano particellare di espropriazione.
Resta ovvio che, nelle more della redazione di detto strumento attuativo, sono consentite, in conformità al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 552/2002, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili esistenti.
Per quanto riguarda l'insediamento di Larderia, il Consorzio ha già realizzato una zona per la piccola industria già dotata di viabilità, spazi ricreativi, centro direzionale, impianto di depurazione.
In tale contesto viene prevista una zona D4 per nuovi insediamenti ed in particolare per la media e piccola industria per la quale nulla si ha da rilevare.
Inoltre il piano regolatore per l'area di sviluppo industriale impegna anche alcune zone limitrofe alla S.S. 114 con previsioni di zone D5 (aree commerciali) ed aree intermodali in prossimità dello svincolo di Tremestieri.
I collegamenti tra dette zone vengono previsti attraverso un'arteria stradale che scorrendo parallelamente al torrente Larderia si innesta direttamente allo svincolo autostradale.
Nella considerazione che nelle aree contermini all'attuale svincolo Tremestieri risulta essere stato localizzato l'approdo per il traffico gommato pesante per il quale è in fase di redazione un progetto esecutivo, si reputano non potersi assentire allo stato le previsioni di viabilità, di zone commerciali ed aree intermodali ivi previsti.
Altresì, per quanto attiene l'arteria stradale prevista in adiacenza al torrente Larderia, si reputa non potersi assentire giacché il piano regolatore generale di Messina menzionato ne prevede la realizzazione lungo l'asse dello stesso.
b) Agglomerato industriale della Piana di Milazzo
Nel territorio della Piana di Milazzo tra Villafranca Tirrena e Barcellona Pozzo di Gotto si è sviluppato l'insediamento industriale principale della provincia di Messina.
Considerato che le previsioni del precedente piano regolatore per l'area di sviluppo industriale non sono state del tutto realizzate, i progettisti propongono nel presente piano una "riorganizzazione globale" degli insediamenti.
Per il raggiungimento di tale obiettivo sono stati previsti:
1) ambiti di ristrutturazione, recupero e riconversione, zona D2 normata dagli artt. 20.4, 20.5 e 20.6, individuati nei comuni di Villafranca (a valle della S.S. 113), Venetico, Valdina, Scala Torregrotta, Pace del Mela (frazione Gabbia).
Si ritengono condivisibili tanto le individuazioni delle aree, che gli interventi previsti nelle stesse e le relative prescrizioni di cui ai superiori articoli delle norme di attuazione.
Per quanto attiene l'ambito di ristrutturazione, recupero e riconversione dell'area ex Pirelli ricadente nel comune di Villafranca Tirrena, si prescrive che venga previsto e progettato, a carico dell'Area di sviluppo industriale (o sua concessionaria), un adeguato snodo stradale di immissione nella S.S. 113, anche in sottopasso, per eliminare i gravi punti di conflitto del traffico che si verrà a determinare riattivando l'area dismessa.
La superficie interessata dallo snodo stradale eventualmente ricadente all'esterno dell'Area di sviluppo industriale va considerata per questi effetti di pertinenza dell'Area di sviluppo industriale (o sua concessionaria), senza ricorrere a procedure di variante urbanistica del piano regolatore generale comunale, essendo sufficiente, per questo fine, il progetto esecutivo dello snodo e la previsione nel relativo p.p.
La realizzazione dello/degli snodi stradali è opera propedeutica alla riattivazione dell'area dismessa.
Parimenti è prescritta una bretella viaria di immissione del traffico pesante proveniente da quest'area nell'area dell'entrata autostradale di Villafranca (direzione Messina), alle medesime condizioni;
2) ambiti di trasformazione e completamento localizzati in aree già soggette a p.p., dal precedente piano regolatore dell'Area di sviluppo industriale e dagli strumenti urbanistici comunali vigenti, solo parzialmente attuati, zona D3 normata dagli artt. nn. 21.1, 21.2, 21.3, 21.4 e 21.5, individuati nei comuni di Villafranca (a monte dell'autostrada contrada Raia), S. Pier Niceto, S. Filippo del Mela, Milazzo (agro-industriale e località Masseria), Barcellona Pozzo di Gotto.
In linea generale si ritengono condivisibili le localizzazioni delle zone D3, a meno di quanto appresso si specifica:
Comune di Villafranca Tirrena - Contrada Raia
Non si condivide la previsione di zona D3 in quanto l'area di che trattasi si trova ubicata nelle vicinanze di ampie aree ricadenti in ambiti di ristrutturazione, recupero e riconversione (ex Pirelli, Moio Moschella), ed inoltre il comune di Villafranca ha realizzato due insediamenti artigianali in zone limitrofe.
Di conseguenza vanno disattese la prevista viabilità, nonché le previsioni di "verde attrezzato e di barriera" e di "verde di rispetto".
La disciplina di zona di detta area è rimandata alla pianificazione comunale.
Comune di S. Pier Niceto
