REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 20 SETTEMBRE 2002 - N. 44
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 3 maggio 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Castellammare del Golfo.

Relazione d'istruttoria

Si premette:
- con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000 l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente ha individuato in tutto il territorio regionale, le aree a rischio riconducibili a dissesti idrogeologici e ad emergenze geomorfologiche.
- Con il citato decreto sono state assoggettate a vincolo alcune aree del territorio comunale di Castellammare del Golfo (ved. planimetria allegata).
-  All'esame delle richieste di revisione del piano, avanzate dalle amministrazioni comunali fu disposto che provvedesse l'ufficio del Genio civile competente per territorio, al quale peraltro, con nota 293 del 14 novembre 2000 furono consegnate le pratiche già inoltrate dai vari comuni, tendenti ad ottenere la revisione di vincoli apposti con decreto 4 luglio 2000.
-  L'amministrazione comunale di Castellammare del Golfo, propose nel frattempo ricorso al T.A.R. Sicilia, che, con sentenza 28 depositata il 18 gennaio 2001 sospese l'esecutività del piano regionale per l'assetto idrogeologico, per la parte relativa al territorio di Castellammare del Golfo.
-  Con nota 20 dicembre 2001, n. 32901, acquisita in data 24 dicembre 2001 al prot. n. 20389 di quest'ufficio, l'Amministrazione comunale di Castellammare del Golfo trasmise gli atti dello studio geomorfologico a firma del geologo dott. Paolo Martinez, finalizzato allo aggiornamento dei vincoli disposti con il decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000.
-  Lo studio del dott. Paolo Martinez firmato pure dall'ing. capo, comprende i seguenti atti:
a)  studio geologico e geomorfologico; 
b)  cinque tavole "carta geologica"; 
c)  cinque tavole sulla pericolosità; 
d)  estratta dai piani stralcio bacino per l'assetto idrogeo logico; 
e)  valutazione dei rischi; 
f)  area di via Fugardi. 

