REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 9 AGOSTO 2002 - N. 36
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 15 maggio 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico di parte del territorio del comune di San Pier Ni ceto.

Allegati
RELAZIONE D'ISTRUTTORIA

Il comune di San Pier Niceto, ha richiesto all'ufficio del Genio civile di Messina, con la nota n. 9505 del 21 dicembre 2001, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, la revisione delle zone a rischio determinate dal decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000.
In ossequio alla circolare A.R.T.A. n. 57596/2000, l'amministrazione ha prodotto la seguente documentazione:
-  copia studio geologico di supporto al piano regolatore generale, redatto dal geologo Raffaele Lupo;
-  studio geomorfologico per la definizione delle aree a rischio idrogeologico del centro urbano di San Pier Niceto e della frazione San Pier Marina, finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario, a firma del geologo Giuseppe Ruggeri;
-  cartografie relative allo stato di fatto ed alle previsioni del programma di fabbricazione in scala 1:2000.
PREMESSE
Il territorio comunale di San Pier Niceto, ubicato tra la fascia costiera nord-orientale della Sicilia e l'entroterra, è caratterizzato dalla presenza di aree alto-collinari solcate da profonde incisioni. Il territorio è compreso tra i bacini idrografici della Fiumara Niceto e torrente Muto.
Esiste una certa differenziazione morfologica tra l'aspro rilievo costituito da formazioni arenacee e metamorfiche e le aree di fondovalle, caratterizzate da più blanda morfologia, essendo queste costituite prevalentemente da depositi alluvionali.
Dal punto di vista litologico, le formazioni che affiorano nelle aree oggetto della richiesta di revisione sono le seguenti: alluvioni terrazzate, formazione conglomeratico-argilloso-sabbiosa.
Il territorio comunale è rilevabile nei fogli 587 "Milazzo"; 588 "Messina-Villa San Giovanni"; 600 "Barcellona" e 601 "Messina- Reggio Calabria" in scala 1:50.000 della Carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle Carte tecniche regionali in scala 1:10.000, nn.: 587160 "Giammoro"; 588130 "Spadafora"; 600040 "San Filippo del Mela"; 601010 "Roccavaldina"; 601050 "Pellegrino"; 601090 "M onte Polverello".
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, il territorio risulta interessato da una serie di dissesti. In particolare nella carta del rischio idrogeologico, in scala 1:50.000, vengono rappresentate due aree classificate a rischio di frana molto elevato: rispettivamente poste a sud e a nord del centro abitato. Una terza area posizionata nella frazione di San Pier Marina viene indicata come zona soggetta a rischio inondazione.
Oggetto della revisione, come richiesto dall'amministrazione comunale, è la verifica di dette zone indicate nel piano straordinario, nonché la introduzione di alcune nuove aree, interessate dai dissesti.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni scaturite dai sopralluoghi effettuati, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla ridefinizione dei contorni delle aree di dissesto.
VERIFICA
Dall'esame sia della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, a firma del geologo Raffaele Lupo e sia dello studio geomorfologico finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario redatto dal geologo Giuseppe Ruggeri, emerge l'esistenza di aree in frana, con diversa estensione rispetto a quella riportata nella carta del dissesto idrogeologico del decreto n. 298/41. Nello studio finalizzato all'aggiornamento vengono inoltre segnalate ulteriori aree interessate da frane.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente al dott. Giuseppe Ruggeri, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Va sottolineato comunque, che la definita perimetrazione delle aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale, e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico relativamente ai dissesti che interessano aree in prossimità dell'abitato di San Pier Niceto e località limitrofe.
1)  Dissesto di contrada Terre bianche - Rudinò - Liparano
Interessa una estensione ubicata a nord dell'abitato di San Pier Niceto, in essa sono presenti tre distinti corpi di frana, aventi una superficie complessiva di 34 Ha. circa. Tale area non risulta fra quelle censite in frana, dal decreto n. 298/41 dell'A.R.T.A.
I fenomeni riscontrati possono essere definibili sia attivi che quiescenti. Non si riscontrano segni di dissesto nei corpi più avanzati verso nord, mentre per quello più a sud, sono rinscontrabili evidenti lesioni sui muri lato monte della strada provinciale San Pier Niceto-Lipantana.
1-a)  Classificazione dell'area interessata da dissesto attivo e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: strada provinciale, case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