Nella considerazione che, da atti in possesso del l'As sessorato, risulta che il comune di S. Pier Niceto, sin dal 1985, ha più volte deliberato all'unanimità lo svincolo e la salvaguardia del sito in esame motivato dalla presenza di colture pregiate e che a seguito di petizione popolare sono state raccolte circa 7.000 firme per la difesa di tale area, sia dei cittadini residenti a S. Pier Niceto che in comuni limitrofi, si ritiene che la prevista zona D3 sia da disattendere, a monte dell'asse stradale, allineandosi in prolungamento della D3 esistente a lato della fiumara di Niceto, fatta salva l'area già ricadente nel piano particellare approvato dall'area di sviluppo industriale e i cui terreni in massima parte sono stati espropriati ed acquisiti dall'ente.
La parte a valle dell'asse stradale (lato mare) può essere analogamente utilizzata, sia per ampliamento degli impianti esistenti che per opere di infrastrutturazione connesse, attivando le procedure di deroga per la fascia ricadente nei 150 m. dalla battigia ed impegnando anche l'area di previsione aeroportuale disattesa.
Detta area D3, configurata così come prescritto, si estenderà fino al confine con la foce della fiumara e potrà essere destinata ad impianti di acquacoltura e/o cantieristica navale da diporto, come suggerito dagli stessi progettisti in sede di controdeduzioni all'osservazione del comune di S. Pier Niceto.
Le aree da disattendere saranno classificate come zone VE, verde ad uso agricolo e colture pregiate, normate dall'art. 30 delle norme di attuazione;
3) nuovi insediamenti lungo un unico asse industriale attrezzato che interessa zone più interne del territorio che va da Rometta a Venetico.
Interessa i territori comunali di Rometta, Spadafora, Venetico, Torregrotta.
Vengono individuate cinque nuove piccole aree destinate alla piccola industria ed artigianale, zona D4 (IA), da realizzare a mezzo di piani esecutivi unitari e normate dall'art. 22.2 delle norme di attuazione.
Dette aree sono collegate da un unico asse stradale collinare che si sviluppa su un tracciato tortuoso a quota 100 mt. s.l.m.
Al riguardo si rileva che l'individuazione di dette aree, ciascuna di limitata dimensione, da destinare a zona D4 - IA, non è supportata da alcun elemento circa la consistenza quantitativa e non risulta essere frutto di una pianificazione organica che procede a scelte di sviluppo del territorio a partire dall'analisi dello stato di fatto e dalla stima dei fabbisogni.
Infatti la nuova previsione si pone in antitesi con la tendenza della domanda così come emerge dall'analisi statistica del sistema produttivo nelle premesse speci ficata.
Inoltre, gli interventi proposti tendono al frazionamento di un territorio certamente ancora significativo come paesaggio agrario alterandone irreversibilmente le attuali connotazioni geografiche e paesaggistiche.
Tale circostanza, tra l'altro, sarebbe aggravata dalla presenza della viabilità di collegamento la cui previsione non tiene conto del rilevante impatto ambientale, nonché dell'oneroso intervento in relazione dell'assetto morfologico del sito caratterizzato da un'acclività di ri lievo.
Infine, si rileva che alcune delle suddette aree individuate come zone D4 interferiscono con il 1° traccia to del metanodotto la cui fascia di rispetto limita notevolmente la fruibilità della zona e, pertanto, ne deri va che le stesse, già di limitate dimensioni, in fase di pianificazione esecutiva si ridurrebbero ad interventi puntiformi disseminati nel territorio e tanto si pone in net ta antitesi con le finalità enunciate dai progettisti e ai principi di razionalizzazione dell'Area di sviluppo in dustriale.
Per quanto sopra considerato, si è del parere che tanto le zone D4 - IA che la prevista viabilità sono da disattendere e pertanto la disciplina di zona di dette aree viene rimandata alla pianificazione comunale.
Nuovi insediamenti lungo un unico asse industriale attrezzato che interessa zone più interne del territorio che va da Milazzo a Barcellona
Interessa i territori comunali di Milazzo, Merì e Barcellona Pozzo di Gotto. Sono individuate tre aree destinate alla media e piccola industria, zona D4 (IM), da realizzare per mezzo di piani esecutivi unitari e normate dall'art. 22.3 delle norme di attuazione e di un'area destinata ad attività agro industriale, zona D4 (IE) che risulta normata dall'art. 22.4 delle norme di attuazione.
Inoltre vengono previste due aree di zone di rispetto VE (verde ad uso agricolo e colture pregiate).
Dette aree sono collegate con la vicina area D1 in territorio di Barcellona Pozzo di Gotto e le aree commerciali D5 previste in territorio di Milazzo da un lungo asse stradale rettilineo, in minima parte realizzato.