Al fine di verificare la situazione di tutti i siti interessati sono stati effettuati sopralluoghi congiunti con il dott. Paolo Martinez, incaricato dello studio di revisione del piano.
Ciò premesso, si evidenzia:
che le motivazioni addotte nel decreto 4 luglio 2000 per l'individuazione delle aree a rischio idrogeologico ricadenti nel territorio comunale di Castellammare del Golfo, afferenti al Bacino idrografico principale T. Forgia, recitano testualmente:
"Castellammare del Golfo (TP).
Il comune segnala sei aree soggette a fenomeni franosi (porto, Castello, Guidaloca, Via Leonardo da Vinci, Ponte Bagni, c.da Mendola) e due aree che periodicamente sono soggette ad allagamento e che interessano il centro storico del paese, le aree limitrofe e la c.da Gemma d'Oro nei pressi dello svincolo autostradale ('98). Inoltre un esposto degli abitanti della zona segnala episodi franosi lungo la S.P. che da Scopello porta alla riserva dello Zingaro ('94). Altre segnalazioni riguardano gli episodi frequenti ('93) di straripamento del F. San Bartolomeo e del T. Guidaloca fino alla foce."
Che le motivazioni di cui sopra risultano poco circostanziate in relazione alla dinamica ed allo stato evolutivo dei fenomeni e soprattutto in merito alla loro localizzazione e delimitazione.
Che le risultanze dello studio geologico condotto dal dr. Paolo Martinez, elaborato sulla base di rilievi geologici e geomorfologici di dettaglio supportati da specifiche indagini geofisiche, e nel rispetto e conformità delle "Linee guida dettate dall'A.R.T.A, per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico nei centri abitati, forniscono in scala cartografica 1:10.000, la perimetrazione delle aree a rischio con la relativa valutazione del grado di pericolosità in funzione dei processi in atto.
Che tali risultanze riguardano, in particolare, area a rischio di frane e aree a rischio idraulico:
Che per le aree a rischio di frana si individuano:
-  l'area di Scopello nella quale si individuano delle aree a grado di pericolosità medio-alto per caduta di grandi volumi rocciosi, che corrispondono alle pareti carbonatiche ad elevata acclività soggette a fenomeni di crollo e alle sottostanti aree potenzialmente interessate dalle traiettorie di caduta: tali aree sono state considerate rispettivamente a rischio elevato (area di contrada Mazzo di Sciacca-Bosco di Scopello-Perania; area sottostante l'abitato di Scopello Baglio) e a rischio molto elevato (Area Tonnara);
- le aree a substrato argillo-marnoso interessate da dissesti con un grado di pericolosità medio-basso, localizzate una in contrada Scopello (Villaggi residenziali tra Cala Mazzo di Sciacca e Punta Pispisa fino alla sovrastante S.P. n. 63) inserita tra le aree a rischio medio; l'altra compresa nella strada provinciale in località Tonnara che presenta forme di dissesto superficiale inserita tra le aree a rischio moderato insieme a quella evidenziata in prossimità di Fontana Fredda in località Bosco di Scopello;
-  le seguenti aree ricadenti nel centro abitato di Castellammare del Golfo:
- il fronte di cava abbandonata e gli adiacenti versanti rocciosi, ubicate a sud della diga foranea del porto, interessati da possibili fenomeni di caduta di corpi rocciosi. Quest'area è stata inserita tra le aree a rischio elevato;
-  area di Via Fugardi dove è presente una parete rocciosa che in parte presenta fenomeni di degradazione della compagine litoide che si manifestano con distacchi periodici di masse di materiale incoerente. Una buona parte delle stessa è stata bonificata e protetta con un muro di contenimento. La porzione rimanente non interessata da opere di bonifica resta tra le aree a rischio molto elevato;
-  area di Bocca di Carubba, corrispondente al versante orientale di Pizzo Stagnone nel quale si individuano dei conoidi di deiezione attivi e la fascia pedemontana a valle interessata dalle traiettorie di caduta massi. Quest'area è stata inserita tra le aree a rischio molto elevato;
Inoltre a Guidaloca si segnalano:
-  in località Guidaloca le scarpate lapidee che delimitano l'arenile e le falesie a picco sul mare, sono soggette a fenomeni di caduta massi con un grado di pericolosità medio-alto; queste aree sono inserite tra quelle a rischio elevato;
-  un piccolo tratto della S.P. n. 63 in corrispondenza del primo tornante che si incontra procedendo dalla località Guidaloca a Scopello, dove una parete rocciosa si presenta intensamente fratturata con pericolo di crolli di materiale lapideo sulla sede stradale. Questa area è inserita tra le aree a rischio elevato;
Inoltre:
-  in località Ponte Bagni, le pareti rocciose sul Fiume Gaggera-Caldo, antistanti le Terme Segestane, interessate da crolli di volumi lapidei. L'area è stata inserita tra quelle a rischio molto elevato;
-  in località Contrada Mendola due paghe in un versante di natura argillosa sono presenti fenomeni geomorfici attivi che potrebbero coinvolgere infrastrutture di pubblica utilità (acquedotto, S.P. e ferrovia). L'area è inserita tra quelle a rischio medio;
-  Area Belvedere sulla S.S. 187 ad alta pericolosità per fenomeni di crollo. Inserita tra quelle a rischio molto elevato;
-  Area Dagala Secca - Balata di Baida lungo la S.S. 187 ove dai fronti rocciosi è possibile il distacco di masse lapidee. Le aree sono state inserite tra quelle a rischio molto elevato.
Per le aree a rischio idraulico, si individuano:
-  le aree del tessuto urbano in corrispondenza dei canali posti allo sbocco del torrente Petrazzi (il fosso del Cappellone), interessate da fenomeni di allagamento ed inondazione per la raccolta dei deflussi superficiali provenienti dalle fasce pedemontane di pertinenza del citato torrente. Area a rischio molto elevato;
-  gli assi viari di via Segesta e via Trento, interessati da fenomeni di allagamento in occasione di eventi piovosi prolungati o eccezionali. Area a rischio molto elevato;
-  il Torrente Guidaloca nel tratto compreso tra l'area di foce e Dagala Secca, soggetto a fenomeni di alluvionamento per esondazione in occasione di periodi piovosi prolungati o di intense precipitazioni meteoriche concentrate. Area a rischio molto elevato;
-  l'asta terminale del Fiume S. Bartolomeo compresa tra l'area di foce e la prima ansa fluviale, interessata da pericolosità da alluvionamento per fenomeni di esondazione. Area a rischio molto elevato.
Considerato, pertanto, che lo studio del comune di Castellammare del Golfo è stato condotto secondo le linee guida individuate con la circolare assessoriale n. 57596 del 22 novembre 2000, si esprime il parere che esistano i presupposti per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico di cui al decreto 4 luglio 2000, per la parte relativa al territorio comunale di Castellammare del Golfo. Gli atti dello studio del dott. Paolo Martinez con il timbro di questo Ufficio di pari numero e data della presente, costituiscono parte integrante di questo parere.
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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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