REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 12 LUGLIO 2002 - N. 32
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 10 aprile 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Ficarra.

Allegati
RELAZIONE

Il comune diFicarra, con la nota n. 219 dell'11 gennaio 2001, ha richiesto all'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, di apportare modifiche ed integrazioni al piano straordinario dell'assetto idrogeologico, a seguito la mancata rispondenza tra le aree in dissesto presenti nell'ambito comunale e quelle rappresentate nelle cartografie di cui al decreto n. 298/41. Con successiva nota n. 9633 del 21 dicembre 2001, l'amministrazione ha provveduto a completare la documentazione di rito con la trasmissione dell'apposito studio riferito alle aree in dissesto oggetto di revisione del piano straordinario dell'assetto idrogeologico.
E' stata pertanto prodotta la seguente documentazione:
-  copia studio geologico di supporto al piano regolatore generale, redatto dai geologi Francesco Musarra, Filippo Cappotto, Giuseppe Pizzuto;
-  studio geologico relativo al territorio del centro urbano di Ficarra ed aree limitrofe finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario, a firma del geologo Filippo Cappotto;
-  cartografie relative allo stato di fatto ed alle previsioni di piano regolatore generale in scala 1:2.000 e 1:10.000.
PREMESSE
Il territorio comunale di Ficarra è ubicato sul versante settentrionale dei Monti Nebrodi, compreso tra le dorsali morfologiche di Capo Calavà e Capo d'Orlando ed all'interno dei bacini idrografici della Fiumara di Brolo e della Fiumara di Sinagra.
Il territorio comunale è rilevabile nel foglio 599 "Patti" in scala 1:50.000 della carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle carte tecniche regionali: n. 599060 "Naso"; n. 599070 "S. Angelo di Brolo"; n. 599100 "Castell'Umberto" e n. 599110 "Sinagra", in scala 1:10.000.
L'assetto orografico generale dell'area è quello tipico dell'immediato entroterra costiero, dove le pendici collinari presentano un andamento alquanto irregolare, caratterizzato da frequenti variazioni di pendenza dei versanti che talora evolvono in ripidi costoni, segnati da un reticolo idrografico piuttosto fitto ed inciso.
Nelle aree di affioramento delle formazioni detritiche si evidenziano processi morfogenici, in atto legati sia all'azione erosiva di tipo lineare delle acque di deflusso sia a movimenti gravitativi, superficiali (soliflusso, reptazione) sia a vere e proprie frane di scivolamento. Si tratta, in genere, di movimenti legati all'azione della forza di gravità in concomitanza di eventi pluviosi particolarmente intensi che determinano un decadimento delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni, con conseguente aumento delle forze in stabilizzanti.
Dal punto di vista litologico, le formazioni che affiorano nel l'area oggetto della richiesta di revisione sono le seguenti: coperture detritiche, alluvioni fluviali, formazione arenaceo argillosa del Flysch di Capo d'Orlando, rocce cristalline metamorfiche gneissiche e filladiche (unità Aspromonte, Mandanici e San Marco).
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, varie aree risultano interessate da dissesti all'interno del territorio di Ficarra. In particolare, nella carta del rischio idrogeologico, in scala 1:50.000, vengono rappresentate due aree classificate a rischio molto elevato, ubicate rispettivamente in prossimità del cimitero comunale e della periferia sud orientale del centro urbano.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni effettuate sui luoghi, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla ridefinizione dei contorni delle aree in dissesto.
VERIFICA
Dall'esame sia della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, a firma dei geologi Musarra, Cappotto e Pizzuto e sia dello studio idrogeologico finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario redatto dal dr. Filippo Cappotto atto alla riperimetrazione delle aree soggette a rischio di frana, emerge l'esistenza di distinte aree in frana, le quali riguardano in genere una minore estensione rispetto a quelle riportate nella carta del rischio idrogeologico del decreto n. 298/41. Vengono inoltre segnalate ulteriori aree soggette a rischio di frana non rappresentate nella carta del rischio idrogeologico del decreto n. 298/41.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente al tecnico comunale e al dr. F. Cappotto, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Va sottolineato, comunque, che la definita perimetrazione delle aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale, e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONI DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la va lutazione del rischio idrogeologico relativamente ai dissesti che interessano aree in prossimità del centro abitato di Ficarra.
1)Aree in prossimità del cimitero, interessate da frane di scivolamento
Il cimitero è ubicato lungo un versante immediatamente ad est dello spartiacque tra i bacini imbriferi della stessa Fiumara di Brolo e della Fiumara di Naso. Il manufatto, a seguito agli eventi alluvionali dell'ottobre 1996, è stato interessato da diverse frane che hanno causato lesioni e rotazioni alle strutture murarie di contenimento nonché il dissesto di vari loculi in prossimità del vertice NE. Nel complesso, risulta coinvolta una estensione minore di quella rappresentata nel decreto n. 298.
Un primo modesto dissesto (0,7 Ha), in parte apparentemente stabilizzato, è stato riscontrato sul lato nord orientale a valle del muro di contenimento del piazzale d'ingresso.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare inattivo.
1-a)  Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono rappresentati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: cimitero e viabilità = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E2 = R1 rischio moderato.