Poiché anche queste zone non sono adeguatamente e del tutto giustificate sotto l'aspetto dimensionale va disattesa la zona D5 ricadente nel territorio di Milazzo tra la grande curva dell'asse viario esistente e il nuovo asse industriale. Vanno altresì disattese la zona D4 (IM) appesa isolatamente all'asse industriale e ricadente nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, come pure la zona D4 (IM) a sagoma triangolare inclusa tra l'asse industriale e l'ex tracciato ferroviario, sempre nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto.
Di conseguenza permangono le due zone D4 (IM-IE) che saranno accorpate in unica zona IE e che sarà delimitata a monte dall'esistente via Enna, a valle dal nuovo asse industriale, ad est dalla nuova viabilità prevista sino all'incrocio con la via Stretto Camicia ed a ovest dall'allineamento della stradella esistente all'interno della zona prevista.
Viene altresì disattesa l'area triangolare D4 (IE) posta a nord di via Stretto Camicia.
La viabilità prevista all'interno e a perimetro di suddette zone è disattesa; per le soluzioni viarie si rinvia al p.p. obbligatorio, anche armonizzandole con la pianificazione comunale.
Il nuovo asse stradale industriale è giustificato, oltre che come asse di servizio e distribuzione della zona D1 esistente di Barcellona Pozzo di Gotto e le zone D4 sopra specificate, anche come asse di collegamento preferenziale tra l'area interportuale di Milazzo (a ridosso della nuova stazione) e l'area intermodale di Barcellona Pozzo di Gotto (anch'essa a ridosso della nuova stazione ferroviaria), prevista dal nuovo piano regolatore generale comunale (schema di massima approvato) e la cui realizzazione può ricadere nella competenza dell'Area di sviluppo industriale, previo apposito p.p.
I due terminali del nuovo asse industriale prefigurano un attento studio di snodo stradale, a carico dell'area di sviluppo industriale, l'uno dal lato di Milazzo, di immissione nel cosiddetto "asse viario" al suo incrocio con la "variante" della S.S. 113 che eviti di attraversare l'area di pregio colturale evidenziata da una apposita osservazione; l'altro terminale posto all'incrocio tra il rilevato ferroviario e la sottostante via del Mare (a Barcellona Pozzo di Gotto).
Detti snodi stradali terminali, su apposito progetto esecutivo dell'area di sviluppo industriale, vanno realizzati contestualmente all'asse industriale e in via propedeutica all'attivazione delle relative aree industriali.
L'asse industriale dovrà armonizzarsi, anche con tracciato in elevato, con la viabilità di attraversamento esistente e prevista dalla pianificazione comunale, soprattutto nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto.
Sono altresì da disattendere le residue aree D5 ricadenti nell'asse attrezzato del vigente piano regolatore generale di Barcellona Pozzo di Gotto perché già pianificate in analogia;
4)  un sistema intermodale di trasporto costituito da un'area interportuale (in località prossima alla nuova stazione ferroviaria di Milazzo) normata dall'art. 27 delle norme di attuazione, da un porto industriale (in territorio di Pace dei Mela, località Giammoro), da una pista aeroportuale (in territorio dei comuni di Torregrotta, S. Pier Niceto e Monforte S. Giorgio, località Marina) ed, infine, un nuovo svincolo autostradale in località Niceto.
Si ritiene condivisibile la localizzazione dell'area interportuale giacché è stata individuata in località, scarsamente urbanizzata, molto prossima alla nuova stazione ferroviaria di Milazzo e nel rispetto per l'ambiente.
Parimenti si condivide la localizzazione del porto industriale in territorio di Pace del Mela, località Giammoro proprio a ridosso della già esistente zona industriale in posizione limitrofa al costruendo centro direzionale per l'area di sviluppo industriale e prospiciente l'impianto delle Acciaierie del Tirreno.
Non si ritiene condivisibile la zona FA, area aeroportuale, che parzialmente si sviluppa sul mare, giacché, come si rileva dalla delibera della provincia regionale di Messina n. 16712001, lo schema di massima del piano territoriale paesaggistico (di livello di pianificazione superiore a quello in esame) propone in aree più idonee l'ubicazione di tale infrastruttura.
Inoltre, risulta localizzata in un'area limitrofa tanto ad insediamenti industriali che ad insediamenti urbani, costituendone pericolo per l'incolumità e la salute pubblica.
Conseguentemente si disattende la previsione dello svincolo autostradale in località Niceto, finalizzato principalmente al collegamento con la prevista attrezzatura aeroportuale, fermo restando la previsione dell'asse viario che collega la zona D2 di Venetico-Fondachello con la D3 di contrada Marina di S. Biagio del comune di S. Pier Niceto e che costeggia l'autostrada e la fiumara.
Pertanto la disciplina di zona dell'area aeroportuale disattesa rimane di competenza dell'Area di sviluppo industriale con destinazione urbanistica di zona D4, cantieristica navale da diporto e/o attività connesse alla marineria con obbligo di p.p.
c) Agglomerato industriale di Sant'Agata Militello