1-b)  Classificazione dell'area interessata da dissesto quiescente e individuazione della classe di rischio
Di seguito si riportano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: strada provinciale, case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato

2)  Località Terre salate - Maddia - Cupola
Si tratta di un'area, che si estende per una superficie di circa 22 Ha., interessata da un unico corpo di frana.
Allo stato attuale si tratta di una frana pressoché quiescente, con segni di attività nella zona di testata.
2-a)  Classificazione dell'area di testata interessata da dissesto attivo e definizione del rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: strada provinciale, case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

2-b)  Classificazione dell'area in frana interessata da dissesto quiescente definizione del rischio
Vengono riportati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: strada provinciale, case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato

3)  Località Intragliandi
Si tratta di una estensione ricadente in contrada Intragliandi, posta lungo il versante destro della dorsale di San Pier Niceto. L'area è interessata da un corpo di frana avente un'estensione di 18 Ha.
Allo stato attuale il dissesto quiescente è da considerare attivo nella parte di monte.
3-a)  Classificazione dell'area di monte interessata da dissesto attivo e definizione del rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: strada provinciale, case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato

3-b)  Classificazione dell'area interessata da dissesto quiescente e individuazione della classe di rischio
Si riportano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: strada provinciale, case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato

4)  Località Livello
Trattasi di un'area estesa circa 0,054 Km., non inserita nel piano straordinario, posta ad ovest del centro abitato di San Pier Niceto, lungo il versante sinistro. Il dissesto è costituito da più corpi di frana di modesta entità.
Allo stato attuale il fenomeno è da considerare quiescente.
Classificazione dell'area e individuazione della classe di rischio
Vengono riportati gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: nucleo abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E3 = R1 rischio moderato

5)  Località Quattrofacce
Posta ad ovest del centro abitato, lungo il versante sinistro, presenta alcuni corpi di frana di modesta entità, occupanti complessivamente un'area di circa 3 Ha.
All'atto dell'accertamento, a seguito di un maggior grado di pericolosità riscontrato, è stato considerato inattivo il dissesto definito quiescente, nello studio geomorfologico prodotto dal dr. Ruggeri.
Classificazione dell'area e individuazione della classe di rischio
Vengono riportati gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente riassunti:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: centro abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E4 = R2 rischio medio

6)  Località Barbitile
Localizzata a valle della strada di circonvallazione esterna, non inserita nel piano straordinario, è presente un corpo franoso avente un'area di circa 4 Ha.
Allo stato attuale è da considerarsi inattiva ad eccezione della parte in sommità che si presenta stabilizzata a seguito di recente intervento di consolidamento.
6-a)  Classificazione dell'area di monte stabilizzata e definizione della classe di rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M1;
-  pericolosità = P0;
-  situazione di rischio nulla.
6-b)  Classificazione dell'area interessata da dissesto inattivo e individuazione della classe di rischio
A seguito di un maggior grado di pericolosità riscontrato, è stato considerato inattivo il dissesto definito quiescente, nello studio geomorfologico prodotto dal dr. Ruggeri.
Vengono riportati gli elementi atti alla definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: centro abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E4 = R2 rischio medio

7)  Località San Giovanni - Mannuccia - Mulino Pioppa
L'area interessata da un vasto fenomeno deformativo, avente area di 47 Ha., localizzato lungo il versante ovest dell'abitato di San Pier Niceto, non è inserita nel piano straordinario predisposto dall'Assessorato del territorio e dell'ambiente.
Allo stato attuale il fenomeno è da considerarsi quiescente e non interessa manufatti di particolare importanza, tranne qualche casolare di campagna.
Classificazione dell'area e individuazione della classe di rischio
Vengono riportati gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E1 = R1 rischio moderato

8)  Località Ringa-Carrancari
L'area ubicata nel settore sud dell'abitato, versante est risulta interessata da un fenomeno franoso avente un'estensione di circa 14 Ha.
Allo stato attuale il dissesto è da ritenersi inattivo, ad eccezione della zona di testata, dove si riscontra sia un'area in stato di attività che una zona stabilizzata, nel tratto oggetto di un intervento di consolidamento.
8-a)  Classificazione dell'area di monte stabilizzata e definizione della classe di rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P0;
-  situazione di rischio nulla.
8-b)  Classificazione dell'area interessata da dissesto inattivo e individuazione della classe di rischio
A seguito di un maggior grado di pericolosità riscontrato, è stato considerato inattivo il dissesto definitivo quiescente, nello studio geomorfologico prodotto dal dr. Ruggeri.
Si riportano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: nucleo abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E3 = R2 rischio medio

