REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 9 AGOSTO 2002 - N. 36
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 6964930 - ABBONAMENTI TEL 6964926 INSERZIONI TEL 6964936 - FAX 6964927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Avv.Michele Arcadipane - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 3 maggio 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del centro abitato di Campofranco.

Allegati
RELAZIONE D'ISTRUTTORIA

Premessa
Che con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000 è stato recepito il decreto legge n. 180/98 e successive integrazioni e modificazioni, riguardante l'adozione dei piano straordinario per l'assetto idrogeologico. Con tale decreto sono state individuate aree franose a rischio molto elevato nel territorio del comune di Campofranco (CL).
Che in forza del decreto n. 552/DTA/2O del 20 ottobre 2000, art. 4, nel quale si fa riferimento al fatto che per l'espletamento dei compiti individuati dallo stesso decreto, l'ufficio per l'assetto idrogeologico si "...avvarrà..." degli uffici del Genio civile "...quali strutture tecniche a supporto..." (cfr. nota Assessorato del territorio e dell'ambiente n. 57596 del 22 novembre 2000), il comune di Campofranco ha fatto pervenire con nota n. 10512 del 28 dicembre 2000, alcune osservazioni affinché ai sensi dell'art.1 bis del decreto legge n. 180/98 e della circolare del 22 novembre 2000, prot. n. 55596 venissero apportate le modifiche e le integrazioni al piano straordinario del rischio idrogeologico. Comunicava anche, di avere conferito l'incarico per la redazione di uno studio geologico approfondito a supporto alla richiesta di modifica al piano che si riservava di trasmettere al più presto.
Inquadramento generale
Con il decreto n. 298/41 sono state individuate due porzioni del territorio del comune di Campofranco come aree franose a "rischio molto elevato", ed un'area a rischio idraulico elevato; ciò è verificabile dalla carta del rischio idrogeologico redatta sulla base del foglio n. 630 denominato "San Cataldo", scala 1:50.000.
1) Fascia di territorio con andamento est-ovest che comprende la parte nuova dell'abitato compresa tra la via Mussomeli e la contrada Favara; nella cartografia è delimitata con colorazione corrispondente in legenda a: aree interessate da rischio di frane elevato".
2) Porzione di territorio ai confini del territorio di Sutera in corrispondenza della strada provinciale Sutera-Campofranco, delimitata con colorazione corrispondente in legenda a: aree interessate da rischio di frane "Molto elevato".
3)  Porzione di territorio sita a valle dell'abitato in prossimità del Fiume Platani, della linea ferrata e della strada di scorrimento veloce Agrigento-Palermo, con colorazione corrispondente in legenda a: Aree interessate da rischio idraulico "Elevato".
Documentazione
Con la già citata nota n. 57596 del 22 novembre 2000, l'A.R.T.A. aveva indicato la documentazione che i comuni dovevano presentare a corredo della loro richiesta di aggiornamento del piano; a tal proposito il comune di Campofranco ha fatto pervenire, con nota n. 5304 del 9 luglio 2001, uno studio geologico, a firma dei geologi Angelo La Rosa e Roberto Prisco, per la modifica ed integrazione del piano straordinario del rischio idrogeologico chiedendo nel contempo la revisione del piano straordinario così come previsto all'art. 6 del decreto de quo.
L'ufficio del Genio civile, a seguito di sopralluoghi congiunti con tecnici incaricati e tecnici comunali, ha evidenziato alcune problematiche relative alla documentazione prodotta, ed il comune di Campofranco ha prodotto successivamente con note del 7 novembre 2001, del 21 dicembre 2001 e del 15 febbraio 2002 una nuova proposta, a firma dei geologi Angelo La Rosa e Roberto Prisco e dell'ing. Michele Scibetta.
La documentazione finale risulta costituita da:
-  relazione geologico-tecnica a supporto del contributo all'aggiornamento del piano straordinario del rischio idrogeolo-gico;
-  tav. 1 - carta del rischio idrogeologico , scala: 1:10.000;
-  tav. 2  -  carta geologica, scala 1:10.000;
-  tav. 3  -  carta dei dissesti, scala 1:5.000;
-  tav. 4  -  carta proposta del rischio idrogeologico, scala 1:5.000;
-  tav. 5 -  carta delle sezioni geognostiche, 1:4.000;
-  tav. 6 -  sezioni geognostiche, scala 1:3.000.
Dalla documentazione prodotta dal comune di Campofranco, risulta:
-  lo studio è stato condotto per le aree vincolate dal decreto n. 298 ed evidenzia che l'intero tessuto urbano recente insiste su di una coltre di terreni rimaneggiati ed eterogenei (paleofrana) caratterizzati da condizioni di equilibrio più o meno stabile. Tale coltre, disposta al di sopra del complesso argilloso basale olistostromico, è costituita da materiale estremamente eterogeneo, di natura argilloso-siltoso, e subordinatamente da materiale detritico di natura gessosa e marnosa. Lo spessore della coltre, in genere aumenta da monte verso valle, varia da un valore riscontrato di 3 mt. fino ad un massimo accertato di 17 mt. e presumibilmente oltre i 20 mt. La pendenza del versante, gli interventi antropici, la presenza di circolazione idrica sotterranea all'interno della coltre di copertura, le scadenti caratteristiche meccaniche della stessa hanno generato nella parte nuova dell'abitato fenomeni di dissesto;
-  lo studio geologico, redatto dai dott. R. Prisco e A. La Rosa, descrive dissesti allo stato attuale delimitandoli ma non individua la loro possibile evoluzione e suggerisce pertanto, al fine di verificare i meccanismi che determinano le condizioni di non equilibrio delle aree classificate a rischio e dissestate, che vengano adeguatamente monitorate anche per individuare e dimensionare le eventuali opere di consolidamento. Altresì procede ad effettuare verifiche di stabilità di versanti definiti a rischio frana dal decreto; dette verifiche, impostate lungo direttrici delle zone non considerate a rischio dai progettisti, evidenziano condizioni di stabilità per i suddetti pendii;
-  i tecnici comunicano che per le aree non a rischio non ci sono state nel passato segnalazioni di dissesti all'ufficio tecnico comunale, e che in ogni caso eventuali turbative localizzate non si ritengono ascrivibili a fenomeni franosi di tipo gravitativo;
-  la valutazione dei livelli di rischio, effettuata dal dott. La Rosa sulla scorta delle linee guida elaborate dall'Assessorato del territorio e dell'ambiente, mostra che i dissesti perimetrati e riportati nella carta a scala 1:10.000, rapportati con i dati di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione degli elementi a rischio, danno luogo a livelli di rischio di frana elevato "R3" e molto elevato "R4" anche per un'area non vincolata dal decreto n. 298/41.
Conclusioni
Sulla scorta:
-  dello studio geologico (a firma dei geologi Angelo La Rosa e Roberto Prisco) e delle verifiche di stabilità (a firma anche dell'ing. Michele Scibetta) con i quali sono stati determinati i livelli di rischio di parte del territorio comunale;
-  dei sopralluoghi effettuati dai sottoscritti funzionari dell'ufficio del Genio civile congiuntamente a tecnici comunali;
si è appurato che la zona interessante l'abitato e oggetto di revisione, come si rileva dalle relazioni presentate, è stata oggetto in passato di studi per verificarne la stabilità, perché evidentemente presentava problemi, e inoltre in essa sono stati eseguiti nel tempo vari interventi di consolidamento (paratie e muri di sostegno) che hanno contribuito, in parte, a stabilizzarla. A detta dei progettisti sussistono però ancora aree di non equilibrio (vedi carta dei dissesti) per le quali andrebbe effettuato un adeguato monitoraggio per verificare i meccanismi che ne determinano l'instabilità e per dimensionare eventuali opere che consentano di contrastare e/o a mitigare detti fenomeni, così da mettere il tessuto urbano coinvolto in sicurezza. Pertanto quest'ufficio ritiene, concordemente con i tecnici che hanno redatto lo studio, che al fine di dare un giudizio definitivo sulla situazione di rischio di dette aree (A, B, C), occorre preliminarmente effettuare il suddetto monitoraggio delle aree dissestate. In ogni caso, si trasmette la documentazione prodotta dal comune di Campofranco, per i provvedimenti di competenza, considerato che l'eventuale revisione discende, sicuramente, dal confronto tra gli atti prodotti dall'amministrazione comunale di Campofranco per la richiesta di revisione del piano e gli atti che hanno portato all'emanazione del vincolo, e si rimanda a codesto Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente per la decisione finale in quanto a conoscenza di tutti gli atti prodromici alla stesura originaria del piano stesso ed in quanto competente in materia per la definizione della procedura amministrativa.

Cliccare qui per visualizzare le mappe in formato PDF (occorre Acrobat Reader)

Torna al Sommariohome


GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 39 -  70 -  59 -  66 -  4 -  44 -