Dalla relazione di piano si evince che i progettisti hanno posto come obiettivo di piano l'incentivazione delle attività produttive (pesca ed agricoltura) nei territori di Sant'Agata, Patti, S. Piero Patti e Mistretta, caratterizzati anche dalla presenza del Parco dei Nebrodi.
Per il raggiungimento di tale obiettivo, il piano prevede di assegnare a Sant'Agata Militello il ruolo di polo di riferimento produttivo dell'intero bacino del Parco dei Nebrodi per le attività artigianali dislocate nei comuni sopra detti.
1) Comune di Mistretta: i progettisti prevedono un nuovo insediamento, zona D4 IE agro-industriale), normata dall'art. 22.8 delle norme di attuazione ed individuata in area limitrofa alla perimetrazione del Parco dei Nebrodi, sul lato ovest della strada Mistretta-Nicosia.
Si ritiene condivisibile tanto l'individuazione di detta zona che gli interventi ammissibili nelle stesse e le relative prescrizioni di cui al superiore articolo delle norme di attuazione.
2) Comuni di Patti e S. Piero Patti: i progettisti riconfermano le aree di piani particolareggiati in corso di attuazione, Zone D1, normate dagli artt. 19.7 e 19.8 delle norme di attuazione, di cui una in territorio di S. Piero Patti e due in territorio di Patti in località torrente Timeto.
Le due aree, ricadenti in territorio di Patti, sono già servite da una nuova arteria di penetrazione realizzata recentemente dallo stesso Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Messina e da un tratto di viabilità realizzata dal comune; il piano prevede il completamento di quest'ultima.
Si ritengono condivisibili le perimetrazioni di dette zone nonché gli interventi ammissibili nelle stesse e le relative prescrizioni di cui ai superiori articoli delle norme di attuazione.
3)  Comune di Sant'Agata Militello: i progettisti individuano tre aree: una in località Pianeta ad ovest dell'abi tato, una in prossimità del torrente Rosmarino ed infine l'ultima in ambito collinare in prossimità dei nuclei di Orecchiazzi e S. Leo.
In località Pianeta esiste in atto un'area destinata a zona industriale, in parte già realizzata dal Comune; detta area viene riconfermata, denominata zona D1 e normata dall'art. 19 delle norme di attuazione.
Si condivide tale perimetrazione nonché gli interventi ammissibili e le relative prescrizioni di cui al citato articolo delle norme di attuazione.
Nelle aree limitrofe alla suddetta zona D1 il piano prevede:
-  un consistente ampliamento destinato a nuovi insediamenti (piccola industria ed artigianale), zona D4 (IA) da realizzare per mezzo di piani esecutivi unitari e normate dall'art. 22.5 delle norme di attuazione;
-  alcune aree destinate a zona SP (verde attrezzato e di barriera), previste per il reperimento degli standards, normate dall'art 24 delle norme di attuazione;
-  un ampliamento del porto, FA area portuale, al fine di riservare una parte di esso alle attività cantieristiche e produttive in genere e una parte a scopi tu ristici.
Al riguardo si rileva che l'individuazione dell'area da destinare a zona D4 - IA, non è adeguatamente giustificata né sotto il profilo delle scelte localizzative né sotto l'aspetto dimensionale, come avrebbe dovuto essere stata rilevata da una rassegna statistica.
Inoltre l'intervento proposto insiste su un territorio certamente ancora significativo come paesaggio agrario con particolari connotazioni geografiche e paesaggistiche essendo caratterizzato dalla presenza di colture agricole specializzate (uliveti).
Per le suddette considerazioni non si ritengono condivisibili ne la previsione di zona D4 né le connesse previsioni di zona SP, pertanto la disciplina di dette aree è rimandata alla pianificazione comunale.
Per quanto riguarda l'individuata area in prossimità del torrente Rosmarino, i progettisti perimetrano, una zona D4 (IF) normata dall'art. 22.6 destinata ad attività fieristica artigianale, una zona SP (verde attrezzato e di barriera), prevista per il reperimento degli standards e normata dall'art. 24 delle norme di attuazione.
Infine il piano prevede una nuova viabilità per il collegamento di tale area con l'esistente strada a mare.
Relativamente a tali previsioni, esse si ritengono condivisibili.
In ambito collinare in prossimità dei nuclei di Orecchiazzi e S. Leo i progettisti prevedono un'ampia zona D4 (IE) destinata a nuovi insediamenti di attività agro-industriale e normata dall'art. 22.7 delle norme di attuazione, delle aree SP per il reperimento degli standards ed una zona di rispetto VR normata dall'art. 29 delle norme di attuazione.
Tale ambito industriale è collegato con la viabilità parzialmente esistente e in fase di completamento mediante la previsione di nuove arterie stradali.
Al riguardo si rileva che le suddette aree destinate ad attività produttive artigianali, localizzate e dimensionate in maniera quasi casuale, non essendo le stesse giustificate da una analisi della potenziale domanda che di fatto, come nelle premesse riportato, risulta in crisi, sono state localizzate in un contesto ambientale ancora integro costituente un interessante esempio del modello insediativo della campagna urbanizzata che caratterizza le pendici settentrionali dei Monti Nebrodi.
