REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 30 AGOSTO 2002 - N. 41
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 29 maggio 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Fondachelli Fantina.

Allegati
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il comune di Fondachelli Fantina, con la nota n. 8174 del 14 dicembre 2001, ha richiesto all'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, la revisione delle zone a rischio determinate dal D.A. n. 298/41 del 4 luglio 2000.
In ossequio alla circolare A.R.T.A. n. 57596/2000, l'amministrazione ha prodotto la seguente documentazione:
a)  copia studio geologico di supporto al piano regolatore generale, redatto dal geologo Salvatore Massimino;
b)  studio geomorfologico ed idrogeologico del territorio co munale di Fondachelli Fantina, finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario, a firma del geologo Salvatore Massimino;
c)  cartografie relative allo stato di tatto ed alle previsioni di piano regolatore generale in scala 1:10.000.
PREMESSE
Il territorio comunale di Fondachelli Fantina è ubicato in corrispondenza del tratto montano e medio del bacino idrografico della Fiumara Mandridi-Fantina e si presenta allungato in direzione nord-sud, lungo la medesima direzione in cui scorre la fiumara. E' rilevabile nei fogli 600 "Barcellona" e 613 "Taormina" in scala 1:50.000 della carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle carte tecniche regionali in scala 1:10.000, nn. 600100 "Mazzarrà S. Andrea"; 600110 "Milici"; 600140 "Novara di Sicilia"; 600150 "Fantina"; 613020 "Rocca Novara"; 613030 "Antillo".
Presenta una tipica morfologia a pendii con acclività che raggiungono il 60%, procedendo verso monte, che si elevano diretta-mente dal fondovalle in cui la pendenza risalti inferiore al 15%.
I movimenti franosi più importanti sono caratterizzati da nicchie di distacco ubicate a quote elevate, in zone prossime allo spartiacque del bacino idrografico. Presentano superfici di scivolamento ed aree di accumulo molto estese, le cui forme allungate talora interessano i corsi d'acqua del fondovalle.
L'innesco dei fenomeni franosi presenti nell'area è imputabile sia alla litologia che all'assetto strutturale, l'imbibizione della col-tre detritico-eluviale che ricopre le rocce cristalline ivi affioranti, determina per sua stessa natura intabilità diffuse in diverse zone dell'area, anche di piccole dimensioni (frane da smottamento). Si riscontrano inoltre, frane da crollo rotolio che interessano direttamente le rocce carbonatiche di Rocca Novara e Monte Ritagli di Lecca.
La fiumara Mandridi-Fantina è caratterizzata da forte potere erosivo nel tratto montano del tracciato, mentre in quello medio-terminale si evidenziano estese porzioni di alveo in fase di sovralluvionamento.
Nel piano straordinario per rassetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, il territorio risalta interessato da una serie di dissesti. In particolare nella carta del rischio idrogeologico, in scala 1:50.000, viene rappresentata una sola area classificata a rischio di frana molto elevato la frazione Rajù.
Oggetto della revisione, come richiesto dall'amministrazione comunale, è la verifica di detta zona, nonché l'introduzione di nuove aree, interessate dal dissesti.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni scaturite dai sopralluoghi effettuati, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla ridefinizione dei contorni delle aree di dissesto.
VERIFICA
Dall'esame sia della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, a firma del geologo Salvatore Massimi-no e sia dello studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario redatto dallo stesso, atto alla riperimetrazione delle aree soggette a dissesto idrogeologico, emerge l'esistenza di distinte aree in frana, le quali riguardano aree con estensione differente rispetto a quelle riportate nella carta del rischio idrogeologico del decreto n. 298/41.
Nello studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento ven gono inoltre segnalate ulteriori aree interessate da frane attive, non riportate nella carta dei dissesti allegata al piano straordinario.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente al geologo incaricato e a rappresentanti dell'amministrazione comunale, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per rassetto idrogeologico.
Il rappresentato stato di dissesto è stato riscontrato in prossimità delle frazioni: Carnale; Giara; Chiesa; Rubino ed Evangelisti, nonché in coincidenza del sistema viario di collegamento tra gli abitati della vallata; altri fenomeni franosi sono lontani dai centri abitati, tuttavia a causa delle loro estensioni areali del loro stato di attività in continua evoluzione costituiscono elemento di pericolo per la minaccia che rappresentano per le infrastrutture e i manu- fatti ubicati a valle.
In particolare si evidenzia la grave forma di dissesto che si sviluppa da Monte Ritagli di Lecca e che interessa tutta la vallata del Torrente Rajù in sinistra idraulica e che ha determinato lo sbarra-mento del corso d'acqua principale con innesco di fenomeni di sovralluvionamento, erosione di sponda, ecc. nel tratto di alveo a monte. Ciò ha causato in passato gravi condizioni di pericolo alla viabilità principale e secondaria del fondovalle, al regolare deflusso idraulico di tutti corsi d'acqua interessati, all'abbandono della frazione Rajù.
Va sottolineato comunque, che la definita perimetrazione di tutte le aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale, e pertanto risalta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico relativamente ai dissesti rilevati.
1.  Area a sud della frazione Carnale
Trattasi di un'area con estensione minore di 1 Ha. interessata da fenomenologie gravitative di tipo superficiale a carico della col-tre d'alterazione. I dissesti possono spingersi sino a 1.00÷1.50 m. di profondità e non presentano allo stato attuale tendenza evolutiva verso forme più profonde.
Allo stato attuale i dissesti superficiali sono da considerare quiescenti.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda Me 024/01 redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riportati:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:

P1 x E3 = R1 rischio moderato

2.  Area a nord della frazione Carnale
Si tratta di un'area, che si estende per una superficie < di 1 Ha., in cui si sono instaurati fenomeni franosi a carico della coltre detritica superficiale e del substrato metamorfico.
Allo stato attuale i descritti fenomeni sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si rappresentano gli elementi atti alla definizione del rischio:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E3 = R3 rischio elevato

3.  Area Giara-Carnale
Trattasi di un'area avente estensione > di 1 Ha., interessata da dissesti superficiali a carico della coltre detritica e del substrato metamorfico fortemente tettonizzato. La sede stradale ed i muri di sottoscarpa e di controripa sono soggetti a continue deformazioni. La strada rappresenta runico collegamento tra la frazione Carnale e il fondovalle.
Allo stato attuale i dissesti sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Sinteticamente vengono riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: unica via di fuga = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E3 = R3 rischio elevato

4.  Contrada Giara
Si tratta di un'area con estensione > di 1 Ha. in cui si sono registrati fenomeni di dissesto lungo la strada provinciale.
Allo stato attuale i fenomeni sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si rappresentano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: strada provinciale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E2 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E2 = R3 rischio elevato

5.  Area in prossimità della strada Fantina-Milici
Trattasi di un'area estesa poco più di 1 Ha. su cui sono stati realizzati a più riprese opere di sostegno (gabbionate) rivelatesi insufficienti per contenere il fenomeno di dissesto, come è testimoniato dalla presenza di nuove lesioni a carico delle opere esistenti.
I terreni interessati sono costituiti da una coltre detritica superficiale allentata e dal substrato metamorfico fortemente tettonizzato (filladi). In sede di accertamento è stata riscontrata una maggiore estensione di quanto rappresentato nello studio di revisione, pertanto si è proceduto ad una riperimetrazione d'ufficio.
Allo stato attuale la frana è da considerare attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
A completamento delle verifiche effettuate, vengono riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: strada di collegamento principale i centri abitati ubicati a monte = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E2 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E2 = R3 rischio elevato

6.  Monte Ritagli di Lecca
Tale area presenta una estensione > ai 10 Ha. ed è interessata da una frana che coinvolge tutta la parte montana del Torrente Rajù. I terreni interessati sono costituiti da calcari, semiscisti ed argilloscisti.
Il detrito trasportato ha coinvolto tutta la vallata fino alla confluenza con la fiumara Mandridi-Fantina determinando condizioni di disequilibrio idraulico nei bacini interessati, l'abbandono della frazione Rajù, nonché pericolo per gli assi viari esistenti.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Sinteticamente vengono riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P4;
-  elementi a rischio: unica via di fuga e viabilità provinciale = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P4 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:

P4 x E3 = R4 rischio molto elevato

7.  Contrada Pietrazzi
Si tratta di un esteso movimento franoso che ha interessato i terreni costituiti da semiscisti ed argilioscisti, in concomitanza di intesi eventi piovosi si aggrava la forma di dissesto a carico della copertura detritica e del substrato metamorfico. L'estensione del fenomeno è > di 1 Ha.
Allo stato attuale la frana è da considerare attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si rappresentano gli elementi atti alla definizione del rischio:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P4;
-  elementi a rischio: viabilità provinciale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P4 e gli elementi a ri schio E2 si perviene alla classe di rischio:

P4 x E2 = R3 rischio elevato

8.  Contrada Favata-Pugno Pizzi
Tale frana insiste su terreni costituiti da semiscisti ed argilloscisti fortemente tettonizzati. Il fenomeno si evidenzia maggiormente in corrispondenza delle incisioni torrentizie che presentano una erosione accelerata. La condizione di instabilità si accentua in concomitanza di intensi e persistenti eventi meteorici. L'estensione è > di 1 Ha.
Allo stato attuale la frana è da considerarsi attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Vengono qui riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P4;
-  elementi a rischio: ponte relativo a viabilità provinciale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P4 e gli elementi a ri schio E2 si perviene alla classe di rischio:

P4 x E2 = R3 rischio elevato

9.  Località Mandrazzi
Si tratta di una vasta area ubicata nella parte montana della fiumara Mandridi-Fantina, che interessa le incisioni in prossimità dello spartiacque. I terreni interessati sono costituiti da calcari, quar ziti, semiscisti ed argilloscisti. L'estensione è > di 1 Ha.
Tale area è interessata da dissesti superficiali che coinvolgono la fascia d'alterazione o detritica che ricopre i terreni di substrato ed in parte le metamorfiti fortemente tettonizzate. Ciò determina una forte degradazione superficiale con consistente trasporto solido che giunge fino al fondovalle, tale condizione ha causato il sovralluvionamento in corrispondenza del ponte ubicato più a valle.
Allo stato attuale i fenomeni descritti sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
A completamento delle verifiche effettuate, vengono riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità P3;
-  elementi a rischio: viabilità provinciale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E2 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E2 = R3 rischio elevato

10.  Frazione Evangelisti
Si tratta di una piccola area all'interno dell'abitato di Evangelisti di estensione < di 1 Ha. Si è verificato uno smottamento che ha interessato il versante retrostante la locale scuola elementare. L'area di accumalo ha raggiunto le pareti dell'edificio. I terreni interessati sono costituiti da materiale eterogeneo costituito da coltre detritica e materiale di riporto.
Allo stato attuale il fenomeno descritto è da considerarsi attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si rappresentano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E3 = R3 rischio elevato

11.  Frazione Rubino
Si tratta di un'area ubicata in corrispondenza del versante a nord-est della frazione Rubino. I terreni interessati sono costituiti da semiscisti ed argilloscisti. L'estensione è > di 1 Ha.
Tale area è interessata da dissesti che coinvolgono la fascia d'alterazione o detritica che ricopre i terreni di substrato ed in parte la metamorfiti fortemente tettonizzate. Ciò determina elemento di rischio per le abitazioni ubicate a ridosso dell'incisione.
Allo stato attuale il fenomeno descritto è da considerarsi attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Sinteticamente vengono qui riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: centro abitato = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E4 si perviene alla classe di rischio:

P3 x E4 = R4 rischio molto elevato

12.  Frazione Chiesa
Si tratta di un'area ubicata ad est della frazione Chiesa. I terreni interessati sono costituiti da semiscisti ed argilloscisti. L'estensione è < di 1 Ha.
Tale area è interessata da dissesti superficiali che coinvolgono la fascia d'alterazione o detritica che ricopre i terreni di substrato ed in parte le metamorfiti fortemente tettonizzate. L'evoluzione del fenomeno rappresenta elemento di rischio per i manufatti limitrofi e per il cimitero.
Allo stato attuale il fenomeno descritto è da considerarsi attivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda Me 024/12 vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: centro abitato - cimitero = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E4 si perviene alla classe di rischio:

P3 x P4 = R4 rischio molto elevato

13.  Frazione Frascianida
In corrispondenza della frazione abitata di Frascianida si riscontra un fenomeno di sovralluvionamento che caratterizza una porzione di alveo del torrente Fantina nell'area di confluenza con il T. Calbazzi. In tale località la conformazione morfologica della vallata determina un'ansa che ha causato una sensibile e progressiva erosione di sponda, i muri d'argine sono stati più volte realizzati e sepolti dai detriti. La località è raggiungibile allo stato attuale da una pista provvisoria che attraversa l'alveo del torrente.
L'area posta in prossimità della frazione è pertanto soggetta a rischio idraulico molto elevato.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite ai centri abitati delle frazioni e delle aree limitrofe di Fondachelli Fantina. Per la rappresentazione delle aree, oggetto di revisione, interessate da dissesti e per quelle a rischio idrogeologico, sono stati utilizzati stralci tratti dalle carte regionali nn. 600140 "Novara di Sicilia"; 600150. "Fantina"; 613020. "Rocca Novara" e 613030 "Antillo", in scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono pertanto rappresentate le aree a rischio idrogeologico "elevato" e "molto elevato" così come individuate e descritte nella presente relazione.
Tutte le altre zone ricadenti nel territorio comunale, classifica-bili a rischio "medio" o "moderato" non vengono in questa fase di revisione rappresentate.

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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