8-c)  Classificazione dell'area interessata da dissesto attivo e definizione della classe di rischio
In corso di accertamento si è definita una maggiore estensione rispetto a quella indicata dal professionista redattore dello studio geomorfologico.
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: nucleo abitato.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R3 rischio elevato

9)  Località Carraosco
L'area è ubicata nel settore ovest della parte sud dell'abitato, versante sinistro. Il fenomeno deformativo è parzialmente inserito nel piano straordinario, ed è rappresentato da più corpi di frana di modesta entità.
Allo stato attuale il fenomeno è da considerarsi inattivo, limitatamente a due corpi, mentre gli altri due corpi sono da considerarsi stabilizzati in quanto oggetto di interventi di consolidamento.
9-a)  Classificazione dell'area stabilizzata e definizione della classe di rischio
Dalla scheda redatta a completamento delle verifiche effettuate vengono tratti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P0;
-  situazione di rischio nulla.
9-b)  Classificazione dell'area interessata da dissesto inattivo e individuazione della classe di rischio
A seguito di un maggior grado di pericolosità riscontrato, il dissesto è stato considerato inattivo.
Sinteticamente si riportano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M1;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: viabilità.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato

10)  Località San Marco
L'area ubicata lungo il versante sinistro, nella parte sud del territorio comunale, non risulta inserita nel piano straordinario. E' costituita da un'area di circa 7 Ha. dal profilo frastagliato e irregolare, soprattutto nella parte di monte.
Allo stato attuale è da considerarsi quiescente, e non interessa preesistenze di particolare importanza.
Classificazione dell'area e individuazione della classe di rischio
Vengono riportati gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente riassunti:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E1 = R1 rischio moderato

11)  Località Pannari-Zipolito
L'area interessata dal fenomeno deformativo è localizzata lungo il versante destro della dorsale di San Pier Niceto, parte sud. In essa si riscontrano diversi corpi di frana aventi complessivamente area di circa 15 Ha. Parzialmente inserita nel piano straordinario, non interessa strutture ed edifici di particolare importanza.
Classificazione dell'area e individuazione della classe di rischio
Vengono sinteticamente riassunti gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: case sparse.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E1 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E1 = R1 rischio moderato

12)  Località San Pier Marina
Situata a nord dell'abitato di San Pier Niceto, lungo la fascia costiera tirrenica, appare interessata da una situazione di rischio idraulico molto elevato. Tale rappresentazione nella carta del rischio idrogeologico (foglio 587) scaturisce a seguito di una segnalazione all'A.R.T.A. da parte del comune di Pace del Mela, di elevato rischio idrogeologico, nella località Giammoro, e borgata Gabbia, in aree limitrofe al torrente Muto.
Dallo studio del dr. Ruggeri emerge che non vi è rischio di esondazione per l'abitato di S. Pier Marina. L'accertamento sui luoghi ha condotto ad escludere una eventuale possibilità di estensione del fenomeno segnalato che possa interessare il territorio comunale di San Pier Niceto. Pertanto risulta opportuno ricondurre l'area segnalata a rischio, entro i confini del territorio di Pace del Mela.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite al centro abitato ed aree limitrofe di San Pier Niceto. Per la rappresentazione delle aree, oggetto di revisione, interessate da dissesti e per quelle a rischio idrogeologico, è stato impiegato uno stralcio planimetrico tratto dalla carta tecnica regionale n. 601010 "Roccavaldina" avente scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico "elevato", così come individuate e descritte nella presente relazione. Tutte le altre zone ricadenti nel territorio comunale, classificabili a rischio "medio" o "moderato" non vengono in questa fase di revisione rappresentate.
Si propone di ridimensionare entro l'ambito dei confini territoriali di Pace del Mela l'area a rischio idraulico molto elevato riguardante la frazione Giammoro, escludendo dal piano straordinario del rischio idrogeologico l'area in località San Pier Marina ricadente nel comune di San Pier Niceto.

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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