Pertanto le previsioni progettuali di tale area, di notevole interesse paesaggistico, vanno disattese e la disciplina di zona delle stesse è rimandata alla pianificazione comunale.
OSSERVAZIONI ED OPPOSIZIONI
a)  Agglomerato industriale di Messina
-  N. 6: si accolgono in conformità a quanto espresso dai progettisti
-  N. 13: si accolgono in conformità a quanto espresso dai progettisti.
b) Agglomerato industriale della Piana di Milazzo
-  N. 1, 2, 3, 5, 11, 14, A, B: le osservazioni risultano superate, e quindi accolte, in quanto interessano agglomerati disattesi dal presente voto.
-  N. 7: accolta in base al parere dei progettisti e alle considerazioni sopra esposte del voto consiglio regionale dell'urbanistica.
-  N. 8: accolta in base alle considerazioni sopra esposte nel voto consiglio regionale dell'urbanistica.
-  N. 4, 12, 15, 16, 17, 19: non si accolgono in conformità a quanto espresso dai progettisti del piano regolatore per l'area di sviluppo industriale.
-  N. 9: si accoglie in conformità a quanto espresso dai progettisti.
-  N. 10: si accoglie alle condizioni dei progettisti in ordine alla regolarità dell'esistente.
-  N. 21 e 23: parzialmente accolte sulla base delle considerazioni del voto consiglio regionale dell'urbanistica per le aree e totalmente accolte per la previsione aeroportuale.
-  N. 22: si tratta di una reiterazione di osservazione presentata dal WWF con nota prot. 27/97, del 12 febbraio 1997, pertanto la stessa è superata in parte dal progetto di rielaborazione dei piani regolatori per l'area di sviluppo industriale ed in massima parte dalle determinazioni di cui al presente voto.
-  Lettera C: l'osservazione presentata fuori termini dal comune di Terme Vigliatore, accolta dai progettisti, interessa la localizzazione di nuovi agglomerati ed infrastrutture.
La stessa, pur ritenendosi condivisibile in linea urbanistica generale, si ritiene potersi accogliere in questa fase, soltanto alla stregua di destinazione urbanistica adottata, con parere del Genio civile già reso in sede di piano regolatore generale comunale, fermo restando il rituale iter procedurale da completare tramite la pubblicazione, sentito il consiglio comunale interessato.
Pertanto, in attesa del completamento del procedimento e del successivo esame regionale, le aree di sviluppo industriale ricadenti nel territorio comunale di Terme Vigliatore si intendono stralciate, pur ricadendo nella competenza pianificatoria dell'Area di sviluppo industriale.
Resta la facoltà dell'Area di sviluppo industriale di procedere all'elaborazione del p.p., che si consiglia per le ovvie connessioni con la pianificazione comunale, di recente approvata e con l'area intermodale prevista nel piano regolatore generale di Barcellona Pozzo di Gotto, nonché con il nuovo tracciato ferroviario.
Agglomerato industriale di Sant'Agata Militello
-  N. 18, 20: superate e parzialmente accolte in relazione alle considerazioni espresse nel presente voto.
-  Osservazioni pervenute direttamente a questo Assessorato, comune di S. Pier Niceto (n. 2): la delibera del consiglio comunale n. 10/2001 non è, di fatto, un'opposizione al piano regolatore per l'area di sviluppo industriale e non ravvisandosi competenze da parte di questo Assessorato, non si prende in considerazione.
-  Comune di Sant'Agata Militello, comune di Rometta, comune di Milazzo: superate dalle determinazioni di cui al presente voto.
-  A. Gemelli ed altri, Anania G.: non si prendono in esame in quanto non riportano l'esatta individuazione planimetrica dell'area oggetto dell'opposizione e/o il riferimento al n. della tav. di piano.
-  A. Basile: accolta conformemente al parere dei progettisti e alle considerazioni del voto del Consiglio regionale dell'urbanistica. Per tutto quanto sopra premesso, visto e considerato, è del parere che il piano regolatore generale del Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Messina con annesse norme di attuazione, sia meritevole di approvazione con le prescrizioni e le modifiche di cui ai considerata del presente voto".
Ritenuto di poter condividere il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 660 del 18 luglio 2002 che fa propria la proposta dell'U.O. 4.1 n. 18 del 13 maggio 2002;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi della legge regionale n. 1 del 4 gennaio 1984, in conformità al parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 660 del 18 luglio 2002 e con le condizioni di cui alle note sopracitate dell'ufficio del Genio civile di Messina, è approvato il piano regolatore generale del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Messina, adottato con delibera commissariale n. 1 del 12 marzo 1999.

