REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 9 AGOSTO 2002 - N. 36
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 17 maggio 2002.
Aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idro geologico del comune di Ribera, limitatamente ad alcune aree.

Allegati
RELAZIONE D'ISTRUTTORIA

Il comune di Ribera ricade nel bacino "Platani-Verdura". Il territorio comunale è compreso nel F° 628 "Sciacca" in scala 1:50.000 nella carta d'Italia dell'IGM, nelle tavolette IGM in scala 1:25.000 "Ribera" F° 266 II N-O, "Caltabellotta" F° 266 I S-O, "Cattolica Eraclea" F° 266 II N-E, "Capo Bianco" F° 266 II S-O.
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 risulta che nel territorio comunale di Ribera sono presenti aree tipo franoso a rischio molto elevato che riguardano tre zone del centro abitato, due zone della località marina di Seccagrande ed una zona di esondazione a rischio elevato lungo il vecchio tracciato della strada statale n. 115. In particolare tali aree interessano zone limitrofe al centro abitato e zone sia limitrofe che urbane della borgata di Seccagrande.
Il comune con nota prot. 10363/UTC 3089 del 25 luglio 2001 (prot. Genio civile n. 07642 del 9 agosto 2001) ha richiesto la modifica dell'individuazione delle aree del territorio comunale soggette a rischio molto elevato di cui al piano straordinario di Bacino per l'assetto idrologico, decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000.
L'amministrazione comunale, con la suddetta richiesta, ha trasmesso la relazione firmata da tecnici dell'ufficio tecnico comunale geom. Luigi Marino e dall'ing. Salvatore Ganduscio dirigente del 3° dipartimento, redatta sulla scorta dello studio geologico allegato al piano regolatore generale eseguito dai geologi Maria Concetta Camera e Antonella Grisafi.
Nella suddetta relazione, rilevano che sono state individuate alcune zone interessate da dissesti di varia natura che sono o possono costituire minaccia per il centro abitato.
Per la descrizione dettagliata di queste aree si rimanda alla citata relazione che viene allegata alla presente. In particolare le zone riguardano:
-  contrada Piccirilla;
-  Giordano e Rizzi;
-  contrada Mirillo;
-  contrade Scirinda e Santa Rosalia;
-  via Tevere (abitato di Ribera);
-  frazione di Seccagrande;
-  Cisternazza.
I sottoscritti funzionari dell'ufficio del Genio civile di Agrigento, accompagnati dai tecnici comunali, si sono recati sui luoghi per una ricognizione e per verificare le deduzioni presentate dall'amministrazione comunale di Ribera al citato decreto.
In particolare si è fatto riferimento alle aree vincolate ricadenti all'interno del centro urbano o nelle immediate prossimità e della località balneare di Seccagrande.
Il territorio di Ribera è compreso fra i corsi d'acqua dei fiumi Magazzolo e Platani ad est e con il fiume Verdura ad ovest, che scorrono qui nella loro fase valliva per poi sfociare nel mare Mediterraneo. Esso presenta una morfologia con un sistema collinare avente quote topografiche inferiori a metri 200 s.l.m. infatti, è caratterizzato da ampie spianate con lievi pendenze in direzione sud con l'estensione dell'intero altipiano fino al mare. I diversi terrazzi di origine marina che costituiscono il territorio comunale sono interrotti dalle incisioni vallive dove si inseriscono i corsi d'acqua principali con tutte le varie gerarchie degli affluenti secondari.
Idrograficamente il territorio è caratterizzato dalle incisioni vallive dei tre principali bacini dove scorrono i corsi d'acqua, impostati su terreni di natura argilloso-limoso e calcareo-marnoso. Tali bacini hanno uno sviluppo areale abbastanza ampio infatti, la loro estensione abbraccia diversi territori comunali, presentano un reticolo idrografico di tipo detritico che con tutte le varie gerarchie si insediano a partire dai monti Sicani, posti a nord-est ed a nord- ovest del territorio comunale fino al naturale sbocco a mare.
Il territorio comunale di Ribera è costituito da terreni prevalentemente argillosi del complesso plastico del Miocene inferiore-medio sormontati dai litotipi della serie gessosa-solfifera, in trasgressione si hanno le marne calcaree e le argille marnose del Pliocene inferiore, le marne argillose cineree e le coeve brecce argillose del Pliocene medio-superiore, le calcareniti del Pleistocene ed i terrazzi marini del Quaternario-Pleistocene superiore.
L'abitato di Ribera si sviluppa su un tavolato calcarenitico-conglomeratico di modesto spessore, con debole inclinazione verso sud; la porzione calcarenitica risulta costituita da sabbie giallo-rossastre cementate, mentre i conglomerati sono costituiti da sabbie, ghiaie e ciottoli calcareei di diverse dimensioni. I conglomerati risultano cementati nella loro porzione inferiore e sciolti in quella superiore. Ai fianchi del terrazzo marino e lungo i versanti affiorano le marne calcaree ed argille marnose che costituiscono i terreni basali dello stesso terrazzo. Questi sedimenti sono attaccati dagli agenti esogeni ed in alcuni punti presentano delle instabilità rendendo queste aree molto vulnerabili ed instabili.
Oltre al terrazzo marino su cui si sviluppa l'abitato di Ribera si hanno altri terrazzi posti a quote inferiori dove si insediano gli agglomerati urbani di Seccagrande e borgo Bonsignore; essi hanno la stessa genesi del terrazzo marino superiore (G.T.S.), con terreni affioranti sabbioso-conglomeratrici più o meno cementati e terreni di substrato: marnoso-calcarei, argillo-marnosi ed argillosi. Questi litotipi oltre a costituire i terreni di substrato vengono a giorno anche nei versanti che bordano i terrazzi che con pendenze più o meno accentuate degradano verso il mare. Essi si presentano in superficie degradati dagli agenti esogeni ed in qualche zona si sono verificati degli smottamenti di materiale localizzati laddove le pendenze sono accentuate.
Per quanto sin qui descritto viene di seguito formulata, sulla scorta delle indicazioni delle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto del vincolo idrogeologico nei centri abitati e con riferimento alla relazione geologica citata la valutazione del rischio idrogeologico.
Si sono individuate sei aree a rischio frana indicate nella suddetta relazione geologica.
1)  Aree contrada Piccirilla
Trattasi di fenomeni gravitativi diffusi con arretramento e crolli di porzioni del terrazzo marino superiore.
Superficie interessata: m2 64.000.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M2;
-  pericolosità: P2;
-  pericolosità: R4;
-  elementi di rischio: centro abitato (fabbricati posti sul ciglio del terrazzo marino).
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P2 x E4 = R4 rischio elevato.