Un secondo dissesto di proporzioni maggiori (Ha 1,70), rappresentato da una frana di scivolamento, ha interessato propagandosi in modo retrogrado la parte orientale del cimitero. Si tratta di un movimento complesso che ha interessato al piede le filladi e successivamente ha coinvolto retrocedendo il flysch.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare attivo.
1-b)  Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si riportano sinteticamente:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: cimitero e viabilità = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E2 = R3 rischio elevato.

Un terzo fenomeno in atto di dimensioni modeste (Ha 0,50), che interrompe una stradella rurale, è stato cartografato, poco a monte dell'alveo del torrente Priale.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare attivo.
1-c)  Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Si rappresentano gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T1;
-  magnitudo = M1;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: stradella comunale = E2.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a rischio E2 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E2 = R1 rischio moderato.

2) Area in contrada Natoli
Alla periferia sud orientale dell'abitato di Ficarra viene indicata un'area di rischio che si estende per circa 2,5 Ha a monte del primo tratto della strada provinciale Ficarra-Matini.
In prossimità di una serie di fabbricati di civile abitazione sono stati rilevati segni di instabilità geomorfologica sia all'interno di una falda detritica, sia nei livelli alterati e degradati del sottostante Flysch di Capo d'Orlando.
La perimetrazione dell'area dissestata è stata ridefinita, risultando meno estesa rispetto a quanto individuato dal decreto n. 298/41.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare inattivo.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono rap presentati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: nucleo abitato e viabilità provinciale = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E3 = R2 rischio medio.

3) Frana a valle dell'abitato di Rinella
Posta in prossimità dell'abitato di Rinella è stata rilevata, in fase di quiescenza, una modesta (0,60 Ha) frana di scivolamento che interessa depositi detritici in matrice limoso-argillosa, ed in parte gli strati alterati e degradati, del sottostante Flysch di Capo d'Orlando.
Allo stato attuale la frana è da considerare attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono rappresentati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M2;
-  pericolosità = P2;
-  elementi a rischio: nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P2 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:
P2 x E3 = R2 rischio medio.

4) Centro urbano
A valle del centro urbano, nel tratto compreso tra i rilievi del convento e della chiesa madre, risulta ubicato un accumulo detritico, dovuto ad una vecchia frana di cui non resta memoria storica, apparentemente stabilizzato, che durante gli eventi alluvionali del 1996 ha mostrato segni di parziale ripresa arrecando il crollo di opere murarie poste in adiacenza alla via San Marco.
Si tratta di una frana di scivolamento che interessa depositi detritici, sovrastanti il Flysch di Capo d'Orlando.
Nell'area è in fase di completamento un intervento di consolidamento realizzato con fondi della protezione civile.
Allo stato attuale il dissesto è da considerare inattivo/quiescente.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Qui di seguito vengono rappresentati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P1;
-  elementi a rischio: centro abitato = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P1 e gli elementi a ri schio E4 si perviene alla classe di rischio:
P1 x E4 = R1 rischio moderato.

5) Frana di contrada Bammola ad est dell'abitato di Ficarra
In località "Bammola" viene individuata una frana di scivolamento manifestatasi durante gli eventi alluvionali del gennaio 1985 che ha distrutto totalmente un fabbricato civile e danneggiato parzialmente altri edifici all'epoca abitati.
Si tratta di una frana di scivolamento estesa circa 3.0 Ha che ha interessato depositi detritici composti da materiali eterometrici in matrice limoso-argillosa, sovrastanti la successione torbiditica del Flysch di Capo d'Orlando.
Allo stato attuale la frana è da considerare attiva.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono rappresentati gli elementi che consentono la definizione del rischio:
-  tipologia = T2;
-  magnitudo = M3;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: nucleo abitato, viabilità comunale = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a ri schio E3 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R3 rischio elevato.

CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite al centro abitato diFicarra ed aree ad esso limitrofe. A tal fine viene impiegato uno stralcio, quadro di unione, tratto dalle carte tecniche regionali n. 599060 "Naso"; n. 599070 "S. Angelo di Brolo" in scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico "elevato" così come individuate e descritte nella presente relazione.
Tutte le altre zone ricadenti nel territorio comunale, classificabili a "rischio medio" o "moderato", non vengono in questa fase di revisione rappresentate.

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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