Art. 2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso il piano in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 660 del 18 luglio 2002.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1) parere prot. n. 18 del 13 maggio 2002 reso dal U.O. 4.1/DRU;
2)  voto n. 660 del 18 luglio 2002 reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
3)  delibera del commissario straordinario n. 1 del 12 marzo 1999;
4)  relazione generale;
5)  rassegna statistica e relazione generale analitica dei dati relativi ai settori produttivi della provincia di Messina;
6)  norme tecniche di attuazione;
7)  tav.  1  -  provincia di Messina, situazione territoriale con orografia, confine e viabilità; 
8)  tav.  2  -  verifica pianificazione consortile: Messina (ZIR, ZIS, Larderia), Villafranca Tirrena; 
9)  tav.  3  -  verifica pianificazione consortile: Milaz zo, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, S. Piero Patti, Torrenova, S. Agata Militello; 
10)  tav.  4  -  provincia di Messina, quadro di unione delle tavole di progetto; 
11)  tav.  5  -  progetto agglomerato di Messina; 
12)  tav.  6  -  progetto agglomerato Villafranca Tirrena -Torregrotta; 
13)  tav.  7  -  progetto agglomerato Monforte-Barcellona; 
14)  tav.  8  -  progetto agglomerati Patti e S. Piero Patti; 
15)  tav.  9  -  progetto agglomerato S. Agata Militello; 
16)  tav. 10  -  progetto agglomerato Mistretta; 
17)  tav. 11  -  progetto agglomerato Messina - ZIR. ZIS e zona Falcata; 
18)  tav. 12  -  progetto agglomerato Messina particolare Larderia; 
19)  tav. 13  -  progetto agglomerato Monforte S. Giorgio-Barcellona Pozzo di Gotto, particolare Milazzo Olivarella e Barcellona Pozzo di Gotto; 
20)  tav. 14  -  progetto agglomerato Rometta-Torregrotta; 
21)  tav. 15  -  progetto particolare contrada Gabbia; 
22)  tav. 16  -  progetto profili regolatori e schemi tipologici; 
23)  tav. 17  -  quadro dei dimensionamenti di piano; 
24)  tav. 18  -  progetto agglomerato Monforte-Barcellona Pozzo di Gotto, part. S. Pier Niceto-Milazzo; 
25)  tav. 19  -  progetto agglomerati Patti e S. Piero Patti; 
26)  tav. 20  -  progetto agglomerato S. Agata Militello; 