2)  Aree contrada Giordano-Rizzi
Trattasi di fenomeni gravitativi diffusi con arretramento e crolli di porzioni di terrazzo marino superiore.
Superficie interessata: m2 177.000.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T1;
-  magnitudo: M2;
-  pericolosità: P2;
-  elementi di rischio: linee di comunicazioni secondarie.
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P2 x E2 = R2 rischio medio.

3)  Zona Mirillo
Trattasi di frane complesse.
Superficie interessata: m2 270.000.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T2;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P3;
-  elementi di rischio: depuratore, strada urbana, centro abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R4 rischio molto elevato.

3)  Zona di contrada Scirinda e Santa Rosalia
Trattasi di crolli.
Superficie interessata: m2 225.000.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M4;
-  pericolosità: P1;
-  pericolosità elementi di rischio: centro abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P1 x E4 = R2 rischio medio.

4)  Zona via Tevere
Trattasi di crolli.
Superficie interessata: m2 12.000.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P3;
-  pericolosità elementi di rischio: centro abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P3 x E4 = R4 rischio molto elevato.

5)  Zona frazione Seccagrande
Trattasi di crolli.
Superficie interessata: m2 7.500.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M3;
-  pericolosità: P3;
-  pericolosità elementi di rischio: centro abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P3 x E4 = R4 rischio molto elevato.

6)  Zona frazione Cisternazza
Trattasi di crolli.
Superficie interessata: m2 90.000.
Classificazione della frana e individuazione delle classi di ri schio:
-  tipologia: T3;
-  magnitudo: M4;
-  pericolosità: P4;
-  pericolosità elementi di rischio: case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità "" e gli elementi di ri schio "." si perviene alla classe di rischio:
P4 x E1 = R3 rischio elevato.

Alla luce delle superiori considerazioni, è stata aggiornata la carta del rischio idrogeologico del centro abitato di Ribera e della frazione di Seccagrande.
Nelle carte 1:10.000, allegate alla presente, vengono riportati i contorni delle aree dei dissesti e delle aree individuate con rischio R3 e R4.
Si precisa che il responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Ribera condivide le considerazioni su esposte.

Cliccare qui per visualizzare le mappe in formato PDF (occorre Acrobat Reader)

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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