STUDIO AGRICOLO FORESTALE
27)  tav.  E/bis  -  relazione agricola forestale; 
28)  -  adeguamento studio agricolo forestale; 
29)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 1-A; 
30)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 1-B; 
31)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 1-C; 
32)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 1-D; 
33)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 2; 
34)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 2/A; 
35)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 3; 
36)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 4; 
37)  tav.  E  -  relazione agricola forestale tav. 5; 

STUDIO GEOLOGICO
Agglomerato di Messina
38)  tav.  D  -  relazione geologica; 
39)  tav.  D1  -  carta geolitologica, scala 1:10.000; 
40)  tav.  D2  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000; 
41)  tav.  D3  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000; 
42)  tav.  D4  -  carta delle pericolosità scala 1:5.000; 

Agglomerato di Villafranca Tirrena-Torregrotta
43)  tav.  D  -  relazione geologica; 
44)  tav.  D1  -  carta geolitologica, scala 1:10.000; 
45)  tav.  D2  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000; 
46)  tav.  D2  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000 (Integrazione aree su t: Saponara); 
47)  tav.  D3  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000; 
48)  tav.  D3  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000 (Integrazione aree su t: Saponara); 
49)  tav.  D4  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000; 
50)  tav.  D4  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000 (Integrazione aree su t: Saponara); 

Agglomerato di Mistretta
51)  tav.  D  -  relazione geologica; 
52)  tav.  D1  -  carta geolitologica, scala 1:10.000; 
53)  tav.  D2  -  carta delle permeabilità, scala 1:10.000; 
54)  tav.  D3  -  carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
55)  tav.  D4  -  carta delle pericolosità, scala 1:10.000; 

Agglomerato di Patti e S. Piero Patti
56)  tav.  D  -  relazione geologica; 
57)  tav.  D1  -  carta geolitologica, scala 1:10.000; 
58)  tav.  D2  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000 (agglomerato di Patti); 
59)  tav.  D2  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000 (agglomerato di S. Piero Patti); 
60)  tav.  D3  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000 (agglomerato di Patti); 
61)  tav.  D3  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000 (agglomerato di S. Piero Patti); 
62)  tav.  D4a  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000 (agglomerato di Patti); 
63)  tav.  D4b  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000 (agglomerato di S. Piero Patti); 

Agglomerato di Sant'Agata Militello
64)  tav.  D  -  relazione geologica; 
65)  tav.  D1  -  carta geolitologica, scala 1:10.000; 
66)  tav.  D2a  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000; 
67)  tav.  D2b  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000; 
68)  tav.  D3a  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000; 
69)  tav.  D3b  -  carta geomorfologica, scala 1:5.000; 
70)  tav.  D4a  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000; 
71)  tav.  D4b  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000; 

Agglomerato di Monforte-Barcellona Pozzo di Gotto
72)  tav.  D  -  relazione geologica; 
73)  tav.    -  relazione - Rielaborazione; 
74)  tav.  D1a  -  carta geolitologica, scala 1:10.000 (territorio Monforte-Milazzo); 
75)  tav.  D1a  -  carta geolitologica, scala 1:5.000 (territorio Monforte- Milazzo) datata 2 aprile 1999; 
76)  tav.  D1b  -  carta geolitologica, scala 1:10.000 (territorio Milazzo Corriolo-Barcellona Pozzo di Gotto); 
77)  tav.  D2a  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000 (territorio Monforte-Milazzo); 
78)  tav.  D2a  -  carta delle permeabilità, scala 1:5.000 (territorio Monforte-Milazzo) datata 2 aprile 1999; 
79)  tav.  D4a  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000 (territorio Monforte-Milazzo); 
80)  tav.  D4b  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000 (territorio Milazzo Corriolo-Barcellona Poz zo di Gotto); 
81)  tav.  D4b  -  carta delle pericolosità, scala 1:5.000 (territorio Milazzo Corriolo-Barcellona Pozzo di Gotto) datata 2 aprile 1999; 
82)  tav.  D5.1  -  relazione sulle indagini; 
83)  tav.  D5.2  -  indagini geognostiche; 
84)  tav.  D5  -  carta litotecnica, scala 1:10.000; 
85)  tav.  D5  -  carta litotecnica, scala 1:10.000 datata 2 aprile 1999. 


Art. 4

Ai sensi dell'art. 18 della legge regionale n. 1 del 4 gennaio 1984, i vincoli di destinazione del presente piano hanno efficacia per la durata di 10 anni dalla data del presente decreto.

Art. 5

Il Consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Messina dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere per opportuna conoscenza a questo Assessorato, il consiglio generale del Consorzio, dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del decreto.

Art. 6

Il Consorzio per l'area di sviluppo industriale provincia di Messina ed i comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Mistretta, Messina, Monforte S. Giorgio, Patti, Rometta, S. Piero Patti, Sant'Agata di Militello, Torregrotta, Torrenova, Villafranca Tirrena sono onerati, rispettivamente per le competenze attribuite agli stessi dalla vigente normativa, di tutti gli adempimenti conseguenziali al presente decreto che, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 26 luglio 2002.
  SCIMEMI 

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